Via Borgo Palazzo «troppe vetrine sfitte, servono affitti agevolati»

Roberto Marchesi
Roberto Marchesi

Pronta ad entrare a far parte del distretto urbano del commercio, via Borgo Palazzo, con i suoi quasi 200 negozi, è alla ricerca di un’identità commerciale forte. È questa la sfida che ha in mente il presidente dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo, Roberto Marchesi, che guida il gruppo di esercenti da novembre 2013: «La via è in cerca di un equilibrio tra nuove attività ed insegne aperte negli anni Settanta – racconta -. Purtroppo, percorrendo la via più lunga di Bergamo, le vetrine sfitte non mancano e negli ultimi mesi abbiamo assistito a chiusure storiche, dal negozio di casalinghi Caldara, a due passi dall’incrocio con via Camozzi, alla Gioielleria Marchesi, al Fiorista Bonacina».

Dare un nuovo futuro ai negozi sfitti è il grande progetto dell’associazione per la via, che di vetrina in vetrina vuole ricostruire, pezzo per pezzo, l’identità di Borgo Palazzo, a colpi di design e moda: «Sono molte le decisioni da prendere per rendere il borgo più vivibile e confidiamo nell’amministrazione, con cui abbiamo sin dall’inizio avviato un confronto, per valutare progetti di rilancio del Borgo – continua Marchesi -. Avere una connotazione chiara da un punto di vista strettamente commerciale è prioritario per l’intera via, così come governare lo sviluppo delle attività nel Borgo. Per questo abbiamo messo a punto da tempo un progetto per rioccupare le vetrine sfitte e dare allo stesso tempo a nuove attività la possibilità di affacciarsi sul mercato, con canoni di affitto agevolati. In questi anni le aree della città hanno saputo trovare la loro vocazione commerciale: Borgo Santa Caterina, ad esempio, ha impostato la sua offerta sui locali e sulla movida, piazza Pontida ha creato un distretto gastronomico. Il centro continua a concentrare i grandi marchi dell’abbigliamento, Città Alta ha una proposta più tradizionale. Credo che Borgo Palazzo potrebbe concentrare negozi che valorizzano l’artigianalità, il design e la moda, con una proposta di nicchia pronta ad attrarre gente nel Borgo».

L’adesione al distretto urbano del commercio, cui manca solo la formalizzazione, riporta via Borgo Palazzo al centro delle politiche cittadine: «Il distretto rappresenta una grande opportunità per ogni area commerciale. Abbiamo fissato un tavolo ad ottobre e contiamo entro la fine dell’anno di fare parte del distretto, con un nostro rappresentante di via».

Nicola Viscardi
Nicola Viscardi

L’associazione è nel frattempo impegnata a censire negozi da riqualificare e raccogliere proposte tra i commercianti: «Per creare un sistema virtuoso ed attrarre giovani imprese – spiega il vicepresidente dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo, Nicola Viscardi dell’Ottica Skandia – servono affitti a tasso agevolato. Con canoni calmierati diventa più facile investire in eventi, di cui beneficia l’intero Borgo. Il turn-over nella via resta elevato e sono una ventina le attività che si sono viste costrette a gettare la spugna. Fare parte del distretto comporta la messa in collegamento e rete con le altre aree, da Borgo Santa Caterina a Città Alta, a beneficio del commercio di vicinato cittadino».

Il primo segno tangibile della partecipazione di Borgo Palazzo al distretto è l’organizzazione della prima serata nella via della movida allargata, fissata per il 4 luglio, data di avvio dei saldi estivi. I preparativi fervono, ma è ancora tutto in fase di definizione: «La nostra via ha la particolarità di essere davvero chilometrica e, con più di 180 negozi può essere considerata un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. Sarebbe bello abbellire la via con fioriere pensili e scegliere delle cornici a led per illuminare la via anche la sera. Vetrine ben illuminate rappresentano un eccezionale biglietto da visita per chi è di passaggio, di corsa, o bloccato nel traffico – evidenzia una tra le commercianti più attive per l’organizzazione della serata, Cecilia Pelizzoli della Pasticceria Sessantini, storico negozio di cui ha ritirato la gestione cinque anni fa -. Quanto alla via, i negozi non mancano, ma si sente l’esigenza di incentivi per l’apertura di nuove attività, con particolare attenzione ai giovani. Per rendere più bella Borgo Palazzo bisogna partire dall’abc e tenere tutti al decoro e alla pulizia nella via, iniziando a mantenere in ordine l’area adiacente ad ogni negozio».


