La delegazione Ascom: «Turismo frenato dal problema dei collegamenti»

Rossano FinazziSu dieci persone che si rivolgono agli uffici Ascom di Lovere otto lo fanno per chiedere finanziamenti per risanare  i debiti o per avere liquidità, solo due si informano per aprire un’attività. Il dato segnala un momento che continua a non essere facile per il commercio ma anche la volontà di superare le difficoltà. «Lovere ha grandi possibilità – dice Rossano Finazzi, responsabile della delegazione Ascom della città sebina -. Per portare i turisti in questa bella cittadina e far lavorare di più gli esercizi occorrerebbe andare a prenderli a Orio e quindi dotarsi di una navetta. La viabilità è troppo penalizzante. Non è assolutamente pensabile che un turista spenda 60 euro di volo da Londra e 50 di taxi per raggiungere Lovere da Bergamo».


Lovere, «sventata la crisi della piazza, il commercio è in salute»

Il commercio di Lovere è al di là dall’essere in declino. I negozianti della bella cittadina rivierasca non vogliono sentire parlare – e soprattutto non vogliono leggere – di una crisi della Piazza. La chiusura di Spinnaker è ormai alle spalle, archiviata come un’esperienza imprenditoriale sfortunata a sé.

L’apertura di una nuova e importante attività, la boutique Zanetta, dà loro ragione: se una imprenditrice con alle spalle tre boutique di successo e trent’anni di lavoro investe in paese un motivo c’è. E anche il segnale che il negozio è stato sfitto solo poche settimane la dice lunga di come Lovere sia, e continui ad essere, una piazza commerciale importante e ambita.

«Personalmente non mi lamento, noi lavoriamo bene – dice Giorgio Beltrami del Bar Centrale -. Certo va detto che dietro ai tavolini pieni del weekend c’è un grande sforzo da parte di tutta la mia famiglia e tante rinunce». Anche Sara Raponi, della boutique La Primavera, da poche settimane presidente dell’Asarco, è positiva: «I clienti spendono meno, bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di dare il meglio. Non c’è più la serenità di un tempo ma abbiamo una Amministrazione che sta cercando di portare gente a Lovere, un ricco calendario di iniziative per l’estate, dobbiamo guardare avanti con fiducia. Credo molto nelle potenzialità delle attività loveresi e sono certa che l’unione faccia la forza e che insieme potremo crescere tutti».
La recente Sarnico Lovere Run, la manifestazione podistica del lago d’Iseo con un indotto di 3.500 visitatori, ha mostrato che la leva delle iniziative è strategica per promuovere il turismo. «La corsa è un biglietto da visita bellissimo – dice Sara Raponi -. La gente vede Lovere, vive il paese animato e anche se non compra niente quel giorno torna a casa, parla di Lovere e magari ci torna con la famiglia».

centro-Paese-di-lovere-fontana-comune-bergamasco-provincia-di-bergamoAnche per Marta Gaioni della Libreria Mondadori il bilancio del momento è positivo: «Le vendite vanno bene. In particolare in questo periodo con le comunioni e le cresime. Il libro piace molto come regalo». «In generale vanno tanto i manuali di auto aiuto, un genere in cui noi crediamo molto – evidenzia – ma piacciono anche i gialli, i romanzi e, negli ultimi tempi, la nuova tendenza sono i nuovi saggi storici, come l’ultimo libro di Aldo Cazzullo, costruiti sui ricordi di nonni, fratelli, genitori».

Anche per quanto riguarda il turismo lo scenario è improntato all’ottimismo: per Giuseppe Cambieri dell’Hotel Belvedere di via Marconi «il momento è quello che è: si guadagna di meno e si lavora di più ma si lavora. In hotel nei week end siamo sempre al completo. Abbiamo ospiti da tutta Italia e quest’anno molti dal Piemonte. Gli smartbox da un lato fanno guadagnare di meno, dall’altro permettono di riempire le stanze». «Chi ha dalla sua la qualità e lavora bene continua a farlo – dice Cambieri -. La crisi ha fatto anche una scrematura. Tanti si sono improvvisati in un mestiere che invece richiede preparazione ed esperienza, oltre che impegno, è normale che non siano riusciti a superare le difficoltà».

Anche a Lovere l’effetto Expo non si è ancora manifestato ma si spera nei prossimi mesi: «Prenotano tutti all’ultimo momento quindi aspettiamo. Per ora continuano ad arrivare richieste di preventivi anche se la disponibilità di budget che danno è davvero bassa. Nella nostra provincia abbiamo un rapporto qualità prezzo tra i migliori ma pensare di poter avere una camera, la colazione e, per alcuni anche la cena per 20 euro è assurdo».


Lovere, si riaccendono le vetrine dell’ex Spinnaker. Apre la boutique Zanetta

Si riaccendono le luci di una delle vetrine più importanti di piazza Tredici Martiri a Lovere. A giorni Zanetta, già presente nella cittadina sebina con una boutique di abbigliamento nella galleria dell’Accademia Tadini (e altri due importanti punti vendita nel Bresciano, a Cevo e Darfo Boario Terme) aprirà un nuovo negozio negli spazi (circa 200 metri quadrati) che fino allo scorso marzo ospitavano Spinnaker Uomo.

È una buona notizia per il commercio locale e per la cittadina del lago che dopo la chiusura di uno dei suoi indirizzi più prestigiosi, paventava di presentarsi ai visitatori dell’estate e all’appuntamento Expo con una piazza poco illuminata e meno vivace.

Lovere ha superato così felicemente la “crisi” della sua Piazza e ribadisce la sua vocazione al commercio di qualità e il suo essere un punto di riferimento per lo shopping dei residenti in Vallecamonica e Valseriana.

Rimangono aperte le sorti degli spazi dell’ex Spinnaker Donna, sempre sulla Piazza. Pare però ci siano stati diversi contatti con la proprietà e molti cittadini si aspettano che presto la serranda possa riaprire anche qui.


