Credito alle imprese, «bene le mosse della Regione»

eurosito.jpgLa giunta regionale lombarda ha approvato le delibere che vanno a modificare i criteri relativi alle “Controgaranzie”, la misura di Regione Lombardia gestita da Finlombarda S.p.A. per favorire l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese e dei liberi professionisti tramite la concessione di garanzie di secondo livello (controgaranzie) su portafogli di garanzie di primo livello, rilasciate da Confidi a favore delle imprese e di liberi professionisti.

«In un momento così importate e delicato per il nostro tessuto economico e produttivo, dove convivono incoraggianti segnali di ripresa del mercato e il perdurare di alcune criticità legate all’accesso al credito, abbiamo deciso di rilanciare questa linea d’intervento per dare nuovo ossigeno alle imprese ed incrementare la competitività e attrattività del territorio lombardo», ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini. «L’assenza di liquidità – ha spiegato Parolini – è ancora un fattore di criticità che compromette sensibilmente il futuro e la sostenibilità di molte imprese lombarde: Regione Lombardia rende disponibili ben 28,5 milioni di euro per favorire l’accesso al credito tramite i Confidi, nell’ottica di sostenere in maniera strutturale la loro capacità di garantire e rendere più accessibile il credito e di produrre e incrementare la competitività e attrattività del territorio lombardo».

I soggetti che possono avanzare richiesta sono i Consorzi di Garanzia Collettiva fidi (Confidi) iscritti nell’apposito elenco. Sono ammissibili le garanzie rilasciate dai soggetti richiedenti (Confidi) su operazioni finanziarie rientranti in una delle seguenti tipologie:

  • cassa: apertura di credito in conto corrente
  • smobilizzo: linea di credito rotativa per anticipazioni finanziarie su portafoglio commerciale
  • liquidità: finanziamenti amortizing sul circolante
  • investimento: finanziamenti amortizing per investimenti

Confcommercio Lombardia apprezza la misura, «che consentirà di mettere in circolo circa 10 miliardi di nuovi finanziamenti nel triennio». L’Osservatorio Confcommercio di febbraio 2016 evidenzia come, nell’ambito del 21,8% delle imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito, il 76% lo ha fatto per esigenze di liquidità o di cassa, il 12,4% per effettuare investimenti e l’11,6 per ristrutturare debiti esistenti. «In un momento ancora delicato per le imprese sul fronte dell’approvvigionamento del denaro, questo provvedimento – rileva Confcommercio Lombardia – garantirà ai confidi lombardi, anche del sistema Confcommercio, di ampliare la propria operatività finanziaria a sostegno del mondo economico regionale. Restiamo ora in attesa del decreto attuativo».


Carrefour, a Bergamo accordo aziendale per 320 lavoratori

CarrefourE’ stata raggiunta l’intesa tra azienda e sindacati per il contratto integrativo di Carrefour. A Bergamo e provincia sono interessati 10 negozi con 320 dipendenti. L’azienda aveva disdetto tempo fa l’integrativo, in maniera unilaterale. Il nuovo contratto durerà fino al 31 maggio del 2017 e mantiene l’impianto precedente. Con l’accordo, raggiunto tra le organizzazioni sindacali di categoria e la direzione aziendale, il Gruppo Carrefour si impegna ad una complessiva salvaguardia dei livelli occupazionali, accogliendo le richieste sindacali anche sulla gestione non traumatica delle ristrutturazioni attraverso la ricollocazione interna. La Fisascat Cisl commenta positivamente l’intesa sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori che si esprimeranno entro fine aprile. “Sono state accolte molte delle richieste avanzate dai sindacati – dice Citerio -. Si tratta di un importante accordo che conferma la volontà aziendale di rimanere nel nostro Paese anche attraverso nuovi investimenti per il rilancio commerciale del gruppo. L’intesa conferma inoltre la capacità delle relazioni sindacali di intervenire nella gestione dei processi di crisi attraverso strumenti di flessibilità contrattata in grado di salvaguardare l’occupazione”.

Sull’organizzazione del lavoro l’accordo contempla, allo scopo di favorire il recupero di efficienza e il miglioramento della produttività, il ricorso alla flessibilità oraria contrattata, finalizzata a garantire un efficace presidio dei flussi merci e clienti ed alla promiscuità e polivalenza delle mansioni; il confronto su tali materie, anche finalizzato a realizzare eventuali accordi sugli assetti organizzativi, proseguirà a livello di singolo punto vendita o per territorio. In particolare per i 17 Ipermercati in stato di crisi, le parti si incontreranno per la definizione di specifici accordi~sul recupero di redditività attraverso la sospensione in tutto o in parte, dei trattamenti economici disciplinati dal contratto integrativo.

