La qualità dell’aria non migliora. Scattano nuove limitazioni

smogLa pioggia non migliora la qualità dell’aria. Anzi, i valori di Pm10 restano alti e fanno scattare le limitazioni di secondo livello previste (dopo il superamento per sette giorni consecutivi della soglia di 70 microgrammi per metro cubo) dal Protocollo Aria di Regione Lombardia, sottoscritto da 26 comuni della Provincia di Bergamo, tra i quali il capoluogo.

Da sabato 4 febbraio viene perciò esteso il divieto alla circolazione in ambito urbano dei veicoli euro 3 diesel dalle ore 7.30 alle 19.30 (con le limitazioni di primo livello, in vigore dal primo febbraio ad oggi, la fascia oraria era 9-17) così come quello per i veicoli commerciali con la stessa motorizzazione, costretti allo stop non solo dalle 7.30 alle 9.30, ma anche dalle 18 alle 19.30. Il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a legna si amplia inoltre a quelli con prestazioni energetiche inferiori alla classe 4 stelle.

Rimangono in vigore tutte le disposizioni del primo livello, ovvero divieto di circolazione dei veicoli euro zero benzina e euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 7.30 alle 19.30; divieto assoluto di combustioni all’aperto e di spandimento liquami zootecnici in agricoltura; introduzione del limite a 19 gradi (con tolleranza di 2°) delle temperature medie degli edifici; divieto di lasciare le porte aperte degli esercizi commerciali.


Peggiora la qualità dell’aria, da oggi scattano i divieti. Anche per i negozi

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Dopo sette giorni consecutivi di sforamento della soglia di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo, scattano le limitazioni di primo livello previste dal Protocollo Aria di Regione Lombardia, sottoscritto da oltre 25 comuni della Provincia di Bergamo, tra i quali il capoluogo.

Da domani stop alla circolazione dei veicoli euro 3 diesel dalle ore 9 alle 17 (dalle ore 7.30 alle 9.30 per i veicoli commerciali diesel euro 3), divieto di circolazione dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e ai giorni festivi dalle ore 7.30 alle 19.30, stop alle stufe con rendimento inferiore alla classe 3 stelle, divieto assoluto di combustioni all’aperto e di spandimento liquami zootecnici in agricoltura e introduzione del limite a 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) delle temperature medie degli edifici, con divieto di lasciare le porte aperte degli esercizi commerciali.

Le misure di 1° livello (al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 50 microg/mc di PM10)

  • Per i Comuni aderenti appartenenti agli Agglomerati e alla zona A estensione delle limitazioni all’utilizzo dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel (come da limitazioni vigenti) alle giornate di sabato, domenica e ai giorni festivi nell’articolazione oraria 7.30 – 19.30, per tutte le tipologie di veicoli già limitate in modo strutturale dalle dd.G.R. n. 7635/08 e n. 2578/14. Per i Comuni aderenti appartenenti alla zona B, per i quali non sono vigenti le misure strutturali di limitazione del traffico, si applicano le limitazioni all’utilizzo dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel di cui alle dd.G.R. n. 7635/08 e n. 2578/14, con l’ulteriore estensione alle limitazioni previste al punto A). In entrambi i casi vengono mantenute le stesse deroghe ed esclusioni previste dalle limitazioni strutturali invernali di cui alla d.G.R. 2578/14, fatte comunque salve le vigenti disposizioni comunali relative alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle modalità di carico-scarico;
  • limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva Euro 3 diesel in ambito urbano dalle 9 alle 17 e dei veicoli commerciali di classe emissiva Euro 3 diesel dalle 7.30 alle 9.30. Si mantengono le stesse deroghe ed esclusioni previste dalle limitazioni strutturali invernali di cui alla d.G.R. 2578/14 con l’aggiunta dei veicoli speciali definiti dall’art. 54 lett. f), g) e n) del Codice della Strada e fatte salve le vigenti disposizioni comunali relative alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle modalità di carico-scarico;
  • divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale riportata in Allegato 2 alla d.G.R. n. 5656 del 3/10/16;
  • divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…), di combustioni all’aperto anche relativamente alle deroghe consentite rappresentate dai piccoli cumuli di residui agricoli e forestali bruciati in loco;
  • introduzione del limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali;
  • divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso;
  • divieto di spandimento dei liquami zootecnici e, in presenza di divieto regionale, divieto di rilasciare le relative deroghe;
  • invito ai soggetti preposti a introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di TPL;
  • divieto di lasciare le porte aperte per gli esercizi commerciali;
  • potenziamento dei controlli con particolare riguardo a rispetto divieti di limitazione della circolazione veicolare, di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di divieto di spandimento dei liquami.

