SIAE, cambiano i permessi rilasciati

Dal 1 gennaio di quest’anno il permesso/certificato rilasciato da Siae a chi organizza intrattenimenti musicali contiene alcune novità. Eccole, in sintesi.

Termini di riconsegna dei programmi Musicali  
Il nuovo termine ultimo per la riconsegna del Programma Musicale è fissato entro 90 gg dall’evento. Rimangono invece invariate le usuali scadenze previste per il pagamento dei compensi.

Promozione MioBorderò
A partire da quest’anno gli esercenti che organizzano intrattenimenti utilizzando la piattaforma MioBorderò – disponibile sul sito www.siae.it – e riconsegneranno in formato digitale i Programmi Musicali entro i termini di pagamento dei compensi per Diritto d’Autore – beneficeranno di una riduzione del 5% sull’importo da corrispondere, al netto delle eventuali riduzioni associative previste. Questa iniziativa promozionale di SIAE recepisce la richiesta più volte formulata da FIPE di premiare economicamente gli esercenti che, attivando le procedure informatiche predisposte dalla SIAE, consentono all’Ente una notevole riduzione dei costi digestione delle licenze. FIPE si sta impegnando affinché tale promozione venga estesa anche agli esercenti che richiedono il Permesso per Musica d’Ambiente.

Penali sui Programmi
In caso di mancata restituzione del programma musicale entro 90 giorni dall’intrattenimento, la SIAE applicherà una penale pari al 30% dell’intero compenso dovuto, con un minimo di 25 euro. In caso di errata indicazione dei brani eseguiti, l’Organizzatore sarà tenuto al versamento di una penale pari al 5% dell’intero compenso, con un minimo di 1,50 euro a brano. Per qualsiasi altra infrazione afferente alla compilazione del programma musicale, l’Organizzatore sarà tenuto al pagamento di una penale di 25 euro.Senza pregiudizio di eventuale azione civile e penale, la SIAE si riserva altresì di procedere alla segnalazione all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), organo competenze ad accertare ed irrogare le sanzioni previste dall’art. 41 D.Lgs 35/2017.

Obblighi di preavviso
L’organizzatore potrà annullare l’evento, o modificare le caratteristiche di esso precedentemente comunicate, entro e non oltre 12 ore prima del suo inizio. Solo in caso di sopravvenute cause di forza maggiore (es.: improvviso temporale estivo a ridosso dell’ora d’inizio dell’intrattenimento) l’esercente potrà richiedere il rimborso dei compensi versati per eventi annullati oltre tale termine. Infine, entro e non oltre il momento del rilascio del Permesso l’organizzatore dovrà comunicare se intende utilizzare anche opere interamente già licenziate direttamente dagli aventi diritto o da altre collecting.

Sul Permesso è indicato l’indirizzo email dell’Ufficio Territoriale SIAE al quale andranno inviate le comunicazioni ad esso pertinenti.

La SIAE infine ricorda che:

  1. a) è disponibile il Portale Musica d’Ambiente per l’attivazione di nuovi abbonamenti o per il loro rinnovo;
  2. b) sul sito www.siae.it sono disponibili gli elenchi delle opere con indicazione dei relativi titolari dei diritti, nonché l’elenco degli accordi conclusi fra SIAE ed altri Organismi di Gestione Collettiva e/o Entità di Gestione Indipendente. Sul medesimo sito, esperita apposita procedura di autenticazione, sarà consentito all’organizzatore anche l’accesso alle informazioni relative ai territori e ai diritti amministrati.

Gli uffici Ascom sono a disposizione degli associati per ogni ulteriore chiarimento.


Siae, sconti per gli associati di Ascom

Grazie alla convenzione tra Confcommercio e Siae, anche quest’anno gli associati di Ascom possono avere riduzioni sui compensi dovuti in caso di utilizzo di apparati (radio, lettori, cd, computer via web, televisori, ecc.) di riproduzione di musica e di video tutelati dal diritto d’autore nei locali dove si svolge l’attività. Gli sconti applicati vanno dal 10% al 30%.  Perchè vengano applicati  dalle sedi e filiali SIAE è necessario recarsi agli uffici Ascom di via Borgo Palazzo 137 e richiedere l’apposito modulo che attesta l’iscrizione. Ricordiamo che la scadenza per il pagamento dei diritti è il 28 febbraio. L’adempimento è obbligatorio per tutti coloro che hanno all’interno della propria attività un qualsiasi strumento di riproduzione di esecuzione musicale.

 

 

 


La Stracciatella il gelato di Bergamo a Sigep

La Stracciatella ci prende gusto. Il brand del gelato made in BG varca i confini e partecipa a Sigep, la fiera internazionale della gelateria e della pasticceria artigianale, panificazione artigianali e del caffè dedicata agli operatori del settore in programma all’Expo Centre di Rimini dal 20 al 24 gennaio.