L’intesa conferma la sospensione della maturazione del premio fisso aziendale e l’incidenza su 13^ e 14^ mensilità fino al 30 aprile 2017; interviene anche sul meccanismo di definizione del premio di produttività variabile, la cui erogazione sarà condizionata al raggiungimento della redditività prevista nel budget aziendale. L’erogazione del premio individuale avverrà al raggiungimento di parametri a livello di punto vendita e sarà riproporzionata all’effettiva presenza in servizio. Sul lavoro domenicale e festivo prestato dal personale dei punti vendita ad insegna Carrefour Iper, Carrefour Market ed Ingrosso, il nuovo integrativo prevede una ulteriore maggiorazione del 30%, in aggiunta alle previsioni del contratto nazionale di riferimento; per le festività coincidenti con la domenica le parti convengono sulla maturazione di permessi individuali retribuiti in luogo al pagamento dell’importo della festività. Sospeso dal 1° marzo 2016 e fino al 30 aprile 2017 il trattamento a titolo di incentivazione del gettone di presenza al lavoro nelle giornate domenicali e festive. Nell’accordo trovano spazio anche la formazione professionale continua – con piani formativi già programmati per 250mila ore di aggiornamento per tutta la platea dei dipendenti -, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori oltre alla normativa su apprendistato, personale part-time, congedi parentali, pari opportunità e tutela della dignità personale, molestie sessuali, mobbing e diritto allo studio.


“Vallinf@miglia”, il wifi gratuito raggiunge 10 comuni

Si estende da Zogno gli altri comuni che compongono il Distretto dell’attrattività “VallinF@miglia” (Val Brembilla,  Sedrina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina Valsassina, Cremeno e Pasturo) il sistema di WiFi gratuito, che permette di accedere liberamente a Internet in alcuni punti del territorio.

L’idea è quella di sviluppare la tecnologia WiFi come strumento che, attraverso la navigazione gratuita, può diffondere la conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie e fornire nuove opportunità di lavoro, studio e accesso ai servizi. Attraverso questa iniziativa, che rientra nelle linee di sviluppo di “VallinF@miglia”, sarà possibile perciò sfruttare al meglio i propri tempi, sia dal punto di vista professionale che sociale.

Il progetto moltiplica il modello precedente di esperienza di Zogno-wifi su quasi tutti i territori del Dat (non è attivo infatti solo a Bello). «Momenti e spazi della vita pubblica e privata ed alcuni luoghi del nostro territorio si aprono alla multifunzionalità – spiegano i promotori -. Un passo verso la modernizzazione delle quattro valli coinvolte attraverso lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La copertura di alcuni spazi pubblici e di aggregazione (uffici pubblici, parchi, pubblici esercizi e centri di aggregazione) mediante wireless e mobile è basata su tecnologia moderna, modulare ed espandibile».

Il sistema avrà piena operatività da aprile. L’attivazione del servizio permette, previa richiesta di abilitazione, di accedere a titolo gratuito, senza alcun onere o costo di installazione per l’utente, alla rete Internet in modalità Wi-Fi, senza fili (Wireless Fidelity), nelle aree appositamente abilitate.

Ecco dove è disponibile

Comune di Zogno

  • nelle aree pubbliche: Municipio (piazza Italia), sala consiliare (viale Martiri della Libertà), biblioteca e parco Belotti (piazza Belotti), parco giochi area mercato e Bar Roma (via P. Ruggeri), piazza Belotti, via Cavour, piazza Garibaldi, via V. Emanuele, piazza Italia, viale M. Libertà
  • e in questi nei locali (negli orari di apertura pubblico): Ristorante La Staletta (via Campelmè), Trattoria Breve Respiro (via Romacolo), Pizzeria Millenium (via Ronco), B&B Casa Martina (loc. Piazzamartina), Albergo Da Gianni (via Tiolo), Royal Wine Bar (via Locatelli), Ristrorante La Caraffa Ambrata (Poscante).

