Over 45, in Università il focus sui “dimenticati” dal lavoro

lavoro over 45Un progetto di solidarietà sociale e di studio sul campo sul problema della ricollocazione degli Over 45 che, a causa della crisi finanziaria ed economica e della riconversione globale dei mercati, dei sistemi produttivi e delle tecnologie, si trovano espulsi e respinti dal mercato del lavoro.

Sarà presentato mercoledì 11 maggio dalle 10.30 alle 13.30 nell’Aula Magna ex Chiesa di Sant’Agostino dell’ Università degli Studi di Bergamo nel corso di “Emergenza lavoro: focus sui dimenticati dal mercato”, una giornata di studi dedicata agli over 45 – lavoratori dipendenti, manager, lavoratori autonomi, professionisti, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori – che si trovano oggi espulsi e respinti dal mercato del lavoro.

I dimenticati dal mercato sono  un numero crescente di persone (e di famiglie) che precipitano in una drammatica situazione, di cui poco o nulla si parla e rispetto alle quali non sembrano essere messe in campo azioni e programmi adeguati da parte delle istituzioni e delle organizzazioni preposte.

Su iniziativa del Lions Club Bergamo Host – con la partnership dell’Università di Bergamo e la collaborazione del Consolato Provinciale della Federazione Maestri del Lavoro e con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca – è stato sviluppato il Service Lions per il Lavoro, un Progetto Sociale di intervento e studio su tale fenomeno realizzato mediante uno sportello di ascolto e supporto con volontari e specialisti, dal 2014 al 2016. I risultati conseguiti dal Progetto, che nel biennio ha complessivamente prestato sostegno a quasi cento casi di persone che si sono rivolte allo sportello, mostrano come il lavoro realizzato, pur tra numerose oggettive difficoltà, stia dando buoni frutti.

I processi evolutivi avviati nella grandissima maggioranza dei fruitori del Service si concretizzano nella riattivazione e motivazione ad una ricerca del lavoro non solo formale e sfiduciata, nella apertura a nuove idee e nuovi spazi di ricerca, nell’accettazione di soluzioni lavorative prima trascurate o disprezzate ed oggi colte non come punti d’arrivo svalutanti, ma come punti di partenza per una diversa prospettiva e per una ricerca “dall’interno” e non da “fuori” del mercato.

Le esperienze e le osservazioni di ricerca acquisiti nel corso del Progetto hanno evidenziato peraltro gravi criticità e lacune degli attuali approcci delle politiche attive nei confronti di una fascia di popolazione che è investita non solo dagli effetti congiunturali della crisi in atto, quanto da fenomeni di carattere strutturale.

Siamo di fronte a problemi e difficoltà di carattere oggettivo (che attengono anche a barriere e pregiudizi che sono entrati a far parte di una distorta e miope cultura in materia di capitale umano recentemente diffusa nel sistema delle imprese) ed anche di carattere soggettivo (per fragilità individuali e inadeguata manutenzione della propria occupabilità).

Ciò rende spesso indispensabile approcci e strumenti di tipo interdisciplinare e interprofessionale ed anche l’intervento di specialisti delle “professioni d’aiuto”, in grado di favorire il recupero di autostima e di identità professionale e la costruzione di nuovi progetti occupazionali e di vita, in soggetti spesso profondamente traumatizzati dalla inaspettata perdita non solo di un reddito, ma anche di un ruolo sociale e di una storia professionale e personale.

