Bergamo, l’Ufficio Europa porta a casa il primo finanziamento

Il Comune di Bergamo si aggiudica 173mila euro nell’ambito del programma europeo Horizon 2020 ed è il primo finanziamento europeo ottenuto dall’Ufficio Europa istituito dall’Amministrazione poco più di un anno fa nella struttura comunale.

Il progetto, dal titolo BigPicnic, per il quale Bergamo si è guadagnata il riconoscimento delle risorse ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la conoscenza rispetto al tema della sicurezza alimentare e vede coinvolto l’Orto Botanico Lorenzo Rota. Prevede la creazione di mostre itineranti sul cibo sicuro, attraverso la metafora del cestino da pic-nic, contenente anche informazioni, attività ed inviti ad eventi che stimolino la partecipazione di un pubblico diversificato (adulti, giovani, scuole, …). Non solo, in programma ci sono anche incontri con diverse fasce di pubblico in luoghi particolari, come gli stessi orti botanici, ma anche bar e pub con la finalità di un scambio reciproco tra esperti e pubblico sul tema del cibo e della sua sicurezza; infine la produzione di una pubblicazione a livello europeo sul tema.

Capitanato da Botanic Garden Conservation International UK, il progetto prevedeva 19 partner (tra i quali spiccano l’Università Libera di Berlino, l’Università degli Studi di Vienna, l’University College di Londra, il Royal Botanic Garden di Edimburgo e l’Università di Lisbona) della rete degli orti botanici di 12 diverse nazioni: la candidatura al bando era stata presentata lo scorso 16 settembre e i fondi arriveranno al Comune di Bergamo entro qualche mese.

«Innestare il tema della sicurezza alimentare – sottolinea il direttore dell’Orto Botanico Gabriele Rinaldi – sul tema della biodiversità e della qualità del suolo, attraverso il rapporto privilegiato con le scuole e gli orti scolastici, è di fondamentale importanza per affrontare l’argomento della sicurezza alimentare. L’orto botanico ha la possibilità di potenziare il lavoro che sta già facendo, ma con la opportunità di un confronto di respiro europeo di alto livello».

«Il Progetto dell’Orto botanico ad Astino – dichiara l’Assessore all’Ambiente Leyla Ciagà – è stato concepito proprio perché potesse confrontarsi con esperienze simili in ambito europeo: questo riconoscimento ci dimostra quanto questo obiettivo sia stato centrato. Il tema della sicurezza alimentare, quello del cibo sano, sicuro e pulito sono questioni su cui l’Unione Europea sta investendo molto, chiave di volta dello sviluppo sostenibile. Se diventiamo sempre più consapevoli sul tema del cibo, della biodiversità e del rispetto della terra siamo in grado di invertire la tendenza che va verso una sempre più accentuata omologazione: il Bigpicnic è una grande opportunità per Bergamo».

«Si iniziano a vedere i risultati di un anno e mezzo di formazione – commenta l’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – e a piccoli passi cominciamo a farci strada nel complesso mondo della progettazione europea. Questo progetto è molto interessante, soprattutto per quello che guarda la sinergia tra diverse città, tra le quali spiccano diverse capitali europee».


Asst-Papa Giovanni, una squadra di 4.600 dipendenti

«Gioco di squadra, ascolto e concretezza». Con queste parole Carlo Nicora, direttore della nuova Asst-Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha presentato il nuovo corso dell’azienda pubblica. Con la riforma regionale, dal primo gennaio l’ospedale di Bergamo ha incluso l’ospedale di San Giovanni Bianco e molti servizi prima di competenza dell’ex Asl di Bergamo: gli ex distretti Asl di Bergamo, della Valle Brembana e Valle Imagna, il Sert, il Centro per il bambino e la famiglia e i consultori familiari di Bergamo, Villa d’Almè e Sant’Omobono Terme.