Comune di Val Brembilla

  • nelle aree pubbliche: Municipio, piazza fronte Municipio e parcheggio, giardini pubblici, Laxolo (parco giochi e parcheggio)

Comune di Sedrina

  • nelle aree pubbliche: Municipio, piazza fronte Municipio e parcheggio, biblioteca, parco pubblico di Botta di Sedrina

Comune di Ubiale Clanezzo

  • nelle aree pubbliche: campo sportivo, biblioteca, Centro Civico

Comune di Taleggio

  • nelle aree pubbliche: Porta Ecomuseale di Peghera, Ufficio Turistico

Comune di Vedeseta

  • nelle aree pubbliche: biblioteca, piazza antistante il Municipio

Comune di Moggio

  • nelle aree pubbliche: Piani di Artavaggio, campo sportivo

Comune di Pasturo

  • nelle aree pubbliche: piazza antistante il municipio, parcheggio antistante la scuola

Comune di Cremeno

  • nelle aree pubbliche: municipio, Villa Carnevali

Comune di Cassina Valsassina

  • nelle aree pubbliche: aree nelle adiacenze del Municipio

L’accesso è consentito gratuitamente per 180 minuti/giorno, utilizzabili anche in più collegamenti; è prevista la disconnessione automatica dopo 10 minuti di inattività. Per accedere ad Internet occorre registrarsi. Senza la registrazione è possibile utilizzare il servizio VallinF@miglia-WiFi per consultare il sito istituzionale del Comune di riferimento e il sito Vallinfamiglia.com.


Ubi Banca, in assemblea prove tecniche per i fondi?

Ubi bancaPer l’assemblea di sabato 2 aprile di Ubi Banca i giochi sono ormai fatti, dato che si presentano solo due liste e una di queste, con appena tre candidati, dichiaratamente di minoranza e che quindi non concorre per la presidenza e la vicepresidenza. Però ci sarà un elemento di particolare interesse ed è il comportamento in assemblea dei fondi. Fino a pochi giorni fa l’unica incertezza riguardava il numero dei voti per vedere se la lista dei fondi otterrà uno, due o tre consiglieri di sorveglianza, togliendoli al listone bresciano-orobico-cuneese. Per la stampa locale questo è determinante per vedere se i fondi, ottenendo il terzo consigliere, superando il 30% dei voti in assemblea, ridurranno da quattro a tre la presenza dei bergamaschi, aprendo così uno psicodramma orobico sulla perdita di rappresentanza. Ma la questione negli ultimi giorni è diventata un’altra ben più rilevante, che rischia di fare veramente diventare ancora più sterile la diatriba sulle poltrone divise in modo non paritario tra Bergamo e Brescia. E passa appunto per un evento imprevedibile nello scenario del credito nazionale.

Finora la Banca d’Italia ha sempre tenuto lontano i fondi dal controllo di un istituto italiano, ammettendoli solo come portatori di risorse finanziarie. Ma adesso che la vigilanza è passata alla Banca centrale europea il clima sta cambiando. E lo conferma il fatto che la newyorchese Apollo Management, che ha in gestione 250 miliardi di dollari, si sia fatta avanti per rilevare la maggioranza di Carige, con il beneplacito della Bce che ha “esortato” il Cda a tenerne conto, vedendo in questa proposta la possibilità di sistemare una delle non poche criticità del sistema nazionale. Apollo si è anche candidata per rilevare le quattro “good bank” nate dal commissariamento di Banca Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche e se tutta l’operazione dovesse andare in porto ci si troverebbe ad avere un fondo alla guida di un gruppo di grande rilevanza nella fascia sotto il Po.

La mossa di Apollo scardina un fatto che sembrava ormai acquisito. Attualmente, come si vede anche in Ubi, dove la loro candidatura è un evento inedito, i fondi non hanno mai mostrato interesse per la gestione diretta. Solo negli ultimi anni si registra una presenza sempre più puntuale di candidature nei rinnovi dei Consigli bancari per esprimere suoi rappresentanti. Eppure i fondi avrebbero teoricamente la possibilità di controllare il Consiglio, così come controllano il capitale. Già adesso in Ubi, se si mettessero insieme, i fondi avrebbero quasi il 50%, secondo le ultime stime, e soprattutto rappresenterebbero più del doppio del capitale faticosamente messo insieme dal listone. Quindi, se solo volessero, potrebbero presentarsi alla prossima assemblea con una lista di maggioranza e vincere in scioltezza. Del resto due soli azionisti insieme, Blackrock e Silchester, da soli valgono più del 10% del capitale. Ovvero più di metà listone

