L’associazione: «La salvezza del paese passa dal commercio»

Collaborazione, innovazione, impegno. Sono queste le parole d’ordine che “Il Commercio per Ponte” ha in mente per il rilancio del paese. Con la crisi dei consumi in atto, infatti, nessuno può pensare di farcela da solo.

Tiziana Restivo - presidente dell'associazione "Il commercio per Ponte"
Tiziana Restivo – presidente dell’associazione “Il commercio per Ponte”

E così, la promozione di un sistema che crei coesione tra i negozianti è diventata una priorità per l’associazione guidata da Tiziana Restivo, titolare del Negozietto di via Vittorio Emanuele, e che annovera nel suo direttivo Stefano Cattaneo (vicepresidente), Dalila Frosio (tesoriere), Barbara Perico (rappresentante di via) e Giuseppe Mariggiò (segretario). «Il sistema del commercio rappresenta la catena di trasmissione del tessuto urbano – spiegano –. Sostenere il commercio significa mantenere vivo un paese e una comunità altrimenti condannate alla marginalità. Ci vuole anche innovazione perché il modo di comprare è cambiato e i commercianti devono essere capaci di intercettare questo cambiamento. Bisogna fare un salto culturale e noi, come associazione, vogliamo essere al fianco dei commercianti con una nuova missione, un nuovo programma e nuove iniziative. Infine, impegno, perché senza assunzione di responsabilità non ci può essere cambiamento che deve cominciare da ciascuno di noi. La salvezza del paese riguarda tutti. Per questo, mantenere vivo il commercio a Ponte San Pietro significa dotare il paese degli anticorpi per la difesa del nostro territorio, presidiare le nostre strade dalla minaccia dilagante dello spaccio di stupefacenti, mettere un argine al degrado. Ma di fronte agli ultimi attacchi di un’immigrazione fuori controllo, dedita allo spaccio selvaggio e alla microcriminalità, il paese deve trovare la forza di stare insieme e di reagire».

L’azione di monitoraggio del territorio messo in atto dai volontari delle aree pubbliche dell’Isola bergamasca e Val San Martino (Fevapi) su iniziativa del Comune rappresenta al momento un valido tentativo di ostacolo a questo tipo di attività illecite: «Il contesto normativo non consente azioni efficaci di lotta – prosegue il direttivo – ma il vero problema, oltre all’immigrazione fuori controllo, è la domanda di sostanze stupefacenti che in tutta la provincia di Bergamo è in continua crescita. Ecco perché, oltre all’emergenza sicurezza che è l’effetto del fenomeno, c’è un’emergenza culturale e di valori che è la vera causa del degrado che toglie la pace alle famiglie e mina la crescita dei giovani. Possiamo scegliere di girarci dall’altra parte oppure di fare qualcosa. Possiamo scegliere quali prodotti consumare, ma anche come e dove acquistarli. Possiamo rimboccarci le maniche, non solo in senso metaforico, e decidere di tenere pulite le strade e dare un contributo per rendere più bello il paese. Il polmone verde dell’Isolotto rappresenta una grande opportunità e un patrimonio da valorizzare. Ma nello stato attuale è solo un problema. La sfida che abbiamo davanti è di trasformare Ponte San Pietro in un borgo del commercio, dove le vetrine sono le strade, dove la qualità è lo specchio dell’anima delle persone, dove la pubblicità sono la gentilezza, la pulizia e la cura del verde. Da questa sfida dipenderà la salvezza del paese».

 


Ponte San Pietro, «ormai un paese dormitorio e il degrado avanza»

Fabio Spini - Profumeria POnte San Pietro«Ponte San Pietro una volta era caput mundi, adesso è diventato un postaccio frequentato da sbandati». Fabio Spini, titolare della profumeria Al 13, è sconsolato. Braccia conserte e sguardo rivolto verso via Vittorio Emanuele, osserva dalla sua vetrina quel che resta di un paese che, a suo dire, è ormai abbandonato a se stesso: «Ci sono 13mila abitanti ma se ne infischiano tutti di quello che succede qui – dice il negoziante –, i cittadini in centro non passano più, forse per la paura di incontrare brutta gente. Ponte è un paese vecchio, i giovani vanno altrove perché per loro non c’è nessuna offerta. Servirebbero più attrattive per far uscire la gente di casa. E invece i locali pubblici fanno a gara a chi chiude prima la sera».