Al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 70 microg/mc di PM10, scattano invece le misure di 2° livello

  • estensione delle limitazioni per le autovetture private Euro 3 diesel nella fascia oraria 7.30-19.30 e per i veicoli commerciali nella fascia oraria 7.30 – 9,30 e 18.00 – 19.30;
  • divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle (in base alla classificazione ambientale riportata nell’allegato la protocollo).

Le ordinanze sindacali di revoca di 1° e/o di 2° livello si attivano dopo due giorni consecutivi sotto i rispettivi limiti di 50 microgrammi/m3 e/o di 70 microgrammi/m3 con conferma da parte di Regione Lombardia, e cioè il 3° giorno dal rientro con conseguente sblocco dal 4° giorno.


Legambiente: “Inutile il collegamento Bergamo-Treviglio. Altre le priorità”

smogSulla mobilità nella Bergamasca si registra una nuova presa di posizione di Legambiente che ha diramato una nota per mettere in discussione la realizzazione dell’autostrada Bergamo-Treviglio. Ecco il testo della lettera: “A seguito dei numerosi articoli a mezzo stampa apparsi recentemente in ordine alla ormai annosa vicenda della cosiddetta autostrada, o collegamento veloce Bergamo-Treviglio e al dibattito sull’eventuale tracciato che dovrebbe avere crediamo sia opportuno chiedere alle istituzioni e agli enti pubblici preposti di uscire dal vicolo cieco in cui si sono infilati e di provare ad osservare le reali problematiche di viabilità del territorio. Innanzitutto crediamo che in tema di viabilità e traffico si debba fare una seria analisi sui nodi critici (colli di bottiglia) che incidono sulle reali necessità di movimento dei cittadini e che vengono da troppo tempo rimandati. Ci riferiamo, innanzitutto, al nodo di Verdello: al posto di progettare improbabili e inutili “nuovi collegamenti” sarebbe stato più utile trovare una soluzione per la circonvallazione di Verdello. Inoltre esistono una serie di gravissimi problemi di congestione delle radiali di penetrazione nel capoluogo e in alcune zone della provincia.

Alcuni esempi di forti criticità possono essere:

  • SP 591 “via Zanica”, e nodo di Zanica centro
  • Asse interurbano – Rotonda casello autostrada
  • Centro di Colognola con la bretella ex ss. 42 – ex ss. 525 costosa, inutile e inutilizzata di cui nessuno parla. Un fiore all’occhiello della mobilità provinciale che taglia in due il Parco Agricolo Ecologico di Bergamo e Stezzano
  • Ex. ss 525 in ingresso a Bergamo, nel tratto Lallio Dalmine e nel tratto Dalmine – rotonda di Zingonia
  • Nodo di Curno all’altezza dei centri commerciali sulla Villa D’Almè -Dalmine. Sulla stessa strada da Mozzo – Ponte S. Pietro fino a Paladina
  • Da Villa d’Almè al nodo di Pontesecco

