Confcommercio: “Imprenditori
sfiduciati e pessimisti”

Al Forum Confcommercio di Cernobbio, il 22 e 23 marzo, Confcommercio-Imprese per l'Italia, in collaborazione con Format Research, ha presentato i risultati di un'indagine sulle aspettative delle imprese per il 2013. Il sentimento prevalente sulla situazione economica del 2013 è sicuramente il pessimismo. Tra le principali emergenze da affrontare nell'immediato gli imprenditori indicano la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro, sulle famiglie, le politiche in favore dell'occupazione; per circa l'80% degli imprenditori l'emergenza economica si affronta facendo ripartire il credito alle imprese e i consumi; per l'80% delle imprese la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dei costi della politica; imprenditori divisi a metà tra ottimisti e pessimisti sulla capacità del nuovo Esecutivo, qualsiasi esso sia, di riuscire ad affrontare le priorità del Paese nei primi 100 giorni di governo.
Il clima di fiducia delle imprese
Le imprese non sono per nulla fiduciose sull'andamento dell'economia italiana nel 2013: il 42% ritiene che andrà peggio rispetto all'anno precedente, per il 52% andrà più o meno nello stesso modo, ossia "non bene", e soltanto il 6% pensa che in qualche modo la nostra economia migliorerà. Lo scarso clima di fiducia degli imprenditori riguarda sia la situazione della propria impresa che, ed è la prima volta che accade, la situazione economica della propria famiglia. Infatti, solo per il 12% degli imprenditori quest'anno l'andamento della propria impresa migliorerà rispetto al 2012. Il 60% ritiene, invece, che la propria impresa andrà come nel 2012 e circa il 28% che andrà peggio. Inoltre, un imprenditore su quattro afferma che la situazione economica della propria famiglia peggiorerà, per circa il 53% andrà come l'anno precedente e solo il 23% pensa che migliorerà.
Le priorità del Paese
Imprese, lavoro e famiglie sono le priorità del Paese da cui ripartire. Tra le principali emergenze a cui il nuovo Esecutivo dovrebbe dedicarsi in via prioritaria nei primi 100 giorni di governo gli imprenditori indicano il rilancio dello sviluppo economico del Paese. Ciò significa: riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro (per il 90,5% degli imprenditori), riduzione della pressione fiscale sulle famiglie (80,1%), politiche in favore dell'occupazione (72,1%). Per l'80% delle imprese la strada per fronteggiare le emergenze del Paese passa necessariamente dal taglio dei costi della Pubblica Amministrazione e dal taglio dei costi della politica (riduzione del numero dei parlamentari, abolizione dei rimborsi elettorali, abolizione delle province, riduzioni delle pensioni d'oro). Peraltro, oltre il 97% degli imprenditori pensa che la riduzione dei costi della macchina dello stato e della politica non solo è necessario, ma è anche possibile senza che ciò comporti necessariamente una riduzione dei servizi o comunque delle prestazioni ai cittadini.
L'emergenza economica e sociale
Fronteggiare l'emergenza economica per oltre l'80% degli imprenditori significa fare ripartire il credito alle imprese e per il 77% consiste nel fare ripartire i consumi. Circa il 70% delle imprese indica come priorità la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e la riduzione dell'Irap. Sei imprenditori su dieci sollecitano la necessità di una riduzione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese. Per fronteggiare l'emergenza sociale e sostenere le famiglie, gli imprenditori indicano tra le priorità quella di evitare l'aumento dell'IVA (circa l'84%), la riduzione della pressione fiscale per le famiglie numerose (81%), l'abolizione dell'IMU sulla prima casa (78%), l'aumento delle pensioni più basse (68%), l'aiuto alle famiglie ad ottenere il credito per acquistare la prima casa (60%), il sostegno alla natalità (55%).


