«Sangue in A4 e deserto sulla Brebemi, è ora di intervenire»

L’autostrada A4 è sempre più un inferno: è veramente ora di dire basta.

Brebemi - CopiaVenerdì 29 gennaio altri tre giovanissimi hanno perso la vita a causa di un grave incidente stradale avvenuto all’altezza di Seriate, in quella stessa autostrada in cui nel 2015 si sono verificati una decina di incidenti mortali, alcuni con più di una vittima. Spesso si tratta di ragazzi giovani, come nell’ultimo terribile caso.

Il 9 gennaio scorso, in occasione del riuscito convegno “Infrastrutture e ambiente” alla presenza del vice ministro Riccardo Nencini, dell’assessore regionale Alessandro Sorte, del presidente della Provincia Matteo Rossi e del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, avevo già accennato all’assurda situazione della A4: inquinamento, congestione, incidenti a raffica, morti. Il tutto aumentato in modo esponenziale dal transito di mezzi pesanti in quantità insostenibile.

L’anno scorso in Italia sono stati stimati circa 84.000 decessi solo per inquinamento dell’aria. E la zona di Bergamo “collabora” in maniera decisiva alla crescita di questi già poco rassicuranti numeri.

Tutto ciò in presenza di un’altra arteria stradale, la BRE.BE.MI, tristemente famosa per il suo incredibile deserto nonostante fosse stata pubblicizzata come la soluzione al continuo caos della Milano-Venezia. Risorse private e pubbliche praticamente inutilizzate, con terreni sottratti, senza motivo, all’agricoltura e al godimento sia dei privati che della collettività.

Questa situazione è ormai inaccettabile: in altri Paesi, come l’Austria tanto per citare un esempio, nel passato i governi (a volte “motu proprio”, a volte su sollecitazione dei movimenti ambientalisti) hanno bloccato e poi contingentato il transito dei mezzi su gomma.

Perché invece da noi nessuno fa nulla? Perché da noi nessuno si chiede come sia possibile che ci sia un’autostrada completamente paralizzata dal traffico e tanto sporca di sangue di vittime innocenti e, al tempo stesso, un’altra, che le corre a fianco, praticamente inutilizzata? Le autorità dove sono?

È ora che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità e faccia qualcosa di concreto: basta con le scuse. Oppure i lombardi ne trarranno le logiche conseguenze.

Francesco De Lucia, segretario provinciale Psi Beramo


Caldaie, in città ripartono i controlli. Nel 2015 criticità per un impianto su due

manifesto caldaie comune di bergamoUna campagna di comunicazione massiccia per poter informare i cittadini di Bergamo sui controlli e i rischi legati alle mancate manutenzioni degli impianti termici di riscaldamento: nelle prossime settimane arriveranno nelle case dei cittadini di Bergamo, grazie anche alla collaborazione del personale di Arica, decine di migliaia di brochure informative sulla corretta manutenzione dei propri impianti, sulle possibili sanzioni in caso di mancata manutenzione e sui punti dove ottenere maggiori informazioni sul tema. Un’iniziativa di rilievo, considerando soprattutto che i recenti dati elaborati dall’ARPA individuano gli impianti termici tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico della nostra città.

Le brochure informative preannunciano i controlli disposti in accordo con la Provincia di Bergamo sugli impianti nell’arco del 2016. Dei 13.500 controlli previsti su tutto il territorio bergamasco, saranno 1.400 quelli che si effettueranno nel Comune capoluogo: «Con questa iniziativa – spiega l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà – cerchiamo di sensibilizzare il più possibile i nostri concittadini su ciò che tutti possiamo fare per ridurre le emissioni inquinanti, ma anche per garantire la sicurezza delle nostre case. Da tempo le associazioni come Legambiente chiedono ai cittadini e alle stesse istituzioni una maggiore attenzione riguardo il controllo periodico degli impianti e dei fumi: è di fondamentale importanza fare tutti la nostra parte nel tentativo di migliorare la qualità dell’aria».