«Via Pignolo sta rinascendo, ma il Comune ci dimentica»

La primavera è sbocciata in via Pignolo, punteggiata da gerani e canne di bambù, una macchia di colore e vegetazione da ammirare passo dopo passo. Commercianti e residenti hanno allestito la via più antica di Bergamo con ben 46 fioriere e 86 balconetti, con uno sforzo in più rispetto all’anno scorso per accogliere al meglio i turisti nel semestre di Expo e salutare lo sfrecciare dei bolidi della Mille Miglia, la leggendaria corsa che ha attraversato il Borgo domenica.

Negli ultimi mesi la via più antica di Bergamo si è rinnovata e non solo nel look. Se è scomparsa un’attività storica come la Coltelleria Berera, che è stata costretta, causa mancanza di un successore, a lasciare il Borgo che per una vita aveva eletto come sede, non sono mancate nuove aperture, con botteghe particolari che sanno guardare al futuro senza perdere di vista la tradizione.

Da un anno e mezzo, dalla fine del 2013, Tiziana Sonia Spelta ha aperto la libreria “Oblomov”, un’insegna indipendente sospesa nel tempo con wi-fi libero, mobili antichi, oggetti curiosi e libri selezionati, anche per i più piccoli. L’indirizzo delle buone letture è anche un punto di riferimento per eventi – alcuni in collaborazione con il Bergamo Film Meeting- oltre che per performance letterarie e, alla clientela affezionata, si sommano i turisti a spasso per il Borgo, anche stranieri: «Negli ultimi mesi sono capitati anche diversi turisti russi, magari anche attratti dall’insegna, un omaggio al celebre libro di Goncarov. Comprano diversi libri, specialmente edizioni con testo a fronte oltre a testi per bambini. Oltre ai russi, serviamo soprattutto inglesi, spagnoli, tedeschi, greci e anche qualche cinese».

Di fronte alla piazzetta ha aperto una piadineria e Luana Gargantini ha trasferito nel Borgo da va Tasso il suo negozio di abbigliamento. Il negozio di scarpe Tip Tap e la boutique di intimo Milly propongono capi e scarpe ricercate, mentre nel negozio dedicato al cake-design è possibile trovare tutto il necessario per preparare torte, biscotti e cup-cake decorati.

Affacciata su piazzetta Santo Spirito, a fianco della chiesa,  “La città del mattoncino”, paradiso per gli appassionati di costruzioni Lego, a prova di ingegneri e architetti, rappresenta dall’estate scorsa una vera e propria meta, nelle vetrine un tempo occupate da una storica bottega di stoffe. Il negozio dedicato esclusivamente ai mattoncini di Billund, è stato aperto grazie al bando promulgato dal Comune per rilanciare le aree a rischio desertificazione e, alla vendita, abbina diverse iniziative oltre al servizio di baby parking, con una maxi area dedicata al gioco. «Questo è uno degli angoli più belli di Bergamo, che però attende di essere valorizzato al meglio, a partire dal collegamento con la Carrara appena restituita alla città- commenta il titolare Pierluigi Cervati. La clientela non manca, spazia, grazie all’assortimento, anche fuori provincia e credo abbia contribuito a rianimare l’intera zona. Siamo molto soddisfatti della scelta fatta, peccato per i tempi quasi biblici per ottenere permessi e per alcuni ostacoli burocratici. Ad esempio, mettere una tenda a sbalzo per proteggere dal sole gli articoli in vetrina nelle ore in cui il sole è più alto, sembra una vera e propria impresa. Per cui ci si deve arrangiare alla bell’e meglio con un pannello oscurante interno, che però significa rinunciare, anche solo per qualche ora, alle vetrine».

Ottenere l’occupazione del suolo pubblico per piazzare qualche tavolino all’esterno è un percorso ad ostacoli anche per altri commercianti, che però non mancano di iniziative e continuano a migliorare la via, a partire dall’allestimento di fioriere e piccoli elementi di arredo urbano. Tra i commercianti della via più impegnati c’è Giuseppe Arcifa, che nel 2010 ha aperto con la moglie Valbona Collaku “La Chicca torrefazione”, ritrovando in via Pignolo un’atmosfera autentica come quella che si respira nei carruggi della sua Genova. E per valorizzare l’anima del luogo ha affisso lungo la via alcuni pannelli che ripercorrono, passo dopo passo, la storia del Borgo. Il successo imprenditoriale, conquistato a suon di investimenti e forte di un’esperienza di famiglia nella torrefazione di monorigini pure – dal Costa Rica alla Tanzania, all’Etiopia- usate nelle industrie del caffè da 130 anni, hanno portato Arcifa, di professione consulente per una multinazionale araba, a raddoppiare nella via, con l’inaugurazione della Latteria Igienica. Nel laboratorio, affidato a Sonia Rota, forte di un’esperienza e preparazione che l’ha portata alla Scuola di gelateria Italiana all’Università dei Sapori di Perugia, si lavorano da zero materie prime selezionate, a partire dalla tostatura della frutta secca, dalle mandorle di Avola al pistacchio di Bronte. La “Latteria Igienica” propone solo prodotti di stagione e italiani oltre a gelati preparati con latte di asina e di capra, serviti nel cestino di cialda d’una volta. «In concomitanza con Expo ho proposto ad altri commercianti e residenti, dal Marienplatz alla Camiceria Bonini, al negozio di Fiori Locatelli che ci ha fornito le piante, di abbellire la via con fioriere di gerani e bambù. L’idea è stata subito accolta con favore ed è un piacere vedere la meraviglia dei passanti e ricevere ringraziamenti per questo piccolo gesto che ci tiene sempre impegnati con l’annaffiatoio in mano – spiega Arcifa -. L’unico rammarico è non vedere adeguatamente valorizzata quella che è la via più storica della città, oltre che una vera e propria cerniera tra Bergamo Bassa e Alta. Un esempio su tutti: manca un cartello che indichi come raggiungere l’Accademia Carrara. Un vero peccato visto che si continua a parlare di un collegamento tra la via e il museo, dalla Carrara alla GAMeC».