È imbarazzante notare quanto sia alta l’attenzione della Provincia per i 20 chilometri della tratta da Colognola a Treviglio che si percorrono in 20 minuti; e non ci sia sostanziale attenzione per il 9 Km che si percorrono in 20 minuti per andare da Valtesse a Colognola in circonvallazione o i 9 Km ceh si percorrono in 40 minuti per arrivare da Villa d’Almè a Bergamo. Il traffico privato attorno alla grande Bergamo è arrivato a livelli insostenibili ed è in costante aumento, un aumento che si è innescato in modo considerevole dall’entrata a regime della tangenziale sud che ha incentivato l’uso dell’auto privata a scapito del mezzo pubblico che non viene adeguatamente valorizzato ed ottimizzato. Il trasporto pubblico, nell’ambito della mobilità, deve avere per lo meno pari dignità in termini d’investimenti economici di tutti gli altri settori. Ci riferiamo alla possibilità di potenziare l’asse del treno metropolitano tra Bergamo e Treviglio, aumentando la frequenza dei treni e adeguando tecnologicamente la linea. Tale asse è centrale rispetto alla pianura bergamasca, consente un collegamento tra le grandi aree conurbate di Treviglio-Dalmine/Zingonia e la città. Le fermate con gli annessi parcheggi (realizzati e pagati, tra le altre cose, proprio dalla provincia di Bergamo) sono, ad oggi, sotto utilizzati se non ignorati. Addirittura alcuni parcheggi sono sempre stati completamente vuoti da quando sono stati costruiti. Va creata una rete di connessione sulla direttrice est-ovest di tutte le fermate, rivedendo anche i percorsi del TPL (sempre pagato dalla Provincia) in modo da eliminare i doppioni. Una rete fatta di trasporto pubblico e mobilità dolce, creando i cosiddetti “rendez vous” tra i mezzi di trasporto verso le fermate e gli arrivi dei treni. Insomma, una rete di connessione che agevoli la fruibilità di tutte le fermate della tratta.

Vanno poi assolutamente messe in campo risorse per la dotazione di “tram-train” a doppio scartamento affinché si possa connettere la rete TEB con la rete RFI in modo da creare economie di scala che permettano di rendere più efficiente e organico il servizio di trasporto su ferro delle persone in Provincia. Va ripensato il senso del collegamento ferroviario con Orio, un’opera che nasce al servizio di una società privata non di un territorio. Vanno messe in campo le risorse per far sì che il collegamento per Orio insista su una linea progettata per arrivare fino a Romano di Lombardia recuperando, nel possibile, il senso del tram che copriva questa parte del territorio fino a metà del ‘900.

Queste opere devono essere accompagnate da azioni degli enti locali che alleggeriscano i propri bilanci (economici, ecologici, sanitari) dal costo del trasporto privato. In questo contesto la continua e ripetuta attenzione e discussione su una sola grande e costosissima opera, l’ex “IPB” è assolutamente incomprensibile a chi abbia un poco di buon senso. Riteniamo veramente dispendioso in termini di tempo e denaro insistere su un’opera che deve collegare la tangenziale sud di Bergamo, all’altezza del centro commerciale “Due torri”, con la Bre.Be.Mi.

Sono anni che chiediamo alla Provincia di Bergamo di darci dei dati che consentano di comprendere su quali basi insistano nel portare avanti questo progetto che, al momento, è servito solo a pagare gli stipendi di alcuni – noti – personaggi e a sprecare risorse pubbliche. Abbiamo letto tutti i documenti prodotti, le analisi effettuate e analizzato i dati resi pubblici o variamente elaborati. È ormai chiaro, a chiunque affronti il tema con onestà intellettuale, che non è questo il tipo di collegamento necessario alla bergamasca. Avremo ancora una miriade di cittadini bergamaschi impegnati quotidianamente in piccoli spostamenti che avranno ancora più difficoltà. L’unica funzione che avrebbe questo collegamento sarebbe quella di cercare di attenuare uno dei più clamorosi flop del “project financing” lombardo, ormai certificato anche dai bilanci della società Bre.Be.Mi, caricandolo ulteriormente sulle spalle dei cittadini, andando a coprire l’incompetenza e la superficialità di chi ha voluto e sostenuto quell’opera”.

 

 


Agricoltura di nuova generazione, il racconto di cinque imprenditori

ritorno-alla-terra - agricoltura - giovani“Il ritorno alla terra tra riscoperta e innovazione” è il titolo del seminario con tavola rotonda che Bergamo Sviluppo, su proposta del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio, organizza con la collaborazione con Coldiretti e Confagricoltura giovedì 15 dicembre dalle ore 10, nella Sala Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, in via Petrarca 10 a Bergamo.

Grazie agli interventi dei relatori e alle testimonianze di cinque imprenditori di “nuova generazione” si cercherà di far comprendere ai partecipanti i motivi della rinascita che si sta registrando nel settore agricolo, che attira oggi sia giovani sia professionalità che per esigenze o scelte diverse decidono di vivere e lavorare a contatto con la natura, scelta che non può non fare i conti con aspetti quali l’impegno personale, l’incidenza del clima, la necessità di migliorare in modo continuo le proprie competenze, una coscienza ambientale sempre più robusta e un’apertura all’innovazione e alla collaborazione molto più forti che in passato.

