Assemblea di Ubi Banca, patto tra Bergamo, Brescia e Cuneo. Ecco i bergamaschi in lista

Ubi Banca ha reso noto l’accordo per l’esercizio del voto nell’assemblea convocata per il prossimo 2 aprile. Accordo che vede come protagonisti gli aderenti ai due patti parasociali – il “Sindacato Azionisti di Ubi Banca” di matrice bresciana e il “Patto dei Mille” con radici bergamasche – e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Il nuovo Patto raggruppa 256 azionisti che detengono 153.674.628 azioni pari al 17,04% del capitale sociale con diritto di voto. La lista per la nomina del Consiglio di sorveglianza di Ubi per il triennio 2016/2018, che verrà presentata in occasione dell’assemblea, registra la presenza di cinque bergamaschi su 15: Andrea Moltrasio (capolista e confermato presidente), Armando Santus, Renato Guerini, Luciana Gattinoni e Antonella Bardoni (per quest’ultime due le chance di entrare in Consiglio dipenderanno dal peso dei Fondi). Gli altri in lista sono: Mario Cera (secondo in lista), Gian Luigi Gola (in rappresentanza della Fondazione di Cuneo), Pietro Gussalli Beretta, Giuseppe Lucchini, Pierpaolo Camadini, Letizia Bellini, Francesca Bazoli, Sergio Pivato, Alessandra Del Boca e Simona Pezzolo De Rossi.


Salvi i Gros Market, la rete dei cash&carry passa alla Sogegros

Lombardini“Così come è stata una doccia gelata la decisione di Carrefour di restituire i Gros Market a Lombardini, altrettanto inaspettata e veloce arriva la conclusione felice della vicenda, grazie alla trattativa serrata che ha condotto all’acquisizione della rete dei Cash&Carry da parte di SoGeGros”. Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl di Bergamo, saluta con soddisfazione la comunicazione che Lombardini e la società genovese fanno del trasferimento dei rami di azienda di 4 punti vendita Gros Market: Cernusco sul Naviglio, Costa Masnaga (Lecco) e Montano Lucino (Como), oltre naturalmente a Dalmine. Non verranno assorbiti i punti vendita di Cologno Monzese e Lecco. Il “passaggio” da Carrefour, che tuttora detiene la gestione dei Gros Market, al nuovo titolare avverrà il prossimo 1° aprile, alla scadenza del contratto con Lombardini, che i francesi hanno interrotto prematuramente, permettendo così la continuazione del lavoro ai 140 dipendenti che verranno assunti dalla SoGeGros, tra i primi dieci gruppi privati in Italia nel settore della grande distribuzione organizzata.

Il Gruppo, che mantiene il suo centro direzionale a Genova, è attivo nella maggior parte delle regioni del Centro-Nord Italia con una presenza capillare nelle più importanti tipologie distributive attraverso Punti Vendita che vanno dai 200 ai 7000 mq di superficie. “La trattativa è finita bene, almeno per quanto riguarda Dalmine, che rimane tra i più appetibili punti vendita dell’intero settore – aggiunge Citerio – . L’abbiamo sempre detto: Dalmine ha la sua storia, la sua tradizione, non poteva chiudere. Siamo contenti che Bergamo non perda questa esperienza pluridecennale. Era necessario per la salvezza dell’attività trovare un soggetto interessato: si è trovata un interlocutore serio, per dimensioni e tradizione. Ora, al più presto chiederemo un incontro per capire le condizioni del passaggio. Chiederemo che l’intero organico sia salvaguardato, così come le retribuzioni dei dipendenti. L’obiettivo nostro era questo, e questo ancora rimane”.


Gandino, alla fiera di San Giuseppe sfilano le tipicità lombarde

A Gandino la Fiera di San Giuseppe si svolge la quarta domenica di Quaresima. Un appuntamento che affonda le proprie radici nel 1600 e che continua ad esercitare grande attrazione in tutta la Valle. Domenica 6 marzo, quindi, il centro storico si animerà di bancarelle e visitatori. In vendita generi commerciali tradizionali, ma anche articoli di hobbistica, artigianato e specialità enogastronomiche.