Il personale è così cresciuto di numero. La neonata Asst sfodera una squadra di oltre 4.600 dipendenti, tra cui 700 medici, 84 dirigenti sanitari, 21 dirigenti tecnici e amministrativi; 2.391 sanitari, 704 tecnici, 415 amministrativi, che si occuperanno anche dei servizi territoriali. I comuni “coperti” sono 64, per un totale di 249mila abitanti.

A capo di questo team ci sarà una nuova direzione strategica guidata dal direttore generale Nicora e composta da Fabio Pezzoli, direttore sanitario, 60 anni, bergamasco, già direttore medico di presidio dei Riuniti prima e del Papa Giovanni poi; Vincenzo Petronella, 49 anni, milanese, direttore amministrativo e Donatella Vasaturo, 53 anni, milanese, direttore socio sanitario, con alle spalle vent’anni di esperienza nella gestione e organizzazione di residenze socio assistenziali.

Nei prossimi mesi l’azienda sarà impegnata a far propri i servizi prima di competenza dell’Asl, ma anche a creare nuovi modelli organizzativi per il territorio e i cittadini. Il neodirettore ha rassicurato i cittadini che non cambierà nulla in termini di servizi e prestazioni e ha annunciato la volontà di puntare sul lavoro di squadra, anche con le altre Asst del territorio. E c’è  la possibilità che il Papa Giovanni possa svolgere un ruolo di coordinamento. Entro febbraio sarà presentato il bilancio di previsione, a giugno il piano organizzativo.

CHI SONO I NUOVI MANAGER

FABIO PEZZOLI – Direttore Sanitario

60 anni, bergamasco, direttore medico di presidio dei Riuniti prima e del PG23 poi. Laureato in Medicina e chirurgia e specializzatosi in Statistica e organizzazione sanitaria a Pavia, ha seguito fin dalle origini l’organizzazione del nuovo ospedale dal punto di vista igienico e sanitario come responsabile della USS Ospedale Giovanni XXIII. Da sempre impegnato nel sociale, ha fondato la sezione di Bergamo del Tribunale per i diritti del malato.

VINCENZO PETRONELLA – Direttore Amministrativo

49 anni, milanese, dal 2015 direttore della struttura complessa Amministrazione Finanza e Controllo del Papa Giovanni XXIII. In precedenza ha lavorato nel settore economico finanziario della Direzione generale Salute in Regione Lombardia, affinando competenze ed esperienza nell’ambito della programmazione e controllo degli aspetti economici e finanziari. Ha iniziato la sua carriera come consulente dell’organizzazione per varie Aziende ospedaliere e territoriali in diverse regioni.

DONATELLA VASATURO Direttore Socio Sanitario (DSS)

53 anni, milanese di origini salernitane, ha maturato una ventennale esperienza nella gestione e organizzazione di Residenze socio assistenziali (RSA), Assistenza domiciliare integrata (ADI), collegamento ospedale-territorio per l’assistenza post acuzie e la riabilitazione, Risorse umane, sistemi di qualità internazionali (Joint Commission International). Dopo la Laurea magistrale in Scienze infermieristiche, ha conseguito un Master a Bruxelles in Europrogettazione.


Ecco come spendono le famiglie bergamasche

I Bergamaschi non si sbottonano di fronte ai piccoli segni di ripresa che l’economia sta dando. Continuano a tenere sott’occhio il bilancio e anche nel 2016 (pur se in misura minore rispetto al 2015) la parola d’ordine sarà “attenzione agli sprechi”. È quanto emerge dalla recente indagine “Famiglie e Fiducia” della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Se la maggior parte non cambierà la composizione del proprio paniere (il 79% afferma che continuerà ad acquistare i prodotti abituali, mentre il 12% si orienterà più volentieri sui prodotti in promozione, il 5% sui marchi di catena e il 4% sul primo prezzo, a scapito dei prodotti di marca), in una famiglia su due (55%) aumenterà l’attenzione agli sprechi, soprattutto alimentari. Per risparmiare i Bergamaschi hanno anche ridotto le uscite a cena, in pizzeria e le colazioni al bar (41%), trascorrendo il proprio tempo libero con più frequenza in casa o da amici e parenti (17%). Anche il risparmio sulle bollette non viene sottovalutato, con il 37% degli intervistati che si dice più attento ai consumi di luce, riscaldamento e telefono. Sulla stessa scia la scelta di ricorrere più spesso alle riparazioni di vestiti, elettrodomestici e mobili piuttosto che sostituirli, atteggiamento nel quale Bergamo è regina tra le province lombarde, con una percentuale del 16%, rispetto alla media del 9. Ciò che non è cambiato è l’uso dell’automobile. Solo il 5% lo ha ridotto (la media regionale è del 6%). A non aver modificato le proprie abitudini è invece il 18% dei Bergamaschi, valore che a Milano, invece, sale al 39%.