La notizia giunge a soli tre mesi dal deposito del marchio di territorio e dal lancio del progetto di ExpoGelato, promosso da Ascom Bergamo e dai Gelatieri Bergamaschi con la collaborazione della Camera di Commercio di Bergamo e EAST Lombardy, teso a valorizzare un patrimonio locale divenuto un must in tutto il mondo, quello del gusto creato da Enrico Panattoni e dedicato alla città di Bergamo nel 1961, attraverso iniziative di promozione che possono divenire volano di sviluppo e di sostegno per gli operatori del settore.

La Stracciatella il gelato di Bergamo ha ricevuto ad oggi l’adesione di 50 gelaterie ed è in continua crescita, un’evoluzione attestata non solo dalla partecipazione a Sigep ma dell’inserimento della fiera stessa tra i partner del progetto: un traguardo prestigioso che porta il marchio bergamasco alla ribalta del settore gelatiero nazionale e internazionale.

La presenza del brand del gelato made in Bergamo alla kermesse riminese permetterà di presentare e divulgare il percorso di marketing territoriale, il disciplinare e le sue attività (un progetto di storytelling dal nome Stracciatelling che prevede un kit promozionale destinato alle gelaterie aderenti, un evento pubblico e una campagna di comunicazione), di dare risalto alle gelaterie aderenti al progetto e alla filiera bergamasca del gelato artigianale, fiore all’occhiello della tradizione italiana per la qualità produttiva e le materie prime e, non meno importante, di ampliare il numero delle gelaterie in tutta Italia e nel mondo che vogliono partecipare al progetto .

La Stracciatella il gelato di Bergamo sarà presente a Sigep con un proprio stand istituzionale (ASCOM A6 017) e con le aziende della filiera bergamasca del gelato artigianale Astori Group, Gel Matic Italia, Ostificio Prealpino, Puntogel e i main sponsor Lactis e Callebaut che avranno un corner dedicato al progetto all’interno dei loro stand. È proprio qui che il gelato orobico verrà prodotto secondo il disciplinare durante i giorni di fiera: un modo diretto ed efficace per mostrare alle gelaterie presenti a Sigep come è semplice e genuino il gelato made in BG.
Durante la permanenza a Sigep è in programma un aperitivo allo stand di progetto previsto per lunedì 22 alle ore 12 per confrontarsi e mettere in luce il brand bergamasco. I dettagli del progetto e le gelaterie aderenti sono pubblicati sul sito www.lastracciatellailgelatodibergamo.it

visita lo stand


Bar e ristoranti, la ripresa riparte dai consumi fuori casa

bar-872161_960_720 Bar e ristoranti si confermano il volano della ripresa dei consumi delle famiglie italiane. Questa una delle principali evidenze emerse dall’ultimo Rapporto Ristorazione della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, presentato oggi in occasione della conferenza stampa tenutasi a Milano presso Palazzo Castiglioni, sede di Confcommercio Milano – Lodi – Monza Brianza.
Il Rapporto Fipe, che quest’anno è stato dedicato a Gualtiero Marchesi,”intelligenza e umanità della ristorazione italiana”, ha fatto il punto sull’andamento del settore dei pubblici esercizi in Italia: emerge un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto per quanto concerne l’andamento dei consumi alimentari fuoricasa, ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi, e il fronte occupazionale, con una crescita del 3,3% sull’anno precedente.Continuano a preoccupare, invece, l’elevato numero di aziende che chiudono e un tasso di produttività che resta sotto i livelli pre-crisi. “I numeri del Rapporto Ristorazione 2017 confermano un trend di ripresa che porta i consumi nella ristorazione al livello pre-crisi- è il commento di Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Anche sotto il profilo dell’occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro. Restiamo la componente principale della filiera agroalimentare italiana nella creazione di valore e di occupazione”.
“Non mancano, tuttavia, le ombre. Il numero di imprese che chiudono resta elevato – prosegue Stoppani – e la produttività rimane sotto ai livelli toccati prima della crisi. Diventa difficile in queste condizioni trovare le risorse per investire e per fare quelle innovazioni di cui il settore ha grande bisogno. Anche i recenti provvedimenti approvati con la legge di bilancio 2018, in particolare quello sui distretti del cibo, che vedono emarginato il ruolo della Ristorazione, nonostante i titoli e i numeri che esprime, esclusa dalle utilità e dai contributi inseriti nel provvedimento, con il rischio aggiuntivo di ulteriore dequalificazione, vista l’estensione della somministrazione di cibi alle imprese agricole, anche in forma itinerante”.
Tra i punti di maggiore interesse evidenziati dal Rapporto Ristorazione, la crescita dei consumi fuoricasa: l’impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-10,5% pari a una flessione di 15,9 miliardi di euro tra il 2007 e il 2016) ha fatto in modo che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ancora qualche posizione, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. In particolare la sola ristorazione ha guadagnato una domanda di 2,5 miliardi di euro. Nel terzo trimestre 2017 cresce di 14 punti percentuali il clima di fiducia delle imprese di ristorazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e consolida il trend positivo degli ultimi tre trimestri.
Resta elevato il turnover imprenditoriale: nel 2016 hanno avviato l’attività 15.714 imprese, mentre circa 26.500 l’hanno cessata, con un saldo negativo per oltre 10mila unità. Nei primi nove mesi del 2017 hanno avviato l’attività 10.835 imprese, mentre19.235 l’hanno cessata determinando un saldo negativo pari a 8.400 unità.
Passando al tema della produttività, l’Italia sconta un tasso di crescita in sostanziale stagnazione da circa un decennio. In questo contesto lo stato della ristorazione appare ancor più problematico: fatto cento il valore aggiunto per unità di lavoro riferito all’intera economia, alberghi e ristoranti si attestano al 63, ovvero il 37% al di sotto del valore medio. La produttività delle imprese della ristorazione non soltanto è bassa, ma anziché crescere si riduce, e attualmente è al di sotto di quasi sei punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2009.
Nessun problema sul versante inflazione. A livello generale i prezzi di bar e ristoranti nel 2017 dovrebbero registrare incrementi sul 2016 di poco al di sopra dell’1%. In particolare il prezzo della tazzina di caffè rilevato nelle più importanti città italiane è addirittura inferiore a quello di un anno fa (0,93 vs. 0,95 euro).