La manifestazione – complice l’impegno della comunità locale nel recupero e nella valorizzazione dell’ormai famoso mais Spinato – pone anche nuovo accento sul cibo e l’agricoltura. Nel Parco Comunale “Giuseppe Verdi2 sarà allestita una “Cittadella del Gusto” che farà spazio al mercato dei produttori a km0 e a quello di Campagna Amica della Coldiretti oltre che allo stand della Comunità del Mais Spinato di Gandino dove saranno distribuiti i semi della nuova stagione coltiva.

A partire dalle 12 saranno offerti assaggi di polenta di Mais Spinato e delle eccellenze della rete “cibo e identità locale“, un’iniziativa che aggrega sette distretti lombardi che hanno innescato processi virtuosi di sviluppo locale grazie alla riscoperta dei prodotti tipici dell’enogastronomia. Proprio alla festa gandinese si terrà la presentazione (alle 15 nella biblioteca) della rete, che comprende, oltre al Mais Spinato di Gandino, l’Asparago Rosa di Mezzago (Mb), il Grano Saraceno di Teglio (So), lo Stracchino all’antica di Corna Imagna (Bg), il Vigneto Pusterla/Capretti di Brescia, il Bitto Storico di Gerola Alta (So) e, nuovo ingresso, Mais e Pan Gialt di Nova Milanese (Mb).

Non mancano il luna park (allestito in due aree) e le iniziative culturali. Il Museo della Basilica sarà aperto al pubblico per visite guidate, mentre sul sagrato si terrà un’interessante vendita di oggetti d’antiquariato degli Amici del Museo. Anche i negozi partecipano alla sagra con allestimenti e promozioni speciali.


Brevetti, Bergamo terza in Lombardia dopo Milano e Brescia

Il 2015 è stato un anno di grandi novità per quanto riguarda le procedure di deposito brevettuale in Italia. Stando ai dati diffusi dalla Camera di Commercio, Bergamo si conferma la terza provincia lombarda per numero di depositi (24), dopo Milano (627) e Brescia (73), come si evince dai dati dell’UIBM riferiti al periodo tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2015 (ultimi dati disponibili). Dal 18 maggio 2015 sono entrate in vigore importanti novità: nuova modulistica e soprattutto nuove modalità di deposito telematico e cartaceo dei titoli brevettuali. Da tale data, il deposito telematico delle domande di brevetto per invenzione industriale e modelli di utilità, delle domande di registrazione di disegni e modelli e di marchi di impresa, delle istanze connesse a dette domande e dei rinnovi dei marchi può essere effettuato esclusivamente attraverso il portale dei servizi on line dell’Uibm. È comunque ancora previsto il deposito del modulo di domanda cartaceo sempre presso la Camera di commercio. Quest’opzione è utile soprattutto per chi richiede saltuariamente la registrazione di un marchio o di un disegno o la concessione di un brevetto, in quanto l’invio telematico diretto richiede dimestichezza con lo strumento. Con il deposito cartaceo è la Camera di commercio a ricevere e trasmettere telematicamente la domanda attraverso il portale, generando sia una ricevuta di presentazione, sia il modulo F24 per il pagamento

I depositi presso la Camera di commercio di Bergamo per tipologia di brevetto


Identità Milano, grandi chef a confronto sulla libertà creativa

“Il nido dell’ape”. Il piatto di Cristina Bowerman è l’immagine dell’edizione 2016

 

È “La forza della libertà” il tema della dodicesima edizione di Identità Milano, il congresso internazionale di cucina, in programma dal 6 all’8 marzo al MiCo – Milano Congressi, in via Gattamelata – Gate 14, a Milano.

