Ricette con gli anacardi per aiutare Sierra Leone

Mirko Ronzoni - foto Paolo Carlini
Mirko Ronzoni – foto Paolo Carlini

Quando la cucina può dare una mano allo sviluppo di una comunità. Succede con il concorso “Ricette di Cuore”, che ha per testimonial e “premio” lo chef bergamascao Mirko Ronzoni, vincitore della seconda stagione di Hell’s Kitchen Italia.

L’iniziativa rientra nel progetto “Un cuore per la Sierra Leone” dell’organizzazione non governativa milanese Coopi, Cooperazione internazionale, che punta sulla coltivazione dell’anacardio per rafforzare la sicurezza alimentare e contrastare la povertà nei distretti rurali di Port Loko, Bombali e Kambia. Il progetto sostiene 1.200 contadini, 400 donne e 48 cooperative agricole impegnate nella filiera di produzione e commercializzazione degli anacardi, grazie al contributo dell’Unione europea e della Fondazione Cariplo, all’appoggio di Comune di Milano, Regione Lombardia e al partenariato con l’Università di Milano, il Politecnico di Milano e Coop Lombardia.

L’anacardio è uno dei più importanti alberi da noci, si colloca al terzo posto nel commercio internazionale dopo le noci (29%) e le mandorle (21%). In Africa si coltivano circa il 45% degli anacardi del mondo, ma la lavorazione e la commercializzazione è a tutt’oggi molto limitata, sebbene abbia grandi potenzialità. Il frutto secco è saporito ed ha molteplici proprietà benefiche: fa bene al cuore, alle ossa, al buon umore.

Per partecipare basta registrarsi sul sito uncuoreperlasierraleone.org e inviare la propria ricetta a base di anacardi, entro il 5 maggio. Gli autori delle 20 migliori ricette potranno assistere ad un esclusivo show cooking live di Ronzoni, che mostrerà ai vincitori come l’anacardio, un seme a forma di cuore, possa essere utilizzato in tante gustose ricette.


Navigazione sul Sebino, con Christo i biglietti saranno anche on line

La navigazione Lago d’Iseo entra nell’era digitale. Dal 18 aprile al posto dei ticket di carta arriveranno i biglietti elettronici e badge pluriennali, con un nuovo sistema tariffario integrato a zone. I nuovi biglietti potranno essere acquistati alle tradizionali biglietterie di Iseo e di Sulzano e nelle rivendite autorizzate, oltre che a bordo, oppure si potranno acquistare attraverso app sullo smartphone scaricabili da Android, iOS e Windows Phopne, o ancora online cliccando sul link ticket online.

Per la passerella di Christo sarà possibile prenotare i biglietti per l’evento di giugno direttamente dal sito internet www.floatingpiers.navigazionelagoiseo.it, per evitare code alle biglietterie e ai pontili di accesso ai traghetti.

Sulle navi, che hanno una capienza dai 70 ai 400 posti, potranno viaggiare anche i cani, a patto che abbiano la museruola o siano infilati in un trasportino. Su ogni barca, il 70% dei posti sarà dedicato a chi ha prenotato online, il resto a chi ha acquistato il biglietto sul posto.

Per l’evento le corse delle 13 navi della Navigazione da Iseo, Pisogne, Lovere verso Montisola verranno potenziate, dalle 8.30 alle 23.30: si calcolano infatti “carichi” fino a 9mila passeggeri al giorno. Nel frattempo è entrato in vigore l’orario primaverile che andrà avanti fino al 17 giugno,
Info e prenotazioni su www.floatingpiers.navigazionelagoiseo.it e www.navigazionelagoiseo.it .


Birra e cucina, un matrimonio di gusto

“Se ami il cibo, ma conosci solo il vino, è come se cercassi di comporre una sinfonia con solo metà delle note e metà orchestra”. Oliver Garrett, il celebre birraio americano della Brooklyn Brewery ne è convinto. Ogni prelibatezza gastronomica può sposarsi alla perfezione non soltanto con un bianco fermo o un buon rosso ma anche con una birra di qualità. Basta scegliere quella giusta.

Ma se in America e nei Paesi nordici questo binomio è ormai un’abitudine consolidata, per una terra più legata al vino come la Bergamasca, e l’Italia intera, si tratta di una tendenza di più recente espansione.

