“Treviglio on ice…under the stars” accende la magia del Natale

Pista di pattinaggio su ghiaccio, mercatini, musica e divertimento: tante le iniziative del Comune insieme al Duc e all’Associazione Commercianti Trevigliesi

Pista di pattinaggio su ghiaccio, mercatini, musica e tanto divertimento per un’atmosfera natalizia stellare. Con l’accensione delle luminarie di sabato scorso in piazza Manara il ricco programma di iniziative natalizie promosso dal Comune di Treviglio in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio e l’Associazione Commercianti Trevigliesi entra finalmente nel vivo. Tema di quest’anno “Treviglio on ice…under the stars. “On ice” per il grande ritorno della pista di pattinaggio in piazza Setti e “under the stars” perché saranno le stelle ad illuminare la città durante le feste.

Un cielo stellato sopra Treviglio

In occasione delle festività natalizie Treviglio sarà illuminata da 540 stelle. Un “cielo stellato”, con 270 arcate per un totale di 180mila led. L’illuminazione non interesserà solamente il centro storico ma anche i quartieri e le frazioni: grandi stelle luminose saranno posizionate alla Geromina, a Castel Cerreto e nei quartieri Ovest e Nord. Sabato 4 dicembre verrà acceso l’albero della Bcc in piazza Garibaldi (ore 17) e mercoledì 8 dicembre, come da tradizione, toccherà alla capanna della Natività, sempre in piazza Garibaldi alle ore 17. L’8 dicembre inizieranno anche le iniziative della Comunità pastorale Madonna delle Lacrime per l’anno santo del Santuario, in occasione dei festeggiamenti per il V centenario del Miracolo (28 febbraio 1522).

Pista di pattinaggio e spettacoli in Piazza Setti

Dopo lo stop dell’anno scorso a causa delle restrizioni per il Covid, torna la pista di pattinaggio su ghiaccio. Aperta fino al 30 gennaio 2022 sarà una pista ancora più grande di quella del 2019. In piazza Setti arriverà anche una stella cometa lunga 14 metri, adatta a creare la giusta atmosfera e ideale per le foto ricordo. Sabato 11 dicembre Piazza Setti ospiterà lo spettacolo per bambini e famiglie “Sand Art – sabbie luminose (ore 17) e sabato 18 dicembre il concerto Christmas Rock (ore 16). Il 31 dicembre è in programma la festa di Capodanno, per chi vorrà salutare il 2021 e festeggiare l’arrivo del 2022 a Treviglio. Una serata con pattinaggio su ghiaccio, musica e tanto divertimento, in sicurezza!

Domenica 12 dicembre sarà il Giubileo dei bambini e si festeggerà Santa Lucia. La Locanda del Samaritano dalle ore 9.30 offrirà un cestino a tutti i bambini in piazza Manara; nel pomeriggio sarà la volta del Concerto del Coro Stecchino d’oro, alle ore 15 in piazza Setti. A seguire: corteo festoso verso il piazzale del Santuario dove Santa Lucia distribuirà le caramelle.

Non è Natale senza le musiche e le canzoni tradizionali. Quest’anno ad esibirsi in concerto saranno le Lad-y Snow in quattro zone della città, con inizio alle ore 16: 28 novembre: Geromina – Oratorio; 5 dicembre: Ovest – Piazzetta Magenta, via Milano; 12 dicembre: Bollone – Cortile scuola San Martino; 19 dicembre: Zona Nord – Piazza Paolo VI.

Mercatini, laboratori e gran galà finale

Domenica 19 dicembre nel centro storico si svolgerà il mercatino dell’antiquariato “Antico in via”, mentre la Vigilia di Natale (dalle ore 8 alle ore 21) piazza Cameroni ospiterà la Fiera di Natale. TreviglioMusei organizzerà il laboratorio “Auguri tridimensionali” presso il museo Ernesto e Teresa della Torre in vicolo Bicetti, 11 (dalle 15 alle 16.30) con prenotazione obbligatoria sul sito: quipianurabg.cosedafare.net.

Le iniziative natalizie, arricchite poi dal ricco programma di proposte delle associazioni e realtà cittadine, si chiuderanno il 6 gennaio 2022 con il Gran Galà dell’Epifania (ingresso: 15 euro): l’orchestra Prelude, diretta dal maestro Stefano Montanari, si esibirà alle ore 16 al Teatro Nuovo Treviglio di piazza Garibaldi presentando i “Valzer Viennesi”.

Gabriele Anghinoni, presidente dell’associazione Commercianti Trevigliesi afferma: “La stretta collaborazione di questi anni con Amministrazione comunale e DUC ha dato sempre ottimi frutti. Le luminarie natalizie e la pista di pattinaggio ne sono la prova. Per agevolare lo shopping natalizio dal 21 novembre la maggior parte dei negozi inizierà il ciclo di aperture domenicali. Continuiamo a dar fiducia ai negozi della nostra città; ricordiamoci quanto sono stati utili in piena pandemia anche per gli acquisti on line grazie all’app Treviglioadomicilio”.

Il programma completo degli eventi su www.treviglioincentro.it


Terziario, cresce il clima di fiducia ma indici ancora lontani dai livelli pre pandemia, soprattutto nel turismo

Il settore è ancora in apnea rispetto a commercio e servizi che stanno tornando a vedere la luce in fondo al tunnel anche in vista del 2022

Le imprese del terziario di Bergamo tornano a mostrare livelli di fiducia più elevati nel secondo semestre del 2021 e nonostante un’ulteriore prospettiva di miglioramento nei confronti dell’andamento economico della propria impresa in vista della fine dell’anno, gli indicatori sono ancora molto lontani dai livelli pre-covid. Il clima di fiducia registrato deve infatti fare i conti con un atteggiamento prudenziale dovuto alla possibile recrudescenza della pandemia e che a Bergamo frena gli entusiasmi rispetto al sentiment nazionale, soprattutto nel turismo, settore ancora in apnea rispetto a commercio e servizi che stanno tornando a vedere la luce in fondo al tunnel.
A fornire il quadro sull’evoluzione degli indici economici del terziario bergamasco sono i risultati della ricerca “Clima di fiducia e congiuntura economica delle imprese del terziario Bergamo” realizzata da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo. L’obiettivo dell’indagine è quello di rilevare, descrivere e analizzare il clima di fiducia (sentiment), l’andamento dell’impresa e i livelli di occupazione delle imprese del terziario di Bergamo sia a livello congiunturale (ultimi sei mesi rispetto ai sei mesi precedenti) sia a livello prospettico (situazione nei sei mesi successivi alla rilevazione rispetto ai sei mesi precedenti).
L’Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo è basato su un’indagine continuativa, a cadenza semestrale, effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del terziario (commercio, turismo e servizi) della provincia di Bergamo (n. 700 interviste a buon fine ogni semestre).