I dati del rapporto

Nel periodo 2007 – 2016 la contrazione dei consumi è stata di circa 40 miliardi di euro, a prezzi costanti, 21 dei quali nel solo comparto dei trasporti e 16 in quello alimentare. Il settore “alberghi e ristoranti” ha guadagnato domanda per poco più di 4,4 miliardi di euro e la ristorazione da sola ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro. La spesa delle famiglie in servizi di ristorazione è stata nel 2016 di 80.254 milioni di euro (la stima per il 2017 è di 83 miliardi) in valore e di 73.141 milioni in volume con un incremento reale sull’anno precedente pari al 3%. L’impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-10,5% pari a una flessione di 15,9 miliardi di euro tra il 2007 e il 2016) ha fatto in modo che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ancora qualche posizione, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. Il fuoricasa vale ormai oltre il 35% (36% nel 2017) del totale dei consumi alimentari delle famiglie con un trend di moderata ma costante crescita. In Europa i consumi alimentari valgono 1.522 miliardi di euro per il 63,1% nel canale domestico e per il restante 36,9% nella ristorazione. Ma tra i Paesi la variabilità è significativa. In Germania la ristorazione pesa meno del 30% sul totale dei consumi alimentari, il 47,6% nel Regno Unito, il 53,6% in Spagna e addirittura il 59% in Irlanda. In Italia la quota si attesta al 35%, sei punti percentuali al di sopra della Francia. Dal punto di vista dei valori assoluti l’Italia è il terzo mercato della ristorazione in Europa dopo Regno Unito e Spagna. Sempre in Europa tra il 2007 e il 2016 la contrazione dei consumi alimentari è stata di circa 8 miliardi di euro, quasi totalmente ascrivibile alla ristorazione. Una dinamica esattamente opposta a quella registrata in Italia, dove la contrazione degli alimentari è quasi totalmente riconducibile al canale domestico. Tra il 2007 e il 2016 la ristorazione in Spagna e Regno Unito ha perso rispettivamente 11 e 3,7 miliardi di euro.

Chi sono gli avventori dei pubblici esercizi in Italia

L’indicatore dei consumi fuori casa (ICEO) aumenta nel 2017 dello 0,3% passando da 41,8% a 42,1%. Sono oltre 39 milioni le persone che consumano pasti fuori casa così segmentate: 13 milioni di heavy consumer, coloro che consumano 4-5 pasti fuori casa a settimana. Per lo più uomini di età compresa tra i 35 e i 44 anni e residenti al Nord Ovest; 9,7 milioni di average consumer, quelli che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa a settimana. In prevalenza uomini di età compresa tra i 18 e i 24 anni e residenti nel Centro Italia; 16,5 milioni di low consumer, che consumano pasti fuori casa 2-3 volte al mese. Sono in prevalenza donne di età superiore ai 64 anni, residenti nelle regioni del Nord Italia.

