Un rumore di fischietti e raganelle, nel cortile del Gleno e durante l’ora del silenzio. È lo spettacolo offerto questo pomeriggio con il presidio che le lavoratrici della Fondazione hanno organizzato, per la seconda volta nel giro di due settimane, per protestare contro la decisione di Carisma di interrompere l’appalto con la cooperativa Monterosso e far perdere così il lavoro a 25 persone.
Nella piccola folla di manifestanti, anche pazienti e parenti, scesi volontariamente a testimoniare il legame consolidato tra le persone, cresciuto in anni di convivenza. “È inaccettabile che oggi si possa perdere il lavoro anche quando il lavoro non manca – dice Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl, categoria che insieme a Fp Cgil organizza i lavoratori del Gleno e sostiene la protesta delle lavoratrici. L’atteggiamento della Fondazione Carisma è inaccettabile, ma le istituzioni dove sono? Alla nostra lettera aperta non hanno dato alcun seguito.
Adesso siamo alle ultime ore – il contratto scade il prossimo 30 giugno. Confidiamo che una soluzione si possa ancora trovare. La coop può fare la sua parte, ma soprattutto deve intervenire Carisma e rivedere le proprie scelte”. Il 6 e7 luglio prossimi, le lavoratrici e le Organizzazioni Sindacali siederanno al ministero del Lavoro, dove sono stati convocati per provare un tentativo di conciliazione. “Contiamo entro quella data di aver trovato una soluzione positiva”. Nel frattempo, qualche lavoratore in capo alla Monterosso è stato contattato individualmente e informalmente da Carisma, “poche unità, e in maniera alquanto scorretta, dal punto di vista del rispetto delle prerogative sindacali. Infine, abbiamo riscontrato che nei reparti è stato introdotto personale nuovo in affiancamento a quello della Coop. Denunciamo questo atto perché contrario alla legge: si tratta di interposizione di manodopera. Una pratica da interrompere immediatamente”.