Circa 30mila manifesti e locandine nei luoghi pubblici della città accompagneranno l’invio delle brochure: il Comune di Bergamo cerca in questo modo di ricordare a tutti i cittadini di controllare periodicamente i propri impianti, affinché non rischino di incorrere in sanzioni in occasione dei controlli già programmati in città. Secondo i dati del Catasto Unico Regionale Impianti Termici sono 40mila attualmente gli impianti termici in funzione a Bergamo: «Durante il 2016 i controlli svolti dagli ispettori non rappresenteranno l’unica iniziativa di monitoraggio da parte dell’Amministrazione sul tema – prosegue Ciagà – ma lavoreremo anche per censire i cosiddetti impianti fantasma (quelli che non hanno mai registrato alcuna manutenzione) grazie all’incrocio di diverse banche dati a nostra disposizione e attraverso mirati controlli documentali».

Gli impianti che saranno controllati saranno soprattutto quelli sui quali sono stati segnalati diverse criticità o potenziali rischi da parte dei manutentori nel corso delle verifiche più recenti: nessuna estrazione o scelta casuale degli impianti da sottoporre a verifica, ma controlli mirati. Controlli che saranno effettuati da ispettori professionisti abilitati ed incaricati dal Comune di Bergamo e dal personale del Servizio Ecologia e Ambiente della stessa struttura comunale: ciascun ispettore sarà riconoscibile grazie a un apposito tesserino con fotografia rilasciato dalla Provincia di Bergamo; per prevenire eventuali truffe ai danni dei cittadini, è possibile consultare l’elenco dei nomi degli ispettori abilitati qui.

Il compito dell’ispettore sarà quello di controllare la documentazione relativa all’impianto (installazione e manutenzione periodica) e misurare “sul posto” il rendimento di combustione, il contenuto di monossido di carbonio e la fumosità (solo per i combustibili liquidi). Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale che, sottoscritto dall’ispettore e dal responsabile dell’impianto, viene consegnato al responsabile dell’impianto e trasmesso agli uffici di competenza.

In caso di riscontro di irregolarità si rischiano sanzioni che vanno, a seconda del tipo di violazione, da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro. Durante l’anno 2015 furono circa 1.300 gli impianti controllati: ne conseguirono 600 diffide ad altrettanti cittadini, accompagnate dalla richiesta di sanare le criticità degli impianti oggetto di verifica.


Formazione, Maroni in aiuto all’Abf. «E aspetto un progetto per la colonia di Castione»

maroni formazioneC’è l’impegno del presidente della Lombardia, Roberto Maroni, a risolvere la questione dell’Abf, l’Azienda di formazione della Provincia di Bergamo che si è ritrovata con un un ammanco contabile di oltre 3,6 milioni di euro proprio per via del nuovo sistema di assegnazione delle risorse regionali. «Sentirò l’assessore Garavaglia per individuare la soluzione – ha detto Maroni intervenendo al Tavolo della Formazione professionale, riunito questa mattina, a Bergamo, nella Sede territoriale della Regione (Ster) -. La questione delle risorse è una criticità vera: nel 2016 avremo 150 milioni in meno rispetto al 2015 per le spese correnti. Considerato che questa è una situazione di emergenza, va affrontata con strumenti adeguati». «Più in generale – ha aggiunto – a fronte di minori risorse dobbiamo rendere più efficiente il sistema».

All’incontro erano presenti i consiglieri regionali Lara Magoni e Mario Barboni, il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, il direttore generale della Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, i responsabili degli enti di formazione del territorio ed è stato annunciato l’ingresso al Tavolo della Formazione professionale dello Ster. Maroni ha infatti sottolineato come il Tavolo, presente solo nella provincia di Bergamo, sia un modello di cooperazione che funziona annunciando di voler estendere questa buona pratica a tutte le province. A Bergamo, il 21% degli studenti che escono dalla Scuola secondaria di primo grado scelgono i Centri di Formazione professionale. Il successo occupazionale è compreso tra il 59 e il 75%.

