Valtènesi-Garda Classico doc, a Polpenazze torna la fiera del Vino

Fiera di PolpenazzeLa Fiera del Vino Valtènesi-Garda Classico Doc di Polpenazze del Garda, nel Bresciano, in programma dal 29 maggio al 2 giugno, torna in scena per tagliare il traguardo dell’edizione numero 66. In cartellone cinque giorni di festa per una rassegna dal grande appeal popolare, destinata quest’anno a richiamare anche i tanti turisti in visita sul più grande lago italiano.

Fedele al mandato di valorizzazione della qualità dei prodotti autoctoni, la Fiera mette come sempre al centro del proprio programma il concorso enologico nazionale dedicato alle produzioni vinicole del territorio, istituito nel 2006 dal ministero per le Politiche Agricole per la Doc Garda Classico, ed aperto in seguito anche alla nuova Doc Valtènesi. Sono 66 le etichette iscritte quest’anno al concorso: ben 43 quelle cui le commissioni di assaggio, riunite nella mattina di martedì 19 marzo per le degustazioni ufficiali, hanno assegnato la qualifica di Vino Eccellente, corrispondente ad un punteggio di almeno 85/100, e che verranno premiate durante la cerimonia ufficiale di inaugurazione nella mattinata di domenica 31 maggio. Da ricordare che i Chiaretti ritenuti eccellenti dalla commissione proseguiranno il loro cammino per una seconda degustazione nella quale verrà scelto il vincitore del Trofeo Pompeo Molmenti, che verrà attribuito nell’ambito di Italia in Rosa a Moniga del Garda nel weekend successivo, dal 5 al 7 giugno. Saranno inoltre assegnati dei premi speciali al miglior Valtènesi e Valtènesi Chiaretto, voluti dall’amministrazione comunale, ed al miglior Groppello e Rosso Superiore, istituiti con il contributo della Banca di Credito Cooperativo del Garda.

La manifestazione vera e propria si terrà come sempre nelle contrade e nelle piazze del centro storico medievale di Polpenazze. I visitatori potranno degustare i vini delle 21 aziende presenti in fiera con proprio stand (tre in più rispetto allo scorso anno), acquistando all’ingresso sacca e bicchiere a cinque euro, cui si dovrà aggiungere poi 1 euro per ogni degustazione prescelta.

Non mancheranno la Corte degli Assaggi, dove si potranno effettuare degustazioni comparate dei vini in concorso in abbinamento ai migliori formaggi della zona, il Borgo Bio, dedicato ai sempre più numerosi produttori di Valtènesi che hanno scelto l’agricoltura biologica, mentre in piazza si servirà infine per cinque giorni il tradizionale e sempre gettonatissimo spiedo gardesano. In programma anche l’ormai consueto Palio del Salame dedicato au numerosi norcini locali e degustazioni guidate di olio extravergine Garda Dop a cura dell’Apol, Numerosi momenti culturali e di intrattenimento completano il programma: chiusura lunedì 2 con grande spettacolo pirotecnico.

 


Il trionfo del “Tengo famiglia” in un Paese senza etica

tengofamiglia“La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: Tengo famiglia”. La celebre battuta di Leo Longanesi ha più di 60 anni ma non perde mai d’attualità. Con un aforisma ha tradotto in immagine quello che la sociologia ha ribattezzato “familismo amorale”. Quello che si ritrova, così ci capiamo, nelle vicende che nei giorni scorsi hanno travolto il presidente delle Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille, e il direttore generale dell’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate, Amedeo Amadeo. Due storie che non si possono sovrapporre, ma che in comune hanno molto. A partire dall’accusa, da dimostrare in sede penale, di peculato. Cioè l’uso a fini privati di mezzi e soldi pubblici.

Le responsabilità eventuali le accerterà la magistratura. Limitiamoci a ricordare che ad Achille vengono contestate spese pazze per decine di migliaia di euro (dalle cene in ristoranti di lusso all’abbonamento Sky con acquisto di film porno per sollazzare le serate tristi fino a 125 mila euro di multe collezionate dai figli con l’auto blu aziendale) e ad Amadeo di essersi fatto prelevare in Croazia dall’autista (due volte) mentre era in ferie, di aver consentito che la figlia avesse forniture di latte in polvere dalla farmacia dell’ospedale, di aver fatto pagare dall’azienda una collaboratrice usata per la campagna elettorale delle Comunali 2014.