L’attenzione al portafoglio si evidenzia anche nelle modalità della spesa. Il 65% delle famiglie bergamasche utilizza diversi punti vendita per inseguire il risparmio, l’11% per avere più qualità dei prodotti, mentre il 24% acquista tutto in un unico punto vendita.

Le tendenze in terra orobica rispecchiano sostanzialmente il quadro regionale e segnalano comunque una cinghia un po’ meno stretta rispetto al passato. Se oggi è una famiglia lombarda su tre a controllare le bollette e a stare più attenta all’utilizzo di elettrodomestici e riscaldamento, lo scorso anno la soglia arrivava al 50%. Quasi dimezzati coloro che rinunciano all’automobile (nel 2015 erano il 10%, oggi il 6%), mentre è amentato (dal 33 al 39%) la fetta di chi dichiara di fare meno aperitivi e cene fuori.

indagine comportamenti d'acquisto lombardia


Borgo Palazzo, nell’Artilab debutta la pasticceria

casetta hansel e gretelDomenica 24 gennaio dalle ore 15 alle18 all’interno di ARTILaB, l’open space realizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo in via Borgo Palazzo 93, si terrà il primo laboratorio di pasticceria dedicato ai bambini a cura di Nausicaa Berbenni della pasticceria Giosuè di Montello.

Il tema del laboratorio sarà “Dolce casetta di Hansel e Gretel”: i bambini che parteciperanno al laboratorio, ispirandosi a una favola senza tempo, creeranno la casetta con biscotti, zucchero e caramelle. Con la frolla faranno le pareti e il tetto e per il resto lasceranno spazio alla fantasia.

I bambini sperimenteranno così un nuovo approccio al cibo, più coinvolgente e divertente. Il Laboratorio è rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni obbligatoriamente accompagnati da un genitore.

Per informazioni e iscrizioni al laboratorio: Segreteria Gruppo Giovani (tel. 035 274 340; e-mail: giovani.imprenditori@artigianibg.com). Sito internet www.confartigianatobergamo.it.

 


Negozi di arredamento a caccia di nuove strategie

Focus sui negozi di arredamento con esperti del settore e imprenditori. La proposta viene da Federmobili Milano che, in collaborazione con Federmobili Nazionale, ha organizzato per lunedì 25 gennaio a partire dalle ore 14 a Milano (Palazzo Lombardia Sala n.5, primo piano) un roadshow dedicato ai mobilieri lombardi su “come orientarsi tra sfide e opportunità”.

La prima parte, dalle 14 alle 16, dopo i saluti istituzionali, prevede la presentazione della guida “Il Negozio di Arredamento”, della Collana Le Bussole sviluppata da Confcommercio. La guida, che viene presentata dal presidente di Federmobili Mauro Mamoli, vuole aiutare gli imprenditori a rinnovare la gestione e a promuovere l’azienda verso una clientela più ampia, considerando anche nuovi canali come internet e i social media. A seguire una tavola rotonda con esperti: Roberta Parollo (Comunicazione), Fabrizio Vagliasindi (Multicanalità), Alessandro Astone (Google Italia), Piergiuseppe Pugliese (Designbest); e imprenditori: Roberto Gavazzi (Boffi-De Padova), Nadia Peduzzi (Peduzzi), Fabio Moroni (Moroni Gomma), Paolo Pascucci (ArredoPiù).

