Per Skyscanner Lovere è tra le 20 località più belle d’Italia

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Lovere è tra le 20 città più belle d’Italia stilata da Skyscanner per il 2016. Il portale internazionale per la ricerca di voli e destinazioni in tutto il mondo ha selezionato 20 posti in tutta Italia – uno per ogni regione – e ha inserito nella lista il borgo sebino.

Nella classifica sono stati presi in considerazione i paesi con popolazione inferiore ai 16mila abitanti che avessero una storia e un borgo ben conservato e che esprimessero nel migliore dei modi le caratteristiche architettoniche e del paesaggio della regione.

Skyscanner ha inoltre tenuto conto di tutti i commenti e messaggi inviati dagli utenti, includendo alcune delle destinazioni suggerite da loro nella lista finale dei paesi più belli d’Italia per l’anno che si sta per chiudere.

Ecco la descrizione di Lovere: «Un altro paese di lago, un altro gioiello italiano. Ci troviamo a Lovere, sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, una località magica dai vicoli rinascimentali e dai paesaggi medievali che merita una visita, non a caso è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Dalla sua Piazza 13 Martiri, una delle più belle e ben conservate dei laghi lombardi, è facile esplorare il centro storico e arrivare alla Torre Civica, imponente e riqualificata. Ad attrarre tanti turisti amanti dell’acqua dolce, il Porto Turistico di Cornasola».

Oltre a Lovere nella lista compaiono Stresa (Piemonte, l’altro lago segnalato), Saint Pierre (Valle d’Aosta), Bogliasco (Liguria), Vipiteno (Trentino-Alto Adige), Caorle (Veneto), Aquileia (Friuli-Venezia Giulia), Sant’Agata Feltria (Emilia Romagna), Monteriggioni (Toscana), Corciano (Umbria), Offida (Marche), Labro (Lazio), Scanno (Abruzzo), Castel San Vincenzo (Molise), Marina Corricella (sull’isola di Procida – Campania), Specchia (Puglia), Montescaglioso (Basilicata), Monterosso Calabro (Calabria), Marzamemi (Sicilia), Orgosolo (Sardegna).

 


Abbigliamento/ La crisi pesa e le promozioni compromettono le Feste

Il “Black Friday” ha guastato il clima natalizio, in una stagione già contraddistinta da un calo dei consumi pesante per l’abbigliamento. È il quadro di Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature dell’Ascom di Bergamo: «Gli sconti e promozioni della Gdo penalizzano i negozi tradizionali già in difficoltà e che da anni auspicano di fare slittare i saldi. La categoria spera in maggiori tutele, in un contesto di promozioni sottobanco e senza regole e di sconti da volantino. Il bilancio è ogni anno più pesante: i negozi segnano nel 2016 un ulteriore calo del 5-10 % rispetto al 2015, già col segno meno. Dal 2008 ad oggi i consumi sono calati anche del 50% e la crisi non interessa solo i negozi tradizionali, ma anche i centri commerciali, dove ormai la gente va per lo più a fare due passi e a guardare le vetrine».

Anche se sarà un Natale di crisi, poco vivace per consumi e spesa media, ai regali non si rinuncia: «Cala il budget destinato agli acquisti ma per i familiari si fa qualche sacrificio in più per acquistare capi di moda: giubbotto di montone o lana e scarpe a doppia fibbia per lui, completi rigorosamente neri, pantaloni a palazzo corti e anfibi per lei».

I negozi di abbigliamento esprimono la propria preoccupazione per la possibile estensione dello scontrino digitale anche agli esercizi commerciali: «L’invio telematico in tempo reale alle Agenzie delle Entrate comporterebbe ulteriori costi di gestione per i commercianti, obbligati ad investire nel nuovo registratore di cassa», spiega Pedrali. 


Coop di Calvenzano, assegnata la gestione della trattoria tipica

cooperativa-agricola-di-calvenzanoIl Consiglio della Cooperativa Agricola di Calvenzano ha scelto il vincitore del Bando lanciato nel giugno scorso per l’assegnazione agevolata di un immobile nel centro di Calvenzano da destinare a Trattoria dedicata alla ristorazione tipica del territorio. L’immobile è stato assegnato a condizioni d’affitto molto convenienti a Omar Buttinoni, in passato già gestore di locali nella provincia di Bergamo e fuori provincia, titolare di un negozio di Treviglio per la confezione e vendita di prodotti di pasta fresca.