Clima di fiducia delle imprese bergamasche

Il clima di fiducia nell’economia italiana delle imprese di Bergamo del terziario è a quota 27%, in aumento di sette punti rispetto al primo semestre 2021 ma sotto quello nazionale che è al 33%. Le previsioni per il nuovo anno prevedono un ulteriore miglioramento (29% contro il 38% nazionale) anche se siamo ancora nettamente al di sotto del clima di fiducia prima della pandemia (42%). A influenzare pesantemente il clima è il sentiment delle imprese del turismo con un indice del 21% e, in particolare, delle microimprese con 1 addetto e le piccole fino a 5 addetti che nelle aspettative restano nettamente sotto media.
È invece in miglioramento il sentiment per l’andamento della propria impresa che risale al 32% (+2% rispetto al primo semestre 2021) ma sempre inferiore rispetto al dato nazionale che si attesta a 41%. Le previsioni per il 2022 danno un ulteriore recupero al 33% (contro il 48% dell’Italia).
Entrando nel merito dei singoli settori si nota che mentre i servizi e commercio stanno recuperando la perdita (41% e 35%, con proiezione nel 2022 l 42% e 36%), restano pessime le aspettative sulla ripresa della propria impresa nel settore del turismo (19% e 21%).

Ricavi delle imprese bergamasche

La fiducia crescente delle imprese riflette l’andamento dei ricavi. L’indicatore dell’andamento dei ricavi delle imprese del terziario orobico è in miglioramento al 34%, siglando un + 3% rispetto al primo semestre 2021 ma sotto di sei punti rispetto al dato nazionale. Le previsioni danno un aumento ulteriore al 36% per il 2022. Anche in questo caso, mentre il recupero è deciso nel settore dei servizi (42% con proiezione a fine anno a 44%), e in parte nel commercio (36% con proiezione per l’anno nuovo a 38%), resta debolissimo il turismo con un indice al 21% e un recupero al 24% nel 2022. Riguardo alla dimensione di impresa, nell’indice dei ricavi restano pesantemente sotto media le micro e le piccole fino a 6 addetti, mentre il recupero è più marcato in quella di grandi dimensioni.

Andamento occupazione

Rispetto alle previsioni, la fine del congelamento dei licenziamenti non ha provocato gli effetti negativi che preoccupavano gli imprenditori del terziario di Bergamo nei mesi precedenti e l’indice sull’occupazione ha perso molto meno rispetto al dato nazionale. Sebbene l’indice sia 7 punti sotto quello del secondo semestre 2019, il valore è a 44 (+4% rispetto al primo semestre 2021) e nettamente superiore rispetto all’indice nazionale (29%) e le previsioni per il 2022 danno un ulteriore aumento di 2 punti. Servizi e commercio (con rispettivamente 49% e 47%) sono i settori dove si è tornare ad assumere di più, mentre il turismo tocca quota 35, con previsione al 38% a fine anno. A pagare sono soprattutto le imprese da 2 a 5 addetti, nettamente sotto media.

“Il sistema del terziario bergamasco è ripartito ma a due velocità – sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo -. Il mondo dei servizi e in parte anche il commercio con le imprese più strutturate hanno infatti già agganciato quasi totalmente la ripresa, mentre il turismo e le imprese con meno di 6 addetti sono a livelli di ricavi nettamente al di sotto dei numeri del 2019. Il sano e tipico pragmatismo bergamasco nel fare impresa rende il clima di fiducia più basso rispetto al sentiment nazionale. Ciò nonostante, l’occupazione fa ben sperare sul territorio ed è molto importante e positivo il fatto che tutti i settori, turismo compreso, siano tornati ad assumere”.


Lavoratori del turismo, sospeso a novembre l’elemento economico di garanzia previsto dal CCNL

Le mutate condizioni rispetto al momento della sottoscrizione del contratto non rendono possibile erogare il trattamento retributivo una tantum legato alla produttività

Secondo Ascom Confcommercio Bergamo, le aziende del turismo possono sospendere e non corrispondere l’importo annuale previsto a titolo di elemento economico con la retribuzione del mese di novembre. Tale posizione, avvalorata anche da Fipe nazionale, è dettata dalle mutate condizioni rispetto al momento della sottoscrizione del CCNL che non rendono possibile erogare il trattamento retributivo una tantum legato alla produttività in una situazione di grave crisi economica come quella che tutte le imprese del settore hanno attraversato e stanno tuttora stanno vivendo, legata alle perduranti incertezze generate dalla pandemia.

La decisione, trova il fondamento nell’articolo 13, comma 13, del CCNL 8 febbraio 2018, esplicito nella previsione della fattispecie di deroga all’obbligo con il richiamo ‘a fronte di situazioni economiche di particolare rilievo o con riferimento ad eventi estremi’ – sottolinea Enrico Betti, responsabile area Politiche del lavoro Ascom Confcommercio Bergamo-. Inoltre, l’elemento economico di garanzia è un trattamento legato alla produttività e le norme contrattuali per il premio di risultato si applicano anche all’elemento economico di garanzia”.
“Naturalmente dobbiamo evidenziare che ci potrebbero essere azioni di rivalsa da parte dei lavoratori e/o delle Organizzazioni sindacali il cui esito giudiziale è incerto – conclude Betti -. Invitiamo le imprese a contattare l’Area Politiche del Lavoro, Welfare e Relazioni Sindacali”.


