Nasce a Bergamo il patto per la sicurezza sul lavoro Anche Ascom tra i firmatari

Per ridurre il più possibile l’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel territorio bergamasco, le 23 organizzazioni – tra cui Ascom – che costituiscono l’Organo territoriale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro presieduto da Ats Bergamo, hanno firmato questa mattina, 31 gennaio, in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, e dei responsabili delle Forze dell’ordine, un protocollo d’intesa cha ha l’obiettivo di favorire una collaborazione integrata tra i diversi soggetti per contrastare fenomeni di rischio attraverso la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro anche grazie a una corretta formazione ed educazione. In prima linea lavoratori, management, Rls (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e Rlst (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale), ritenuti attori fondamentali della prevenzione. I destinatari delle attività di promozione e formazione saranno le aziende pubbliche e private, le scuole e i soggetti/enti formatori del territorio bergamasco, con conseguente ricaduta sui lavoratori e sugli studenti in riferimento ai rischi per la propria e altrui incolumità. L’intesa, nello specifico, identificherà delle iniziative mirate e garantirà la continuità tra le diverse azioni di prevenzione, formazione ed educazione per ottimizzare le risorse e le peculiarità di ogni realtà professionale. Verranno, in particolare, avviati percorsi formativi sulla sicurezza del lavoro, sarà favorita la collaborazione con il mondo della scuola e dell’università al fine di includere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro nei curricula delle scuole di ogni ordine e grado e saranno promossi strumenti di audit (auto-diagnosi e accompagnamento) in ogni realtà produttiva.
«La cultura della salute e della sicurezza si fonda su cinque fattori: l’informazione, la formazione, l’apprendimento organizzativo, l’analisi critica continua e l’impegno  ha detto la dottoressa Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo – Una gestione adeguata di tutti gli aspetti di un’organizzazione professionale potrà concretamente ridurre la probabilità di un errore umano e dunque di un infortunio. Ats Bergamo, per questo attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, diretto dal dott. Pietro Imbrogno, si è fatta promotrice di un’intesa che favorirà la definizione di una strategia integrata educativa e formativa con azioni concrete e diversificate che, gestite in stretto accordo tra enti istituzionali e parti sociali firmatarie dell’intesa, siamo certi potrà diffondere il più possibile l’adozione di comportamenti sicuri. Per questo, ringrazio tutti coloro che hanno scelto di far parte di questa nuova “squadra” e auguro a tutti un ottimo lavoro» . Il Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi ha sottolineato “L’importanza e la valenza strategica dell’odierno protocollo d’intesa, non a caso sottoscritto sotto l’egida della Prefettura, che, anche nella delicata tematica degli infortuni sul lavoro, svolge un costante ruolo di coordinamento e raccordo dei soggetti istituzionali a vario titolo competenti. In tal senso, va ricordato che l’atto firmato oggi è frutto del percorso avviato con la riunione dell’apposito Tavolo che ho presieduto il 6 ottobre scorso, con l’intervento dei rappresentanti di tutti gli enti interessati, nel corso del quale sono state condivise le direttrici lungo cui si muove il protocollo. Non va poi dimenticato, poi, il ruolo delle Forze di polizia, non a caso presenti alla sigla dell’odierna intesa, che – ciascuna nei rispettivi ambiti di operatività – offrono un contributo essenziale anche in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro sul versante della prevenzione e repressione delle attività illecite”.  Per Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, “Sebbene i nostri settori hanno un’incidenza di episodi più bassa rispetto ad altri è vero che la cultura della sicurezza deve vedere in prima linea anche la nostra associazione. Occorre valorizzare la salute sui luoghi di lavoro perché sia percepita non come onere ma come investimento nella qualità delle prestazioni e dei servizi dell’azienda” 


La sfida digitale nei pubblici esercizi Ristoratori, sicuri che non vi interessa?

