Sagre, nuovo appello di bar e ristoranti
«Basta alle manifestazioni senza regole»

I Gruppi Ristoratori e Bar dell' Ascom hanno promosso un tavolo di lavoro e confronto per mettere un freno e frapporre regole al dilagante fenomeno di sagre e feste, cresciute in Lombardia del 40% dal 2009 ad oggi. Lo scorso 3 luglio, chef ed esercenti hanno incontrato, nella sede dell’associazione, il coordinatore provinciale di Forza Italia Alessandro Sorte, primo firmatario della legge regionale ora al vaglio della commissione al Pirellone. “Siamo consapevoli della difficoltà di porre regole laddove non ci sono, ma è in gioco la tutela della salute dei cittadini": così Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori, ha introdotto la questione che ha richiamato i consiglieri Ascom quasi al completo. "Non è  infatti richiesto il possesso del corso di alimentarista (ex libretto di idoneità sanitaria) da parte degli addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di sagre e feste” ha puntualizzato Frosio.
La provincia è invasa da una selva di cartelli che pubblicizzano manifestazioni di ogni sorta: “Nel venire in città dalla Valle Imagna ne ho contati oltre 25 che promuovono in modo poco ortodosso feste e manifestazioni. Bar e ristoranti  per esporre una targa devono invece avviare un piccolo iter burocratico e versare l’apposita tassa. Cartelli e cartelloni non danno inoltre una buona immagine di un territorio che intende puntare sempre più sul turismo per non parlare delle lenzuolate con scritte a bomboletta che annunciano manifestazioni e feste”. Altrettanto importante lo scopo e il valore per il territorio della manifestazione: “Ci sono sagre storiche che valorizzano il territorio e i nostri prodotti e manifestazioni dalle nobili finalità da tutelare. Negli ultimi anni è invece esponenziale il numero di eventi creati a solo scopo di lucro con la creazione di veri e propri ristoranti abusivi che non rispettano regole né pagano le tasse”. Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar e Pasticcerie del'Ascom, ha sottolineato la necessità di effettuare un censimento delle sagre e delle feste: “Ci sono manifestazioni di grande valore e interesse per il territorio che coinvolgono tutta la cittadinanza, inclusi i professionisti della ristorazione e gli esercenti ed altre nate con l’unico scopo di fare cassetto, affidate ad addetti che non hanno spesso i requisiti e la conoscenza per la somministrazione di cibi e bevande nel rispetto della sicurezza alimentare. Ormai chi gestisce le sagre organizza anche banchetti per battesimi e matrimoni“.
La proposta di legge – “L’iter della nostra proposta legislativa sembra una via crucis e purtroppo non escludo che la commissione riveda il testo – allarga le braccia Alessandro Sorte, consigliere regionale nonché coordinatore provinciale di Forza Italia -. Aprire un tavolo di confronto non è stato facile e il progetto presentato ad ottobre dello scorso anno è stato rispolverato solo pochi giorni fa. E’ mia ferma decisione intervenire per porre delle restrizioni alla gestione delle feste popolari che danneggiano migliaia di imprese torchiate da tasse e oneri burocratici”. I punti fermi del progetto di legge sono la durata delle manifestazioni e la serietà, tipicità e valorizzazione che la festa porta con sé, a partire dall’organizzazione che vi sta dietro: “Non è possibile che dall’oggi all’indomani si organizzino feste che durano anche venti giorni e più. Per questo abbiamo indicato un limite di dieci giorni – continua Sorte -. Di contro, non si può negare che alcune manifestazioni estive con ristoro siano una delle espressioni più genuine di convivialità e socialità, oltre che un indice di tipicità del nostro territorio. Associazioni e gruppi si impegnano ad animare l'estate dei cittadini e il loro apporto è prezioso. Per tutelare la storicità delle manifestazioni, la proposta di legge introduce una sorta di albo, che accredita le associazioni con alle spalle almeno tre anni di storia nell’organizzazione. Si impedisce così la possibilità di gruppi nati dalla mattina alla sera di improvvisarsi organizzatori di feste”. 
I ristoratori e gli esercenti nel frattempo sono sul piede di guerra di fronte al tormentone di tendoni, tavolate e bracieri piazzati in ogni dove, con sagre senza identità gastronomica dove si propongono con la stessa disinvoltura casoncelli e ravioli di pesce, pizze e costine, trippa e cous cous, patatine fritte e frittura di pesce. “Ormai siamo di fronte non solo a ristoranti ma a vere e proprie attività di catering mascherate, altro che vecchia sagra delle costine o del pesce di lago – lamentano i ristoratori a più voci -. Si vendono torte sui sagrati, si preparano tortellini per poi venderli a peso, si effettuano consegne addirittura a domicilio e si organizzano feste di ogni sorta, matrimoni inclusi. Noi non possiamo permettere che i clienti che scelgono il nostro locale per festeggiare portino torte da casa e invece c’è chi le vende sotto al sole fuori dalla chiesa. Le tavolate diventano chilometriche nei fine settimana, mentre a noi bastano dieci centimetri di suolo pubblico occupato in più per ricevere una multa”. Il testo del progetto di legge, che accoglie le osservazioni della commissione regionale e i suggerimenti dei ristoratori e degli esercenti, pone ordine alle 7 mila tra sagre e feste lombarde, con una media di 4 a comune e un giro d’affari stimato in 70 milioni di euro.


