Acquisto auto: convenzione Agenti FNAARC

Sconti fino a 750 euro 

Fabio Fracassi

La Federazione Agenti FNAARC (la Federazione degli agenti e rappresentanti commercio aderente a Confcommercio) e brumbrum (brumbrum.it, primaria società con Stellantis come azionista di maggioranza, leader europeo con 90mila auto usate vendute online all’anno) hanno attivato una nuova convenzione che permette ai soci in tutta Italia di acquistare auto usate e garantite a condizioni vantaggiose. La convenzione offre agli agenti e rappresentanti di commercio associati, molto attenti all’usato garantito nel mercato automobilistico, un’opportunità in più anche in considerazione del forte aumento dei prezzi delle auto nuove e dell’inadeguatezza per la categoria  del tetto di deducibilità fiscale (Agenti FNAARC ha, in questo senso lanciato un appello al Governo e sta conducendo la campagna #piùdeducibilità). L’accordo valido per tutti gli associati Agenti FNAARC e parenti di primo grado, prevede uno sconto di 250 euro sulle auto già in promozione e fino a 750 euro su tutte le altre auto in vetrina.  Oltre agli sconti è assicurato il reso gratuito entro 14 giorni e 1.000 km, la consegna gratuita in oltre 35 città, garanzia e soccorso stradale di un anno inclusi nel prezzo, oltre a finanziamenti a tasso agevolato e sconti sull’estensione della garanzia.  “Anche se tendenzialmente gli agenti preferiscono auto di proprietà, con i rincari del nuovo e lunghi tempi di consegna, incertezza sulla scelta da compiere fra diesel, benzina ed elettrico e sul valore futuro residuo dell’auto, l’usato garantito rappresenta un’opzione interessante – spiega  Fabio Fracassi, presidente provinciale degli Agenti FNAARC-. L’auto è per ogni agente uno strumento irrinunciabile di lavoro e avere auto sicure e confortevoli è fondamentale per la categoria. Di fronte a una deducibilità dell’auto con un importo fissato a 25mila euro del tutto inadeguato e anacronistico per l’acquisto del nuovo, l’accordo offre la possibilità di un contenimento immediato dei costi in fase di acquisto. Rappresenta anche un’opportunità per i giovani o per chi inizia questa attività, per cui l’acquisto dell’auto è un gravoso impegno finanziario”.

 

 


Festività, quasi 320mila bergamaschi scelgono il ristorante dalla Vigilia a Santo Stefano

I consumi fuori casa valgono quasi 15,5 milioni di euro. Bene anche il turismo, tra sci, mercatini, sport invernali e una pausa di benessere in spa o terme

Il brindisi delle feste sarà per molti ai tavoli dei ristoranti in città e provincia. Mai come quest’anno le prenotazioni per il classico pranzo si sono chiuse in anticipo: c’è chi ha riempito il locale a ottobre, molti a novembre, altri a inizio dicembre. C’è ancora nei locali di città e provincia qualche tavolo, ma si confida nel tutto esaurito. La sensazione è che prevalga la voglia di godersi in spensieratezza le feste senza mettersi ai fornelli, studiare la mise en place e allestire casa, rispetto ai programmi di spending review in atto ormai  in ogni famiglia di questi tempi. Anche la sera della Vigilia, tradizione poco sentita a Bergamo, si sta facendo strada: per il Cenone del 24 le prenotazioni sono buone, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno. E il pranzo di Santo Stefano diventa sempre più occasione per un “Natale bis” con festeggiamenti in differita, con amici o altri parenti. Anche in questo caso, le prenotazioni sono  in lieve crescita rispetto allo scorso anno (+5%). E  se c’è chi ha quasi chiuso le prenotazioni per Capodanno, la maggior parte aspetta come ogni anno il 26-27 per conferme e nuove prenotazioni (di fatto si inizia a pensare al veglione dopo Natale). Per i menù delle feste la spesa media richiesta (vini esclusi) va dai 50 a 150 euro in media.  Ascom Confcommercio Bergamo stima una spesa di quasi 15 milioni e 500mila euro (15.464.119 euro) per le festività natalizie nei 1778 pubblici esercizi di città e provincia, con 317.133 clienti ai tavoli. Il pranzo di Natale e Santo Stefano valgono da soli complessivamente  oltre 9 milioni e 300mila euro (9.371.802 euro), mentre la Vigilia vale  3 milioni di euro  (3.080.385 euro);  la cena del 25 e del 26 dicembre ne portano complessivamente altrettanti 3 milioni di euro (3.011.932).
Quanto alle tendenze, la tradizione vince in menù, come l’alternanza tra specialità di mare e di terra: tortellini e cappelletti, capponi ruspanti, crostacei, funghi. Non si rinuncia a panettone artigianale e a torroni e altre specialità e c’è chi ripropone ricette storiche come la smaiasa bergamasca. Per i cocktail bar e i locali serali serve ancora qualche giorno per tirare le somme per i brindisi nell’ultima notte dell’anno, ma la sensazione è buona. Si chiude con le festività di dicembre un anno di grande lavoro per i locali bergamaschi, anche se, come ricordano gli imprenditori, a ciò non corrisponde l’andamento dei bilanci, gravati dai rincari di materie prime, frutta e verdura in testa, pesce e carne, bollette e altre spese. Anche il segmento business ribadisce la sua importanza e centralità.  Le cene aziendali tornano a regime, in linea con i festeggiamenti pre-Covid (+15-20%). Vi sono due tendenze: da un lato gruppi più piccoli e budget medio-alto; dall’altro lato, si cerca di abbassare anche di 5-10 euro la spesa per menù concordati. Sempre più frequenti, specialmente nei locali più blasonati, tavoli con spesa molto elevata: bottiglie di vino e distillati importanti, tartufo e altri prodotti gourmet. La sensazione è che si stia sempre più allargando la forbice tra chi rinuncia o quasi al ristorante, anche se prima d’oggi li ha sempre frequentati, e chi non bada a spese e anzi, forse esce anche con più frequenza di prima.