Ciò che rileva, ancor prima degli aspetti penali, è l’etica, specie per chi è un amministratore pubblico. I comportamenti che emergono dalle indagini e dalle intercettazioni mostrano una disinvoltura che fa strame di un valore cardine della società civile. Quel che più sconcerta (ma non stupisce), per tornare al motto “Tengo famiglia”, è vedere come non ci si accontenti di garantire a sé i privilegi connessi ad una carica pubblica già lautamente retribuita. Nella grande mangiatoia ci devono essere briciole anche per i figli, “pezz ‘e core” da pascere finché si può.

E’ un risvolto secondario, se volete. Dice molto, però, di quanto il nostro Paese non riesca a cambiare, a diventare grande. Sono le stesse inchieste di cui stiamo parlando che dimostrano come, a più di vent’anni da Mani Pulite, e dopo le tante clamorose vicende di corruzione e malaffare emerse praticamente in ogni angolo d’Italia, siamo sempre al punto di partenza.

C’è ancora tanta, troppa, gente che considera le regole un orpello inutile, che non s’accontenta di gestire posizioni di potere e guadagnare uno sfracco di soldi, che ritiene che tutto gli sia dovuto, che pensa che sull’altare di buone performance aziendali si possano chiudere gli occhi sui vizietti privati. E purtroppo, sconforta constatarlo, tocca sempre alla magistratura sollevare il velo sui comportamenti disinvolti.

Anche nei casi citati, nessuno si è mai accorto di nulla, nessuno ha visto o sentito niente. I preposti ai controlli non c’erano e se c’erano dormivano. Anche quando, com’è successo con Achille, i giornali hanno dato evidenza alle spese pazze. Fino all’assurdità, per voler essere generosi, del presidente della Regione Roberto Maroni, che è riuscito a dire di non poter fare nulla rispetto agli amministratori di una società controllata al 57 per cento dal Pirellone. Salvo nominare, appena il presidente indagato si è fatto da parte, personaggi con la targa di partito (il suo) sul sedere. Siamo sempre là: il “Tengo famiglia”, politica in questo caso, ha trionfato un’altra volta.


Metalmeccanici, a Bergamo in calo del 61% le ore di cig ad aprile

metalm.jpgContinua a diminuire la cassa integrazione in Lombardia. Nel mese di aprile le ore di cig, rispetto al 2014, sono calate in valore assoluto del 30%. Per il settore metalmeccanico, il dato regionale parla di una diminuzione del 17%. Quanto alle tipologie di intervento, si evidenzia una lievissima flessione della cassa ordinaria (-2,14%), un calo del 9% della straordinaria, con un tracollo della cassa in deroga (-93%). A Bergamo le ore di cassa ad aprile sono state 546.119 contro 1.404.609 di ore registrate nello stesso mese dello scorso anno, con un calo generale del 61,1%

Più o meno analogo, a livello regionale, il trend nel confronto tra maggio2014/aprile2015 e maggio2013/aprile2014. La cassa integrazione in Lombardia ha fatto registrare, nel periodo in esame, una variazione in negativo del 14%. Segno meno che si ripropone nelle stesse dimensioni anche per la cassa integrazione fra le tute blu in Lombardia nel periodo in esame. Significative diminuzioni per tutte le tipologie di intervento: ordinaria (-66%), straordinaria (-52%), in deroga (-85%). “Nonostante la riduzione delle ore di cassa integrazione, è prematuro parlare di uscita dalla tunnel, in virtù del fatto che al momento non aumentano in maniera significativa i posti di lavoro. Più che altro si può parlare di situazione di crisi cristallizzata”, ha affermato Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.


“No Slot”, 15 gli enti bergamaschi che hanno aderito al bando regionale

furto-slot20141.jpg“Un risposta che ha superato tutte le aspettative. Con 88 progetti per chiedere finanziamenti sul nostro Bando contro il gioco d’azzardo patologico, i Comuni lombardi hanno dimostrato di voler lavorare con Regione Lombardia per contrastare e limitare gli effetti di questa piaga sociale”. Lo ha detto l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombarda Viviana Beccalossi, annunciando i dati sulle adesioni al Bando dedicato a Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane, che, assieme al mondo associazionistico, potevano presentare progetti No-slot, proponendo una serie di attività utili per prevenire la ludopatia: dalle azioni di controllo e vigilanza alla prevenzione nelle scuole, dalla mappatura del fenomeno alla formazione del personale.

