Expo, Albino “vestita” con le bandiere del mondo

Il decumano di Expo? Corso Vittorio Emanuele a Milano? No.

È via Mazzini ad Albino ad essersi colorata con le bandiere di tutto il mondo in occasione dell’Expo.

L’iniziativa è dell’associazione Botteghe di Albino che ha deciso di fare un omaggio al grande evento internazionale appendendo lungo tutto l’asse centrale del centro storico i simboli di tutti gli stati. «È un gesto semplice – spiega la presidente Emanuela Poli – che permette però di abbellire la strada e, perché no, accendere l’attenzione sul mondo. Basta adocchiare una bandiera per giocare ad indovinare a quale Stato appartiene e da lì essere incuriositi a saperne un po’ di più». È un modo per ampliare lo sguardo, ma anche per riflettere su alcuni valori. «L’Expo infatti porta al centro il tema della sostenibilità e della qualità della vita – ricorda – e credo che riscoprire i negozi di vicinato e il paese possa rappresentare un miglioramento della qualità del nostro vivere quotidiano e delle relazioni».

In questo nuovo e svolazzante scenario i commercianti contano anche di organizzare iniziative per rallegrare ulteriormente la passeggiata e lo shopping ad Albino. «Di certo tornerà il 10 e 11 luglio la nostra manifestazione estiva – annuncia Emanuela Poli -, ma cercheremo anche di lanciare qualche altra proposta. Le risorse, come si sa, sono sempre poche, ma ci daremo da fare. Expo è un evento che trasmette fiducia e voglia di guardare avanti ed è ciò che vogliamo comunicare anche noi».


Commercio equo e solidale, la Lombardia pensa anche alle filiere locali

Altromercato_3 (1)Dodicesima regione a farlo (dopo la Toscana che ha aperto la strada nel 2005, seguita da Abruzzo, Umbria, Liguria, Marche, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Puglia e Fruili Venezia Giulia), la Lombardia ha la propria legge sul commercio equo e solidale, che, alla vigilia dell’apertura dell’Expo, riconosce e sostiene le organizzazioni e promuove la tutela di venditori e consumatori. L’ha approvata all’unanimità il Consiglio regionale nella seduta del 21 aprile.

La legge definisce soggetti e prodotti che potranno beneficiare di contributi e fissa alcuni requisiti fondamentali che riguardano il prezzo equo dei prodotti, il miglioramento degli standard ambientali della produzione, la trasparenza della filiera e una serie di doveri a carico del produttore (condizioni di lavoro sicure, equa retribuzione, rispetto dei diritti sindacali). Il testo ha recepito diverse sollecitazioni contenute in un precedente progetto di iniziativa popolare che aveva raccolto 7.780 firme. Particolarità della legge lombarda è l’attenzione anche ai prodotti della filiera corta regionale.

Le nuove norme prevedono iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione, attività di formazione anche nelle scuole, azioni nel campo della cooperazione, fiere periodiche, fondi di garanzia da parte di banche etiche per i progetti di queste organizzazioni. L’Aula ha anche approvato un emendamento per garantire al consumatore informazioni sulla ripartizione dei prezzi lungo la filiera. Le cooperative del settore potranno inoltre iscriversi nell’albo ad hoc previsto dalle norme per la cooperazione in Lombardia e in materia di volontariato, associazionismo e mutuo soccorso. Sarà istituita una Consulta regionale che si occuperà dell’attuazione della legge, di favorire reti locali e promuovere iniziative e verrà promossa e organizzata “la giornata regionale del commercio equo e solidale”.

Il commercio equo e solidale conta in Europa oltre 70mila punti vendita. In Lombardia sono 60 i soggetti operanti in questo canale per un totale di 13.000 soci, 150 punti vendita e un fatturato annuo di quasi 18 milioni di euro, che la colloca il primo posto a livello nazionale. I volontari impegnati nelle botteghe lombarde sono 2mila e circa 300 sono gli addetti regolarmente retribuiti. Per i progetti da realizzare con questa legge la Regione ha messo a diposizione 100.000 euro.

«A differenza delle leggi approvate in altre undici Regioni italiane – ha spiegato Agostino Alloni (Pd), relatore del provvedimento,  la novità di questo provvedimento consiste nel fatto che non sosteniamo solo prodotti in arrivo dal Terzo mondo ma promuoviamo anche la filiera corta lombarda di qualità».