Bergamo by night arriva anche in Borgo Palazzo

Si spostano dal giovedì al venerdì e si allargano ai borghi le serate a Bergamo con negozi aperti e isola pedonale. La cosiddetta movida estiva promossa dal Comune in collaborazione con il distretto del Commercio Bergamo Centro comincerà venerdì 12 giugno solo nel centro cittadino, proseguirà il 4 luglio (che però è un sabato, primo giorno di saldi) coinvolgendo Borgo Palazzo e avrà le sue due ultime date il 28 agosto e l’11 settembre, quando a partecipare saranno anche le attività di Borgo Santa Caterina.

I commercianti del Borgo d’Oro hanno ottenuto di organizzare ulteriori due serate, quelle del 10 e 24 luglio, che portano quindi a quattro in totale i loro appuntamenti estivi in strada. Una soluzione intermedia tra la richiesta di sette serate portata avanti sulla scia dei “Venerdì del Borgo” organizzati in passato e l’idea del Comune a concederne solo tre, in abbinamento al calendario del centro, come misura per decongestionare l’area, dove si concentrano i flussi dei giovani, creando i noti problemi per la quiete e l’ordine pubblico.

«Bene l’idea di avviare coinvolgere nelle aperture estive un’area più ampia della città, è un’esperienza pilota che rientra nel progetto più generale di allargare ai borghi il Distretto del commercio  – commenta Pietro Bresciani per l’Ascom –. Sarebbe stata invece incomprensibile la scelta di ridurre drasticamente i Venerdì del Borgo, trattandosi di un appuntamento ormai storico». Da non confondere, tra l’altro, con le semplici aperture dei locali serali. «La manifestazione è un momento nel quale si fanno conoscere nell’insieme le attività commerciali della via, anche quelle diurne – sottolinea Bresciani -. È una vetrina per tutti e può diventare l’occasione per mostrare un volto diverso e un diverso modo di vivere la zona».

Quanto alla novità di Borgo Palazzo, al debutto sabato 4 luglio, l’impegno dei commercianti è quello di organizzare eventi e iniziative di animazione, in mancanza di fondi pubblici.

Su cosa proporre, comunque, la linea è chiara. Tema di tutte le serate sarà infatti il ballo in tutte le sue forme.


Nuovi costumi made in Bergamo, la sfilata in Galleria Mazzoleni

C’è un nuovo marchio di costumi, interamente realizzati a Bergamo. A crearlo due vulcaniche amiche, Elisabetta Giazzi, 32 anni, e Francesca Fiorini, 33, i cui cognomi, in libera versione inglese, sono diventati il brand Jazz & Flower Beachwear.

La collezione del debutto è presente come temporary shop in Galleria Mazzoleni a Bergamo fino al 28 giugno, forse qualche settimana in più, e poi si farà conoscere tra eventi e negozi. Nel frattempo è già riuscita a regalare uno sprazzo di colore in un sabato grigio (lo scorso 23 maggio) con la sua sfilata all’interno del complesso commerciale.


J&F, ecco i costumi che valorizzano il tessile bergamasco

Il momento della prova costume quest’anno potrebbe essere un po’ meno drammatico, grazie ad un nuovo marchio tutto bergamasco.

A crearlo due vulcaniche amiche, Elisabetta Giazzi, 32 anni, e Francesca Fiorini, 33, i cui cognomi, in libera versione inglese, sono diventati il brand Jazz & Flower Beachwear.

La collezione del debutto è presente come temporary shop in Galleria Mazzoleni a Bergamo fino al 28 giugno, forse qualche settimana in più, e poi si farà conoscere tra eventi e negozi. Nel frattempo è già riuscita a regalare uno sprazzo di colore in un sabato grigio (lo scorso 23 maggio) con la sua sfilata all’interno del complesso commerciale.

«Dare vita ad una produzione di costumi era il nostro sogno», racconta Francesca Fiorini. «Lavoriamo in altri settori, io negli investimenti, Elisabetta nel marketing, ma ci piace metterci in gioco e siamo sempre pronte a fare qualcosa di nuovo». J&F Beachwear nasce dopo dieci mesi «di duro lavoro» nei quali le due amiche sono andate alla ricerca di tessuti, stilista, modellista e confezione per dare concretezza al loro progetto. «Abbiamo scelto di affidarci alle aziende e alle professionalità presenti a Bergamo – sottolinea Francesca -, dato che sul versante del tessile non siamo secondi a nessuno. È anche un modo per dare un segnale di fiducia al settore, che vive una crisi ma non certo di qualità».

Per i tessuti il fornitore è la Carvico, di Carvico. Il cosa realizzare deriva da una vera e propria passione di Francesca per il mare, le isole e per i costumi, di cui ha una collezione che spazia dai marchi famosi ai modelli trovati in giro per il mondo. «Ogni volta che si è in costume si sta bene – fa notare -. Fare costumi per noi significa proporre uno stile di vita all’insegna del divertimento, dello stare con gli amici».