“Le richieste – ha commentato Viviana Beccalossi – sono pervenute da tutte le province e hanno un valore di quasi cinque milioni di euro. La commissione incaricata di giudicare i progetti è già al lavoro per accertare l’ammissibilità delle singole proposte ed entro fine giugno ufficializzerà una graduatoria attraverso la quale, per un totale di tre milioni di euro, finanzieremo fino all’80% del costo di ogni singolo progetto premiato”. “Dopo aver approvato all’unanimità la prima vera legge italiana sul gioco d’azzardo patologico – ha concluso Beccalossi – mettiamo a disposizione risorse concrete, per un’azione mirata e capillare sul territorio”. Gli enti della provincia di Bergamo che hanno presentato i progetti sono 15 per un valore complessivo di 832mila euro. Si tratta dei Comuni di Albino, Bergamo, Bolgare, Clusone, Dalmine, Lurano, Paladina, Palazzago, Presezzo, Romano di Lombardia, Seriate, Trescore Balneario, Villongo oltre alle Comunità Montane Dei Laghi Bergamaschi e della Valle Brembana


Parbacco, a Parre i ristoranti scendono in piazza

banner parbacco“Parbacco” è il titolo – che gioca con il nome del paese – della rassegna gastronomica in programma sabato 30 maggio, dalle 18, in Piazza San Rocco, nel cuore dell’antico Borgo del Ducato di Parre Sotto, proprio all’ingresso del paese. Nell’occasione, i vini di tutta Italia si sposeranno con piatti d’eccezione preparati dai ristoranti del paese. Dall’aperitivo al dolce, si potrà gustare la migliore gastronomia italiana negli stand allestiti dal ristorante il Moro, La Pesa, Albergo Belvedere, Bar Sport e Piccolo bar. Un piatto più un calice di vino costeranno 6,50 euro, la bottiglia di vino 18 euro. Farà da colonna sonora la PN Band, il gruppo che dal 1981 si cimenta nella musica funky blues.

A seguire i menù:

Bar Sport

  • Piatti: Capriolo al barolo con polenta e Spiedini di pesce con insalatina di pomodori.
  • Vini: il Follo prosecco millesimato di Villa Luigia; Montecucco rosso biologico di Colle Massari; 448 bianco fermo di Girlan Vigneti delle Dolomiti

Piccolo Bar

  • Piatti: Paella e Fajitas
  • Vini: Santa Martina rosso Igt di Tenuta Folonari; Manero rosso di Toscana della Fattoria del Cerro e Chardonnay bianco di Villa Chiopris

Albergo Belvedere

  • Piatti: Gnocchi di polenta con fonduta di formaggi parresi e Stufato con polenta
  • Vini: Franciacorta rosso e bianco dell’az. agricola Catturich Ducco

Il Moro

  • Piatti: Ravioli ripieni cervo e pecorino e Lasagnette al ragù di pesce e zafferano
  • Vini: Nobile di Montepulciano rosso della Fattoria del Cerro e Colle di Luni bianco delle cantine Lunae

La Pesa

  • Piatti: Trita di Fassona e fonduta di fontina
  • Vini: Gran Buchet pinot rose e Barbera d’Asti Superiore rosso di Alfiero Boffa


A Gorle fine settimana tra piante, fiori e creatività

floreka foto archivio

Il parco pubblico del Centro culturale di Gorle si riempie di colori. Sabato 23 e domenica 24 maggio ritorna “Floreka”, la mostra mercato di giardinaggio e produzioni creative per il tempo libero organizzata dall’associazione Petali&Parole in collaborazione con il Comune di Gorle e l’Orto botanico di Bergamo. Come ogni anno, ci sarà la possibilità di ammirare e acquistare piante, fiori e manufatti di alta qualità e partecipare a numerosi eventi culturali per grandi e bambini: seminari a tema, laboratori creativi, spazi artistici, musica, cura del corpo. All’interno del parco sarà presente un’area ristoro e un’area bar in cui potersi rilassare tra mille fiori e colori. Tema di questa ottava edizione saranno i semi. 