Sono stati i giovani, abituati a viaggiare all’estero e alla costante ricerca di qualcosa di alternativo, i primi ad apprezzare la cultura brassicola, soprattutto durante le sagre e le Oktoberfest. Ed ora questa antica bevanda, le cui origini risalgono alla Mesopotamia, ha letteralmente conquistato un pubblico più maturo, andando ben oltre il banale accostamento con la pizza o i crauti. In molti ristoranti, anche di alta cucina, non è raro trovare accanto alla carta dei vini una ricca gamma di bionde, rosse o stout in grado di esaltare o contrastare ogni sorta di cibo. E c’è chi addirittura mette la birra in tavola durante i pranzi di gala.

Tra i pregi di questa bevanda fermentata a base di acqua, malto, luppolo e lievito spiccano la versatilità, la moderata gradazione alcolica e un prezzo più contenuto rispetto al vino. La tavolozza di profumi e stili offerta dalla birra è ormai tra le più sofisticate. Ecco perché, prima di decidere a quale piatto abbinarla, va assaggiata, a meno che non ci si affidi ai consigli di esperti del settore come il biersommelier. Da quando la birra è stata messa al pari del vino, infatti, in Italia si è andata sempre più affermando questa nuova figura
professionale che in Germania esiste già da tempo.

La regola generale è che la birra deve essere robusta e intensa quanto le pietanze a cui viene accostata: il connubio risulta particolarmente riuscito se c’è qualche sapore o aroma in comune. Birra e formaggio, per esempio, dovrebbero essere entrambi aciduli. Gli ingredienti leggermente amari della birra stimolano l’appetito. E allora perché non iniziare il pasto con una birra leggera per pulire il palato e preparare lo stomaco al cibo? Veniamo poi ai primi. Alle zuppe leggere si accosta una chiara e secca; alle minestre, invece, una maltata come la Scotch Ale. Parlando di secondi, una Ale chiara, caratterizzata dal forte aroma del luppolo, va d’accordo con le insalate verdi, mentre le birre amare sono adatte a quelle condite con aceto. Con bistecca o roastbeef meglio optare per le scure, mentre le birre di luppolo secche contrastano il piccante dei piatti esotici. Via libera, invece, alle chiare per pesce e pizza.
La birra si sposa bene anche con il dolce: una Doppelbock, al delicato gusto di ciliegia, o una Imperial Stout sono perfette con il cioccolato. Per le torte fruttate meglio una Lambic. E per chiudere il pasto si consiglia una birra “pesante” ma dolce che faciliti la digestione.

In Bergamasca oggi ci sono locali specializzati tra i migliori d’Italia e parecchi birrifici riconosciuti su scala nazionale anche da specialisti del settore come la Guida alle Birre d’Italia curata da Slow Food. Tra i più famosi spiccano Endorama di Grassobbio, Hammer di Villa d’Adda, Hopskin di Curno, Sguaraunda di Pagazzano, Maspy di Ponte San Pietro. E poi c’è la Elav di Comun Nuovo che ha lanciato un’originale versione della Vienna Lager preparata con la polenta, sfruttando le croste che restano attaccate al paiolo. Da segnalare anche il birrificio Valcavallina di Endine Gaiano e il Via Priula di San Pellegrino che lo scorso febbraio si sono aggiudicati un secondo e un terzo posto all’11esima edizione del premio Birra dell’anno, promosso dall’associazione Unionbirrai.

A conferma della sempre più marcata attenzione al connubio tra birra artigianale e cibo, è nato il primo concorso internazionale Armonia “Birra nel piatto”, che premia l’utilizzo delle birre in cucina e nella ristorazione.