Programma

ore 10 – Saluti di apertura

Ida Rocca, Presidente Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile CCIAA Bergamo
Alberto Brivio, Presidente Coldiretti Bergamo
Aldo Marcassoli, Direttore Confagricoltura Bergamo

ore 10.20 – “I produttori e la filiera corta”

Silvia Salvi, ricercatrice osservatorio Cores – Università degli Studi di Bergamo

ore 11 – Tavola rotonda con interventi di alcuni imprenditori

Giulia Serafini e Mirko Roberti – Tropico dei Colli
Marianna Ziliati – BambùBio
Francesco Tassetti – Castel Cerreto società cooperativa agricola
Cornolti Federica – Azienda Agricola Val del Fich
Nicolino Di Giano – Cooperativa Agricola Via del campo

Coordina i lavori il giornalista Maurizio Ferrari.

La partecipazione è gratuita e aperta a imprenditori, aspiranti imprenditori e a tutti gli interessati; iscrizioni online sul sito di Bergamo Sviluppo www.bergamosviluppo.it (sezione news scorrevoli o direttamente dal calendario eventi in homepage).

Info: Bergamo Sviluppo – Azienda Speciale della CCIAA di Bergamo, tel. 035/3888011 – referente iniziativa: Silvia Campana – campana@bg.camcom.it


In arrivo 150 nuovi alberi nell’area dell’Ospedale Papa Giovanni

bosco-ospeedaleBergamo avrà 150 nuovi alberi: l’area di fronte all’Ospedale Papa Giovanni XXIII si arricchisce in queste ore di un cospicuo patrimonio arboreo autoctono grazie all’impegno del Comune di Bergamo, dell’Associazione Punto Macrobiotico e del Corpo Forestale dello Stato. L’intento di creare un bosco urbano ha visti impegnati circa 100 alunni delle scuole Scuri e Cavezzali di Loreto e Longuelo: sono state messe a dimora diverse varietà, dal tiglio all’acero, dalla quercia al frassino, “tutti alberi autoctoni lombardi per rendere quest’area un luogo di forestazione della nostra città” ha sottolineato l’Assessore all’ambiente Leyla Ciagà. “Incrementare il patrimonio arboreo cittadino è fondamentale per migliorare la qualità della vita quell’aria che respiriamo”. “È un bosco di bambini che diventa un bosco di alberi”, ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione Loredana Poli, “ci vuole questo aiuto per far partire una rinaturalizzazione del nostro ambiente. Abbiamo pensato a questo tipo di iniziativa per dare un segnale importante circa l’educazione ambientale nelle scuole in occasione della Giornata dell’Albero: sarà una sfida, anche per questi bambini, curare questo bosco in città e vedere crescere ciò che oggi è stato piantato”.

 


Inquinamento, per i veicoli commerciali Euro 3 diesel stop dalle 8.30 alle 9.30

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Sale l’inquinamento e scattano anche in Bergamasca, da domenica 11 dicembre, le limitazioni al traffico e al riscaldamento previste dal protocollo regionale per il miglioramento della qualità dell’aria nei periodi di emergenza.

Il protocollo prevede una serie di misure omogenee per il contenimento degli inquinanti e l’adesione volontaria da parte dei Comuni. In Bergamasca sono 22: oltre a Bergamo capoluogo, Arcene, Bagnatica, Brembate, Brusaporto, Cologno al Serio, Curno, Dalmine, Mozzo, Nembro, Grassobbio, Osio Sopra, Osio Sotto, Pontirolo, Ranica, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate, Seriate, Torre Boldone, Treviglio, Treviolo e Villa di Serio.

Ad entrare in vigore sono le misure di primo livello, ossia quelle previste dopo sette giorni di superamento del valore di 50 microgrammi per metro cubo di PM10.

In particolare è prevista l’estensione alle giornate di sabato, domenica e festivi del divieto di circolazione – già limitata nel corso della settimana – dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel dalle 7.30 alle 19.30. Scatta inoltre il divieto in ambito urbano per i mezzi Euro 3 diesel, dalle 9 alle 17 per le automobili e dalle 8.30 alle 9.30 per i veicoli commerciali.