La Trattoria si chiamerà “Antica Trattoria l’Albero degli zoccoli”, con chiara dedica alla tradizione contadina locale, di cui la stessa Cooperativa è forte e diretta testimonianza, dato che nel 2017 entrerà nel suo 130esimo anno di vita, ininterrottamente dedicata all’agricoltura e ad attività sociali (è la più antica cooperativa agricola ancora in servizio in Italia dal 1887).

In applicazione al Bando lanciato nella scorsa estate, dal titolo significativo “Se hai il profilo giusto, ti diamo un ristorante”, la Cooperativa ha trovato la proposta di Buttinoni la più pertinente alle condizioni richieste: imprenditore giovane, proveniente dalla Bassa bergamasca, disposto a valorizzare esclusivamente le tradizioni locali, non solo nel menù che proporrà, ma anche nell’utilizzo di materie prime e personale del territorio.

Il locale dato in locazione ha sempre ospitato in passato un ristorante con queste caratteristiche. Ultimamente, con la denominazione “Antica Trattoria Tricù”, aveva conosciuto un certo successo proprio per la tipicità dell’offerta. Lo stesso farà la nuova Trattoria “L’Albero degli zoccoli”, che si è impegnata con la Cooperativa a rispettare regole contrattuali molto precise di aderenza ad un protocollo che dovrà riflettere l’idea di fondo: rilanciare Calvenzano e la sua offerta agroalimentare. Il locale, in questi giorni in via di ristrutturazione, ospiterà un angolo con prodotti tipici, in particolare della Latteria Sociale di Calvenzano, partner dell’iniziativa, e con la collaborazione attiva della locale condotta di Slow Food, particolarmente attenta ai risvolti tradizionali e di rispetto dei valori enogastronomici più corretti. Il tutto a prezzi convenienti e con agevolazioni per i socio della Cooperativa e della Latteria Sociale. L’apertura ufficiale del locale è prevista dopo la metà di gennaio 2017.


Più competitive e internazionali, il corso di alta formazione “diploma” 30 pmi

Formazione come fattore di competitività. Una sfida accettata anche quest’anno da trenta imprese bergamasche che hanno partecipato a Go. In’, il corso che dal 2012 supporta la crescita internazionale delle micro, piccole e medie imprese, puntando sullo sviluppo imprenditoriale e sull’innovazione. Il percorso, promosso da Bergamo Sviluppo, è finanziato dalla Camera di Commercio e realizzato in collaborazione con i centri di Ateneo dell’Universtià di Bergamo Cyfe – Center for Young and Family Enterprise ed SdM – School of Management e sostenuto dalla rete delle organizzazioni di categoria del territorio.

L’annualità 2016 è partita lo scorso marzo per concludersi alla fine di ottobre, per un totale di 120 ore. Nelle sedi di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine e della facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, imprenditori e manager hanno affrontato i temi: internazionalizzazione, imprenditorialità e cambiamento; comunicazione interculturale in ambito imprenditoriale; strategie imprenditoriali e globalizzazione; comunicazione interculturale e linguaggi; mercati internazionali e strategie d’ingresso; disruptive innovation; obiettivi economici e non economici; marketing strategico e marketing imprenditoriale; il business model canvas e il business plan; strategie di export e marketing operativo.

La metodologia didattica del percorso Go.In’ prevede l’alternanza tra momenti di docenza frontale, approfondimenti tematici, lavori interattivi di gruppo (per la realizzazione di un project work), testimonianze imprenditoriali mediante visita in azienda, partecipazione a eventi (ad esempio la finale della Start Cup) per stimolare nei partecipanti un atteggiamento aperto all’innovazione e la disponibilità a mettersi in gioco.