E se dentro al costume ci si trova a proprio agio è ancora meglio. «I nostri non sono due pezzi per modelle, tanto che la taglia 38 non c’è nemmeno – evidenzia -, si va dalla 40 alla 46. È moda giovane, sì, ma pensata per rispondere alle esigenze delle diverse corporature. Per le taglie prima e seconda, ad esempio, ci sono modelli che valorizzano il seno; salendo di misura ci sono soluzioni per sostenere, ricorrendo anche a tessuti più tecnici e all’allacciatura dietro al collo. Diciamo che è una concezione consulenziale, da boutique, fino quasi al su misura, se serve qualche aggiustamento, infatti, lo realizziamo». «La personalizzazione è facilitata dalla possibilità di comprare un singolo pezzo – aggiunge – . Si possono abbinare il reggiseno di un modello con lo slip di un altro oppure con tre pezzi realizzare due costumi diversi o ancora comprare una parte da abbinare ad un costume che già si possiede: c’è grandissima libertà». A fare il resto ci pensano fantasie, colori e stile, racchiusi in sette linee tutte ispirate ad un’isola.

«Anche il prezzo è un aspetto che crediamo possa fare la differenza – prosegue Francesca -. Per qualità i nostri costumi sono sullo stesso piano di quelli venduti attorno ai cento euro, da noi il prezzo medio è ottanta, e non è poco».

Su Bergamo si è indirizzata anche la scelta dei partner per tutto ciò che completa il costume da bagno da proporre in negozio: la boutique Le Fate di via Broseta per copricostume, cappelli, orologi e accessori spiaggia; per i teli mare Zenoni e Colombi di Albino.

Intelligente è anche l’idea del debutto itinerante. «Dopo il temporary shop abbiamo in programma alcuni eventi, ad esempio nell’estivo allo spalto di San Giacomo e in collaborazione con un negozio di ottica – anticipa –, e poi corner nei negozi, da Città alta a Brescia, alla Costa azzurra, dove ho contatti. Per quanto fantasiose, entusiaste e convinte del nostro progetto abbiamo i piedi per terra e non abbiamo fretta. Anche nei sogni non bisogna esagerare. Abbiamo investito nostre risorse, vediamo come risponde il mercato e poi faremo i passi successivi, come aprire un vero negozio».


Pubblici esercizi, l’estate porta nuove regole in città. «Si potrà intervenire anche in via Moroni e Previtali»

Sarà l’estate delle nuove regole per i locali di Bergamo e, primi fra tutti, quelli di Borgo Santa Caterina. Per la metà di giugno il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il regolamento della giunta Gori che punta a coniugare – compito sempre arduo – l’esigenza di quiete e riposo dei residenti, il lavoro degli esercizi pubblici e il desiderio di svago dei cittadini.

Il provvedimento fissa per tutta la città le norme generali della convivenza delle tre funzioni e, al suo interno, prevede la possibilità di intervenire con ordinanze ad hoc su singoli esercizi, vie, zone o quartieri sulla base di dati che mettono in relazione gli aspetti urbanistici, di ordine pubblico e sicurezza.

Il Comune si sta dotando quindi dello strumento corretto dal punto di vista giuridico per agire in materia, dopo che il Tar aveva smontato la precedente ordinanza del sindaco per Borgo Santa Caterina (non rappresentava la modalità adatta per intervenire, dato che il fenomeno della “movida” è consolidato, non evento eccezionale né imprevisto né imprevedibile).

Il percorso del testo prevede ora l’approvazione da parte del Consiglio e la presentazione, con ogni probabilità contestuale, del provvedimento restrittivo per Borgo Santa Caterina, «il problema più urgente», ha spiegato il sindaco Giorgio Gori illustrando il testo definitivo del regolamento. «Ma alcune misure potrebbero essere presto varate per altre zone della città, dove stanno aumentando le segnalazioni di criticità legate ai locali, su tutte via Moroni e Previtali».

Le linee sono quelle già emerse dalla bozza discussa con i rappresentati delle associazioni di categoria, dei locali e dei residenti e, se da un lato segnano una limitazione degli orari nelle aree a rischio (che possono rimanere aperti dalle 6 a mezzanotte e mezza, mentre la legislazione nazionale ha liberalizzato gli orari), dall’altro introducono il concetto di premialità, ovvero un’ora in più di apertura la sera a quegli esercenti che sottoscriveranno un accordo con il Comune a mettere in atto cinque dei nove impegni virtuosi per minimizzare l’impatto delle loro attività.