Silvano Grumelli, da 19 anni al “Marienplatz”, frequentatissima birreria in perfetto stile bavarese, ribadisce l’esigenza di dare nuovo lustro al Borgo: «Via Pignolo merita più attenzione: è una via dal grande potenziale e basta davvero poco per incentivare il passaggio. Salvo due panchine e alcune fioriere, ahimè scartate da via Quarenghi, non sono stati memorabili gli interventi per migliorare l’arredo urbano. E, ora che iniziano a tornare i turisti con qualche bed and breakfast che ha aperto, è ancora più importante dare una bella immagine della città». Molto si può fare per agevolare il disbrigo di pratiche e sbloccare le autorizzazioni: «Cinquanta giorni di tempo per avere il placet per l’organizzazione di un evento sono davvero troppi- continua Grumelli-.  I tempi andrebbero accorciati, anche perché noi commercianti dobbiamo muoverci con due mesi d’anticipo, mentre l’amministrazione comunica chiusure di strade ed eventi all’ultimo secondo. Del passaggio della Mille Miglia,  ad esempio, siamo stati avvisati con un anticipo di nemmeno una settimana. Infine è difficile comprendere come in certe zone della città non sia un problema mettere qualche tavolino all’esterno, mentre qui ci vogliono mesi anche solo per avere un parere. E la sensazione è che gli eventi siano sempre e comunque concentrati solo in certe aree della città».  Nel Borgo i problemi non mancano: «In via Tasso ci sono dei veri e propri buchi neri, dall’Hotel Commercio agli uffici della Telecom in completo stato di abbandono – ricorda il titolare del Marienplatz -. L’area è  pedonale, ma gli orari del parcheggio del Pam sono limitanti e non si è riusciti ancora a trovare una soluzione  per il posteggio dei residenti, che spesso e volentieri piazzano l’auto davanti alla chiesa di Santo Spirito o nella via».  

Cristian Bonini, dal 2008 in Pignolo con l’omonima camiceria specializzata nella realizzazione su misura, è soddisfatto della scelta dell’antico Borgo come sede: «È una via che, nonostante le chiusure, molte delle quali eccellenti, e il turn-over crescente, continua a rivendicare la sua artigianalità, con botteghe e negozi dall’identità forte.  Nonostante manchi nella via una vera e propria associazione non mancano iniziative di cooperazione con i negozianti,  a partire dal nuovo allestimento con cascate di fiori e bambù che abbelliscono il Borgo. Il passaggio non manca anche se resta inevitabilmente, come ogni area pedonale, legato al meteo».

Tra i vecchi mestieri oltre alla legatoria presente nella via, la bottega del giovane liutaio  Matteo Pontiggia che dopo la scuola a Cremona e un’esperienza a Madrid, ha deciso di tornare nel suo Borgo, dove abita da sempre, e di sfidare la crisi inaugurando la sua attività nel 2007. «Via Pignolo è una via centrale che non è mai stata però al centro dei pensieri dell’ amministrazione, come mostra la creazione di una ztl senza sostanzialmente arredo urbano. La via si sta lentamente riprendendo dopo anni difficili, con nuove aperture. Il rione abitato si è svuotato negli anni e il Borgo ha conosciuto alti e bassi, dagli anni d’oro delle caserme Montelungo e Scotti e degli uffici, a partire dalla Telecom, alla creazione di veri e propri buchi neri con l’abbandono degli immobili, al decennio di degrado e spaccio della fine degli anni Novanta. Fortunatamente la riapertura del Pam e la presenza di nuove attività hanno dato negli ultimi tempi un po’ di speranza, assieme al concorso per far rivivere la Montelungo».

Oltre ai commercianti residenti nella via, ci sono giovani imprenditori che dopo aver aperto qui bottega hanno deciso di venire a vivere nel Borgo. Mathias Manara, 27 anni, ha aperto nel 2010 il negozio Pignolo Ottica, da poco più di un mese trasferitosi qualche civico più in su verso piazzetta Santo Spirito: «Da due anni mi sono trasferito qui a vivere  perché trovo che sia uno degli angoli più belli di Bergamo. Quanto all’attività, la concorrenza resta  forte con gli altri negozi del centro, ma essere una piccola realtà di bottega premia sempre perché, specialmente in questo settore, vendere un servizio e non un semplice prodotto è davvero impareggiabile. Anche la ricerca di piccoli produttori e designer italiani ci sta premiando. La via sembra in fermento rispetto a qualche anno fa, con nuove aperture e cambi di gestione. Il dehors in piazzetta sta creando un po’ di movimento, anche se il passaggio potrebbe aumentare. Basterebbe solo portare qualche evento in più dal centro piacentiniano e estendere gli orari dei parcheggi a supporto dell’area».  

Dopo il passaggio della Mille Miglia, l’area si rende protagonista di altri eventi nel prossimo week-end. In occasione del Festival dell’Ambiente, dal 22 al 24 maggio, il vivaio Locatelli, che – forte di una tradizione che dura dal 1906- ha aperto il suo primo negozio in via Pignolo, allestirà piazzetta Santo Spirito con un gelso e creerà eventi per i più piccoli con lezioni sulla fioritura. Sono previsti poi concerti ed eventi, a partire dal 6 giugno con flauti e violini, mentre il 21 giugno in occasione della  prima festa europea della musica  si creerà un evento dedicato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


“Tax free shopping”, l’Ascom incentiva i consumi dei turisti extra Ue

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Una città sempre più a portata di turista, anche extraeuropeo; negozi aperti e acquisti agevolati per Russi, Americani, Cinesi, Giapponesi e tanti altri. È ciò che Bergamo vuole diventare grazie al servizio “Tax Free Shopping” presentato oggi nella sede di via Borgo Palazzo da Ascom e promosso in collaborazione con la società Global Blue a seguito del lavoro svolto congiuntamente a Federazione Moda Italia.

Il Tax Free Shopping è la procedura che consente ai turisti provenienti da Paesi Extra Ue, non residenti in Italia, di recuperare l’Iva pagata sugli acquisti effettuati nei negozi italiani convenzionati (il rimborso Iva è previsto per spese superiori a 154,94 euro). Si tratta di un servizio offerto in diversi Paesi del mondo che agevola, e quindi incentiva, gli acquisti da parte dei turisti internazionali.