La giornata degli italiani, dalla colazione alla cena

Il Rapporto Fipe passa in analisi la ripartizione dei consumi fuori casa durante l’arco della giornata. Per quanto riguarda la colazione, il 63,8% degli italiani consuma, con diversa intensità, la colazione fuori casa: 5,8 milioni almeno 3 o 4 volte alla settimana, mentre per oltre 5 milioni è un rito quotidiano. Il bar/caffè è il luogo deputato alla colazione per eccellenza, senza alcuna distinzione di genere, età e area geografica. A seguire il bar pasticceria, preferito dalle donne (64,1% contro il 58,2% degli uomini) e nel Nord Est (64,9%). Le alternative restano esigue, come ad esempio i distributori automatici verso i quali si indirizza il 16,4% dei consumatori. La spesa media per la colazione fuori casa è tra i 2 e i 3 euro. Solo l’1,3% spende meno di un euro, e nel caso si tratta quasi sempre di heavy consumer. Passando al pranzo, le relative caratteristiche dipendono molto dai giorni della settimana. Al 67,1% degli italiani, pari a poco meno di 34 milioni, capita di consumare il pranzo fuori casa durante la settimana. Per 12,7 milioni si tratta di un’occasione abituale, almeno 3-4 volte alla settimana. La spesa durante la settimana è prevalentemente concentrata nella fascia 5-10 euro (il 48,7%). Nei fine settimana i luoghi del pranzo, i prodotti consumati e la spesa cambiano in modo significativo. Un aspetto particolarmente interessante riguarda la percezione del pranzo fuori casa da parte di chi lavora. Per un lavoratore su due è la qualità del cibo il punto di forza del pubblico esercizio dove consumare il pranzo. Sono molto importanti poi la vicinanza al luogo di lavoro, la rapidità del servizio e l’attenzione al portafogli. Risulta curiosa la percentuale di appena l’8,4% di chi ritiene importante la presenza di un POS all’interno del bar. Più significativa la segnalazione dell’uso dei buoni pasto (23,6%). A proposito di buoni pasto si rileva che il 43,2% dei lavoratori dipendenti del campione (il 58% del totale) li riceve dal proprio datore di lavoro. Come si vede sono ancora molti i dipendenti che non hanno a disposizione il servizio sostitutivo di mensa.
In generale il pranzo si paga per di più in contanti (69,3%), ma oltre un quarto dei lavoratori intervistati privilegia la moneta virtuale.
Venendo alla cena, il 60,9% degli intervistati ha consumato almeno una cena fuori casa con riferimento ad un mese tipo. Si sceglie principalmente la trattoria o la pizzeria. La fascia di prezzo per una cena tipo è tra i 10 e i 20 euro, anche se più di un terzo degli italiani riserva ad una singola cena dai 21 ai 30 euro. Solo un intervistato su cento è disposto a pagare più di 50 euro per consumare l’ultimo pasto della giornata.

La “demografia” dei pubblici esercizi

Secondo le ultime rilevazioni di Fipe negli archivi delle Camere di Commercio Italiane risultano attive 329.787 imprese di ristorazione. La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore, con una quota sul totale pari al 15,4%, seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,5%). La rete dei pubblici esercizi è dunque ampia e articolata sull’intero territorio nazionale, nei piccoli come nei grandi centri urbani. La ditta individuale resta la forma giuridica prevalente, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno dove la quota sul totale raggiunge soglie che arrivano ad oltre il 70% del numero complessivo delle imprese attive (è il caso della Calabria). Le società di persone si confermano invece opzione diffusa di organizzazione imprenditoriale nelle aree settentrionali del Paese.
Il 32,4% delle imprese è attiva come società di persone, mentre la quota delle società di capitale è di poco al di sopra del 12%. In tale contesto merita una segnalazione il 12,3% della Lombardia al Nord, il 26% del Lazio al Centro e il 14,7% della Campania al Sud. Alle “altre forme giuridiche” che ricomprendono, ad esempio, le cooperative va la quota residua dell’1,2%.
I ristoranti in particolare ammontano a 177.241 unità. Il consolidato sorpasso dei ristoranti sul bar è il risultato di un’evoluzione del mercato che si è accompagnata al cambiamento del sistema delle regole grazie ai quali gli imprenditori privilegiano di qualificarsi come ristoranti, anziché bar, per disporre di meno vincoli nello svolgimento dell’attività.

L’uso della tecnologia nei pubblici esercizi

Il pubblico esercizio risulta un settore forte sul prodotto (scelta e preparazione delle materie prime) ma molto debole sulla gestione, il marketing e l’innovazione, sia nel back office che nel front office. Solo il 40% delle imprese di ristorazione utilizza strumenti di gestione dei processi interni. Si tratta prevalentemente di applicazioni per la gestione delle comande (17%) o di soluzioni per la fatturazione elettronica (13%). Appena il 7% ricorre alle tecniche del cosiddetto menu engineering e il 6% ad applicazioni per la gestione on line delle prenotazioni. Per quanto riguarda la tecnologia di relazione con il cliente risulta evidente come l’attività in cui i ristoratori risultino più digitali, sia quella che ha a che fare con le recensioni. L’81% legge le recensioni sui siti e il 27%, pochi per la verità, spinge i clienti a scrivere recensioni. Il 41% dei ristoranti non ha alcun account social.

L’occupazione

I pubblici esercizi contano oltre un milione di unità di lavoro. D’altra parte il lavoro resta la componente essenziale per la produzione dei servizi di ristorazione. L’input di lavoro del 2016 è superiore del 3,3% rispetto all’anno precedente. L’80% delle unità di lavoro dell’intero settore “alberghi e pubblici esercizi” è impiegato nelle imprese della ristorazione, un dato in crescita nel corso di questi ultimi anni.