Le temperature all’interno di case e attività commerciali sono inoltre limitate a 19 gradi ed è vietato utilizzare stufe e camini, se non sono l’impianto esclusivo di riscaldamento, che non abbiano una classificazione energetica ed emissiva pari alla classe 3 stelle.

Ecco tutte le misure di 1° livello (al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 50 microg/mc di PM10)

  • estensione delle limitazioni all’utilizzo dei veicoli Euro 0 benzina e fino a Euro 2 diesel (come da limitazioni vigenti) alle giornate di sabato, domenica e ai giorni festivi, nella fascia oraria dalle 7.30 alle 19.30;
  • divieto di circolazione in ambito urbano agli Euro 3 diesel (autovetture dalle 9.00 alle 17.00 e veicoli commerciali dalle 8.30 alle 9.30). Si mantengono le stesse deroghe previste dalle limitazioni strutturali invernali con l’aggiunta dei veicoli speciali;
  • divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle (in base alla classificazione ambientale riportata nell’allegato al protocollo);
  • divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…), di combustioni all’aperto anche relativamente alle deroghe consentite rappresentate dai piccoli cumuli di residui agricoli e forestali bruciati in loco;
  • introduzione del limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali;
  • divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso;
  • divieto di spandimento dei liquami zootecnici e, in presenza di divieto regionale, divieto di rilasciare le relative deroghe;
  • invito ai soggetti preposti a introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di TPL;
  • potenziamento dei controlli con particolare riguardo a rispetto divieti di limitazione della circolazione veicolare, di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di divieto di spandimento dei liquami.

Al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 70 microg/mc di PM10, scattano invece le misure di 2° livello

  • estensione delle limitazioni per le autovetture private Euro 3 diesel nella fascia oraria 7.30-19.30 e per i veicoli commerciali nella fascia oraria 7.30 – 9,30 e 18.00 – 19.30;
  • divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle (in base alla classificazione ambientale riportata nell’allegato la protocollo).

Le ordinanze sindacali di revoca di 1° e/o di 2° livello si attivano dopo due giorni consecutivi sotto i rispettivi limiti di 50 microgrammi/m3 e/o di 70 microgrammi/m3 con conferma da parte di Regione Lombardia, e cioè il 3° giorno dal rientro con conseguente sblocco dal 4° giorno.

>> Per essere sempre aggiornati sulle aree in cui sono in vigore o meno le limitazioni è a disposizione il sito del Protocollo Aria 

 


“Like the Bike”, l’università di Bergamo premiata al Festival della Comunicazione sociale

Meno emissioni, più benessere con la bicicletta. Like the bike è il progetto per l’ideazione di una campagna pubblicitaria sui temi della Sostenibilità, Sobrietà, Solidarietà realizzato da cinque studentesse dell’Università degli Studi di Bergamo che è stato premiato la Festival della Comunicazione Sociale di Milano. Il 21 novembre, a Palazzo Reale, nell’ambito della manifestazione organizzata da Pubblicità Progresso Alice Cellini, Carmen Guido, Laura Martini, Mariafrancesca Misiti e Marta Nozza Bielli sono state premiate per la loro soluzione di mobilità sostenibile, economica e pratica. Nell’ambito della campagna promossa da Pubblicità Progresso Sostenibilità Sobrietà Solidarietà e del relativo concorso d’idee On the Move 2016 sui temi della comunicazione sociale e rivolto agli studenti delle università italiane, le ragazze hanno studiato una campagna di promozione per l’utilizzo della bicicletta e per miglioramento della consapevolezza in merito ai benefici derivanti dal suo utilizzo: riduzione delle emissioni, dei consumi e aumento del benessere fisico. Il progetto prevede l’allestimento di un’area costituita da postazioni formate da un supporto statico sul quale è fissata una bicicletta. Ciascuna postazione è dotata di un visore per la realtà virtuale, che permette ai partecipanti di scegliere tra diversi percorsi e di immergersi, attraverso la pedalata, in scenari coinvolgenti. Sulle bici sono applicati un mobile charger, che attraverso la semplice pedalata permette di ricaricare la batteria del proprio smartphone, e un contachilometri che misura la distanza percorsa, calcolando la relativa riduzione delle emissioni. Per i più piccoli sono previste altre postazioni dalle quali i bambini, seduti ognuno su una bicicletta, cercheranno con delle freccette-giocattolo di far scoppiare palloncini fumogeni che rappresentano nuvole di smog.