IL PROGRAMMA

Emergenza lavoro: focus sui Dimenticati dal mercato

Saluti e introduzione
  • Remo Morzenti Pellegrini – Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo
Intervengono
  • Alberto Ciglia – Responsabile del progetto “Il service sociale – I Lions per il lavoro”, Vice Presidente Lions Club Bergamo Host e Consulente sviluppo organizzativo, professionale e personale
  • Marco Lazzari – Prorettore delegato alle attività di orientamento e alle politiche di raccordo con il mondo del lavoro e docente di Istituzioni di Didattica nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo
  • Stefano Tomelleri, docente di Sociologia Generale e Sociologia dei fenomeni collettivi del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo
  • Maria Rita Costantino, Amministratore Delegato di Costantino & Partners, esperta del mercato del lavoro, area risorse umane, ricerca e selezione di Assoconsult-Confindustria
  • Gigi Petteni, Segretario Nazionale CISL, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori
  • Valentina Aprea, Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia
Modera
  • Alessio Maurizi, Giornalista di Radio 24, Il Sole 24 Ore, Conduttore della trasmissione “Si può fare”.

La partecipazione al seminario è riconosciuta ai fini delle ore di formazione per il tirocinio dei corsi di studio in Scienze dell’Educazione, Scienze Pedagogiche e Scienze Psicologiche. Non è richiesta iscrizione. Al termine del seminario sarà rilasciato attestato di partecipazione.


Turismo religioso, 1,4 milioni per la promozione dell’offerta lombarda

Regione Lombardia promuove il turismo religioso con un tesoretto di 1,4 milioni di euro. Il bando, approvato dalla Giunta regionale il 2 maggio scorso con decreto n.3765, è stato pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia.

Il bando è gestito da Unioncamere Lombardia e finanzia con contributi a fondo perduto il 50% degli investimenti fino a 100.000 euro iniziative per il posizionamento e la promozione dell’offerta turistica lombarda in tema di turismo religioso, la creazione di pacchetti turistici dedicati, anche integrati all’enogastronomia e alla cultura, la promo-commercializzazione degli itinerari turistici anche con le tecnologie web e social.

Possono presentare domanda i partenariati costituiti da almeno 13 soggetti, di cui tre enti no profit e 10 Mpmi dei settori turismo e commercio (codici Ateco 55 Strutture ricettive alberghiere e non alberghiere, 56 Pubblici esercizi, 79 Agenzie Viaggio), obbligo quest’ultimo previsto «grazie al positivo raccordo con l’assessorato regionale allo Sviluppo Economico e al confronto di questi mesi», evidenzia Confcommercio Lombardia. È inoltre ammessa la partecipazione di consorzi di promozione turistica e (senza beneficio di contributo) Enti locali, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria.

Tra le spese ammissibili, ci sono quelle di consulenza, strumenti di comunicazione, costi del personale (massimo il 15%). L’investimento minimo richiesto è di 150mila euro.

Il bando prevede tre finestre: i progetti preliminari potranno essere presentati dal 24 maggio al 27 giugno; per la fase di negoziazione i tempi saranno dal 8 luglio al 23 settembre; infine, i progetti definitivi saranno da presentare dal 10 ottobre al 4 novembre. Le procedure andranno fatte sul sistema Telemaco agli indirizzi web www.registroimprese.it e http//webtelemaco,infocamere.it.

 


Italcementi: “Ecco come sarà articolata la riorganizzazione aziendale”

ItalcementiLa riorganizzazione aziendale conseguente all’ingresso di Italcementi Group in HeidelbergCement comporterà la necessità di una ricollocazione lavorativa per numerosi profili professionali, concentrati sulla sede di Bergamo. Il nuovo assetto organizzativo, prospettato da HeidelbergCement con l’assistenza di un advisor esterno, diventerà effettivo dopo il closing dell’operazione di passaggio a HC del pacchetto azionario di controllo di Italcementi. “Essendo però il quadro organizzativo già stato in larga parte chiarito, Italcementi – evidenzia l’azienda in una nota – ha promosso fin da subito una serie d’ iniziative per assistere le figure professionali alle quali saranno offerte posizioni lavorative in altri paesi o che non sono previste nella nuova organizzazione. L’obbiettivo – prosegue la nota – è agevolare la ricollocazione del maggior numero possibile di persone, anche formando i lavoratori per sviluppare nuove competenze per presentarsi al meglio in azienda e sul mercato del lavoro.