Nasce la “Pizza Donizetti”: l’omaggio al compositore firmato da un ristoratore napoletano

Con provola di bufala, friarielli e polpettine fritte di manzo. La specialità lanciata da Gianpaolo Tewfiki in occasione del Donizetti Christmas Day

Gaetano Donizetti amava Napoli tanto da esserci vissuto per 16 anni, dal 1822 al 1838. L’ultimo omaggio culinario non poteva, dunque, prescindere dai sapori partenopei. A creare la Pizza Donizetti è Gianpaolo Tewfik, napoletano, titolare del ristorante pizzeria Antica Fiera, sul Sentierone.
Gli ingredienti sono
provola di bufala, friarielli e polpettine fritte di manzo. La specialità, che resterà nel menù del locale fino all’Epifania, al costo di 15 euro, è stata lanciata in occasione della presentazione del Donizetti Christmas Day, la nuova iniziativa della Fondazione Teatro Donizetti, realizzata in collaborazione con Immobiliare della Fiera, in programma sabato 4 dicembre, dalle 10 in poi, con concerti e performance artistiche ospitati dalle attività commerciali.

Ma la pizza non è l’unico tributo al compositore di Borgo Canale. Il bartender Tony Foini aveva ideato il Donizetti Spriss, cocktail con L’elisir d’amore bitter 24 delle Distillerie di Sarnico, mentre il Balzer ha sfornato il panettone Donizetti e preparato speciali cioccolatini. In passato per la “Donizetti Night” i ristoranti di Città Alta hanno dedicato a Donizetti menù e piatti, come il dessert “Al dolce guidami” ispirato a un verso di Anna Bolena del baretto di San Vigilio; “Una furtiva lagrima”, titolo della celebre aria dell’Elisir d’amore è, invece, il pluripremiato erborinato del Caseificio Defendi di Caravaggio, che nasce dall’unione di un gorgonzola selezionato dalla consistenza molto cremosa e particolari ingredienti che vanno dalle confetture a granelle di cereali. Esiste, inoltre, da tradizione, la Torta Donizetti, una ciambella, simile alla Margherita ma arricchita da tanta frutta candita e dall’inconfondibile aroma del Maraschino.

Prima di gustare la pizza per la giornata evento, dalle 10, si potrà partecipare alle visite guidate teatralizzate “Donizetti on live” (durata 40 minuti, biglietto 12-10 euro). Al termine del tour, il pubblico potrà ascoltare un concerto in Sala coro o in Sala musica. Il Balzer, Legami Sushi & More, la nuova galleria Art Events Mazzoleni Neroli32 ospiteranno gli allievi del conservatorio; la boutique di Tiziana Fausti offrirà spazio alla compagnia Artemis Danza, mentre “L’elisir d’amore” del Donizetti Opera sarà proiettato sugli schermi della vetrina della farmacia Terni.
Sotto i portici passerà la banda Venti d’opera, mentre all’ora dell’aperitivo ci saranno due angoli deejay: quello nella zona di via Monte San Michele, tra il Bu Cheese Bar e il T-Bakery, con Jodi Pedrali, l’altro al Balzer con NicoNote. I brevi concerti in programma saranno ripetuti più volte per permettere l’ascolto al più alto numero di passanti. Dalle 12 alle 17 si potrà esplorare gratis la città a bordo dei quattro
Tuk tuk elettrici, un progetto promosso dal Consorzio turistico di Bergamo con Visit Bergamo: una passeggiata verso Città Alta e ritorno con una guida che illustrerà i luoghi legati al musicista.

 


Vetrofanie nelle librerie per dire no alla violenza sulle donne tutto l’anno

Presentata ieri l’iniziativa che vede Comune e associazioni dei commercianti in prima linea per contrastare in modo sempre più capillare il fenomeno

Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza che riporta all’attenzione di tutti un fenomeno che l’emergenza sanitaria ha ulteriormente esasperato. Anche Ascom Confcommercio Bergamo aderisce all’iniziativa che vede il Comune di Bergamo in prima linea per contrastare in modo sempre più capillare il fenomeno.  Dopo aver dato seguito all’ordine del giorno, presentato dalla Consigliera Viviana Milesi e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale l’11 maggio scorso, riguardante la diffusione ampia in città del numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking quale primo indispensabile strumento di aiuto, Palazzo Frizzoni si è fatto promotore della realizzazione di una targa e di una vetrofania in più lingue con il numero 1522.
Le targhe sono destinate alle panchine rosse presenti nei diversi quartieri (sabato 27 alle 10.30 inaugurazione della panchina rossa ala Villaggio sposi in via Promessi sposi) e le vetrofanie alle sedi comunali, ai CTE, ai CSC, alle Biblioteche agli altri luoghi di aggregazione e non solo legati all’Amministrazione, come il Drop In alla stazione delle autolinee, un presidio socio sanitario dedicato alla prima accoglienza di coloro che vivono in condizioni di marginalità.

La vetrofania sulle librerie

La vetrofania, grazie ad un accordo con Confesercenti e Ascom Confcommercio, sarà anche esposta sulle vetrine delle librerie loro aderenti. “Le donne rappresentano da sempre la spina dorsale del terziario bergamasco e la loro tutela è un fatto di civiltà e di educazione – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo-. Non è un caso quindi che siano state scelte le librerie che sono luoghi di cultura, perché è sulla cultura che dobbiamo puntare per combattere la violenza contro le donne. Credo che non sia sufficiente ricordarsi del problema della violenza solo il 25 novembre. E il contrasto alla violenza non si traduce solo con la repressione ma anche nell’educazione: in questoè fondamentale la valorizzazione del ruolo delle donne nel loro ambiente lavorativo e Ascom è impegnata da anni in questo senso. Non è casuale che negli ultimi 5 anni si sono susseguite due importanti iniziative sul tema come la mostra “Sguardi di donne. Storie di commercio” e il cortometraggio “Madre e Figlia. L’impresa donna tra le generazioni”.

Il report sugli “Omicidi volontari”

I numeri parlano chiaro: il report sugli “Omicidi volontari” fornito dalla Direzione centrale della polizia criminale del Ministero degli Interni, ci dice che tra 1° gennaio e 14 novembre 2021 sono stati registrati 252 omicidi, con 103 vittime donne di cui 87 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Rispetto allo stesso periodo del 2020, le vittime di genere femminile segnano un nuovo aumento passando da 100, di cui 83 in ambito familiare, a 103 (+3%). Per quanto riguarda le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, nel 2020 (dati ISTAT) queste sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, sia per telefono, sia via chat (+71%). Il boom si è avuto a partire da fine marzo, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019).
La violenza segnalata è soprattutto fisica (47,9% dei casi), anche se quasi tutte le donne hanno subito più di una forma di violenza e tra queste, in primis, quella psicologica (50,5%). Rispetto agli anni precedenti, sono aumentate le richieste di aiuto delle giovanissime fino a 24 anni di età (11,8% nel 2020 contro il 9,8% nel 2019) e delle donne con più di 55 anni (23,2% nel 2020; 18,9% nel 2019). Riguardo agli autori, aumentano le violenze da parte dei familiari (18,5% nel 2020 contro il 12,6% nel 2019) mentre sono stabili le violenze dai partner attuali (57,1% nel 2020).