Turismo

Prosegue un’annata estremamente positiva anche per il turismo, che ha registrato quest’anno un vero e proprio record con la capitale della cultura. La città senza turismo business si gode una certa tranquillità in questi giorni, in linea con gli anni passati. Fa eccezione Capodanno, che mantiene una buona domanda e presenze in linea con lo scorso anno (ma ci sono ancora buone disponibilità).  Negli hotel è sempre apprezzata la proposta di pacchetto completo: pernottamento e cenone di San Silvestro e prima colazione dell’anno. Bene le Valli e lo sci, che avevano già inaugurato alla grande la stagione con il lungo ponte dell’Immacolata e Sant’Ambrogio: non si rinuncia a una vacanza in famiglia (provenienze da tutta la Lombardia) tra sport invernali ( discesa e fondo, bob, pattinaggio), cucina di montagna e mercatini di Natale. Le presenze da qui all’Epifania sono buone in Val Brembana, tutto esaurito in Val Seriana. Sempre più apprezzato il turismo wellness per una pausa rigenerante negli hotel con spa e quello termale a San Pellegrino, che attira anche visitatori stranieri. Bilancio positivo anche sul lago dove le presenze sono in linea con quelle dello scorso anno.


Regali di Natale: prodotti enogastronomici, giocattoli e cura persona e bellezza in testa

Ascom stima una spesa di 174 euro pro capite (186 a livello nazionale). Cresce internet, ma i negozi non perdono il loro appeal

Scatta ufficialmente il conto alla rovescia per i regali da scartare sotto l’albero e si affrettano le corse in cerca degli ultimi doni. Secondo la ricerca nazionale Confcommercio la spesa media che gli italiani destineranno alle strenne natalizie sarà di 186 euro a persona (in crescita rispetto ai 157 euro del 2022), quella media dei bergamaschi è inferiore: Ascom Confcommercio Bergamo stima 174 euro a residente, nonostante un budget tendenzialmente maggiore della media nazionale, ma una minore inclinazione agli acquisti per regali. Tra i pacchi più gettonati, a livello nazionale, i prodotti enogastronomici (72,7%) si confermano in cima alla lista delle preferenze, seguiti da giocattoli (50,1%), prodotti di bellezza (49,6%), abbigliamento (49,4%) e libri (41,6%); tra i regali che registrano l’incremento maggiore rispetto all’anno scorso si segnalano i prodotti per la cura della persona (+8,6%), i gioielli (+7,9%) e i trattamenti di bellezza (+6,7%); carte regalo e abbonamenti a piattaforme streaming risultano, invece, i regali più acquistati online.  “La spesa per regali è più bassa rispetto a quella nazionale non tanto per la possibilità di spesa, ma per abitudini, consuetudini e predisposizione culturale- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Il bergamasco è più parsimonioso e spende più per acquisti produttivi e vacanze che per fare regali. Anche nella nostra provincia si  afferma il fenomeno dei regali acquistati on line, grazie anche all’allungamento del periodo riservato alla ricerca dei regali, che si estende a tutto il mese di novembre, specialmente in occasione del Black Friday”. Se la maggioranza compra almeno uno o più prodotti sul web, resta alta la quota che si concentra nel commercio tradizionale: “I negozi non perdono il loro appeal, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi”. Cambiano anche le idee regalo: “In questi ultimi anni, accanto alla posizione privilegiata dei giocattoli che fanno felici i bambini e che si mantengono stabili, hanno guadagnato posizione i prodotti alimentari e per la cura della persona, mentre- pur recuperando qualcosa nell’ultimo anno- hanno ormai perso la leadership storica i prodotti di abbigliamento, oltre a hi-tech e tecnologia, anche se i risponditori che sfruttano l’intelligenza artificiale sono comunque apprezzati. In forte calo i libri e l’ebook, mentre crescono le carte regalo che lasciano libero il beneficiario della scelta”.