Ascom Bergamo, in collaborazione con Global Blue, società specializzata nei servizi connessi allo shopping dei turisti stranieri, propone un servizio che fa leva sul recupero dell’imposta sul valore aggiunto in modo agile e sicuro. Con la stipula del contratto di convenzione con Global Blue, i commercianti riceveranno tutto il materiale per poter espletare le pratiche connesse al servizio di Tax Free Shopping; le attività ulteriori, relative al rimborso Iva al cliente, verranno gestite direttamente da Global Blue.

Il servizio è rivolto a brand ed esercenti del centro città e della provincia (o comunque vicini ai centri turistici e ai grandi alberghi) e ai centri commerciali presenti sul territorio e sarà illustrato agli operatori giovedì 28 maggio alle ore 15 presso la sede di via Borgo Palazzo 150 (sala corsi). Le categorie interessate sono abbigliamento, calzature, pelletteria, valigeria, oreficeria, orologeria, elettronica e casalinghi. L’incontro, che sarà gratuito, spiegherà i passaggi che i negozianti dovranno conoscere per proporre ai clienti stranieri la procedura di rimborso dell’Iva sugli acquisti effettuati presso i loro punti vendita.

L’iniziativa intende far conoscere a brand ed esercenti del territorio bergamasco le opportunità offerte dal servizio di Tax Free Shopping, soprattutto in previsione dell’arrivo di un ampio flusso di visitatori internazionali diretti a Expo e per supportare il flusso di passeggeri extraeuropei in transito nell’aeroporto di Orio al Serio, che coglieranno l’occasione per visitare Bergamo e fare acquisti nei negozi della città.

«Negli ultimi mesi a Milano c’è stata una corsa all’adesione al tax free da parte dei commercianti e credo che anche Bergamo possa incrementare il numero dei negozi che offrono questa possibilità alla clientela straniera – dice Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. È sufficiente osservare nelle vie principali della città la presenza di stranieri con pacchetti e acquisti per capire come i turisti siano già oggi un segmento molto interessante per il commercio, in particolare di articoli di pelletteria, calzature, oggetti di orologeria e gioielleria. È quindi necessario che le nostre attività commerciali non perdano tempo e si dotino di tutto quanto è necessario per diventare interessanti per chi ama viaggiare e fare acquisti di un certo livello».

Nei giorni scorsi, in occasione dell’Assemblea annuale, l’associazione commercianti ha annunciato il lancio di una serie di servizi innovativi per accompagnare gli imprenditori bergamaschi ad affrontare nel modo adeguato tutte le opportunità che Expo offre. Il servizio Tax free è uno di questi. «Si tratta di una importante misura di stimolo del commercio internazionale e quindi di un incentivo al consumo – sottolinea Malvestiti – una formula attrattiva che serve ad avvicinare i turisti che non risiedono nella Comunità Europea».

«Con Expo e grazie al flusso di passeggeri extraeuropei in transito nell’Aeroporto di Orio al Serio, Bergamo mira a diventare meta dei “globe shopper”, clienti redditizi che si trasferiscono da un Paese all’altro non solo per viaggiare – afferma Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo -. Incrementare il flusso di turisti extra europeo, grazie anche alla possibili rotte di collegamento che l’aeroporto propone, è uno degli obiettivi di Turismo Bergamo. La presenza alle fiere estere, la promozione del territorio attraverso gli educational tour e i press trip sono strumenti che ci permettono di raggiungere i turisti che giungono non solo dalla Comunità Europea. Inoltre, il sito visitbergamo.net, rivisitato e ampliato nella sua offerta, è uno strumento importantissimo per attirare e far innamorare di Bergamo anche i più lontani».

«Negli anni – ricorda Trigona – abbiamo avuto ospiti giornalisti e tour operator provenienti da Cina, Giappone, Corea, Stati Uniti, America del Sud e tutti sono rimasti entusiasti della nostra città. Oggi avere il sito e i vari social con immagini stupende ed emozionali sono un valido supporto per far conoscere e valorizzare la nostra terra anche negli angoli più remoti del mondo».

Emilio Bellingardi, chief operating officer di Sacbo, ha evidenziato il forte impulso che l’aeroporto di Orio al Serio sta fornendo in maniera crescente alla presenza turistica nella città e nella provincia di Bergamo. «L’evoluzione della procedura di rimborso Tax Free rientra nella politica di servizi sempre più efficienti, finalizzati a mantenere nella più alta considerazione i benefici che l’aeroporto produce a favore del sistema socioeconomico del territorio» ha dichiarato Bellingardi, sottolineando che nel 2014 all’aeroporto di Orio al Serio sono state gestite oltre 40mila pratiche di rimborso dell’Iva gravante sui beni acquistati sul territorio nazionale da soggetti domiciliati o residenti fuori dalla Ue.

Sacbo ha da poco realizzato nell’area partenze un nuovo desk dedicato alle attività viaggiatori dell’Agenzia delle Dogane, in vista della realizzazione del progetto O.T.E.L.L.O. una nuova procedura che digitalizza e semplifica il processo per ottenere il rimborso dell’Iva sui beni acquistati in Italia. Il progetto è in fase di sperimentazione a Milano Malpensa Terminal 1 ma Sacbo ha già avviato le procedure per poter essere tra i primi scali italiani ad adottare il nuovo sistema non appena saranno terminate le fasi di test, probabilmente a fine estate.

I servizi di Global Blue

Nell’ottica di fornire ai visitatori internazionali un servizio di Tax Free Shopping ancora più efficiente, Global Blue sta utilizzando all’aeroporto in Malpensa il nuovo sistema elettronico di validazione delle fatture Tax Free che permetterà di semplificare i controlli doganali sui beni acquistati in Italia per i quali si applica il diritto al rimborso dell’Iva. Grazie a questa nuova modalità automatizzata di servizio, i turisti internazionali in partenza dallo scalo di Malpensa potranno così ridurre l’attesa presso l’agenzia delle dogane e procedere direttamente alla richiesta di rimborso, con notevole risparmio di tempo.

Si tratta di una novità importante per il sistema, che consentirà una gestione più rapida delle pratiche, evitando il formarsi di lunghe code in aeroporto. Da Milano potrebbe in futuro essere esportata anche in altri scali nevralgici del territorio italiano.