I locali: «Etichette selezionate danno una marcia in più alla proposta»

Le esperienze di De Gusto, In Croissanteria e Fiore dell’Oste

In un mercato sempre più competitivo, esibire una carta delle birre ricca e dettagliata sta diventando un punto di forza per parecchi locali. Meglio ancora se il ristoratore sa suggerire al cliente il connubio ideale tra cibo e birra. In gioco non c’è la classica pizza abbinata a una bionda ma una vasta gamma di ricette, dall’antipasto al dolce, che ben si sposano con stout e bevande luppolate prodotte artigianalmente. «La sfida è unire la buona birra alla buona cucina, affiancare alla paziente spillatura la preparazione di piatti curati e ricercati, arrivando a creare un locale accogliente e prezioso, laddove il valore è dato dal gusto per ciò che si prepara e si serve», racconta Luca Carrara, 32enne che da agosto 2014 gestisce il De Gusto in via del Lazzaretto all’incrocio con via Baioni, a Bergamo. In meno di due anni questo risto-pub cittadino è balzato in vetta alle preferenze degli internauti su Tripadvisor e non solo. Merito anche dei suoi tre cuochi bergamaschi William Bertocchi, Jonathan Signorelli e Cinzia Mismetti che, dopo gli studi all’alberghiero di Nembro, hanno viaggiato molto per scoprire tutti i segreti della cucina internazionale. Ciò che ne deriva è un menù in costante evoluzione che varia a seconda delle stagioni.

Tra le proposte inserite di recente al De Gusto spiccano il risotto alla valtellinese, il merluzzo con piselli e liquirizia, la selezione di formaggi, il tutto accompagnato da birre alla spina: Canediguerra Bohemian Pilsner, Brown Porter, Rodenbach Grand cru, Hilltop Barry’s bitter, Endorama Buendia, Carrobiolo Triple. «L’obiettivo – afferma Carrara – è riuscire a far apprezzare la birra anche in momenti in cui non è abituale berla, come l’aperitivo e la cena; abbinare la birra a tapas e piatti golosi e stuzzicanti è un modo per valorizzarla al meglio».

in croissanteriaIn linea con la moda del momento Nicolò Vezzoli, titolare della pasticceria In Croissanteria di Carobbio degli Angeli, ha fatto un cambiamento radicale negli ultimi tre mesi. Dopo l’esordio dolce, con vendita di pasticcini e brioche, oggi ha allargato la sua offerta proponendo uno street food di qualità per il pranzo e la cena, il tutto abbinato a una vasta selezione di birre artigianali. E i consensi non tardano ad arrivare: «Pur non essendo una birreria nel vero senso del termine, il nostro giro di clientela sta aumentando – dice Vezzoli –. Abbiamo aperto come pasticceria ma poi abbiamo pensato di aggiungere piatti più strutturati che si avvicinano allo street food, dagli hamburger ai cibi etnici rivisitati, dall’astice canadese alla pizza gourmet, il tutto accompagnato da una delle nostre tre birre artigianali: la bionda, la rossa e la Indian Pale Ale. La prima si adatta bene a cibi leggeri come il nostro hamburger “Italo” con burrata e pesto. La rossa sta bene con piatti più strutturati come l’hamburger con il cheddar, il bacon e l’insalata. La Ipa, invece, è più amarognola, di nicchia, per intenditori, deve piacere. Interessante è anche l’accostamento tra la birra e le quattro pizze gourmet che stiamo inserendo nel menù. Si tratta di pizze alternative che hanno in prezzo dai 15 ai 25 euro perché farcite con ingredienti selezionati: gambero rosso, burrata, pata negra, trancio di tonno scottato, gamberi avvolti nel bacon».

Anche Cristian Borace, titolare del Fiore dell’Oste di Brusaporto, ha deciso di allargare la sua offerta culinaria affiancando al suo consolidato ristorante il “Forno dell’Oste”, uno spazio adibito alla degustazione di birre artigianali e buon cibo. «Il vino la fa sempre da padrone – ammette Cristian – però quando organizziamo le serate di degustazione cibo e birra il riscontro è positivo». E poi c’è un notevole risparmio rispetto al vino: «Si passa dai
20 euro di una buona bottiglia di vino ai 12 euro di una birra da 750 ml – conferma Cristian –. La più leggera è la classica bionda Ale non pastorizzata e non filtrata ad alta fermentazione, con un grado alcolico del 5%. Con il suo aroma maltato leggero, morbido, dal sentore di erbaceo e di miele, si abbina
agli antipasti o alla classica pizza.Le birre doppio malto leggermente dolciastre si sposano coi taglieri di formaggi; quelle più strutturate stanno bene anche con i dolci. Usiamo la birra anche come ingrediente nella preparazione di risotti, stufati, ma anche di pane e torte. Tra i nostri piatti forti spiccano il risotto pancetta e birra rossa, gli gnocchi ceci e birra, le costine di
maiale e lo stinco alla birra. Con la birra ho persino preparato il tiramisù e il caramello».