Il provvedimento arriva non solo nell’anno dell’Expo, ma anche in quello che ha assegnato a Milano il titolo di capitale globale del Commercio Equo e l’organizzazione della World Fair Trade Week, che dal 23 al 31 maggio porterà nel capoluogo lombardo l’Assemblea globale di WFTO, produttori del fair trade da tutto il mondo, eventi culturali e la Fiera “Milano Fair City”. Quest’ultima, in particolare, viene annunciata come l’evento più importante mai realizzato dalle Organizzazioni di Commercio Equo a livello globale, con oltre 200 espositori tra cui 60 produttori provenienti da 29 Paesi.


A Sarnico il lago si fa “diVino”

sarnico lago di vino ritTorna a Sarnico “Un lago diVino”, manifestazione dedicata alle produzioni enologiche della Valcalepio e della Franciacorta, organizzata dall’Associazione Commercianti di Sarnico.

La kermesse si svolgerà sabato 2 e domenica 3 maggio – sabato dalle ore 15 alle 22 e domenica dalle 10 alle 20 – in piazza Umberto I e piazza Besenzoni. Nel corso delle due giornate sarà possibile visitare la mostra mercato e conoscere da vicino circa 30 cantine della Bergamasca e della Bresciana – oltre a qualche “ospite” fuori territorio, dall’Oltrepò Pavese – e anche apprezzare alcune produzioni di distillati grazie alla presenza dell’Associazione degustatoti di grappa e distillati Adid.

In programma ci sono assaggi guidati e corsi di avvicinamento al vino curati da sommelier, laboratori tenuti dalla Condotta Slow Food Valli Orobiche e, nella serata di sabato e nel pomeriggio di domenica, spettacoli di milonga e di tango. Per tutta la due giorni per le vie del paese risuoneranno anche le note di gruppi musicali itineranti.

Le degustazioni potranno essere effettuate acquistando un ticket al costo di 12 euro che permetterà di fare degustazioni illimitate e darà in omaggio un calice e un sacchetto portabicchiere.

Info: Sarnicom 377 9008793

Sarnico diVino 2015 – il programma


Non solo movida, in Borgo Santa Caterina rinasce l’associazione dei commercianti

Mentre resta alta la tensione tra locali serali, residenti e Comune sulla regolamentazione della vita notturna in Borgo Santa Caterina, la “movida”, c’è chi ha deciso di portare l’attenzione sulle attività diurne, oscurate dall’acceso botta e risposta tra le diverse posizioni sulle sorti della via. Nel borgo, infatti, non ci sono solo bar, ma anche botteghe, piccole realtà dove l’offerta non è standardizzata e i rapporti umani sono ancora in voga. Quei negozi di cui si lamenta la scomparsa in tutti i centri urbani e che qui, al contrario, hanno scelto di aprire.

Proprio tra i giovani commercianti è nata l’idea far rinascere un’associazione che promuova iniziative per far conoscere la zona e animarla di giorno, valorizzando la storica funzione di via commerciale della città, mai scomparsa.

Eleonora Piccinni - commercianti Borgo Santa CaterinaL’associazione Commercianti di Borgo Santa Caterina è nata qualche mese fa (in passato quella degli Amici di Borgo Santa Caterina aveva realizzato diverse manifestazioni, compresi i venerdì con chiusura della strada, negozi aperti e animazione nelle serate estive). Raccoglie per ora 25 associati ed ha come presidente Eleonora Piccinni, 31 anni, titolare del negozio di pietre, prodotti naturali e per il benessere Spaziomio, aperto da due anni nella piazzetta del Santuario. «Al momento quello che vediamo è una guerra, tra locali e residenti, che rischia solo di impoverire il borgo – commenta -. Noi ci siamo uniti per far vedere che c’è anche dell’altro. Paradossalmente il rilievo mediatico dato alla via ha invogliato ad aprire qui nuove attività, attirate dall’idea di lavorare in una zona vivace e frequentata, vista la definizione di movida. Hanno aperto, ad esempio, un negozio di dolci, una cioccolateria, un’enoteca e un negozio di biciclette elettriche: è un commercio ancora autentico, non appiattito dai marchi internazionali, c’è una vita commerciale ed ora vogliamo promuoverla».