Città Alta, il commercio soffre
e cerca ricette per il rilancio

Angelo Nespoli, che sarebbe più giusto chiamare “quella sagoma dell’Angelo”, la sua ricetta per Città Alta e per la vita in generale, ce l’ha. Nella sua bottega di frutta e verdura sulla Corsarola (dove si servono tutti, signore Vip della City, come Cristina Parodi, ma anche i turisti che si fanno invogliare da ciliegie in bella vista) si ha l’impressione che il tempo non sia mai passato.
Tutto è rimasto uguale a 50, 60 anni fa (unica modernità il registratore di cassa), anche la sua voglia di chiacchierare con il cliente, un mix di simpatia e voglia di fare che, ogni giorno, lo portano, con la moglie, da Zanica in Città Alta. Una ricetta (per il commercio)? Semplice. Ti guarda in faccia e ti dice: “Qui serve solo pregare la Madonna”. E non lo dice così, per modo di dire, mentre nel sacchetto ci infila l’ultimo messaggio mariano di Medjugorie: “Dovrebbero andarci tutti, non sappiamo più cos’è la fede”.
Ecco, la fede. Al di là delle preci dell’Angelo, ce ne vuole molta commercialmente parlando per vivere e (sopravvivere) in una parte di Bergamo che, al di là della patina turistica con cui si propone al mondo, vive una quotidianità commerciale difficile, a tratti paradossale. Diverse anime e diversissimi concept si sovrappongono uno sull’altro e ad ogni negozio che si affaccia su via Gombito o via Colleoni è storia a sé. Sono attività figlie della loro epoca, come gli artigiani che adesso si contano sulle dita di una mano: un idraulico, un elettricista, un falegname ed un tappezziere.
Quest’ultimo, che fa capo alla famiglia Carrara, capostipite il Bepi e attività avviata 1953, nel risiko delle botteghe, ha lasciato nel 2012 sulla Corsarola il suo negozio appannaggio della Gastronomia Mangili, che a sua volta un anno e mezzo fa ha abbandonato lo storico negozio, tre vetrine davanti all’altrettanto storico bar Cavour. Paolo Carrara, il figlio, scuote la testa: “Rimanere sulla Corsarola per la nostra attività era diventato improponibile. Ci siamo trasferiti in via Rocca in un negozio del Comune, solo così riusciamo a farcela”. Per inciso, l’ex negozio di Mangili dopo quasi due anni è ancora sfitto, cartelli in bella mostra sui vetri: “affittasi”, in via Gombito. Qualcuno che passa, scatta una foto, poi chissà che cosa pensa davanti ad un canone di affitto “impossibile”, per non parlare della vendita: richiesta un milione di euro. Angelo Mangili che quella bottega l’aveva rilevata da Eugenio Salvetti cinquant’anni fa, quando era poco più che un garzone, ha mollato il colpo e si è trasferito. La clientela di Mangili è un bel mix turistico-residenziale, ma soprattutto è composta da gente della Città Bassa che però “non sale più di una volta alla settimana. Arrivare in Città Alta è diventato un problema, con il transito ed i parcheggi e i clienti ci rinunciano”. E i turisti? “In quest’ultimo periodo sono molto cambiati – gli fa eco la figlia Elena – pensavamo che la chiusura per i lavori di manutenzione di Orio fossero la causa di un momentaneo stop, ma ci stiamo rendendo conto che, quest’anno, il turismo sta soffrendo”.
Ad un passo dalle vetrine sfitte, c’è Kiko, la catena beauty cosmetic del Gruppo Percassi, che industrialmente parlando, cresce in modo esponenziale nel mondo: tre aperture al giorno.
Quella di Città Alta rappresenta il tipo di brandizzazione commerciale universale che vorrebbe essere  l’opposto di quella tipicizzazione che si intende mantenere. E che presenta esempi straordinari, come quella del negozio Lorenzi di via Salvecchio che, oltre a materiale elettrico e piccoli elettrodomestici, vende di tutto un po’. Un’ àncora di salvezza nel caso di una lampadina che si rompe o un tubo che perde acqua. Quando un negozio di vicinato chiude è un piccolo terremoto, anche affettivo. Sempre alla fine del 2012 aveva cessato la sua attività Amalia Tresoldi, titolare di un negozio, dove nel minor spazio era possibile trovare la maggior quantità di alimentari possibile. L’attività è stata ceduta al Forno Fassi e alla figura di Amalia si è sostituita quella della signora Marina che vende sempre pane (ma un minor quantità di alimentari). “Per chi vende il “fresco” gli orari di carico e scarico della merce sono molti limitanti – afferma – questo per i negozi di alimentari è un grosso problema. Occorre pensare anche a chi sta dietro il bancone”.
Qualche coraggioso segnale imprenditoriale c'è. Quello, ad esempio, rappresentato da Serena Conti, che dopo aver passato una vita nella ristorazione, ha avviato un anno fa 22c, qualcosa di mezzo tra un ristorante ed un negozio con la vendita di piatti pronti e precotti da asporto o da degustare in loco, all'inizio di via Donizetti. Una formula innovativa di risto-gastronomia che rappresenta una sfida. O ancora come di Paolo Carnazzi, 37 anni di Gandino e Federica Licini 25 anni di Curno che si sono lanciati, è proprio il caso di dirlo, in una nuova scommessa commerciale: quella di portare in piena Corsarola un pezzo della Val Gardena. La coppia, infatti, ha aperto  lo scorso autunno un negozio in franchising, il primo tassello di un progetto commerciale che per “Dolfi”, l’azienda di Ortisei fondata nel 1892, dovrebbe presto estendersi in altre città d'Italia. L’atmosfera che si respira in questo negozio su tre piani, tra via Colleoni e via Salvecchio è una sorta di madeleine in salsa artigianale e rappresenta, anche in questo caso, qualcosa di ricercato, pensato in un'ottica di valorizzazione dell'antico borgo dove non mancano, anche in ambito imprenditoriale, le curiosità
Come quella dell’Edicola della Funicolare, regno incontrastato di  Giuseppe Tua. Un edicolante, ma non per caso che ha preso il mestiere come una “mission”. La sua è un’autentica customizzazione, dal momento che effettua la consegna dei quotidiani a domicilio. un "ore sette" casalingo. Oltre la vendita, il servizio ai residenti:“Città Alta è della gente che la abita- rimarca- e in questo senso, le maggiori lamentele riguardano l’assenza di negozi di vicinato soprattutto di servizio a persone anziane. Al di là di aperture e chiusure, penso che anche una maggiore e migliore programmazione degli eventi potrebbe costituire un <plus> in grado di garantire un flusso più continuativo del turismo”.