A Bergamo

La Rete Interistituzionale Antiviolenza degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine, è il punto di riferimento territoriale di Regione Lombardia delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica. Un presidio che rappresenta l’esito di una sensibilità politica/istituzionale che si è generata in questi anni in un territorio dove, già da tempo, era attivo il Centro Antiviolenza Aiutodonna (nato nel 1999, cui si è aggiunto lo Spazio Donna di Dalmine nel 2019) nodo essenziale e necessario di ogni Rete insieme a tutti gli operatori e operatrici dell’emergenza. Da gennaio al 31 ottobre 2021 nei due Ambiti, Bergamo e Dalmine, il Centro Antiviolenza Aiutodonna e lo Spazio Donna di Dalmine hanno ricevuto 310 contatti di donne. A livello provinciale, nelle 5 Reti Antiviolenza territoriali, il numero di contatti totale è di 829 donne, in continuità con le rilevazioni degli anni precedenti.


Giuseppe De Rita: “Fare rappresentanza vuol dire tornare ai valori di relazione e di merito”

In Ascom la lezione del sociologo e fondatore del Censis sul tema dei corpi intermedi e sul ruolo delle filiere corte

Orientare lo sguardo verso un nuovo concetto di filiera che superi la visione “scaduta” del global e dia un nuovo valore al local. E cercando di rilanciare il ruolo della rappresentanza nel segno di una leadership capace, dotata di senso politico, che non abbia paura di prendersi responsabilità e che faccia la vera rappresentanza, oggi sempre più “un mestiere difficile” per citare le parole di Giuseppe De Rita, intervenuto lunedì 22 novembre in Ascom Confcommercio Bergamo.
Classe 1932, il sociologo nonché presidente e fondatore del Censis, il principale istituto di ricerca sociale del Paese, ha tenuto una lezione sul tema dei corpi intermedi alla presenza del presidente Ascom Giovanni Zambonelli e del direttore Oscar Fusini. La lezione del professore era inserita in un percorso di alta formazione rivolto alla dirigenza Ascom.

La prospettiva di Giuseppe De Rita non è così a corto raggio come può sembrare. Non è soltanto uno sguardo all’immediato, all’inverno che si prospetta caldissimo per l’economia e la società, non è solo un occhio ai concreti guai della prossima ora, perché è condito da una speranza di più ampio respiro. E cioè che si apra spazio per una classe dirigente nuova e vera, capace di mescolare senso delle istituzioni e un’idea di governo concreta, ancorata all’esigenza dei settori dell’economia che trainano il nostro sistema. Sistema che deve fare i conti con meccanismi che stanno cambiando: dopo anni di crescita e affermazione del “Made in Italy” a livello internazionale (enogastronomia, moda e arredamento, industria dei macchinari e turismo), il lockdown ha infatti messi in crisi il mito della produzione “just in time” e le filiere sempre più lunghe non si sono adattate ai tempi di produzione e logistica imposti dalla pandemia, portando gli imprenditori a rivolgersi al mercato interno.

“Oggi il ricco sta in casa” sostiene De Rita. E anche se la crisi ha fatto emergere nuove situazioni di povertà, i risparmi degli italiani sono aumentati e la capacità di spesa “sotto casa” può essere un punto di svolta per l’economia locale e nazionale. Soprattutto per il terziario che vanta una rete di servizi nel corto raggio che sono già tornati protagonisti, per non parlare di commercio e ristorazione. E in questa logica di rilancio delle filiere corte la rappresentanza può fare la differenza. Per De Rita occorre trovare il modo per incidere e ribaltare il concetto di disintermediazione che abbiamo subito in questi anni: dalla politica all’economia la tendenza in atto è infatti quella di rivolgersi direttamente al cittadino bypassando le categorie e i corpi intermedi, di qualunque natura o estrazione essi siano.

Meno disintermediazione, più rappresentanza

Una disintermediazione che per De Rita oggi è totale e che può essere fatale poiché la società oggi ha bisogno di intermediazione e di soggetti intermediari fisicamente veri. “La dimensione intermedia che ci viene tolta ci viene offerta con strumenti come algoritmi e piattaforme che però sono impersonali. Siamo dentro un sistema di piattaforme che non prevedono un meccanismo di rappresentanza umanamente visibile. Bisogna tornare alla rappresentanza politica, alla grinta e al sudore e al lobbysmo, linfa vitale di ogni associazione di categoria”.

Ed è qui, allora, che le associazioni di categoria devono intervenire, rinnovando il loro ruolo di intermediari, attraverso il recupero del rapporto con le persone e una riaffermazione del proprio peso politico, minato proprio da queste dinamiche. Serve loro, quindi, una leadership capace, dotata di senso politico, che non abbia paura di prendersi responsabilità e che faccia rappresentanza in barba a quei fenomeni che, ad oggi, per De Rita, vedono il cittadino più solo perché vittima di due problemi, ossia “caduta di merito e competenza e caduta della prossimità”: da una parte la continua diffidenza verso esperti e delegati che vedono vacillare la propria autorità istituzionale, dall’altra la rottura della relazione causata anche dalla cultura grillina del “vaffa”, che ha fatto perdere importanza all’associazionismo e al confronto, facendo leva sulla perdita di fiducia dei cittadini verso la classe dirigente.

 

 


Ristoratori, agricoltori e produttori insieme per rilanciare la filiera agroalimentare

All’assemblea Fipe presentata la “Carta dei Valori” della ristorazione italiana. Beltrami: “Sono necessarie politiche lungimiranti di sostegno alle filiere”

Un patto di filiera tra ristoratori, produttori e agricoltori che vuole essere anche un appello al governo e alla politica intesa nel suo insieme. Obiettivo: istituire un tavolo di coordinamento che si occupi delle politiche dell’intera filiera agroalimentare, indispensabile in una fase di ripartenza di un settore che vuole tornare ad essere trainante ed attrattivo, superando alcuni gap strutturali che non consentono di sfruttare a pieno le grandi potenzialità. È stata presentata all’assemblea della Federazione dei Pubblici Esercizi la “Carta dei Valori” della ristorazione italiana, documento che vuole tracciare le linee guida del rilancio del settore nel post pandemia sono stati i rappresentanti di Fipe, Confagricoltura, Coldiretti, Unione Italiana Food e Siae per il ruolo della musica nei Pubblici Esercizi.