Dato che l’associazione è appena partita, le prime iniziative sono previste per l’autunno. «Vogliamo però già cominciare a partecipare ai “Venerdì del borgo” – evidenzia – che sono delle vetrine importanti per le attività. Non siamo in contrapposizione con bar e locali, anzi. Sappiamo bene che senza di loro gli eventi non avrebbero lo stesso richiamo né gli stessi risultati. Ora, probabilmente, saranno impegnati sulla questione degli orari e della regolamentazione, ma il futuro sarà di certo di collaborazione». Che auspica anche con i residenti: «Hanno le loro ragioni – dice – ma non possono limitarsi a contrastare i locali e basta, altrimenti il borgo si impoverisce. Potrebbero invece dare una mano ai negozi, che contribuiscono a tenere viva la zona».

L’associazione vuole, in qualche modo, restituire un’immagine diversa di Borgo Santa Caterina. «Ormai è etichettata come un luogo critico della città – rimarca Eleonora Piccinni -, ma non è di certo il Bronx e chissà che portando alla luce tutte le attività commerciali non si riequilibrino un po’ le forze in campo e le dinamiche. Per far questo sarebbe utile anche un aiuto del Comune, con qualche agevolazione sull’esempio di quanto avviene in altre zone per valorizzare quanto c’è di buono qui».


Lovere, Sara Raponi nuovo presidente dell’Asarco

Asarco, l’associazione artigiani e commercianti di Lovere, ha un nuovo presidente: è Sara Raponi, della boutique La Primavera già vicepresidente dell’associazione nello scorso mandato. L’assemblea, riunitasi nei giorni scorsi per rinnovare le cariche, ha scelto anche il nuovo consiglio direttivo di cui fanno parte Elisa Trivella (Studio Arte), i giovanissimi e nuove entrate Alessandra Grassi (Bar Wender) e Michele Biolghini (Assicurazioni Biolghini) e Enrico Luca (Tabaccheria Luna), presidente uscente che ora svolgerà l’incarico di segretario dell’associazione. “Sono molto contenta di questo incarico – ha commentato Sara Raponi -. Il nostro primo proposito sarà di cercare di rappresentare gli interessi di tutti gli operatori e di creare un programma il più condiviso possibile”.
Il gruppo di Raponi in queste settimane sarà impegnato soprattutto a ridefinire il ruolo che l’associazione dovrà ricoprire nei prossimi anni. La prima iniziativa in agenda è il tesseramento di nuovi soci ritenuta la linfa necessaria per contribuire e organizzare eventi e tutto quello che serve a sostenere il commercio nel paese.  La campagna si chiuderà l’8 maggio prossimo. Nei prossimi giorni verrà inviata una lettera a tutti i commercianti, artigiani e operatori del terziario che spiegherà le linee guida di Asarco per tutto l’anno. Tante le iniziative già confermate: l’associazione loverese contribuirà ad alcune delle manifestazione presenti sul calendario unico eventi, che è in fase di stesura definitiva, dando la priorità a quelli che hanno esclusivamente un taglio commerciale; inoltre rinnoverà il proprio sostegno economico alle manifestazioni e agli addobbi per il Natale.
Ritornerà lo “Sbaracco”, al quale verrà data una nuova formula, e continuerà la collaborazione con Pro Loco, Lovere Iniziative e Agenzia del Centro Storico con le quali, nel corso dell’anno, verranno studiate possibili iniziative comuni.


Dalmine, i negozi si mettono in mostra. Torna l’expo lunga un km

Una galleria commerciale all’aperto lunga un chilometro. È Exponiamo Dalmine, la manifestazione organizzata dall’Opec, associazione degli operatori economici dalminesi, che mette in vetrina le attività e offre ai visitatori una giornata di giochi, animazione ed esibizioni.

L’appuntamento per la sesta edizione è domenica 19 aprile a partire dalle 9.30 lungo un percorso che interesserà viale Mazzini, viale Betelli e largo Europa, dove troveranno posto ben 113 stand di negozi ed esercizi dalminesi e dei paesi vicini, grazie alla collaborazione con il Distretto del Commercio 525, di cui Dalmine è capofila.