Il programma


La delegazione Ascom: «Turismo frenato dal problema dei collegamenti»

Rossano FinazziSu dieci persone che si rivolgono agli uffici Ascom di Lovere otto lo fanno per chiedere finanziamenti per risanare  i debiti o per avere liquidità, solo due si informano per aprire un’attività. Il dato segnala un momento che continua a non essere facile per il commercio ma anche la volontà di superare le difficoltà. «Lovere ha grandi possibilità – dice Rossano Finazzi, responsabile della delegazione Ascom della città sebina -. Per portare i turisti in questa bella cittadina e far lavorare di più gli esercizi occorrerebbe andare a prenderli a Orio e quindi dotarsi di una navetta. La viabilità è troppo penalizzante. Non è assolutamente pensabile che un turista spenda 60 euro di volo da Londra e 50 di taxi per raggiungere Lovere da Bergamo».


Lovere, «sventata la crisi della piazza, il commercio è in salute»

Il commercio di Lovere è al di là dall’essere in declino. I negozianti della bella cittadina rivierasca non vogliono sentire parlare – e soprattutto non vogliono leggere – di una crisi della Piazza. La chiusura di Spinnaker è ormai alle spalle, archiviata come un’esperienza imprenditoriale sfortunata a sé.

L’apertura di una nuova e importante attività, la boutique Zanetta, dà loro ragione: se una imprenditrice con alle spalle tre boutique di successo e trent’anni di lavoro investe in paese un motivo c’è. E anche il segnale che il negozio è stato sfitto solo poche settimane la dice lunga di come Lovere sia, e continui ad essere, una piazza commerciale importante e ambita.

«Personalmente non mi lamento, noi lavoriamo bene – dice Giorgio Beltrami del Bar Centrale -. Certo va detto che dietro ai tavolini pieni del weekend c’è un grande sforzo da parte di tutta la mia famiglia e tante rinunce». Anche Sara Raponi, della boutique La Primavera, da poche settimane presidente dell’Asarco, è positiva: «I clienti spendono meno, bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di dare il meglio. Non c’è più la serenità di un tempo ma abbiamo una Amministrazione che sta cercando di portare gente a Lovere, un ricco calendario di iniziative per l’estate, dobbiamo guardare avanti con fiducia. Credo molto nelle potenzialità delle attività loveresi e sono certa che l’unione faccia la forza e che insieme potremo crescere tutti».
La recente Sarnico Lovere Run, la manifestazione podistica del lago d’Iseo con un indotto di 3.500 visitatori, ha mostrato che la leva delle iniziative è strategica per promuovere il turismo. «La corsa è un biglietto da visita bellissimo – dice Sara Raponi -. La gente vede Lovere, vive il paese animato e anche se non compra niente quel giorno torna a casa, parla di Lovere e magari ci torna con la famiglia».

centro-Paese-di-lovere-fontana-comune-bergamasco-provincia-di-bergamoAnche per Marta Gaioni della Libreria Mondadori il bilancio del momento è positivo: «Le vendite vanno bene. In particolare in questo periodo con le comunioni e le cresime. Il libro piace molto come regalo». «In generale vanno tanto i manuali di auto aiuto, un genere in cui noi crediamo molto – evidenzia – ma piacciono anche i gialli, i romanzi e, negli ultimi tempi, la nuova tendenza sono i nuovi saggi storici, come l’ultimo libro di Aldo Cazzullo, costruiti sui ricordi di nonni, fratelli, genitori».

Anche per quanto riguarda il turismo lo scenario è improntato all’ottimismo: per Giuseppe Cambieri dell’Hotel Belvedere di via Marconi «il momento è quello che è: si guadagna di meno e si lavora di più ma si lavora. In hotel nei week end siamo sempre al completo. Abbiamo ospiti da tutta Italia e quest’anno molti dal Piemonte. Gli smartbox da un lato fanno guadagnare di meno, dall’altro permettono di riempire le stanze». «Chi ha dalla sua la qualità e lavora bene continua a farlo – dice Cambieri -. La crisi ha fatto anche una scrematura. Tanti si sono improvvisati in un mestiere che invece richiede preparazione ed esperienza, oltre che impegno, è normale che non siano riusciti a superare le difficoltà».

Anche a Lovere l’effetto Expo non si è ancora manifestato ma si spera nei prossimi mesi: «Prenotano tutti all’ultimo momento quindi aspettiamo. Per ora continuano ad arrivare richieste di preventivi anche se la disponibilità di budget che danno è davvero bassa. Nella nostra provincia abbiamo un rapporto qualità prezzo tra i migliori ma pensare di poter avere una camera, la colazione e, per alcuni anche la cena per 20 euro è assurdo».