La seconda parte, “Desk Imprese”, dalle 16 alle 18, offre un approfondimento diretto tra  partecipanti e aziende su diversi temi: la relazione con il mondo finanziario, la logistica, il credito al consumo, la presenza qualificata sul web, l’ideazione e la gestione delle campagne pubblicitarie, la formazione qualificata.

Per partecipare all’evento è necessario inviare una email a federmobili@federmobili.com.


Tutti contro tutti, così declina la politica bergamasca

Che i partiti non siano messi bene a livello nazionale è di tutta evidenza. Ma la crisi, di capacità strategiche e di selezione della classe dirigente, ormai si è estesa anche alla periferia. Come risulta chiaro se solo ci si sofferma a guardare a quel che sta succedendo, in casa nostra, in alcune realtà che saranno chiamate al voto nella tarda primavera prossima.
Il caso più eclatante, sull’onda di una tradizione storica che ne ha fatto un modello di personalismi e contraddizioni politiche, è quello di Treviglio dove entrambi gli schieramenti (dei grillini quasi non c’è traccia…) sono vittime di spaccature e tensioni intestine. Da un lato, c’è un Partito democratico che prima commissiona un sondaggio per capire quale potrebbe essere il miglior candidato e poi inizia una tiritera di confronti con tre possibili aspiranti sindaci, poi ridotti a due, senza arrivare, dopo mesi di discussioni, a cavare un ragno dal buco. Niente di più che il frutto di due debolezze. Quelle dei candidati, che non hanno l’umiltà di capire di non essere evidentemente all’altezza del ruolo (se uno non riesce a conquistare un largo consenso nemmeno nel proprio partito, dovrebbe avere il buon gusto di cedere il passo), e quelle di una segreteria provinciale che, sull’altare di un supposto “ruolo del territorio” abdica ad un ruolo di regia e non è neppure in grado di esercitare quel minimo di moral suasion che in questi casi basterebbe e avanzerebbe per superare l’impasse. Ma evidentemente nel Pd, dove tutti i maggiorenti si sono accaparrati una comoda poltrona (ciascuno nel proprio ambito), di giganti della politica non ce n’è.

Chi sta dall’altra parte non è che se la passa meglio, anzi. Qui, a provocare imbarazzo e tensione è la figura di Giuseppe Pezzoni, il sindaco uscente costretto ad abbandonare il palazzo di Piazza Manara dopo essere stato pizzicato a vantare una falsa laurea. La Lega, immemore di tante battaglie sull’onestà e la trasparenza, per mero calcolo elettorale, vuole continuare a sfruttare il consenso che l’ex preside dei Salesiani (che gli hanno rifilato due denunce) mantiene in città. Anche se, questo il singolare distinguo del segretario provinciale Daniele Belotti (sempre più lontano dal castigamatti duro e puro degli esordi), “siamo pronti a candidarlo come consigliere, non come sindaco”. Per questo ruolo i leghisti sponsorizzano il loro Juri Imeri, vicesindaco uscente. Una scelta che non piace per nulla dalle parti di Forza Italia dove si muove, con impolitica irruenza, il fantasioso assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte. Il quale, motu proprio, ha da tempo candidato a sindaco Gianluca Pignatelli, indicato come volto del rinnovamento malgrado la pluridecennale presenza sugli scranni del palazzo. Risultato? Rottura totale, scambi di parole forti e scintille continue. Manna per il centrosinistra, se non fosse per lo stato catatonico del Pd.