Social Bond,
la Popolare
di Bergamo
dà un sostegno
all’Università

La Banca Popolare di Bergamo ha annunciato l’emissione del prestito obbligazionario “solidale” (Social Bond) denominato “Banca Popolare di Bergamo – UBI Comunità per Università degli Studi di Bergamo” per un ammontare complessivo di 5 milioni destinato a nuovi risparmi, i cui proventi saranno in parte devoluti a titolo di liberalità all’Università stessa, che, attraverso il Centro di Ricerca CYFE, è impegnata nei progetti GUESSS e Start Cup Bergamo.
Il primo progetto di ricerca intende indagare attorno alle intenzioni e allo spirito imprenditoriale degli studenti universitari; l’Università di Bergamo è il referente italiano del progetto (che viene condotto dalle Università di 34 Paesi) e coordina un gruppo di ricerca di 18 atenei italiani. Il 60% della quota destinata all’Università, ottenuta dal collocamento del Social Bond, finanzierà una borsa di studio della durata di un anno, a partire da novembre 2014, riservata ad un giovane ricercatore che si occuperà di studiare l’unicità e la rilevanza del fenomeno imprenditoriale all’interno delle Università.
Start Cup Bergamo è invece l’iniziativa di formazione e business plan competition che mira a stimolare lo spirito imprenditoriale nei giovani, puntando allo sviluppo di abilità e competenze avanzate. Il 40% della quota destinata all’Università, ottenuta dal collocamento del Social Bond, andrà a finanziare i costi legati a tale progetto.
Le obbligazioni, emesse dalla Popolare, hanno taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso fisso lordo pari all’ 1,20% per il primo anno, l’1,50% per il secondo anno e il 2% per il terzo anno. Possono essere sottoscritte fino al 31 luglio 2014. Le obbligazioni non sono destinate alla quotazione in nessun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione: saranno negoziate in contropartita diretta nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio.
Giorgio Frigeri, presidente della Popolare di Bergamo, s’è detto “fiero di sostenere l’Università, senz’altro uno delle realtà bergamasche che meglio rappresenta l’impegno del nostro territorio, vanto e orgoglio della nostra città. In considerazione dell’odierno difficile contesto economico – ha aggiunto – dedicarsi a progetti che daranno ai nostri giovani un aiuto concreto per costruire il proprio futuro professionale è senz’altro un impegno degno di particolare nota”.