Nell’organizzare il convegno per i ristoratori e i pubblici esercizi “Il web è servito: la sfida digitale nei pubblici esercizi” dello scorso 29 gennaio abbiamo avuto l’impressione di essere arrivati troppo presto.
Nonostante la qualità dei relatori – Axelero è partner selezionato di Google Italia – e della proposta fatta alle piccole e medie imprese del settore (in particolare un tagliando digitale gratuito per capire il posizionamento online del locale) la risposta è stata ben al disotto delle aspettative. Di più, invitando per telefono i ristoratori le risposte più frequenti che abbiamo ricevuto sono state “Non mi interessa” oppure “Siamo già attivi nel web e nei social”.
Ma è proprio così? E noi siamo stati davvero in anticipo nel proporlo?
In questo momento sono aperti i bandi del MISE e della Camera di Commercio di Bergamo che finanziano gli investimenti nel digitale. Lo scorso ottobre l’amministratore delegato di Axelero Leonardo Cucchiarini in un incontro a Milano disse in modo esplicito che nel digitale come organizzazioni ci stiamo preoccupando di far muovere i nostri associati nell’acqua alle ginocchia senza renderci conto che siamo dietro una diga che sta per venire giù.
È una visione forse catastrofica ma realistica che emerge dai dati di Google e da quelli dell’Osservatorio.net del Politecnico di Milano sulla situazione del digitale nei pubblici esercizi.
Secondo il rapporto Deloitte presentato lo scorso 25 gennaio a Milano l’innovazione potrà far crescere il giro d’affari delle imprese agroalimentari italiane di 15 miliari (+ 12% rispetto agli attuali 125 miliardi).
Siamo a monte della filiera ma buona parte di questa crescita si potrà trasferire anche sulla ristorazione, vista la crescita dei consumi fuori casa. Ma come e attraverso chi considerato che le stesse aziende produttrici hanno partnership importanti nel settore distributivo e Ho.Re.Ca e anche reti dirette di pubblici esercizi e ristoranti.
La preoccupazione riguarda la ristorazione tradizionale. I nostri locali puntano sull’eccellenza della qualità e dei servizi che sono sentieri già battuti con crescita potenziale contenuta.
Per i ristoratori bergamaschi gli ultimi due anni sono stati positivi in termini di giro d’affari, gli ultimi dodici mesi hanno segnato la vera ripresa per il settore.
Malgrado questo scenario, le difficoltà sono dietro l’angolo perché l’offerta per numero di ristoranti, proposte e offerta parallela cresce più della domanda.
I locali saranno pieni. Ma quando? La sfida non si giocherà sui momenti di punta e nemmeno sull’aumento dei prezzi che non potranno crescere considerata la forte concorrenza.
Allora non sarà sufficiente avere un bel sito Internet e un account di facebook molto seguito per cavarsela, cioè per riuscire a mantenere il dialogo con i clienti o e i potenziali clienti; quantomeno non basterà a riempire il ristorante a mezzogiorno o nelle serate infrasettimanali. Per i ristoratori che sono eccellenti nelle funzioni proprie di sala e cucina, non prendere possesso delle opportunità offerte dal mondo online significa lasciare all’improvvisazione o comunque all’esterno dell’impresa una funzione che è strategica. Molti ristoratori, la maggioranza, ancora oggi ritengono sia inutile investire nel web perchè ‘tanto le prenotazioni arrivano sempre con il telefono’. Vorremo sperare possa continuare sempre così ma non ci crediamo.
I nostri ristoranti e pubblici esercizi sono prodigiosi nella tecnica culinaria, nella scelta di materie prime, nell’ideazione di nuovi piatti, nell’accoglienza e nel servizio. Palesano invece carenze nell’organizzazione, nel marketing e soprattutto nel digitale. Si tratta di aspetti sui quali è necessario investire, anche alla luce di una auspicabile integrazione con le altri componenti del turismo (vettori, strutture ricettive, tour operator ecc.) che invece stanno investendo molto di più nel digitale.
Lo stesso utilizzo delle piattaforme di prenotazione, che non ci vedono totalmente favorevoli come associazione (vorremmo fossero in parte ridimensionate in una direzione di disintermediazione) in certi momenti e ambiti possono essere molto utili ed efficaci per richiamare clientela. Non va dimenticato, infatti, che è proprio il turismo a crescere nella nostra provincia e che il turista prenota spesso il pernottamento ma anche la cena. Come associazione dobbiamo assumerci la responsabilità di aiutare i nostri associati a recuperare il gap tecnologico. Quindi nei prossimi mesi insisteremo a dare questo messaggio.


Bar e ristoranti, la sfida si gioca sulla digitalizzazione In Ascom check up e tagliando digitale

Tavolo Da sinistra Oscar Fusini, Fabio Attadio, Vittorio Di Stefano, Giorgio PuppiI pubblici esercizi sembrano ancora carenti sul fronte del web e del digitale. Bar e ristoranti risultano un comparto forte sul prodotto, dalla scelta alla preparazione delle materie prime, ma molto si può fare per migliorare marketing e innovazione, sia nel back office che nel front office. Per seminare conoscenze digitali per creare competenze e aiutare bar e ristoranti a cogliere le enormi opportunità di business offerte dal web, Ascom ha organizzato l’evento “Il web è servito – la sfida digitale nei pubblici esercizi”, workshop realizzato in collaborazione con Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, e axélero S.p.A., internet company quotata sul mercato Aim Italia (Ticker: Axel). Il seminario che vede la partecipazione di Google di cui axélero è premier partner, ha mostrato la via dell’innovazione a bar e ristoranti.