Qualcuno, in verità, ha provato qualche mese fa a creare più movida, ma ha dovuto ben presto ricredersi: «Non lontano dal mio negozio due ragazze ventenni hanno aperto un pub sperando di creare un punto di aggregazione per i giovani – racconta Spini –. All’inizio hanno provato a tenere aperto fino a mezzanotte, ma la clientela che arrivava non era certo raccomandabile. Così sono state costrette a chiudere prima di cena, come fanno tutti. D’altronde c’è poca illuminazione ed è un continuo bivacco di sbandati. Quando guardo fuori dalla mia vetrina vedo, già di prima mattina, una decina di spacciatori che scagliano bottiglie, ridono, prendono in giro i passanti. Non puoi stare tranquillo quando la gente ti racconta che si è ritrovata tre extracomunitari a dormire nel proprio garage o zingare che ti importunano a ogni ora del giorno. Ci sono le telecamere ma, ogni volta che succede qualcosa, i vigili dicono che i filmati non si possono visionare».

E il commercio, inevitabilmente, ne risente: «Tre negozi hanno abbassato la saracinesca all’inizio dell’anno e un altro è in procinto di chiudere – conclude Spini –. I parcheggi in centro sono tutti a pagamento, è pieno di vigili pronti a dare multe e i posti periferici sono troppo lontani per una signora di mezza età che ha le borse della spesa e deve farsi un chilometro e mezzo a piedi per tornare alla sua auto: anche questo influisce. Purtroppo mancano i soldi per attuare qualsiasi piano di pulizia, di protezione, di ampliamento delle attività».

Anche Claudio Castelli, residente a Ponte San Pietro, disoccupato, con lavori saltuari come Ctu informatico per il tribunale di Bergamo, è ormai disincantato: «Il problema di Ponte è che spesso sia le istituzioni che i cittadini negano l’evidenza. I disagi nel paese, dati statistici alla mano, ci sono. Eppure si fa finta che vada tutto bene. O si hanno le fette di salame sugli occhi oppure ci sono interessi reconditi a mantenere tutto com’è. Gli interventi delle forze dell’ordine, quando ci sono, danno sempre risultati. Ci sono persone che vorrebbero fare qualche cosa, ma sono poche e purtroppo non sono supportate da nessuno, oltre a non essere organizzate in alcun modo. Quando ci si è provato ci si è scontrati con le associazioni di Ponte che litigano tra di loro e non si è arrivati a nulla. Quindi, mio malgrado, andrò a porre le mie energie e le poche risorse che ho altrove. Mi spiace perché Ponte è il mio paese, ma se ai cittadini piace così, se lo tengano così. Non amo lottare contro i mulini a vento».

In via San Clemente, più defilato dal centro, fa capolino il negozio di abbigliamento Linvidia dove lavorano Andrea Regazzoni e Maria Antonella Ghisalberti: «Le forze dell’ordine fanno il possibile per risolvere i problemi e il Comune e le associazioni creano eventi molto belli per attirare la gente di tutte le età – dicono –. Per tre anni siamo stati iscritti all’associazione commercianti di Ponte, ma abbiamo preferito staccarci perché abbiamo notato che venivano organizzati eventi solo in zone centrali dove ci sono attività storiche. Il nostro negozio, invece, si trova fuori dal centro, in zona Briolo, e ci sentivamo un po’ abbandonati, pur avendo varie attività e spazi a disposizione. Non per fare polemica, ma è la realtà. Giustamente ognuno pensa al proprio interesse. Da segnalare anche la mancanza di manutenzione e pulizia di giardini e vialetti del paese».

E poi in via Garibaldi c’è la gioielleria di Carmen Pecis dove all’inizio di marzo una banda di malviventi aveva pianificato di mettere a segno l’ennesimo colpo. La rapina, per fortuna, è stata sventata in tempo, grazie all’arresto del gruppo criminale, ma i proprietari restano in allerta: «Ponte San Pietro è un paese da rifare dall’inizio alla fine. È un inferno dal quale stanno scappando tutti. Restano solo gli extracomunitari».