I dati della ricerca

Il regalo degli italiani

Tra le tipologie di articoli, si regaleranno soprattutto prodotti enogastronomici (72,27%), giocattoli (50,1%), prodotti per la cura della persona (49,6%), capi di abbigliamento (49,4%), con un trend in aumento rispetto al 2022. Cresce infatti per la prima volta dal 2019 la percentuale di chi farà regali, dal 72,7% dello scorso anno al 73,2% attuale. Tra i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (83,4%) e gli abbonamenti streaming (77,8%), seguiti da libri ed ebook (65,2%), oltre a film, dvd e musica digitale (38,7%).

I canali di acquisto

Tra i canali di acquisto preferiti, Internet si conferma al primo posto (68,5%) e in aumento del 4% rispetto all’anno scorso, ma cresce anche l’utilizzo dei negozi di vicinato (dal 45% al 48,3%) e i punti vendita della distribuzione organizzata (dal 53% al 67,7%). Stabili gli acquisti presso outlet e spacci e quelli nei punti vendita del commercio equo e solidale.

La corsa agli acquisti

Anche se in calo rispetto all’anno scorso, le prime due settimane di dicembre si confermano  il periodo dove si concentrano i maggiori acquisti di regali di Natale (46,4%), ma aumenta rispetto allo scorso anno la quota di coloro che hanno già fatto gli acquisti nella seconda metà di novembre (dal 33% al 38,9%).


Ascom incontra gli imprenditori della Val di Scalve

Un confronto sulle opportunità e il futuro del territorio, interessato da investimenti importanti nel turismo

Ascom ha incontrato gli imprenditori della Val di Scalve. Si è svolto nei giorni scorsi, lunedì 11 dicembre, nella Sala riunioni della Comunità Montana di Scalve  a Vilminore di Scalve un incontro con i commercianti, ristoratori e albergatori  dei comuni di Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve e con tutti gli imprenditori facenti parte del distretto del commercio Quota Scalve. L’incontro, che ha visto la presenza del sindaco di Colere Franco Belingheri e di Pietro Orrù, primo cittadino di Vilminore di Scalve,  è stato l’occasione per discutere e confrontarsi sulle criticità e opportunità di sviluppo del territorio e del suo tessuto imprenditoriale. In particolare, si è discusso dell’impatto positivo dei nuovi impianti di risalita di Colere per tutta la valle, che vede rilanciata la sua attrattiva, ampliando gli orizzonti turistici anche al mercato straniero. Durante l’assemblea, che ha visto la partecipazione di circa 40 imprenditori,  i rappresentanti Ascom Confcommercio Bergamo, con il direttore Oscar Fusini, il referente della Val di Scalve Alessandro Riva e i funzionari Diego Cantamessa (Fogalco, credito e finanza agevolata), Marcella Gualeni (Start up e area tecnica, assistenza e pratiche), Giorgio Puppi (innovazione e digitalizzazione e distretti del commercio) hanno presentato  i servizi che l’associazione offre a supporto dell’imprenditorialità e a fianco delle imprese del terziario.


Il lavoro nel turismo: troppi pregiudizi, tante opportunità

L’osservatorio affidato ad Adapt sfata alcuni falsi miti sull’occupazione in pubblici esercizi e hotel

Il primo report “Presente e futuro del comparto turistico-ricettivo e dei pubblici esercizi a Bergamo: strumenti e metodi per favorire l’incontro tra domanda e offerta” realizzato da Fondazione Adapt e commissionato dall’Ente Bilaterale del Turismo di Bergamo scrive una parola nuova sul tema del lavoro nel settore turistico della nostra provincia, accusato da anni di registrare una fuga degli addetti.  Con la disoccupazione prossima allo zero esistono forti difficoltà nel reclutare nuovo personale in tutti i settori e in tutte le imprese. Il problema è quantitativo o di competenze e sta proprio andando così per le imprese della ricettività e dei pubblici esercizi? Lo studio di Adapt contribuisce a fornire una fotografia dello stato di salute del settore che consente anche di contraddire molti pregiudizi sul lavoro nel turismo nella nostra provincia.