Seriate, l’assessore al commercio spinge sulle vetrine on line

Seriate - assessore Commercio Paola RaimondiPuntare sui nuovi media per rilanciare i consumi in tempi di crisi. È questo il consiglio che Paola Raimondi, assessore al Commercio del Comune di Seriate, vuole dare ai negozianti del paese. Un suggerimento rivolto non solo alle nuove generazioni, notoriamente avvezze alle tecnologie più avanzate, ma anche ai bottegai storici. «L’auspicio – spiega l’assessore – è che anche i negozianti classici sviluppino un vetrina via web per contenere la concorrenza, ampliando così la propria offerta commerciale».

Quali sono le principali difficoltà dei commercianti di Seriate? Si sente ancora il peso della crisi?

«Alcuni commercianti lamentano la diminuzione dei consumi. L’assenza di lavoro ha inciso sugli acquisti, sempre più contenuti da parte dei clienti. Inoltre anche la forma di vendita e-commerce dei prodotti a costi più contenuti influisce sul calo delle vendite».

C’è coesione e collaborazione tra i commercianti e l’amministrazione nell’organizzazione di iniziative?

«Sì. Molte manifestazioni sono nate proprio dalla collaborazione tra Comune, commercianti e associazioni del territorio».

Qualche esempio?

«La “Notte bianca”, “Seriate sotto le stelle” oppure gli appuntamenti estivi che si stanno definendo per rilanciare il centro storico».

Anche il Distretto urbano del commercio rappresenta una risorsa per i negozianti di Seriate…

«Certo. Da diversi anni l’amministrazione comunale promuove una strategia commerciale in sintonia  con gli esercizi di vicinato. Questa logica di sistema pubblico–esercenti è stata stretta maggiormente con la costituzione del Duc, Distretto urbano del commercio, dando vita a iniziative quali Seriate Shopping Card, carta fedeltà che consente di accumulare sconti o crediti spendibili immediatamente nelle attività commerciali aderenti al circuito, e ad altre proposte di natura commerciale, promozionale e d’intrattenimento pensate in collaborazione con i commercianti di Botteghe in Seriate».

Cosa bolle in pentola per questo 2015?

«Per il 2015 è stato programmato un ampio calendario che ripercorre le tradizionali festività religiose o laiche, come la Pasqua, la festa della donna, della mamma e del papà, di Halloween e di Natale, da trasformare in eventi interattivi che coinvolgono le famiglie con animazioni e giochi o vanno incontro alle esigenze familiari con promozioni e sconti speciali. In occasione dell’Expo, inoltre, sono state pensate proposte ad hoc in linea con i temi del cibo ed eco-sostenibilità».


Il presidente delle Botteghe in Seriate: «Per il rilancio i negozi dovrebbero investire di più»

«La congiuntura economica in tutta Italia non è positiva e Seriate non fa eccezione. In generale il commercio non va benissimo, i segnali di ripresa sono minimi». A disegnare questo quadro è il presidente dell’associazione Botteghe in Seriate, Marino Esposito, titolare dell’Ortofrutta in via Roma, che punta il dito soprattutto sull’eccessivo proliferare di centri commerciali: «Le catene della grande distribuzione servono, per carità, ma le aperture dovrebbero essere regolate altrimenti le piccole botteghe continueranno a soffrire».

In un simile contesto, il ruolo dell’associazione Botteghe in Seriate è più che mai strategico per ridare slancio al commercio…

«Certo. L’associazione dà un sostegno in più al commerciante che, anziché trovarsi da solo ad affrontare i problemi quotidiani, può contare su un lavoro di squadra».

C’è sinergia tra i negozianti seriatesi?

«Dipende. Molti hanno punti di vista diversi e mettere d’accordo tutti non è facile anche perché i settori coinvolti sono i più disparati. Cerchiamo, però, per quanto possibile, di trovare soluzioni per il bene di ogni negoziante».

Quanti membri conta l’associazione?

«Una cinquantina».

Quali sono gli eventi che hanno portato più movimento in paese?

«Organizziamo spesso eventi, sia per dare visibilità al commerciante, sia per attirare più gente a Seriate. La Notte bianca, per esempio, è una buona iniziativa perché crea movimento e vivacità. Da un lato porta incassi e riscontri immediati, in particolare a livello gastronomico perché i locali sono frequentati, si mangia pane e salme per strada… Dall’altro la notte bianca rappresenta una vetrina a lungo termine per i negozi di abbigliamento che, in questa occasione, hanno l’opportunità di farsi conoscere. E magari qualche cliente ritorna anche nelle settimane successive».

Per promuovere la vostra attività state sfruttando anche i social network?

«Sì, perché abbiamo capito che Facebook, se ben sfruttato, può essere una risorsa. È un buon canale pubblicitario».

C’è collaborazione tra i commercianti e l’amministrazione?

«Il Comune si è sempre impegnato parecchio per darci una mano e fornirci gli spazi e le persone giuste per portare avanti le nostre idee».

Organizzate delle riunioni periodiche per coordinare la vostra attività?

«Le riunioni di associazione sono necessarie per portare avanti le nostre iniziative, è un momento di confronto tra il presidente e tutti i soci. Se un commerciante non è d’accordo o capisce di non trarre beneficio da una determinata iniziativa, però, può anche non aderire».

Avete una tessera punti?

«Sì, ma ritengo che non sia stata sufficientemente capita, non tanto dal cliente quanto dal commerciante. È un ottimo canale che non è stato sfruttato adeguatamente. Forse perché le tipologie merceologiche di cui si occupano i negozianti sono le più disparate e sono state riscontrate difficoltà diverse nell’utilizzo della stessa carta».

Ma i clienti sfruttano questa opportunità?

«In generale, se la spesa è minima, la tessera funziona, altrimenti no. Il cliente che spende tanto, infatti, preferisce avere uno sconto immediato e non a posteriori, non ha la pazienza di accumulare punti».

Quali sono le principali difficoltà sollevate dai commercianti nell’uso della tessera?