Luca CastellettiChi ha lavorato sodo in questi anni per ridare vitalità al paese è Luca Castelletti, vicepresidente della proloco (sede via Roma 7) e titolare dell’Enoteca Al Ponte: «La proloco è nata dall’esigenza di coordinare una serie di manifestazioni in programma nel paese con la collaborazione dei negozianti che hanno capito l’importanza di uscire dal guscio per rilanciare il commercio. Il problema è la mancanza di fondi. La crisi ha colpito tutti. Intanto cerchiamo di far bene quel poco che riusciamo. Tra gli eventi che hanno riscosso più successo segnalo le notti bianche, la festa di Natale, una mostra dedicata al centenario della prima guerra mondiale, con esperti e documenti storici dell’epoca. Il primo e il secondo sabato di luglio organizzeremo due notti bianche: nell’occasione apriremo anche le visite a uno dei tre rifugi antiaerei presenti a Ponte. La cultura e la tradizione del nostro paese, infatti, è legata anche alla storia che vogliamo insegnare ai nostri figli per non indurli a compiere gli stessi errori del passato». Le iniziative per tener vivo il commercio, insomma, sono tante. Ma non bastano: «Ponte soffre per la presenza dei centri commerciali, per la microcriminalità e per una viabilità esterna che, se da un lato alleggerisce il traffico nel centro, dall’altro porta via clienti a chi lavora in paese – ammette Castelletti –. Ormai è un paese dormitorio. La gente dopocena si chiude in casa, gli eventi sportivi si guardano a casa e non c’è più l’occasione di ritrovarsi al bar con gli amici. In collaborazione con la Federazione dei volontari aree pubbliche Isola Bergamasca e Valle San Martino, il Comune ha organizzato un gruppo di cammino serale, composto da una decina di volontari che, per un paio di sere alla settimana, passeggiano nei posti critici proprio per creare movimento e disincentivare la criminalità. Servirebbe anche un call center dove poter segnalare episodi sospetti. Il problema è che ognuno pensa al proprio orticello, invece, se vogliamo smuovere qualcosa, bisogna agire in squadra. Collaboriamo con il Distretto dell’Isola e speriamo si possa organizzare un’assemblea periodica che crei interscambi culturali tra i vari paesi della provincia. Anche i social network aiutano ma coinvolgono un numero ristretto di persone. Le informazioni invece dovrebbero circolare più ampiamente. Il futuro è lo scambio di idee e di comunicazione».


Sport, shopping e itinerari Expo: a Seriate torna la Notte Bianca

La concorrenza è di quelle toste: la finale di Champions League che vede affrontarsi a Berlino Juventus e Barcellona. La Notte Bianca di Seriate è infatti in programma sabato 6 giugno e, per convincere ad uscire di casa anche chi non vuole perdersi l’attesa sfida per il titolo europeo, sfodera la proiezione della partita su maxi schermo nel teatro tenda della biblioteca.

Lo sport – insieme ai sapori, ai giochi e allo shopping – è, del resto, uno degli ingredienti principali dell’evento, giunto alla terza edizione e promosso dagli assessorati allo Sport, al Commercio e alle Politiche Sociali del Comune, in collaborazione con le associazioni sportive e artistiche del paese e con commercianti e ristoratori attraverso il Distretto del commercio e l’associazione “Botteghe in Seriate”.

Dalle 18 diventano pedonali via Italia e via Dante Alighieri e si animano anche piazza Bolognini e le aree tematiche del percorso. I negozi sono aperti e si succedono cinque ore di spettacolo tra esibizioni di artisti, ballerini, atleti e sfilate di moda. Non mancano i gonfiabili e l’animazione.

Le attività commerciali sono chiamate ad arricchire il programma con offerte, anteprime e promozioni, mentre ai pubblici esercizi e alle botteghe alimentari è affidato il compito di prendere per la gola i cittadini con pizza, hamburger, pane e salamella, menù speciali, cocktail, birre artigianali e degustazioni d’autore.

La novità si chiama Circuito Expo e propone di diventare ambasciatore di vita sana partecipando ad uno dei quattro itinerari E.X.P.O: “Energia”, “Fattore X”… “Potenza” e “Orientamento”. Ogni itinerario prevede otto tappe con prove sportive, gare di “mangia bignè”, salto alla fune, golf e molto altro all’insegna non della competizione ma del divertimento. Ogni prova assegnerà un bollino da applicare sulla propria Expo Card che, consegnata completa entro le 22.30, concorre all’estrazione di premi nel corso della serata stessa. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti, dai 6 anni in su.