Quello imprescindibile è a contenere il disturbo alla quiete pubblica provocato dai clienti, all’interno, all’esterno e nelle adiacenze dei locali, ad esempio attraverso personale dedicato o steward. Le altre azioni premianti sono l’insonorizzazione, l’apposizione di limitatori agli impianti di diffusione sonora, la collocazione di cestini e posaceneri fuori dai locali, l’offerta di wifi gratuito, l’organizzazione di eventi dal profilo artistico e culturale, la convenzione con parcheggi, l’organizzazione di navette per il trasferimento dei clienti in discoteche e l’assenza di slot machine.

Rispetto alla bozza, che fissava due orari diversi per il periodo estivo e invernale, il nuovo testo adotta un orario unico, complice il flop della proposta di “trasloco” della movida nell’area esterna la parco Goisis al Monterosso, suggerita dal bando per l’assegnazione degli estivi. «Sono stati anche alleggeriti i riferimenti alla responsabilità oggettiva del gestore – evidenzia Gori –, che hanno rappresentato una criticità per Parma, il cui regolamento è stato uno di quelli che abbiamo preso in considerazione nel predisporre il nostro piano. Non si parla quindi di obblighi ma gli stessi concetti sono stati tradotti in comportamenti premianti».

«Sappiamo già che nessuna delle parti in causa sarà soddisfatta – ammette Gori –  ma di fronte al naufragio delle iniziative di autoregolamentazione, che non hanno mai trovato la condivisione da parte di tutti i gestori, e soprattutto dopo che l’Arpa ha quantificato l’impatto acustico del vociare fuori da locali in 70 decibel nessuna amministrazione poteva stare a guardare. Ciò che il regolamento introduce è un incentivo per i commercianti alla compartecipazione e al confronto con il Comune». E mentre fa notare «che non sarà difficile per i locali realizzare le azioni che permettono di prolungare l’apertura» e che «non ci sono limiti di orario per le attività che non creano problemi, ad esempio quelle in cui la capienza permette a tutti i clienti di stare all’interno», ribadisce che «la scelta della fascia oraria continua a sembrarci ragionevole» anche se non esclude che, «come è successo a Brescia, in futuro le maglie possano allargarsi».

Ad effettuare i controlli sarà la polizia locale, che con i nuovi turni potrà essere in servizio negli orari critici, e sarà costituito anche un organo di monitoraggio per verificare gli effetti delle norme.

Di «slancio creativo» e di «un provvedimento che ribalta la prospettiva» parla il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi. «Si sollecita la collaborazione, il mettersi a tavolino, istanze che il Comune è ben felice di assecondare – afferma -. La penalizzazione è modesta mentre si punta a sviluppare un’interlocuzione positiva. La questione è complessa e il fatto che manchino paletti di carattere nazionale non aiuta, abbiamo però attinto alle migliori esperienze e il testo si può sempre migliorare. La cosa importante era farsi carico del problema e non lasciare tutto com’era, cercando di ridurre al minimo lo scontento di tutti».

L’auspicio è che le regole facciano sbocciare anche una forma diversa di divertimento. «Lo stimolo a promuovere attività di taglio più culturale, nuovi servizi e sinergie va in questa direzione – conclude Gori -. Pensiamo allo sviluppo del collegamento con la pinacoteca, in fondo anche chi vista l’esposizione la sera può andare a cena o fermarsi a bere qualcosa. Ciò che ha funzionato bene in occasione dell’inaugurazione della Carrara può ripetersi».


Bergamo Wi-Fi, salgono a 62 i punti d’accesso in città

bergamo wifiBen 62 punti d’accesso in tutta la città, una copertura di quasi 1,3 milioni di metri quadrati, con una tecnologia all’avanguardia e una capacità di download di 3 mb per ogni device: sono i numeri del nuovo Bergamo Wifi, un servizio rinnovato che fa della città di Bergamo una delle più interessanti, dal punto di vista della connettività pubblica gratuita, in Italia e non solo. Collegarsi al servizio è semplicissimo: basta inviare un sms al numero 342.4035035 scrivendo “Ciao” (o “Hello”), il sistema risponderà in pochi istanti inviando le credenziali per accedere alla rete. Una volta effettuato il login non sarà più necessario fornire le proprie credenziali d’accesso: proprio come il wifi di casa, ma più veloce. Il sistema risponde in italiano e in inglese, a seconda del tipo di richiesta ricevuta.