La rete estera
di Promos
incontra
le imprese
bergamasche

La rete estera di Promos, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, incontra le imprese bergamasche. Due gli appuntamenti, entrambi a Bergamo, messi in calendario: venerdì 11 luglio, a partire dalle 9,15, al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, l’ex Borsa merci, in via Petrarca (Brasile, Russia e Turchia i paesi trattati), e giovedì 17 luglio, dalle 14 nella Sala Giunta della sede della Camera di Commercio (Cina).
Nel corso della due giorni di convention sarà possibile incontrare gratuitamente – con appuntamenti individuali – i responsabili degli uffici Promos dislocati nei quattro Paesi così da poter avere un primo orientamento sulle opportunità che questi mercati possono offrire nei settori di interesse. In entrambe le date, gli appuntamenti con i responsabili saranno preceduti da una breve presentazione del mercato. L’11 luglio Nicola Franceschini, funzionario Ubi/Banca Popolare di Bergamo, illustrerà gli strumenti utili per far fronte ai rischi insiti nel commercio internazionale e per affrontare in sicurezza i mercati dei tre Paesi. Il 17 luglio, invece, interverrà Stefano Zunarelli, avvocato esperto Unioncamere Lombardia, che tratterà la tematica dei trasporti e la contrattualistica internazionale relativamente al Paese Cina. Su richiesta dei partecipanti, sarà possibile fissare un incontro personalizzato con l’avvocato Zunarelli.
La partecipazione all’iniziativa è gratuita, previa iscrizione, da compiersi entro il 9 luglio per Brasile, Russia e Turchia e il 14 luglio per chi fosse interessato all’incontro sulla Cina. La richiesta di adesione va inviata a lombardiapoint.bergamo@bg.camcom.it. L’agenda degli incontri personalizzati sarà predisposta sulla base dell’ordine cronologico di adesione
Per informazioni: Sportello LombardiaPoint tel. 035/42.25.328-271. 


Negozi
storici,
la promozione
passa
anche dai “selfie”

Sono circa 1.200 le aziende commerciali e artigianali lombarde (di cui 91 bergamasche) con almeno 50 anni di attività documentata, alle quali dal 2004 la Regione ha assegnato, a seconda delle caratteristiche, i riconoscimenti di “Storiche attività”, “Negozi o Locali storici” o “Insegne storiche e di tradizione”. Un patrimonio di memorie, atmosfere e professionalità – tra cui oltre 150 insegne nate nel corso dell’800 e 15 fondate addirittura nel ‘700 e nel ‘600 – che costituisce un fattore di specificità e di attrattività, secondo la Regione e il sistema camerale che hanno deciso ora di promuovere e valorizzare maggiormente con una serie di iniziative integrate di comunicazione, anche in vista dell’Expo.
Tra queste anche il “Selfie prize”, sulla scia del successo riscosso dal fenomeno dell’autoscatto fotografico sui social network. «Si tratta – ha sottolineato l’assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini – di un concorso fotografico che premierà il miglior “selfie” scattato da coloro che si recheranno nei Negozi storici. Altri interventi riguarderanno lo sviluppo del sistema coordinato di identità visiva e kit merchandising degli esercizi, l’attività di digital marketing e direct mail per la messa in rete dei Negozi storici, la realizzazione del volume “Guide & Look Book” con le schede informative e la mappa di tutte le attività, la definizione di itinerari tematici e/o merceologici, per incentivare la “shopping experience” e l’attivazione e gestione di profili facebook, twitter, instagram, per l’engagement tramite pc e smartphone». «Visitare un negozio storico è un momento di emozione e cultura – ha aggiunto Parolini – un tuffo negli usi e costumi e nelle tradizioni del territorio, per chiunque voglia scoprire l’identità più profonda delle nostre città». 


Al via i saldi
estivi, «banco
di prova per
il bonus
di 80 euro»

Scatta sabato 5 luglio, in Lombardia e in gran parte della penisola, la stagione dei saldi estivi. Le vendite scontate dureranno 60 giorni e sono considerate un importante banco di prova per i consumi, alla luce del bonus da 80 euro messo in busta paga dal governo. «Le aspettative in effetti sono alte – dice Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia – da troppo tempo gli italiani non rinnovano il loro guardaroba. Si spera sia l’occasione di una boccata d’ossigeno». Anche nei primi cinque mesi del 2014 la Federazione ha infatti rilevato segno meno (-2%) sugli acquisti, «che si aggiunge a un 2013 caratterizzato da un calo di circa 10 punti».
Alla vigilia degli sconti di fine stagione, la Regione Lombardia ricorda invece le regole per la vendita. I commercianti hanno l’obbligo di esporre il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso, mentre è facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. Hanno inoltre l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non possono poi essere indicati prezzi ulteriori e diversi e si deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto. I prodotti in saldo devono essere separati o ben distinguibili da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale. Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiederne la sostituzione o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.