Ecco, in sintesi, le principali iniziative rese note oggi dall’ Italcementi.

PIANO SOCIALE

L’azienda ha presentato ai sindacati un articolato insieme di misure a sostegno dei lavoratori che saranno coinvolti dalla riorganizzazione aziendale. Le misure puntano a promuovere lo sviluppo di nuove competenze nei lavoratori per agevolare la loro rioccupazione – attraverso incentivi a favore della loro assunzione – e allo stesso tempo si propongono di limitare l’impatto sociale dell’operazione. Sarà attivato un percorso insieme alle istituzioni regionali e locali per garantire la massima efficacia alle politiche attive a favore della continuità occupazionale. Le iniziative potranno essere modulate secondo le esigenze dei lavoratori coinvolti. Il piano sociale presentato, nel caso di piena adesione, prevede un investimento di circa 25 milioni di euro. Le iniziative proposte si aggiungeranno alle misure di welfare già attive, come la quota integrativa della cassa integrazione versata dall’azienda e il sostegno per le spese di studio e sanitarie per le famiglie delle persone coinvolte.

JOB POSTING PER IL GRUPPO HEIDELBERG

HeidelbergCement, in collaborazione con la struttura Risorse Umane di Italcementi, sta pubblicando l’elenco delle posizioni disponibili per il ricollocamento dopo il closing. La principale opportunità di ricollocazione riguarda 170 posizioni che vengono via via rese disponibili sulla intranet aziendale e che sono rivolte al personale di Italcementi Group. Le posizioni rese note riguardano profili con specializzazioni in diverse aree. Ad oggi sono state pubblicate circa 60 posizioni per le aree Audit, Acquisti, Finance, Risorse Umane, Supporto Tecnico, Operations e IT. Per queste posizioni sarà garantita una priorità alle candidature provenienti da Italcementi. Oltre alle 170 posizioni citate, sono state pubblicate sulla intranet aziendale altre 22 posizioni in vista della costituzione delle nuove strutture organizzative per le zone geografiche. Tali posizioni sono di livello manageriale medio-alto e comprendono un’ampia gamma di funzioni: Audit, Supporto Tecnico, Business Development, HSE, Finanza, Risorse Umane e Acquisti. A queste posizioni, che sono basate in Germania, potranno candidarsi sia dipendenti HC che dipendenti di Italcementi Group. Attualmente sono 175 i dipendenti Italcementi che hanno espresso il loro interesse per le posizioni rese disponibili attraverso il sito di job posting interno. Dalla seconda settimana di maggio inizieranno i colloqui da parte di HC in base alle candidature idonee ricevute.

JOB POSTING ESTERNO

La Direzione Risorse Umane sta promuovendo una rete di contatti diretti con oltre 50 aziende medio-grandi della Lombardia, con un focus particolare sul territorio di Bergamo. I contatti consistono nel rilevare i fabbisogni occupazionali di tali aziende, per intercettare corrispondenze con le disponibilità interne di Italcementi. L’iniziativa ha già consentito di individuare in poche settimane 40 ricerche di personale. Questo dato rende ragionevole porsi un obbiettivo di arrivare ad almeno 100 ricerche di personale aperte, rispetto alle quali poter veicolare la candidatura di persone di Italcementi. Sono inoltre in corso contatti con community professionali per la segnalazione di profili potenzialmente interessanti.

FORMAZIONE INTERNA

Italcementi, nel corso dell’ultimo anno, ha intensificato i programmi di formazione del personale già attivi. In particolare sono stati erogati (e tuttora attivi) corsi di lingua inglese, collettivi o individuali, coinvolgendo un totale di 140 persone. Solo negli ultimi quattro mesi sono state inoltre effettuate – o sono tuttora in svolgimento – 2.273 ore di formazione tecnica e specialistica, normativa, informatica, oltre che su qualità, sicurezza e ambiente e finanza. L’impegno per lo sviluppo del “capitale umano” e delle competenze manageriali hanno visto, negli ultimi mesi, l’attivazione di un percorso di “Engage in the change” per una migliore promozione di sé in azienda o sul mercato del lavoro, sia di persona che attraverso i social media. A tale corso hanno preso parte finora oltre 120 persone e l’iniziativa sarà prossimamente estesa.


