La giunta regionale lombarda ha approvato le delibere che vanno a modificare i criteri relativi alle “Controgaranzie”, la misura di Regione Lombardia gestita da Finlombarda S.p.A. per favorire l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese e dei liberi professionisti tramite la concessione di garanzie di secondo livello (controgaranzie) su portafogli di garanzie di primo livello, rilasciate da Confidi a favore delle imprese e di liberi professionisti.
«In un momento così importate e delicato per il nostro tessuto economico e produttivo, dove convivono incoraggianti segnali di ripresa del mercato e il perdurare di alcune criticità legate all’accesso al credito, abbiamo deciso di rilanciare questa linea d’intervento per dare nuovo ossigeno alle imprese ed incrementare la competitività e attrattività del territorio lombardo», ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini. «L’assenza di liquidità – ha spiegato Parolini – è ancora un fattore di criticità che compromette sensibilmente il futuro e la sostenibilità di molte imprese lombarde: Regione Lombardia rende disponibili ben 28,5 milioni di euro per favorire l’accesso al credito tramite i Confidi, nell’ottica di sostenere in maniera strutturale la loro capacità di garantire e rendere più accessibile il credito e di produrre e incrementare la competitività e attrattività del territorio lombardo».
I soggetti che possono avanzare richiesta sono i Consorzi di Garanzia Collettiva fidi (Confidi) iscritti nell’apposito elenco. Sono ammissibili le garanzie rilasciate dai soggetti richiedenti (Confidi) su operazioni finanziarie rientranti in una delle seguenti tipologie:
- cassa: apertura di credito in conto corrente
- smobilizzo: linea di credito rotativa per anticipazioni finanziarie su portafoglio commerciale
- liquidità: finanziamenti amortizing sul circolante
- investimento: finanziamenti amortizing per investimenti
Confcommercio Lombardia apprezza la misura, «che consentirà di mettere in circolo circa 10 miliardi di nuovi finanziamenti nel triennio». L’Osservatorio Confcommercio di febbraio 2016 evidenzia come, nell’ambito del 21,8% delle imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito, il 76% lo ha fatto per esigenze di liquidità o di cassa, il 12,4% per effettuare investimenti e l’11,6 per ristrutturare debiti esistenti. «In un momento ancora delicato per le imprese sul fronte dell’approvvigionamento del denaro, questo provvedimento – rileva Confcommercio Lombardia – garantirà ai confidi lombardi, anche del sistema Confcommercio, di ampliare la propria operatività finanziaria a sostegno del mondo economico regionale. Restiamo ora in attesa del decreto attuativo».