Il servizio è in fase di espansione: al momento sono attivi in città ben 47 punti d’accesso, una copertura che conduce, in continuità di segnale, dal piazzale Marconi fino a Bergamo Alta, coprendo tutto il Sentierone allungato (da piazza Pontida a piazzetta Santo Spirito), l’area dell’Accademia Carrara e della Gamec, la Fara e il complesso di Sant’Agostino. Atb Azienda Trasporti Bergamo ha installato sui 4 Airport Bus un sistema wifi che consenta a tutti coloro che viaggiano sulla linea che collega l’aeroporto di Orio al Serio al centro di Bergamo e a Città Alta di navigare gratuitamente in internet.

“Bergamo diventa oggi una città più europea, ai livelli di alcuni delle principali capitali del nostro continente, con la rivoluzione del proprio sistema wifi – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – grazie al nuovo Bergamo Wifi, tutti i cittadini e i visitatori di Bergamo potranno avere una migliore esperienza della città, rimanendo connessi praticamente in tutte le aree di maggiore interesse e attrattività della città”. “Siamo al lavoro – spiega l’assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni – per installare ulteriori punti d’accesso, nel tentativo di coprire anche quasi tutto l’arco delle Mura Venete fino a Colle Aperto”.

I tecnici del Comune e della ditta Selene, la società di telecomunicazioni del Gruppo A2A che si è aggiudicata l’appalto per l’installazione del Bergamo Wifi, continueranno a lavorare nei prossimi giorni per installare tutti i cartelli e gli ultimi punti d’accesso previsti. “La notizia – continua Angeloni – è che finalmente la fibra è arrivata anche sui Colli di Bergamo, raggiungendo San Vigilio. Nei prossimi giorni saremo quindi in grado di attivare la connessione nei pressi della stazione della Funicolare, e da lì, grazie a un ponte radio, Astino, completando così il progetto che prevede la copertura di due punti che si preannunciano molto frequentati nella prossima estate”.


Le cartoline di Bergamo? Nascono alla cartoleria Cittadini, dal 1936

La Cartoleria Cittadini e Breviario è una presenza storica in via Pignolo, sin dal lontano 1936. Fu inaugurata dal nonno Antonio Cittadini e dalla nonna Elisabetta: qui sono nate alcune tra le prime cartoline di Bergamo, che il negozio stampa e fornisce ancora a tutta la città, in particolare alle tabaccherie di Città Alta. E qui sono stati acquistati tanti biglietti e lettere pronti a fare il giro del mondo e a raggiungere, durante la guerra, con mille difficoltà, tutti i fronti.

Ereditata in gestione da papà Pietro nel secondo dopoguerra, la cartoleria prosegue la gestione con Maria Cittadini e con il figlio Piermarco Breviario, attualmente alla guida del negozio. «Le nuove tecnologie hanno spazzato via la tradizione di biglietti di auguri scritti a mano e le stesse feste sono sempre meno sentite – spiega Maria Cittadini -. Non è facile stare sul mercato, ma fortunatamente contiamo sulla nostra clientela, ancora pronta ad attraversare la città per venire a servirsi da noi». «Negli anni il Borgo è cambiato enormemente: un tempo vissuto ed animato, oggi ha sempre meno famiglie residenti giovani e i bambini si contano sulle dita di una mano. Da quando non passa il bus ed è in vigore la ztl non ci sono grandi attrattive, anche se la gelateria e il negozio dei Lego portano un bel passaggio. Fortunatamente ha riaperto il Pam, sennò la via, un tempo completamente autosufficiente per la spesa di tutti i giorni, dalla macelleria al panificio al fruttivendolo, non avrebbe più potuto contare su una rivendita di generi alimentari».

Molto si potrebbe fare per rivitalizzare l’area, a partire dall’arredo urbano: «Basta qualche tavolino per attrarre visitatori ed invogliare la gente a fermarsi nel Borgo. Il bar con i tavolini affacciati sulla piazza sta portando la via ad essere più frequentata. Quanto all’arredo urbano, speriamo che l’amministrazione possa fare uno sforzo in più. Due panchine senza nemmeno un cestino non cambiano certo la piazza, che continua ad essere presa di mira per la sosta di auto. Da quando c’è la ztl è invasa dalle auto, in compenso per noi commercianti non c’è alcuna tolleranza sugli orari di consegna e scarico merce».


«Via Pignolo sta rinascendo, ma il Comune ci dimentica»

La primavera è sbocciata in via Pignolo, punteggiata da gerani e canne di bambù, una macchia di colore e vegetazione da ammirare passo dopo passo. Commercianti e residenti hanno allestito la via più antica di Bergamo con ben 46 fioriere e 86 balconetti, con uno sforzo in più rispetto all’anno scorso per accogliere al meglio i turisti nel semestre di Expo e salutare lo sfrecciare dei bolidi della Mille Miglia, la leggendaria corsa che ha attraversato il Borgo domenica.