Piano sosta, l’Ascom: «Bene la salvaguardia della rotazione». Rivoluzione per i residenti, pagano anche loro

A Bergamo aumentano i costi della sosta su strada e si pagherà anche la domenica nell’area più centrale, ma in compenso si potrà lasciare l’auto un’ora in più rispetto al limiti oggi previsti per ogni zona, il che significa che in centro si passa da una a due ore, rendendo possibile fermarsi con tranquillità anche in un locale o prendersi il tempo per guardare le vetrine e fare qualche acquisto oltre alla rapida commissione.

A pagare da ora in poi saranno però anche i residenti che per parcheggiare negli spazi a loro riservati, quelli delimitati dalla strisce gialle, dovranno versare 60, 90 o 120 euro all’anno a seconda della zona per ottenere il permesso.

Queste le principali novità del Piano della Sosta, contenuto nel documento di indirizzo varato ieri dalla Giunta cittadina. L’obiettivo è contrastare l’inquinamento e il congestionamento delle aree centrali e migliorare la mobilità alternativa, aggiornando uno strumento che risale a più di venti anni fa.

«È l’area C di Bergamo – ha spiegato l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni -, un tentativo di limitare l’utilizzo del mezzo privato e rendere più convenienti l’utilizzo del mezzo pubblico e incentivare la sosta nei parcheggi in struttura. È un piano coraggioso e di certo non mancheranno le critiche, ma era necessario per adeguare il sistema Bergamo alle attuali esigenze».

L’ultimo intervento significativo sulla sosta a Bergamo è infatti datato 1992 e tra l’altro non è stato nemmeno attuato del tutto. «Da allora la città è notevolmente mutata: Bergamo Alta è diventata uno dei luoghi più attrattivi dell’intera Lombardia, si sono modificate le abitudini dei cittadini, è cresciuta notevolmente la richiesta di spazi da vivere senz’auto ed è cresciuto il numero di autoveicoli, con effetti sulla domanda di spazi di sosta. La revisione della sosta è uno dei punti cardine del programma di questa Amministrazione – ha ricordato l’assessore -, una priorità per migliorare la vivibilità delle aree delicate».

La sosta a pagamento oggi è prevista per circa 2.300 stalli degli oltre 32.600 su strada presenti in città. Nelle tre diverse zone tariffarie, indicate come zona gialla (la più esterna), arancione e rossa (è quella relativa a Città alta e al centro) le tariffe vengono portate rispettivamente alla cifra tonda di 1 euro (da 0,80), 1,50 euro (da 1,40) e 2 euro  (da 1,80). In centro città viene poi introdotto, come detto, il pagamento della sosta su strisce blu anche nei giorni festivi dalle ore 9 alle 19 (cosa che invece in Città Alta avviene da molti anni).

La previsione è anche di ridisegnare leggermente le zone, estendendo la zona rossa, la più cara, fino alla stazione sull’asse sud (oggi arriva a via Mai e Paleocapa), a ovest fino ai varchi della Ztl sulle vie San Bernadino e Moroni e all’incrocio tra via Broseta e Palma il Vecchio, e alla parte alta di via Locatelli in direzione di Città alta.

Nella revisione è stata invece scartata l’ipotesi di abolire le strisce gialle e di prevedere per i residenti la possibilità di parcheggiare nelle strisce blu con tariffe agevolate. «Così facendo, però – ha spiegato Zenoni -, le zone residenziali avrebbero attirato la circolazione di chi è alla ricerca del posto auto, abbiamo inoltre tenuto in considerazione le richieste delle zone a vocazione commerciale di mantenere un certo ricambio nella sosta».