Sotto il titolo “Calcio che passione!!!” oltre alla finale di Champions League sono raccolte gare di tiri in porta, calciobalilla, calcio da tavolo mentre nell’area “A Seriate… come in spiaggia” si allestisce un campo da beach volley in collaborazione con Aurora Seriate Pallavolo.

Seriate – Notte Bianca 2015 – la mappa


Treviglio Vintage, vetrine e cortili si riempiono di ricordi

A Treviglio sono ripartiti gli appuntamenti con lo “Shopping al chiaro di luna”. Tutti mercoledì, fino al 5 agosto, i negozi del centro storico saranno aperti fino alle 23 e la passeggiata tra le vetrine e i locali sarà accompagnata dalle rassegne di musica rock e classica proposte dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con Accademia Musicale Treviglio.

La manifestazione è arrivata alla decima edizione ed è promossa dal Comune di Treviglio, dall’Associazione Commercianti Trevigliesi, dal Distretto del commercio e dalla Pro Loco. La prima serata, il 3 giugno, ha proposto il concerto “Diamo voce alla pace”, organizzato dai volontari di Afs Intercultura Treviglio in collaborazione con Amnesty International. Dalle 21 alle 23 sul palco allestito in piazza Garibaldi si sono esibiti il cantautore e polistrumentista bergamasco Ricky Anelli con la sua band The Good Samaritans in compagnia dei Gladioli Revel Club. Il tema del concerto, dare voce alla pace, è stato sviluppato attraverso brani originali e cover.

Nel corso dei mercoledì estivi torneranno anche due rassegne ormai consolidate quali “Treviglio Rock show” e “Musica nelle piazze e nei cortili”.

I commercianti e i trevigliesi sono però già al lavoro per un’altra iniziativa, la seconda edizione di “Treviglio Vintage”, nata da un’idea del gruppo Facebook “Sei di Treviglio se ricordi…” e sviluppata con la collaborazione di svariati soggetti che ne hanno condiviso con entusiasmo l’intuizione iniziale a condividere la storia e la memoria della città.

Il 12, 13 e 14 giugno, Treviglio si trasformerà in un album dei ricordi da sfogliare via per via, cortile per cortile. In diversi spazi del centro storico sarà infatti riportato in vita un angolo di passato, con esposizione di mezzi e oggetti vintage, per un effetto di sicuro fascino.

Venerdì 12 giugno è in programma la serata amarcord con il 3ì quiz del gruppo Treviglio Amarcord, che, con il format del quiz, proporrà aneddoti, modi di dire e tradizioni trevigliesi e balli in piazza Garibaldi.

Sabato 13 giugno alle ore 14 si apriranno le esposizioni tematiche nei cortili e le vetrine vintage lungo le vie del centro, mentre in serata, in piazza Garibaldi, andrà in scena lo spettacolo “American style” con il concerto di “Buzz Boggie and the Kids” e animazione. Domenica 14 le esposizioni riapriranno alle 9 ci sarà il percorso di auto e moto storiche in piazza e per le vie del centro. La sera, in piazza Garibaldi, toccherà alla Disco Vintage, dj set con musiche anni 70, 80, 90.

Negozi, bar e ristoranti hanno inoltre organizzato ulteriori iniziative.


“No al senso unico”, i commercianti di Grumello passano alla raccolta firme

Grumello Felice CommercioDopo gli annunci funebri, la serrata dei negozi e la manifestazione davanti al municipio, la protesta dei commercianti di Grumello del Monte contro la prossima istituzione del senso unico lungo l’arteria centrale del paese – via Roma e via Martiri della Libertà – passa alla raccolta firme.

L’appello si trova sulla pagina Facebook Vivi Grumello, il comitato che si oppone alla scelta dell’Amministrazione di rivedere la viabilità. L’invito a firmare contro il provvedimento è rivolto esclusivamente ai residenti di Grumello e ai proprietari di un’attività. Le firme si raccolgono nei negozi. Si vuole in questo modo quantificare il dissenso e ribadire le criticità dell’iniziativa da parte di chi il paese lo vive ogni giorno.

Il via ai lavori è previsto tra una ventina di giorni. I commercianti lamentano il fatto di non essere stati ascoltati ed evidenziano che deviare il traffico (a scorrere nelle vie laterali saranno i flussi provenienti da Chiuduno) significa sottrarre passaggio e visibilità vitali per le attività ma anche creare disagi nelle zone residenziali interessate dai nuovi transiti.