Per ora non vogliono, ma in futuro? C’è, è vero, il problema che i fondi non sono un’entità compatta, che vota in modo coeso e motivato. E ci sono anche fondi con visioni strategiche diverse: ci sono i fondi sovrani, i fondi pensione, i fondi d’ investimento, i fondi di private equity, gli hedge fund… Ciò non toglie che la vicenda Apollo-Carige mette il loro attivismo sotto una luce diversa. Non sia mai che dopo tanta silenziosa crescita negli anni, non decidano a un certo punto di passare all’incasso. Da questo punto di vista la conta in assemblea non sarà indifferente. Servirà, per le minuzie locali, per valutare se l’azionariato bergamasco frammentato non poteva essere meglio rappresentato che attraverso un patto di sindacato con soglie molto elevate. Ma servirà soprattutto per vedere se i fondi andranno molto al di là del 30% dei voti in assemblea che valgono i tre consiglieri. E magari facciano le prove per una futura maggioranza. E in questo caso, sia chiaro, non ce ne sarebbe più per nessuno, bresciani o bergamaschi che siano.


Ritorna Veg+. Sono 19 i locali 2016 dove si può mangiare vegano

aperitivo-veganoPer mangiare vegano sicuro, di qualità e vario, a Bergamo Ascom e Lav hanno creato una rete virtuosa di ristoranti. L’iniziativa si chiama “Veg +”, è stata creata nel 2014 per rispondere alle sempre più numerose richieste di piatti veg che giungono anche nei ristoranti bergamaschi. Quest’anno ritorna con alcune novità: a partire dai locali aderenti: 19 (nella prima edizione erano 15), di cui 11 sono nuovi ingressi. Sono riconoscibili da una vetrofania con la scritta verde “Veg +. Qui mangi anche vegano 2016»”e propongono in carta piatti privi di prodotti di origine animale e certificati, ciascuno accompagnato dal logo Veg+.

Oltre a sottolineare i valori della dieta vegana, il progetto punta sulla qualità: tutti i piatti veg sono infatti realizzati solo con ingredienti di origine vegetale e sono approvati e certificati da Lav Bergamo e dalla scuola vegana di Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, tempio stellato della cucina naturale e vegana, riconosciuto in tutta Italia.

L’obiettivo dell’iniziativa è creare un indirizzario di ristoranti che offrono menù veg sicuri e di qualità e rendere la cucina vegana più accessibile a tutti: a chi ha già optato per questa dieta ma fatica a trovare delle proposte appropriate nei ristoranti, ma anche ai curiosi e a chi si vuole avvicinare a questo stile alimentare.

Il progetto è nato nell’ambito della campagna Cambia Menù di Lav che ha scelto Bergamo come punto di partenza grazie alla collaborazione – la prima a livello nazionale – tra un’associazione commercianti e un’associazione animalista. Ascom e Lav hanno collaborato creando un corso di alta formazione in quattro giornate dedicato a questo stile alimentare innovativo sorretto da forti contenuti etici, svoltosi all’Accademia del Gusto, quindi hanno creato una sorta di regolamento per garantire la qualità e la varietà delle proposte vegane nei ristoranti aderenti.

Quest’anno, a garanzia della qualità, è stato introdotto un elemento in più: una newsletter che raccoglie le recensioni dei clienti e che permette a Lav di dare riscontro ai ristoranti e, se necessario, anche suggerimenti e consigli per migliorare piatti e servizio.

I dati sul fenomeno “veg” parlano di una crescita costante: tra vegetariani e vegani si registra un vero e proprio boom, che ne vede le fila aumentate di circa 11.000 nuove unità alla settimana. Secondo l’Eurispes, nel 2015 l’8% degli italiani ha dichiarato di seguire un regime alimentare privo di carne o derivati animali, facendo registrare un +2% rispetto al 2013. Un importante contributo a questi numeri l’ha certo dato il pronunciamento dell’Oms sui rischi del consumo di carne e derivati per la salute, ma alla base di questo fenomeno c’è un cambiamento trasversale e strutturale delle abitudini alimentari.

Per informazioni sull’iniziativa: lav.bergamo@lav.it.

