Green Company Award, vince il premio la Nuova Demi di Brembate

Mario e Claudio Doneda della Nuova Demi
Mario e Claudio Doneda della Nuova Demi

Il vincitore della prima edizione del Green Company Award – selezionato dalla Giuria internazionale presieduta dall’architetto paesaggista tedesco Stefan Tischer – è la cava Nuova Demi di Brembate. Il premio è stato assegnato per gli interventi di progettazione paesaggistica che hanno accompagnato le attività di scavo e ripristino, e per l’ ampio e articolato parco a disposizione dei dipendenti e della collettività locale. Menzioni speciali sono andate: all’Italcementi per l’i.Land, il parco agricolo-ornamentale: alla Marlegno per la Piantumazione di aree pubbliche in collaborazione con scuole e Comuni”; alla Pedrali, che produce sedie, tavoli e complementi d’arredo; alla Perofil, abbigliamento intimo; e alla W&H Sterilization per il Giardino ornamentale  e rilassante con elementi vegetali e d’acqua”.

Il team della Nuova Demi
Il team della Nuova Demi

19 le aziende che hanno partecipato all’iniziativa, promossa e organizzata da Arketipos, Comune di Bergamo e Confindustria Bergamo, con il patrocinio di ATS Bergamo – nell’ambito del progetto Workplace Health Promotion – e in collaborazione con la storica rivista di arredamento e design ABITARE. Il premio, concepito ad hoc e realizzato in collaborazione con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara, è rappresentata da un’opera di Valentina Goretti. La consegna al vincitore avverrà invece il 3 ottobre durante l’assemblea annuale di Confindustria Bergamo.


Negozi sostenibili, al via le iscrizioni al marchio camerale

losono-sost.jpgA settembre suona la campanella delle lezioni anche per i negozi e le attività artigiane del settore alimentare che vogliono migliorare e valorizzare la propria anima “green”.

È in partenza infatti la quarta edizione del progetto “Sono Sostenibile”, promosso da Bergamo Sviluppo, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo e realizzato in collaborazione con il sistema associativo locale. L’iniziativa si rivolge ai negozi di vicinato (con superficie di vendita fino a 150 mq nei Comuni fino a 10.000 abitanti e con superficie di vendita fino a 250 mq nei Comuni con oltre 10.000 abitanti), ai pubblici esercizi e alle attività artigianali del settore alimentare con vendita al pubblico di Bergamo e provincia. Vuole fornire, attraverso un percorso formativo in tre incontri, suggerimenti e spunti per migliorare la sostenibilità ambientale della propria attività.

Le imprese interessate possono aderire compilando la scheda di adesione scaricabile a questo link, entro venerdì 16 settembre.

Al termine del progetto, le aziende che saranno giudicate sostenibili in base alle misure realizzate nella propria attività otterranno il marchio di qualità camerale “Sono Sostenibile”, con validità per il 2017. Alle insegne sarà garantita visibilità attraverso vari canali, tra i quali il sito internet della Camera di Commercio, che avrà una sezione dedicata alle imprese green e alle azioni messe in atto da ciascuna (www.bg.camcom.gov.it/sonosostenibile/it). Sarà inoltre distribuito materiale promozionale (brochure, vetrofania ed espositore) utile a diffondere anche verso la clientela buone prassi e comportamenti “sostenibili”.

 


Nuove rotte, Seriate contesta i dati Arpa sull’impatto acustico

ryanair bergamo alta orio al serio

I conti non tornano e i dati di Arpa Lombardia riguardanti l’impatto acustico sulla popolazione, a seguito delle nuove rotte dei voli dell’aeroporto di Orio al Serio proposte dal Comune di Bergamo, non convincono il sindaco di Seriate Cristian Vezzoli. Come il collega del Comune di Grassobbio, anche il primo cittadino seriatese chiede chiarimenti all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente sui criteri usati per individuare la popolazione esposta al rumore.