Musica ed eventi, il Comune di Bergamo snellisce le regole. L’Ascom: «Vantaggi per i locali»

Musica fino a mezzanotte e non più fino alle 23.30, con una sostanziale semplificazione delle procedure, ma anche una più immediata possibilità di controllo di eventuali abusi o irregolarità: è questo in sostanza il profilo del nuovo regolamento che disciplina lo svolgimento di manifestazioni temporanee in deroga rispetto alla zonizzazione acustica vigente, documento approvato oggi dalla Giunta del Comune di Bergamo.

«Una città più viva, ma senza arrecare disagi ai residenti dei quartieri – spiega Leyla Ciagà, assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo -. L’obiettivo del regolamento è proprio questo, ovvero manifestazioni (vengono in mente soprattutto concerti) che possono arrivare fino a mezzanotte, con un limite massimo di 80 decibel, e con una più semplice e più  puntuale possibilità di richiedere autorizzazioni».

Diversi infatti gli elementi di novità. Oltre all’estensione dell’orario, il Comune di Bergamo ha steso un documento in grado di prevedere diverse categorie di manifestazioni: nascono prescrizioni specifiche per cantieri, manifestazioni all’interno dei locali, attività legate agli spazi di somministrazione estivi, ecc. «Non più un provvedimento calderone – prosegue Ciagà – che prevedeva le stesse procedure e una più frequente richiesta di autorizzazioni, con il carico burocratico che ne consegue, ma un regolamento che disciplina con precisione il numero di deroghe alla zonizzazione nell’arco di qualsiasi manifestazione (migliorando il rapporto con gli abitanti delle aree in cui esse avvengono) e che consente un più efficace controllo di ogni situazione».

Aumentano i casi in cui si prevede una semplice comunicazione dell’attività agli uffici comunali, invece di presentare una complessa richiesta autorizzativa. Alla base del vecchio regolamento vi era una ratio riassumibile nella durata della manifestazione: se l’attività avesse previsto durata di 4 giorni consecutivi o di 10 giorni complessivi, si sarebbe dovuto ricorrere a un’autorizzazione previsionale, anche se si fosse trattato di un torneo di scacchi o di una tombolata parrocchiale.

«Alla luce del documento approvato oggi – sottolinea Ciagà – si focalizza l’attenzione sul reale impatto acustico della manifestazioni». Un esempio concreto: per svolgere al massimo dieci concerti acustici (con un massimo di 60 db dalla domenica al giovedì e di 65 il venerdì e il sabato) in un anno, non è più necessario chiedere autorizzazioni, ma semplicemente inviare comunicazione all’assessorato all’Ambiente del Comune di Bergamo. I decibel vengono nella maggior parte dei casi rilevati in corrispondenza della residenza più vicina e non più alla fonte e i controlli possono essere svolti con maggiore facilità, visto che il Comune dispone di un calendario preciso degli eventi previsti (e non più di un periodo generico nei quali si sarebbero svolti tali eventi).

Il nuovo regolamento trova approvazione anche da parte dell’Ascom, che valuta positivamente la semplificazione nelle domande da predisporre (che devono essere fatte solo per via telematica e solo per un numero di eventi superiore a 10) e la diversa valutazione del limite, rilevato non più alla fonte, ma al recettore più vicino.

«Le novità introdotte dal regolamento vanno nella direzione di una maggior semplificazione e sburocratizzazione e sono a vantaggio dei nostri pubblici esercizi – afferma Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne e segretario dei Pubblici esercizi di Ascom Bergamo -. È importante per i nostri operatori poter organizzare in modo semplice e veloce eventi all’interno dei locali o, con l’arrivo della bella stagione, nei dehors, senza attendere troppo le autorizzazioni richieste. La presenza di un maggior numero di eventi rende più attrattiva la nostra città sia per i cittadini stessi che per i turisti, assimilandola alle mete più gettonate di chi vuole passare una serata all’insegna del divertimento»


Turismo, a Lovere convegno nazionale su marketing e social media

Sabato 2 aprile a partire dalle 9.30 nella sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini a Lovere si terrà un convegno nazionale dal titolo “Il Marketing turistico e i social media”.