La crisi demografica e il suo impatto

I giovani sono la spina dorsale dell’occupazione nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Non è solo un fatto evidente entrando nei locali.  Se dal 2013 al 2022 si è assistito a Bergamo ad un decremento della natalità – 2,6% e alla crescita dell’indice di invecchiamento della popolazione, dal 2019 al 2023 a fronte della diminuzione del numero di residenti – 3.391 sono aumentati i giovani dai 15 ai 29 anni +4.600, aumento registrato anche in Lombardia e nel Nordovest contro il calo della categoria a livello italiano. Questa fascia costituisce circa il 16% della popolazione. L’incidenza degli stranieri è più alta nella fascia giovanile 13,20% contro il 13% del totale residenti. Quindi il problema demografico non sta impattando nell’attualità ma lo farà solo nel medio termine. Il settore dovrà sempre di più arricchirsi di lavoratori stranieri che presentano una dinamica migliore degli italiani.  Sfatiamo un primo falso mito: il turismo impiega molti i giovani ma non è vero che i lavoratori non ci sono per la crisi demografica in atto.

Il numero degli addetti del settore in bergamasca

Il numero degli addetti delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione ha messo a segno una crescita formidabile tra il 2012 e il 2019 passando da 20.691 addetti a 25.377 (+ 4.686 addetti + 22,6%). Secondo l’Osservatori del lavoro di Federalberghi su dati Istat relativi all’anno 2022 proprio nel 2022 c’è stato il recupero totale dei dipendenti con una media nell’anno di 25.640. In questi sette anni in cui c’è stata una forte recupero di manodopera la crescita complessiva è stata del 3,5% (da 385.387 a 398.757 + 13.370) quindi il settore di alloggio e ristorazione ha contribuito per il 35% dell’aumento. Nello stesso periodo il settore ha contribuito a lenire il calo degli altri settori: (non tanto del settore manifatturiero che con il prodigioso recupero messo a segno dal 2017 si assestato a – 262 – 0,1% quanto al settore delle costruzioni (-8.556 -17,6%) e del commercio (-1.191 – 1,9%). In crescita di poco solo i servizi alle persone e di molto i servizi sanitari e sociali.    Poi il crollo per il Covid ha visto scendere gli addetti tra il 2019 al 2020 di 1.843 (-7,2% in un solo anno). Tra il 2021 e il 2022 gli occupati a livello regionale nelle attività di ristorazione sono cresciuti del 13,8% e nelle prime dieci professioni per numero di occupati si è collocato al 2° posto con un peso del 4,1% del livello di occupati. Dopo la fuoriuscita dei dipendenti dal marzo 2020 e proseguita nell’autunno del 2021 fino alla primavera 2021 per effetto delle misure restrittive il settore ha con grande fatica riassorbito manodopera tornando e superando i livelli pre pandemia.  Il dato del tasso mancata partecipazione al lavoro giovanile registra in provincia di Bergamo una flessione di 8,1 punti percentuali nel periodo 2018-2022, decremento più consistente di quello verificatosi a livello regionale nel medesimo periodo. Il tasso nel 2022 era del 10,7% contro il 16,9% del dato Lombardo. Il settore ha contribuito vistosamente al richiamo all’occupazione soprattutto dei più giovani. Non è casuale che il recupero dei giovani al lavoro è stato prodigioso tra il 2018 e il 2019 (-4,6%) e il 2021 e il 2022 (-2,7%) mentre l’indice che è negativo è addirittura aumentato tra il 2020 e il 2021 (+0,3%), quando il settore ha sofferto per i lockdown.  Sfatiamo il secondo grande mito: il settore non ha scacciato occupati , anzi li ha attirati e più di altri ha saputo attirare lavoro giovanile, femminile e di stranieri.

Imprese e lavoro

Entrando nel dettaglio delle specializzazioni produttive locali, nel 2021 le imprese del settore dei servizi di alloggio e ristorazione (4.874) costituivano il 6% del totale di quelle attive a livello provinciale, con una netta prevalenza delle aziende dei pubblici servizi (4.472) di piccole dimensioni. Considerando l’insieme dei comparti riconducibili al turismo, questo dato sale al 10,2%. Il numero delle imprese registrate nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione dal 2010 al 2023 mostra una crescita significativa dal 2010 al 2018 con una crescita maggiore tra il 2017 e il 2018 e poi l’inversione verso una riduzione dal 2018 al 2023 con due accelerazioni in diminuzione, nel 2020 e nel 2022. Infatti la dinamica a breve termine mostra un calo tra il I trimestre 2022 e il I° trimestre 2023 da 6.799 a 6.653 (-146 imprese -2,1%) ma con una dinamica opposta tra la crescita delle imprese di alloggio +41 e il calo di quelle della ristorazione -183). Quello che invece registra l’Osservatorio del lavoro di Federalberghi è che nel 2022 i dipendenti medi dei pubblici esercizi bergamaschi sono stati 8,8 contro i 7,7 della media regionale. Quindi dimensioni medie più grandi si oltre un addetto in media.  Sfatiamo quindi il terzo mito: non è vero i lavoratori non ci sono perché aprono sempre maggiori nuove imprese che diventano sempre più piccole.

