Il mercato dell’information technology nel 2015 è, finalmente, tornato a crescere del +1,7%. Il tema ormai maturo è la customer experience, che diventa il punto di riferimento per ogni politica di investimento sull’innovazione. A riprova di ciò, per oltre il 45% dei 500 direttori IT e CIO della domanda intervistati per l’Assintel Report (la ricerca annuale sul mercato del software e servizi IT in Italia effettuata da Nextvalue per conto dell’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio) essa è il driver principale per i nuovi progetti attivati quest’anno.
I budget IT delle aziende sono aumentati per il 31% di loro e aumenteranno per il 36% nel 2016. Parallelamente, nel 2016 scenderanno al 22% le imprese che dichiarano di dover diminuire il budget in Information Technology.
Cresce però solo il budget legato ai nuovi progetti di innovazione: «Questo è un segnale importante per gli operatori IT – spiega il rapporto -, che dice quanto sia strategico concentrarsi sul nuovo piuttosto che cercare rendite di posizione». E nella classifica del “nuovo” per il 2016 spicca fra le priorità di investimento la Business Intelligence, con tutto quanto è utile per monitorare la Customer Experience, dal CRM al Digital Marketing agli Analytics ai Big Data, e il Cloud Computing, ormai adottato dal 64% delle imprese top e in crescita del 20%.
A livello di settori verticali, sono in crescita i big spender, che sono tendenzialmente medio grandi imprese e che da sole coprono i 2/3 del valore del mercato. In particolare le banche (+3,7), le assicurazioni (+3,4%), le utility (+4,3%), le tlc (+3,5%). Riprende finalmente anche la crescita dell’industria (+2%), mentre restano stagnanti le aziende del commercio e servizi, tendenzialmente micro e piccole (-0,7%), seppur con alcuni segmenti positivi come quello del retail.
Il segmento “consumer” conferma la discesa già vista lo scorso anno con un -1,1%. Ma le vere note dolenti arrivano soprattutto dall’ambito pubblico: sanità -2,6%, Pa -2,5%, Enti locali -2%.
Il mercato IT nel 2015 vale 24.701 milioni di euro, trainato dalla robusta crescita del software (+2,7%). Recuperano dallo scorso anno ma restano negativi i servizi IT (-1%), minati dal calo delle tariffe professionali, e l’hardware (–0,8%), compresso fra una crescita dei device mobili accompagnata da un’erosione dei prezzi da un lato, e dalla costante discesa di pc e infrastrutture che fa da contrappunto alla crescita del Cloud in tutti i suoi ambiti.