«La tessera ha un costo di gestione e mantenimento del software che grava sul commerciante, ma non sul cliente. Forse per questa ragione molti negozianti preferiscono non aderire. Tutte le iniziative che organizziamo hanno un costo, ma è basso, grazie anche al contributo dell’amministrazione. Più impegno ci si mette nell’organizzazione di un evento più risorse servono. D’altronde, se si vuole promuovere bene il proprio prodotto, bisogna essere pronti a investire un po’ di più».


Seriate, «cresce il degrado ma i controlli dove sono?»

Un ospedale di alto livello, aree verdi ben curate, attenzione ai bambini e alle famiglie. Ma anche tasse elevate che gravano sui commercianti e qualche disservizio. Sono queste, a detta di negozianti e residenti, le principali luci ed ombre di Seriate.

Da quando ha aperto il suo Caffè del Parco in Corso Roma, per esempio, Serena Mascheretti è costretta a fare i conti con imposte, affitto, ma anche con gli extracomunitari che sostano davanti alla sua vetrina: «Le tasse per i rifiuti sono molto alte e le agevolazioni per i commercianti sono inesistenti – dice – inoltre sono obbligata a pagare la tassa per la pubblicità del mio negozio. Questo però non risolve il problema dell’extracomunitario che, per due mattine alla settimana, sosta davanti alla mia vetrina, impedendo di fatto ai clienti di vedere i miei prodotti. È un anno che chiedo di farlo spostare, ma non cambia niente. Inoltre la via dove ho il bar è sempre tagliata fuori dalle iniziative come Notte Bianca o simili, tutto avviene vicino al Comune, creandoci così una concorrenza spietata. Comunque Seriate ha anche parecchi punti di forza come le agevolazioni per gli asili nido e molte altre iniziative».

Seriate - Gabriele BereraGabriele Berera, titolare di Bg Tech, lavora in paese da quasi 15 anni e ne conosce bene la realtà: «Basandomi sulla mia personale analisi, prima come dipendente e poi come piccolo imprenditore, l’ostacolo più grande che ho dovuto affrontare è stata la diffidenza dei clienti e dei commercianti riguardo nuove proposte e idee volte a creare uno spirito di unione fra le varie attività. Spesso, infatti, i colleghi imprenditori, forse per paura del nuovo e del confronto con attività similari presenti nel territorio di Seriate, si chiudono in se stessi scartando qualsiasi proposta oppure accettandola con spirito superficiale per paura di esporsi. Tale comportamento spesso ha portato al naufragio di varie proposte come il Distretto o la Shopping Plus, nati per contrastare lo strapotere dei centri commerciali. Ma, dopo una promettente nascita, hanno visto un repentino tracollo dovuto all’inerzia o al disinteresse di alcune attività. Il cittadino reagisce di conseguenza e migra altrove. Al parcheggio della ex fiera, tra l’altro, costruiranno un altro centro commerciale. I negozianti dovrebbero diventare gli animatori del commercio di Seriate così da incentivare a loro volta i cittadini. Per far questo dovremmo aiutarci reciprocamente, organizzando corsi formativi, iniziative ed esposizioni. Il tutto senza gravare ulteriormente, se possibile, sul portafoglio dei piccoli imprenditori, eliminando così la paura del confronto e stimolando la creatività di ognuno».

Seriate - Rita GussagoRita Gussago, ex farmacista, ex dipendente comunale e membro della locale circoscrizione si dice sconsolata sia per la mancanza di iniziativa dei giovani d’oggi sia  per le scelte dell’amministrazione comunale: «C’è troppo degrado in giro ultimamente e con la scusa che i soldi mancano per via della crisi si fa poco o niente. Piuttosto che ampliare la piazza interna della Iper di Seriate di fronte al Mc Donald’s bisognava pensare al centro del paese che una vera piazza non ce l’ha. Io chiederei al sindaco di rivedere le piste ciclabili di Seriate: sono troppo frammentate, non c’è continuità e si rischia di venire investiti perché gli sbocchi sono troppo pericolosi. E poi c’è troppo inquinamento. Altro problema è la pulizia delle strade. Qualche tempo fa, è stata trovata una siringa a Seriate. La foto è finita su Facebook e si è generata una discussione tra cittadini e amministrazione. Il presidente del Consiglio comunale Giampaolo Volpi ha detto che sarebbe stato opportuno raccoglierla e metterla nel cestino dei rifiuti anziché fotografarla. È risaputo, però, che queste siringhe sono infette ed è quindi assurdo pensare che ogni persona civile, prima di uscire da casa, debba portarsi, per prevenzione delle pinze, un contenitore rigido e un paio di guanti per la raccolta di siringhe. La pulizia la deve fare la ditta appaltatrice pagata da tutti i cittadini onesti che pagano le tasse».

Seriate - Mauri PomaUn episodio che ha generato l’indignazione anche di Mauri Poma: «Vivo a Seriate da 5 anni e noto molta sporcizia in giro per strada. Tempo fa qualcuno si è lamentato per il ritrovamento di una siringa. Il tutto va visto con i nostri occhi di genitori e non di un sindaco che dice di entrare al lavoro alle 7.30 e di uscire alle 20. Invece di stare in ufficio dovrebbe girare per la città e per capire in che situazione viviamo. Dovrebbe recarsi all’oratorio a vedere i ragazzini che fumano le canne. I tossici e la delinquenza straniera fanno paura. Alla sera ci barrichiamo in casa perché Seriate diventa un deserto senza neanche un minimo di controlli».

Seriate - Veronica GrandiAnche Veronica Grandi, residente di Seriate ma titolare di un negozio a Bergamo, lamenta la mancanza di pulizia: «Uno dei problemi che riscontro in questa cittadina è il disservizio di pulizia delle strade, dalla ciclabile del Tonale ai sottopassi, dal centro del paese ai parcheggi. A questo segue anche l’assenza di cestini della spazzatura e, per una come me che ama camminare e lo fa con due cani, sono alquanto essenziali. Comunque Seriate ha anche tanti punti di forza – ricorda – come un ospedale di ottimo livello, scuole di ogni tipo, aree verdi ben tenute, un grosso centro commerciale, musei, il mercatino dell’antiquariato operativo da tantissimi anni, aree residenziali e tranquille, locali, ristoranti, centri ricreativi, feste patronali estive, una per ogni zona».