L’autoimprenditorialità

Inoltre, è utile prendere in esame anche il numero degli occupati nel 2022. Sul totale di 489.000 occupati in provincia di Bergamo i servizi ne cubano 256.000 (pari al 52,35%) mentre gli addetti ai servizi di alberghi e ristoranti 69.000 (14,11%).  L’osservatorio di Federalberghi per il 2022 registra la punta massima di 26.908 dipendenti nel settore. Senza quantificarlo perché statisticamente è difficile confrontare due fonti diverse è facile intuire quanto sia in questo settore il peso degli indipendenti (soci, amministratori, coadiuvanti rispetto ai lavoratori dipendenti: tre a due. Questo è lavoro in proprio! Sfatiamo il quarto che è il peggiore dei miti: non è vero che le persone scappano da questo settore perché non ci sono prospettive di crescita professionale. Le imprese crescono per dimensione e il lavoro in proprio è un meritocratico ascensore sociale. Certamente non ci sono sentieri o scorciatoie facili per crescere, come in nessun altro settore.

Istruzione, formazione e distanza tra domanda e offerta

Uno dei problemi che esistono nel settore è il disallineamento tra domanda e offerta legata alla variabile grado di istruzione e conseguenti aspettative di crescita professionale. Come detto la categoria “Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione” costituisce la seconda professione in Lombardia (dopo l’impiegato alla segreteria e agli affari generali) tra il 2021 e il 2022 (+22.000 addetti + 13,8%). Come si concilia la crescita di questa professione con gli iscritti nelle scuole superiori di II grado in provincia di Bergamo nello stesso periodo con gli iscritti ai licei 22.505 (46,6% del totale), degli Istituti tecnici 17.838 (pari al 37,0%) con gli iscritti agli Istituti professionali 7.924 (pari al 16,4%) di cui solo 1.414 per servizi (pari al 2,9%). Questa è la realtà che non vogliamo affrontare ma che costituisce il problema: il disallineamento tra istruzione, formazione e aspettative di crescita.
Dobbiamo spiegare bene alle famiglie dove potranno lavorare i figli e evitare di demonizzare lavori che sono onorabili ed anche soddisfacenti. Perché lavorare nel turismo a contatto con la gente sarà certamente migliore che lavorare davanti ad un PC o nel commercio elettronico dove contano robot e Intelligenza artificiale. Dobbiamo far cambiare la percezione. Il terziario della nostra provincia ne avrà bisogno. Qualcosa potrà essere ancora recuperato tra i NEET e i ragazzi che non finiscono le scuole ma in prospettiva occorrerà dare qualità e valore ai lavori del settore per richiamare giovani intraprendenti nel settore. In questo modo oltre alla crescita quantitativa metteremo a frutto anche una crescita qualitativa della nostra offerta turistica.


Fimaa, brindisi da Giuliana a un 2023 di successo per i soci

Il Christmas dinner è stata l’0ccasione per premiare attività storiche e i 27 nuovi soci. Raccolta benefica per Fondazione Asino e ricerche in neuro oncologia 