«In questa edizione – spiega Paolo Marchi, ideatore e curatore dell’evento – portiamo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, e di chi ci amministra e governa, la voglia di conoscenza e curiosità che animava ogni visitatore di Expo 2015, aprendo una riflessione a 360° sul valore della libera creatività e della libera convivialità, messe così a dura prova dalle tensioni che attraversano il mondo. Regolare i consumi, non vuole dire non sedersi più a tavola, ma anzi intensificare gli scambi culturali e tecnici che avvengono nelle cucine e nelle sale ristorante di tutto il mondo».

A raccontare la loro libertà di espressione sono come sempre grandi chef italiani e stranieri, come Davide Scabin, Enrico Crippa, Massimiliano Alajmo, Ricard Camarena, Carlos Garcia, Josean Alija, Matias Perdomo, Massimo Bottura, Carlo Cracco, l’omaggio a Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri, Matthew Kenney, Matt Orlando e Niko Romito. La manifestazione farà spazio anche alla prima edizione di Identità di Gelato e di Identità di Formaggio oltre che alle novità di Identità Naturali. Debutto anche per Identità di Champagne con due speciali appuntamenti dedicati all’abbinamento dello champagne con le creazioni dei grandi chef.

www.identitagolose.it


I fioristi bergamaschi scrivono ai sindaci: più controlli contro la vendita abusiva di fiori

fioristiI fioristi dicono no alla vendita abusiva di fiori e scrivono ai sindaci dei 242 comuni bergamaschi chiedendo più controlli da parte delle Forze dell’ordine. Il gruppo fioristi di Ascom ha lanciato una campagna per denunciare le vendite illegali di fiori, che con l’avvicinarsi della Festa della donna e della mamma si moltiplicano sulle strade e ai crocicchi dei semafori. «E’ un fenomeno che si acuisce ogni anno ed oggi, a causa delle difficoltà e del perdurare della crisi, la nostra categoria è in grave difficoltà e risente ancora di più del dilagare delle vendite abusive – afferma Adriano Vacchelli, presidente del Gruppo Fioristi di Ascom -. Sappiamo bene che chi vende abusivamente fiori in strada è vittima del racket ed è l’ultimo anello di una catena che riguarda la sfera della malavita, ma la conseguenza di questa illegalità ricade su tutti perché non si parla solo di sfruttamento ma anche di evasione di imposte e tasse». Il settore dei fiori è uno dei comparti più colpiti dal fenomeno dell’abusivismo commerciale. «Noi, di fronte a questo fenomeno ci sentiamo impotenti e chiediamo con forza l’aiuto della pubblica amministrazione, dei sindaci e delle Forze dell’ordine. La legge impone controlli, applicazione di sanzioni e ritiro immediato della merce, per questo ci rivolgiamo a chi ha il compito di contrastare il problema». I fioristi hanno inviato un appello a tutti i sindaci bergamaschi e hanno diffuso una locandina che reca una margherita con un petalo nero e lo slogan: “Rispondi no alla vendita abusiva. Compra i fiori in negozio”.

La locandina è disponibile sul sito di Ascom Bergamo www.ascombg.it.


Prezzo dei libri, «la legge è un flop». I librai chiedono correzioni

Era stata accolta come l’opportunità della svolta da parte delle piccole librerie. La legge sulla disciplina del prezzo dei libri, n. 128 del 27 luglio 2011, meglio conosciuta come Legge Levi, dopo un iter lungo e travagliato, ha introdotto una serie di paletti per frenare la corsa agli sconti e alle promozioni, leva ampiamente utilizzata dai grandi gruppi editoriali ma insostenibile per le realtà indipendenti. L’obiettivo era tutelare il mercato librario e garantire la diffusione del libro e della lettura, ma oggi, a distanza di più di quattro anni, il provvedimento non pare proprio aver raggiunto quel risultato. Lo denuncia l’Ali, l’associazione dei librai italiani Confcommercio, che lancia una raccolta firme per chiedere al Governo una ridefinizione dell’impianto normativo.