Dal 2012 al 2015 sono state realizzate 6 edizioni di Corsi di Alta Formazione (4 corsi Go.In’ basic e 2 corsi Go.In’ advanced): in totale vi hanno partecipato 136 imprenditori e manager, che hanno usufruito di 580 ore di formazione

Nei giorni scorsi, nella sala giunta della Camera di Commercio, si è tenuto l’evento finale del corso 2016 con la consegna degli attestati di partecipazione. Queste le aziende partecipanti

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  • ARIZZI FONDERIE S. GIORGIO SPA
  • PIROLA SRL
  • LANZENI MARIO SRL
  • NETTUNO SRL
  • RECODY TECNOLOGY SRL
  • CONSULENZA TURISMO SRL
  • DUCI SRL
  • FALEGNAMERIA COLOSIO
  • FOOD SERVICE SNC
  • ITB INDUSTRIA TESSILE BERGAMASCA SRL
  • LINEA DIRETTA SRL
  • MPS DI PERANI MASSIMO MAURIZIO
  • PEGASO SRL
  • MECCANICA ADDA FER
  • NEONCOLOR SRL
  • COOP. SOCIALE PADRE DANIELE BADIALI
  • MARMO ZANDOBBIO
  • PIAZZALUNGA SNC
  • BRUGNETTI SARA
  • STUDIO ARES SRL
  • MILESI EREDI SNC DI MILESI CINZIA E ANNA
  • CIEMME SRL
  • DARIO COLLOI SRL UNIPERSONALE
  • LIBEMAX SRL
  • POLENTONE SRL
  • SPORT FARMA
  • TITIBIO SNC
  • RINNOVABILI BIZ
  • MOLINARI SRL
  • OMC SNC


Cari amici, ecco il mio augurio: più spazio allo sdegno e all’ira

nataleEcco, è già Natale: io non ci faccio mai caso, al maledetto tempo che passa, finché gli anni non me li ritrovo sul groppone. Stavolta, però, faccio in tempo a farvi gli auguri: certo, dato il vostro esiguo numero, gentili lettori, stupende lettrici, forse farei prima a farveli personalmente, uno per uno. Ma sono qui, nel mio studio, davanti al computer, e non posso tirarmi indietro: qualcosa di un po’ intelligente me lo devo inventare. Intanto, vi auguro pace e felicità: ma a fare quello sono capaci tutti, in fondo. E, poi, vorrei farvi un augurio un tantino più mirato, meno mielosamente generico. Vi auguro di svegliarvi in un Paese normale. Ecco, vi auguro un anno di tranquilla, rilassante, normalità. Siamo stati oberati di idiozie, di capziose distinzioni, di criminali generalizzazioni, al punto da domandarci se si possa ancora aspettare Babbo Natale o ci si debba chiedere se si tratti di un babbo, di una mamma o di uno struzzo. Mamma Natale, Babba Natale, Mammo Natale: l’onomastica fa fatica a stare dietro ai ghiribizzi e, talora, alle psicopatologie linguistiche, di certa gente. Così, quale che sia il nome assunto da Santa Klaus, vi auguro davvero che vi porti una ventata, anzi una tramontana di buon senso. E che torniamo ad essere, lo ripeto, normali. Un posto in cui le persone lavorano per vivere e per mettere via due soldini per il proprio futuro, non per pagare le tasse e per ingrassare un esercito di parassiti: sono stanco di vedere la mia gente far girare la macina, come un mulo fottuto di fatica, col paraocchi ed i fianchi scavati e sanguinosi per le bastonate del padrone.

Vorrei che potessimo dire quel che pensiamo, senza le bubbole e le finzioni dei social network: che tornassimo a parlarci, come si fa tra gente perbene, pianamente, semplicemente. E che chi sbaglia paghi e chi merita venga premiato. Che non ci siano ministri che millantano lauree e laureati che non trovano lavoro: questo vorrei per noi tutti, e molto altro. Vorrei che i nostri figli avessero speranze piccole e felici: non sogni miliardari e delusioni gigantesche. Mi piacerebbe che Bergamo tornasse ad essere un pochino quella che era quando io ero un ragazzo: non tornare indietro, ma andare avanti, in direzione di una civiltà e di una serenità che non conosciamo più da troppo tempo. E ci siamo talmente abituati a questo modo di vivere che, purtroppo, non ci si fa più caso: ci siamo rassegnati ai furti in casa, al degrado, alla sporcizia, ai mendicanti, agli spacciatori. Così, io vi auguro di non perdere la voglia di arrabbiarvi per quello che ci stanno facendo, per come ci stanno riducendo. Natale è una festa soprattutto per i bambini: gioite come i bambini, ma arrabbiatevi come i bambini. Come fanno i bambini di fronte ad un’ingiustizia o a un torto, senza pensare alle conseguenze, a cosa dirà la gente, a dove va la corrente.