Imprese, «una nuova
visione per la svolta»

«#cambiamoprospettiva – Affrontare il mondo da un diverso punto di vista». È questo il titolo della 69ª Assemblea generale di Confartigianato Bergamo in programma sabato 5 luglio, a partire dalle 10, nell’Auditorium di via Torretta.
Alla presenza di autorità, esponenti politici e del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, quest’anno il principale appuntamento statutario dell’Organizzazione presieduta da Angelo Carrara dibatterà sui temi dell’innovazione. Innovazione non solo di prodotto e processo produttivo (ben rappresentata dal cosiddetto “artigiano digitale” delle stampanti 3d) ma, soprattutto, del modo di osservare la realtà economica e sociale, al fine di saper cogliere nuove opportunità di crescita. «Negli ultimi due anni – spiega Carrara – la nostra Assemblea ci ha portato prima di tutto a “guardare oltre” la crisi e le difficoltà. Poi ci ha portato a “guardarci dentro”, cioè a capire come potevamo cambiare il nostro modo di essere, di operare, affinché la crisi non fosse subita ma potesse essere spunto per una nuova ripartenza. Adesso vogliamo evolvere i temi su cui ci siamo confrontati nelle precedenti edizioni e provare a guardare il mondo con occhi nuovi, per chiederci se le modalità con cui abbiamo lavorato finora sono ancora le migliori possibili oppure se è necessario rivederle».
Una prima risposta il presidente Carrara la dà già e passa attraverso il concetto di aggregazione. «La sfida del futuro, per il mondo dell’artigianato, non può e non deve essere affrontata in solitudine – sottolinea – ma insieme, creando relazioni umane e professionali, condividendo obiettivi comuni e superando in modo sinergico le difficoltà. In caso contrario si rischia l’isolamento dal mondo, ormai globalizzato e digitale. In questo credo che Confartigianato Bergamo debba assumere un ruolo di guida per gli artigiani, aiutandoli a compiere questo salto di qualità, che passa attraverso l’aggregazione, senza paura ma con la consapevolezza di avere nel nostro dna gli strumenti per vincere anche questa sfida. La richiesta di fare squadra la rivolgeremo anche agli esponenti politici e istituzionali presenti, invitandoli a entrare nella testa e nel modo di vedere di un imprenditore, cercando così di abbattere i tanti steccati che ancora ci dividono».
Tra questi, inevitabile sarà il richiamo ad alleggerire gli ancora troppi ostacoli burocratici e fiscali che frenano gli investimenti e a rivedere il rapporto tra mondo produttivo e pubblica amministrazione «la cui attuale inefficienza – insiste Carrara – sta generando un ambiente ostile alla voglia di impresa, come è stato osservato nell’ultima Assemblea nazionale di Confartigianato: l’ufficio studi della nostra Organizzazione ha infatti evidenziato che l’Italia si colloca alla 23ª posizione tra i 28 Paesi Ue. Un cambio di passo è quindi necessario, non solo per noi imprenditori ma, in primis, per l’Amministrazione pubblica».
Dopo la relazione di Carrara, l’Assemblea generale proseguirà con la presentazione dell’ultimo Rapporto sull’artigianato bergamasco curato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. La parola passerà poi ai presidenti dei tre gruppi associativi, Ida Rocca (Donne), Giuseppe Carrara (Anziani) e Daniele Lo Sasso (Giovani), seguiti dai saluti delle autorità. La mattinata vedrà quindi l’intervento del presidente Giorgio Merletti per concludersi con la consegna dei riconoscimenti al personale dipendente che ha maturato 17 e 18 anni di servizio.


L’Università di Bergamo abbatte le tasse
agli studenti migliori. “Premiati” in 66  

L’Ateneo di Bergamo azzera le tasse agli studenti migliori. In 66 hanno ricevuto l’attestato, nella sede di Confindustria Bergamo, relativamente all’anno accademico 2013-2014, per aver conseguito lo scorso anno una valutazione al diploma di maturità di almeno 95 su 100. Gli aventi diritto all’esenzione erano 133, ma sono stati esclusi quelli che, per motivi di reddito, già godono delle facilitazioni statali e regionali. Il programma per attrarre i migliori diplomati è stato lanciato nell’anno 2012/13, grazie al finanziamento della Pro Universitate Bergomensi, costituita dalle associazioni imprenditoriali bergamasche, dalla Camera di Commercio e da alcuni istituti di credito, ed  ha consentito di esentare dalle tasse e dai contributi universitari i migliori diplomati immatricolatisi all’Ateneo per gli anni accademici 2012/13 e 2013/14. Conclusa positivamente la fase sperimentale, è stato deciso di dare continuità all’iniziativa, attraverso la garanzia del finanziamento con un impegno diretto da parte dell’Università.
Dal prossimo ottobre il “Top Ten Student Program” a favore degli studenti meritevoli ogni anno premierà, abbattendo le tasse, il 10% degli studenti, selezionati in base al merito. Per i neo-diplomati sarà necessario aver conseguito almeno 96/100 alla maturità, con autocertificazione nella domanda di immatricolazione.
Chi si troverà in questa situazione pagherà solamente la tassa regionale per il diritto allo studio e la marca da bollo. Gli studenti che rinnoveranno l’iscrizione ad anni di corso successivi al 1° e gli iscritti al 1° anno di laurea magistrale pagheranno la prima rata e ci sarà poi l’eventuale rimborso. Per gli iscritti al primo anno di laurea magistrale servirà una votazione di laurea superiore a 105/110, avendo mantenuto il requisito della continuità didattica, per gli studenti che rinnovano l’iscrizione ad anni di corso successivi al 1° sarà indispensabile avere conseguito una media ponderata degli esami sostenuti non inferiore a 28/30. In generale non verranno considerati i beneficiari o idonei alla borsa di studio universitario per i quali è già prevista l’esenzione totale da tasse e contributi, i fruitori di esenzione dal pagamento delle tasse e dei contributi per altro titolo (per esempio studenti con disabilità), matricole con maturità non conseguita nell’anno scolastico immediatamente precedente, iscritti ai corsi di Scienze della sicurezza economico-finanziaria, fuori corso, part-time, iscritti con età superiore ai 30 anni. Le verifiche e l’individuazione dei beneficiari verranno fatte direttamente dagli uffici.
Fra le novità in dirittura d’arrivo anche l’abbattimento del prezzo dell’abbonamento all’ATB a 200 euro annuali uguale per tutti indipendentemente dalla sede che si intende raggiungere, Città Alta, città bassa e Dalmine, che potrebbe ulteriormente ridursi con il contributo comunale.
Rientra nel programma Top Ten anche il nuovo bando sul prestito d’onore, promosso dall’Associazione Pro Universitate Bergomensi in collaborazione con Ubi Banca Popolare di Bergamo, rivolto agli studenti iscritti alla laurea magistrale, inteso a favorire esperienze all’estero strettamente collegate al curriculum di studi. L’importo, fra i 10 mila e i 15 mila euro, viene concesso a tasso zero a studenti con elevato numero di esami sostenuti e votazione superiore a 26/30 e deve essere rimborsato entro 3-4 anni dal completamento degli studi.