Secondo la Valutazione dello scenario proposta alla Commissione aeroportuale di Orio al Serio del 28 aprile scorso, in base al traffico 2015 e alle nuove rotte ipotizzate dal capoluogo di provincia, le nuove procedure di decollo e atterraggio determinerebbero per il territorio di Seriate un aumento di 9 persone esposte al rumore aeroportuale. Ma questo dato non torna. «Confrontando la planimetria usata da Arpa Lombardia con quella catastale più aggiornata e ricavata dal Geoportale – afferma il sindaco Vezzoli -, i dati dell’agenzia regionale non sembrano né veritieri né corrispondenti a realtà. Allo stato degli atti, dalla comparazione, si evince chiaramente che molte abitazioni esposte alle nuove rotte non sono state né identificate né considerate dall’ente regionale, pertanto non conteggiate. La cartografia usata da Arpa, sia per scala utilizzata sia perché datata, non consente di individuare con esattezza gli alloggi civili. Pertanto con gli uffici competenti abbiamo estrapolato la planimetria catastale ed effettuato una verifica a campione sul luogo interessato, scegliendo il tratto di via Misericordia interessato dalla fascia isofonica dei 55 – 60 decibel. Il risultato è stata l’individuazione di due nuove abitazioni esposte al rumore, ma non conoscendo il dato di popolazione usato da Arpa per singolo edificio, il controllo si è dimostrato impossibile da portare avanti».

Da questa prima verifica deriva il timore che i cittadini impattati dal rumore aeroportuale delle nuove rotte siano molti di più, pertanto il sindaco Vezzoli chiede di conoscere i criteri usati da Arpa per potere identificare sulla cartografia le abitazioni coinvolte dello scenario attuale e quelle che lo sarebbero dalla modifica del traffico aereo, l’elenco dettagliato delle case e la data di estrazione della popolazione esposta. A completamento, il sindaco Cristian Vezzoli ritiene necessario un incontro con i tecnici di Arpa, perché «la problematica del rumore aeroportuale è importante e delicata e nessun dato può essere erroneo, essendo determinante per le decisioni successive – rileva -. I dati forniti non appaiono attendibili e vanno confrontati, validati e certificati dagli uffici. Invito Arpa a confrontarsi con le altre amministrazioni interessate perché il problema riscontato sul territorio di Seriate potrebbe replicarsi anche negli altri comuni».

«La questione del rumore aeroportuale è talmente delicata che qualsiasi decisione potrà essere presa solo dopo aver riflettuto ed esaminato dati certi – è la riflessione -, in assenza di questi il giudizio non può che essere sospeso e comunque negativo. Resta poi il fatto che il territorio di Seriate è già gravemente impattato dal rumore aeroportuale per cui ogni ulteriore disagio va attentamente considerato e ponderato: non si possono chiedere altri sacrifici ai comuni dell’est, considerato che gli stessi subiscono già oggi il rumore derivante dagli atterraggi e dai voli notturni, pesantemente aumentati nel periodo estivo a causa dei voli charter».


Fiera di Sant’Alessandro, l’agricoltura fra tradizione e futuro

 

Fiera di Sant'Alessandro - 2016 - conferenza stampa

La presentazione della Fiera di Sant’Alessandro. Da sinistra: Aldo Marcassoli, direttore Confagricoltura Bergamo; Paolo Malvestiti, presidente Bergamo Fiera Nuova Spa e presidente della Camera di Commercio di Bergamo; Luigi Trigona, segretario generale Ente Fiera Promoberg; Mara Azzi – direttore generale Ats; Alberto Brivio – presidente Coldiretti Bergamo

Un weekend con il mondo contadino, l’agricoltura e le tradizioni. Da venerdì 2 a domenica 4 settembre al polo fieristico di Bergamo torna la Fiera di Sant’Alessandro, l’appuntamento dedicato alla filiera agroalimentare organizzato da Bergamo Fiera Nuova e Promoberg. La manifestazione, che da oltre dodici secoli richiama in città tutte le realtà legate al sistema rurale, coniuga i valori intramontabili del lavoro della terra con il meglio della produzione e dei servizi più innovativi. Nei circa 50mila metri quadrati l’esposizione offre una vetrina completa del settore primario, dall’agricoltura alla zootecnia, dai grandi macchinari 2.0 alle nuove tecnologie della filiera agroalimentare, dalle rassegne zootecniche ai concorsi, passando per l’ampia area dedicata all’enogastronomia.