 “K-Idea Giovane”, Bergamo  premia l’innovazione degli under 30

Un nuovo progetto per scoprire, premiare e divulgare le idee e i progetti di innovazione dei giovani: questo l’obiettivo di K-Idea Giovane, l’iniziativa promossa dal Comune di Bergamo in collaborazione con Kilometro Rosso, con il supporto progettuale di Umanìa e il sostegno di Ubi-Banca Popolare di Bergamo. Il concorso, riservato a giovani nati tra il 1983 e il 1995, prende le mosse dall’iniziativa K-Idea, promossa a partire dal 2008 da Kilometro Rosso, ed è parte del progetto “BG-LOC: Bergamo Lab-Officine Creative”, voluto dal Comune di Bergamo e finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù attraverso Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani).
“In palio – dichiara l’assessore Minuti, promotore del progetto BG-Loc – ci sono non solo tre borse di studio del valore di 2.500 euro l’una, ma anche la possibilità di divulgare presso un pubblico competente e possibili investitori le idee che saranno ritenute potenzialmente interessanti anche dal punto di vista imprenditoriale. In tempi di crisi questo progetto rappresenta una aiuto importante ai giovani per sviluppare start-up e creare lavoro”.
Mirano Sancin, direttore per lo sviluppo scientifico e l’innovazione di Kilometro Rosso, afferma “che K-Idea, lanciata da Kilometro Rosso fin dal 2008 come collettore di intuizioni, idee ed invenzioni, grazie al Comune di Bergamo apre ora una sezione dedicata esclusivamente al mondo giovanile per dare spazio e valorizzarne la creatività ed offrire nuove opportunità. Con questa iniziativa Kilometro Rosso consolida lo stretto rapporto di collaborazione con il Comune di Bergamo con il quale ha recentemente dato vita all’associazione Bergamo Smart City and Community e sostiene la candidatura della città quale Capitale Europea della Cultura 2019, a testimonianza che Kilometro Rosso rappresenta ormai una risorsa consolidata per la crescita del territorio e delle sua comunità”
Sono previste due categorie all’interno delle quali concorrere: da un lato le invenzioni di prodotti/processi/metodologie/servizi (come ad esempio modelli, prototipi, sistemi organizzativi …), dall’altro, secondo una tradizione che in Italia si sta rivelando all’avanguardia, la progettazione di sviluppo legata alle nuove tecnologie (come ad esempio programmi, applicazioni, software …). Per entrambe le categorie verranno privilegiate, nell’ordine, le proposte dedicate ai seguenti temi: “Bergamo Smart City”, Sostenibilità e risparmio energetico, Innovazione con ricaduta sociale/territoriale
All’interno di queste indicazioni di massima, il bando mantiene volutamente una struttura molto ampia e aperta, con l’obbiettivo di intercettare qualsiasi idea e spunto progettuale di interesse elaborato dai giovani anche al di fuori dei contesti accademici e di ricerca tradizionali.
Il termine ultimo per la presentazione delle idee è fissato entro il 10 maggio 2013, ma le idee potranno essere ufficialmente presentate a partire dal 14 aprile sul sito www.k-idea/giovane.eu. La presentazione dei progetti selezionati, a cura di una commissione scientifica, e la proclamazione dei vincitori avverranno all’interno di un evento pubblico che si terrà presso il Kilometro Rosso nei giorni 21/22 giugno.


