Truffe anziani, conoscerle per difendersi. Incontro con Polizia di Stato e vademecum

Truffe anziani, conoscerle per difendersi. Incontro con Polizia di Stato e vademecum

Le truffe non vanno in vacanza, anzi proliferano d’estate, quando più spesso capita agli anziani di restare soli a casa. Per sensibilizzare sul tema e prevenire truffe e raggiri, 50 & Più Bergamo, la rappresentanza Confcommercio Bergamo degli over 50, ha organizzato il 4 giugno, alle 11, nella sede di Via Borgo Palazzo 137 (Sala Conferenze) un convegno di approfondimento con esperti della Polizia di Stato, pensato per essere interattivo e aperto a domande e chiarimenti da parte del pubblico. L’obiettivo principale dell’incontro è fornire ai partecipanti strumenti semplici ed efficaci per riconoscere i principali tentativi di truffa e restituire così una sorta di vademecum per prevenirli in modo efficace, oltre ad indicare come segnalare episodi sospetti o accertati alle forze dell’ordine. Il convegno “Occhio alle truffe, conoscerle per difendersi” si è aperto con i saluti istituzionali di Ernesto Crotti, presidente 50&Più Bergamo e di Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo. Andrea Valentino, Questore di Bergamo ha posto l’accento sull’importanza di fare rete e di tenere alta l’attenzione nel quotidiano, a tutela delle persone più fragili: “L’incontro si inserisce in una serie di iniziative che la Polizia di Stato promuove a contrasto truffe, fenomeni che richiedono l’impegno di tutte le forze sociali. Nel 1999 a Milano quando dirigevo ufficio prevenzione generale venni incaricato di promuovere iniziative a contrasto delle truffe agli anziani. Ora si è evoluta non solo la società, ma anche l’abilità dei truffatori. Per difendersi a volte basta partire dalle cose semplici, dalla vigilanza su chi entra nel condominio, a volte, ancora, basta una semplice domanda in più. La prima prevenzione va dall’attenzione quotidiana verso l’altro. Anche perchè per evitare anche solo i furti in appartamento ci vorrebbero due poliziotti a palazzo, ma non siamo in uno stato di polizia”. Andrea Sandroni, Primo Dirigente Polizia di Stato della Questura di Bergamo ha sottolineato l’importanza di denunciare senza vergogna: “Ho avuto davanti a me tante vittime di truffe denunciare anche la perdita di risparmi di una vita. E’ un problema che sentiamo fortissimo. Chi è vittima spesso non denuncia per vergogna verso se stessi e verso i familiari più prossimi, mentre sono reati che colpiscono tutti”. Marta Casati, Commissario Capo – Questura di Bergamo ha posto l’accento su questo punto: “La truffa può riguardare tutti. I truffatori sono professionisti, studiano le abitudini e colpiscono in modo scientifico anche in base al contesto. Sul web la maggior parte dei destinatari delle truffe sono i giovanissimi. Siamo tutti potenziali vittime: la vergogna non esiste, non bisogna fare altro che rivolgersi al 112 e al commissariato. Ogni truffa parte da uno stratagemma per conquistare la nostra fiducia con l’obiettivo di arrecare un danno patrimoniale, senza contare quello emotivo. L’identikit stesso del truffatore è rassicurante: aspetto ordinato e curato, educato. Ma la caratteristica di tutti è la stessa: mettere fretta, non dare spazio alla scelta. Per questo a volte basta chiedere una verifica dell’identità, fare una chiamata in più. La rete solidale è importante: la vittima ideale è isolata”. Antonio Fiorentino, ispettore sezione operativa sicurezza cibernetica Questura di Brescia, nel reparto speciale della Polizia Postale, è specializzato in reati informatici spesso oltre frontiera, con ambito principale che spazia dalla pedofilia e pedopornografia all’ hacking aziendale: “Le frodi finanziarie telematiche sono sempre più sofisticate. I criminali informatici sono aumentati in modo esponenziale dal Covid in poi. La legge 90/2024 ha portato qualche aggravante e aumenti pene reati informatici da 1 a 5 anni. Ma il mondo digitale resta insidioso, specialmente per gli anziani. Ma interessa spesso anche i più giovani e non lascia immuni nemmeno vip:  basti pensare allo scam commerciale o sentimentale. In ambito digitale è facilissimo apparire chi non si è, con tanto di loghi aziende et cetera. Molte frodi ed estorsioni sessuali arrivano da finte donne avvenenti su Instagram che propongono alle vittime l’ invio di video  intimi e poi ricattano per la pubblicazione. Gli hacker non trovano più la debolezza nel sistema ma nell’uomo, nell’utilizzatore, con studio di phishing social engineering che porta a indurre a cliccare link. Sempre più frequente lo smuffing telefonico: frodi  attraverso l’home banking con numero della banca o addirittura della nostra polizia postale.  Perfino un funzionario della Banca d’Italia ha ricevuto una chiamata da un falso numero della polizia postale. Nemmeno la strong autentication per le operazioni basta: ricordo un caso di un imprenditore che ha rivelato a un truffatore con numero banca un codice Otp per 29 volte per importi di 19.900 euro, per un totale di quasi 600 mila euro.  Esistono persino truffe che caricano attraverso lo Spid spese sul 730 per detrazioni e recupero fiscale su Iban truffatore. Per questo la Cyber Hygiene deve essere considerata come lavarsi la faccia. Lo stesso smartphone è una miniera di dati sensibili”. Particolarmente insidioso il trading online: “Una recente stima quantifica che l’8% del patrimonio di una ricca provincia come quella di Brescia si dissolva nel trading online, con truffe complesse che viaggiano a suon di criptovalute e bit Coin su portafogli esteri che sono dei veri e propri buchi neri, con truffe anche di 700-800mila euro” continua Antonio Fiorentino.
Un vademecum che raccoglie le principali truffe è stato consegnato a tutti i partecipanti ed è in distribuzione negli uffici Enasco 50& Più.

Info: fenacom.bg@enasco.it