Io vi auguro di arrabbiarvi, gentili lettori, stupende lettrici: vi auguro un Natale in cui la tristezza e la noia lascino il posto allo sdegno e all’ira. Perché mi piacerebbe vedere cacciare i mercanti dal tempio: tutti i mercanti da tutti i templi. Farla finita con le menzogne, con gli imbrogli, con i ricatti, non è poi così difficile: basta avere il coraggio di dire che il re è nudo. Che il ministro tale è un imbecille, che l’assessore talaltro è un ruffiano: la verità va gridata, non sussurrata tra pochi intimi. Io vi auguro un anno di coraggio, cari lettori. Perché la nostra Patria non ce la fa più: perché la ripresa è soltanto l’ennesima bugia televisiva. La ripresa siamo noi: dobbiamo riprenderci le nostre vite e le nostre città, questa è l’unica ripresa possibile. E, per farlo, bisogna fare pulizia: cacciare questa generazione di governanti imbolsiti ed incapaci, tutti con le medesime cravatte, le stesse facce flaccide, lo stesso sguardo da servitore scaltro, destra, sinistra e centro. Io, dunque, vi auguro un anno di pulizia: di cambio di lenzuola.

Avrei dovuto scrivere qualcosa di un po’ intelligente e, invece, eccomi qui a scrivere le solite stupidaggini che vi infliggo da tanti anni: questa è la 317a volta che mi metto davanti al computer, nel mio studio, e apro il file “La Rassegna”. Ma io sono un cretino seriale: non demordo dalla mia guerra da fesso. Solo non mi capacito come il mio caro Direttore, che è un amico e a cui auguro veramente tutto il bene possibile, riesca ancora a sopportarmi. E’ Natale, ed io non sono più buono, ma, di sicuro, sono un po’ più incline alla malinconia: vorrei ringraziare tutti, per l’immeritata stima che mi è stata concessa. In definitiva, vi auguro di avere la stessa fortuna che ho avuto io: sono stato molto fortunato nella vita, e so di non aver fatto nulla di speciale per meritarmelo. Ma la fortuna, lo so bene, non basta: per questo, l’ultimo augurio che vi faccio, gentili lettori, stupende lettrici, è quello di sempre. Non siate affamati, non siate pazzi: quello va bene per i tycoon americani e per gli articoli del Sole 24 Ore. Siate umani, siate caritatevoli, siate implacabili. Buon Natale.

 

 


Donizetti Opera, i numeri del successo. “Un grazie anche a Duc e Ascom”