A portare avanti l’istanza c’era anche l’Ascom. «Il tema dei parcheggi e della sosta è senza dubbio uno degli elementi cardine per il rilancio del centro e delle attività commerciali di Bergamo. Esprimiamo soddisfazione per la decisione della Giunta comunale che ha accolto la nostra richiesta di non rendere promiscui gli stalli delimitati dalle strisce blu a pagamento con i parcheggi gialli riservati ai residenti – commenta Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il cambiamento avrebbe rappresentato un problema per le attività commerciali della città con una minore rotazione di molti parcheggi a raso. Abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale una riflessione sull’opportunità di aumentare il costo dei parcheggi da 1,80 a 2 euro all’ora nelle zone centrali della città, anche se oggettivamente giudichiamo positiva l’estensione della sosta massima da una a due ore. In questo modo si permette una maggiore fruizione dei negozi e dei pubblici esercizi, con un tempo adeguato per lo shopping e per la pausa pranzo».

piano sosta comune bergamo rit

Quanto ai residenti, pagheranno per ciascun permesso 60 euro nella zona gialla, 90 nella zona arancione e 120 nella zona rossa. «Sono comunque in linea con quelle di altre città – ha fatto notare Zenoni – e non ci sono limitazioni nel numero dei permessi». A Milano, ad esempio, i residenti pagano l’ingresso nell’area C (40 ingressi gratis e poi 2 euro a ogni ingresso), a Como la cifra è di 368 euro all’anno per la sosta dei residenti, mentre a Varese i residenti pagano 120 euro all’anno per sostare negli stalli blu.

I permessi di transito rimarranno invece gratuiti: il Comune ne allungherà inoltre la validità, che passa a 10 anni, con un conseguente risparmio di circa 95 euro di spese di bollo allo Stato per la presentazione delle domande all’Ufficio Permessi. Non solo: la gestione sarà digitalizzata nei prossimi mesi nelle aree protette da telecamere, in modo da migliorare e snellire anche le procedure.

Allo stato attuale i permessi per residenti sono 2,5 volte superiori agli stalli su strada disponibili in Città Alta, quasi 3 volte superiori in Città Bassa (il rapporto ideale è di 1 parcheggio per 2 permessi): «Con l’attuazione del piano – ha continuato Zenoni – prevediamo una riduzione del numero di permessi “superflui”, di chi cioè oggi li richiede senza una necessità stringente, pari al 10-15%. Verranno inoltre ridisegnate le aree entro cui ciascun residente può lasciare l’auto, favorendo un riequilibrio tra le zone più congestionate e quelle in cui il rapporto tra stalli e permessi è più favorevole».

Con l’ampliamento della “Zona a particolare rilevanza urbanistica” (Zpru) potranno essere inoltre creati parcheggi gialli in quartieri dove ora non ci sono, ma sono oggetto di richiesta da parte dei cittadini, come Malpensata, Carnovali e la parte di Santa Lucia oggi esclusa (via Legionari di Polonia e limitrofe), che subiscono dinamiche di traffico e di congestione paragonabili a quelle del centro cittadino.

Gli introiti dall’attuazione completa del piano (stimati intorno ai 650mila euro rispetto ad un totale di circa 3 milioni oggi ricavati dalla gestione della sosta) sono destinati ad essere investiti su mobilità sostenibile e trasporto pubblico da parte dell’Atb, cui passa l’attività di riscossione e rilascio dei permessi, garantita in forma “smart”.

Il Piano della Sosta dovrà essere reso attuativo da specifiche delibere e provvedimenti. La stima dell’Amministrazione è che possa realizzarsi entro l’anno. Le novità che arriveranno per prime sono la rimodulazione delle zone, le nuove tariffe per la sosta nelle strisce blu e il pagamento nei festivi.