Exponiamo Dalmine 2015 - gli espositoriTra le tante iniziative che fanno da contorno all’esposizione la novità è la presenza del parco di divertimenti Leolandia di Capriate, che per un’intera giornata si trasferirà all’ingresso della scuola Carducci di viale Betelli per intrattenere grandi e piccini con i suoi giochi e con i suoi spettacoli.

Ma il programma è ricco. Il taglio del nastro col sindaco Lorella Alessio, alle 9.30, sarà seguito dalla sfilata per tutto il percorso espositivo delle istituzioni con il Corpo Musicale di Sforzatica. Alle 10 sarà aperta la mostra di auto e moto d’epoca in via Pasubio, mentre l’associazione “SadiBuono” in viale Betelli e largo Europa darà il via, sempre alle 10, al laboratorio di cucina per i più piccoli. Allo stesso orario partirà anche “Pet therapy e i bambini”, attività ludiche con i cani di “L’altromondo Onlus” sul parco di via Puccini. Alle 11.30 e alle 15 la scuola “Vogue danza” proporrà un’esibizione classica-moderna, mentre alle 14.45 il Corpo Musicale San Lorenzo di Mariano terrà un concerto in piazza Caduti 6 Luglio 1944. Alle 15 i cani saranno ancora protagonisti con i dalminesi che potranno partecipare, assieme al proprio amico a quattro zampe in via Puccini, alla seduta di educazione cinofila a cura di “Centro servizi del cane”, mentre alle 15.30 si tornerà a ballare con l’esibizione in largo Europa della scuola danza “Blue dance” di Borgo di Terzo. Alle 17 entreranno in scena gli attori del parco divertimenti Leolandia, con lo spettacolo “Fiesta al saloon!” che intratterrà piccoli e meno piccoli nell’ingresso della scuola Carducci di viale Betelli.

Nel frattempo, non mancheranno altri intrattenimenti: lungo tutto il percorso i giocolieri “Four-Leaf Clover” stupiranno i partecipanti con i loro giochi di prestigio, mentre a pochi metri dalla scuola Carducci e davanti all’ingresso di Tenaris saranno allestiti i punti divertimento per i ragazzi con gonfiabili e jumping.

L’associazione Opec Dalmine è nata nel maggio 2008 con l’obiettivo di promuovere e sostenere gli operatori economici dalminesi. «Anche quest’anno riproporremo quella che è la nostra sfida – spiega il presidente Marco Cornali -, la nostra missione: mettere in vista le tantissime attività economiche che operano sul nostro territorio, farle conoscere. Mai come in questo momento economico è necessario non fermarsi e non rassegnarsi alla realtà del mercato e di ciò che ci dice ma, al contrario, bisogna essere sempre positivi e fiduciosi. Il grande grazie di Opec Dalmine va a tutti i commercianti, a tutti gli organizzatori e a tutti gli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione di questa sesta edizione».


“Sarnico penalizzata dalla carenza di strutture ricettive”

Basta lamentarsi e scoraggiarsi, a Sarnico i commercianti non ci stanno a piangersi addosso e il termine crisi non lo vogliono più sentire. La parola d’ordine è “avere fiducia e impegnarsi”.

Luigi Arcangeli, neopresidente dell’associazione commercianti locale, è positivo e soddisfatto di quello che si è fatto e si sta facendo. “Il primo obiettivo raggiunto è stato quello di lavorare insieme”. “L’associazione – spiega – raccoglie 110 associati su circa 200 attività. Siamo riusciti a fare gruppo e stiamo collaborando bene. Non è facile farlo, i commercianti hanno interessi diversi tra loro”.

A Sarnico, a detta di Arcangeli, un problema commercio non esiste, “esiste il momento non facile, ma occorre rimboccarsi le maniche e impegnarsi con iniziative e progetti che attraggano i residenti e i visitatori. Non si tratta tanto e solo di fare cassetto, l’obiettivo che ci poniamo è promuovere il territorio e la sua attrattività”.