Un festival internazionale a Bergamo dedicato a Donizetti è possibile: lo hanno dimostrato a fine novembre la città, il pubblico e la critica internazionale, il mondo culturale e politico, che hanno risposto all’appello del direttore artistico Francesco Micheli e sono accorsi alla prima edizione del Donizetti Opera per rendere palese il loro amore per il compositore bergamasco e partecipando numerosissimi alle tante iniziative e agli spettacoli in programma (6 le serate festivaliere sold out). «Donizetti Opera – afferma Francesco Micheli – è la lunga festa di compleanno che la città di Bergamo offre a Gaetano Donizetti e al mondo; ed è da tutto il mondo che il pubblico accorre per celebrare un artista ancora così eloquente: lo dimostrano le produzioni operistiche che ce ne fanno riscoprire gioielli sconosciuti; lo dimostra l’affetto con cui Riccardo Muti è stato accolto dall’abbraccio di tutta Bergamo, felice di festeggiare cinquant’anni di carriera inaugurata proprio qui; lo dimostra la solenne presenza del Presidente Mattarella; lo incarna l’entusiasta e generosa presenza di tanti bergamaschi, a partire dalla Fondazione Meru; lo incoraggia la presenza dei tanti ragazzi che affollano le nostre anteprime. A tutti, uno per uno, il nostro grazie. Buon compleanno, Gaetano!»
Nel 2016, dopo la seconda edizione della Donizetti Night in Città Alta a giugno, la vita e l’arte del Maestro hanno segnato la programmazione culturale cittadina dal 23 novembre al 4 dicembre 2016: 12 intensi giorni di Donizetti Opera, il primo festival internazionale nel segno di Gaetano, che ha toccato il suo apice con la messa in scena in prima moderna di due rarità, Olivo e Pasquale e Rosmonda d’Inghilterra, e con il concerto diretto da Riccardo Muti alla presenza del Presidente della Repubblica nel dies natalis, un’occasione storica per il primo anno di programmazione del festival che ha avuto proprio in Muti e Mattarella due padrini di eccezione.
L’analisi su un campione significativo di pubblico (i due terzi dei possessori di biglietto) conferma le intuizioni programmatiche del Festival: la percentuale di stranieri (al netto degli abbonati) supera infatti il 40%, con presenze significative, oltre che dai maggiori paesi europei, anche dalla Russia, dagli Stati Uniti, dalla Cina e dal Giappone. Da questi dati si evince quindi che la formula di Donizetti Opera è vincente anche nella collocazione in un periodo di bassa stagione per attrarre così su Bergamo il turismo musicale italiano e internazionale, un turismo di prestigio e qualità, aiutato dalla presenza dell’aeroporto di Milano Bergamo, che rimane in città per alcuni giorni interessato alla programmazione artistica e pronto a scoprire una meta con enormi potenzialità culturali, naturali e di alta gastronomia. Il Donizetti Opera 2016 ha anche mostrato un festival sempre più radicato nel territorio: la città di Bergamo, grazie anche alla collaborazione con il DUC e con l’ASCOM, ha per la prima volta partecipato attivamente: colori del Festival hanno così caratterizzato le attività commerciali del centro che hanno adottato con entusiasmo l’immagine di “Gaetano 2016”, ospitando con creatività e fantasia nei diversi esercizi commerciali i colori del festival 2016, i programmi, le note – proprio quelle vere della sinfonia di Rosmonda d’Inghilterra – che, riprodotte su speciali vetrofanie, hanno decorato le vetrine di via Tasso e Pignolo accompagnando in musica il passeggio giornaliero, così come in Città Alta, due volte al giorno, si potevano ascoltare in diffusione sulla Corsarola alcune delle più celebri melodie del compositore.

I risultati alla biglietteria nel 2016

  • +49% degli abbonati rispetto al 2015 (considerando sia gli abbonamenti ai turni A e C, sia i carnet con un minimo di due date)
  • +14,66% di presenze totali rispetto al 2015 (seppur con tre date in meno rispetto all’anno scorso e considerando sempre spettacoli per “adulti” e spettacoli per gli studenti)
  • +35,18% di presenze negli spettacoli per le scuole
  • +24,32% di incassi, che hanno raggiunto una quota di quasi 400mila euro
  • Sold out per 10 serate (Olivo e Pasquale, Rosmonda d’Inghilterra, Turandot, La traviata, concerto Muti)
  • Rosmonda (oltre 66mila euro) è lo spettacolo donizettiano che ha incassato di più negli ultimi 6 anni, superando Anna Bolena 2015
  • La traviata (oltre 72mila euro) è il titolo d’opera che ha incassato di più in assoluto negli ultimi 6 anni