L’edizione di quest’anno di On the Move, la decima, è stata la prima ad invito e ha coinvolto le dieci università che si sono particolarmente distinte nelle precedenti edizioni (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi di Udine – sede di Gorizia, Università degli Studi di Urbino – sede di Pesaro, Università IULM). L’Università di Bergamo, che in passato non aveva partecipato alla manifestazione ma che da un quinquennio dedica particolare attenzione alle tematiche della comunicazione sociale attraverso cicli di seminari tenuti presso la sede di Palazzo Rosate, è stata ammessa come riserva nel caso di defezioni ed è stata definitivamente accolta come candidata nel momento in cui uno degli atenei concorrenti ha presentato un programma giudicato fuori tema. Il progetto Like the Bike è stato proclamato vincitore, ex aequo con un’operazione ideata dall’Università di Udine (sede di Gorizia), dalla giuria composta dal presidente della fondazione Alberto Contri e da Francesco Cesati (FIEG), Massimo Ciampa (Mediaset), Rossella Sobrero (Assocom). Il verdetto è stato ufficializzato sulle pagine del sito di Pubblicità Progresso. Tutti i lavori del contest sono raccolti all’interno dell’e-book i Linguaggi della Comunicazione Sociale, edito da Pubblicità Progresso.

 

 


Rifiuti: in casa pattumiere più leggere, ma aumenta l’immondizia gettata nei campi

rifiuti-campiNegli ultimi dieci anni le famiglie bergamasche hanno tagliato i rifiuti: quasi 62 chili in meno pro capite all’anno nel capoluogo di provincia e circa 37 chili in meno a livello provinciale. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Bergamo su dati Arpa in occasione dell’apertura della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. “La maggiore attenzione agli aspetti ambientali e il lavoro di sensibilizzazione dei cittadini – rileva Coldiretti Bergamo – hanno portato risultati interessanti. Significativa è la realtà di Bergamo città dove ogni singolo abitante nel corso degli anni ha alleggerito progressivamente la propria pattumiera, che è passata dai 587 chili del 2006 ai 525 chili a fine 2015, mentre la raccolta differenziata dal 43,7% è arrivata al 65,5%.” Buona anche la situazione a livello provinciale, dove mediamente ogni cittadino, nel giro di dieci anni, ha ridotto di circa 37 chili la produzione di rifiuti che è passata dai 459,9 kg del 2006 ai 422,7 del 2016 con la raccolta differenziata che è passata dal 50,1% al 61,3%.

rifiutiA livello lombardo la produzione di scarti urbani per singolo abitante è passata dai 518 chili del 2006 a meno di 458 a fine 2015, mentre la raccolta differenziata è passata dal 43,9 al 59%. “Anche le imprese agricole hanno fatto la loro parte – prosegue Coldiretti Bergamo – e negli ultimi anni hanno raggiunto livelli molto alti di riutilizzo degli scarti: dal riciclo della carta e degli imballaggi a quello delle manichette di plastica per l’irrigazione, dalla concimazione naturale con gli effluenti da allevamento fino alla produzione di compost per i terreni con gli sfalci verdi”. Sul tema rifiuti però non si registrano solo passi avanti e l’atteggiamento dei cittadini non è sempre virtuoso. “Secondo le segnalazioni pervenute presso i nostri uffici – sottolinea Coldiretti Bergamo – sono molte le aziende agricole che devono intervenire per ripulire strade di campagna, fossati e campi da immondizia abbandonata, una situazione che evidenzia la necessità di proseguire nell’opera di informazione e formazione a tutti i livelli, a partire dalle scuole fino alle imprese e ai cittadini, sulla eccessiva  quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente ma anche di raccoglierli in modo corretto e differenziato”.