Punto Innovazione / BBS Ecco il totem multilingue che accoglie i turisti

BBS  TotemServizi al turista in alta definizione. Potrebbe definirsi in questo modo il pacchetto di soluzioni studiate da BBS, società specializzata in progetti di valorizzazione turistica e culturale che ha sede a Paderno Franciacorta ma come terreno di prima applicazione ha scelto il territorio orobico e l’Aeroporto di Orio al Serio. Il suo titolare, l’ingegner Bruno Bottini, si sente un bergamasco adottivo dal punto di vista professionale, avendo messo a punto negli anni, in special modo in collaborazione con Turismo Bergamo e SACBO, applicativi avanzati nella fornitura di assistenza diretta basata su contenuti multimediali.

“Ogni prodotto evolve, migliora sotto l’aspetto qualitativo, mediante l’introduttivo di software e hardware avanzati, sviluppati per consentire una fruizione sempre più facilitata all’utente” – spiega Bottini, il quale, appena tre mesi dopo la presentazione avvenuta alla BIT di Milano, ha già pronte le novità per il Tourist Live Assistant, il nuovo servizio di Video Contact Center Turistico basato su operatori multilingue che consente ai visitatori del nostro Paese di essere assistiti gratuitamente dialogando in italiano, inglese, russo e cinese.

“Un totem interattivo concepito per essere un vero e proprio sportello informativo sempre aperto – sottolinea il titolare di BBS -. Dopo la prima fase sperimentale, il sistema VoIP SDK si è evoluto ulteriormente permettendo la compressione ottimizzata delle immagini in streaming anche con una banda disponibile ridotta. La gestione multilingua è garantita da una struttura ad albero in cui ogni utente può, in modo indipendente, parlare in videoconferenza, inviare messaggi istantanei, visualizzare e condividere file da remoto. E’ possibile garantire fino a 1000 connessioni simultanee sicure (protocollo TLS e crittografia Blowfish) e tenere traccia di tutti gli utenti collegati. Permette inoltre di registrare le conferenze in file wav ed mp3”.

La tecnologia è una delle novità che BBS presenta a FORUM PA 2015, la 26esima edizione della mostra convegno dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione e nei Sistemi Territoriali, in programma dal 26 al 28 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma. Peraltro, allo scopo di favorire l’impiego dei servizi multimediali nei centri urbani e luoghi di attrazione fortemente legati alla stagionalità o a singoli eventi, sarà lanciata la “Tourist Card”, carta-servizi a consumo che Comuni, Enti, Associazioni, Musei e Uffici Turistici possono associare al Call Center turistico multilingua.

 


Bortolotti: “L’economia può e deve umanizzarsi”

Bernardo BortolottiBernardo Bortolotti, professore associato di Economia presso l’Università di Torino e direttore del Sovereign Investment Lab presso il Centro Paolo Baffi sulle Banche Centrali e sulla Regolamentazione Finanziaria all’ Università Bocconi, ha vivacizzato il dibattito che lo vedeva protagonista a fianco di Serge Latouche al Bergamo Festival.  Invitato dal moderatore Marco Marzano, sociologo del’Università di Bergamo, a portare la sua visione dell’economia, l’autore di “Crescere insieme per un’economia giusta” ha risposto al teorico della decrescita, con alcuni dati, non senza una vicinanza alla denuncia di Latouche di crescenti disuguaglianze: «Non è vero che non vi è crescita. Ad esempio, l’economia americana sta crescendo e dal 2009 ha guadagnato 9/1o punti. Ma si tratta di una crescita fortemente legata al tema delle disuguaglianze, che vede la concentrazione del 95 per cento del PIL nelle mani dell’1 per cento della popolazione.  Il problema del nostro paradigma economico è quello della crescita associata alle disuguaglianze. Bisogna cambiare paradigma. Gli economisti dicono che  non si muore di disuguaglianza ma dì povertà ; in realtà la società muore proprio di disuguaglianza. E’ il divario economico il male da curare, quella crescita che crea disuguaglianza».

In Europa tra il 1945 e il 1975 abbiamo avuto trent’ anni di crescita,  ma anche di diminuzione delle disuguaglianze, con società più ricche ma anche più eque. Si può tornare alle vecchie ricette keynesiane ?