«È un passo importante – ha affermato il sindaco Giorgio Gori – di cui si è parlato molto in passato ma che non era mai stato affrontato. Bergamo era rimasta indietro ma ora riguadagna tempo e fa anche qualcosa di più, con un piano non solo meno costoso per i cittadini rispetto ad altre realtà, ma anche più curato, frutto di un lavoro più fine grazie anche al confronto, perché preserva l’accessibilità agli esercizi commerciali e agevola la sosta dei residenti». «D’accordo, la sosta diventa onerosa ma – ha fatto notare – il problema era la mancanza di posti. E in più si trovano risorse per interventi sulla mobilità».


Sfoglia il numero speciale sulla nuova sede

ASCOM
LO SPECIALE SULL’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE

 

 

 

 

 

 


Oggi l’Ascom inaugura la nuova sede. Presenti Sangalli e Martina

SedeAscom_x_Giornali“Ascom Bergamo: nuova sede, nuovi servizi” è lo slogan che accompagnerà, lunedì 9 maggio, l’inaugurazione della nuova sede dell’Ascom. Appuntamento alle 18.30 con una conferenza sul tema della rappresentanza di impresa, a cui prendono parte, oltre al presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti, Carlo Sangalli, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia e Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole. Momento clou dell’evento è alle 20.30 con la cerimonia ufficiale che prevede la benedizione della struttura e degli uffici da parte di Monsignor Lucio Carminati, aperitivo e intrattenimento musicale. «L’inaugurazione della nostra sede corona tutti gli sforzi che sono stati fatti in questi anni, che ci hanno permesso di essere una realtà ben radicata sul territorio e nel tessuto sociale ed economico bergamasco, con uno sguardo sempre proteso verso il futuro – spiega Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. La nostra è la casa del commercio, del turismo, del terziario e dell’innovazione e il nostro compito è quello di essere sempre più al servizio degli associati, puntando l’operato sull’innovazione, sui processi di investimento, di qualificazione e di crescita. In questo la nuova struttura è del tutto funzionale, perche ci permette di accogliere l’associato nel modo migliore e offrirgli tutti i servizi utili alla crescita e allo sviluppo della sua impresa». E conclude: «Perché è importante avere un partner qualificato, un consulente affidabile che sappia aiutare nelle varie fasi di sviluppo dell’azienda».

La sede dell’Ascom ristrutturata si presenta in una veste completamente rinnovata, con un concept moderno, innovativo e più funzionale alle mutanti esigenze degli associati. L’operazione ha portato ad un ampliamento della superficie di circa 1.500 mq, che si sono aggiunti ai 1.800 già a disposizione. La nuova sede ruota tutta attorno alla parola “trasparenza”, che si percepisce anche dal punto visivo in quanto dotata di ampie vetrate, che suddividono anche gli spazi interne. Tra le novità: sale riunioni, che permettono di lavorare in staff, una sala corsi e una sala convegni con le migliori soluzioni multimediali e a disposizione anche delle aziende associate.

I numeri della nuova sede Ascom

3.300 mq

5 piani

90 dipendenti  in sede (totale dipendenti Ascom 130)

3 sale convegni per un totale di 180 posti

13 mesi di lavoro per la realizzazione


Pane, «fondi europei per sostenere la filiera locale»

fava aspanIl progetto di filiera del pane, nato a Bergamo ed esteso ora anche in altre province lombarde, riceve il sostegno dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ne propone l’inserimento nel Psr, il Piano di sviluppo rurale finanziato dall’Europa. Lo ha annunciato a Grassobbio, nella sede dell’Aspan, l’assessore Gianni Fava al Consiglio direttivo dell’Unione regionale panificatori, di cui è presidente il bergamasco Roberto Capello.

Il progetto – contraddistinto dal marchio QuiVicino, utilizzato dai panificatori lombardi a segnalare l’utilizzo di cereali coltivati localmente – promuove la conversione delle colture a grano e cereali per poter produrre un pane che sappia coniugare la professionalità dei produttori artigiani a una farina frutto del territorio, con vantaggi per l’economia e minori costi ambientali.