Produttività e valore aggiunto

La produttività delle imprese della ristorazione non soltanto è bassa, ma anziché crescere si riduce. Attualmente è al di sotto di quasi sei punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2009. Nei prossimi anni la ristorazione dovrà imboccare con decisione la strada di un forte recupero di produttività: a questo proposito potrebbe risultare interessante l’implementazione di processi interni in grado di generare maggiore efficienza del sistema negli approvvigionamenti delle materie prime, nell’utilizzo delle risorse umane, nel marketing, nelle tecniche di vendita e nell’uso della tecnologia sia nel back office che nel front office. Il valore aggiunto dei servizi di ristorazione è stimato nel 2016 in oltre 41 miliardi di euro. Dall’avvio della crisi la ricchezza prodotta dalle imprese del settore ha assunto un profilo dapprima di stagnazione e in seguito di contrazione. Tra il 2011 e il 2013 la contrazione è stata di cinque punti percentuali, ma negli ultimi tre anni l’aggregato ha ripreso un profilo di crescita, tornando al di sopra dei livelli pre-crisi.

I prezzi

I prezzi dei servizi di ristorazione commerciale fanno registrare a dicembre 2017 una variazione dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Per la ristorazione collettiva l’incremento invece è dello 0,7%. L’inflazione media annua si attesta a +1,1% per l’intero settore, valore identico per la sola ristorazione commerciale (bar, ristoranti, fast food).  Entrando nello specifico dei diversi canali, al bar la variazione media annua della caffetteria è dell’1,2%. Più vivace, al contrario, la dinamica dei prezzi degli snack (+1,8%) e dei prodotti di gelateria e pasticceria sia al bar che altrove (+1,7% e + 2,0%). Ristoranti tradizionali e pizzerie registrano aumenti medi sul 2016 rispettivamente di +0,9% e +1,3%. Meno vivaci i prezzi della ristorazione veloce +0,6%. Il self service fa segnare un +1,0%.


Al via un progetto per lo sviluppo della Pianura bergamasca  

Per valorizzare il territorio della Bassa bergamasca, arriva “Pianura Futura”, una serie di convegni e appuntamenti tra sindaci ed esperti finalizzati a delineare strategie concrete di sviluppo del territorio. Gli incontri si terranno dal 26 gennaio all’11 marzo e sono promossi dalla Provincia insieme ai Comuni di Treviglio, Romano di Lombardia, Caravaggio e a Pianura da Scoprire e Distretto agricolo della Bassa bergamasca, con il patrocinio di Camera di Commercio, Confindustria, Imprese & territorio, Visit Bergamo, BCC Treviglio, BCC di Caravaggio, BCC dell’Oglio e del Serio, BCC Mozzanica.

Tre i temi  su cui verranno coinvolti i principali attori pubblici e privati del territorio della Pianura: infrastrutture, economia e lavoro, con un focus sui principali investimenti e il loro impatto a livello socio economico, sulla qualità del lavoro e sulla sostenibilità del contesto ambientale, il 26 gennaio all’Auditorium Cassa Rurale BBC Treviglio;  agricoltura, ambiente, sostenibilità, con una riflessione sui temi dell’agricoltura intensiva industrializzata versus le produzioni tipiche ambientalmente sostenibiili, le potenzialità per lo sviluppo del biologico, l’innovazione della filiera lattiero-casearia e il ruolo delle governance locali sullo sviluppo delle politiche del cibo, il 10 febbraio alla Rocca Viscontea di Romano di Lombardia; infine Turismo, cultura e formazione il 23 febbraio all’Auditorium “Merisi” BCC di Caravaggio Adda e Cremasco, nel corso del quale ci si soffermerà sulla valorizzazione in corso della rete dei castelli e dei percorsi storico-enogastronomici, sulla strategicità di stabilire raccordi con le realtà europee e sull’importanza della formazione nella progressiva professionalizzazione del settore turistico.
Tra gli eventi in agenda, la presentazione da parte del Ministero delle politiche agricole del progetto e della legge dei Distretti del cibo, prima presentazione a livello nazionale con il ministro Maurizio Martina che si terrà il 22 gennaio alle ore 17 nello Spazio Viterbi della Provincia.  Il programma si chiuderà l’11 marzo con l’inaugurazione nel castello di Pagazzano delle “Giornate dei Castelli, Palazzi e Borghi medioevali” e la presentazione di un evento dedicato alle figure storiche del Colleoni e del Visconti, attraverso la proiezione di un ologramma. L’auspicio è inoltre di portare nei prossimi mesi l’installazione anche nello spazio promozionale che la Provincia avrà ad Oriocenter con ologrammi delle diverse figure storiche che raccontano le bellezze della terra bergamasca. Il progetto prende spunto dagli Stati generali della montagna che hanno dato corpo all’Agenda strategia e all’Osservatorio per le politiche della montagna.