Bassa, due portali rilanciano
il distretto del commercio Cpm

Non solo sviluppo di sinergie ed organizzazione. Il distretto Regio Commercii Bergomensis CPM – costituito dall’aggregazione dei Comuni di Cividate al Piano (capofila), Palosco e Mornico al Serio, tutti risalenti all’epoca romana, da cui il nome in latino – per conquistare e affascinare gli abitanti del territorio e i visitatori punta anche sulle proprie radici, raccontate con poesia da un maestro del cinema come Ermanno Olmi.
Lo fa con un sito tutto nuovo (www.distrettocpm.it) che ha come suggestione di fondo L’Albero degli Zoccoli, il film del 1978 con il quale il regista bergamasco ha vinto la Palma d’Oro al 31° Festival di Cannes. La pellicola è stata girata prevalentemente nella pianura compresa tra i comuni di Martinengo, Palosco, Cividate al Piano, Mornico al Serio, Soncino e Treviglio, da attori non professionisti nel dialetto della zona e poi doppiata in italiano dagli stessi per la distribuzione italiana. Al film è dedicata la sezione “Media” del sito con l’intento soprattutto di far conoscere ai più giovani le storie e le atmosfere che lo animano, ma è il filo conduttore anche di tre itinerari che per la valorizzazione culturale e turistica del territorio e lo sviluppo delle attività economiche. “Andar per chiese” mira a rafforzare l’identità culturale e religiosa del territorio e a valorizzare anche le eccellenze artistiche custodite all’interno dei luoghi di culto. “Andar per cascine” offre un viaggio tra le cascine e le case padronali che custodiscono i sapori più autentici e rappresentano veri tesori paesaggistici. Infine, “Le acque di Olmi” esalta l’aspetto naturalistico di un territorio ricco di rogge e fontanili e attraversato dal fiume Oglio.
I percorsi sono disponibili on-line in una versione multimediale e nella forma cartacea delle tradizionali guida e cartina turistiche. Completamente rinnovata è anche la sezione delle news che riporta notizie ed eventi organizzati dal Distretto.
Insieme al nuovo portale è stato inaugurato www.cpmshopping.it, una vetrina per tutte le attività commerciali presenti sul territorio. Ogni negozio o locale, con semplici passaggi, può inserire fotografie, video e testi, farsi conoscere e farsi trovare con il sistema di mappe interattivo e, soprattutto, può pubblicare nelle specifiche categorie eventi, promozioni, campagne sconto, volantini, cataloghi commerciali o locandine.
Il distretto può contare sulla presenza di circa 130 attività commerciali a comporre un’ampia offerta merceologica, in grado di soddisfare le più svariate esigenze. «Il nuovo sito web e la vetrina on line – spiegano i promotori – sono nati con l’intento di ridare impulso alle attività locali e ai tradizionali negozi di vicinato e di allargare il più possibile il bacino di utenza sviluppando i nuovi canali di comunicazione. Con un’azione forte e strategica di collaborazione si vuole rispondere allo svantaggio competitivo con i centri commerciali, consapevoli che oltre alle funzioni puramente economiche il commercio di vicinato svolge anche importanti funzioni sociali e di aggregazione comunitaria».
Per presentare ai commercianti e alla popolazione i due progetti web sono state organizzate tre serate, una in ogni comune del distretto. Dopo quella di Palosco, dello scorso 2 luglio, mercoledì 9 toccherà a Cividate, alle ore 21 nell’auditorium della scuola media, e mercoledì 16 luglio a Mornico, nella sala consiliare del palazzo comunale, sempre alle 21.