Sacbo, volano fatturato e utile
Dividendo a 4,5 milioni

Il Cda di Sacbo ha approvato il bilancio 2012 che sarà sottoposto alla prossima assemblea degli azionisti prevista in prima convocazione il 24 aprile 2012 e in seconda convocazione il giorno 9 maggio 2013.
L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 108,639 milioni, in crescita di 8,069 milioni rispetto all’esercizio precedente (+8%) chiuso con ricavi per 100,570 milioni. A tale incremento hanno contribuito sia i risultati della gestione aeronautica e commerciale (+4,2 % rispetto al 2011), sia quelli relativi agli altri ricavi per complessivi 7,5 milioni. Il margine operativo lordo è risultato pari a 32,287 contro i 29,804 milioni del 2011, corrispondente al 29,7 % del totale dei ricavi.
Ammortamenti e accantonamenti passano da 13,8 (pari al 13,7 %) a 11,293 milioni (10,4 %). Il risultato operativo è pari a 20,993 milioni, corrispondente al 19,3 % dei ricavi, rispetto a 16,003 dell'esercizio precedente. Le componenti straordinarie e finanziarie passano da 1,082 a 1,934 milioni. Il risultato ante imposte è di 22,927 milioni contro i 17,085 del 2011.
Al netto delle imposte di competenza per 7,915 milioni, nel 2012 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 15,012 milioni (in crescita rispetto ai 10,636 milioni dell’esercizio precedente), che il Consiglio di Amministrazione propone di destinare 4,5 milioni (pari al 30% dell’utile) a titolo di dividendo e il restante a riserva straordinaria, in considerazione degli investimenti previsti per il 2013 e esercizi successivi.
il presidente di Sacbo, Miro Radici, ha condiviso con il Consiglio di Amministrazione la soddisfazione per i risultati raggiunti in un contesto di perdurante congiuntura economica e in controtendenza rispetto alla generale recessione nel panorama del trasporto aereo.
I dati di bilancio riflettono la rilevanza assunta dall’aeroporto di Orio al Serio nel panorama del trasporto aereo nazionale e il consolidamento di una quota importante di mercato passeggeri (8.890.604 nel 2012, + 5,6 % rispetto all’anno precedente) e merci courier (117mila tonnellate, + 3.95 %),
Radici ha evidenziato come, in sintonia con Comune e Provincia di Bergamo e per effetto del lavoro di regia tra SACBO e compagnie aeree, con l’obiettivo di razionalizzare la capacità di carico degli aeromobili, nei primi due mesi del 2013 si è prodotta una marcata riduzione nel totale dei movimenti aerei (- 6,2 %) rispetto all’attesa flessione del numero di passeggeri (- 1,74 %). L’andamento nell’anno in corso inducono a ritenere che lo scalo bergamasco conservi l’attuale posizione, senza i margini di crescita che hanno contrassegnato l’avanzamento progressivo dal 2002 ad oggi.
Sotto l’aspetto infrastrutturale, Radici ha ricordato l’assegnazione dei lavori di ampliamento dell'aerostazione di Orio al Serio, che saranno avviati nel mese di settembre 2013 e destinati a concludersi entro la primavera 2015 in concomitanza con l'Expo, secondo un crono programma che prevede di mettere a disposizione la nuova area riconsegna bagagli già nell'estate 2014. Confermata anche la volontà di procedere con il piano mitigazione ambientale, per il quale Sacbo ha messo a bilancio 22 milioni, che prevede nel corso dei mesi estivi l’avvio di interventi programmati su abitazioni private, le più prossime al sedime aeroportuale.


Treviglio, “Inaccettabile la chiusura
del Teatro Filodrammatici”

Egregio Direttore,
Con la rappresentazione de “La leggenda di Redenta Tiria" si chiudeva sabato scorso la stagione di prosa 2012/13 del Teatro Filodrammatici della mia città, Treviglio. Mentre si smorzavano gli applausi seguiti alla magistrale interpretazione di Corrado D'Elia, e cominciavano gli "a rivederci alla prossima stagione", si dispiegava sul palcoscenico un grande telone bianco, e tra la costernazione dei presenti veniva comunicata la definitiva chiusura dei battenti dello storico Teatro agli spettacoli. Motivazione di questa decisione: "Mancano i fondi, fine dei finanziamenti: colpa della crisi". Sbigottiti restammo tutti in silenzio, poi seguirono i commenti, i "perché" e soprattutto le proteste per la fine di una manifestazione culturale di cui questa città reca vanto da oltre venticinque anni.."CRISI". Parola tragica che mi riporta lo sgomento in cui, ancora bambina, mi sentii precipitare alla
comunicazione della dichiarazione dell'ultima guerra. Forse sovrastata dalla tensione di tutta la famiglia, raccolta intorno a una radio, scoppiai in un pianto disperato.E' un paragone personale, ardito, quasi irragionevole. Allora ci aspettavano giorni di sacrifici, privazioni, tragedie. Adesso, almeno speriamo, non sarà la stessa cosa.Ma anche se dovremo rivedere il nostro tenore di vita, esasperato da un consumismo sfrenato, come privarci di un bene come la cultura, forma di civiltà di cui il teatro è parte importante fin dai tempi più antichi? E' la domanda di uno spettatore qualunque , per chiedere a chi di dovere che venga riveduta questa decisione estrema, con l'invito a ridurre, se mai, ben altri inutili sprechi. E la speranza che gli storici sostenitori del nostro Teatro Filodrammatici – a cui hanno dedicato passione e impegno tanti trevigliesi e bergamaschi, col sostegno della stampa locale – continuino ad esserne i meritevoli artefici.
Con stima e fiducia,
Maria Valsecchi Fugazzola