Ma il quadro è in fibrillazione in altre realtà. Il partito del premier Renzi ha enormi difficoltà a trovare una candidatura condivisa anche a Ponte S. Pietro (un altro dei 39 Comuni chiamati al voto a giugno), dove le rivalità e le gelosie personali fanno premio su tutto il resto. E che dire di Alzano Lombardo? Qui l’Amministrazione guidata da Annalisa Nowak è durata 600 giorni. Il matrimonio tra una lista civica e il Pd è stato un totale fallimento. L’impoliticità del sindaco abbinata alla prepotenza di chi si sentiva investito da un superiore consenso popolare ha prodotto un cocktail micidiale che otterrà l’unico risultato di riconsegnare al centrodestra la cittadina che il centrosinistra aveva conquistato dopo vent’anni di inutili tentativi. Davvero un capolavoro.
Infine, per tornare nell’altro campo, resta da dire di Caravaggio (quest’anno per la prima volta al voto con il doppio turno). La Lega ha scelto di puntare su Ettore Pirovano, non proprio un debuttante, mentre Forza Italia, sempre per volontà del fantasioso Sorte, ha annunciato di voler sostenere Augusto Baruffi. Peccato che costui, fino ad oggi, sia assessore e tesserato della Lega. E così, apriti cielo, botte da orbi (verbali, per carità) e ciascuno per conto proprio, lasciando spazio agli avversari del centrosinistra che a Caravaggio da vent’anni non toccano palla.
Descritte le situazioni, resterebbero da tirare le fila. Come si vede, nessuno sta bene. La debolezza è generale. Sono venute meno anche le regole elementari. Non c’è quasi più la capacità di misurare il consenso tra la gente e tantomeno quella di costruirlo laddove non sia sufficiente. C’è una autoreferenzialità diffusa, al centro come in periferia, che pensa di poter bypassare i faticosi ma consolidati passaggi democratici. L’idea di un passo indietro è vissuto più come un atto di viltà che di saggezza. E così, nel tutti contro tutti da consegnare al lavacro elettorale, la qualità del nostro vivere civile (di cui la politica e l’amministrazione sono tanta parte) si abbassa sempre di più.


Agenti di commercio verso le elezioni, si presenta la lista “Insieme per Enasarco”

agente_di_comme.jpgAgenti, rappresentanti di commercio e ditte mandanti saranno chiamati quest’anno per la prima volta a scegliere direttamente i nuovi organi di vertice dell’Enasarco, la Fondazione per la previdenza e l’assistenza integrativa, che ogni anno eroga oltre 100mila pensioni e 70mila liquidazioni.

La novità va nella direzione di una partecipazione più democratica (in precedenza le designazioni dei delegati erano affidate ai sindacati di categoria) e di una maggiore trasparenza dell’ente, che passa anche da una più precisa definizione delle competenze e dei requisiti dei vertici e da una rinnovata gestione degli investimenti e del patrimonio.

Le elezioni per la costituzione dell’Assemblea dei delegati si svolgeranno da venerdì 1 aprile a giovedì 14 con votazione on line. L’Assemblea dei delegati eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione.

In vista dell’appuntamento elettorale, sabato 23 gennaio alle ore 10 nella sede di UniAscom Confcommercio di Varese, si terrà la presentazione della lista “Insieme per Enasarco”, la grande coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli Agenti di Commercio e delle Imprese mandanti.

Forti della vasta diffusione territoriale e della varietà delle attività imprenditoriali e professionali rappresentate, le due liste “Agenti per Enasarco” e “Imprese per Enasarco” hanno scelto di candidarsi con un unico progetto condiviso, la lista “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali organizzazioni di categoria di agenti e promotori (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e FISASCAT-Cisl) e gode dell’appoggio di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative.

Rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese: sono questi gli obiettivi della coalizione che presenterà alle urne 81 candidati (54 scelti tra gli agenti e 27 in rappresentanza delle ditte mandanti) che provengono da ogni parte d’Italia.


Albino gioca la carta della cultura: scorpacciata di eventi sul Moroni

Di cultura una città può e deve vivere. Ne è convinta la città di Albino che per far crescere il turismo ha deciso di puntare su uno dei suoi cittadini più prestigiosi, Giovan Battista Moroni.

In occasione del ritorno a Bergamo, dopo oltre 150 anni, del “Sarto”, l’opera più conosciuta al mondo del pittore albinese, l’Associazione culturale Percorsi albinesi, che da oltre tre anni si occupa di valorizzare Albino “Città del Moroni”, fino alla fine di aprile promuove la rassegna “Io sono Giovan Battista Moroni. Albino e il suo pittore. Una storia da raccontare”.