L’evento di fine anno organizzato da Fimaa Bergamo per gli agenti immobiliari è stata l’occasione conviviale per tirare le somme di un 2023 ricco di impegni e iniziative per la categoria, oltre che per guardare a un nuovo anno pieno di sfide e nuovi obiettivi. Un’occasione per premiare e conoscere meglio i nuovi soci e per consegnare un riconoscimento alle imprese Fimaa più longeve.  Per il Christmas Dinner è stata scelta come sede la storica Trattoria D’Ambrosio da Giuliana, in Via Broseta. L’incontro ha visto la partecipazione del direttivo Fimaa Bergamo, presieduto da Oscar Caironi, che è anche coordinatore regionale Fimaa Lombardia e dei soci della Federazione. Alla convention ha partecipato il presidente nazionale Fimaa Confcommercio Santino Taverna. Tra le autorità, presenti il vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo Luciano Patelli e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. “Grazie al racconto di tante esperienze professionali e del know how di importanti ospiti, abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale- ha sottolineato Oscar Caironi, prima dell’intervento del presidente nazionale Santino Taverna e di Roberto Re, mental coach e formatore. Un ringraziamento speciale va a tutti i soci premiati, che hanno saputo distinguersi grazie al loro insostituibile operato e al loro fondamentale contributo alla vita associativa. E un grazie e un benvenuto ai nuovi iscritti Fimaa”. Hanno ricevuto un premio alla carriera Luigi Benedetti  per i 47 anni di attività come agente immobiliare e Ugo Gherardi, anch’egli con 47 anni di attività raggiunta come agente immobiliare. 27 i nuovi soci, cui è stato dato il benvenuto ufficiale in Fimaa Bergamo, con la consegna di un attestato: Bergamo Building srl, Rositani Real Estate Consulting, EB Living Immobiliare srls, Arealogistica srl, Wave Group srl, Bergamo Immobiliare sas, Studio Vaprio Immobiliare srls, Brumana Valerio, Ciocca Massimo, Cadei Jessica, Cugia di Sant’Orsola Terenzio, Chiari Roberto, Casari Francesca, Cavagnis Marco, Della Pedrina Andrea, Dallagrassa Oscar, Del Vecchio Antonia, D’Orio Lorenzo, Manzoni Fabio, Marchetti Oscar, Natali Romualdo, Pennati Giuseppe, Pasinetti Cristina Bruna, Arrigoni Guglielmo, Rotini Marco, Salemme Ferdinando , Volpi Francesco. Dopo i saluti istituzionali e del presidente nazionale Taverna e provinciale Caironi, oltre che dei vertici Ascom, rappresentati da Luciano Patelli, vicepresidente vicario e dal direttore Oscar Fusini, hanno portato la loro esperienza di successo Roberto Re, tra i più importanti mental coach e formatori nazionali e anche l’ospite, ristoratrice e imprenditrice Giuliana D’Ambrosio,  che con la sua accoglienza e la sua cucina semplice, riesce a fare sentire tutti a casa.
Come altre iniziative, anche il Christmas Dinner non dimentica la solidarietà e conferma l’anima generosa e benefica della Fimaa. Quest’anno l’impegno della Federazione è per la Fondazione Asino che mira a sostenere e creare un programma educativo per formare giovani neurochirurghi e finanziare progetti di ricerca nell’ambito delle neuroscienze, in particolare della neuro oncologia. Attraverso il Comitato scientifico, la Fondazione seleziona i migliori progetti nell’ambito e monitora la ricerca e i relativi risultati.
L’evento è stato sostenuto e sponsorizzato da Casafarim Unoenergy, Ottica Gazzera e Cabrini Assicurazioni.


Imprendigreen 2023, riconoscimenti a otto aziende bergamasche

Consegnati i marchi di sostenibilità a otto aziende bergamasche del terziario

Sono stati consegnati ieri in Ascom Confcommercio Bergamo i marchi di sostenibilità Imprendigreen a otto imprese del terziario che si sono distinte per i loro comportamenti ambientalmente virtuosi.
Il riconoscimento “Imprendigreen” è andato a:

  • Studio Leidi di Treviolo,
  • Enoteca Wimpy di Albino
  • Antica Locanda Roncaglia di Corna Imagna
  • Frigogelo di Azzano San Paolo
  • Power.it di Bergamo
  • Tabaccheria Amadeo Livio di Verdellino
  •  Black Horse di Presezzo
  • Macelleria Marchesi di Seriate.

Con Impredigreen vogliamo qualificare le imprese ambientalmente virtuose e che si sono distinte nel 2023 sui temi della sostenibilità ambientale– sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo . L’ iniziativa traccia un percorso per le imprese che vogliono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo  fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La sostenibilità è di fatto un valore aggiunto per competere in un sistema economico sempre più attento a nuovi modelli di produzione e consumo green”.
Il progetto nasce per diffondere comportamenti sempre più “green” nel mondo del terziario, che possano rappresentare anche un’opportunità di sviluppo per le imprese. “In altre parole, con Imprendigreen – aggiunge Andrea Comotti, responsabile Area gestionale Ascom Confcommercio Bergamo – si vuole raggiungere il duplice scopo di creare benefici ambientali e sviluppare nuove forme di economia attraverso una serie di azioni volte a sensibilizzare, formare e accompagnare le imprese nella transizione da un’economia lineare a un’economia circolare. Ma anche a cogliere tutte le opportunità che i programmi e i fondi europei e nazionali – come il Green Deal europeo e il PNRR italiano – metteranno in campo nei prossimi anni per innovare modelli di produzione, distribuzione e offerta di servizi”.
Grazie alla collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa sono state definite delle check list  per rilevare le buone pratiche e definire i criteri-soglia quali-quantitativi.
“La Scuola è stata coinvolta anche nella predisposizione di moduli formativi appositamente studiati e implementati per i diversi settori di attività – spiega Comotti -. Invitiamo tutte le aziende del terziario a prendere in considerazione la possibilità di richiedere il riconoscimento”.

Come aderire
Per prima cosa occorre registrarsi sul sito imprendigreen.confcommercio.it e, una volta compilato il questionario, ogni imprenditore potrà valutare le sue performance e ottenere il riconoscimento. Oltre a poter usufruire di speciali convenzioni riservate, le imprese e le associazioni che otterranno il riconoscimento Imprendigreen avranno accesso a moduli formativi implementati con il coinvolgimento di partner strategici ed enti di ricerca di spessore nazionale ed internazionale (come la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Enea, l’Asvis e il Conai), per migliorare la conoscenza delle normative e favorire la diffusione e la replicabilità di comportamenti virtuosi sotto il profilo ambientale e sociale.