“Al centro di importanti processi di trasformazione, la Pianura ha bisogno della politica per governare l’evoluzione in atto – spiega il presidente della Provincia Matteo Rossi – Pianura Futura mette in rete pubblico e privato per lavorare in convergenza, delineare modelli di sviluppo e governare l’innovazione attraverso un programma articolato di seminari di studio, laboratori ed eventi collateralli”.
“Le nuove infrastrutture – 
sottolinea il sindaco di Treviglio Juri Imeri – rappresentano un’opportunità per le aziende che scelgono di rimanere e hanno un ruolo strategico nell’attrarre nuove aziende come Amazon o Italtrans. E’ importante aprire una riflessione sugli impatti che possono generare a livello di qualità del lavoro e di sostenibilità ambientale”.
Per il sindaco di Romano di Lombardia Sebastian Nicoli “Pianura Futura è un riconoscimento del lavoro comune per costruire una identità che possa essere espressione trasversale della Pianura”. Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano e capofila della consulta del Distretto agricolo della Bassa bergamasca rimarca l’importanza del progetto per creare e rafforzare le reti già esistenti e far conoscere il territorio all’intera provincia. Il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini pone l’accento sulla riscoperta della vocazione turistica della Bassa come opportunità professionale e lavorativa: “Siamo convinti che se adeguatamente supportato dalla formazione, il turismo può offrire occupazione, quindi portare benessere alla Bassa bergamasca”. Infine per Raffaele Moriggi presidente di Pianura da Scoprire “bisogna scoprire il turismo attraverso la gente che vive la Pianura ogni giorni. I sindaci devono diventare attori della prospettiva futura e del cambiamento verso una cittadinanza attiva per scoprire in tutte le sue bellezze e realtà la Pianura, anche per la gente che ci abita”.

Il programma delle iniziative


Stop agli affitti abusivi dalla Regione, soddisfazione degli albergatori Ascom

La Regione mette una stretta all’abusivismo negli affitti turistici. Il Consiglio Regionale ha approvato infatti oggi, 17 gennaio,  la modifica alla normativa sul turismo che istituisce un ‘Codice identificativo di riferimento’ per gli annunci turistici di case vacanza e affitti tra privati. Il provvedimento nasce per fare emergere la gran mole di sommerso nel settore e porre fine a abusi e concorrenza sleale con le strutture in regola, dando di fatto una stretta sugli appartamenti affittati in particolare su piattaforme di home-sharing, da Airbnb ad altri siti. Stando ai dati di Federalberghi, l’associazione nazionale di rappresentanza del settore di Confcommercio, in Lombardia ci sarebbero 25 mila alloggi presenti solo su Airbnb, mentre gli alloggi lombardi regolarmente censiti e registrati sono solo 3.473. A Bergamo un’indagine commissionata l’anno scorso da Ascom Confcommercio Bergamo alla società Incipit Consulting specializzata nelle ricerche turistiche, evidenziava come rispetto ad un dato ufficiale di 777 alloggi registrati, la sola piattaforma di Airbnb riportasse 1007 annunci di immobili (ad aprile 2016). In città si concentrava più di un terzo degli immobili (35%), seguita dall’area che costeggia il lago d’Iseo. Il nuovo provvedimento regionale istituisce una sorta di “targa” per le case: un codice identificativo di riferimento-Cir che deve accompagnare ogni annuncio. Il presidente degli albergatori e vicepresidente Ascom Giovanni Zambonelli ha salutato con favore la nuova normativa durante la prima assemblea annuale di categoria: “L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un importante strumento per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale, agevolando i comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento. La politica ha colto la sensibilità espressa dai nostri operatori , attraverso Federalberghi, che rispecchia i contenuti di una nuova legge sul turismo all’avanguardia”. La nuova normativa pone le basi per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre 16 milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia: “Ora ci aspettiamo che le regole vengano rispettate e si ponga fine agli affitti abusivi. Una tutela oltre che per le imprese in regola per tutti, sul fronte della sicurezza in primo luogo” continua Zambonelli. Nel corso dell’assemblea gli albergatori Ascom hanno fatto il punto anche sul nuovo portale online di rilevazione delle presenze “Turismo 5” che da domani, 18 gennaio, sarà utilizzato dalle strutture ricettive per la comunicazione dei dati statistici sul turismo e semplificherà gli oneri burocratici in capo agli hotel. Il nuovo portale, oltre a consentire alle strutture ricettive di adempiere agli obblighi nei confronti di Istat per le rilevazioni come da Regolamento comunitario (Ue n. 692/2011), semplifica anche l’adempimento in materia di pubblica sicurezza verso la Questura, tramite la generazione automatica della schedina o file Alloggiati. Il sistema gestionale consente anche alle imprese di disporre di strumenti utili all’analisi di posizionamento della propria impresa. “Usare un solo strumento semplifica e non di poco la nostra gestione amministrativa quotidiana- sottolinea Zambonelli-. Ora non resta che vedere se l’applicazione mantiene le promesse che l’applicativo regionale porta con sè”. Un’altra nota positiva per gli albergatori arriva dai dati del mercato turistico dell’anno che si è appena chiuso: “In città e hinterland il bilancio del 2017 è contraddistinto dal segno più rispetto all’anno precedente: crescono del 5,6% le presenze, si registra +5,16% di camere vendute e anche il tasso di occupazione segna una crescita del 5,81%- commenta il presidente degli albergatori Ascom-. E i prezzi sono rimasti invariati”. Il 2017 è stato un anno migliore anche del 2015, anno di Expo: “Rispetto al 2015 le presenze sono cresciute del 9,5%, le camere vendute del 9,7% e l’occupazione del 10%. Nonostante il dato positivo, siamo ancora lontani dai dati pre-crisi che hanno messo a dura prova l’intero comparto”.