Tra le novità di quest’anno, il cambio degli orari di apertura, modificati per ottimizzare l’operatività degli espositori e la visita del pubblico: venerdì dalle 15 alle 23, sabato e domenica, dalle 9,30 alle 20. Con l’obiettivo di sostenere concretamente le imprese e il pubblico è stato inoltre confermato l’ingresso gratuito per la giornata inaugurale di venerdì. Davanti alle tragiche conseguenze del terremoto che ha colpito il Centro Italia, Fiera Bergamo e Promoberg hanno inoltre deciso di donare il 10% degli incassi (ingresso fiera e parcheggio) alle vittime del sisma, versando il ricavato alla Caritas Diocesana Bergamasca. Un primo gesto concreto cui faranno seguito ulteriori iniziative.

La kermesse è un consolidato punto di riferimento per tutti gli operatori del mondo rurale, ma anche un appuntamento appassionante per il grande pubblico che può comodamente incontrare in città il meglio dell’agroalimentare, in una sorta di grande fattoria con le eccellenze della produzione e dei servizi. Lo scorso anno sono state 50mila le persone arrivate in fiera da tutta la regione, per un evento che ha il merito di rinnovarsi ogni anno, grazie ad un programma che abbina alla ricca area espositiva un lungo elenco di iniziative collaterali, ad aziende di qualità e alla capacità di intercettare i nuovi trend del mercato. La Fiera punta molto anche sulle nuove generazioni, che vedono nelle tante strade della filiera agroalimentare interessanti sbocchi professionali.

«La crisi della finanza ha fatto capire a tutti quanto sia importante l’economia reale – evidenzia il segretario generale della Promoberg, Luigi Trigona -. E in questo contesto l’agricoltura si sta rivelando come uno dei possibili affari del futuro. Al pari dell’acqua o dell’energia non inquinante, in un mondo a risorse limitate la produzione di ortaggi, di frutta, di cereali, o l’allevamento di mucche e pecore, se condotti con inventiva e metodi moderni, si avviano a diventare un’attività strategica. Come dire, è questa la vera “green economy”. E dunque non è un caso se fra gli imprenditori si stiano mettendo in luce con le loro idee e il proprio impegno nell’innovazione i giovani e le donne. Fattorie didattiche, energy drink campagnoli e birra artigianale. Ma anche pasta alle microalghe e “agriturismi beauty” pensati per il benessere psico-fisico; il volto dell’agricoltura, anche quella bergamasca, sta cambiando e la nostra Fiera di Sant’Alessandro ne è la testimonianza. Gli agricoltori sono sempre più spesso dei “farm manager”, con una professionalità che ha trovato nel tempo nuove declinazioni per esprimersi».

I numeri

Fiera di Sant'Alessandro - genericaSono 205 le imprese “tradizionali” protagoniste alla FdSA2016. Ben 15 le regioni italiane rappresentate, tra le quali spicca la Lombardia, con 165 espositori, 134 dei quali targati Bergamo. Dopo la truppa orobica, quelle più numerose arrivano da Brescia (11 aziende), Milano (7) e Lecco (6). Quattro invece le imprese straniere. Dati sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno.