Il primo cittadino, Nicoletta Noris, dal canto suo, ricorda che l’intervento, già in programma da tempo, è pensato per migliorare la sicurezza e la vivibilità del tratto interessato, in alcuni punti particolarmente pericoloso.

La protesta

La posizione del sindaco


Alzano: sabato tra arte, spettacolo e negozi aperti fino tardi

alzano centro 3Trampolieri, acrobati, danzatori lungo le vie del paese in una giornata piena di iniziative per tutti. Si chiama “Arte e Colori” la manifestazione promossa dalla Comunità delle Botteghe di Alzano e dal Distretto del commercio Insieme sul Serio, in collaborazione con il Comune, in programma nel centro seriano sabato 30 maggio.

La giornata propone un calendario ricco di appuntamenti. Alle ore 15 “Strade d’Arte” con visite guidate alla Basilica di San Martino e al Museo di Arte Sacra, all’ex Cementificio Italcementi, al centro storico e a Palazzo Pellicioli (ritrovo al parcheggio Italcementi presso Teb Alzano Sopra). Dalle 16.30 saranno gli artisti di strada a irrompere nel centro storico con i loro giochi acrobatici e le loro danze travolgenti. Alle ore 17.30 il laboratorio artistico “Palma Painting… Oggi divento un quadro”, performance tra arte e teatro per scoprire come nasce una grande opera, mentre alle 21 sarà la volta dell’intrattenimento per i bambini con “Magic Comic Show”. Alle 21.30 il concerto jazz del “Fabio Brignoli Trio” in piazza Italia.

Nell’occasione i negozi saranno aperti fino a tardi e proporranno iniziative speciali e la possibilità di mangiare e bere in compagnia.

L’appuntamento apre la rassegna IncontArti organizzata dal Comune, che propone eventi musicali e artistici fino al 25 giugno.

la locandina di Arte e Colori

 


Nuovi costumi made in Bergamo, la sfilata in Galleria Mazzoleni

C’è un nuovo marchio di costumi, interamente realizzati a Bergamo. A crearlo due vulcaniche amiche, Elisabetta Giazzi, 32 anni, e Francesca Fiorini, 33, i cui cognomi, in libera versione inglese, sono diventati il brand Jazz & Flower Beachwear.

La collezione del debutto è presente come temporary shop in Galleria Mazzoleni a Bergamo fino al 28 giugno, forse qualche settimana in più, e poi si farà conoscere tra eventi e negozi. Nel frattempo è già riuscita a regalare uno sprazzo di colore in un sabato grigio (lo scorso 23 maggio) con la sua sfilata all’interno del complesso commerciale.


Grumello, la replica del sindaco ai commercianti: «Prioritarie sicurezza e vivibilità»

Nicoletta Noris - sindaco GrumelloRespinge ai mittenti tutte le accuse Nicoletta Noris, sindaco di Grumello, la cui amministrazione è al centro della singolare protesta di questa mattina dei negozi del paese, promossa dal comitato “Vivi Grumello”, con serrata e annunci funebri che piangono la scomparsa del commercio locale.

Argomento del contendere la seconda tranche del restliyng dell’arteria centrale, via Martiri della Liberà e via Roma, che porterà al senso unico sulla direzione da Sarnico, deviando invece il traffico proveniente da Chiuduno. «Il progetto è noto da tempo – ricorda -, si tratta infatti della seconda parte di un intervento programmato già durante il primo mandato della mia Amministrazione, avviato con la sistemazione dell’area del supermercato Zerbimark. Ora non facciamo altro che proseguire, non si può certo dire, quindi, che per i commercianti sia una sorpresa. L’opera è stata presentata e discussa e il confronto c’è stato. I commercianti non si sono mai detti d’accordo e sono rimasti sulle proprie posizioni, sfociate in questa protesta ora che stiamo per dare il via al cantiere».

L’obiettivo del sindaco è mettere in sicurezza il centro del paese, allargando i marciapiedi e riducendo il passaggio delle auto, così da renderlo più vivibile e – perché no?-  attrattivo. «Chi proviene da Chiuduno sarà indirizzato verso la caserma dei Carabinieri e dovrà percorrere la strada parallela che corre dietro al comune. Così facendo troverà la comodità dei parcheggi della piazza del mercato, i 50 posti sotto la piazza e ulteriori 20 posti. Con il restringimento della carreggiata, il restyling prevede anche la realizzazione di 18 posti sulla via principale, proprio davanti ai negozi, quindi un vantaggio per le attività. Il doppio senso riprenderà all’incrocio con le vie don Luigi Belotti e Trento».

