Pubblici esercizi, l’estate porta nuove regole in città. «Si potrà intervenire anche in via Moroni e Previtali»

Pubblici esercizi, l’estate porta nuove regole in città. «Si potrà intervenire anche in via Moroni e Previtali»

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Gori e Gandi rit
Giorgio Gori e Sergio Gandi presentano il regolamento

Sarà l’estate delle nuove regole per i locali di Bergamo e, primi fra tutti, quelli di Borgo Santa Caterina. Per la metà di giugno il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il regolamento della giunta Gori che punta a coniugare – compito sempre arduo – l’esigenza di quiete e riposo dei residenti, il lavoro degli esercizi pubblici e il desiderio di svago dei cittadini.

Il provvedimento fissa per tutta la città le norme generali della convivenza delle tre funzioni e, al suo interno, prevede la possibilità di intervenire con ordinanze ad hoc su singoli esercizi, vie, zone o quartieri sulla base di dati che mettono in relazione gli aspetti urbanistici, di ordine pubblico e sicurezza.

Il Comune si sta dotando quindi dello strumento corretto dal punto di vista giuridico per agire in materia, dopo che il Tar aveva smontato la precedente ordinanza del sindaco per Borgo Santa Caterina (non rappresentava la modalità adatta per intervenire, dato che il fenomeno della “movida” è consolidato, non evento eccezionale né imprevisto né imprevedibile).

Il percorso del testo prevede ora l’approvazione da parte del Consiglio e la presentazione, con ogni probabilità contestuale, del provvedimento restrittivo per Borgo Santa Caterina, «il problema più urgente», ha spiegato il sindaco Giorgio Gori illustrando il testo definitivo del regolamento. «Ma alcune misure potrebbero essere presto varate per altre zone della città, dove stanno aumentando le segnalazioni di criticità legate ai locali, su tutte via Moroni e Previtali».

Le linee sono quelle già emerse dalla bozza discussa con i rappresentati delle associazioni di categoria, dei locali e dei residenti e, se da un lato segnano una limitazione degli orari nelle aree a rischio (che possono rimanere aperti dalle 6 a mezzanotte e mezza, mentre la legislazione nazionale ha liberalizzato gli orari), dall’altro introducono il concetto di premialità, ovvero un’ora in più di apertura la sera a quegli esercenti che sottoscriveranno un accordo con il Comune a mettere in atto cinque dei nove impegni virtuosi per minimizzare l’impatto delle loro attività.

Quello imprescindibile è a contenere il disturbo alla quiete pubblica provocato dai clienti, all’interno, all’esterno e nelle adiacenze dei locali, ad esempio attraverso personale dedicato o steward. Le altre azioni premianti sono l’insonorizzazione, l’apposizione di limitatori agli impianti di diffusione sonora, la collocazione di cestini e posaceneri fuori dai locali, l’offerta di wifi gratuito, l’organizzazione di eventi dal profilo artistico e culturale, la convenzione con parcheggi, l’organizzazione di navette per il trasferimento dei clienti in discoteche e l’assenza di slot machine.

Rispetto alla bozza, che fissava due orari diversi per il periodo estivo e invernale, il nuovo testo adotta un orario unico, complice il flop della proposta di “trasloco” della movida nell’area esterna la parco Goisis al Monterosso, suggerita dal bando per l’assegnazione degli estivi. «Sono stati anche alleggeriti i riferimenti alla responsabilità oggettiva del gestore – evidenzia Gori –, che hanno rappresentato una criticità per Parma, il cui regolamento è stato uno di quelli che abbiamo preso in considerazione nel predisporre il nostro piano. Non si parla quindi di obblighi ma gli stessi concetti sono stati tradotti in comportamenti premianti».

«Sappiamo già che nessuna delle parti in causa sarà soddisfatta – ammette Gori –  ma di fronte al naufragio delle iniziative di autoregolamentazione, che non hanno mai trovato la condivisione da parte di tutti i gestori, e soprattutto dopo che l’Arpa ha quantificato l’impatto acustico del vociare fuori da locali in 70 decibel nessuna amministrazione poteva stare a guardare. Ciò che il regolamento introduce è un incentivo per i commercianti alla compartecipazione e al confronto con il Comune». E mentre fa notare «che non sarà difficile per i locali realizzare le azioni che permettono di prolungare l’apertura» e che «non ci sono limiti di orario per le attività che non creano problemi, ad esempio quelle in cui la capienza permette a tutti i clienti di stare all’interno», ribadisce che «la scelta della fascia oraria continua a sembrarci ragionevole» anche se non esclude che, «come è successo a Brescia, in futuro le maglie possano allargarsi».

Ad effettuare i controlli sarà la polizia locale, che con i nuovi turni potrà essere in servizio negli orari critici, e sarà costituito anche un organo di monitoraggio per verificare gli effetti delle norme.

Di «slancio creativo» e di «un provvedimento che ribalta la prospettiva» parla il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi. «Si sollecita la collaborazione, il mettersi a tavolino, istanze che il Comune è ben felice di assecondare – afferma -. La penalizzazione è modesta mentre si punta a sviluppare un’interlocuzione positiva. La questione è complessa e il fatto che manchino paletti di carattere nazionale non aiuta, abbiamo però attinto alle migliori esperienze e il testo si può sempre migliorare. La cosa importante era farsi carico del problema e non lasciare tutto com’era, cercando di ridurre al minimo lo scontento di tutti».

L’auspicio è che le regole facciano sbocciare anche una forma diversa di divertimento. «Lo stimolo a promuovere attività di taglio più culturale, nuovi servizi e sinergie va in questa direzione – conclude Gori -. Pensiamo allo sviluppo del collegamento con la pinacoteca, in fondo anche chi vista l’esposizione la sera può andare a cena o fermarsi a bere qualcosa. Ciò che ha funzionato bene in occasione dell’inaugurazione della Carrara può ripetersi».