Il progetto artistico del 2017

Da queste premesse prende vita il progetto artistico del 2017 che fa tesoro dei successi ottenuti e si consolida in due momenti dedicati esclusivamente al compositore: il prossimo anno la Donizetti Night avrà luogo sabato 17 giugno, mentre il festival Donizetti Opera sarà concentrato intorno al Dies Natalis (29 novembre) con due fine settimana dedicati alle recite operistiche dei titoli donizettiani e negli altri giorni una serie di appuntamenti che comporranno il ricco programma musicale festivaliero.
Nel 2017 le opere andranno in scena tutte nel bellissimo e raccolto spazio del Teatro Sociale, un luogo del quale la città deve ancora riappropriarsi completamente e non considerare come “minore” rispetto al più grande teatro sito in città bassa che sarà chiuso per restauri. Il Teatro Sociale va anzi scoperto, e amato come luogo assai adatto all’ascolto della musica di Donizetti, soprattutto del repertorio giovanile e buffo, che poi è quello meno noto al pubblico e che si potrà vedere in scena soltanto a Bergamo. Per questo luogo così speciale sono state scelte per il 2017 delle opere speciali, rarissime: Il borgomastro di Saardam e Pigmalione, due assolute rarità che coinvolgeranno in prima linea anche la sezione scientifica della Fondazione diretta da Paolo Fabbri e che faranno nuovamente accendere i riflettori sulla città di Bergamo, impegnata verso una sempre maggiore identità con il compositore.
Si comincia con Il borgomastro di Saardam, che è stato scelto per i legami con la storia russa. La Fondazione Donizetti partecipa, infatti, alle celebrazioni per il 200° anniversario della scomparsa di Giacomo Quarenghi, architetto bergamasco autore di imponenti edifici per San Pietroburgo. Per questa importante occasione, l’Amministrazione comunale, tramite l’Assessorato alla Cultura, ha deciso di coordinare, insieme all’Osservatorio Quarenghi, una programmazione di eventi sia a livello internazionale sia con l’attivazione di una rete locale per riscoprire il celebre architetto.
Il secondo titolo donizettiano sarà Pigmalione, primo lavoro teatrale del giovanissimo Donizetti che viene proposto insieme alla farsa di Giovanni Simone Mayr Che originali!: un dittico che nasce da una comunanza di soggetti fra i due lavori che si basano entrambi sull’amore per la musica e l’arte. La scelta di affiancare Mayr e Donizetti, nella prospettiva di una nuova ricognizione del catalogo donizettiano, vuole sottolineare il passaggio di testimone maestro-allievo: si potrà così ascoltare la prima opera di Donizetti (Pigmalione è del 1816) e dar vita al Donizetti200, il cui obiettivo è di eseguire ogni anno un’opera che compie 200 anni.

 

 


Alberghi e pubblici esercizi, dalla Regione 35 milioni per la riqualificazione

ristorante - tavolo - coperto (4)“Con questa misura stanziamo 35 milioni di euro per finanziare interventi di riqualificazione delle strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale, dei bed & breakfast, dei bar e dei ristoranti per continuare a migliorare la qualità della nostra offerta turistica”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini nel corso della conferenza stampa dopo la Giunta illustrando la delibera “Turismo e Attrattività” approvata nella seduta odierna, su sua proposta. “Questa misura – ha spiegato Parolini – arriva alla fine di un anno straordinario per il turismo. Il 2016 rappresenta infatti l’anno del successo internazionale del Floating piers sul Lago d’Iseo, l’anno dell’affermazione della nostra grande vocazione turistica e, soprattutto, l’anno della svolta politica e amministrativa che abbiamo voluto imprimere a questo settore, che è uno degli ambiti più promettenti e in crescita dell’economia lombarda”.

“Durante questa legislatura – ha continuato l’assessore – abbiamo approvato una nuova legge, abbiamo stanziato oltre 60 milioni di euro per valorizzare il turismo, inaugurato un nuovo modo di gestirlo, un nuovo brand, che in un anno con l’hashtag #inLombardia ha raggiunto oltre 1 miliardo di impressions online e, soprattutto, una più moderna ed organica strategia di promozione della destinazione Lombardia, grazie anche alla rilancio della società Explora, che è diventata a pieno titolo la nostra Destination management organization, affermandosi in poco tempo come un strumento efficiente per tutto il sistema turistico”. “Il nostro obiettivo dichiarato – ha sottolineato Parolini – è quello di diventare la prima regione italiana anche nel turismo. Per questo abbiamo predisposto una serie di misure organiche rivolte anche agli operatori della filiera, per accompagnarli in maniera sussidiaria a compiere insieme un salto di qualità”. “Per migliorare poi la qualità dell’accoglienza stiamo rivoluzionando i nostri punti informativi sul territorio e offrendo agli operatori un percorso innovativo di formazione. La misura che presentiamo oggi sarà operativa entro marzo dell’anno prossimo ed è la più importante della legislatura in questo ambito. Con uno stanziamento di ben 35 milioni di euro – ha concluso Parolini – completa infatti questa prospettiva e offre agli imprenditori del settore la possibilità di ricevere contributi fino a 50mila euro, a fondo perduto, per finanziare i progetti di riqualificazione delle loro strutture”.

I punti principali della  delibera

DOTAZIONE ECONOMICA

35 milioni di euro, di cui 32 come fondo principale e 3 milioni come riserva destinata ai soggetti con sede nell’Area interna di Val Chiavenna.