L’iniziativa è promossa dal Club de “I Borghi più belli d’Italia” e dal Comune di Lovere. L’incontro sarà presieduto e coordinato da Fiorello Primi, presidente de “I Borghi più belli d’Italia” e “Les plus beaux village de la Terre”. Ai lavori parteciperanno Giorgio Gori, consigliere con delega al Turismo della Provincia di Bergamo e Gian Luigi Raineri, consigliere con delega al Turismo della Provincia di Brescia, che affronteranno il tema cruciale della promozione di “Due Province, un unico lago”.

Tanti ancora gli interventi previsti: Danilo Maiocchi, direttore generale dell’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, dibatterà su “La strategia di Regione Lombardia per lo sviluppo del turismo”; Giovanni Guizzetti, sindaco di Lovere e coordinatore del G16, su “Il progetto del G16 per la promozione e valorizzazione turistica integrata del Lago d’Iseo”; Magda Antonioli, direttore del master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano parlerà di “Nuove tecnologie per una nuova domanda turistica”. E ancora: Antonio Cadei, esperto di comunicazione web affronterà il tema “Piattaforma social e ‘La notte romantica’: progetti per la promozione del fascino dell’Italia nascosta”; Rosa Maria Musco, Borghi Italia Tour Network, il tour operator de “I borghi più belli d’Italia”, interverrà su “La promo-commercializzazione del prodotti I Borghi più belli d’Italia”; Giorgio Kindinis, direttore generale di Explora S.C.p:A. di “Explora per la promozione integrata della regione attraverso il brand InLombardia. Dal web ai social passando per eventi e formazione”; Andrea Zandonai e Claudio Colosio, social media Team @visitlakeiseo su “@visitlakeiseo: comunicazione innovativa e sistema di co-marketing IAT per la promozione turistica del Lago d’Iseo”. Infine Luca Fabbri, della società Astra Cooperativa illustrerà il progetto “Info Touch H24”. I lavori si chiuderanno intorno alle 12.30.

A seguire, è prevista l’intitolazione della nuova promenade alla scrittrice inglese Mary Wortley Mantagu, nobildonna inglese protagonista della scena politica, sociale e letteraria e internazionale che arrivò per la prima volta a Lovere nel 1749 per curarsi delle febbri malariche e in seguito tornata per altri periodi nella cittadina lacustre, citata di sovente nell’epistolario, in una sorta di Tripadvisopr ante litteram.

Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio turistico al numero 035.962178 oppure via mail all’indirizzoinfo@iataltosebino.it.

Il programma

 


Indennizzo per chi cessa l’attività commerciale, assistenza in Ascom

Enasco Per chi cessa definitivamente l’attività commerciale e resta in attesa della pensione, si chiuderà quest’anno la possibilità di ottenere un indennizzo pari a 502 euro mensili. Il beneficio, già previsto dal 1996 e di cui i commercianti hanno potuto usufruire fino al 31 dicembre 2011, è stato ripristinato con la legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, comma 490).

Un atto fortemente voluto dalla Confcommercio, vista la persistente crisi del settore. La prestazione funziona come un ammortizzatore sociale, per accompagnare fino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività.

L’opportunità è stata nuovamente prevista fino al 31 dicembre 2016 e le istanze possono presentarsi fino al 31 gennaio 2017. Non è assistenza a carico dello Stato, ma autogestione. La concessione dell’indennizzo viene finanziata – fino al 31 dicembre 2018 – con la maggiorazione dello 0,09% dell’aliquota contributiva prevista per i commercianti in attività iscritti all’Inps.

Destinatari

Sono tutti coloro che esercitano, titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante, i gestori di bar e ristoranti, gli agenti e rappresentanti di commercio.

Requisiti e condizioni

È necessario che gli interessati che hanno cessato o cesseranno l’attività entro il 31 dicembre 2016, abbiano più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni, se donne, e vantino un’iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l’Inps.