A queste si aggiunge il movimento legato al Concorso per cavalli purosangue arabo, giunto alla quarta edizione e in continua crescita. Quest’anno sono 84 gli allevatori presenti a Bergamo, non solo per gareggiare ma anche per presentare le proprie professionalità. Netta la prevalenza degli allevatori italiani (55), ma colpisce il dato dei restanti allevatori, provenienti da ben 16 nazionalità straniere (Australia e Usa comprese).

Sommando le due realtà, sono quindi 289 gli espositori totali presenti alla Fiera di Sant’Alessandro 2016.

Per quanto riguarda gli animali, saranno circa 350 i capi di bestiame per il commercio portati in fiera, tra i quali saranno incoronate le attese tre “regine di razza”. Oltre 250 invece i cavalli coinvolti in gare ed esibizioni. Oltre che sui 13mila metri quadrati al coperto dei due padiglioni principali (A e B), la fiera può contare su altri 18.500 mq in area esterna per esposizione e area zootecnica e ulteriori 16.000 mq circa per l’area equitazione.

Tra i settori merceologici, al primo posto per numero di espositori i “Prodotti tipici e agro-alimentari” (67 imprese, il 33% del totale), seguiti dal settore delle “Macchine agricole e attrezzature” (52 aziende, il 25% del totale) e dal settore “zootecnico” (23 aziende, l’11% del totale). E poi i settori “Risparmio energetico ed energie rinnovabili” (6%), “Foraggi” (5%), “Equitazione – Country” e “Abbigliamento tecnico” (entrambi oltre il 4%).

Gli eventi

Fiera di Sant'Alessandro - cavallo. jpg

In primo piano c’è la storica rassegna bovina, tra le più importanti a livello regionale, con il concorso e la premiazione delle tre “Regine di Razza della Fiera”: Frisona, Bruna e Red Holstein. Poi, il Concorso Purosangue Arabi di Bergamo, Show E.C.A.H.O. categoria C internazionale, che, giunto alla quarta edizione, si è già imposto quale uno degli appuntamenti più seguiti tra gli operatori e gli appassionati del settore sparsi nel mondo. Quest’anno il programma si amplia ulteriormente, presentando due veri e propri nuovi eventi nell’evento, dedicati ai cavalli arabi egiziani e a quelli anagraficamente più anziani (Stallion e Maries over 13) ma che hanno mantenuto intatte tutte le caratteristiche che li rendono unici. Alla FdSA riflettori puntati poi sulla rassegna di ovicaprini, colombi ornamentali e colombi viaggiatori e sulla tappa del campionato nazionale Triathlon del boscaiolo, per la sesta volta consecutiva a Bergamo, promossa in collaborazione con Federboscaioli.

Sul versante dei sapori le proposte dell’Associazione Norcini Bergamaschi, le dimostrazioni di disossatura e lavorazione di carne bovina, suina e di carni bianche a cura del Gruppo Macellai dell’Ascom di Bergamo, alle quali si affiancano gli abbinamenti ai vini del territorio e tanti esempi di ricette e preparazioni realizzate da uno chef.

Con i propri laboratori Coldiretti e Unione Agricoltori, invece, metteranno in tavola temi quali la smielatura, degustazioni di formaggi e caseificazione, proporranno inoltre un teatrino con burattini e, per la gioia dei più piccoli e dei loro genitori, le amatissime “piscine di mais”.

A proposito di bambini, anche quest’anno la Fiera di Sant’Alessandro offre numerosi appuntamenti studiati per dare l’opportunità alle nuove generazioni di toccare con mano alcuni dei protagonisti del mondo agricolo. Oltre all’attesissimo battesimo della sella con i pony, ci sono ad esempio la didattica e il battesimo del guanto con i rapaci, gli incontri con i lama, i laboratori creativi manuali dedicati alla valorizzazione della lana.