Nell’ incontro dal taglio pratico, Tomaso Uliana, strategic partner manager Google, che ha raggiunto la platea con un video, e Vittorio Di Stefano, digital sales trainer axélero, hanno trasferito agli imprenditori le nozioni fondamentali per comprendere le potenzialità del web quale strumento di sviluppo del business, e avviare così una presenza online strutturata. “In pochi anni gli italiani sono diventati dei foodies-ha commentato Vittorio Di Stefano-. Il cibo è al primo posto degli argomenti sui social, che amplificano enormemente l’esperienza nei locali. La presenza sul web è fondamentale non solo per farsi trovare, ma per fidelizzare la clientela e conoscerla meglio, oltre che per rafforzare la propria web reputation”.

Sono intervenuti inoltre Giovanni Zambonelli, vicepresidente vicario Ascom,Oscar Fusini direttore Ascom e Roberto Calugi, direttore Generale Fipe- Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio.

“Il digitale è un’area strategica in cui bisogna investire per migliorare il rapporto con i propri clienti e per avere una maggiore integrazione con gli altri attori della filiera turistica” ha sottolineato Giovanni Zambonelli, vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo.

“Occorre sbloccare il potenziale competitivo delle pmi, rendendo fruibili servizi digitali utilizzati dalle grandi imprese- ha rimarcato il direttore Ascom, Oscar Fusini-. Dobbiamo assumerci come associazione la responsabilità di aiutare i nostri associati a recuperare il gap tecnologico. La sfida, in un contesto in cui la gente vive connessa e il web preme in costante accelerazione, si giocherà sulla capacità di attrazione, sul food delivery e sull’abilità nel mantenere un costante rapporto con i propri clienti. Per questo nasce in Ascom un servizio di consulenza per l’innovazione e il miglioramento digitale delle imprese”.

“Il web è entrato prepotentemente nel processo di acquisto dei consumatori, che proprio sui motori di ricerca si informano, si confrontano e infine scelgono prodotti e servizi- ha commentato l’iniziativa il Direttore Generale Fipe Roberto Calugi – Il comparto della ristorazione ha vissuto una vera e propria rivoluzione, il web ha riportato gli italiani a discutere di cibo, di vino, di cocktail ma nel contesto di un ambiente sempre più amplificato. Recensioni, foto di piatti e blog dedicati, rappresentano un vero e proprio fenomeno su scala nazionale e globale che non può essere ignorato soprattutto dai pubblici esercizi. Se i clienti sono online, se la reputazione di un bar o di un ristorante è generata online, se la scelta su dove cenare o passare la serata avviene principalmente online, è evidente che l’opportunità di business è sul web”.

Ascom Confcommercio Bergamo offre ai propri iscritti un tagliando digitale che permetterà a bar e ristoranti di avere gratuitamente una fotografia del proprio posizionamento online e capire cosa fare per migliorare e aumentare il proprio business.

Per maggiori informazioni: Ascom 035.4120203 direzione@ascombg.it

La ricerca

La ricerca “Ristorazione in digitale” realizzata da Osservatori.net del Politecnico di Milano, mostra come i ristoratori siano molti attivi nelle recensioni (le leggono l’80% dei gestori) mentre sono ancora da esplorare gli altri ambiti del digitale, come la gestione dei processi interni (il 40% dei locali) il customer care (4%) e le prenotazioni dal digitale (solo il 3%). La scarsa digitalizzazione si riflette anche nel giudizio sui portali di prenotazione, come TheFork e Misiedo.

La relazione con i clienti

Le attività comunicano soprattutto attraverso il proprio sito Internet 81%, l’account sul social network 60% e pubblicità sui social network 50% e presenza su siti o app di recensioni 45%. Meno in e mail marketing 24%, pubblicità su siti 22% e sui motori di ricerca 19%. I social network sono molto diffusi perché il 60% dei locali ha almeno un account: Facebook con il 55% la fa da padrone, seguito da Instagram (29%) e Google Plus (27%). Gli imprenditori dedicano però poco tempo a questi canali, da 0 a 3 ore settimanali il 57%, mentresolo l’8% ci lavora per più di 9 ore. Le attività della ristorazione sono molto attive nelle recensioni: l’89% raccoglie riscontri, opinioni e commenti dei propri clienti. Di questi il 90% legge le recensioni sul proprio locale sui siti, il 49% raccoglie le recensioni sul proprio profilo social. Ancora un numero limitato di locali – il 52% – è presente su app e portali su cui sono presenti le attività ristorative. Di questi il 97% pubblica nei siti e appp di recensioni e trova ristoranti il 33% in app della località. Di questi solo il 42% (22% del totale dei ristoranti) accetta la prenotazione intermediata

I canali di prenotazione

Le prenotazioni arrivano per larga parte da canali diretti e non digitali 70%. Del 30% di prenotazioni digitali il 10% arriva via mail e l’8% via canale sito web quindi ancora i più tradizionali.Il 60% dei locali dichiara di non avere uno strumento gestionale. Di chi possiede lo strumento, circa la metà (45%) gestisce un’ app software per le ordinazioni.