“Le condizioni eccezionali degli anni Cinquanta sono anche dovute alla devastazione  di una guerra mondiale, che livella sempre,  distrugge patrimoni e crea scompigli negli asset. Ora siamo in piena guerra culturale ed economica. In quegli anni gli Stati funzionavano, i rendimenti erano crescenti  ed era forte come non mai il desiderio di entrare nella società dei consumi. Gli Stati per agevolare il percorso imponevano politiche fiscali di natura progressiva e funzionavano. Oggi i Governi sono come  secchi bucati che prelevano soldi da tutti che non riescono a redistribuire. I  problemi di oggi hanno una natura sovranazionale  ed è impossibile oggi pensare ad un modello come quello keynesiano del dopoguerra. La crisi non è congiunturale ma profonda e culturale.  È come essere in auto da otto anni con un navigatore che continua a ripetere che sta ricalcolando il percorso. Di fronte all’impoverimento dell’economia gli economisti sembrano aver clonato tutti gli strumenti della fisica per metempsicosi : se sei stato un bravo economista sei un fisico,  sennò se sei uno studioso cattivo sei un sociologo. Oggi si fatica a cogliere la dimensione- globale- dei problemi. E gli economisti continuano a riproporre gli stessi modelli. Ho ancora in mente un discorso di un economista del calibro di Robert Lucas nel 2003, quando annunciò che la macroeconomia, nata come reazione alla depressione, nella storia ha sempre avuto successo, dato che ha risolto tutti i problemi…”

Quali sono le azioni da intraprendere per un’economia più giusta?

“Non ho, a differenza di Latouche, un vero e proprio manifesto. Certamente il cambiamento è un processo che deve partire dal basso e dal profondo.  Bisogna ricucire e ricostruire, ripartire da Adamo, nel senso di Adam Smith. Uno dei padri dell’economia, prima di scrivere “La ricchezza delle nazioni” scrisse nel 1759 “La  teoria dei sentimenti morali”. L’uomo, sosteneva,  è partecipe della felicità altrui, anche se non ne ricava alcun benessere immediato. L’empatia appartiene all’essere umano, come mostrano gli studi sui neuroni- specchio, unitamente a sentimenti di comunione e solidarietà. Il cervello ha una parte emotiva,  mentre  l’uomo economico è tutto razionalità e zero sentimenti. L’empatia non solo esiste , ma è provata dalla scienza. La vera sfida è trasformarla in obiezione al sistema e alle logiche dominanti”.

I consumi stanno cambiando?

“La società  dei consumi sta cambiando, non sempre solo per necessità ma anche per scelta. Assistiamo a nuovi cicli di preferenze, oltre che ad una riscoperta delle dimensioni di convivialità e socialità. Le iniziative di maggior successo hanno alla base la condivisione. Io credo che alcune modifiche  nei comportamenti dei singoli, quindi dei cambiamenti endogeni , non possano che rendere più marginale l’apporto dello Stato”.

Esistono degli esempi di umanizzazione dell’ economia?

“La Big Society proposta da David Cameron va senz’altro in questa direzione. In un contesto inglese dai mille limiti, un certo appeal c’ è, come testimonia la recente vittoria elettorale. Per ora si tratta di una promessa, ma la devoluzione di alcuni servizi non può che essere un primo fondamentale passo in questa direzione. La responsabilizzazione della comunità nella gestione  dei servizi pubblici crea un profondo senso di condivisione. La Germania tiene più di noi perché esiste la co-determinazione delle aziende. I rap­pre­sen­tanti dei lavo­ra­tori sie­dono nel cda delle grandi e medie aziende con pari diritti degli azio­ni­sti: per legge tutti i lavo­ra­tori, iscritti e non iscritti al sin­da­cato, eleg­gono non solo il con­si­glio sin­da­cale di fab­brica ma anche i loro rap­pre­sen­tanti nei con­si­gli diret­tivi delle imprese. La Germania insegna come sia giusto fare cose insieme. Il  mondo della finanza è invece, comunque lo si guardi, aberrante, nonostante regga le fila di tutto. L’ indice delle banche Libor è colluso da sistemi bancari a scapito dei risparmiatori, come del resto ha mostrato la recente penalizzazione di Deutsche Bank. L’unico motore dell’Unione Europea è la Bce, quando esiste invece una cultura europea adagiata nel Medioevo. Lo spirito europeo e la comunione degli Stati dovrebbe essere l’unico vero  collante dell’Unione.