Molto attesa l’area dedicata ai macchinari agricoli, a partire da quelli da campo aperto. Come da tradizione, tutto il padiglione B e parte dell’area esterna della fiera sono dedicati a questo specifico comparto, uno dei protagonisti in assoluto del made in Italy a livello internazionale. Macchinari che rendono più veloce e sicuro il lavoro nei campi, grazie a continue innovazioni che hanno trasformato totalmente in pochi decenni le attività agricole.

Tra gli eventi collaterali anche una fusion a stelle e strisce, con l’area dedicata al country nel padiglione A, a cura di Monstercountry Group, con dj set e stage di line dance. In galleria centrale i visitatori saranno accolti come sempre dalle note del gruppo Mismountain Boys, per una festa del folklore western. A far da contraltare, venerdì 2 settembre, dalle ore 19.30, nel piazzale antistante l’ingresso della Fiera, un raduno di auto americane storiche: Cadillac, Oldsmobile, Pontiac e altre ancora, tutte tirate a lucido per far sognare anche i più grandi.

ORARI APERTURA
  • venerdì: 15 – 23
  • sabato e domenica: 9,30 – 20
BIGLIETTI D’INGRESSO
  • venerdì: ingresso gratuito
  • sabato e domenica: intero 7 euro, ridotto (dai 12 ai 16 anni e over 65 anni) 5 euro.
  • parcheggio 3 euro.

www.fieradisantalessandro.it


Rischio sismico, la mappa della Lombardia e le nuove regole regionali

Dopo il terremoto in centro Italia, che ha di nuovo fatto troppe vittime e messo in ginocchio intere comunità, l’attenzione torna sul rischio sismico e gli strumenti di prevenzione. Su questo tema in Lombardia, che non è stata esente da scosse e danni anche in tempi recenti, la Regione ha introdotto alcune novità volte a migliorare e rendere più efficiente il sistema.

Il 10 aprile 2016 è entrata in vigore la nuova zonazione sismica dei Comuni della Regione Lombardia con l’obiettivo di determinare un livello di classificazione maggiormente cautelativo, anche in funzione dell’armonizzazione alle norme tecniche nazionali vigenti e del riordino delle disposizioni della normativa regionale in materia di vigilanza e controllo sulle costruzioni in zona sismica.

In base al nuovo ripartimento, nessun comune lombardo è da ritenersi in zona 1, quella in cui il rischio è più alto, 57 Comuni (16 in più rispetto al passato, tra cui la città di Brescia) sono in zona 2 (nelle province di Brescia e di Mantova), 1.028 Comuni in zona 3 (790 in più), mentre i restanti 446 (-821 rispetto alla precedente classificazione) sono inseriti in zona 4, ovvero con sismicità molto bassa. Si tratta dell’area più occidentale, con l’intera provincia di Varese e parte di Lecco, Como, Milano (ma il capoluogo è passato in zona 3) e Pavia. La provincia di Bergamo è tutta in zona 3.

mappa rischio sismico lombardia

«L’aggiornamento della zonazione sismica – ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali – non rappresenta un indice di aumentata pericolosità del territorio, ma costituisce una svolta verso un sistema di prevenzione dei rischi e dei danni conseguenti ai fenomeni sismici da attuare attraverso procedure tecnico amministrative specifiche»

È stata infatti attivata anche una nuova normativa nel campo delle vigilanza sismica, con nuove procedure cautelative nel campo edilizio per le costruzioni pubbliche e private. Le principali novità immediate introdotte sono:

  • il trasferimento ai Comuni delle competenze in materia di opere o costruzioni e vigilanza in zone sismiche, per le opere ricadenti sul loro territorio;
  • l’individuazione di una Struttura Tecnica Regionale a coordinamento e supporto dei Comuni;
  • l’istituzione del parere tecnico regionale in zona 2, obbligatorio per opere pubbliche di proprietà comunale e facoltativo per gli altri interventi;
  • la realizzazione del Sistema Informativo Integrato per la gestione delle pratiche sismiche;
  • per i comuni in zona sismica 2 vige l’obbligo dell’autorizzazione preventiva all’avvio dei lavori;
  • per i comuni in zona 3 e 4 (sismicità bassa e molto bassa): obbligo del deposito della documentazione relativa al progetto prima dell’avvio dei lavori;
  • attività di controllo sistematico degli interventi relativi a opere o edifici pubblici o, in genere, edifici destinati a servizi pubblici essenziali, ovvero progetti relativi ad opere comunque di particolare rilevanza sociale o destinate allo svolgimento di attività che possono risultare, in caso di evento sismico, pericolose per la collettività;
  • attività di controllo su tutti gli altri tipi di edifici in tutte le zone sismiche.