Dall’Ente camerale contributi per le Pmi che innovano

Per favorire la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle micro, piccole e medie, la Camera di Commercio di Bergamo mette a disposizione un fondo di 450mila euro. L’iniziativa mira ad accrescere la competitività aziendale attraverso la digitalizzazione e a sviluppare la capacità di collaborazione tra le imprese e con soggetti altamente qualificati nelle tecnologie Industria 4.0. Il contributo massimo del voucher è di 5mila euro, a fondo perduto e sarà concesso nella misura massima del 50% dei costi ammissibili per servizi di formazione e consulenza specialistica relativamente alle nuove competenze e tecnologie. Il bando prevede due linee di intervento: la Misura A, riservata alle aggregazioni di imprese; la Misura B, destinata a singole aziende. Le domande possono essere presente esclusivamente in modalità telematica fino al 30 marzo 2018. Ascom Bergamo mette a disposizione degli associati un servizio di assistenza a tariffe agevolate.  Chi è interessato può contattare Giorgio Puppi dell’area Innovazione e Digitalizzazione allo 035/4120123 (giorgio.puppi@ascombg.it). L’assegnazione avverrà in ordine di presentazione delle domande.

 

 

 


Bar e ristoranti a scuola di innovazione, oggi workshop in Ascom per cogliere la sfida del web

Seminare conoscenze digitali per creare competenze e aiutare i pubblici esercizi a cogliere le enormi opportunità di business offerte dal web. Questo l’obiettivo dell’evento “Il web è servito – la sfida digitale nei pubblici esercizi” organizzato da Ascom Confcommercio Bergamo in collaborazione con Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, e axélero S.p.A., internet company quotata sul mercato Aim Italia (Ticker: Axel). Il workshop, che vedrà la partecipazione di Google di cui axélero è premier partner, si terrà lunedì 29 gennaio dalle ore 15 alle 18 nella sede di Ascom Confcommercio di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137, Sala Conferenze.
Un incontro dal taglio pratico, in occasione del quale Tomaso Uliana, strategic partner manager Google e Vittorio Di Stefano, digital sales trainer axélero, trasferiranno agli imprenditori le nozioni fondamentali per comprendere le potenzialità del web quale strumento di sviluppo del business, e avviare così una presenza online strutturata. Interverranno inoltre Giovanni Zambonelli, vicepresidente vicario Ascom, Oscar Fusini direttore Ascom e Roberto Calugi, direttore Generale Fipe- Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio.
“L’evento vuole contribuire alla diffusione della cultura digitale tra le piccole imprese- sottolinea Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Nel comparto della ristorazione il digitale presenta un grande potenziale ancora poco sfruttato. Un’area strategica in cui bisogna investire per migliorare il rapporto con i propri clienti e per avere una maggiore integrazione con gli altri attori della filiera turistica. Per questo nasce in Ascom un servizio di consulenza per l’innovazione e il miglioramento digitale delle imprese”.
“Il web è entrato prepotentemente nel processo di acquisto dei consumatori, che proprio sui motori di ricerca si informano, si confrontano e infine scelgono prodotti e servizi – commenta l’iniziativa il Direttore Generale Fipe Roberto Calugi – Il comparto della ristorazione ha vissuto una vera e propria rivoluzione, il web ha riportato gli italiani a discutere di cibo, di vino, di cocktail ma nel contesto di un ambiente sempre più amplificato. Recensioni, foto di piatti e blog dedicati, rappresentano un vero e proprio fenomeno su scala nazionale e globale che non può essere ignorato soprattutto dai pubblici esercizi. Se i clienti sono online, se la reputazione di un bar o di un ristorante è generata online, se la scelta su dove cenare o passare la serata avviene principalmente online, è evidente che l’opportunità di business è sul web”.
Ascom Confcommercio Bergamo offrirà ai propri iscritti un tagliando digitale che permetterà a bar e ristoranti di avere gratuitamente una fotografia del proprio posizionamento online e capire cosa fare per migliorare e aumentare il proprio business.