Negli ultimi mesi la via più antica di Bergamo si è rinnovata e non solo nel look. Se è scomparsa un’attività storica come la Coltelleria Berera, che è stata costretta, causa mancanza di un successore, a lasciare il Borgo che per una vita aveva eletto come sede, non sono mancate nuove aperture, con botteghe particolari che sanno guardare al futuro senza perdere di vista la tradizione.

Da un anno e mezzo, dalla fine del 2013, Tiziana Sonia Spelta ha aperto la libreria “Oblomov”, un’insegna indipendente sospesa nel tempo con wi-fi libero, mobili antichi, oggetti curiosi e libri selezionati, anche per i più piccoli. L’indirizzo delle buone letture è anche un punto di riferimento per eventi – alcuni in collaborazione con il Bergamo Film Meeting- oltre che per performance letterarie e, alla clientela affezionata, si sommano i turisti a spasso per il Borgo, anche stranieri: «Negli ultimi mesi sono capitati anche diversi turisti russi, magari anche attratti dall’insegna, un omaggio al celebre libro di Goncarov. Comprano diversi libri, specialmente edizioni con testo a fronte oltre a testi per bambini. Oltre ai russi, serviamo soprattutto inglesi, spagnoli, tedeschi, greci e anche qualche cinese».

Di fronte alla piazzetta ha aperto una piadineria e Luana Gargantini ha trasferito nel Borgo da va Tasso il suo negozio di abbigliamento. Il negozio di scarpe Tip Tap e la boutique di intimo Milly propongono capi e scarpe ricercate, mentre nel negozio dedicato al cake-design è possibile trovare tutto il necessario per preparare torte, biscotti e cup-cake decorati.

Affacciata su piazzetta Santo Spirito, a fianco della chiesa,  “La città del mattoncino”, paradiso per gli appassionati di costruzioni Lego, a prova di ingegneri e architetti, rappresenta dall’estate scorsa una vera e propria meta, nelle vetrine un tempo occupate da una storica bottega di stoffe. Il negozio dedicato esclusivamente ai mattoncini di Billund, è stato aperto grazie al bando promulgato dal Comune per rilanciare le aree a rischio desertificazione e, alla vendita, abbina diverse iniziative oltre al servizio di baby parking, con una maxi area dedicata al gioco. «Questo è uno degli angoli più belli di Bergamo, che però attende di essere valorizzato al meglio, a partire dal collegamento con la Carrara appena restituita alla città- commenta il titolare Pierluigi Cervati. La clientela non manca, spazia, grazie all’assortimento, anche fuori provincia e credo abbia contribuito a rianimare l’intera zona. Siamo molto soddisfatti della scelta fatta, peccato per i tempi quasi biblici per ottenere permessi e per alcuni ostacoli burocratici. Ad esempio, mettere una tenda a sbalzo per proteggere dal sole gli articoli in vetrina nelle ore in cui il sole è più alto, sembra una vera e propria impresa. Per cui ci si deve arrangiare alla bell’e meglio con un pannello oscurante interno, che però significa rinunciare, anche solo per qualche ora, alle vetrine».

Ottenere l’occupazione del suolo pubblico per piazzare qualche tavolino all’esterno è un percorso ad ostacoli anche per altri commercianti, che però non mancano di iniziative e continuano a migliorare la via, a partire dall’allestimento di fioriere e piccoli elementi di arredo urbano. Tra i commercianti della via più impegnati c’è Giuseppe Arcifa, che nel 2010 ha aperto con la moglie Valbona Collaku “La Chicca torrefazione”, ritrovando in via Pignolo un’atmosfera autentica come quella che si respira nei carruggi della sua Genova. E per valorizzare l’anima del luogo ha affisso lungo la via alcuni pannelli che ripercorrono, passo dopo passo, la storia del Borgo. Il successo imprenditoriale, conquistato a suon di investimenti e forte di un’esperienza di famiglia nella torrefazione di monorigini pure – dal Costa Rica alla Tanzania, all’Etiopia- usate nelle industrie del caffè da 130 anni, hanno portato Arcifa, di professione consulente per una multinazionale araba, a raddoppiare nella via, con l’inaugurazione della Latteria Igienica. Nel laboratorio, affidato a Sonia Rota, forte di un’esperienza e preparazione che l’ha portata alla Scuola di gelateria Italiana all’Università dei Sapori di Perugia, si lavorano da zero materie prime selezionate, a partire dalla tostatura della frutta secca, dalle mandorle di Avola al pistacchio di Bronte. La “Latteria Igienica” propone solo prodotti di stagione e italiani oltre a gelati preparati con latte di asina e di capra, serviti nel cestino di cialda d’una volta. «In concomitanza con Expo ho proposto ad altri commercianti e residenti, dal Marienplatz alla Camiceria Bonini, al negozio di Fiori Locatelli che ci ha fornito le piante, di abbellire la via con fioriere di gerani e bambù. L’idea è stata subito accolta con favore ed è un piacere vedere la meraviglia dei passanti e ricevere ringraziamenti per questo piccolo gesto che ci tiene sempre impegnati con l’annaffiatoio in mano – spiega Arcifa -. L’unico rammarico è non vedere adeguatamente valorizzata quella che è la via più storica della città, oltre che una vera e propria cerniera tra Bergamo Bassa e Alta. Un esempio su tutti: manca un cartello che indichi come raggiungere l’Accademia Carrara. Un vero peccato visto che si continua a parlare di un collegamento tra la via e il museo, dalla Carrara alla GAMeC».