L’iniziativa è realizzata nel territorio del Distretto del commercio Insieme sul Serio in collaborazione con l’Associazione Storica Città di Albino sotto l’egida del Comune, in occasione della presenza all’Accademia Carrara delle famose opere del pittore presenti alla Royal Academy di Londra.

In programma ci sono visite guidate ai luoghi moroniani e ai capolavori custoditi nelle chiese di Albino e della Valle Seriana, una gita a Trento per scoprire l’influenza esercitata dal Concilio di Trento nella vita e nelle opere del Moroni, laboratori artistici dedicati ai bambini; ma anche un aperitivo letterario con Giampiero Tiraboschi, autore di una nuova pubblicazione sull’artista, giochi a squadre per le vie di Albino, musiche del Cinquecento e Seicento con proiezioni nella suggestiva Chiesa di San Bartolomeo, una cena rinascimentale con figuranti e un’esposizione del planisfero moroniano, con l’indicazione dei luoghi dove si trovano tutte le opere del Moroni nel mondo. In calendario anche una tavola rotonda sulle opportunità di sviluppo turistico del territorio a partire dal legame tra la città ed il proprio pittore.

Nel corso della rassegna moroniana verrà anche promosso un concorso di pasticceria, in collaborazione con i panificatori di Aspan. La competizione si aprirà nelle prossime settimane e sarà rivolta a tutti i pasticcieri e agli appassionati che vorranno cimentarsi e inventare qualcosa di buono e gustoso. I partecipanti saranno invitati a creare un dolce originale, ispirato ai prodotti del territorio seriano, e la ricetta vincitrice, selezionata da una giuria di pasticceri, diventerà il dolce ufficiale della città di Albino.

«Il progetto è nato lo scorso anno – spiega Alessandra Detto dell’associazione Percorsi albinesi -. Abbiamo iniziato con una visita a Londra alla National Gallery, poi ci è sembrato logico proporre agli albinesi delle occasioni per conoscere meglio le opere e la vita di Moroni, che ad Albino è nato e vissuto. Faremo delle visite guidate all’Accademia Carrara, al Museo Bernareggi e anche a Torino. La finalità è far vedere a più persone possibili quanto abbiamo di bello nella nostra zona».

«Il ritorno del Sarto a Bergamo ha dato lo spunto per seguire anche questa strada – dice Alessandra Detto -. Grazie anche al nostro impulso l’interesse per questo artista è cresciuto moltissimo. Per gli albinesi è un orgoglio. L’ iniziativa del 17 gennaio scorso è andata sold out e anche le prenotazioni per il 20 febbraio prossimo sono quasi esaurite. Siamo molto contenti, non ce l’aspettavamo». «Per le visite all’Accademia Carrara e al Museo Bernareggi – aggiunge – ci siamo inventati uno spettacolo con il gruppo giovani attori albinesi: delle tele viventi da cui escono attori che interpretano e raccontano alcuni personaggi del Moroni. È uno spettacolo che è stato già presentato a Palazzo Moroni, a Trescore e anche a Oriocenter. Portare cultura in un centro commerciale è stata un po’ una scommessa ma l’abbiamo vinta».


Militari per la sicurezza, «dal territorio nessuna richiesta». Il Comune smentisce

strade sicure - militari e forze dell'ordineA Bergamo l’operazione Strade sicure – che ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, l’impiego di personale militare delle Forze Armate – non è mai partito. Nonostante il via libera del governo, infatti, dal territorio non è stata avanzata nessuna richiesta.