È possibile partecipare all’evento gratuitamente iscrivendosi al seguente link:
http://www.axeleroacademy.it/business/bergamo-il-web-e-servito-la-sfida-digitale-nei-pubblici-esercizi
Per maggiori informazioni: Ascom 035.4120203 direzione@ascombg.it


Gelaterie, la nuova guida del Gambero Rosso premia l’Oasi American Bar e La Pasqualina con i Tre coni

La Guida Gelaterie d’Italia 2018 del Gambero Rosso, presentata al Sigep di Rimini, premia il gelato artigianale made in Bergamo. Tra i nuovi Tre Coni entra l’ Oasi American Bar di Fara Gera D’Adda. Il locale di Candida Pellizzoli, presidente dell’Associazione Maestri della Gelateria Italiana e componente del direttivo Comitato Gelatieri bergamaschi Ascom, conquista i tre coni con il suo locale polifunzionale che dedica al gelato uno spazio speciale. La maestra gelatiera ogni giorno studia e sperimenta nuovi abbinamenti di frutti e ortaggi per un gelato a tutta salute, con proprietà antiossidanti e salutistiche certificate. Tre coni confermati anche quest’anno a La Pasqualina, con sede storica ad Almenno San Bartolomeo e con un indirizzo cittadino in Via Borfuro. E per gustare il gelato della Pasqualina anche in vacanza, non manca un locale in Costa Smeralda.
La nuova guida del Gambero Rosso – già disponibile on line e acquistabile a fine aprile in libreria e in edicola – non manca di guardare al futuro di un prodotto emblema ed orgoglio del made in Italy. Il gelato sarà sempre più in linea con le esigenze salutistiche sempre più pressanti (mode a parte) e sceglierà la filiera trasparente, diversificando il prodotto – per il pistacchio, ad esempio, scegliendo frutti di diversa provenienza per far capire al consumatore che Bronte non può realmente rifornire tutte le gelaterie del paese – e alleggerendolo in termini di grassi e zuccheri, senza rinunciare alla sua naturale essenza: quella di prodotto goloso. Tra i progetti e le sfide per il futuro quello di diventare un alimento ancora più sano e pulito e per tutti. Intolleranti, celiaci, diabetici e incurabili golosi. Sostituendo gli zuccheri, passando per il latte nobile, per quello senza lattosio, fino ai sapori primordiali di quello crudo, tagliando via tutte le E e tutto ciò che non convince l’artigiano responsabile.

Sguardo in Italia agli altri Tre nuovi Coni:

Marco Serra Gelatiere, Carignano (TO)

Il talentuoso gelatiere, che si è fatto conoscere nella gelateria torinese Mara dei Boschi, ha aperto nella sua città natale a Carignano il suo nuovo laboratorio del gusto. Tra le proposte di qualità, non mancano scelte frutto di un accurato studio, a partire dall’uso del baobab come addensante.

Greed Avidi di Gelato, Frascati (RM)

Ricercatore instancabile, promotore consapevole del territorio, artigiano attento e goloso al punto giusto: Dario Rossi. Il suo è un prodotto che mira dritto al gusto originale dell’ingrediente che lo compone, senza alterazioni o inutili orpelli, che sia dolce o salato.

La Gourmandise, Roma

Non chiedetegli un cono, perché per Dario Benelli il gelato si degusta come si deve solo in coppetta. Perché non si aggiunge niente a un prodotto completo così com’è. Il suo laboratorio è il suo regno, avvolto da un’alchimia unica per un prodotto che conquista al primo soave assaggio.

I premi speciali

Miglior gelato al cioccolato

Il premio va al gelatiere Stefano Dassie di Treviso che dopo anni di ricerca sul cioccolato, declina il gusto in tutte o quasi le declinazioni possibili.

Il gelatiere Emergente

Ad aggiudicarsi il premio è Nicolò Arietti di Gelati d’Antan di Torino, che con il gusto Malvasia dolce Doc (il Gelato del Vignaiolo) si è aggiudicato l’ultima edizione del Gelato Festival di Torino.

Il miglior Gelato Gastronomico

Il premio va alla Cremeria Scirocco di Bologna: Andrea Bandiera collabora costantemente con cuochi e produttori. Tra i gusti orgoglio del locale: parmigiano e fichi secchi, gorgonzola e noci e un pestosenza aglio con pinoli, mandorle, pistacchi, scorza di limone, olio, sale e basilico.

Premio alla sostenibilità

Ad aggiudicarselo è Stefano Roccamo di Stefino di Bologna. La sua è una gelateria eco sostenibile a 360 gradi: un accurato sistema recupera l’acqua di raffreddamento dei frigo e dei pozzetti, il packaging è totalmente biodegradabile, gelati e sorbetti sono privi di glutine, grassi idrogenati, emulsionanti, stabilizzanti, aromi sintetici e coloranti artificiali.