Curata da Davide Rampello, storico e curatore del padiglione Italia a Expo 2021 Dubai, la “Carta dei Valori” è un documento che contiene le linee di azione per la promozione e la valorizzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche, definiti beni culturali viventi a cui la ristorazione dà corpo, rinnovamento e racconto. Tra i firmatari, Massimo Giansanti, presidente di Confagricoltura, David Granieri, vice presidente Coldiretti, Marco Lavazza, presidente di Unione italiana Food, Giulio Rapetti Mogol, presidente Siae e, oltre a Lino Enrico Stoppani presidente di Fipe-Confcommercio, Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio e il ministro Massimo Garavaglia.

Un tavolo di coordinamento

“La ristorazione è pronta ad andare oltre i drammi e le incognite del recente doloroso periodo, riprendendo il suo ruolo strategico per le filiere dell’agroalimentare e del turismo – sottolinea Giorgio Beltrami, presidente gruppo Caffè Bar e Gelaterie Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere Fipe nazionale -. Per farlo meglio è necessario adottare una strategia unitaria in grado di valorizzare l’intero Sistema Paese. Come? Istituendo un soggetto ad hoc che svolga una funzione di regia e un lavoro di raccordo e integrazione di filiera, tra agricoltura, industria alimentare, distribuzione e ristorazione e turismo, anche per favorire il nostro export. Di fatto, per la nostra categoria poter contare su un unico interlocutore potrebbe aprire unaa nuova fase di rappresentanza per tutto il mondo dell’Horeca, dell’agroalimentare e del turismo, settori di fatto strettamente interconnessi e vanto del made in Italy”.

Scenari di crescita che trovano conferma anche nei numeri. Nel 2021, dicono i dati dell’associazione aderente a Confcommercio, la spesa degli italiani per consumi alimentari fuoricasa tornerà ad oltre 63 miliardi di euro, con un incremento del 17,2% rispetto al 2020, ma ancora sotto i livelli pre-covid per oltre 20 miliardi di euro. Più contenuto l’aumento della spesa alimentare domestica: +0,8% rispetto allo scorso anno.
Rilanciare e valorizzare nuove politiche dell’intera filiera agroalimentare diventa quindi indispensabile in una fase di ripartenza di un settore che vuole tornare ad essere trainante ed attrattivo, superando alcuni gap strutturali che non consentono di sfruttare pienamente le grandi potenzialità. “Il settore presenta due principali problemi: produttività e attrattività – ha ricordato Lino Enrico Stoppani presidente di Fipe-Confcommercio -. Se a questi aggiungiamo l’incertezza delle prospettive post Covid e le distorsioni create da generose politiche di sussidio sono spiegate le difficoltà di reperimento di risorse umane adeguate e l’emorragia di competenze”.

Il rinnovo del contratto nazionale di categoria

Il rinnovo del contratto nazionale di categoria, in scadenza il 31 dicembre, sarà un passaggio decisivo per affrontare questo problema, ma parallelamente sono necessari interventi di breve periodo. Dalla decontribuzione dei salari a tempo determinato o almeno fino alla fine della crisi pandemica, alla revisione del Decreto flussi, indispensabile per il reperimento di quella manodopera necessaria a svolgere le mansioni per le quali non si trovano persone disponibili tra i nostri connazionali.

Il lavoro principale, tuttavia, è quello di ricostruire la fiducia in un comparto che per guardare al futuro sa di dover investire anche sulla digitalizzazione e sullo sviluppo di servizi sostenibili. Strumento strategico per facilitare questa trasformazione 4.0 saranno i bandi contenuti nel PNRR riservati alle imprese del turismo, primi tra tutti quelli sull’ammodernamento e sull’efficientamento energetico. Una quota di questi fondi potrà essere richiesta anche dai Pubblici Esercizi, come assicurato dal ministro del Turismo, Garavaglia.

La paura dell’inflazione e della risalita dei contagi

All’orizzonte, rimangono tuttavia due spauracchi: l’inflazione e la risalita dei contagi. “Le nostre imprese – ha spiegato Stoppani – segnalano forti tensioni sui prezzi di acquisto delle materie prime e in taluni casi difficoltà di approvvigionamento ed è pertanto necessario un attento presidio da parte del Governo proprio per contrastare eventuali fenomeni speculativi”.

Mentre sul fronte della risalita dei contagi, il Presidente ha ribadito l’assoluta fiducia nel vaccino come argine a ogni nuova ipotesi di chiusura, anche parziale, dei Pubblici Esercizi e ha lanciato un appello alla responsabilità a chi da mesi manifesta ogni settimana, contro il green pass, infrangendo regole e aggiungendo rischi pericolosi. “A forza di proteste senza regole – ha precisato – si rischia di condannare la lotta contro il virus all’irresolubilità”.

“Basta chiusure – conclude Beltrami -. Non possiamo più permettercelo. In questi mesi la Fipe ha giocato un ruolo chiave per la difesa di tutta la categoria: la sua voce è stata forte e la pandemia ha consentito alla Federazione di consolidarsi e di acquisire una nuova visibilità. Merito anche, come ricordato dallo stesso presidente Stoppani, del lavoro svolto da Confcommercio e in particolare del nostro presidente Carlo Sangalli”.