I ristoranti Veg+

A Bergamo
  • Sweet Irene
  • Ristorante Giopì e Margì*
  • Farina & co*
  • Hostaria San Lorenzo
  • Roof Garden (Hotel San Marco)
In provincia
  • Ristorante La Taverna* – Sotto il Monte Giovanni XXIII
  • Ristorante Da Franco* – Seriate
  • Settecento* – Presezzo
  • La Vacherie* – Brusaporto
  • Ristorante Vecchi Ricordi* – Cene
  • Il Borgo Zen Albergo della salute* (per gruppi solo su prenotazione) – Taleggio
  • Ristorante Donnarumma* – Songavazzo
  • La Marina Ristotel* – Pontida
  • Ortofrutta Valietti, gastronomia* – Zanica
  • Villa Pighet – Ponteranica
  • Ristorante Dè Firem Rostec – Misano Gera d’Adda
  • Ristorante Cadei – Villongo
  • Hotel Villa delle Ortensie – Sant’Omobono Terme
  • Albergo della Torre – Trescore Balneario
* nuovi aderenti


Canone Rai, ecco il modulo di esenzione per chi non ha la tv

rai canoneL’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modulo l’esenzione dal pagamento del canone Rai per uso privato – da quest’anno inserito nelle bollette dell’energia elettrica a partire da quella di luglio – se non si possiede un televisore. Sul sito www.canone.rai.it si trova il modulo che deve essere utilizzato esclusivamente da parte dei contribuenti titolari di utenza di fornitura di energia elettrica per uso domestico residenziale, per presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione di un apparecchio TV, secondo le varie casistiche riportate nelle apposite istruzioni.

«Quest’anno, primo anno della nuova normativa – informa Eddy Locati, in presidente di Adiconsum Bergamo -, la dichiarazione va presentata tramite servizio postale entro il 30 aprile e per via telematica entro il 10 maggio, per avere effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2016. Per gli anni successivi (compreso quindi il 2017), la dichiarazione dovrà comunque essere ripetuta a partire dal 1° luglio dell’anno precedente ed entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento stesso, per avere effetto a partire dal 1° gennaio di un dato anno di riferimento. Non ci sono ancora delle istruzioni relative a chi, pur possedendo un televisore, è esente per età e reddito. Comunque chiunque avesse difficoltà ad operare attraverso il sito Rai citato, può rivolgersi ai nostri uffici».

 


Personal shopper ed e-commerce, i negozi di abbigliamento a caccia di clienti cinesi

I negozi di abbigliamento che vogliono conquistare i turisti cinesi hanno un nuovo strumento. Federazione Moda Italia ha stretto una partnership con Yine S.R.L., una società di servizi a guida cinese – con sede a Milano – che opera nell’ambito del turismo per agevolare, attraverso personal shopper ed un portale di e-commerce, gli acquisti da parte di acquirenti cinesi di prodotti venduti dalle aziende associate.

Grazie alla convenzione, i soci di Federazione Moda Italia di tutto il Paese potranno raggiungere potenziali clienti amanti del made in Italy da tutta la Cina attraverso due modalità di servizio. Quello di guida turistica – personale shopper si rivolge, soprattutto, alle boutique che si trovano nei centri storici delle città più belle d’Italia, dove il gruppo turistico farà tappa su consiglio della guida che accompagnerà il turista, fornendo anche il servizio di interprete all’interno delle boutique partner. La seconsa modalità riguarda la gestione del buyer: attraverso una piattaforma di e-commerce, le boutique partner potranno offrire i loro prodotti aumentandone in modo esponenziale la visibilità.

Secondo Global Blue, lo scorso anno in Italia i top spender sono rimasti i cinesi, che rappresentano il 33% del mercato tax free italiano, con una spesa in incremento del +56% sul 2014. Il valore medio degli acquisti ha superato i 940 Euro (+5% sul 2014). In controtendenza, invece, i turisti russi che pur restando in seconda posizione (12% del totale degli acquisti tax free), hanno registrato una contrazione del 41% rispetto al 2014

Per maggiori informazioni sui servizi è possibile consultare i dettagli della convenzione pubblicati su qui