 

Le gelaterie lombarde con Tre coni:

La Pasqualina – Almenno San Bartolomeo [Bg]
Oasi American Bar – Fara Gera D’Adda [Bg]
Paganelli – Milano
Pavé – Gelati & granite – Milano
Chantilly – Moglia [Mn]
L’Albero dei Gelati – Monza

 


Una montagna da cinema, ciak per la 12a edizione di Orobie Film Festival

Fino al 27 gennaio il festival internazionale “Orobie Film Festival” punta i riflettori sulle montagne. L’evento, promosso dall’Associazione culturale “Montagna Italia”  e giunto alla dodicesima edizione, è in programma con un ricco calendario al Cinema Gavazzeni  di Seriate. Finora il festival ha registrato il tutto esaurito, con un grande successo di pubblico, proveniente da tutta la Lombardia. Particolarmente apprezzato il film “Still Alive” di Reinhold Messner che ha inaugurato il Festival. Orobie Film Festival continua la sua programmazione fino a sabato. L’iniziativa desidera diffondere la cultura e la conoscenza delle montagne attraverso il cinema con la promozione di un concorso internazionale rivolto a registi e produttori che abbiano prodotto e girato film, cortometraggi e documentari riguardanti le cosiddette “terre alte del mondo” e, in particolare, saranno toccate tematiche quali l’alpinismo, l’arrampicata, l’escursionismo, la natura, l’ambiente, la storia, i personaggi, gli usi e i costumi. Il concorso, come ogni anno, è suddiviso nelle consuete tre sezioni in base al territorio in cui è stata girata l’opera: “Orobie e montagne di Lombardia”, “Paesaggi d’Italia” e “Terre Alte del Mondo”. L’evento, che gode quest’anno del patrocinio Ascom,  ha registrato negli anni un’affluenza di pubblico sempre maggiore, attirando appassionati di cinematografia oltre agli amanti del mondo della montagna. Proprio a questo è dovuto il cambiamento di location ed è stato scelto un cinema molto più capiente, il Cinema Gavazzeni di Seriate, nel quale si terranno tutte le proiezioni dei film, la cerimonia di premiazione e gli eventi collaterali. La 12a edizione prevede un programma ben nutrito: 16 film e 15 fotografie in concorso, 2 film fuori concorso, 6 momenti collaterali tra cui, nella serata finale di OFF, la seconda edizione del Bonatti day, dedicata al grande alpinista Walter Bonatti. Parlando di grandi alpinisti, non poteva mancare Reinhold Messner, che con il suo film ambientato in Kenia, “Still Alive”, inaugura OFF.

Gert e Oswald sono compagni di studi all’Università di Innsbruck e decidono di partire per il Kenya in compagnia di Ruth, futura moglie di Oswald. Mentre Ruth si trova a Mombasa, i due amici si dedicano alla scalata del Monte Kenya. Al momento di tornare indietro vengono sorpresi da una perturbazione e Gert precipita in un crepaccio rimanendo gravemente ferito.
Ha così inizio una delle storie più avvincenti di salvataggio in alta quota, un’impresa durata nove giorni che Oswald ha trascorso interamente al fianco dell’amico. Tra gli eventi collaterali in programma: martedì 23 gennaio viene presentata l’Associazione Roby Piantoni ONLUS, istituita nel 2010 grazie alla volontà dei familiari e degli amici dell’alpinista di Colere scomparso nel 2009 durante una spedizione alpinistica sullo Shisha Pangma (Tibet-Cina) e attualmente impegnata a sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni povere che vivono tra le montagne più alte del mondo. Seguirà la presentazione della Società Alpinistica Seriatese, nata nel 1947 con lo scopo di formare e stimolare i propri 500 iscritti alla passione per lo sport di montagna in tutte le sue forme. Giovedì 25 gennaio sarà presente Omar Zucchelli, Presidente di Valcanale Team, che introdurrà la sua Associazione, fondata nel 2014, che ha come obiettivo quello di promuovere la Valle dal punto di vista naturalistico, turistico e sociale. A seguire verrà presentata l’app Peak Visor, un’applicazione per smartphone che permette di conoscere nome e altitudine di più di 746 mila vette al mondo semplicemente inquadrandole con la propria fotocamera. Sarà presente in serata inaugurale e finale Paolo Franco, Presidente di Uniacque Spa, Main Partner di OFF, che presenterà la mission aziendale, in perfetta sinergia con le opere proiettate ad OFF: tutelare le risorse idriche locali, conservare la ricchezza del territorio, valorizzare un ambiente molto fragile e riflettere sulle interazioni fra l’uomo e gli ecosistemi che i paesaggi custodiscono.
Ricca di emozioni sarà la serata finale del Festival, sabato 27 gennaio, che, grazie al successo avuto nella scorsa edizione, ripropone il Bonatti Day, una serata interamente dedicata al grande alpinista Walter Bonatti: verrà proiettato il film “1954 Bonatti e l’enigma del K2” di Claudio Giusti, Produzione Mario Rossini per Red Film e RAI e si terrà la performance artistica “Vette di Latte” con il Soprano Silvia Lorenzi ed il Pianista Giovanni Colombo.
A conclusione del Festival si terrà la consueta Cerimonia di Premiazione dei Concorsi cinematografico e fotografico, alla presenza della Giuria, delle Autorità e dei Partner che consegneranno i riconoscimenti ai registi e ai fotografi vincitori.
Come per l’anno precedente, il Circuito “Spirit of the mountain”, nato da un’idea di Associazione Montagna Italia, ha istituito un concorso fotografico unico per tutti i sei Festival che ne fanno parte. Alla scadenza sono stati selezionati i migliori 15 scatti che verranno presentati a Seriate (Bg), Verona, Sestriere, Pontresina (Svizzera), Temù (BS, Val Camonica) e Milano, ovvero nelle località in cui si terranno nel corso dell’anno le sei manifestazioni del Network. Ad ogni evento, una Giuria sempre differente sceglierà la vincitrice il cui autore verrà premiato in serata finale.