Per informazioni ed eventuali chiarimenti le imprese interessate possono scrivere a: gestionale@ascombg.it – Tel 0354120325.


Legalità e sicurezza, i dati dell’Osservatorio Ascom-Format Research

L’usura tra i maggiori rischi percepiti + 22,2% rispetto al 2022

Sicurezza percepita, andamento dei crimini, esposizione a rischio usura e racket. Sono questi i temi al centro dell’indagine su Legalità e sicurezza affidati all’Osservatorio Congiunturale Confcommercio Bergamo. L’indagine, condotta da Format Research su un campione rappresentativo di imprese del terziario, rileva un peggioramento della sicurezza percepita rispetto allo scorso anno per il 16% degli intervistati. L’usura è tra i maggiori rischi percepiti, in un contesto in cui l’accesso al credito si trasforma spesso in un percorso ad ostacoli e i rincari dei tassi di interesse aggravano ulteriormente i bilanci delle imprese, già indebitate. Preoccupa anche il rischio di estorsioni e racket, oltre ai furti.

Sicurezza percepita
Il 16% delle imprese del terziario di Bergamo percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2023 rispetto al 2022, per il 76,3% la situazione è invariata, mentre per il 7,7% è, di contro, migliorata.

Aumento dei crimini
L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento rispetto al 2022 dagli imprenditori del terziario di Bergamo (22,2%) seguito da racket ed estorsioni (19,2%) e furti (17%), rapine (13,5%), atti di vandalismo (13,1%), aggressioni e violenze non a scopo predatorio (13%).

Tentativi di usura e racket
Quasi un imprenditore del terziario di Bergamo su cinque ( 19,3%) ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona. Ne ha sentito parlare in particolare dai social network (10,3%), da altri imprenditori (9,2%) e dalla stampa (7,2%).

Preoccupazione degli imprenditori
Oltre sei imprenditori del terziario di Bergamo su dieci si dichiarano preoccupati per il rischio di esposizione a usura e racket. Il 24,2% si dichiara molto preoccupato. Il 39,9% non nasconde la sua preoccupazione in generale, anche senza rischi visibili. Relativamente tranquilli  il 26% degli imprenditori, per nulla turbati il 9,9%.

La possibile reazione
Di fronte a fenomeni di usura la maggior parte delle imprese del terziario di Bergamo ritiene che si dovrebbe denunciare alle forze dell’ordine. Una buon parte dichiara però che non saprebbe cosa fare, pochi addirittura si dichiarano scoraggiati. Di fronte a fenomeni di usura il 55,5% ritiene che si dovrebbe denunciare, il 53,8% di segnalare informalmente la situazione alle forze dell’ordine, il 12,3% di rivolgersi alla propria associazione di categoria, il 23,5% di rivolgersi alle associazioni antiusura. Il 17,5% dichiara di non sapere cosa fare, l’1,5 sostiene che sarebbe inutile .

Soggetti vicini nell’assistenza alla criminalità
Le forze dell’ordine (35,7%), le associazioni di categoria (34,1%) e le organizzazioni antiusura  (34,1%) sono in soggetti percepiti come più vicini agli imprenditori minacciati. Seguono, a distanza, Stato e amministrazioni locali. Ma il 19,2% si sente solo.

 

 


Effetto tredicesima: prevista una spesa di 681 milioni di euro in regali

Cresce la spesa media pro capite rispetto al 2022, ma per effetto dell’inflazione 