Centri commerciali in crisi. Citerio (Fisascat): «Il 2015 sarà l’anno delle ristrutturazioni»

«Il commercio e i consumi stanno attraversando crisi profonde e cambiamenti, ma in questa fase la sensazione è che le piccole insegne riescano a reggere il colpo meglio delle grandi. Sin dalla fine del 2014 sostenevamo che la ripresa non sarebbe iniziata nel 2015. La crisi dura dal 2008 e si è ulteriormente accentuata dal 2012 al 2014. Le grandi catene hanno retto in questi anni, ma ora i conti iniziano a pesare per la grande distribuzione e quest’anno si annuncia come l’anno delle ristrutturazioni e dei riassestamenti delle catene» commenta Alberto Citerio, segretario provinciale della Fisascat Cisl.

Si rivedono le strategie di marketing: «La concorrenza a suon di volantini e promozione dei “sottocosto” ha risicato i margini e creato ben più di un problema nei conti economici – continua -. Ora assistiamo ad una riduzione delle promozioni, con ribassi che interessano più che altro i prodotti a marchio, oltre ad una riduzione delle referenze tra gli scaffali».

A cambiare sono anche le abitudini dei consumatori: «I dati sui consumi più recenti evidenziano un aumento del numero degli scontrini battuti, ma i carrelli sono sempre più ridotti. Si sta inoltre riscoprendo la sobrietà, un concetto che stride con i numeri e la filosofia della gdo. Al supermercato ci si va sempre più spesso, ma si compra sempre meno e la situazione dei piccoli negozi sembra migliorare a discapito di quelli grandi». Non a caso grandi catene come Carrefour stanno aprendo market di dimensioni ridotte, come quello in centro in Largo Rezzara e l’ex Billa (già ex Standa) in via Tiraboschi, oltre ai punti vendita Essere & Benessere, l’anima bio della catena francese, come il negozio che in via Carducci occupa i locali dell’ex Blockbuster.

I dati più recenti dei primi tre mesi di quest’anno evidenziano una timida ripresa del comparto commerciale bergamasco rispetto allo stesso periodo del 2014: «È il secondo segno positivo che incontriamo dal 2008 ad oggi, dopo il +1,1% del quarto trimestre 2013. Il comparto alimentare arranca ancora (-0,8%) ma a soffrire è la media e grande distribuzione».

presidio sindacati fisascat auchemn bergamoIl caso di Auchan, il primo centro commerciale ad aver aperto a Bergamo nel 1976,  in piena trattativa è emblematico: «La multinazionale deve ridurre di 50 milioni di euro il costo della forza lavoro. Si parla di 1.462 posti in tutta Italia, di cui 29 a Bergamo ed altri 6 nel magazzino di Calcinate. Sabato c’è stato lo sciopero dei lavoratori ed il 12 maggio è la data del primo incontro a Roma». Negli ultimi mesi la geografia della grande distribuzione del territorio è sempre più incerta, tra chiusure, cessioni, cambi di insegne e ridimensionamenti: «Billa ha ceduto alcuni negozi al gruppo Carrefour, come l’ex Standa in via Tiraboschi, ma ha deciso di chiudere Cisano Bergamasco, dove erano impiegati una ventina di lavoratori, in mobilità dai primi di marzo – fa il punto Citerio -. È previsto un incontro per la questione Mercatone Uno al Ministero dello Sviluppo Economico, dal quale dipende il futuro di 4mila lavoratori in Italia, di cui 40 a Verdello. Siamo all’inizio degli incontri per Mediamarket, il gruppo di Curno che opera con i marchi Mediaworld e Saturn, che prevede 900 esuberi in Italia e la chiusura di sette punti vendita sul territorio nazionale, nessuno in Bergamasca. Le trattative sono in corso: l’azienda ha dato la sua disponibilità a vagliare diverse ipotesi ed il clima è positivo e costruttivo».

Il 2015 si è aperto con il passaggio di Zerbimark al Gruppo Sigma: «Un’attività storica anche per il nostro territorio, che nel passaggio al Gruppo Sigma ha portato alla chiusura di alcuni negozi, tra cui quello di Sarnico che impiegava 15 lavoratori». Il 2014, nonostante l’arrivo della Brebemi, ha visto sgretolarsi lo shopping center di Cortenuova Le Acciaierie: 175 negozi su due piani per 44mila metri quadrati, nato per rappresentare la meta dello shopping della Bassa, ma chiamato ad affrontare negli ultimi anni la concorrenza del centro commerciale di Antegnate: «A novembre è scomparsa la galleria commerciale, dopo che il supermercato Bennet aveva chiuso ad ottobre, con 78 dipendenti diretti dell’ipermercato». La corsa alle aperture di nuovi centri commerciali a suon di investimenti ha alterato il mercato: «L’investimento nel 2011 del Gruppo Lombardini nel Centro Commerciale di Mapello, con una notevole esposizione finanziaria, ha messo in crisi di liquidità lo storico gruppo bergamasco della grande distribuzione, con quartiere generale a Dalmine, che negli anni Settanta deteneva la leadership nazionale della gdo – prosegue il segretario Fisascat-Cisl -. Il riassetto societario- la cessione a Lillo Spa di Caserta delle insegne Ld, ora Md discount; il passaggio di mano degli ipermercati di Treviglio e Mapello alla Coop e gli altri cambi di insegne Comprabene, Conad e GrosMarket – ha portato a farne le spese più di duecento lavoratori, tra cassa integrazione straordinaria e procedure di mobilità. È stato il collasso di un vero e proprio impero, ma anche il segnale di un modello distributivo che ha fatto il suo tempo. Eccezion fatta per i discount, le aziende della gdo di medie dimensioni non reggono il confronto dimensionale con le multinazionali degli ipermercati».