Antiquari in allarme: “Perdiamo clienti
ed è difficile avvicinare i giovani”

Gian Luca Andreotti, 44 anni, da 25 titolare di “Gla Antichità” in via Sant’Orsola, a Bergamo, è il nuovo presidente del Gruppo Mercanti d’arte dell’Ascom. Andreotti, che nel precedente mandato aveva ricoperto la carica di vicepresidente ed ha fatto parte del consiglio direttivo sin dalla costituzione del Gruppo, succede a Gabriele Previtali dell’omonima Galleria di via Tasso, che resta nel consiglio. Il mondo dell’arte e dell’antiquariato continua ad essere un mercato legato soprattutto agli investimenti, che in questo periodo sono praticamente al palo: “Da anni abbiamo perso la clientela di fascia media ed è sempre più difficile avvicinarsi ai giovani, già alle prese con la difficoltà di avere accesso a mutui e più portati a dar peso alla funzionalità e all’estetica che non agli investimenti. Tiene invece, nonostante l’inevitabile legame con l’andamento della Borsa, la fascia alta, dall’opera d’arte importante al gioiello o all’orologio d’epoca. Nonostante il periodo, è sempre  più difficile trovare pezzi di pregio ed interessanti”. Nel mercato degli estremi, tengono modernariato ed art Decò: “Non tramonta la richiesta di mobili di design dagli anni Cinquanta agli anni Settanta e di accessori ed elementi d’arredo, oltre che gioielli, dell’Art Déco”. Ma gli investimenti maggiori sono tutti incorniciati alle pareti: “Il dipinto importante non perde il suo richiamo e continua ad essere, assieme ai gioielli, il bene preferito per gli investimenti più ingenti”. Quanto ai progetti e alle iniziative da mettere in atto in questo mandato, il neo-presidente sottolinea la necessità di aprire il Gruppo all’esterno, a partire dal web: “Il mercato attraverso internet non conosce sosta nella sua crescita e rappresenta un’opportunità da cogliere per ogni impresa che operi nel settore. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma web che rappresenti un veicolo di promozione del Gruppo e dell’antiquariato di qualità e garantito”. Andreotti intende riproporre l’iniziativa “Segreti Svelati” – che l’anno scorso non si è svolta, interrompendo la tradizione  di un appuntamento che accompagna il Gruppo sin dal 2007- nell’ambito di Bergamo Antiquaria, la fiera di riferimento per il settore: “L’iniziativa rappresenta un’occasione per svelare un mondo fatto di miti, leggende, segreti, curiosità ed avvenimenti che, spesso, solo gli addetti ai lavori  nelle loro singole specializzazioni conoscono, e che  invece vengono così  condivise con i collezionisti, gli  appassionati d’arte e  chiunque mostri curiosità intellettuale. Segreti Svelati rappresenta un momento importante di confronto nell’ambito di Bergamo Antiquaria, che continua a rappresentare la vetrina bergamasca più importante per il settore”. La sfida da cogliere per il Gruppo è quella di creare un evento che colleghi la città alla Milano dell’Esposizione Universale, sulla scorta del binomio inscindibile che da sempre lega l’arte all’Expo, sin dalla prima edizione: “Ci separano poco più di 50 chilometri da un evento di richiamo planetario come l’Esposizione Universale. Expo 2015 può rappresentare una grande opportunità anche per il nostro territorio, oltre che l’occasione di creare interesse attorno ai nostri negozi e preziosi manufatti”.