La Regione ha anche assegnato 5,8 milioni di euro a diversi comuni nelle province di Mantova, Brescia e Bergamo per l’adeguamento strutturale degli edifici strategici e rilevanti, definendo i criteri per la realizzazione degli interventi di prevenzione del rischio simico. Sono stati attivati 16 interventi su strutture pubbliche di proprietà comunale, in particolare 11 municipi, 3 scuole, una Caserma dei Vigili del Fuoco e un Centro Operativo Misto.


Lotta allo spreco alimentare, ecco cosa cambia con la nuova legge in arrivo

sprechi-alimentariDonare le eccedenze per negozi di alimentari, panifici, ristoranti, farmacie e negozi di abbigliamento diventa più facile e chi non spreca verrà premiato.

Entra in vigore a giorni la legge per la donazione dei prodotti alimentari e farmaceutici e la limitazione degli sprechi, approvata dal Parlamento in via definitiva il 2 agosto scorso. L’obiettivo è ridurre i rifiuti alimentari e arrivare a recuperare un milione di tonnellate di rifiuti all’anno.

La nuova legge ridisegna l’intero meccanismo della donazione e la rende più facile, aumenta i possibili destinatari e semplifica la procedura amministrativa e fiscale per gli enti pubblici e privati che, senza scopo di lucro, decidono di regalare alimenti, farmaci e altri prodotti a chi è indigente.

Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento, i prodotti che vengono scartati per motivi diversi dalla sicurezza (o dall’efficacia nel caso dei medicinali), potranno essere donati a enti pubblici e privati purché questi li destinino, in via prioritaria, a favore di persone indigenti e non li rimettano in commercio. Non solo le onlus, quindi, ma anche gli enti pubblici, potranno ricevere donazioni.

I prodotti alimentari con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” potranno essere usati anche dopo la scadenza. Quindi, il pane invenduto entro le 24 ore dalla produzione, essendo ancora buono, potrà essere donato; allo stesso modo i clienti potranno portare a casa gli avanzi con una family bag, i prodotti agricoli che rimarranno nei campi potranno essere regalati.

Il provvedimento, arriva a soli sei mesi di distanza rispetto a un’analoga legge francese, ma a differenza della norma transalpina, quella italiana si regge sulla logica degli incentivi e non sulle contravvenzioni. Insomma, chi non spreca verrà premiato. Viene istituito infatti un fondo specifico di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 destinato a progetti innovativi contro lo spreco, come ad esempio packaging antispreco e family bag. Inoltre viene data la possibilità ai Comuni di incentivare chi dona agli indigenti con uno sconto sulla tassa dei rifiuti (Tari).

Le procedure per donare diverranno inoltre più semplici. Se ora un’impresa, un ristorante, o un supermercato per donare le proprie eccedenze alimentari devono fare una dichiarazione preventiva cinque giorni prima della donazione, a breve basterà invece una dichiarazione consuntiva a fine mese. Al supermercato sarà sufficiente presentare il documento di trasporto, al panettiere gli scontrini.