Da ricordare anche il ridimensionamento dell’Iper a Oriocenter, il centro commerciale per antonomasia della provincia: «Nella primavera del 2014 l’ipermercato ha deciso di rinunciare ad un intero piano, dimezzando gli spazi commerciali, passando da una superficie di 13.400 metri quadrati ad una di 7.200 metri quadrati». Sulla situazione di crisi generale che la grande distribuzione sta attraversando nel nostro territorio pesa anche – oltre alla rivoluzione in atto nei consumi – l’ondata di liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti: «Il provvedimento del 2012, arrivato in piena crisi, ha distorto il meccanismo delle vendite, esacerbando la concorrenza tra centri e la rincorsa alle aperture domenicali, troppo spesso in perdita».

Una crisi annunciata

Da tempo la Cisl aveva sottolineato come l’occupazione iniziasse a dare segni di cedimento, rilevando una crescita di 150mila metri quadri dal 2003 al 2013 destinati alla grande distribuzione, fino ad arrivare a quota 500mila metri quadri nel 2013. «Nonostante i segni di un lento declino di questo modello di commercio siano già stati lanciati è ancora viva la tendenza a costruire mega strutture per il commercio – commentava in un comunicato alla fine del 2014 Alberto Citerio -. Ora serve una regia territoriale condivisa che sappia gestire l’esistente e lo sviluppo per evitare cattedrali nel deserto e l’uso inappropriato del territorio, mentre avvii una gestione oculata delle potenzialità occupazionali».  In dieci anni (secondo i dati di UnionCamere Lombardia elaborati dalla Fisascat-Cisl di Bergamo) la superficie di territorio destinata alla grande distribuzione è passata dai 292.225 metri quadri del 2003 agli oltre 446mila quadri del 2013. Nel frattempo, la popolazione degli addetti è passata dai 20.500 del dicembre 2011 ai 20.108 del dicembre 2013. Due cifre per definire l’impatto della “grande crisi” sul pianeta del commercio in provincia di Bergamo. Il settore che era naturalmente il salvagente occupazionale degli altri comparti (soprattutto manifatturieri)  segna il passo ma, soprattutto, delinea scenari per il futuro particolarmente inquietanti. Se infatti il continuo crescere degli spazi destinati ai grandi centri commerciali, ma anche alle strutture di medie dimensioni ( dai 470 mila ai 615 mila metri quadri), segue una pianificazione partita almeno 10 anni fa, quando cioè la crisi non era certo all’orizzonte, oggi si inizia a pagare lo scotto di una disponibilità economica molto inferiore e di una propensione alla spesa non prevista nei “business plan” dell’epoca.


Consumi, a Bergamo è cominciata la ripresa

Il cambio di passo dell’industria bergamasca atteso nel corso del 2015 si vede per ora più nelle aspettative sul secondo trimestre che nei risultati del primo. La dinamica dei tre mesi iniziali del 2015 per Bergamo è di poco negativa sia sul piano congiunturale (-0,5% sull’ultimo trimestre del 2014) che nel confronto con un anno fa (-0,3%).  Sono le indicazioni che emergono dall’indagine congiunturale della Camera di Commercio sul primo trimestre dell’anno. Il dato complessivo – e statisticamente più affidabile – dell’intera industria lombarda descrive una situazione di sostanziale stazionarietà del ciclo: dopo la battuta d’arresto della scorsa indagine (-0,1%) la variazione trimestrale torna debolmente positiva (+0,2%). Su base annua il recupero è del +0,4%, in progresso rispetto alla precedente rilevazione (+0,2%).

Il risultato provinciale è coerente con le previsioni molto caute che le stesse imprese del campione avevano espresso nella scorsa indagine – rileva lo studio -. In base alle attuali aspettative delle imprese, un più marcato miglioramento del ciclo potrebbe manifestarsi dal prossimo trimestre: le attese di crescita sono prevalenti non solo per quanto riguarda la domanda estera ma anche per la produzione e per l’occupazione. Risulta meno negativamente squilibrato anche lo scenario previsto per la domanda interna.

Nello specifico dell’analisi, il fatturato totale segna un modesto progresso, più dinamico nella sempre più rilevante componente estera rispetto a quella interna, mentre gli ordinativi mostrano un andamento fiacco, soprattutto quelli provenienti dal mercato interno. L’intero comparto metalmeccanico si distingue per performance nettamente migliori. Il proseguimento di una fase positiva del ciclo è confermato dall’indicatore, più strutturale, rappresentato dal saldo tra imprese con livelli produttivi in crescita o in calo su base annua: il saldo è risalito e vede la maggioranza delle imprese in fase positiva.

Dati incoraggianti emergono sul versante occupazionale: gli addetti all’industria nel trimestre crescono del +0,7% (+0,3% al netto della stagionalità), un incremento più elevato rispetto ai trimestri iniziali degli anni precedenti. È possibile che si tratti di un “rimbalzo” dopo la contrazione nell’ultimo trimestre del 2014 contemporanea all’annuncio degli sgravi fiscali e della nuova normativa sul lavoro avviate rispettivamente a gennaio e a marzo di quest’anno. Conferme di un miglioramento della situazione occupazionale vengono dal graduale riassorbimento della Cassa integrazione ordinaria.

L’artigianato manifatturiero conferma una dinamica congiunturale all’insegna della stazionarietà (+0,1% nel trimestre) ma anche un primo distacco (+2,6% sull’anno scorso) dai livelli produttivi in cui è sprofondato da tempo. Il relativo miglioramento è suggerito anche da un’evoluzione positiva delle aspettative dei produttori artigiani.  Va tuttavia considerato che il ciclo della produzione artigiana nell’intera regione mostra ancora segni negativi.

Spunti positivi giungono dal commercio al dettaglio: l’aumento del +0,4% delle vendite complessive su base annua, presente anche nella dinamica regionale, è di entità modesta ma interrompe una serie negativa da tempo e pare indicare un primo risveglio dei consumi. Anche nel commercio migliorano relativamente le aspettative ed aumenta nel primo trimestre del 2015 il numero degli addetti delle imprese minori.

Meno incoraggianti i dati provenienti dai servizi: il giro d’affari è in calo tendenziale (-2,1%, ma il più robusto dato regionale indica una variazione positiva) soprattutto nei servizi alle imprese. Anche qui le aspettative sono in rialzo e gli addetti aumentano nel trimestre.

Infine, nelle costruzioni si delinea a livello regionale un primo timido risultato positivo.