Affari di Gola,
nel numero di marzo riflettori puntati
sul servizio in sala

Se è vero che un buon servizio salva un piatto mediocre, difficilmente un buon piatto salva un cattivo servizio. Partendo da questo assunto consolidato Affari di Gola approfondisce, nel numero di marzo, il ruolo della sala, troppo spesso in ombra rispetto a quello della cucina. Lo fa con i direttori più celebri e un light designer, incontrati al recente congresso Identità Golose. Nel nuovo numero si scopre anche che è opera di un bergamasco la prima enciclopedia on line dedicata allo Champagne e si esplorano le opportunità offerte dalla certificazione Halal, che identifica i prodotti realizzati secondo i dettami della religione islamica, in Italia sono ancora molto pochi. Due interviste – a Massimo Barbieri, esperto nel settore food, e Luca Gardini, miglior sommelier al mondo nel 2011 –  analizzano limiti e prospettive rispettivamente di formaggi e vino, ma si parla anche il boom dei distributori di latte self-service e si passano in rassegna le storie dei Maestri del commercio premiati dall’Ascom per la lunga attività nei settori dell’enogastronomia. Il mensile è in distribuzione nelle edicole di Bergamo e provincia. 


Ubi, il dg della “Popolare” Masnaga
indossa i panni del pompiere

Tra i due litiganti, il terzo gode? Dopo l’annuncio del varo della terza lista, “Ubi, Banca Popolare!”, un nome che è bel mix tra l’Unione di Banche Italiane e l’aggettivo popolare, non senza l’entusiasmo che denota il punto esclamativo finale, quali scenari si prefigurano per il 20 aprile, quel “dies irae” che, alla Fiera di Bergamo, vedrà convergere migliaia di soci chiamati a scegliere i nuovi vertici del terzo (o quarto, trattasi di stime contrastanti) gruppo bancario italiano? Difficile fare previsioni, anche se lo statuto dell’istituto, per via di una macchinosa ripartizione di voti e percentuali, mette già fuori gioco una delle tre liste. Comunque andranno le votazioni ad una delle tre non sarà riservato neanche uno sgabellino, mentre la lista maggioritaria avrà diritto ad un minimo di 18 poltrone fino ad un massimo di 22. Alla “minoranza” spetterà un numero variabile di rappresentanti da 5 a 1, se proprio la faccenda dovesse andare malissimo e la lista vincente dovesse incassare un consenso plebiscitario. Stando così le cose, un paio di “vittime sacrificali”, ci sono già, Graziano Caldiani (Lista Moltrasio) e Carla Maria Nelli (Lista Ubi Ci siamo) che, essendo in ventitreesima posizione, verranno inesorabilmente impallinati. Per i sostenitori delle compagini in lizza, in particolar modo per quella capitanata dal professor Resti, sono questi i giorni di passione, con un discreto anticipo sulla Settimana Santa. Sempre in virtù del regolamento statutario, le “squadre” – per concorrere validamente in assemblea – devono essere “sostenute e presentate” da cinquecento soci cui corre l’incombenza di sottoscrivere le candidature (o in alternativa detenere lo 0,5% del capitale). Il che, tra tagliandini da recuperare presso le filiali e le autentiche di firma presso un notaio o un delegato della banca, non è proprio un compitino agevole e i cinque giorni di una settimana lavorativa, come tempo utile per l’impresa, sono oggettivamente un po’ pochini (il termine ultimo, ricordiamo, scadrà il prossimo 25 marzo). Se la lista “Ubi Banca Popolare!” dovrà aggiungere accanto al nome un altro punto esclamativo preceduto dalle parole “mannaggia a te”, lo dovrà esclusivamente ai cincischiamenti del rettore dell’Università Stefano Paleari, pur sempre magnifico anche se tardifico nel comunicare la sua decisione di farsi da parte. In attesa di un “sì” che prima tardava ad arrivare e poi non è più arrivato, le terze forze hanno perso, oltre che la pazienza, anche del tempo prezioso. L’individuazione, quasi in zona cesarini, del professor Resti e il suo ok, hanno salvato capra e cavoli, anche perché l’accusa dantesca di Doriano Bendotti, “bergamaschi ignavi”, lanciata dalle colonne del Corsera Bg, ha rappresentato un piccolo capolavoro di astuzia mediatica, in grado di svegliare di soprassalto qualche bell’addormentato orobico e di rianimare un progetto tutt’altro che moribondo. Non nuoce ricordare, in tale frangente, il proverbio della miglior tradizione che recita come, per la gente bergamasca, certe apparenze ingannino: sota la sender (bruci) la brasca. A tal proposito, cioè di fuochi apparentemente spenti, il direttore generale di Banca Popolare di Bergamo ha provato ad indossare le vesti di pompiere per gettare acqua sui pissi pissi bao bao apparsi, la scorsa settimana, sulla stampa nazionale (Mf e Il Giornale) che hanno parlato di lui come di “animatore” della terza compagine. In una e-mail indirizzata ai principali collaboratori della Banca Popolare, Masnaga si è smarcato con decisione dall’idea di ambire ad altre e più alte cariche, ritenendosi onorato del ruolo attualmente ricoperto, smentendo di fatto ambizioni ma non azioni (o promozioni). Decisamente più tranquillo il versante “istituzionale”, con Moltrasio che, con una liturgica conferenza stampa, ha presentato lista, un programma in dieci punti (già due più di Bersani) e una sorta di motto papale: “Assoluta indipendenza e scrupolosa onestà”.
Nel frattempo è partito lo scorso venerdì a Vertova, l’affiancamento, da parte del Comitato Bergamo Popolare presieduto da Ondei, alla compagine istituzionale con un tour che farà tappa, al Centro Congressi giovedì sera, e che avrebbe anche l’appoggio di personaggi come Pierino Persico, Renato Ravasio e Piercarlo Ghinzani. Alla casa di riposo seriana, ha brillato per la sua assenza il neo presidente della Cdo Alberto Capitanio che ha ribadito: “Non staremo alla finestra, ma per il momento siamo equidistanti dai due schieramenti”, preannunciando la sua presenza al convegno di giovedì. C’è molta curiosità di sapere dove i “celestini” orobici (che quando si tratta di votazioni sono una macchina da guerra, vedasi Capelli alle regionali) volgeranno il loro sguardo (e voto) misericordioso
Donatella Tiraboschi