Se il timore dei commercianti è che i flussi vengano deviati, il primo cittadino rassicura. «Non stiamo mandando le auto sulla bretella – spiega -, le vie laterali permettono di reimmettersi senza difficoltà sull’asse centrale e a chi viene a Grumello per fare acquisti diamo molta più possibilità di sosta, sia per l’acquisto veloce sia per una più tranquilla passeggiata tra le vetrine».

Grumello Felice CommercioIn definitiva l’intervento può dare una mano al commercio. «Capisco che le novità possano spaventare – rileva Nicoletta Noris -, anche quando si è messo mano alla piazza le proteste non sono mancate ed oggi invece è una bella realtà. Noi abbiamo un mandato dalla cittadinanza che chiede più sicurezza e di vivere il centro in un altro modo e francamente ci sono tratti della strada veramente pericolosi che non potevano essere lasciati così. Pensiamo ai rischi e alle difficoltà per i passeggini o le persone disabili».

La protesta ha portato questa mattina i commercianti davanti al Comune e il sindaco li ha incontrati. «L’opposizione resta netta – ammette -, ma le idee alternative che hanno proposto, come un semaforo o un senso unico alternato, non sono percorribili. La prima creerebbe code, la seconda sarebbe pericolosa. Ciò che faremo è andare avanti per la strada che abbiamo scelto, mi dispiace che non sia stato compreso il senso del progetto».

E sul fatto di non aver comunicato alle attività i tempi del cantiere ribatte decisa: «Non l’abbiamo fatto perché non li conosciamo. L’avvio dei lavori è stato approvato ieri dalla Giunta e devono essere avvisati anche gli enti sovraccomunali. Non appena conosceremo i tempi informeremo le attività, le famiglie e gli automobilisti, segnalando anche le nuove opportunità di parcheggio».

Il via è comunque previsto tra venti giorni o poco più.


J&F, ecco i costumi che valorizzano il tessile bergamasco

Il momento della prova costume quest’anno potrebbe essere un po’ meno drammatico, grazie ad un nuovo marchio tutto bergamasco.

A crearlo due vulcaniche amiche, Elisabetta Giazzi, 32 anni, e Francesca Fiorini, 33, i cui cognomi, in libera versione inglese, sono diventati il brand Jazz & Flower Beachwear.

La collezione del debutto è presente come temporary shop in Galleria Mazzoleni a Bergamo fino al 28 giugno, forse qualche settimana in più, e poi si farà conoscere tra eventi e negozi. Nel frattempo è già riuscita a regalare uno sprazzo di colore in un sabato grigio (lo scorso 23 maggio) con la sua sfilata all’interno del complesso commerciale.

«Dare vita ad una produzione di costumi era il nostro sogno», racconta Francesca Fiorini. «Lavoriamo in altri settori, io negli investimenti, Elisabetta nel marketing, ma ci piace metterci in gioco e siamo sempre pronte a fare qualcosa di nuovo». J&F Beachwear nasce dopo dieci mesi «di duro lavoro» nei quali le due amiche sono andate alla ricerca di tessuti, stilista, modellista e confezione per dare concretezza al loro progetto. «Abbiamo scelto di affidarci alle aziende e alle professionalità presenti a Bergamo – sottolinea Francesca -, dato che sul versante del tessile non siamo secondi a nessuno. È anche un modo per dare un segnale di fiducia al settore, che vive una crisi ma non certo di qualità».

Per i tessuti il fornitore è la Carvico, di Carvico. Il cosa realizzare deriva da una vera e propria passione di Francesca per il mare, le isole e per i costumi, di cui ha una collezione che spazia dai marchi famosi ai modelli trovati in giro per il mondo. «Ogni volta che si è in costume si sta bene – fa notare -. Fare costumi per noi significa proporre uno stile di vita all’insegna del divertimento, dello stare con gli amici».