Il presidente ha poi invitato i componenti del Tavolo a fare proposte per l’utilizzo della Colonia Dalmine di Castione della Presolana: «Una Struttura bellissima – ha detto -, che potrebbe ospitare un campus universitario estivo. La struttura è pubblica, possiamo fare un Accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune ed Enti accreditati alla Formazione. Aspetto proposte».


Biligòcc, a Casale di Albino è tempo di sagra

Domenica 31 gennaio va in scena a Casale di Albino la 27esima edizione della “Sagra dei biligòcc”, la festa della castagna affumicata e bollita, che nella Valle del Lujo ha una delle sua patrie in Bergamasca (l’altra “famosa” è Poscante di Zogno).

I biligòcc nascono dalla selezione dei frutti migliori delle varietà più adatte – “ostane” e “careàne” – preparati in uno spazio e con un sistema tradizionali. L’affumicatoio è un ampio locale dove, all’altezza di tre metri, è collocata una graticola sulla quale vengono distribuite le castagne. Sotto il graticcio si apre la stanza del fumo, un secondo locale dove si espande un fumo denso e profumato, proveniente da un fuoco che brucia nella sottostante “stanza del camino”.

Le castagne vengono rimestate due volte al giorno con i rastrelli. Non si devono bruciare, infatti. E così si va avanti per circa 40 giorni. Dopo l’affumicatura, siamo ormai a dicembre, le castagne vengono riposte in sacchi di juta, in attesa di essere bollite soltanto qualche giorno prima della sagra. Su un fuoco all’aperto (“foghèra”) viene sistemato un pentolone, dove in 150 litri circa di acqua si fanno bollire dagli 80 ai 100 kg di castagne. Alla fine di ogni cottura, si gettano nella caldaia alcuni secchi di acqua fredda, che danno alle castagne la caratteristica grinzosità. Tolti dall’acqua, ecco pronti i biligòcc.

La giornata, organizzata dal Gruppo culturale Amici di Casale, offre la possibilità di gustare le castagne in tutte le loro lavorazioni. Alle 10.30 è in programma una visita guidata al museo etnografico e ci sarà spazio anche per musica, ballo, animaizone e un concerto di baghèt, la cornamusa bergamasca. C’è inoltre la possibilità di pranzare con piatti tipici.

Per informazioni e prenotazioni www.valledellujo.it


Il Premio Nonino a “Nati per Leggere”, programma sostenuto anche dai librai Ascom

nati30ottob.jpgIl prestigioso Premio Nonino, che da oltre quarant’anni riconosce personalità e progetti in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, quest’anno vede tra i vincitori “Nati per Leggere”, il programma per avvicinare alla lettura i bambini fin dalla nascita. Fondato nel 1999, si basa su un’alleanza tra pediatri (Associazione Culturale Pediatri) e bibliotecari (Associazione Italiana Biblioteche) e ha il suo cuore a Trieste dove ha sede il Centro per la Salute del Bambino, la onlus che gestisce le attività in collaborazione con migliaia di operatori e volontari in tutta Italia.

Il programma è stato adottato anche in Bergamasca, dove a partire dal 2001 sono stati realizzati iniziative e progetti per migliorare il servizio delle biblioteche, così che i bambini e le loro famiglie possano trovare materiali e indicazioni per coltivare l’abitudine alla lettura, ed eventi per promuovere i libri per l’infanzia e la lettura ad alta voce.

Da alcuni anni anche il Gruppo Librai dell’Ascom offre il proprio contributo alla campagna proponendo uno sconto sui libri per i più piccoli nel mese di novembre, quando le biblioteche del territorio si mobilitano per dare vita ad un’infinità di appuntamenti, tra letture animate, mostre, laboratori, merende.