«L’applicazione della Legge 128/2011 nei fatti non ha raggiunto gli obiettivi per i quali era stata adottata – spiega l’Ali -. Infatti la situazione che si è determinata nel nostro mercato ha visto la chiusura di molte librerie, che in alcuni casi erano l’unico presidio culturale del territorio, la difficoltà di molte altre, il calo di lettori, e il dilagare di pratiche commerciali disinvolte in particolare da parte della grande distribuzione organizzata e del principale competitore on line. Diversamente, altri Paesi europei, in particolare la Francia e la Germania, che si sono dotati di normative più efficaci, hanno garantito lo sviluppo delle librerie indipendenti e il mantenimento o il consolidamento dei livelli di lettura già alti in quei Paesi».

Evidenziando le troppe scappatoie trovate alle legge, ampliando il concetto di promozione, ad esempio, o prevedendo ulteriori vantaggi oltre lo sconto, i librai chiedono, in particolare, una riduzione della percentuale di sconto al pubblico, un chiarimento interpretativo che definisca in senso restrittivo le singole modalità operative delle campagne promozionali, l’elimininazione di ogni dubbio sul divieto di sconti aggiuntivi alla percentuale massima di legge mascherati da benefit e la definizione di più efficaci strumenti di controllo e di sanzionamento.

L’associazione invita i librai a firmare e a diffondere tra i colleghi la petizione. Il testo e le modalità sul sito www.libraitaliani.it

Cosa prevede oggi la legge sul prezzo dei libri

15%

il tetto massimo di sconto al pubblico sul prezzo di copertina per chiunque venda libri al dettaglio (anche per corrispondenza e on line)

25%

lo sconto massimo in occasione delle campagne promozionali, che possono essere effettuate solo dagli editori, ad esclusione del mese di dicembre. Le campagne devono essere distinte fra loro, non reiterabili nel corso dell’anno solare e di durata non superiore ad un mese. I venditori al dettaglio hanno la facoltà di non aderire ma devono in ogni caso essere informati e messi in condizione di partecipare alle medesime condizioni

20%

la percentuale massima di sconto in occasione di manifestazioni di particolare rilevanza internazionale, nazionale, regionale e locale. E in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, centri di formazione e di ricerca, biblioteche, archivi e musei pubblici, scuole e università.

La norma per la definizione del prezzo di copertina e il tetto allo sconto non si applica a: libri per bibliofili (intesi come quelli pubblicati a tiratura limitata per un ambito ristretto e di elevata qualità formale e tipografica); libri d’arte (stampati, anche parzialmente, con metodi artigianali per la riproduzione delle opere artistiche, quelli con illustrazioni eseguite direttamente a mano e quelli che sono rilegati in forma artigianale); libri antichi e di edizioni esaurite; libri usati; libri posti fuori catalogo dall’editore; libri pubblicati da almeno venti mesi e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio; edizioni destinate in via prioritaria ad essere cedute nell’ambito di rapporti associativi.

Spetta al comune vigilare sul rispetto delle disposizioni e provvedere all’accertamento e all’irrogazione delle sanzioni (di cui agli articoli 22, comma 3, e 29, commi 2 e 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114).


