Pane, «fondi europei per sostenere la filiera locale»

Pane, «fondi europei per sostenere la filiera locale»

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fava aspanIl progetto di filiera del pane, nato a Bergamo ed esteso ora anche in altre province lombarde, riceve il sostegno dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ne propone l’inserimento nel Psr, il Piano di sviluppo rurale finanziato dall’Europa. Lo ha annunciato a Grassobbio, nella sede dell’Aspan, l’assessore Gianni Fava al Consiglio direttivo dell’Unione regionale panificatori, di cui è presidente il bergamasco Roberto Capello.

Il progetto – contraddistinto dal marchio QuiVicino, utilizzato dai panificatori lombardi a segnalare l’utilizzo di cereali coltivati localmente – promuove la conversione delle colture a grano e cereali per poter produrre un pane che sappia coniugare la professionalità dei produttori artigiani a una farina frutto del territorio, con vantaggi per l’economia e minori costi ambientali.

«Come Regione riteniamo utile che si apra un dialogo tra panificatori e assessorato per il sostegno alle vostre progettualità all’interno di un percorso di filiera integrata – ha detto Fava -. In un contesto di tendenza alla riconversione in campo agricolo, il primo obiettivo è quello di garantire ai produttori cerealicoli la giusta redditività e un adeguato valore di mercato così da mantenere a voi il bacino di fornitura attuale». «Quello che vi consente – ha continuato – di valorizzare il grano a km zero e di fare risparmiare tonnellate di CO2 nel nostro ambiente, grazie ai progetti sul grano lombardo, su quello di segale e su quello milanese». «In quest’ottica – ha evidenziato l’assessore – sono da incoraggiare i progetti che consentano alla gente di vedere come un artigiano panificatore realizza il prodotto che arriva sulle tavole».

E  ha assicurato la volontà di supportare il percorso. «Potremo sostenere un progetto di filiera integrata complessa – ha affermato Fava – che unisca le vostre progettualità a quelle dei produttori cerealicoli grazie al Psr, un Piano che è in fase di autorizzazione da parte dell’Unione europea».

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