Archiviata la pista di pattinaggio che i commercianti hanno gestito e che si è automantenuta a livello di spese, ora si è al lavoro per la nuova edizione di Lago DiVino, in programma il 2 e 3 maggio prossimo. Per due giorni sulla piazza, sul lungolago e sulle vie principali del paese saranno presenti una ventina di cantine, molte della Valcalepio con degustazioni e proposte legate all’enogastronomia. La strada intrapresa sembra giusta perché le iniziative attirano tanta gente. “Sarnico ha tante potenzialità – afferma il presidente di Sarnicom – soprattutto d’estate e se dobbiamo fare un bilancio, tra attività chiuse e nuove aperture possiamo dire che siamo in pareggio”.

Commercianti e Amministrazione hanno da tempo puntato sullo sviluppo del turismo e sull’estate come momento più strategico per attirare i visitatori. L’agenda di iniziative messe in campo è fitta e sfodera due appuntamenti di grandissimo richiamo: la Sarnico Lovere Run il prossimo 26 aprile e il Busker Festival a cavallo tra luglio e agosto. Mentre è ormai tutto pronto per l’avvio della stagione dei Lidi: Lido Fosio, Lido Fontanì, Lido Holiday e Lido Nettuno dovrebbero aprire tra la fine di marzo e gli inizi di aprile. Il punto dolente è sempre lo stesso: le strutture ricettive sono poche e il turismo rimane ancora per lo più estemporaneo, legato agli eventi e ai fine settimana. Secondo Oscar Sarzi Amadè del Bar Centrale “chi viene a Sarnico rimane estasiato ma paghiamo sempre la limitatezza dell’ospitalità, il fatto che ci sono poche strutture ricettive. Il lavoro c’è e non stiamo con le mani in mano. Si va per tentativi, la bacchetta magica non l’abbiamo”.

“Da sempre a Sarnico mancano alberghi – riconosce Arcangeli – Da qualche anno c’è il Cocca Hotel che si rivolge a un target alto. Inoltre nel centro storico sono nati diversi b&b che stanno lavorando. Ci vorrebbe qualcuno coraggioso che decidesse di investire”.

  

 

 


Sarnico, al via un piano “salva Contrada”

Risollevare la Contrada e farla tornare a risplendere come un tempo. Sarnico ha fatto fronte comune rispetto a un obiettivo che vede finalmente impegnati un po’ tutti: Amministrazione da una parte e commercianti, artigiani, residenti e padroni di case dall’altra. Questi ultimi, prima di Natale, hanno dato vita a un Comitato di salvaguardia del centro s1010torico.

Dopo diversi incontri molto partecipati che sono serviti a mettere sul tavolo idee, opinioni e possibili soluzioni, il Comitato ha stilato una lista di richieste e l’Amministrazione è già al lavoro per studiarne la possibile realizzazione.

Tante le proposte avanzate: una segnaletica che valorizzi le offerte della zona interna del paese, un sistema di telecamere, il mantenimento dell’impianto di filodiffusione in modo continuativo per divulgare le manifestazioni, l’arredo di cortiletti e rientranze, la riparazione della pavimentazione (in particolare della piazzettta Freti) anche del Lungolago che attualmente «non rappresenta un biglietto da visita adeguato per la stagione turistica in arrivo». E ancora, agevolazioni per le ristrutturazioni, uno  studio urbanistico del centro storico improntato a continuità e buon gusto, la vigilanza serale con un servizio di controllo che copra le ore serali fino all’una.

Dice Marco Buelli, presidente del Comitato: «Abbiamo chiesto piccole cose, che possono essere realizzate. L’intento è di tenere il Centro Storico più vivo, sollecitare chi ci lavora e ci abita a fare qualcosa per valorizzarlo, ad esempio ritinteggiando gli edifici per renderli più belli».

Intanto come prima misura “salva Borgo” l’Amministrazione ha defiscalizzato al 50% gli oneri di urbanizzazione. E a brevissimo nelle vie del Centro Storico saranno posate una sessantina di nuove fioriere che avranno la funzione non solo di abbellire i vicoli e le piazzette ma anche di creare un percorso per fare conoscere e vedere angoli poco conosciuti.