Triz, una teoria
per essere più competitivi 

Potenziare le competenze delle aziende locali in particolare nelle aree innovazione, internazionalizzazione e aggregazione: questo quanto si prefigge il progetto di Bergamo Sviluppo “Innovation: the profitable implementation of ideas”, iniziativa in fase di realizzazione che mette a disposizione delle imprese interessate attività formative, seminariali e consulenziali, precedute da attenti check-up, nelle 3 citate aree del progetto, con l’obiettivo di mettere a disposizione informazioni e strumenti che possano incidere sulla capacità competitiva aziendale. “Per  accrescere la preparazione delle nostre aziende, anche quelle più piccole, sul tema innovazione – spiega il Presidente di Bergamo Sviluppo, Angelo Carrara -si è svolto nel mese di maggio un corso, molto concentrato e impegnativo, sulla metodologia Triz, la cosiddetta “Teoria per la soluzione dei problemi inventivi”, metodologia che punta ad impostare una strategia di lungo periodo per aiutare le imprese a mantenere un costante vantaggio competitivo grazie a un’innovazione sistematica di prodotto e/o di processo”. Per il secondo anno di seguito l’iniziativa è stata proposta in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, con lo scopo di diffonderne  la conoscenza anche tra le piccole imprese, “infatti – continua Cristiano Arrigoni, Direttore dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio -sono stati 11 i partecipanti all’edizione 2014 del corso, tra i quali, al termine delle 40 ore di svolgimento previste, abbiamo individuato 3 aziende che stanno usufruendo, direttamente nella propria sede aziendale, di ulteriori 16 ore di consulenza, in affiancamento a un esperto Triz dell’Università di Bergamo. Questo ci permette un intervento ancora più mirato e personalizzato che completa la fase di formazione avvenuta in aula, formazione che ha raccolto un’ampia soddisfazione da parte di tutti i partecipanti (93,78% il livello di soddisfazione riscontrato)”. “Iniziative come questa – conclude Gianluigi Viscardi, delegato all’innovazione di Bergamo Sviluppo – bene rappresentano l’idea che per affrontare il futuro bisogna “saper cavalcare e usare tutte le tecnologie e le conoscenze”; per questo stiamo lavorando per permettere, anche attraverso la formazione, che le competenze acquisite rimangano in azienda il più a lungo possibile”.

L’Università
Nella formazione l'Azienda Speciale
ha coinvolto anche il Dipartimento di Ingegneria

Il corso sul metodo Triz, svolto nel mese di maggio, ha avuto, come nel 2013, il supporto del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo. Un concentrato di lezioni di strategia operativa, tenute a 11 attori del mondo della piccola e media impresa locale. In veste di docente l’ingegnere Davide Russo, affiancato, nella fase di tutoraggio, dal collega Daniele Regazzoni, entrambi appartenenti al dipartimento diretto dalla prof.ssa Caterina Rizzi, docente di disegno e metodi di ingegneria industriale.
E’ lei la più convinta sostenitrice del promuovere una visione diversa dell’approccio al cambiamento, sia che riguardi un’attività produttiva sia la fornitura di servizi.
“Rispetto ai metodi tradizionali il Triz fornisce alle aziende strumenti efficaci per affrontare l’innovazione in modo sistematico – spiega Caterina Rizzi – Nel tempo abbiamo sviluppato, all’interno del Dipartimento di Ingegneria, una nostra metodologia che potesse essere illustrata e proposta ai possibili interessati. Si tratta di un’attività di ricerca ideata per supportare i processi di innovazione, sviluppare nuovi prodotti e migliorare quelli esistenti”.
Ma, come si dice, un conto è seguire un corso, ben altro è metterne in pratica gli insegnamenti. Per questo motivo Bergamo Sviluppo e il Dipartimento di Ingegneria hanno concepito un percorso formativo particolare, rivolto essenzialmente a responsabili tecnici, responsabili dell’area di ricerca e sviluppo, progettisti.
“Le competenze non mancano, ma è necessario adottare strumenti e metodologie che diventino di utilizzo giornaliero e non sporadico – sottolinea Rizzi – Si tratta di adottare una sorta di approccio sistematico all’innovazione. A ciò si aggiunge il discorso su come innovare il proprio prodotto, migliorarlo e svilupparne nuovi. Grazie alla collaborazione con Bergamo Sviluppo abbiniamo anche i metodi per proteggere la Proprietà Industriale e utilizzare i brevetti per recuperare le informazioni necessarie a migliorare il prodotto”.
Emerge che sono ancora poche le aziende che adottano una strategia sistematica per pianificare l’evoluzione di prodotti e processi. Triz permette di avere sotto controllo il livello di competitività del proprio prodotto e induce a ragionare in modo diverso, evitando di avviare la rincorsa allorquando ci si rende conto di essere indietro, ovvero di perdere terreno. E il tutoraggio fornito post corso permette di verificare l’utilizzo della metodologia su casi aziendali specifici. “Triz deve diventare un modo di pensare per approcciare i problemi nel modo più giusto e opportuno, non una semplice via d’uscita – chiosa Caterina Rizzi.