Lo riferisce il deputato bergamasco Gregorio Fontana dopo la lettera con cui il governo ha risposto in merito all’attuazione dell’ordine del giorno da lui stesso presentato. «Il ministero dell’Interno – spiega Fontana – ha assicurato che il governo è disponibile a dar seguito alla mia richiesta di inserire le province di Bergamo e Brescia nell’elenco dei territori in cui inviare il personale delle forze armate a supporto della sicurezza. Però, mentre a Brescia e Monza sono stati mandati complessivamente una cinquantina di uomini, a Bergamo questo non è avvenuto. Nella risposta da parte del Ministero si precisa che l’Esecutivo, pur essendo disponibile, non ha ricevuto alcuna formale richiesta da parte del territorio. Si tratta di una vicenda molto grave, i cui contorni mi auguro possano essere al più presto chiariti». «È inaccettabile – prosegue Fontana – che il governo giochi allo scarica barile rispetto all’esigenza di rinforzare l’organico delle Forze dell’ordine in provincia di Bergamo e soprattutto nel capoluogo, necessità del tutto evidente e impellente. L’impiego di personale dell’esercito consentirebbe, infatti, di liberare preziose risorse di Polizia e Carabinieri a oggi destinati a vigilanza fissa o di routine e utilizzarli per rafforzare la sicurezza dei cittadini bergamaschi».

Rispetto a questa possibilità, per ora sprecata, si aspetta una parola chiara, in particolare dal sindaco di Bergamo, e dalle altre istituzioni politiche bergamasche. «Il Consiglio straordinario previsto per il 27 gennaio – sottolinea -, potrebbe essere la buona occasione per formalizzare in maniera forte quest’istanza e non sprecare la disponibilità che, grazie al mio ordine del giorno, il governo ha finalmente dato».

Ma la rischiesta del Comune arriva a stretto giro di comunicato. «La richiesta a cui fa riferimento l’onorevole Fontana – commenta il vicesindaco Sergio Gandi – è stata già inviata al Ministero dell’Interno. Non solo, siamo al lavoro da diversi mesi sulla questione: lo scorso 17 settembre, insieme agli onorevoli Antonio Misiani ed Elena Carnevali, ho incontrato informalmente a Roma il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, affrontando proprio questo tema. Dopo l’approvazione della legge di Stabilità, che ha sancito la proroga del piano “Strade sicure”, abbiamo inoltrato formalmente la nostra richiesta. Speriamo che possa essere sostenuta in tutte le sedi da parte delle altre istituzioni politiche bergamasche».

 


Silvana Fallisi a teatro (senza Aldo, Giovanni e Giacomo)

silvana fallisiPer l’ultimo appuntamento a Dalmine con ComicoTeatro, la rassegna di cabaret e teatro comico promossa dall’Assessorato alla Cultura, sabato 23 gennaio sarà di scena Silvana Fallisi con lo spettacolo “La morte balla sui tacchi a spillo”.

Costante presenza femminile nelle produzioni teatrali e cinematografiche del trio Aldo Giovanni e Giacomo, nonché moglie di Aldo, Silvana Fallisi porta in scena un personaggio esilarante e dalle oscure passioni scritto per lei da Michela Tilli, autrice de “La vita sospesa” e  di “Tutti tranne Giulia”, anch’esse storie tutte al femminile.

Ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta – in viaggio verso la modernità ma ancora pregna di tradizioni che condizionano la vita di tutti i giorni – lo spettacolo vede protagonista Donna Tanina, maestra e colonna della comunità, che si interroga sulle possibili ragioni della mancata partecipazione dei compaesani alla veglia di comare Vituzza. Lei del resto di veglie non se ne perde nemmeno una. E mentre tenta di darsi una risposta, ripercorrendo la vita dissipata e misteriosa della povera defunta, fa ridere di gusto.

Lo spettacolo è scritto da Michela Tilli, Corrado Accordino e Silvana Fallisi. La regia è di Corrado Accordino. La direzione artistica della rassegna è di Lorenzo Baronchelli – Ambaradan e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Dalmine.

Appuntamento quindi alle ore 21 al Teatro Civico di via Kennedy n. 3 a Dalmine. Il costo dell’ingresso è di 10 euro. Le prenotazioni, consigliate, si ricevono all’Ufficio Cultura, tel. 035 564952 – e-mail teatrocivico@comune.dalmine.bg.it. Da lunedì a venerdì (mercoledì e venerdì solo mattina).