«L’obiettivo più importante è di caratterizzare la Contrada – spiega Buelli -. La prima cosa è tenere tutto bello e ordinato, ma i luoghi che rimangono in mente sono quelli particolari. Pensiamo alla colorazione degli edifici. La scelta non può essere affidata al gusto personale di un tecnico piuttosto che un altro e non deve essere casuale ma pensata. In questo senso caratterizzare un luogo significa ad esempio colorare tutti gli stabili di bianco o usare colori forti magari alternandoli con il bianco, oppure prevedere che ogni edificio abbia una decorazione».

Un’altra questione ritenuta strategica per salvare il Centro Storico è la realizzazione di una segnaletica ben illuminata già sul Lungolago attraverso un percorso fotografico che porti la gente in Contrada e segnali le sue attrattive.

L’attenzione del Comitato è centrata sul commercio:  «Le aperture dei locali pubblici nel centro storico sono penalizzate dalle metrature minime richieste sia per i locali stessi che per i servizi igienici inerenti – segnala Buelli – Abbiamo chiesto all’Amministrazione norme più elastiche, anche per quanto riguarda gli orari e la responsabilità del gestore nei casi di disturbo alla quiete pubblica».

«Soprattutto in questo momento in cui la crisi è feroce – evidenzia il presidente del Comitato di salvaguardia del Centro Storico – tutte queste misure hanno il fine di  sostenere il commercio. Non si tratta di favorire un esercente piuttosto che un altro ma di salvaguardare una zona in difficoltà e con essa tutto il paese». «Non commettiamo l’errore di pensare che questo paese, grazie al solo fatto che si affaccia sul lago, dal punto di vista turistico, possa avere vita facile. Il degrado urbano e le difficoltà commerciali attuali devono servire da monito. Un ulteriore impoverimento significherebbe la chiusura di servizi innanzitutto essenziali per gli abitanti di tutta Sarnico e sicuramente anche una minore considerazione da parte dei turisti e frequentatori del nostro paese».


Sarnico, tre giorni di festa del cioccolato

meraviglie-del-cicooclato

Sarnico rende omaggio al cioccolato con una manifestazione dedicata. Dal 4 al 6 aprile, dalle 10 alle 20, Piazza Umberto I ospita ‘Sarnico Choco Party’, che propone un intero weekend (lungo per via di pasquetta) di appuntamenti golosi all’insegna di tavolette,  cioccolatini e praline, con bancarelle, momenti di intrattenimento e laboratori per bambini.


Zogno si “aggrappa” all’ Expo e alle Terme di San Pellegrino

Dalle panetterie del centro fuoriesce un profumo vanigliato di pasta frolla e la verdura esposta dal fruttivendolo ha l’aria talmente salubre da sembrare appena colta. Anche il salumiere di fiducia si affanna ancora per cercare il taglio di prosciutto migliore da offrire ai suoi clienti e fuori dai bar c’è un via vai di ragazzine che, col cellulare sempre a portata di mano, si danno appuntamento con le amiche per una cioccolata. Zogno, insomma, è una rarità nel panorama commerciale bergamasco. Paese più popoloso della Valle Brembana, con i suoi 9.143 abitanti, vanta infatti un’ampia gamma di attività che ne fanno un supermercato a cielo aperto dove la tradizione regna ancora sovrana. Certo, l’aria di crisi si respira ancora. Eppure il pessimismo che aleggiava fino a qualche anno fa, oggi sembra aver lasciato spazio a una ritrovata fiducia. A rendere speciale il paese c’è infatti il calore umano dei commercianti, sempre attenti a sorprendere e a soddisfare i propri clienti con prodotti genuini. Già perché i negozianti hanno capito che per non soccombere è necessario rimboccarsi le maniche e dar libero sfogo al rinnovamento. È il caso del ristorante albergo Da Gianni. Per promuovere l’attività, i gestori hanno infatti scelto la via telematica, con un sito internet completo (www.albergodagianni.com) e una pagina Facebook costantemente aggiornata con foto e ricette dei piatti serviti nel locale. Stanno inoltre provvedendo al restyling degli spazi per rendere l’ambiente ancora più confortevole e all’insegna del relax, con saune e servizi degni di una Spa di lusso.