Sono necessari inoltre:

  • la cessazione definitiva dell’attività;
  • la riconsegna dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (nel caso in cui quest’ultima sia esercitata con l’attività di commercio al minuto);
  • la cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese;
  • la cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
  • la cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Incompatibilità del beneficio

L’indennizzo è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato e la corresponsione del beneficio termina dal primo giorno del mese successivo a quello in cui sia stata ripresa l’attività lavorativa, dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’Inps la ripresa dell’attività entro 30 giorni dal suo verificarsi. A sua volta l’Inps deve effettuare i controlli sul rispetto della norma.

Misura, durata e modalità di erogazione

L’indennizzo compete dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e fino al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che, rispetto al passato, l’indennizzo avrà una durata superiore ai tre anni, visto che l’assegno viene erogato fino al momento di compimento della nuova età pensionabile, adeguata agli incrementi della speranza di vita (vedi riquadro).

L’importo – pari quest’anno a 502 euro mensili – è identico al trattamento minimo di pensione concesso dall’Inps ai commercianti iscritti alla gestione.

L’Istituto ritiene che la titolarità di un trattamento pensionistico non impedisca la concessione dell’indennizzo. In una situazione del genere potrebbero trovarsi i titolari di assegno di invalidità, di pensione di anzianità, nonché le vedove ed i vedovi che hanno una rendita di reversibilità.

Per ottenere la prestazione occorre inoltrare all’Inps un’apposita domanda. I periodi in cui viene riscosso l’assegno si considerano come lavorati ai fini della pensione. Attenzione però: la contribuzione figurativa si somma a quella di lavoro solo per raggiungere il diritto, in quanto lo scopo della prestazione è di evitare che il commerciante con pochi versamenti possa restare senza reddito e pensione.

La domanda, per “nuovi” e “vecchi” commercianti

La legge di stabilità 2014 non ha solo riattivato l’incentivo per chi matura i requisiti e le condizioni dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; ha pure riaperto i termini per le “vecchie” chiusure, ossia per quelle avvenute entro il 31 dicembre 2011 da parte di coloro che hanno maturato i requisiti tra il 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011.

Pertanto, attualmente può presentare domanda di indennizzo:

  • chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2016;
  • chi, pur avendo maturato i requisiti nel periodo dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011, non aveva presentato domanda o gli era stata rigettata perché presentata oltre il termine ultimo (era fissato al 31 gennaio 2012).

L’Inps ha precisato che, in ogni caso (ai “nuovi” e/o ai “vecchi”), la decorrenza dell’indennizzo non può essere antecedente al 1° febbraio 2014, primo giorno del mese successivo all’entrata in vigore della legge e, comunque, l’indennizzo viene concesso dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Gli uffici del Patronato 50&Più Enasco di Bergamo sono a disposizione per la verifica dei requisiti, la predisposizione della domanda e all’inoltro all’Inps. Via Borgo Palazzo, 133 – tel. 035 4120302


Ho mangiato nel locale ”stroncato” da Lara Magoni”. Ecco com’è andata

Più che la pruderie di conoscere chi si nascondesse dietro lo scontrino senza l’intestazione del locale, sventagliato  su Facebook come prova “del delitto gastronomico”, ha potuto un frigo vuoto all’una e mezza di una giornata feriale. Chiusa la gastronomia dell’Angelino Mangili, fornitrice di bresaola, che si fa? Vivere in Città Alta ha i suoi (s)vantaggi, non si trova mai posteggio, ma perlomeno non si muore di fame. In zona Piazza Mercato delle Scarpe, si contano dieci tra bar e ristoranti nel brevissimo raggio di cento metri, sempre aperti. Ebbene sì, ho mangiato nel ristorante “incriminato”. Quello dove Lara Magoni, consigliera regionale si era attovagliata lo scorso 9 marzo per un pranzetto riassunto in un cahier de doleances, postato con indignazione su Facebook. “Personale maleducato, qualità del cibo scandalosa. Hamburger crudo…la bambina non l’ha mangiato…(€ 14.00), la mia bresaola era secca…(€ 16.50)» scrive la Magoni. «La mia amica una piadina tipo-autogrill…€ 12.00; un piattino di zucchine surgelate-grigliate per € 12.50… Una torta “industriale” € 6.00; coperto e tre coche… per un totale di € 77.50».