Bergamo, “A Natale siamo vicini”: le iniziative insieme ai commercianti

Dalla ruota panoramica al grande albero in centro. In piazzale degli Alpini e in Città Alta si pattina e nei borghi tanti appuntamenti

La città di Bergamo si prepara per il Natale con un calendario di iniziative promosse dal Distretto Urbano del Commercio di Bergamo e dai commercianti del Duc, con il patrocinio e il contributo del Comune di Bergamo e della Camera di Commercio di Bergamo e la partecipazione delle associazioni dei commercianti del centro città, Borgo Santa Caterina, Borgo Palazzo e di Città Alta (tutte le iniziative del DUC – Natale a Bergamo 2021 sono realizzate grazie al sostegno di Valtellina Spa, Visit Bergamo, ATB Azienda Trasporti Bergamo, con la partecipazione di Confesercenti Bergamo e Ascom Confcommercio Bergamo, Comune di Gorno, Promoserio, Comunità Montana Valle Seriana, Onlight Pf)

Il luogo del Natale 2021 è la città

Con nel cuore i tanti significati di cui questa ricorrenza si colora e le tante emozioni di un Natale che può e vuole essere diverso da quello 2020, quest’anno l’augurio è di vivere un momento di dolce semplicità. Proprio a un Natale “tradizionale” si ispira il concept dei festeggiamenti di quest’anno, ritrovando in questa parola un concreto desiderio di sentirsi a casa. A rappresentare al meglio questo messaggio è stata scelta un’immagine che evoca uno scorcio di città con la via, i portici e le vetrine illuminate. Il via vai dei passanti, le luci che si accendono, le persone che cercano i regali, i desideri che nascono e le risate che animano il tempo insieme. Il Natale torna a colorare Bergamo e i suoi abitanti, tra le luci rosse e l’albero che si tinge di un’atmosfera magica. È festa e la possiamo vivere e raccontare insieme.

Il concetto di “vicino”.

Il Natale a Bergamo 2021 esclama «A Natale siamo vicini. Vivi la tua città, scegli i tuoi negozi» e vuole legarsi in modo semplice e spontaneo con la campagna #compravicino che in questi giorni ha invaso le vie di Bergamo, esaltando il valore dei borghi e dei quartieri dello shopping. Non occorre andare lontano per provare emozioni, non serve rintanarsi dietro uno schermo per cercare un’idea originale, è sufficiente scendere per strada e vivere la propria città, con le sue atmosfere e le sue peculiarità. Questo stesso spirito sarà raccontato dal video di Natale, una nuova favola che arriva dopo il successo virale del video “Natalino” realizzato lo scorso anno. Nel 2021 il protagonista sarà un bambino che, aiutato dai commercianti della città, riuscirà a regalare una vera e propria emozione a una persona importante.

Le luminarie natalizie

Quest’anno le luci di Natale saranno tutte rosse, un allestimento semplice ed elegante che si conferma composto da 10 km di fili e gomitoli di luci led a risparmio energetico ed aggiunge un altro elemento di novità: delle sfere natalizie di colore rosso, per creare un’atmosfera ancora più gioiosa durante il periodo più magico dell’anno. Le luci natalizie si accendono grazie al contributo di 645 negozi aderenti all’iniziativa: 400 nel cuore del centro con 30 vie coinvolte (da via Broseta – Longuelo a via Pignolo), 75 in Borgo Santa Caterina, 100 in Borgo Palazzo, 70 per le vie di Città Alta. A contraddistinguere l’iniziativa e valorizzare la partecipazione dei negozianti che hanno aderito al progetto, il brand Natale a Bergamo, rappresentato dal luccichio di una stella come simbolo del Natale in città è visibile sulle vetrine dei negozianti aderenti.

 

Piazza Matteotti e piazza Vittorio Veneto

La grande ruota panoramica posizionata in Piazza Matteotti sarà alta 32 metri, composta da 24 cabine di cui una attrezzata per i disabili e una vip, ognuna delle quali con 6 posti a disposizione.  Ad illuminarla sono oltre 3000 punti luce a led rossi e risparmio energetico. La ruota panoramica è realizzata grazie al contributo di Valtellina Spa. L’attrazione sarà aperta al pubblico dal 19 novembre al 9 gennaio, tutti i giorni dalle 10:00 alle 23:45. L’accesso sarà consentito previo controllo della temperatura corporea e muniti di green pass, mentre le cabine saranno sanificate dopo l’utilizzo.

I costi non variano rispetto al 2019: corsa singola: 7 euro e 5 euro (sotto i 115 cm di altezza) per 2 giri da 8/10 minuti complessivi; cabina VIP: 2 persone 60 euro, 4 persone 120 euro. Durata della corsa 30 minuti con aperitivo; cabina disabili: accesso gratuito; gruppi e famiglie: riduzioni in cassa (minimo 4 persone); gruppi di scolaresche (minimo 20 persone): 5 euro fino alla terza elementare e 6 euro dalla quarta. Durata della corsa di 3 giri da 15 minuti, anziché 2 giri; Buoni sconto del valore di 1 euro disponibili presso i commercianti aderenti all’iniziativa Natale a Bergamo.

Domenica 28 novembre in piazza Vittorio Veneto verrà acceso l’Albero di Natale. Per questo momento torna protagonista la semplicità e la volontà di lasciare che un gesto così dolce e spontaneo possa essere il cuore pulsante del Natale. L’albero e le luci portano questa atmosfera in tutta la città che torna a vivere un momento magico.

Numerosi infine anche gli eventi realizzati dai commercianti dei borghi per aspettare e vivere il magico periodo del Natale con tante proposte adatte a tutti.

Infine, Piazza Matteotti ospiterà anche il Villaggio di Natale di Comap solitamente allestito in Piazza Dante. A comporlo 18 casette altamente qualificate e addobbate che propongono prodotti di enogastronomia, dolci tipici del periodo, articoli di Natale e idee regalo. Il piccolo villaggio sarà aperto dalle 9.00 alle 19.30 tutti i giorni, mentre ogni sabato e mercoledì 8 dicembre la chiusura è posticipata alle 22.00. In quest’area ci sarà anche uno spazio dedicato alla beneficenza con l’Arca di Leonardo e uno spazio per la cultura con la “casetta solo libri” per bambini.

Città Alta

La Comunità delle Botteghe e il Duc, in collaborazione con VisitBergamo ed alcuni sponsor commerciali, hanno pensato di creare un’ambientazione particolarmente immersiva, in grado di coinvolgere emotivamente le persone che la guarderanno. Protagoniste due installazioni ribattezzate Incantam(a)i” sotto il porticato della Biblioteca Mai Illumi(n)a” in Piazza Vecchia, che propongono da una parte una riflessione sul tema della luce e dall’altra la già apprezzata ambientazione green con piccole luci calde e flash bianchi che richiamano anche le illuminazioni sulle vie Colleoni e Gombito.
L’inaugurazione del Natale nel borgo antico è prevista alle ore 18.00 di sabato 27 novembre e l’allestimento resterà permanente fino al 10 gennaio 2022.
Sempre in Città Alta sarà allestita per la prima volta la pista di pattinaggio su ghiaccio nel Chiostro del Carmine aperta da dicembre 2021 a febbraio 2022 e ospitata dal TTB. In accordo con l’Amministrazione comunale, il progetto è realizzato grazie al contributo di privati che credono nell’ambizioso processo di rigenerazione del Monastero del Carmine.