I panificatori Aspan celebrano il patrono della categoria Sant’Antonio Abate

I panificatori Aspan hanno celebrato domenica Sant’Antonio Abate, patrono della categoria.  La celebrazione del Patrono dei panificatori è avvenuta con la Messa officiata da Don Michele Falabretti, domenica 14 gennaio 2018 alle ore 11 nella Chiesa del Monastero di Matris Domini a Bergamo in Via Locatelli. Alla cerimonia religiosa erano presenti il presidente dell’Associazione Panificatori, Massimo Ferrandi, il vicepresidente Andrea Suardelli e diversi associati e familiari. Presente anche il presidente nazionale Roberto Capello.
Diversi i rappresentanti del mondo politico e amministrativo che hanno partecipato alla cerimonia: Elena Carnevali, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Cristian Invernizzi, l’assessore Regionale Claudia Terzi, il consigliere regionale Mario Barboni, Maria Rita Coluccia, rappresentante del prefetto, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità bergamasca, Antonio Arrigoni, segretario Fogalco.


Compravendita di oggetti preziosi, le novità in un convegno Ascom il 22 gennaio

 Ascom, in collaborazione con l’Associazione Orafa Lombarda, promuove il convegno Oggetti preziosi usati. Il gioielliere tradizionale come il compro oro?”. L’incontro è in programma lunedì 22 gennaio alle 10 alla sede Ascom di via Borgo Palazzo a Bergamo (Aula corsi) e approfondirà la nuova disciplina sull’esercizio dell’attività di “compro oro” (decreto legislativo 92/2017) entrata in vigore dal 5 luglio 2017. La normativa riguarda anche i dettaglianti orafi e i gioiellieri tradizionali, che vendono l’usato in via secondaria rispetto alla attività principale.
Il Decreto Legislativo impone di iscriversi in un apposito Registro, che verrà istituito presso l’Oam- Organismo degli Agenti e mediatori creditizi; dotarsi di un conto corrente bancario o postale dedicato a questo tipo di transazioni; identificare il cliente; quotare e descrivere l’oggetto prezioso, anche mediante documentazione fotografica; segnalare all’Unità d’Informazione Finanziaria le operazioni sospette; annotare i dati identificativi del soggetto a cui sarà ceduto l’oggetto e conservare tutta la documentazione per 10 anni. Oltre a ciò il decreto fissa la soglia per l’uso del contante ammesso per le operazioni relative ai preziosi usati a 499,99 euro e introduce un impianto sanzionatorio severo, che prevede perfino la reclusione fino a 4 anni per l’esercizio abusivo dell’attività di compro oro.

Sono diversi gli aspetti applicativi che impattano sulla nostra attività che chiariremo con esperti del settore- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Gioiellieri orefici e antiquari Ascom-. L’incontro rappresenta anche la prima occasione dell’anno di confronto per il comparto”.

Andrea Sangalli, presidente dell’Associazione Orafa Lombarda ritiene che: “l’aspetto negativo di questo decreto stia nel fatto che la legge equipara i compro- oro alle gioiellerie tradizionali che acquistano oggetti usati dai propri clienti, principalmente in permuta. La definizione di “compro-oro”, anche nell’immaginario collettivo, contraddistingue un’attività particolare che è ben diversa da quella del gioielliere tradizionale. Inoltre sono molte le lacune e le dubbie interpretazioni che il decreto presenta, tanto da rendere difficoltosa la sua applicazione in diversi aspetti”.

Il programma

Il convegno si aprirà alle ore 10 con i saluti di benvenuto del direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, del presidente del gruppo gioiellieri orefici e antiquari Ascom Alessandro Riva e di Andrea Sangalli, presidente Associazione Orafa Lombarda- Aol. Alle ore 10.30 Daniele Oldani, presidente dettaglianti Aol, illustrerà l’attività dell’Associazione Orafa Lombarda a difesa del comparto. L’esame del Decreto legislativo n. 92/2017 sarà affidata intorno alle 10.45 a Francesca Argentiero, direttore Aol, che illustrerà gli aspetti principali della normativa: operazioni di compravendita e permuta, registro degli operatori presso l’OAM, limite contanti, tracciabilità delle operazioni, obblighi conseguenti, fermo amministrativo, registro di pubblica sicurezza e sanzioni. Il convegno si chiuderà con le soluzioni operative spiegate da Umberto De Giovanni, presidente Banchi Metalli Aol (ore 11.15).