Le cucce di lusso per animali? Sono made in Bergamo

Le CicceDa Bergamo a New York, passando per la Francia e la Russia, il passo è stato breve. Di sicuro il primo a non aspettarselo è stato lui, Marco Bergamaschi, career counsellor e giornalista orobico non solo nel cognome, che sorprendentemente si è ritrovato a far fronte ad un’ondata di curiosità per una passione, che ha tutte le carte per trasformarsi in un business orgogliosamente “made in Italy”. Alla fine dell’anno scorso ha cominciato a creare delle cucce di lusso da regalare a qualche amico “animalista” per le occasioni speciali e complici alcune foto pubblicate sui social network, sono iniziati a giungere apprezzamenti e richieste di informazioni prima dall’Europa e poi anche da oltre oceano. “Sono sorpreso” ha esordito Marco Bergamaschi “ho sempre avuto una precisa idea di come dovesse essere la cuccia per i beniamini che vivevano in casa mia e quindi è stato naturale realizzarla, assecondando la mia visione d’insieme; il passo successivo è stato poi farlo per quegli amici che, apprezzavano l’idea. Di sicuro non avrei mai immaginato che persone di New York, San Pietroburgo e altre città europee, dimostrassero interesse per un progetto nato durante i ritagli di tempo nello studio di casa mia”. Sembra una favola moderna, ma non lo è e in questo caso il tam tam dei social network è stato fondamentale.
“Ho cominciato a pensare ad un accessorio che fosse un complemento d’arredo, bello da vedere e al tempo stesso facile da pulire. Sono seguite un po’ di prove, sperimentando diversi tipi di tessuto e differenti tipologie di imbottiture, fino a raggiungere quella che per me era la condizione quasi ideale. Alla fine sono nate Le Cicce, realizzate in raso d’arredamento e dall’imbottitura interna composta da un particolare filato di poliestere, imbastito a mano con centinaia di punti per garantire forma e tenuta nel tempo. Il valore aggiunto, poi, è la personalizzazione: il colore lo sceglie chi acquista il prodotto, a seconda del gusto e delle esigenze di ognuno”. E ora il neo “pet design” si trova di fronte a un bivio: continuare a realizzare Le Cicce come hobbista con l’inevitabile conseguenza di un numero limitato di pezzi a disposizione e una lista di attesa, che rischia di diventare sempre più lunga o scommettere su un prodotto, che potrebbe regalare molte soddisfazioni, ma portare anche a drastiche scelte? “Non lo so ancora – risponde – non avevo mai preso in considerazione una svolta da imprenditore; da una parte sono lusingato, soprattutto per un prodotto che è assolutamente di nicchia e quindi non facile; dall’altra non posso dimenticare che i tempi odierni non sono i più favorevoli per buttarsi in un progetto, che richiede tempo e denaro e che soprattutto sembra piacere più all’estero che in Italia”. Whippet

Si, perché la stranezza dell’intera faccenda, è che le attenzioni maggiori arrivano proprio da lontano. “Nei giorni scorsi uno show room francese, che vende complementi d’arredo di fine secolo, mi ha contattato perché intenzionato a mettere in vetrina il prodotto, che ha definito une magnifique folie italienne; e una proposta simile è arrivata dalla lontana Dubai. Sono ovviamente felice, ma considerato il mio campanilismo, non nascondo che mi piacerebbe ricevere lo stesso interesse da un’attività italiana, anche se mi rendo conto che il prodotto è sui generis e rischia di risultare troppo particolare”.Ed è vero, Le Cicce sono cucce singolari, pompose, per certi versi eccessive ed eccentriche, ricordano un’ottomana trapuntata da bottoni ricoperti a mano, che non stonerebbe in una delle stanze di re Sole a Versailles e paradossalmente in un loft minimal della periferia newyorkese. Ma è forse questa stranezza, la chiave di tanta curiosità.Di sicuro prima di essere considerate un progetto, rappresentano una scommessa cercata e voluta e la certezza che la passione riesce ancora a rivoluzionare la quotidianità di quelle persone che hanno un sogno nella propria vita, anche negli ultimi anni se tutto e tutti cercano di convincerci del contrario.Info sul progetto: www.lecicce.com