Confesso, ho peccato. Pardon, ho mangiato. Non tutto, ovviamente, solo la bresaola che anche la Magoni aveva ordinato. Ed è vero. E’ secca, ma semplicemente perché la Cecina de Leon è così. “Leggermente affumicata e secca”, mi ha spiegato il cameriere porgendomi un piatto composto da un tris di bresaole, in quantità accettabili, oltre a quella spagnola anche quella della Val Brembana e della Valtellina (trattasi di bresaole “morbide” e non secche, in questi due casi, garantiamo). Trilogia perfettamente descritta, anche in inglese, nel menù dove il prezzo, 16.50 euro è scritto nero su bianco.  A dire il vero ero stata tentata anche da “Mac-che-bù” il goloso maxi hamburger della casa (14 euro, anche in questo caso scritto nero su bianco), ma la dicitura sottostante “tempo di preparazione da 10 minuti a tre ore” mi ha fatto desistere. Tre ore? “Maciniamo la carne al momento e, quando il locale è pieno – si è affrettato a spiegare il cameriere – è possibile che i tempi di attesa si allunghino. Tutto qui”. Niente coca (cola, per carità, troppo zuccherina), ma solo acqua minerale gasata. Non posso dire delle torte della casa, ma la carrellata dei dolci in bella vista su fronte strada era abbastanza allettante per giustificare i 6 euro messi in conto alla consigliera. Sulle zucchine ci asteniamo. La verdura non ci piace. Sono grigliate–surgelate quelle che vengono servite? Ai posteri l’ardua sentenza.

Servizio veloce e nel più perfetto stile bergamasco. Cioè senza grandi sorrisi, né profusioni ma nella norma di una… normale cortesia, appunto, con la piccola sorpresa di uno sconticino nel conto finale. Non che l’avessi chiesto. La mia è stata una puntatina casuale modello “cliente misterioso”(rubrichetta che il direttore della Rassegna.it, ai tempi mi faceva curare per BergamoSette, spedendomi in avanscoperta anonima nei locali di Bergamo; si mangiava, si pagava e si recensiva senza mai rivelare l’identità onde evitare captatio benevolentiae gastronomiche al recensore).  «Per ovvi motivi non mostro il nome del locale sperando che «qualcuno» di loro si riconosca e si vergogni” aveva concluso la Magoni. Il commento, sia il mio che quello di Lara, vale come una recensione su TripAdvisor, né più ne meno. Non ci trovo nulla di scandaloso. Esiste la libertà, vivaddio, di stampa e pure di tavola. Ognuno è libero di esercitarla come crede. “Questi atteggiamenti rovinano tutti: chi per sbaglio ci capiterà, si porterà con sé un pessimo ricordo di Bergamo» aveva concluso laconicamente la Magoni. Ci sono capitata, per sbaglio, ma il mio ricordo e il mio parere della Bergamo della ristorazione, in questo caso, resta quello che è. Per inciso, tutt’altro che pessimo.


Restauro del Donizetti, la Fondazione lancerà una sottoscrizione pubblica

Teatro DonizettiNel 2017 il cantiere per la ristrutturazione del Teatro Donizetti: si tratta di una delle opere più attese dalla città di Bergamo (se ne parla ormai da decenni e l’iter in vista di una sua ristrutturazione vide il suo inizio circa 15 anni fa), un luogo dal notevole valore simbolico e turistico e che può rappresentare una delle chiavi per la rivitalizzazione del centro cittadino. I fondi raccolti dalla Fondazione sono nel frattempo saliti a quota 12 milioni (9 da parti di privati, di cui 4,2 già incassati; 3 da parte del Comune di Bergamo e da Regione Lombardia): nelle prossime settimane potrebbero inoltre arrivare altri 3 milioni dal MIBACT, che ha dato la propria disponibilità in un incontro favorito dall’onorevole Elena Carnevali e avvenuto il mese scorso. I prossimi passaggi sono stati evidenziati dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori durante una lunga conferenza stampa. Entro il prossimo giugno sarà modificato lo statuto della Fondazione Donizetti, costituita dall’Amministrazione Tentorio nella primavera 2014 per raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione del teatro: la fondazione passerà da ente di diritto privato a ente di diritto pubblico, un passaggio necessario per vedersi riconoscere dal Consiglio Comunale di Bergamo l’affidamento del teatro in vista della sua valorizzazione e ristrutturazione. Nei mesi successivi il progetto esecutivo, elaborato dallo studio Berlucchi, sarà validato dai tecnici dei Lavori Pubblici del Comune di Bergamo. Nel frattempo la Fondazione Donizetti istruirà il bando di gara europea per la realizzazione dei lavori: dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta europea ci vorranno tra i 6 e gli 8 mesi per l’aggiudicazione dei lavori. Il Sindaco ha incontrato e incassato nelle scorse ore il parere favorevole nei confronti dell’operazione da parte del Consiglio d’Amministrazione e del Comitato di Indirizzo della Fondazione.