Distretti del Commercio,
al via il quinto bando regionale

È stato pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia il  quinto  Bando dei distretti del commercio denominato “Distretti del commercio verso Expo 2015”.
“Il nuovo provvedimento perfeziona e potenziare la positiva esperienza delle Isole dello Shopping anche in vista di Expo 2015 – afferma Luigi Trigona, direttore dell’ Ascom di Bergamo -. Il provvedimento conferma le politiche di programmazione strategica regionale in tema di valorizzazione dei territori; in particolare consente di presentare progetti di consolidamento e sviluppo su tre aree d'intervento che sono: governance evoluta, attrattività del territorio e sostegno alle imprese di distretto. Tre aree che unite alla capacità di sviluppare sinergie pubblico-privato, legano i Distretti all'Expo 2015».
Le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia ammontano complessivamente a poco più di un milione. Il contributo regionale a fondo perso verrà assegnato ai Comuni Capofila, in base alla graduatoria da un minimo di 5mila euro fino ad un massimo di 75mila euro, fino ad esaurimento delle risorse. Ulteriori 3 milioni di euro, attualmente accantonati presso Finlombarda, verranno destinati integrando il finanziamento dei progetti già in graduatoria.
Al bando possono partecipare i soggetti capofila dei distretti (Comune, Comunità Montana, Unione di Comuni); le associazioni, i consorzi e le cooperative e loro società operative che abbiano per oggetto la promozione ed il sostegno delle imprese commerciali; le imprese del commercio e del turismo operative nel distretto. Le domande possono essere presentate a partire dalle 9 del 22 aprile fino alle 16 del 31 maggio 2013. La richiesta di contributo, pena la non ammissibilità, deve essere obbligatoriamente inviata mediante il sistema telematico messo a disposizione da Regione Lombardia all’indirizzo https://gefo.servizirl.it
L’Associazione commercianti di Bergamo è disponibile per informare e seguire la compilazione dei bandi (035 4120111 – info@ascombg.it).
Nella provincia di Bergamo si contano 28 distretti, di cui 22 finanziati dalla Regione Lombardia, attraverso quattro bandi consecutivi, per un totale di 120 comuni coinvolti e più di 10mila attività imprenditoriali.
Dodici sono i distretti bergamaschi certificati con il marchio di qualità Tocema Europe: Bergamo, Treviglio, Val Gandino, Area di Zingonia, Asta del Serio, Dal Sebino all’Oglio, Fontium et Mercatorum, Honio, La porta della Val Brembana, Ville e Torri dell’Isola, Morus Alba.