Bergamo, il Comune celebra il primo Consiglio a suffragio universale

Lunedì 4 aprile il Consiglio Comunale si svolgerà in due parti: nella seconda si discuteranno le delibere e i temi all’ordine del giorno, nella prima si celebreranno invece i 70 anni del primo Consiglio Comunale della “Rinascita municipale bergamasca”, come la definì il 3 aprile del 1946 il sindaco uscente di Bergamo Antonio Cavalli. “Nella nostra Città, dopo il periodo fascista, le prime elezioni effettuate furono amministrative e si svolsero il 24 marzo 1946: non furono soltanto elezioni ‘libere’, ma anche le prime che, nella secolare storia nazionale, si effettuarono a suffragio universale cioè con la partecipazione di tutti i cittadini, uomini e donne” spiega la presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi. La Città aveva allora 103.255 abitanti: gli elettori iscritti nelle liste elettorali erano 62.688, i votanti furono 51.149 e le schede valide risultarono 49.464; i risultati definitivi furono i seguenti: Democrazia Cristiana 26.580 (53,7%); Partito Socialista 13.475 (27,2%);  Partito Comunista 4.090 (8,2%); Partito Liberale 1.955 (3,9%); Indipendenti 1.424 (2,9%) ; Democratici Repubblicani 1.276 (2,8%); Reduci  664 (1,3%).  Di conseguenza i 40 seggi del Consiglio comunale vennero così assegnati: Democrazia Cristiana 23; Partito  Socialista  11;  Partito Comunista 3;  Partito Liberale 1; Indipendenti 1, Democratico Repubblicani 1.

Palazzo FrizzoniIl giorno successivo fu di attesa per i nomi dei nuovi Consiglieri: lo spoglio delle schede non fu semplice e la Commissione elettorale lavorò dalla mattina alle 8 fino a poco prima della mezzanotte e solo il mattino successivo i nomi vennero resi noti. Il primo degli eletti fu Galmozzi  Ferruccio con 28.293 voti, seguito da Antonio Cavalli con 27.475, Giuseppe Belotti con 27.408, Luigi Ciocca con 27.216 ed Elisabetta Ambiveri con 27.183. Ultimo con 1.266 voti Pier Bernardino Zanetti. Conclusa queste prime ed impegnative operazioni, ed in attesa della convocazione del Consiglio Comunale, le discussioni, nei partiti politici e tra i cittadini, si concentrarono sul nome del possibile nuovo Sindaco, dal momento che l’avvocato Cavalli, il ‘Sindaco della Liberazione‘ ancora in carica, aveva pubblicamente dichiarato di non voler replicare l’esperienza. Nell’ambito dei partiti, comunque, si dava quasi per certo il nome del dottor Ferruccio Galmozzi, esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Medico e primario nell’ospedale cittadino, Galmozzi era un uomo molto conosciuto ed apprezzato, sia come medico che come politico; inoltre era il candidato che aveva ricevuto il maggior numero di preferenze.

Galmozzi, che era stato un esponente del Partito Popolare Italiano nel periodo pre-fascista, fu un amministratore cittadino già prima dell’avvento del regime: in particolare fu un membro di quella maggioranza del Partito Popolare che, nel 1923, dopo la nomina di Benito Mussolini a Capo del Governo, dovette subire le pesanti ingerenze dei fascisti nella vita politica locale, ingerenze che fecero loro capire che ormai “… non c’era più la  certezza di poter assolvere il proprio mandato con dignità  e con la necessaria libertà di azione…” (come dichiarò il Sindaco, l’on. Paolo Bonomi ) per cui tutti dettero le dimissioni: questa radicale decisione portò allo scioglimento del Consiglio comunale ed alla nomina di un Commissario prefettizio, il dottor Alfredo Franceschelli. Le elezioni successive, che si tennero nel dicembre del 1925, si tennero su ‘lista unica’ ed all’inizio del 1926, poi, anche questo Consiglio venne sciolto dando inizio così il periodo podestarile, che si concluderà solo nell’aprile del 1945: in questo arco di tempo ad amministrare la Città ci sarà un Podestà di nomina Regia coadiuvato da una Consulta Municipale. La seduta del 4 aprile 2016 ripercorrerà la prima seduta del Consiglio Comunale di allora, con le parole degli esponenti politici di una Bergamo che si rialzava dal conflitto mondiale.

 


Agenti di commercio al voto per l’Enasarco. «Occasione imperdibile di governare il nostro mondo»

La sfida è di quelle storiche. Non ha dubbi Gianroberto Costa, coordinatore di Insieme per Enasarco, la maxi coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli agenti di commercio (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e Fisascat-Cisl) e delle imprese mandanti (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative) per le prime elezioni dirette degli organi di governance dell’Ente di previdenza e assistenza, che si terranno on line dal primo al 14 aprile. “Abbiamo messo insieme tanta di quella gente – spiega Costa nell’ambito del convegno promosso all’ex Borsa merci dal comitato bergamasco nato a sostegno della lista – per dare una risposta ad un grave allarme, che parte da lontano, con la messa in discussione dei corpi intermedi, dai patronati alle Camere di Commercio, ai fondi interprofessionali. È uno schema di intervento forte da parte dello Stato, che punta a limitare gli spazi di indipendenza. Il governo voleva comissariare l’Enasarco – ricorda -, ci siamo trovati in mezzo a questa partita ed ora abbiamo la possibiltà di dimostrare la capacità di agenti e imprese di governare il proprio mondo”.