Silvano Grumelli, da 19 anni al “Marienplatz”, frequentatissima birreria in perfetto stile bavarese, ribadisce l’esigenza di dare nuovo lustro al Borgo: «Via Pignolo merita più attenzione: è una via dal grande potenziale e basta davvero poco per incentivare il passaggio. Salvo due panchine e alcune fioriere, ahimè scartate da via Quarenghi, non sono stati memorabili gli interventi per migliorare l’arredo urbano. E, ora che iniziano a tornare i turisti con qualche bed and breakfast che ha aperto, è ancora più importante dare una bella immagine della città». Molto si può fare per agevolare il disbrigo di pratiche e sbloccare le autorizzazioni: «Cinquanta giorni di tempo per avere il placet per l’organizzazione di un evento sono davvero troppi- continua Grumelli-.  I tempi andrebbero accorciati, anche perché noi commercianti dobbiamo muoverci con due mesi d’anticipo, mentre l’amministrazione comunica chiusure di strade ed eventi all’ultimo secondo. Del passaggio della Mille Miglia,  ad esempio, siamo stati avvisati con un anticipo di nemmeno una settimana. Infine è difficile comprendere come in certe zone della città non sia un problema mettere qualche tavolino all’esterno, mentre qui ci vogliono mesi anche solo per avere un parere. E la sensazione è che gli eventi siano sempre e comunque concentrati solo in certe aree della città».  Nel Borgo i problemi non mancano: «In via Tasso ci sono dei veri e propri buchi neri, dall’Hotel Commercio agli uffici della Telecom in completo stato di abbandono – ricorda il titolare del Marienplatz -. L’area è  pedonale, ma gli orari del parcheggio del Pam sono limitanti e non si è riusciti ancora a trovare una soluzione  per il posteggio dei residenti, che spesso e volentieri piazzano l’auto davanti alla chiesa di Santo Spirito o nella via».  

Cristian Bonini, dal 2008 in Pignolo con l’omonima camiceria specializzata nella realizzazione su misura, è soddisfatto della scelta dell’antico Borgo come sede: «È una via che, nonostante le chiusure, molte delle quali eccellenti, e il turn-over crescente, continua a rivendicare la sua artigianalità, con botteghe e negozi dall’identità forte.  Nonostante manchi nella via una vera e propria associazione non mancano iniziative di cooperazione con i negozianti,  a partire dal nuovo allestimento con cascate di fiori e bambù che abbelliscono il Borgo. Il passaggio non manca anche se resta inevitabilmente, come ogni area pedonale, legato al meteo».

Tra i vecchi mestieri oltre alla legatoria presente nella via, la bottega del giovane liutaio  Matteo Pontiggia che dopo la scuola a Cremona e un’esperienza a Madrid, ha deciso di tornare nel suo Borgo, dove abita da sempre, e di sfidare la crisi inaugurando la sua attività nel 2007. «Via Pignolo è una via centrale che non è mai stata però al centro dei pensieri dell’ amministrazione, come mostra la creazione di una ztl senza sostanzialmente arredo urbano. La via si sta lentamente riprendendo dopo anni difficili, con nuove aperture. Il rione abitato si è svuotato negli anni e il Borgo ha conosciuto alti e bassi, dagli anni d’oro delle caserme Montelungo e Scotti e degli uffici, a partire dalla Telecom, alla creazione di veri e propri buchi neri con l’abbandono degli immobili, al decennio di degrado e spaccio della fine degli anni Novanta. Fortunatamente la riapertura del Pam e la presenza di nuove attività hanno dato negli ultimi tempi un po’ di speranza, assieme al concorso per far rivivere la Montelungo».

