Il Nobel che viene o il Nobel che muore? Stando alle aspettative dei miei tre o quattro lettori, Dario Fo o Bob Dylan dovrebbero arroventare
Categoria: Commenti
Il Comune tosa gli automobilisti, ma intanto il centro resta senza “idee”
La manovra sulla sosta in città è servita. Nessuna riflessione o consultazione, come pure aveva lasciato intendere in un’ intervista di qualche mese fa l’assessore
Gori svetta nei sondaggi? Allora vi dico cosa penso di lui
Index Research ha espresso il proprio giudizio. Detto così, e considerato che praticamente nessuno sa cosa diavolo sia Index Research, immagino penserete ad una di
Il futuro di Ubi tra banca unica e “good bank”
Nel giro di una settimana, Ubi potrebbe varare la banca unica, con l’accorpamento delle sue sette banche reti, ma restare ancora una holding. Che l’assemblea
Provincia, al voto (in pochi) tra i soliti paradossi italiani
La politica è veramente il palcoscenico dei paradossi: una specie di camera fatta di specchi, in cui tutto ciò che, nel mondo normale, sarebbe puro
Referendum, le promesse di Renzi e il mercato delle vacche
Scusate la domanda banale: ma se a settanta giorni dal voto sul referendum il presidente del Consiglio si mette a parlare del ponte sullo Stretto
Profughi o clandestini? La “guerra” psicosemantica sugli immigrati
Le parole sono una delle cose più importanti di una civiltà: chi controlla le parole controlla i pensieri della gente e li indirizza dove meglio
Aeroporti e alleanze, perché Sacbo non può più perdere tempo
Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, da anni oscilla alla ricerca di un partner guardando un po’ ad Est (il polo
Olimpiadi, il no della Raggi e la malafede dei perdenti
Siamo un Paese con le pezze sul sedere ma vogliamo le Olimpiadi. Abbiamo una capitale sgovernata da decenni e sfregiata da un degrado inarrestabile ma
Social e stadi, che triste spettacolo sulla morte di Ciampi
Abbiamo una tradizione: oggi come oggi, facciamo finta di nulla, eppure la tradizione c’è. Spesso, si fa finta che non ci sia, perché ci vergogniamo