Artway, sfida tra i giovani barman per il miglior cocktail analcolico  

Nell’ambito di Artway 2013, manifestazione che prevede all’interno di alcuni locali di Bergamo la realizzazione di progetti che favoriscano stili di vita e di aggregazione consapevoli, al motto di “No alcol, sì party!”, l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo, in collaborazione con le associazioni di categoria dei pubblici esercizi e l’Asl di Bergamo promuove l’adesione di giovani barman ad un contest per la creazione di un cocktail analcolico targato “Artway”.
Il bando è rivolto a ragazzi dai 16 ai 25 anni, di Bergamo e provincia, che abbiano svolto o stiano svolgendo percorsi di formazione per operatori di servizi nei bar o con esperienza lavorativa come barman. La selezione iniziale avverrà tramite la presentazione della scheda di adesione e di un curriculum vitae agli uffici del Servizio Giovani del Comune di Bergamo (via del Polaresco 15)
Verranno selezionati al massimo 8 concorrenti che dovranno partecipare all’aperitivo Artway il 17 maggio sulla terrazza dell’Ostello di Monterosso, a partire dalle ore 19. I due giovani barman vincitori potranno partecipare gratuitamente ad uno dei corsi per barman organizzati delle associazioni di categoria del valore di circa 450 euro.
La candidatura va presentata entro il 22 aprile 2013. Per ulteriori informazioni www.giovani.bg.it