«Come Regione riteniamo utile che si apra un dialogo tra panificatori e assessorato per il sostegno alle vostre progettualità all’interno di un percorso di filiera integrata – ha detto Fava -. In un contesto di tendenza alla riconversione in campo agricolo, il primo obiettivo è quello di garantire ai produttori cerealicoli la giusta redditività e un adeguato valore di mercato così da mantenere a voi il bacino di fornitura attuale». «Quello che vi consente – ha continuato – di valorizzare il grano a km zero e di fare risparmiare tonnellate di CO2 nel nostro ambiente, grazie ai progetti sul grano lombardo, su quello di segale e su quello milanese». «In quest’ottica – ha evidenziato l’assessore – sono da incoraggiare i progetti che consentano alla gente di vedere come un artigiano panificatore realizza il prodotto che arriva sulle tavole».

E  ha assicurato la volontà di supportare il percorso. «Potremo sostenere un progetto di filiera integrata complessa – ha affermato Fava – che unisca le vostre progettualità a quelle dei produttori cerealicoli grazie al Psr, un Piano che è in fase di autorizzazione da parte dell’Unione europea».


Bergamo, se il postino non suona più due volte

PosteI sindacati di categoria Slp Cisl, Slc Cgil, Confasl, Failp Cisal e Uglcom della Lombardia hanno proclamato per l’intera giornata del 23 maggio lo sciopero generale regionale per tutto il personale di Poste Italiane di qualsiasi settore, contro l’ipotesi che il governo ceda entro l’anno sul mercato un’ulteriore quota del 30% di azioni di Poste. “La cessione di ulteriori quote di Poste Italiane di fatto mette a rischio l’unicità aziendale e i livelli occupazionali, trasformando le attuali eccedenze in esuberi – afferma Giuseppe Marinaccio, responsabile Poste Cisl Lombardia -. La perdita del controllo dell’azienda da parte del governo prefigura un scenario desolante, soprattutto per il settore postale ed in particolare per il recapito”. I sindacati contestano merito e metodo delle riorganizzazioni aziendali della logistica, del recapito e dei servizi finanziari e di Bancoposta, e hanno quindi proclamato fino al 25 maggio lo sciopero degli straordinari di tutto settore Postale. “L’azienda non ha rispettato gli accordi faticosamente raggiunti e non ha fornito documentazioni e dati richiesti prima della fase di avvio del recapito a giorni alterni in provincia di Bergamo”. La riorganizzazione del servizio postale ha infatti toccato anche gli sportelli bergamaschi. Nella nostra provincia, la riorganizzazione del recapito, con la consegna della posta a giorni alterni, ha interessato il capoluogo già dal 4 aprile, così come a Romano di Lombardia, Sarnico, Seriate e Trescore. Dal 18 aprile, i postini hanno iniziato a suonare un giorno sì e uno no anche a Clusone, Dalmine, Treviglio e Zingonia, e dal 2 maggio il servizio si è “dimezzato” anche a Ponte San Pietro, San Pellegrino, Albino, Valbrembo e Lovere. “Le stesse criticità rilevate  nei primi centri si sono ripetute puntualmente anche in tutti gli altri centri – raccontano dalla Slp Cisl di Bergamo – e quindi da questo emerge che il problema non è da attribuire a normali ritardi dovuti al cambiamento,  ma da una vera e propria mancanza di seria programmazione. Dappertutto, nonostante l’impegno dei lavoratori, si possono riscontrare giacenze di posta non consegnata con picchi più rilevanti nei comuni di Orio al Serio, Gorle, Ponteranica, Sorisole, Trescore, Telgate, Carobbio….