DESTINATARI

Pmi in forma singola quali strutture ricettive alberghiere, extra-alberghiere gestite in forma imprenditoriale, ivi compresi i bed & breakfast, e pubblici esercizi intesi come attività dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, street food).

INTERVENTI AMMISSIBILI

I progetti di riqualificazione devono riguardare i seguenti macrotemi del posizionamento strategico regionale di Regione Lombardia ad alto potenziale di attrattività e competitività: Enogastronomia & food experience; Natura & green; Sport & turismo attivo; Terme & benessere; Fashion e design; Business congressi & incentive.

SPESE AMMISSIBILI

Arredi, impianti, macchinari e attrezzature; acquisto di hardware e software; opere edili-murarie e impiantistiche.

INTENSITA’ AIUTO

Contributo a fondo perduto: per il Fondo principale 40% dell’investimento ammissibile, fino ad un contributo massimo di 50.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro); per l’Area interna Val Chiavenna 40% dell’investimento ammissibile fino ad un contributo massimo di 200.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro).


Fioristi / Allestimenti minimal per un bianco Natale. E la concorrenza dei temporary shop si fa sentire

Sarà un Natale in bianco, colore dell’anno 2016, e all’insegna del minimalismo come impone il clima di austerity. Adriano Vacchelli, presidente del Gruppo Fioristi Ascom, fa il punto sulle tendenze per riscaldare l’atmosfera natalizia in ogni ambiente e sull’andamento degli allestimenti per la categoria: «Le aziende hanno tagliato anche quest’anno gli allestimenti per le feste, così i fioristi hanno perso parte del lavoro. I temporary shop tematici sul Natale che continuano ad aprire in città e in provincia portano ancora più difficoltà per la categoria e anche supermercati e centri commerciali arricchiscono ogni anno la loro offerta. I fioristi stanno mettendo in campo tutta la loro creatività per personalizzare e rendere unico ogni prodotto».

Quanto alle tendenze sotto l’albero, a Natale vince il minimalismo con i colori della tradizione: «Le stelle di Natale vengono ormai acquistate in larga misura nei supermercati, nei nostri negozi vengono personalizzate in composizioni o rese più importanti da vasi particolari, ma non rappresentano più da anni il prodotto di punta del Natale. L’articolo più richiesto è il centrotavola, che porta subito in casa aria di festa. C’è chi preferisce l’impiego di materiali naturali intrecciati, chi la candela decorata, chi un semplice bulbo inserito in vaso per interpretare il Natale in modo originale. Quanto ai colori, cresce il bianco che ha sempre la meglio per un Natale più moderno ed elegante e si conferma colore del Natale 2016. Il rosso non perde colpi e non passa mai di moda e anche i tradizionali oro, argento e blu continuano a piacere». Se ad una tavola ben imbandita non si rinuncia, il budget per l’allestimento è comunque sempre più risicato: «Fino a qualche anno fa non si spendevano meno di 25-30 euro per decorare la tavola. Quest’anno, come l’anno scorso, non si superano in genere i 15-20 euro».

Nel mese da sempre dedicato ai bilanci , Vacchelli tira le somme dell’anno che sta per chiudersi. Per i fioristi l’anno è stato positivo solo a metà: sei mesi di lavoro a tutto ritmo che a giugno hanno subito un brusco arresto: «Purtroppo il 2016 non ha visto alcun miglioramento per noi. Nei primi mesi dell’anno avevamo registrato una crescita rispetto al 2015 che lasciava sperare in una ripresa che però non è arrivata a settembre. Ci troviamo in una situazione di stallo ormai da anni». Non mancano però aspetti positivi: «Nonostante la crisi, la nostra categoria conta su un continuo ricambio generazionale della clientela di riferimento. I giovani continuano ad acquistare e regalare fiori, in particolar modo mazzi di tulipani e girasoli, anche se fuori stagione».

 

 


Festività natalizie, le chiusure della sede e delle delegazioni Ascom

In occasione delle festività natalizie la sede cittadina di Ascom e gli uffici di Calusco d’Adda, Osio Sotto, Sarnico, Trescore e Zogno rimarranno chiuse nel pomeriggio del 23 dicembre. Gli uffici di Albino, Clusone e Romano di Lombardia saranno chiusi il 23 dicembre di pomeriggio, il 30 dicembre e il 2 gennaio; la delegazione di Treviglio sarà chiusa tutto il giorno il 23 dicembre, mentre gli uffici di Lovere resteranno chiusi dal 24 dicembre all’8 gennaio.