E se dentro al costume ci si trova a proprio agio è ancora meglio. «I nostri non sono due pezzi per modelle, tanto che la taglia 38 non c’è nemmeno – evidenzia -, si va dalla 40 alla 46. È moda giovane, sì, ma pensata per rispondere alle esigenze delle diverse corporature. Per le taglie prima e seconda, ad esempio, ci sono modelli che valorizzano il seno; salendo di misura ci sono soluzioni per sostenere, ricorrendo anche a tessuti più tecnici e all’allacciatura dietro al collo. Diciamo che è una concezione consulenziale, da boutique, fino quasi al su misura, se serve qualche aggiustamento, infatti, lo realizziamo». «La personalizzazione è facilitata dalla possibilità di comprare un singolo pezzo – aggiunge – . Si possono abbinare il reggiseno di un modello con lo slip di un altro oppure con tre pezzi realizzare due costumi diversi o ancora comprare una parte da abbinare ad un costume che già si possiede: c’è grandissima libertà». A fare il resto ci pensano fantasie, colori e stile, racchiusi in sette linee tutte ispirate ad un’isola.

«Anche il prezzo è un aspetto che crediamo possa fare la differenza – prosegue Francesca -. Per qualità i nostri costumi sono sullo stesso piano di quelli venduti attorno ai cento euro, da noi il prezzo medio è ottanta, e non è poco».

Su Bergamo si è indirizzata anche la scelta dei partner per tutto ciò che completa il costume da bagno da proporre in negozio: la boutique Le Fate di via Broseta per copricostume, cappelli, orologi e accessori spiaggia; per i teli mare Zenoni e Colombi di Albino.

Intelligente è anche l’idea del debutto itinerante. «Dopo il temporary shop abbiamo in programma alcuni eventi, ad esempio nell’estivo allo spalto di San Giacomo e in collaborazione con un negozio di ottica – anticipa –, e poi corner nei negozi, da Città alta a Brescia, alla Costa azzurra, dove ho contatti. Per quanto fantasiose, entusiaste e convinte del nostro progetto abbiamo i piedi per terra e non abbiamo fretta. Anche nei sogni non bisogna esagerare. Abbiamo investito nostre risorse, vediamo come risponde il mercato e poi faremo i passi successivi, come aprire un vero negozio».


Negozi sostenibili, a Bergamo 67 campioni

Riduzione del volume dei rifiuti, consegne a domicilio in bicicletta, fornitori green, mobili di seconda mano, recupero degli imballaggi, impiego di materie prime locali o biologiche o provenienti dall’orto di proprietà, soluzioni per il risparmio energetico. Sono tante le azioni messe in campo dalle 67 aziende che quest’anno hanno ottenuto il marchio “Sono Sostenibile”, consegnato lo scorso 21 maggio nel corso di un evento pubblico all’ex Borsa Merci di Bergamo. Il progetto, finanziato dalla Camera di commercio e realizzato da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo e il Centro di Etica Ambientale, offre alle aziende partecipanti suggerimenti e indicazioni per migliorare la sostenibilità e dà visibilità a chi si distingue per l’adozione di pratiche e modelli virtuosi. Così facendo mira anche diffondere l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini che possono entrare in contatto con le tematiche della sostenibilità ambientale nel negozio o nel bar sotto casa.

L’iniziativa coinvolge, nello specifico, gli esercizi di vicinato, i pubblici esercizi e le attività artigianali del settore alimentare con vendita al pubblico, di Bergamo e provincia. Prevede un percorso formativo, una raccolta delle buone prassi e l’assegnazione del marchio di qualità per un anno. Nell’edizione 2014 sono state attivate consulenze in 59 imprese, per un totale di 587 ore, la maggior parte delle quali (32%) in tema di risparmio energetico e fonti rinnovabili, a seguire nella pianificazione degli acquisti e nella logistica a basso impatto ambientale, nel marketing e nel webmarketing.

L’evento ha aperto anche il bando per la raccolta delle adesioni alla terza edizione, che si chiuderà il 30 giugno. Anche per le aziende che hanno già partecipato è previsto un percorso per confermare il riconoscimento. Sono 12 le imprese che, dopo aver partecipato alla prima edizione, partita nel 2013, hanno fatto il bis nel 2014.

Al termine del percorso i partecipanti, che spesso lo intraprendono perché credono nella sostenibilità come scelta e stile di vita scoprono, che le scelte green possono diventare un’occasione anche per far crescere la propria attività.

Sono Sostenibile – tutte le attività che hanno ricevuto il marchio

Sono Sostenibile – il bando 2015

Sono Sostenibile – la domanda di partecipazione