Si è spento nei giorni scorsi all’età di 81 anni Imerio Facchinetti, affermato dottore commercialista e docente universitario. Era ritenuto uno dei massimi esperti di bilancio in Italia. Ha tenuto e promosso convegni in tutta Italia su materie fiscali e di contabilità, collaborando con Il Sole 24 ore e atenei. È stato autore di numerose pubblicazioni e di articoli su riviste specializzate di economica. Ed ha insegnato per 40 anni in Università, all’Università degli Studi di Bergamo, all’Università degli Studi di Milano, all’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo e alla scuola centrale tributaria di Roma.
Per oltre vent’anni è stato anche apprezzato consulente della cooperativa di garanzia Fogalco e coinvolto nelle Federazioni del sistema della garanzia consortile Regionale e Nazionale diventando, sin da subito, un prezioso punto di riferimento.
Antonio Arrigoni, direttore di Fogalco lo ricorda così.
“Il proferror Facchinetti è stato per me un maestro non solo di contabilità, ma anche di vita. Ricordarlo significa parlare anche di Confidi e di sistema economico della rappresentanza. Nel “nostro mondo” ha curato, in particolare, la struttura contabile e di bilancio dei Confidi tenendo, tra l’altro, diversi corsi di formazione con riferimento alle svariate tematiche relative al comparto creditizio e finanziario. È stata sua l’idea di costituire un “Comitato Studi” permanente per sviluppare e approfondire le istanze provenienti dai diversi territori.
Ho avuto il privilegio di conoscerlo in un contesto economico e di mercato nel quale si delineava la struttura della “nuova e moderna garanzia consortile”, che si è rivelata ben presto uno strumento indispensabile per la crescita e lo sviluppo delle piccole medie imprese. Muovevano i primi passi il nuovo Piano dei Conti e i nuovi accordi con il sistema bancario convenzionato”.
I ricordi che ho di lui sono legati, in particolare, alla passione che sapeva trasmettere per la materia che insegnava, alla chiarezza, semplicità e capacità che aveva di comunicare e di saper rendere meno noiose materie e numeri spesso ostici, con battute di spirito e provocazioni.
Il suo carattere lo portava ad essere anche intransigente nel rispetto dei rigidi schemi di protocollo. Tanti di noi ricordano ad esempio quando ha interrotto il suo discordo e abbandonato l’aula in un importante convegno in Confederazione perché disturbato dal brusio o dall’andirivieni di persone.
Non erano rari i momenti in cui il confronto si faceva aspro e intenso; il rigore che pretendeva nell’affrontare e nel rappresentare gli accadimenti aziendali rimane per me, e credo anche per tutti coloro che l’hanno conosciuto, un importante insegnamento.
Il professor Facchinetti ha saputo stimolare in me l’interesse per argomenti e materie non sempre facili, attraverso un dialogo e un confronto mai banale ma sempre costruttivo. Ha saputo portare in luce aspetti della materia che probabilmente senza di lui sarebbero rimasti in ombra. È un bagaglio importante sia culturale che di impostazione mentale che porterò sempre con me. Grazie di cuore, professor Imerio, avrò sempre di te un ricordo affettuoso e grato”.