Auto usate, Bergamo è la terza provincia per passaggi di proprietà

Il mercato delle auto usate piace sempre più, in cui l’attenzione ai consumi e all’impatto ambientale inizia a essere una leva determinante nelle scelte dei consumatori. Bergamo è la terza provincia lombarda per numero di passaggi di proprietà, dopo Milano e Brescia.
La Lombardia ha registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente, un incremento delle vendite del +4,6%. Il prezzo medio delle vetture offerte sul mercato è pari a € 14.000 – un dato superiore alla media nazionale -, mentre l’età media delle auto in vendita è di 7,5 anni, a testimonianza che oggi l’auto si sostituisce più per necessità.
Cosa ricercano gli acquirenti in Lombardia? Si fa più attenzione all’aspetto “green”, anche se il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesta a € 20.240.
Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio di AutoScout24 (www.autoscout24.it) sul mercato delle auto usate in Lombardia nel 2017.
Secondo l’elaborazione del Centro Studi di “AutoScout24” su base dati ACI, nel 2017, rispetto all’anno precedente, i passaggi di proprietà in Lombardia sono infatti aumentati del +4,6%, raggiungendo 466.741 atti. Un dato che posiziona la regione al primo posto in Italia, ma se si confrontano i dati con la popolazione residente (oltre 18 anni), con 565,9 passaggi netti ogni 10mila abitanti passa al 16° posto.
I passaggi di proprietà aumentano in tutte le province e ai primi posti per numerosità troviamo Milano (134.403), Brescia (64.444) e Bergamo (52.514), seguite da Varese (45.338), Monza e Brianza (39.623), Pavia (28.600), Como (27.788), Mantova (20.538), Cremona (17.126), Lecco (15.706), Lodi (11.157) e Sondrio (9.504).
Ma rispetto alla popolazione residente (oltre i 18 anni), la situazione è ben diversa: sul podio troviamo Sondrio con 632,2,6 passaggi ogni 10mila abitanti, Brescia (627,2) e Pavia (621,2). Seguono nell’ordine Varese (617,1), Mantova (600,6), Lodi (591,7), Bergamo (584,2), Cremona (571,9), Lecco (562,7), Como (561,6), Monza e Brianza (556,1). Milano è ultima con 505,4.
Ma cosa accade sul fronte dei prezzi delle auto in offerta sul mercato in Lombardia? Sempre nel 2017, il prezzo medio di vendita si attesta a circa € 14.000, un dato superiore alla media nazionale pari a € 12.170.
Per acquistare una vettura, tra le province “più care” troviamo ai primi posti Brescia, con un prezzo medio di € 17.230, e Cremona con € 16.195. Seguono Bergamo con € 15.200, Milano con € 14.810, Monza e Brianza con € 14.750, Mantova con € 14.740, Lecco con € 14.420 e Varese con € 12.990. Più “economiche” Pavia (€ 10.655), Lodi (€ 11.985), Sondrio (€ 12.520) e Como (€ 12.585).
Qual è l’età media delle vetture proposte nella regione? L’età media è di 7,5 anni, un segno evidente che sono tanti i consumatori che pianificano la sostituzione della propria vettura per necessità più che per “sfizio” e voglia di cambiare.
Cosa cercano gli acquirenti in Lombardia? Aumenta l’attenzione nei confronti di vetture usate ecologiche e orientate ai bassi consumi, con una crescita delle richieste nel 2017, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del +37%. Questo nonostante il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesti a € 20.240. Per quanto riguarda i modelli “green” più ricercati, ai primi posti troviamo le Toyota Auris e Yaris.