Se anche l’abbigliamento “maschera” la falsa austerità

Si è conclusa di recente la prima London Fashion Week del 2016. Se dovessi scegliere una parola per riassumere quello che ho visto, sceglierei frugale. Ho visto scendere dalle auto sponsorizzate e lucidate donne e uomini vestiti come se fossero dei senzatetto. In questo periodo dell’anno tutto è enfatizzato, ma non serve essere parte di questa selettiva tribù per abbracciare questo stile. Basta camminare su una strada qualunque, da Castione a Barletta, e accorgersi che jeans strappati con buchi enormi in zona ginocchia, orli sbrindellati, magliette con il buco, giacche con le toppe attaccate, sono la norma.  In Giappone vendono jeans che sono prima stati dati in pasto alle tigri, e poi rivenduti a caro prezzo. No, non si tratta di uno scherzo. Adidas vende scarpe con delle finte macchie di fango, Diesel propone jeans spuzzati di vernice e pittura, come se fossero stati usati per tinteggiare casa. Chi ha un budget limitato può trovare nella rete istruzioni dettagliate e suggerimenti per invecchiare, sgualcire, e direi rovinare, un paio di pantaloni nuovi e perfetti, usando lamette da barba, carta vetrata e candeggina.
Lo stile “usato e martoriato” non si ferma agli abiti. Ho perso il conto di quanti amici hanno in cucina una credenza strappata alla discarica e ritinteggiata, o le cassette della frutta del mercato smaltate e trasformate in porta oggetti. Nessuno sceglie il marmo per il bagno o i pavimenti. Si preferiscono le assi di legno vissute, i rubinetti di metallo opaco e i mattoni a vista, come se non ci si potesse permettere di rifinire i muri.

jeansPer la maggior parte della storia, abiti vecchi e consumati erano l’unica opzione, e chi si poteva permettere bei vestiti li indossava con orgoglio. Il fenomeno di apparire dimessi è relativamente recente e portatore di rottura e contestazione delle regole. Pensiamo al look libero e trasandato degli hippy, i tagli e le spille da balia dei punk, i grunge degli anni ’90. Il denominatore in comune è il momento storico in cui sono nati, segnato da pace e prosperità, in un’era che si può permettere il lusso di scegliere. Se per i nostri nonni abiti dimessi erano un segno di tempi di guerra, fame e ristrettezze, il look stressato e dimesso tanto di moda adesso può rappresentare diverse cose: lo stato d’inquietudine e afflizione nella quale si trova la nostra società, la risposta ad un contesto che ci bombarda di nuove tendenze ogni tre mesi, istigando una fame insaziabile al consumo, abiti prodotti a costo bassissimo, di altrettanto bassa qualità, spesso in condizioni di lavoro disumane. Se una maglietta costa quanto un gelato, il motivo lo sappiamo bene. Un altro motivo è invece la “sindrome di Maria Antonietta”, dove chi ha troppo di tutto, si diverte a travestirsi da povero solo per il gusto di apparire diverso e interessante, o perché ha già indossato velluti, pizzi e sete e desidera qualcosa di diverso. Basta pensare ai guru della Silicon Valley, tutti in felpa sgualcita e maglietta, cercano di apparire modesti quando hanno un conto in banca a sette zeri e l’aereo privato. Oppure non c’è nessun significato sociologico ma è solo e semplicemente moda.

 


Musica in negozio, tariffe Scf scontate per gli associati Ascom

Scade il 31 marzo il termine per il pagamento agevolato da parte degli esercizi commerciali dei diritti Scf, il consorzio che gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore. La scadenza riguarda gli esercizi commerciali ed artigianali – incluse panetterie, rosticcerie, etc – mentre per pubblici esercizi, strutture ricettive, acconciatori ed estetisti il termine è il 31 maggio e la raccolta è affidata alla Siae.

Agli associati Ascom che effettuano il pagamento entro il 31 marzo è riservato uno sconto sulle tariffe del 30%. Per poterne usufruire è necessario contattare l’ufficio Accoglienza dell’Associazione, nella sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137 (tel. 035 4120304). Le modalità di pagamento sono due. È possibile sottoscrivere un modulo di licenza, che permette di ricevere direttamente la fattura con l’importo già definito ed effettuare successivamente il versamento, nonché di ricevere automaticamente negli anni successivi la fattura con le tariffe di miglior favore previste dalla convenzione associativa senza dover più compilare nulla e solo comunicando eventuali variazioni intervenute in corso d’anno. In alternativa è possibile effettuare il versamento tramite l’apposito bollettino postale con le tariffe scontate. Ai possessori della Confcommercio Card è riconosciuto uno sconto del 40%, anziché del 30%, esclusivamente per la sottoscrizione del modulo di licenza.