Turismo, crescita a “doppia cifra” per Natale e Capodanno

Ben 14,2 milioni di italiani si muoveranno, dormendo almeno una notte fuori casa, per Natale e Capodanno. I vacanzieri sono in aumento dell’11,6% rispetto al 2015 e genereranno un giro d’affari di 8,7 miliardi di euro (+9,5%). Lo dice l’indagine realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions, in previsione delle prossime festività. L’Italia è quest’anno ancor di più la meta preferita: la scelgono 9 italiani su 10 per il Natale e l’83% per il Capodanno.

A Natale gli italiani che si muoveranno dalla propria città saranno circa 6,9 milioni (+4,8% rispetto al 2015) e dormiranno in media 5,6 notti fuori casa per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti, di 529 euro in Italia e  1.463 euro all’estero. Il giro d’affari stimato è di circa 4,35 miliardi di euro (+1,3% rispetto al 2015). La maggior parte (il 31%) preferisce trascorrere la vacanza in una città diversa dalla propria di residenza e sceglie come accomodation la casa di parenti o amici e in seconda battuta l’albergo, la casa di proprietà, i B&B e i rifugi alpini. Sempre gettonata, anche se in leggero calo rispetto allo scorso anno, la montagna (la sceglie il 27% degli italiani), seguita dalle città d’arte (21%) e il mare (11% rispetto al 12%). Mentre tra chi andrà all’estero, il 60% preferisce le grandi capitali europee (nel 2015 era il 63%).

A Capodanno invece, i vacanzieri saranno circa 7,3 milioni – in crescita del 18,9% rispetto al 2015 – e dormiranno in media 3,9 notti fuori casa rispetto alle 4,1 notti del 2015, per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti di 596 euro suddivisi in Italia da 489 euro ed all’estero da 1.063 euro, pari ad un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro (+18,9%). Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà ancora in montagna, seguita da una città diversa da quella di residenza, dalle città d’arte maggiori e minori, dal mare. Mentre per chi andrà all’estero le grandi Capitali europee assorbiranno l’84% della domanda. Quanto all’alloggio sarà preferita la casa di parenti o amici, seguita da albergo, B&B e appartamento in affitto. Oltre ai motivi economici (decisivi per quasi 23 milioni di italiani) per chi non andrà in vacanza durante le prossime festività ci sono motivi familiari nel 18% dei casi, motivi di salute nel 15% dei casi, chi dichiara che farà vacanze in un altro periodo nel 13,5% dei casi, chi per impegni di lavoro nel 10% dei casi ed appena l’1% per motivi legati alla sicurezza.

Bocca: “Segnali di inequivocabile rafforzamento”

Un segnale di inequivocabile rafforzamento del settore quello che arriva dalle previsioni turistiche delle imminenti festività natalizie”. E’ il commento a caldo del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, all’indagine last minute realizzata dall’associazione che raggruppa quasi 33 mila alberghi italiani. “Che il 2016 dovesse connotarsi come l’anno della ripresa – prosegue Bocca – lo si era capito dai vari appuntamenti clou disseminati nell’arco dei dodici mesi ed il risultato atteso per gli ultimi giorni di dicembre rappresenta una gradita conferma”. “Inoltre la circostanza che gli italiani scelgano maggiormente il proprio Paese, per trascorrere qualche giorno di meritato riposo – evidenzia il presidente degli albergatori – è la conferma di come il sistema turistico nazionale rappresenti ormai un insostituibile punto di riferimento”. “Certo – aggiunge – il risultato positivo non cancella gli anni di crisi che sono alle spalle e per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà ancora del tempo, ma guardiamo ormai il bicchiere sempre più mezzo pieno. “Confidiamo – conclude Bocca – che il Governo ed il Parlamento supportino uno dei settori più vitali per lo sviluppo economico del Paese, in grado di crescere ancora, a patto che si varino al più presto alcuni provvedimenti concreti per il rilancio, – conclude Bocca – primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate)”.