«Arricchire la mente di un bambino raccontando storie è una tradizione che si sta perdendo nel mondo moderno con la sua comunicazione elettronica istantanea. Dobbiamo far proseguire quella tradizione e caratterizzare la vita dei giovani con la sapiente narrativa del passato», è la motivazione del Premio. Mentre Nati per Leggere commenta così il riconoscimento: «Nati per Leggere è nata ed è cresciuta come un’impresa collettiva che mette assieme le risorse di operatori diversi quali bibliotecari, pediatri ed altri operatori sanitari, educatori e migliaia di lettori volontari in tutta Italia. Il fatto che il riconoscimento sia venuto da una giuria dove siedono grandi donne e uomini, sia di cultura che di scienza, sottolinea il valore ad un tempo educativo, culturale e sociale di Nati per Leggere. Auspichiamo che a questo prestigioso riconoscimento si affianchi quello delle istituzioni per consentire al Programma di espandersi ulteriormente e raggiungere tutte le famiglie».

Gli altri vincitori sono lo scrittore Lars Gustafsson (premio Internazionale Nonino 2016), Alain Tourain (Premio Nonino 2016 “Un Maestro del nostro tempo) e i preparatori d’uva Simonit & Sirch (premio Risit d’Aur – Barbatella d’Oro). La consegna dei premi avverrà nelle Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine), sabato 30 gennaio.


Partite Iva, ecco il “jobs act” approvato dal Governo

Più tutele per i lavoratori autonomi, che avranno il loro “jobs act”. E sostegno alle famiglie più in difficoltà con il piano nazionale contro la povertà. Il governo va avanti «con il potenziamento del sistema di welfare» e vara un disegno di legge e uno di delega che interesseranno, il primo, le partite Iva, con un occhio di riguardo ai più giovani, il secondo 280mila famiglie con 550mila bimbi che vivono sotto la soglia di povertà.

Sul fronte del lavoro, il nuovo statuto dei lavori autonomi, che riguarderà, secondo la Cgia di Mestre, il 6% delle partite Iva (circa 200mila persone) e cioè i liberi professionisti che non dispongono di alcuna cassa previdenziale e sono iscritti alla gestione separata Inps. Con il ddl «vogliamo aumentare le tutele per questo lavoro nelle transazioni commerciali e fare in modo che gli autonomi non vengano colpiti da contratti capestro cui non si possono sottrarre» ha sottolineato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, spiegando che con le nuove misure si contrastano «clausole e condotte abusive».

E verranno estese anche agli autonomi tutele essenziali a partire da gravidanza, maternità e malattia, mentre si rendono interamente deducibili le spese per la formazione. È inoltre possibile che in sede di esame parlamentare possano arrivare anche altri interventi in materia fiscale. Sarà delineata poi la cornice dello “smart working”, il lavoro agile svolto in parte in ufficio in parte lontano dall’azienda. Non si tratterà però «di una nuova forma contrattuale, ma di una nuova modalità flessibile di rapporto di lavoro subordinato».

Le misure dovranno passare al vaglio delle Camere, ma trovano già una copertura finanziaria nell’ultima Legge di stabilità, è perciò probabile che le novità potranno entrare in vigore già nella prima metà del 2016.

Ecco le principali misure

  • STOP ABUSI, SOLO CONTRATTI SCRITTI

L’obiettivo principale è evitare “condotte abusive” da parte del datore di lavoro che non potrà modificare unilateralmente le condizioni del contratto o recederlo “senza congruo preavviso”. “Prive di effetto” le clausole che prevedono i pagamenti dilazionati di oltre 60 giorni ed “abusivo” il rifiuto a stipulare contratti per iscritto.

  • 5 MESI PER LA GRAVIDANZA, TUTELATA LA MALATTIA

Gravidanza, malattia e infortunio “non comportano l’estinzione del rapporto di lavoro”. L’esecuzione rimane “sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni”. Per malattie che superano i 60 giorni il versamento dei contributi viene sospeso fino a un massimo di due anni. Toccherà poi al lavoratore versare il dovuto. Viene stabilito anche il riconoscimento del diritto di percepire per 5 mesi l’indennità di maternità, “indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa”. Ad entrambi i genitori dei bambini nati dal primo gennaio di quest’ anno viene garantito inoltre un congedo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino.