Non solo: la Fondazione potrebbe lanciare una sottoscrizione pubblica aperta a tutti i cittadini, che potrebbero così “adottare” uno dei simboli della città di Bergamo e divenire protagonisti del suo rilancio e della sua riqualificazione. Una procedura che garantisce la più completa trasparenza e snellisce notevolmente le procedure che porteranno all’avviamento dei lavori sul principale teatro cittadino. Confermata quindi al Donizetti la stagione lirica 2016.


Seriate, i vincitori della Caccia al tesoro nei negozi

Complice il bel tempo, la Caccia al tesoro, promossa dall’Assessorato al Commercio e dall’associazione Botteghe di Seriate, sabato 19 marzo si è conclusa con successo per le vie della città. Oltre che per i partecipanti, divisi in 19 squadre, è stata infatti una festa collettiva, che ha coinvolto negozianti e famiglie. «È stato un sabato allegro e divertente che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone e a vincere sono stati i sei gruppi spostatisi per le vie della città in bicicletta, a dimostrazione del fatto che la bici fa bene – dichiara soddisfatta l’assessore al Commercio, Paola Raimondi -. Ma tutta Seriate è stata coinvolta: dai commercianti, che hanno dimostrato spirito d’accoglienza e voglia di mettersi in gioco, sino ai cittadini. È stata una festa per famiglie e bambini».

La gara, iniziata alle 15.30, è terminata alle 18.30 in piazza Matteotti con la premiazione delle sei squadre vincitrici. La classifica, stesa a seguito del miglior punteggio totalizzato nelle tappe della prima manche, tenutasi dal 12 al 18 marzo, e della seconda manche, disputata sabato 19, è la seguente:
1 Siamo i kiwi
2 Giovani esploratori
3 M&M’s
4 Coniglietti Namm
5 Ginemama
6 Micietti
A ogni squadra vincente è stato consegnato un voucher spesa del valore di 100 euro.


Seriate, la brochure delle Botteghe? La finanzia il centro commerciale

brochure Botteghe di Seriate - coverI commercianti di Seriate ci mettono la faccia sulla brochure che in questi giorni sarà distribuita nei punti vendita cittadini, nella biblioteca civica e nei centri sportivi, promossa dall’assessorato al Commercio in collaborazione con l’associazione delle Botteghe di Seriate e finanziata da Iper alle Valli e Galleria centro commerciale.

«Progetto promozionale a costo zero per l’Amministrazione comunale, è uno strumento utile e pratico per dare visibilità al volto del commercio seriatese legato a persone che svolgono con passione il proprio mestiere, al servizio della comunità – dichiara l’assessore al Commercio Paola Raimondi -. Questa brochure è un altro segno del dialogo tra Comune e Botteghe di Seriate e anche grande distribuzione per promuovere i negozi del territorio a capo del distretto Gate».

L’opuscolo, distribuito in 10mila copie, presenta l’elenco dei 71 soci dell’associazione Botteghe di Seriate, divisi per settore merceologico: 27 negozi per il commercio, spaziando da attività per gli animali domestici alle idee regalo, da ottici a oreficerie, dall’abbigliamento all’arredamento ed elettrodomestici, dalle farmacie alla fotografia; 14 per la ristorazione; 19 riferiti ai servizi, che comprendono parrucchieri, autonoleggio, immobiliari e assicurazioni; 2 per il turismo e 9 alimentari. Ogni attività commerciale è localizzata sulla cartina della città.

Seguendo il motto «Chi parla semina. Chi ascolta miete» riportato sul retro di copertina per le Botteghe di Seriate «questa comunicazione è come un seme lanciato alla città per dare visibilità ad attività e servizi che possono essere conosciuti e raccolti dalla gente».