La nuova linea denominata “plus” non riesce a smaltire le zone assegnate perché troppo estese e perché, oltre ai prodotti previsti dall’accordo, puntualmente i portalettere vengono caricati di tutto quello che rimane nei casellari”. I tempi delle operazioni, dicono i sindacalisti della CISL, non sono state calcolate come si sarebbe dovuto: infatti i furgoni  non riescono ad arrivare in tempo nei centri per cui la posta viene lavorata in ritardo, e in più non arriva smistata come dovrebbe.  “Ritardo su ritardo – sentenziano – si accumulano le giacenze”. Questa organizzazione raffazzonata e  approssimativa  sta andando avanti solo grazie alla buona volontà degli operatori, “ma questa volta – conclude Marinaccio – non è più sufficiente. Questa volta le inadempienze sono veramente troppe e non basta più la buona volontà. Per questi motivi oltre allo sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario fino al 25 maggio, il giorno 23 maggio i sindacati hanno organizzato uno sciopero a difesa del servizio del recapito, a difesa dei lavoratori, a difesa dei cittadini che hanno il diritto di un servizio di recapito efficiente”.


Notte bianca e “Espo”, le attività di Osio Sopra si mettono in mostra

made espo osio sopra ritLe attività commerciali, artigianali e industriali di Osio Sopra si mettono in mostra nella quinta edizione di Made Espo Osio Sopra, in programma nella serata di sabato 7 maggio e per l’intera giornata di domenica 8.

La manifestazione è promossa dalla Proloco Osio & dintorni e dal Comune con l’obiettivo di far conoscere il mondo produttivo del territorio e aprire una vetrina sulle aziende che quotidianamente operano nel paese e nell’intera provincia di Bergamo. La novità di quest’anno è che la festa anticipa l’apertura al sabato con una grande notte bianca nel centro storico, a partire dalle 19, e un programma ricco di iniziative, dallo sport alla musica dal vivo, dalla sfilata di moda ai balli, alla sfida di playstation.

La domenica sarà dedicata interamente all’esposizione della attività e delle associazioni e ci saranno ancora concerti, ristorazione, giochi, tornei sportivi. Un’altra novità di questa edizione è rappresentata dal trenino offerto da Tenaris Dalmine, che girerà per tutto il giorno nelle strade del paese trasportando adulti e bambini.

programma made espo Osio Sopra


“Un lago diVino”, a Sarnico fine settimana con le cantine del territorio

Sono ben 35 le cantine che prenderanno posto negli stand in piazza Umberto I e Besenzoni a Sarnico per “Un lago diVino”, la manifestazione che porta in primo piano le produzioni enologiche del territorio, organizzata dall’Associazione Commercianti di Sarnico.

La kermesse si svolgerà sabato 7 (dalle ore 15 alle 22) e domenica 8 maggio (dalle 10 alle 20) e darà la possibilità di conoscere da vicino le aziende della Valcalepio e della Franciacorta, ma anche numerosi ospiti da fuori territorio, dall’Oltrepò Pavese alla Valpolicella, dalle Langhe fino al Salento, alla Sicilia e alla Champagne. Ci sarà spazio anche per distillati, sigari e bere miscelato e per una buona selezione di aziende olivicole, del Sebino, del Veneto, del Salento e siciliane nella sezione della mostra mercato dedicata all’olio di oliva.

Gli assaggi potranno essere effettuati acquistando un ticket al costo di 12 euro, compresi calice e sacchetto portabicchiere. Con la collaborazione della scuola alberghiera dell’Istituto Riva di Sarnico le cantine proporranno degustazioni guidate, mentre Slow Food curerà i laboratori sull’olio extravergine, sui formaggi Castellaccio di Barrique e Gran Tonale in abbinamento al Moscato di Scanzo e su due piatti a base di pesce siluro, ravioli degustati con tre “bollicine” e pasta al ragù di siluro nel migliore abbinamento con Valcalepio bianco (il costo è di 10 euro).

Dalle 16 di domenica andrà in scena il concorso di gelateria artigianale “Gelato diVino”.

Entrambe le giornate saranno animate dai truccabimbi e dal “più divertente gioco a quiz dal vivo”.

Info: Sarnicom 377 9008793

sarnico divino