Sergio Madaschi – ortofrutta

SERGIO MADASCHISergio Madaschi, che insieme al fratello Gianbattista, gestisce un negozietto di frutta e verdura in via Cavour, ha deciso di puntare sulla qualità per vincere la concorrenza: «Io personalmente lavoro bene, anche se noto una certa difficoltà economica nella gente. Ovviamente non siamo più ai livelli di prima della crisi e pensare di far concorrenza ai prezzi dei supermercati è inutile. Per sopravvivere bisogna puntare sulla qualità. I piccoli negozi sono più in difficoltà perché hanno alte spese di gestione e non ce la fanno a ritagliarsi uno stipendio adeguato. Poi è anche vero che i giovani d’oggi non sono più così propensi al sacrificio, vogliono un guadagno immediato e se non trovano riscontro chiudono i battenti. Io e mio fratello ci alziamo alle 4.30 del mattino, lavoriamo sodo fino alle 20.30 e guadagniamo poco più di un operaio».

Lidia Sonzogni – Cartoleria Leggi e scrivi

LIDIA SONZOGNIQualità è la parola d’ordine anche per Lidia Sondogni, titolare della Cartoleria Leggi e scrivi: «La crisi c’è, si sente ancora, ma si cerca di andare avanti nonostante tutto. Per fidelizzare la clientela conta riscuotere simpatia tra la gente. Cerco di essere sempre disponibile, col sorriso e offrire un buon servizio. Alla lunga paga. E devo dire che non sento nemmeno più la concorrenza dei centri commerciali. È vero che molti acquistano nelle grandi catene di distribuzione ma quando magari si rendono conto di non aver trovato la stessa qualità, tornano ad acquistare i prodotti nella cartoleria di fiducia che offre più garanzia». Tuttavia, Lidia lamenta un filo di pessimismo per la mancanza di coesione tra i negozianti, nonché tanta nostalgia per i tempi passati: «Siamo aperti da 28 anni, siamo un negozio storico e ne abbiamo visti di cambiamenti in questi anni. In paese cresce il numero di saracinesche abbassate e non è una bella immagine. Una volta eravamo un bellissimo centro commerciale all’aperto, oggi vedi tutto spento, chiuso, tenuto male: è triste. L’associazione Punto amico cerca di tener vivo il centro organizzando iniziative culturali, spettacoli, concerti. Si impegnano tanto ma secondo me non è sufficiente. Non vedo una grande coesione tra i commercianti, forse perché sono io la prima a non crederci molto, infatti non aderisco al Punto amico».

Alessandro Barcella – macelleria

Alessandro Barcella - Punto Amico ZognoAlessandro Barcella, titolare della macelleria Barcella sente il peso della crisi, soprattutto nel settore alimentare: «La piccola distribuzione è in calo e chi regge sono i discount. Se hai un posto fisso puoi permetterti di spendere, altrimenti è dura. Qui in valle tanti hanno perso il lavoro e quindi tutti cercano di risparmiare. Vengono organizzati parecchi eventi per tenere vivo il paese come le notti bianche, gli spettacoli in centro, la festa del cioccolato, il Carnevale. Ma non basta. Ci vuole più partecipazione da parte dei commercianti altrimenti è inutile – evidenzia come presidente dell’associazione Punto Amico -. Siamo in 150 negozianti ma solo una trentina partecipa attivamente. L’amministrazione comunale sta facendo il possibile per contribuire nonostante la mancanza di fondi».

Romina Sonzogni – azienda agricola Gioan di Pice

silvano e Romina Sonzogni - azienda agr Gioan di PiceLavora bene Romina Sonzogni dell’azienda agricola Gioan di Pice, un allevamento di suini situato sul monte di Zogno, in località Camissinone: «Dal punto di vista economico questa stalla ci ha dato un’opportunità importante in tempi di crisi – racconta -. In montagna è difficile far grosse cose. Tuttavia la nostra azienda è motivo di orgoglio perché siamo contattati e ricercati dai clienti. Chi dedica più tempo è mio fratello Silvano, il titolare, anche se non si mantiene solo con questa attività agricola, ha un altro lavoro, fa i turni in una piccola fabbrica. L’investimento per mettere a norma il laboratorio e i lavori di adeguamento alla stalla hanno richiesto un forte sforzo economico difficile da ammortizzare. In generale in Valle Brembana la crisi è ancora pesante e sono state chiuse parecchie aziende, soprattutto quelle manifatturiere. Speriamo che l’Expo e le terme di San Pellegrino portino una ventata di aria fresca».