Le tredicesime in Bergamasca, secondo le stime di Ascom Confcommercio Bergamo, valgono  681 milioni di euro. La crescita è del 4,7% rispetto allo scorso anno per effetto della crescita del numero degli occupati e dell’aumento dei salari. La media rispetto ai lavoratori dipendenti pubblici e privati e pensionati (650 mila circa) è di circa 1.048 euro a percipiente. Rispetto al totale della popolazione è di circa 617 euro pro capite. Il 15,77% pari a 107,4 milioni sarà assorbita dalle spese incomprimibili per la casa, di energia e gas. Anche a Bergamo, in linea con il quadro nazionale, la fiducia è in recupero e questo potrebbe favorire il Natale anche se si preannuncia una festività in cui si accentueranno le differenze tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla.  La stima è che solo il 45% dei bergamaschi potrà e vorrà fare regali (il dato è al 40,1% a livello nazionale).  La stima di spesa si attesta a 174 euro, contro i 153 euro dello scorso anno, un budget più alto per effetto del rientro dei rincari energetici ma soprattutto per l’effetto inflazione, che ha portato a inevitabili aumenti di prezzo e quindi di spesa.
“Un numero sempre più alto di nuclei familiari bergamaschi sono in difficoltà: l’inflazione sta togliendo possibilità di spesa per tutto ciò che non è necessario- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. La spesa prevista nominale sarà maggiore dello scorso anno per l’effetto della maggiore occupazione, del cuneo fiscale, dell’aumento degli stipendi, ma in termini reali sarà anche inferiore, considerando l’effetto dell’inflazione. Il timore è che si andrà ad inasprire la differenza tra chi potrà spendere senza troppi pensieri e chi dovrà tagliare ogni spesa superflua. Una situazione di emergenza e difficoltà che preoccupa il commercio che ha sempre lavorato con tutti i segmenti sociali. Allarmante anche la crescita del commercio elettronico (+9,5% a dicembre), che sottrarrà inevitabilmente vendite ai negozi tradizionali. La crescita del 3,8% delle vendite dei negozi tradizionali non permette nemmeno agli imprenditori di recuperare l’inflazione”. Non mancano note positive:  “In generale, oltre le difficoltà,  nei bergamaschi c’è ancora voglia di normalità, di feste e di regali- continua Fusini-. Il turismo, la neve attesa in montagna stanno contribuendo a tenere più alta la fiducia e questo non è solo positivo ma potrebbe fare la differenza sul prossimo Natale.

Il dato nazionale

La consueta ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio su consumi di Natale e tredicesime è all’insegna di un rinnovato ottimismo: il totale delle tredicesime (dipendenti e pensionati) supererà a livello nazionale i 50 miliardi, la spesa per i regali sarà di 8 miliardi di euro contro i 7,2 miliardi del 2022 (+ 5,7%). La spesa media pro capite nazionale è di 186 euro.


Un lungo ponte dell’Immacolata positivo per il turismo bergamasco

Battesimo degli sci a Sant’Ambrogio con il sole. Bene il segmento wellness

Il Ponte dell’Immacolata-  che si allunga ulteriormente con la festività milanese di Sant’Ambrogio di oggi, baciata dal sole- si preannuncia buono per la ricettività bergamasca. C’è molta attesa per l’avvio della stagione sciistica, in particolare a Colere, con i nuovi impianti che si preparano alle prime corse. Bene anche la Val Seriana;  si confida nel bel tempo e nella tenuta delle piste anche in alta Val Brembana.  In generale, con le previsioni meteo buone, le prime nevicate di stagione e il calendario favorevole, si preannuncia un lungo week-end di lavoro per gli hotel. Sul lago calano le prenotazioni rispetto al pienone degli scorsi anni e si torna alla normalità, con dati pre-pandemia, anche se gli hotel con spa mantengono forte il loro appeal.  Sono infatti sempre più gettonate le terme e il turismo wellness legato a hotel con spa, pronti a offrire pacchetti rigeneranti per una pausa in vista delle festività. In quota si lavora per l’innevamento delle piste, anche se le previsioni del tempo evidenziano buone possibilità di ulteriori nevicate nei prossimi giorni. Tra mercatini di Natale, eventi e piatti tipici, i turisti si sono in gran parte già organizzati per un lungo week-end sui monti, tra sci, bob, pattinaggio o passeggiate nella natura. All’ombra della Presolana, da Bratto a Castione, le richieste sono alte e le prenotazioni continuano ad arrivare, in particolare da Milano e dintorni, a partire da questa sera,  7 dicembre,  e si allungano fino al 10, in molti casi fino anche al 12 dicembre.  Ottime presenze anche a Selvino, che si conferma tra le località preferite per il turismo di prossimità. Discrete le presenze anche in alta Val Brembana: a Foppolo non si rinuncia al tradizionale battesimo degli sci per Sant’Ambrogio e Immacolata, anche se le prenotazioni  restano fortemente appese al meteo, dall’innevamento adeguato  al cielo stabile. San Pellegrino continua ad essere attrattiva grazie alle terme e agli eventi: ci si ferma 1 o 2 notti (la meta è particolarmente gettonata per un break di coppia).  In città le prenotazioni sono buone e le richieste continuano ad arrivare, confermando in questo ultimo scampolo di anno il bilancio positivo per il turismo di questo 2023. “Il ponte dell’Immacolata, aiutato dal calendario che concede un week-end lungo, tiene alte le prenotazioni- commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo-. Un bellissimo segnale in un periodo economico difficile per le famiglie, che mostra una immutata voglia di viaggiare nonostante tutto,  dopo mesi estremamente positivi per il turismo. Abbiamo appena chiuso un mese di novembre particolarmente positivo per il segmento business, che si conferma il mercato strategico per la Grande Bergamo. Si entra poi nella seconda metà di dicembre che fino all’Epifania rappresenta un momento storicamente tranquillo per la città. Nelle Valli Capodanno sta andando particolarmente bene, con richieste e prenotazioni elevate”.