Il programma elettorale è articolato in dieci punti. “Ma due sono i temi principali – evidenzia il coordinatore -. Il primo è rimettere gli agenti, in passato dimenticati, al centro della visione dell’Ente. Il secondo, stretta conseguenza del primo, è riuscire a pagare loro le pensioni assicurando una sostenibiltà sull’arco dei 50 anni. Essere cioè in grado di garantire nel succedersi delle generazioni gli stessi trattamenti e secondo le stesse modalità. Ad oggi l’Ente garantisce la sosteniblità a 30 anni”.

“Anche se l’obiettivo immediato – ammette Costa – è convincere gli iscritti a partecipare alle elezioni. Sulla carta la coalizione raccoglie il 90% della rappresentanza, ma gli agenti non hanno mai votato, mentre la partecipazione è strumento naturale di chi cavalca la protesta”.

Per agevolare gli associati nel voto on line, l’Ascom mette a disposizione una postazione e un servizio di assistenza nella sede cittadina di via Borgo Palazzo 137, dal primo al 14 aprile negli orari di apertura degli uffici.

I dieci punti programmatici di Insieme per Enasarco

  • Diamo centralità alle esigenze dell’agente

Impegnandoci a rendere Enasarco più accessibile, più efficiente e più adeguata ai bisogni della categoria, soprattutto in termini pensionistici e assistenziali, prevedendo anche di cercare soluzioniutili a risolvere il problema delle posizioni contributive incomplete.

  • Miglioriamo il nostro sistema sanitario

Al fine di assicurare maggiore copertura sanitaria all’agente e alla sua famiglia, individuando anche efficienti sistemi di assistenza agli anziani e funzionali modalità di lunga degenza.

  • Incentiviamo l’aggiornamento professionale

Per la promozione di una maggiore qualificazione professionale dell’agente di commercio, in modo da adeguarla alle nuove richieste del mercato, soprattutto in termini di conoscenza delle lingue straniere, degli strumenti tecnologici e di comunicazione, del marketing e delle vendite.

  • Diamo più servizi agli agenti di commercio

Fornendo supporto per l’acquisto di autovetture, per la contrattualistica in merito alla locazione di uffici, per l’acquisizione di programmi di gestione vendite e magazzino, per l’individuazione di incentivi pubblici verso l’innovazione tecnologica.

  • Accompagniamo il ricambio generazionale

Attraverso politiche attive e agevolazioni destinate ai nuovi agenti, in particolare ai giovani, e concrete incentivazioni alle imprese per il conferimento dei mandati.

  • Consolidiamo la collaborazione con il mondo universitario e della formazione

Al fine di ampliare le relazioni con le parti più produttive dell’economia e della cultura, con una specifica attenzione ai temi delle start-up e dell’organizzazione in reti.

  • Ampliamo i nostri orizzonti di vendita

Affrontando il tema dei mercati internazionali, cogliendone le opportunità e facendo chiarezza sulle intermediazioni, con l’obiettivo di regolamentare le contribuzioni.

  • Sviluppiamo un innovativo piano di investimenti per Enasarco

Attraverso investimenti sicuri, trasparenti e soprattutto orientati a favorire l’economia reale italiana, in modo da coniugare rendimenti solidi allo sviluppo imprenditoriale del paese e ad un concreto beneficio per la nostra categoria.

  • Rendiamo Enasarco più presente e aperta al territorio

Con una razionale riorganizzazione degli uffici a livello nazionale e l’utilizzo di tecnologie e di personale adeguatamente valorizzato e formato per consentire una relazione più diretta tra la Fondazione e gli agenti.

  • Comunichiamo meglio e di più

Migliorando la nostra comunicazione in qualità e quantità, utilizzando tutti i mezzi che la tecnologia ci mette oggi a disposizione e amplificando l’ascolto al fine di favorire trasparenza e condivisione.