Entra nel vivo a Clusone la polemica sull’operazione “ex Mirage”. Le minoranze e i commercianti scendono in campo con una petizione sulla variante al piano di recupero del complesso.
La raccolta di firme sarà promossa nei negozi della cittadina fino al 15 marzo. Al centro ci sono due questioni: l’aspetto architettonico dell’intervento (nell’area all’ingresso del paese, dove sorgeva il cinema Mirage), ma soprattutto la possibile variazione di destinazione d’uso del piano terra dell’edificio da direzionale a commerciale, con la creazione di nuovi negozi di vicinato. «Abbiamo accolto l’invito delle minoranze a promuovere una raccolta firme perché il tema interessa moltissimo la nostra associazione e la cittadinanza – dice Luigi Percassi, presidente dell’associazione “Clusone Centro” -. Dopo l’ultimo consiglio comunale abbiamo promosso un sondaggio via mail tra 120 commercianti di cui avevamo il recapito e in 48 ore abbiamo ricevuto 80 risposte, tutte esprimevano un’opinione molto negativa sulla ipotesi di variante. Vogliamo prendere in mano il futuro del centro storico, è inutile e dannoso per il commercio della nostra cittadina creare altri negozi perché sono vicini». «Ci auguravamo di avere un dialogo con l’Amministrazione nel corso dell’assemblea dello scorso 24 febbraio – aggiunge Percassi – ma non è intervenuto nessuno e questo ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Viene da pensare che non ci sia l’intenzione di abbandonare l’ipotesi della variante».
Ora si attende di conoscere la volontà dei clusonesi, ma anche dei clienti abituali dei negozi perché «perché l’argomento riguarda tutti», evidenzia Percassi.