L’azienda / 1
Vin Service vuole spillare idee e innovazione

La spillatura delle bevande è un’arte. E Vin Service ne è un interprete magistrale da un trentennio. L’azienda di Zanica, capace negli ultimi dieci anni di raddoppiare il fatturato con un mercato rivolto per il 95% all’esterno, produce impianti per spillare birra, vino e bevande. Ma il successo conclamato non esime dall’impegno nell’innovazione. Luca Zanga, dopo sei anni nell’ufficio acquisti, nel gennaio scorso è diventato responsabile del settore ricerca e sviluppo dove lavorano dieci persone, quasi tutte laureate. E’ lui che ha partecipato al recente corso Triz di Bergamo Sviluppo per poter combinare il nuovo incarico con un approccio totalmente innovativo, che si ripromette di poter tradurre in un’azienda pure consolidata sul mercato internazionale.
“E’ sembrato interessante poter fare analisi approfondite fin dalla fase iniziale del progetto. Mi sono accorto subito come il Triz combaciasse con le nostre esigenze, che prevedono essenzialmente un approccio valutativo propedeutico al progetto di sviluppo. Pensavo si trattasse di un corso orientato alla organizzazione e programmazione del personale addetto all’ufficio tecnico. Invece si è rivelato altro, ma si è trattato di una sorpresa positiva. Ho potuto acquisire strumenti che, in prospettiva, indurranno a rivedere l’approccio organizzativo del settore che si occupa dello sviluppo dei prodotti”.
“Non conoscevo il metodo Triz – ammette Zanga – ne avevo sentito però parlare da nostri collaboratori, soprattutto neoingegneri. Ci siamo confrontati internamente decidendo di partecipare al corso per verificare se potesse contenere elementi di novità. Prim’ancora che dai contenuti del metodo stesso, sono rimasto colpito dal modo di presentarlo ed esporne le caratteristiche. I relatori hanno una grande capacità di coinvolgere e rendere interessante il confronto, tenendo alta l’attenzione dell’aula”.
Vin Service basa il suo successo sulla capacità di ricercare nuovi prodotti e proprio seguendo questo filone ha deciso di potenziare il settore ricerca e sviluppo. Se la concorrenza cresce, occorre garantire valore aggiunto alla propria produzione.

L’azienda / 2
Bosco si cala in una nuova Ottica

Un’azienda di stampo familiare non tralascia occasione per percorrere strade che permettano di intravedere nuovi sbocchi di mercato. Alessandro Bosco, che si occupa di ricerca e sviluppo e tiene i rapporti con i clienti per conto di Bosco Ottica, ha concluso positivamente la sua esperienza al corso Triz e non nasconde l’entusiasmo.
“Ne avevo sentito parlare durante un corso sulla brevettazione e sulla Proprietà Industriale. Mi è sembrata un’opportunità interessante e appena ho avuto modo di coglierla, mi sono iscritto. Sono un ingegnere costantemente alle prese con le problematiche relative alla ricerca delle soluzioni più idonee e la possibilità di approfondire la conoscenza del metodo Triz mi ha affascinato. Sono rimasto colpito da come fosse facile e naturale insegnare la creatività, la capacità inventiva e a risolvere i problemi di natura tecnica e scientifica”.
Bosco Ottica, azienda con 10 dipendenti, produce accessori, fibre ottiche e manipoli per laser per uso industriale e medicale. Ogni singolo prodotto viene declinato in una cinquantina di soluzioni. I clienti sono localizzati in tutto il nord Italia e a loro volta vendono sul mercato internazionale. In qualità di fornitore, di fatto la Bosco Ottica va in tutto il mondo. Motivo in più per intraprendere l’esperienza del Triz.
“L’aspetto restato maggiormente impresso è la consapevolezza che la soluzione di un problema inventivo può correre su binari chiari e stabiliti, senza affidarsi all’osservazione di casi analoghi. Ciò è estremamente utile a chi, come me, si ritrova ad affrontare queste tematiche – osserva Alessandro Bosco – Ora in ditta ci aspettiamo che la fase di tutoraggio porti alla soluzione di una delle problematiche che sottoporremo. Una volta completato il corso, viene voglia di alzare il livello della sfida, si è indotti a valutare problemi più ad alto livello. Ma soprattutto a prestare attenzione alla visione generale piuttosto che al particolare. E’ un grande stimolo per chi si occupa di progettazione”.
Un giorno non lontano, in un tempo più prossimo di quanto si immagini, Bosco Ottica potrebbe generare brevetti e produrre innovazione.