“Maestri del Paesaggio”, seminario ad alta quota all’Ostello Curò

Quanto è wild la nostra terra? C’è spazio per il selvaggio nei luoghi che abitiamo? Nell’ambito della VI edizione della manifestazione I Maestri del Paesaggio International Meeting of Landscape, Garden and Design, organizzato dal Comune di Bergamo in collaborazione con l’associazione Arketipos, a Bergamo dal 7 al 25 settembre prossimi, torna l’appuntamento con Alpine Seminar, il ciclo di conferenze in quota dedicato al paesaggio. Sabato 10 e domenica 11 settembre, all’Ostello Curò, struttura del CAI di Bergamo collocata in alta Valle Seriana al margine occidentale della Conca del Barbellino, a circa 1.900 metri di altezza, si ritroveranno paesaggisti e pensatori del verde per indagare l’importanza del wild in città, in regione e nella macro-area alpina. L’abbandono delle aree agricole montane, l’avanzata del bosco, l’equilibrio tra l’esigenza di produrre e realizzare beni agroalimentari, offerte turistiche, infrastrutture, e la necessità del tutelare le specie animali e vegetali dei territori saranno al centro del dibattito che vedrà la partecipazione di Renato Ferlinghetti, geografo e naturalista del Centro studi sul territorio “Lelio Pagani” – Università di Bergamo, Enrico Bassi, naturalista e consulente scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, Maurizio Dematteis, giornalista e ricercatore, direttore della rivista Dislivelli, Luca Pellicioli, medico veterinario, membro del Comitato Scientifico Centrale CAI e del gruppo “Grandi Carnivori”, Tiziana Stangoni, dottore forestale libero professionista, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali delle province di Como-Lecco-Sondrio e Patrizio Daina, naturalista. Obiettivo: fare luce su quali sono le caratteristiche del paesaggio odierno, quale il grado di selvatichezza, quale il valore nelle recenti dinamiche evolutive dell’elemento wild, ragionando sulla necessità di rinselvatichire alcune aree, sui problemi e sulle opportunità che questo comporta e, dunque, sulle relazioni tra i diversi attori del territorio quali agricoltori, allevatori, ambientalisti, turisti, cacciatori, tecnici del territorio e funzionari. Il seminario è a numero chiuso e gode del sostegno della Fondazione Lombardia per l’Ambiente. La quota di partecipazione con pensione completa all’Ostello e Rifugio Curò è di 70 euro o 50 euro se studenti o docenti di istituti secondari superiori e di università. Le due giornate consentono di acquisire crediti formativi ad architetti e agronomi e forestali.


L’Uno contro Zero è legge, i piccoli rifiuti elettrici si portano in negozio

Uno Zero negozioDisfarsi di un vecchio cellulare, di un mp3 player, ma anche di un rasoio elettrico, un tablet, un phon, una radiolina o delle lampadine diventa più facile. I piccoli elettrodomestici ora si possono riconsegnare ai negozi senza l’obbligo di acquistarne di nuovi. È diventato operativo venerdì 22 luglio scorso, il Decreto Ministeriale 121 del 31 maggio 2016  meglio conosciuto come “uno contro zero”.  Il decreto impone ai negozi con una superficie di vendita di almeno 400 mq l’obbligo di ritirare gratuitamente e smaltire i Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici con dimensioni fino a 25 cm. Fino ad ora si potevano riconsegnare in modo gratuito in negozio i vecchi prodotti elettronici ma solo a fronte di un prodotto nuovo da portare a casa.
Già previsto nella normativa generale sui Raee entrata in vigore due anni fa, con questo decreto l’Uno contro Zero diventa a tutti gli effetti operativo.
Lo scopo è aumentare la raccolta dei rifiuti elettrici e adeguarsi alla direttiva Ue che impone a partire dal 2016 agli Stati membri la raccolta del 45% in peso dell’immesso a consumo, pari in Italia a circa 7,5 kg pro capite ogni anno. «I rifiuti elettronici di piccole dimensioni rappresentano una risorsa di materie prime dal momento che il 95% può essere riciclato, ma sono quelli più difficili da raccogliere – spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight – si stima infatti che solamente il 15% segua un corretto percorso di raccolta».
Per i negozianti il nuovo obbligo comporterà un maggiore impegno. Ecolight ha studiato  dei cassonetti specifici per la raccolta dei micro RAEE e delle lampadine a risparmio energetico da collocare all’interno dei centri commerciali e in prossimità dei grandi punti vendita che permettono ai negozianti di rispondere agli obblighi di legge e li sollevano dalla compilazione di moduli.