La partecipazione all’incontro è gratuita ma è necessario registrarsi sul sito www.ascombg.it compilando l’apposito modulo oppure contattando Ascom Confcommercio Bergamo al numero 035.4120203 /320 direzione@ascombg.it.

Scarica qui il programma

 


Emulsioni e salse in cucina, un corso all’Accademia

Ascom Formazione lunedì 5 febbraio organizza un seminario dal titolo “Emulsioni e salse in cucina” Il corso si tiene all’Accademia del Gusto di Osio Sotto dalle ore 20 alle 23 ed è aperto agli appassionati di cucina. Lo chef Antonio Cuomo guiderà i partecipanti in un percorso tecnico svelando i trucchi del mestiere per la buona riuscita di salse e condimenti emulsionati. Illustrerà inoltre le ricette delle salse base, dalla vinaigrette alla maionese,  e salse nuove e creative come quelle a base di frutta secca, dando spazio alle salse madri e alle derivate.

Per informazioni, www.ascomformazione.it – face: Accademia del Gusto, tel. 035 4185706/707/715 – info@ascomformazione.it. Per prenotarvi: https://docs.google.com/…/1Q1RWTldJB8D7Ln1XhKx2cz9iPXl…/edit


Sicurezza sul lavoro e igiene alimenti, al via la nuova stagione formativa Ascom

sicurezza-corsi-datori-lavoroIl 22 gennaio ripartono i corsi obbligatori di prima formazione e aggiornamento in materia di igiene degli alimenti. Al fine di ottemperare a quanto previsto dal Regolamento CE 852/2004 in materia di igiene degli alimenti per la formazione obbligatoria degli operatori del settore alimentare, Ascom ha ritenuto opportuno prevedere dei percorsi formativi di prima formazione e di aggiornamento. I corsi di prima formazione, della durata di 3 ore (dalle 14.30 alle 17.30) saranno proposti nella nostra nuova sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137 mentre i corsi di aggiornamento della durata di 2 ore (dalle 14.30 alle 16.30) si svolgeranno sia nella sala corsi nella sede di Bergamo che in alcune sedi periferiche (Osio Sotto, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio, Zogno).
In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ripartono i corsi obbligatori per tutti i settori di attività sia privati che pubblici, per tutte le tipologie di rischio e per tutti i lavoratori, con o senza retribuzione, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati (soci lavoratori di cooperativa o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto della società e dell’ente stesso; associati in partecipazione; lavoratori a progetto; collaboratori coordinati e continuativi; lavoratori a domicilio; lavoratori a distanza – telelavoro -, tirocinanti, buoni lavoro – o voucher-, e via di seguito).
Sono in calendario i corsi e relativi aggiornamenti per: “Responsabile del servizio prevenzione e protezione” (Rspp) e aggiornamento rivolto ai datori di lavoro, per “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza” (Rls) e aggiornamento. Anche sul fronte antincendio e primo soccorso, partiranno i corsi dedicati (addetto antincendio basso rischio, addetto antincendio medio rischio, addetto al primo soccorso, aggiornamento addetto al primo soccorso).
Rispondendo inoltre agli obblighi previsti dall’Accordo Stato Regioni (siglato il 21 dicembre 2011), che impongono la formazione sia generica che specifica dei lavoratori – esclusi preposti e dirigenti – Ascom organizza corsi di Formazione Generale (della durata di 4 ore, con acquisizione di credito formativo permanente) e di Formazione Specifica e aggiornamento (la normativa prevede dalle 4 alle 12 ore di aula a seconda del rischio legato alla mansione svolta) rivolti ai lavoratori a basso rischio, per cui sono previste 4 ore di lezione e ai lavoratori a medio rischio per cui sono previste 8 ore di lezione.
I corsi si terranno principalmente presso la sala corsi nella sede Ascom a Bergamo, in Via Borgo Palazzo 137.
Si ricorda inoltre che, per tutti i nostri corsi è previsto un contributo fino ad esaurimento dei fondi rivolto alle aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e Turismo. Per usufruire dei sussidi, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.
Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa dell’area Gestionale (telefono 035 4120181 oppure 035 4120129, gestionale@ascombg.it)
Ecco tutte le date per i corsi in materia di sicurezza sul lavoro e igiene alimenti
Calendario corsi Sicurezza sul lavoro

Date corsi Haccp e Igiene alimenti
Il calendario completo di tutti i corsi è disponibile nelle relative sezione del nostro sito www.ascomqsa.it