Al via il bando Mise per la digitalizzazione delle Pmi

Dal Ministero dello Sviluppo Economico arriva un bando di finanziamento a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese del commercio e del turismo.  Grazie al Bando Mise, le micro, piccole e medie imprese possono fruire di un voucher di importo fino a 10mila euro per interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. Il voucher può essere richiesto per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che aiutino a modernizzare l’organizzazione aziendale attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici e di forme di flessibilità del lavoro, a sviluppare soluzioni di e-commerce e a fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare. È  anche finanziata la formazione qualificata del personale nel campo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, ICT – Ciascuna impresa può beneficiare di un unico voucher, nella percentuale massima del 50 per cento del totale delle spese ammissibili. La presentazione della domanda, attraverso un servizio messo a disposizione ai nostri associati a tariffe convenzionate, è prevista dal 15 gennaio al 9 febbraio.  Chi è interessato, per avere informazioni e assistenza sia per la predisposizione e l’inoltro della documentazione che per la rendicontazione delle spese sostenute, una volta concluso l’intervento eventualmente finanziato, può contattare Giorgio Puppi dell’area Innovazione e Digitalizzazione allo 035/4120123 (giorgio.puppi@ascombg.it) o Matteo Milesi dell’area Credito Agevolato della Fogalco allo 035/4120210 (matteo.milesi@ascombg.it).
I tempi sono stretti, gli interessati devono dunque attivarsi rapidamente.

 


Si allarga la rappresentanza degli albergatori, Beniamino Tomasoni entra a far parte del consiglio Ascom

Beniamino Tomasoni, Hotel Excelsior San MarcoSi allarga il direttivo degli Albergatori Ascom. Beniamino Tomasoni, direttore dell’Hotel Excelsior San Marco, entra a far parte del consiglio del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo. “Ho accolto con grande favore la proposta di entrare a far parte del consiglio che rappresenta la categoria in Ascom, associazione che storicamente supporta i gestori di hotel non solo a livello sindacale, ma accompagna il comparto in un contesto in continua evoluzione, sia sul fronte normativo e degli adempimenti, che nella risposta ad una domanda turistica in costante cambiamento” commenta il neo-consigliere. “Non si può affrontare da soli il mercato turistico e le sfide che l’accoglienza porta con sé – aggiunge il direttore dell’Hotel Excelsior San Marco- . Porto volentieri la mia esperienza in un gruppo da sempre attivo per tutelare la categoria ed accompagnarne la crescita”.
In base ai dati degli albergatori Ascom il 2017 è stato un anno positivo sul fronte turistico, in città e hinterland rispetto all’anno precedente sono cresciute del 5,6% le presenze, si è registrato +5,16% di camere vendute e anche il tasso di occupazione ha visto una crescita del 5,81%. E i prezzi sono rimasti invariati. Il 2017 è stato un anno migliore anche dell’ anno di Expo: rispetto al 2015 le presenze sono cresciute del 9,5%, le camere vendute del 9,7% e l’occupazione del 10%.
Con l’ingresso nel consiglio di Tomasoni, sale a 12 il numero dei componenti del Gruppo Ascom che vede alla guida Giovanni Zambonelli, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente vicario Ascom.
Fanno parte del consiglio che rappresenta gli albergatori Alessandro Capozzi dell’”Hotel Città dei Mille” e Graziella Bonomi, dell’ “Hotel Parigi 2” di Dalmine, che ricoprono il ruolo di vicepresidenti; Davide Scanavino del “Best Western Albergo Piemontese” (Best Western), Luciano Bolandrina dell’”Hotel Sporting Lago d’Endine” di Endine Gaiano, Gianfranco Invernizzi dell’”Hotel Des Alpes” di Foppolo, Ferdinando Carrara dell’”Albergo Giardinetto”di Serina, Mario Marini del “Cocca Hotel” di Sarnico, Natalia Minato dell’”Hotel San Carlo al Lago” di Spinone al Lago, Maurizio Nugnes dell’”Arte & Hotel Aeroporto” di Stezzano, Uta Wilmer del “Petronilla Hotel” di Bergamo e Giorgio Zilli dell’”Albergo Ristorante Papa” di San Pellegrino.