 

 


Rischio allagamenti, nasce il Tavolo tecnico permanente

Il Comune di Bergamo, la Sede Territoriale di Regione Lombardia, Uniacque e il Consorzio di Bonifica danno vita ad un Tavolo tecnico sul tema dell’acqua, dopo i recenti allagamenti che hanno interessato diverse zone della città, per coordinarsi e dare risposte alle criticità legate alla regimentazione delle acque nel territorio urbano. Nasce così un gruppo di lavoro per accompagnare con interventi concreti gli effetti dei mutamenti climatici che sempre più spesso tendono a provocare piogge violente, con conseguenti allagamenti e disagi soprattutto nei quartieri di Longuelo, Loreto, Villaggio degli Sposi, Santa Lucia e Redona. I quattro enti s’incontreranno per la prima volta entro la fine di questa settimana. Si avvia così una sinergia operativa tra i quattro soggetti coinvolti sul tema dell’acqua a Bergamo: il Consorzio di Bonifica si occupa infatti del reticolo idrico minore, Regione Lombardia del reticolo idrico maggiore, Uniacque del sistema fognario e al Comune di Bergamo compete la pulizia delle caditoie. L’obiettivo è quello di condividere l’identificazione delle criticità e i conseguenti interventi per prevenire gli allagamenti derivanti dalle piogge torrenziali che di frequente, come accaduto nelle scorse settimane, si abbattono sulla città. In base alle rispettive competenze saranno stabiliti gli interventi che si possono intraprendere immediatamente sia le possibili sinergie da mettere in campo nel medio e lungo periodo, in modo da affrontare in modo strutturale un problema che a Bergamo sta diventando sempre più pressante.


In città arrivano nuovi alberi antismog. Il Comune ne pianterà 725

parco MalpensataBen 725 nuovi alberi a Bergamo entro il 2016, di questi 500 lungo 83 viali alberati della città: è questo il cuore del provvedimento di riqualificazione delle alberature cittadine deliberato ieri dalla Giunta del Comune di Bergamo. Alla base della piantumazione dei 500 alberi sta la mappatura precisa di tutti i viali alberati cittadini, strade che negli anni hanno visto assottigliarsi o rovinarsi il proprio patrimonio arboreo: l’Amministrazione comunale intende così completare e implementare le alberature, rendendo più bella e ordinata la città. “Gli alberi che saranno piantati – spiega l’Assessore Leyla Ciagà – saranno scelti tra le specie conosciute come “antismog”, ovvero quelle che trattengono sulle proprie foglie buone quantità di polveri sottili e in grado di metabolizzare importanti quantità di anidride carbonica: un tentativo di riequilibrio del microclima urbano attraverso un primo rafforzamento del patrimonio arboreo, mettendo a dimora biancospini, ippocastani, tigli, platani, frassini e tanto altro”. La spesa complessiva è di 150mila euro, per lavori che saranno completati entro fine 2016. Oltre al mezzo migliaio di alberi che saranno piantati lungo le vie urbane, vi sono altre 225 alberature che saranno messe a dimora in autunno in città: 120 al nuovo parco della Malpensata, 30 nel giardino tra via Mattioli e via Mascagni, 65 a Grumello al Piano (di cui 25 a Santa Croce e 40 lungo via Morali), 10 al bastione di san Lorenzo sulle Mura di Bergamo Alta.

L’Assessore Ciagà spiega il provvedimento: https://www.youtube.com/watch?v=VtTFLshrDv0