 

 


“Obiettivo sulla piazza verde”, ecco i fotografi premiati

vincitori-obiettivo-sulla-piazza-verde“Volevo restituire al Giardino Tresoldi tutta la sua bellezza. Sono molto felice di questa vittoria”: racconta così la scatto con cui Andrea Paris, QSE Manager di 32 anni, di Bergamo, si è aggiudicato il contest fotografico “Obiettivo sulla Piazza Verde e dintorni”, promosso dall’associazione culturale Arketipos in occasione della manifestazione I Maestri del Paesaggio 2016 organizzata da Arketipos e dal Comune di Bergamo. L’immagine ha colpito la giuria – guidata dal giornalista ed esperto di fotografia Lello Piazza e composta dal socio Arketipos Paolo Bellini, dal fotografo Leonardo Tagliabue e dal presidente FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca) Cesare Solimbergo – tanto da valergli il primo posto. La premiazione è avvenuta nella Sala Conferenze di Casa Suardi, in piazza Vecchia: a salire con lui sul podio per il 2° e 3° posto sono stati Vincenzo Fontana di Sondrio e Alessandra Curti di Bergamo. Ma ad aggiudicarsi una menzione speciale sono stati anche altri 7 scatti, realizzati da altrettanti appassionati di fotografia: Luca Montanari, Antonio Gallucci, Barbara Rossi, Francesco Casali, Fabrizio Maestroni, Giovanni Spreafico e Mauro Bertolini. Gli scatti vincitori sono disponibili al link: http://imaestridelpaesaggio.it/2016/press/press-area/

 


Centraline in Val Vertova, la Provincia dice no

Dval-vertova-attraversata-fiume-1opo due anni, la Provincia di Bergamo ha messo la parola fine alla vicenda delle centraline in Val Vertova disponendo l’archiviazione e l’improcedibilità delle domande di concessione del 27 ottobre 2015. Richieste sospese in attesa della verifica di assoggettamento a V.I.A – poi ritirata dal privato il 29 luglio – e ritenute da archiviare a norma di legge in virtù del fatto che il progetto preliminare, privo di attualità, non era più legato ad una procedura che giustificasse l’ulteriore prosecuzione del regime di sospensione delle istanze di concessione. E’ stato ritenuto che non vi possa essere il riconoscimento di una condizione di continuità nella validità delle richieste originarie e che con l’archiviazione delle istanze di verifica di assoggettabilità V.I.A. le documentazione prodotta dalla società cessino di produrre qualsiasi effetto. E’ questa la notizia che ha voluto dare il presidente della Provincia Matteo Rossi invitando oggi in via Tasso le Amministrazioni di Vertova e Gazzaniga e i rappresentanti del comitato Val Vertova bene comune. “La val Vertova è salva – ha dichiarato Rossi – su questa vicenda avevo promesso la massima attenzione, e ora possiamo dare questa buona notizia su un tema che ha visto l’impegno delle istituzioni e dei cittadini. Dalla Provincia ai Comuni fino al comitato che per primo ha dato voce ad una forte esigenza di tutela del territorio in questi mesi si è dimostrato un grande amore per un territorio che merita di essere tutelato fino in fondo. Questi mesi ci hanno insegnato che il dialogo tra enti locali e cittadini è la strada maestra per ottenere risultati importanti, e oggi possiamo festeggiare lo scampato pericolo per uno dei siti più affascinanti, se non unici, del nostro territorio”.

“Ora è il momento di rilanciare – prosegue Rossi – per assicurare alla valle un futuro esente da ulteriori rischi e se possibile con una maggior valorizzazione. Ho chiesto ai Comuni e ai cittadini di far nascere dal basso una proposta per una maggior tutela. Penso in particolare ad una riserva naturale sulla quale impegnare il Parco delle Orobie che vedrà rinnovarsi il proprio consiglio di amministrazione a inizio 2017. Potrebbe essere una parte del mandato sul quale impegnare i nuovi amministratori, vincolando la loro azione ad una discussione meno partitica e più legata agli interessi del territorio. La Provincia è disponibile ad accompagnare questo percorso”. La notizia è stata accolta con soddisfazione sia dal sindaco di Vertova Luigi Gualdi che dai rappresentanti del comitato di cittadini, ma tutti sono stati d’accordo con la necessità di lavorare subito e in tempi brevi per una maggiore tutela della Valle.