Italiani tradizionalisti, 7 su 10 affrontano la vita in modo convenzionale

Preferiscono non rischiare, ascoltano il parere degli altri prima di prendere una decisione, ma almeno una volta nella loro vita si sono trovati a fare scelte non comuni. Ben 7 italiani su 10 dichiarano di affrontare la quotidianità seguendo le proprie abitudini (69%), rinunciando quindi a fare scelte non convenzionali. Solo il 21% si dichiara più aperto alle sperimentazioni, dividendosi tra chi è proiettato a fare cose nuove o stimolanti (15%) e chi vive fuori dagli schemi (6%). Di fronte alle mode del momento, più della metà degli italiani (53%) confessa di seguirle, mentre il 39% le ignora. Nonostante questo, ben 4 italiani su 10 (42%) confessano di essere andati “fuori dal coro” sempre o il più delle volte, mentre la metà si dichiara abbastanza originale.
Gli italiani sono in controtendenza rispetto a un diverso approccio alla vita che, supportato da svariati studi e ricerche, testimonia come avere una propria visione delle cose e pensare fuori dagli schemi porti benessere personale. Si tratta dell’unconventional thinking: un modo di pensare fuori dal coro, teorizzato da oltre 30.000 life coach e psicologi al mondo e uno degli argomenti più trattati direttamente o indirettamente su oltre il 40% dei magazine globali, da circa 450 mila blog, da centinaia di best seller in tutto il mondo. (Dati monitoraggio internazionale Chinò Sanpellegrino, marzo 2013, su 200 testate internazionali, circa 150 best seller mondiali e 1200 siti Internet e blog).
Cosa significa fare scelte convenzionali per gli italiani? Il campione si divide tra chi dà una connotazione positiva (49%) e chi, invece, una negativa alla scelta di prendere decisioni convenzionali (51%). Per la maggioranza, fare questo tipo di scelte significa optare per la soluzione migliore perché è quella più seguita (37%), mentre per altri vuol dire adeguarsi alla massa, rinunciando ad un atteggiamento attivo e critico (29%). C’è poi un 11% che ritiene le scelte convenzionali sinonimo d’intelligenza e un 17% un atteggiamento che porta ad essere abitudinari.
All’opposto, quali problematicità incontrano gli italiani nel seguire scelte non convenzionali? L’attualità quotidiana fa vivere questo tipo di scelte principalmente come un rischio; più di 1 italiano su 3 (35%) ritiene che in questo periodo storico sia troppo azzardato sperimentare. Al 20% degli italiani spaventa l’insicurezza dovuta a tali scelte, mentre altri ammettono di temere il giudizio esterno (13%) e di aver paura di pentirsene (28%).
Come si comportano, invece, gli italiani quando devono prendere una decisione? Il 34% degli intervistati afferma di seguire l’istinto, mentre 2 italiani su 3 (66%) ascoltano il parere degli altri. Tra questi è possibile distinguere tra coloro che affermano che ciò non incide sulle decisioni (25%), chi ascolta solo le persone fidate (30%) e chi si rivolge agli altri solo se ha molti dubbi (8%).
Sempre di fronte ad una decisione, quanto conta l'approvazione degli altri? Per la maggioranza (55%) conta abbastanza, per 1 italiano su 3 (32%) non conta per niente, mentre solo il 13% confessa che l’approvazione altrui ha un ruolo importante.
Qual è l’approccio degli italiani alle mode e alle tendenze del momento? Solo l’8% degli intervistati confessa di essere anticonformista e non seguirle, il 39% le ignora, mentre ben il 53% confessa di seguire le mode, con il 47% che ammette di seguire solo quelle che si rivelano coerenti con la propria personalità.
Solo di fronte a un imprevisto gli italiani diventano meno abitudinari. Il 46% degli intervistati afferma di affrontare con coraggio le sfide della vita, mentre il 27% cerca aiuto da qualcuno. Solo il 4% infatti non ritiene opportuno rischiare, mentre il 10% cerca soluzioni originali. Gli italiani ritengono di essere originali? Il 34% degli intervistati pensa di non esserlo, mentre la metà (50%) afferma di essere abbastanza originale, e il 17% dichiara di esserlo molto e sempre.

LE TRIBÙ
ABITUDINARI
(convenzionali per scelta): rientrano in questo gruppo tutti coloro che nell’affrontare la quotidianità seguono le proprie abitudini e che hanno fatto scelte non convenzionali in poche circostanze o mai. Secondo loro, fare scelte convenzionali significa scegliere la soluzione migliore, perchè è la più seguita. Inoltre, i convenzionali per scelta preferiscono adattarsi alla maggioranza nelle situazioni di gruppo, amano passare le loro vacanze sempre nello stesso posto e temono di pentirsi di fare scelte non convenzionali.

INDECISI (vorrei…ma non posso): è la tribù di coloro che vorrebbero essere non convenzionali e sono proiettati a fare cose stimolanti, ma sono legati al giudizio altrui. Sono proiettati a fare cose stimolanti, credono di essere persone abbastanza originali, ma temono il giudizio esterno e quando devono prendere una decisione ascoltano il parere delle persone fidate. Inoltre, se la tendenza del momento impone di rinunciare all’attività preferita, continuano a fare  ciò che gli piace ma finge che non gli interessa più.

UNCONVENTIONAL (fuori dal coro): in questa categoria rientrano tutti coloro che nell’affrontare la quotidianità decidono di andare sempre fuori dagli schemi. Proiettati a fare cose nuove e stimolanti, secondo loro fare scelte convenzionali significa adeguarsi alla massa. Coraggiosi di fronte agli imprevisti, i fuori dal coro quando devono prendere una decisione fanno di testa propria e non ritengono importante l’approvazione degli altri.