I titolari di più punti vendita riferiti ad un’unica partita Iva – lo si ricorda – devono compilare ed inviare un solo modulo di licenza; se i negozi fanno invece capo ad imprese diverse occorre sottoscrivere una licenza per ognuna. Per il pagamento tramite bollettino postale è sempre necessario effettuare un versamento per ciascun punto vendita.


Auto, a febbraio boom di vendite a Bergamo

Continua su ritmi molto alti la ripresa delle vendite auto. E a Bergamo, questa volta, l’incremento è maggiore rispetto alla media nazionale. Secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, febbraio si è chiuso con un immatricolato di 172.241 auto, in crescita del 27,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con circa 37.000 immatricolazioni in più. Il primo bimestre 2016  segna una crescita del 22,6% e 327.963 auto vendute rispetto alle 267.428 del gennaio-febbraio 2015.

Nella nostra provincia, la crescita a febbraio è stata di dieci punti superiore, + 37,7%, grazie a 2.863 auto nuove vendute contro le 2.079 del 2015. Nei primi due mesi dell’anno le vetture immatricolate sono state invece 5.598, 1.392 in più dello stesso periodo del 2015, per un incremento del 33%. A guidare la classifica è Fiat, seguita da Volkswagen, Ford e Opel.

Auto e fuoristrada, le immatricolazioni a Bergamo

tabella immatricolazioni auto Bergamo - feb 2016

A livello nazionale, l’analisi del mercato nel dettaglio per canale di vendita fornita dall’Unrae indica per gli acquisti dei privati 107.808 immatricolazioni in febbraio, in aumento del 38,1% ed una quota di mercato che aumenta di 4,7 punti percentuali rispetto all’anno scorso, portandosi al 62% del totale mercato. L’eccezionale risultato di febbraio consente al primo bimestre di segnare una crescita dei privati del 31% e di raggiungere una rappresentatività del 63,8% del totale. Le vendite a noleggio crescono del 16,7% nel mese, al 24,6% del totale, due punti di quota in meno rispetto allo scorso anno. La spinta del noleggio deriva soprattutto dal breve termine, che segna in febbraio un incremento del 28,6%, mentre il lungo un +5,6%. Nel cumulato gennaio-febbraio l’incremento è pari al 16,4%, con un impulso del breve termine (+29%). Anche le vendite a società incrementano i propri volumi: +7,8% in febbraio, con una quota in flessione al 13,4% del totale, allineata a quella del bimestre gennaio-febbraio.

Sul fronte delle alimentazioni ottimo trend di crescita a doppia cifra per diesel e benzina, rispettivamente +26,7% e +44,8% in febbraio, con la benzina che incrementa la sua quota di 4 punti, raggiungendo il 33,7% del totale, grazie alla riduzione dei prezzi dei carburanti tradizionali. Aumentano del 78,5% le vetture ibride, mentre continuano a flettere le vetture a GPL (-16,1%) e metano (-15%). In riduzione anche le immatricolazioni di vetture elettriche, che scendono in febbraio del 35,3%.

Tutti i segmenti in cui è scomposto il mercato presentano un buon profilo di crescita a doppia cifra nel mese che, per quanto riguarda le vetture medie (C), le superiori (E) e l’alto di gamma (F), supera il 30% in volume.

Anche il mercato delle vetture usate segna in febbraio una buona crescita a doppia cifra: +13,6% grazie ai 428.860 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (le intestazioni temporanee al concessionario, in attesa della rivendita al cliente finale), oltre 51.000 in più rispetto ai 377.619 del febbraio 2015. Nel primo bimestre l’incremento è pari a +10,1% con 803.044 trasferimenti di auto usate, rispetto ai 729.488 del gennaio-febbraio 2015.