Oltre ai commercianti residenti nella via, ci sono giovani imprenditori che dopo aver aperto qui bottega hanno deciso di venire a vivere nel Borgo. Mathias Manara, 27 anni, ha aperto nel 2010 il negozio Pignolo Ottica, da poco più di un mese trasferitosi qualche civico più in su verso piazzetta Santo Spirito: «Da due anni mi sono trasferito qui a vivere  perché trovo che sia uno degli angoli più belli di Bergamo. Quanto all’attività, la concorrenza resta  forte con gli altri negozi del centro, ma essere una piccola realtà di bottega premia sempre perché, specialmente in questo settore, vendere un servizio e non un semplice prodotto è davvero impareggiabile. Anche la ricerca di piccoli produttori e designer italiani ci sta premiando. La via sembra in fermento rispetto a qualche anno fa, con nuove aperture e cambi di gestione. Il dehors in piazzetta sta creando un po’ di movimento, anche se il passaggio potrebbe aumentare. Basterebbe solo portare qualche evento in più dal centro piacentiniano e estendere gli orari dei parcheggi a supporto dell’area».  

Dopo il passaggio della Mille Miglia, l’area si rende protagonista di altri eventi nel prossimo week-end. In occasione del Festival dell’Ambiente, dal 22 al 24 maggio, il vivaio Locatelli, che – forte di una tradizione che dura dal 1906- ha aperto il suo primo negozio in via Pignolo, allestirà piazzetta Santo Spirito con un gelso e creerà eventi per i più piccoli con lezioni sulla fioritura. Sono previsti poi concerti ed eventi, a partire dal 6 giugno con flauti e violini, mentre il 21 giugno in occasione della  prima festa europea della musica  si creerà un evento dedicato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Monterosso, il ponte riapre a fine maggio. È in anticipo

ponteSi chiuderanno con 15 giorni di anticipo sulle previsioni i lavori per la riapertura del ponte di Monterosso, danneggiato più di un anno fa da un camion che trasportava un’escavatrice.  Il 20 maggio sono infatti previste le prove di carico e la riapertura, al termine della fase di elaborazione e acquisizione dei dati statici, dovrebbe essere possibile con ogni probabilità entro la fine di maggio, in anticipo quindi sulla previsione della metà di giugno.

Il 19 maggio scadono i 28 giorni richiesti dalla legge per il consolidamento della struttura, la cui costruzione è di fatto ultimata. Il 20 maggio sarà chiusa la Circonvallazione nel tratto sotto il ponte dalle ore 9 alle 21 (saranno percorribili le bretelle laterali): «Abbiamo deciso di anticipare al mercoledì la chiusura della strada sottostante – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla – perché stiamo cercando in ogni modo di accelerare le operazioni e riaprire finalmente il ponte in anticipo rispetto alla scadenza indicata del 15 giugno.»

Il 20 maggio è il primo giorno possibile per effettuare le prove di carico, decisive per l’effettuazione del collaudo e per stabilire l’apertura del ponte. «Le prove di carico dovranno poi essere elaborate e saranno acquisiti i dati necessari alla definizione del collaudo da parte dell’ingegnere incaricato: – continua Brembilla – la previsione è quella di aprire il ponte prima della fine di maggio. Un’accelerazione non solo per consentire finalmente agli abitanti di Monterosso e Redona di riappropriarsi dell’importante collegamento con il centro cittadino, ma anche per consentire un tranquillo svolgimento dell’ultima gara di campionato di Serie A tra Atalanta e Milan, che prevede un notevole afflusso di pubblico verso lo stadio Atleti Azzurri d’Italia.»


Cartello Bergamo, via stemmi e benvenuto. Resta la scritta “Bèrghem”

Niente più stemma del Comune, né effigie di Garibaldi. Mentre restano, sotto la scritta “Bergamo”, l’appellativo “Città dei Mille” e il nome in dialetto “Bèrghem”, che si fa più discreto rispetto al passato, quando occupava un pannello apposito che dava anche il benvenuto in italiano e inglese e indicava le origini del toponimo dal germanico e dal latino.

Si presenta così la nuova segnaletica posta agli ingressi della città, che completa entro oggi – con gli interventi in via Autostrada e via per Curnasco – la sostituzione della precedente.

Con la giunta Gori il biglietto da visita di Bergamo si fa quindi più lineare e minimal, ma conserva il dialetto, vessillo della Lega Nord. Le ultime quattro amministrazioni cittadine hanno sempre modificato i cartelli marroni e anche quest’ultima iniziativa è stata oggetto di scontro politico. La scelta attuale è il frutto della mediazione tra le posizioni. Sarà la volta buona?

Il vecchio cartello

cartello bergamo prima