Non solo effetti negativi. Per alcuni settori il caldo record di questa estate è stato un volano per gli affari.
È il caso del settore delle acque e delle bevande, il cui consumo nel torrido luglio appena chiuso è aumentato del 20% a Bergamo.
«Il caldo di questi mesi ha aumentato i consumi legati alle bevande ed ha incentivato la gente ad uscire e frequentare i locali più dello scorso anno. Le zone che godono maggiormente degli aumenti sono le valli, grazie soprattutto al flusso turistico maggiore generato proprio dal bel tempo» spiega Giampietro Rota, presidente del Gruppo Grossisti vino e bevande di Ascom Bergamo.
Il positivo risultato di luglio si aggiunge ad un semestre che registra un fatturato del +12% rispetto al primi sei mesi del 2014. «Sono dati buoni, dove spicca la vendita di bevande analcoliche e di birra» continua il presidente Rota.
Nella distribuzione delle bevande, si distingue l’exploit delle birre che occupano il 38% del totale del fatturato, con un + 5,3% rispetto al primo semestre dello scorso anno; seguite da vini (15,3% e con +5,6% rispetto 2014), liquori (14,8% con + 6,6,% rispetto 2014), bibite (13,5% con + 6,1% rispetto 2014), acqua (11,8% e con +9,4% rispetto 2014 ), e a seguire aperitivi (3,3% con +2% rispetto 2014) e succhi (3,1% con -2% rispetto 2014).
Per quanto riguarda il quantitativo distribuito, al primo posto capeggia l’acqua che occupa il 50,2% del mercato, a cui seguono birra (24,5%), bibite (13,2%), vini (7,2%), succhi (7,2%) e liquori (1,9%). Rispetto allo scorso anno la vendita di acqua è aumentata dal 3% al 16,6% a seconda delle diverse tipologie di formato, le bibite monodose del 21,5% e la birra in fusto del 10,9%. Tra i liquori campeggia il gin con un incremento del 18,65%. È calato invece del 20% il consumo dei succhi.
«Per quanto riguarda le tipologie, si sta verificano un forte trend di crescita delle birre artigianali (sia in produzione che in consumo) e un boom nella vendita del gin che viene sempre di più utilizzato nei bar. Il gin negli ultimi mesi ha sostituito in parte la vodka e rappresenta l’ultima tendenza in fatto di liquori che costituiscono la base per aperitivi e cocktail».
Per vino, acque e bevande una gran fetta del mercato è costituita dalla distribuzione nei canali tradizionali, come pubblici esercizi e attività commerciali (49,9%) a cui seguono la ristorazione (31,6%) e i locali serali, come discoteche (19%).
I grossisti di vino e distributori di bevande sono oggi in bergamasca 144. È un mercato che tiene ma in trasformazione, in quanto i distributori tradizionali sono scomparsi e la vendita di acqua e bevande per uso domestico è stata acquisita dalla grande distribuzione, mentre nascono nuovi distributori specializzati per la vendita di birre artigianali e vino di qualità e destinati al mercato della ristorazione. «È un mercato in crescita perché non solo fa parte del settore alimentare che, nonostante tutto continua a tenere, ma anche perché è capace di generare determinate emozioni, soprattutto i prodotti del comparto enobirrofilo, capaci di determinare nuove tendenze – precisa Rota -. I protagonisti della filiera distributiva sono sempre più attenti alle richieste dei consumatori e puntano a ricercare produttori in grado di garantire, oltre la qualità e il giusto prezzo, la piacevolezza del gusto. Questa attenzione premia».