Bergamo centro

BergamoInCentro, l’associazione dei commercianti del centro città, sposa il concetto di tradizione che è alla base del Natale 2021 e conferma i momenti più attesi soprattutto dai bambini. Sotto il grande Albero di Piazza Matteotti, infatti, i più piccoli potranno consegnare la loro letterina per Santa Lucia e Babbo Natale grazie alla cassetta dedicata.

Borgo Santa Caterina

Dopo il successo delle passate edizioni, domenica 5 dicembre torna il Santa Caterina Christmas Market. Per un’intera giornata, dalle 10.00 alle 19.00, l’ingresso al Borgo diventa completamente pedonale, lasciando spazio a più di 60 bancarelle presenti e 80 negozi del borgo dove acquistare i regali di Natale, numerose aree food e laboratori, intrattenimento e animazioni per grandi e piccini.

Borgo Palazzo

Dal 28 novembre al 10 gennaio 2022 la storica via di Borgo Palazzo e il Museo del Presepio di Brembo a Dalmine, allestisce nella via un itinerario a “cielo aperto” tra i presepi storici di tutto il mondo ospitati per l’occasione nelle attività commerciali della via. Sono più di 30 i presepi selezionati per l’evento tra le oltre 900 opere del Museo di Brembo a Dalmine: presepi differenti per epoca, provenienza geografica, dimensione e materiale, la cui scelta e collocazione è stata precisamente studiata in relazione agli spazi e alle attività che li ospiteranno con la storica d’arte e conservatrice del museo Barbara Crivellari.

Inoltre, tra le iniziative in programma in Borgo Palazzo il 18 dicembre avranno luogo “Note di Luce & La Notte degli Abbracci”, due eventi speciali realizzati nell’ambito del progetto Musica per la Rinascita,  che saranno presentati ufficialmente venerdì 3 dicembre 2021.


Confcommercio Professioni entra nel Portale “inPA”. Mongelli: “Portatori di competenze nuove”

L’obiettivo è individuare e coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità e alte specializzazioni per la realizzazione dei progetti del Pnrr

“Siamo molto soddisfatti del nuovo protocollo con la P.A perché i liberi professionisti non ordinistici possono finalmente giocare un ruolo chiave nel rilancio del Paese. Adesso sarà importante capire quali saranno le competenze necessarie per poi avviare un piano di informazione-formazione adeguato del quadro delle competenze dei professionisti che dovranno lavorare con la Pa. Ad ogni modo siamo pronti per questa grande sfida che è frutto dell’incontro tra pubblico e privato: una sinergia che confidiamo sia continuativa perché rinsaldare con un protocollo il rapporto tra il pubblico impiego e l’universo di chi lavora nel terziario di mercato è interpretare pienamente la sfida che oggi serve al Paese”.
Esprime soddisfazione Matteo Mongelli, presidente del gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo, nel commentare il protocollo d’intesa firmato ieri dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i presidenti di Confcommercio Imprese per l’Italia e Confcommercio Professioni, Carlo Sangalli e Anna Rita Fioroni, che allarga la platea di professionisti nella rete del Portale del reclutamento “inPA”.

Il protocollo impegna le parti a collaborare attivamente dal punto di vista tecnico e organizzativo per incrementare le opportunità professionali per gli iscritti a “inPA”, lo spazio digitale dedicato al lavoro pubblico, realizzato dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Almaviva. L’obiettivo è individuare e coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità e alte specializzazioni nelle procedure indette dalle pubbliche amministrazioni per la selezione del personale necessario alla realizzazione dei progetti del Pnrr.
Confcommercio Professioni – che rappresenta le associazioni professionali socie e affiliate, per un totale di 30mila professionisti non ordinistici – si candida quindi a diventare un interlocutore chiave per la migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Grazie a questo protocollo – sottolinea Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni – le associazioni aderenti saranno attive nel promuovere il Portale del reclutamento inPA e l’iscrizione dei propri professionisti, che sono portatori di competenze fondamentali e nuove che possono giocare un ruolo decisivo per il Pnrr in molti ambiti, come quello della digitalizzazione, della formazione e consulenza manageriale e di una nuova cultura della salute e sicurezza”.


Il turismo come risorsa della Valle Seriana

“Vivere bene, un domanda politica” è stata la due giorni di eventi promossi da Confcooperative Bergamo, Diaforà La Fenice e la Comunità montana Valle Seriana, in collaborazione con l’editore il Mulino, che ha avuto luogo ad Albino lo scorso fine settimana.
Molti i problemi emersi tra cui il più grave quello legato alla viabilità che vede il collegamento con il capoluogo Bergamo al limite del collasso. Eppure la Valle Seriana ha un grande potenziale, sebbene ci sia molto da costruire e da ricostruire. Non è una caso che il territorio considerato la “Silicon valley” dell’economia bergamasca degli anni ’80 costituisca oggi il simbolo e la principale esperienza del cambiamento che ha caratterizzato il sistema economico e produttivo bergamasco. La Valle Seriana ha pagato caro il dazio della caduta del settore tessile di qualche lustro fa.

Del resto la ricerca “Bergamo smart land. Fare rappresentanza nella transizione del capitalismo intermedio”, elaborata dal Consorzio AASTER di Aldo Bonomi nel 2017 per conto del comitato Imprese & territorio, evidenziava già la transizione e le difficoltà emergenti. Lo studio sottolineava come la scena “industriale” e “sociale” proponesse anche da noi due grandi fratture, la prima “interna” al campo produttivo, la seconda riguardante i rapporti sociali complessivi.
La prima era rappresentata dalla polarizzazione tra l’èlite manifatturiera particolarmente dinamica e la maggioranza delle imprese in strutturale difficoltà, mentre la seconda faglia, più sociale che economica, evidenziava che nei territori manifatturieri l’avanguardia industriale non riusciva più a mettersi sulle spalle anche il resto della società, come accadeva, nonostante tutto, fino a dieci anni prima. Tendenze che la pandemia ha rafforzato ed accelerato. Questo è il quadro nel quale è inserita oggi la Valle Seriana che resta tra i più ricchi territori a livello nazionale, scosso da un crescente dualismo tra eccellenza e nuove povertà, tra cui quella di posti di lavoro che obbliga molti giovani a cercare in pianura (e in coda sulla strada) uno sbocco occupazionale.

Il turismo della valle

Oggi il sistema politico ed economico punta ad un rilancio attraverso il turismo, ma la strada, come si vuole in montagna, sarà certamente in salita. In primo luogo perché la valle è eterogenea. Da un punto di vista turistico esiste una “bassa valle” che gravita sull’area omogenea e sulla città e le cui attrattive possono essere ricondotte ad un’offerta di prossimità della città. In essa fa storia a sé l’altopiano di Selvino Aviatico. Una “alta valle” che trova nei tre comprensori quello dell’altopiano di Clusone, l’asta del Serio con Valbondione e il comprensorio del turismo invernale di Castione, Presolana e Pora. Infine una “media valle” turisticamente tutta da decifrare dal momento che ha una vocazione manifatturiera. Il sistema turistico della valle è quindi complesso ed ogni sottosistema, nelle sue debolezze, condiziona gli altri.

Ma c’è un altro fattore che influisce: l’industria turistica, se la si vuole chiamare così, è ancora limitata e basata su imprese molto piccole. Basti pensare che in Valle Seriana sono presenti solo 52 imprese della ricettività in senso stretto (esclusi B&B e affitti turistici che non sono imprese) dislocate su comprensori molto ampi: 16 a Castione e Presolana, 10 nell’asta del Serio, 7 in valle di Scalve, 7 a Selvino e Aviatico, 6 nell’altopiano di Clusone, 4 nella media valle e 2 nella bassa valle.

Esiste un’economia dell’attraversamento che caratterizza le nostre basse e medie valli, come dimostra il recente caso della variante di Zogno. Molte imprese creano ricchezza e posti di lavoro lavorando sul passaggio. Sembrerebbero vestigia del passato, ma non è così, visto che gli studi recenti del Politecnico di Milano sulla realizzazione del nuovo PGT di Bergamo, sottolineano come nelle aggregazioni lineari (vie di comunicazione tra quartieri) il commercio resista più che all’interno dei quartieri stessi.

Un turismo diverso

Il turismo montano è variegato e spesso non si comprende la mancanza di coincidenza tra i suoi diversi segmenti. Il turismo invernale in senso stretto, cioè il turismo della neve, è uno spazio che coinvolge pochi luoghi e poche comunità. È fondamentale per la sopravvivenza delle comunità che oggi sono vocate a questa destinazione, ma non esaurisce lo spazio del turismo montano. Lo spazio bergamasco del turismo delle neve è piccolo e molto denso. Nel suo ciclo di vita è in stato avanzato, in maturità. Va cercata una fase di rinnovamento per permettergli di tornare a crescere, evitando il declino. Un rinnovamento che potrebbe anche passare attraverso il turismo montano antistagionale. Altrimenti occorrerà trovare nuovi benefattori, come per il recente caso del banchiere bergamasco che ha fatto fortuna a Londra e che ha comprato gli impianti di Colere per rilanciarli

Resta invece lo spazio per il turismo montano alternativo alla neve: il cosiddetto slow e green, arricchito dall’enogastronomia, ancora tutto da riempire. Potrebbe costituire la leva su cui poggiare il rilancio turistico di molte destinazioni. Lo suo sviluppo turismo non è però legato ad un investimento singolo (sia pur molto gradito e importante), ma alla creazione di un ecosistema del luogo che coinvolge una filiera lunga e larga che sposta la sua attenzione all’ospitalità.
Una seconda difficoltà nasce dal fatto che i risultati arriveranno dopo gli sforzi, contrariamente a quanto succede vicino ad un aeroporto che cresce, dove è più facile vedere subito i frutti dei nuovi investimenti, più difficile credere che uno sforzo comune orizzontale possa produrre risultati futuri immediati.

Una nuova legge sulla montagna

Questo però richiede a priori l’opportunità di definire una nuova legge quadro sulla montagna, valorizzandone il ruolo economico, sociale e sanitario e la sua importanza strategica ai fini della tutela dell’ambiente, delle risorse naturali e del paesaggio e delle loro peculiarità storiche e culturali.
Per questo occorre che l’attenzione si focalizzi sui nuovi spazi della montagna a beneficio di molti luoghi e comunità. I fondi licenziati dal PNRR sono fondamentali per gli investimenti nell’offerta ricettiva del nostro paese, migliorano i servizi ma non generano nuovi spazi, che è quello di cui l’economia di alcune valli, come la Valle Seriana, hanno la necessità.

Turismo, cultura, commercio e agricoltura: l’ipotesi green e slow

Il modello su cui puntare è ormai noto: la crescita di una economia agricola e agroalimentare di qualità. Agricoltura di qualità, turismo, commercio, enogastronomia e filiere del gusto legate alle tipicità verranno considerate unitariamente come anelli di una nuova filiera del valore, un nuovo settore complesso in cui possono confluire diverse attività tradizionalmente riferite a settori differenti ma che oggi devono essere considerate tutte afferenti ad una economia delle esperienze, ormai un fenomeno della società terziaria. E’ a partire dall’intreccio tra settore agricolo, turismo di qualità, enogastronomia, cultura che stanno prendendo forma alcuni fenomeni interessanti.

La domanda politica

Se questo è il modello, allora occorre capire chi e come, potrà essere l’iniziatore di questo nuovo sviluppo. Ad oggi manca una cabina di regia o un’agenzia chiamata a coordinatore gli sforzi che molti attori potrebbero riservare allo sviluppo.
Il tema infrastrutturale non è però secondario. Quale è lo spazio di posizione della Valle Seriana rispetto al territorio più vasto nel quale è inserita? Lo slittamento della centralità territoriale in basso verso la città che si congiunge con Treviglio, con il nodo ferroviario di Orio la Serio, con l’Alta velocità, come riposiziona la valle? Infine, il territorio è una dimensione che non è più limitata allo spazio locale: è insieme di relazioni che ci mettono nelle condizioni di chiedere quale sia, nell’ecosistema produttiva provinciale, il grado di connessione della Valle Seriana e dei suoi spazi rispetto agli investimenti collettivi di pregio: aeroporto, Kilometro rosso, Point di Dalmine, Fiera di Bergamo ecc. Il vivere bene infatti è oggi ancora di più una domanda politica.