  • FORMAZIONE DEDUCIBILE FINO A 10.000 EURO

Si prevede la deducibilità al 100% delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro (fino a 5mila euro). Tetto a 10mila euro per dedurre “la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale, e in misura integrale delle spese per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, allo scopo di favorire la stipula di tali polizze”.

  • GARANTITO ACCESSO A FONDI UE

“Ai fini dell’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei”, gli autonomi sono “equiparati alle piccole e medie imprese”.

  • LAVORO AGILE, IN UFFICIO O DA CASA

Parola d’ordine flessibilità. La prestazione lavorativa potrà essere svolta “in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, ed entro i limiti della durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale” previsti dalla legge e dal contratto collettivo. Potrà riguardare tutti, lavoratori a tempo determinato o indeterminato. Il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo di chi lavora stabilmente all’interno dell’ azienda. Stesso dicasi per i premi produttività.


Sofferenze bancarie, tutti i dubbi sui salvataggi

Banca EtruriaI problemi delle sofferenze bancarie sono noti da tempo e non solo tra gli addetti ai lavori. Quei duecento miliardi di euro di prestiti non restituiti – oltre a dimostrare che le banche toglieranno l’ombrello anche a chi ne ha bisogno per darlo a chi non ne ha (ma troppo spesso c’è chi si porta via il parapioggia) – stanno da tempo drenando la redditività del sistema per destinarli ad accantonamenti su crediti, oltre che al rafforzamento patrimoniale imposto dalle autorità di vigilanza. Il risultato è che per far quadrare i conti da anni le banche stanno cercando di ridurre i costi, operazione che si traduce prima di tutto in risparmi in personale e sportelli, e aumentare i ricavi, operazione non facile soprattutto in tempi di tassi quasi zero.

Nonostante tutto questo fosse ormai abbondantemente noto, almeno per chi lo avesse voluto sapere, la Borsa sembra che l’abbia scoperto solo quando a metà gennaio la Banca centrale europea ha fatto la richiesta di informazioni supplementari. Lì si è disegnata la lavagna dei buoni e dei cattivi, con un massacro delle quotazioni innanzitutto per gli istituti oggetto dell’indagine. Seppure con il beneficio del dubbio e dell’errore, e secondo il principio che anche i peggiori sospettati possono sempre dimostrare la loro innocenza, come è del resto nell’obiettivo di questa ispezione, l’iniziativa del Single supervisory mechanism, la vigilanza dell’Eurotower, con l’invio di questionari alle banche europee per un esame dei non performing loans (i crediti non performanti, con eufemismo inglese), in parallelo con l’attività ispettiva a verifica del livello delle coperture ha spezzato in due il sistema creditizio italiano.

Da una parte Banco Popolare, Bpm, Bper, Mps, Carige e Unicredit, che sono state “nominate”. Dall’altra Ubi, Intesa, Mediobanca,Credem e Popolare di Sondrio, che non lo sono state. Ma la bufera solo in una prima fase si è concentrata sul primo gruppo, prima di generalizzarsi. Perché è vero che alcuni istituti possono avere più problemi di altri a sostenere il peso della zavorra, ma il sistema creditizio si appoggia su se stesso. Il crollo di un istituto viene sopportato dagli altri, per evitare un effetto domino. Finora questa regola ha funzionato. Dal Banco Ambrosiano al Banco di Napoli, alle crisi degli istituti monosportello c’è sempre stato un cordone di salvataggio che ha permesso di risolvere egregiamente i problemi, a volte anche prima che scoppiassero.

Ma a metà novembre si sono viste le prime crepe di questo sistema, che funziona, ma è oneroso: il decreto per evitare guai peggiori e dare una prospettiva di sistemazione alle quattro banche commissariate (Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti), che tutte insieme valgono l’1% del mercato, ha comportato il ricorso al fondo di garanzia istituito dalle banche italiane proprio per questi casi. Era già stato fatto un anno prima, per risanare la più piccola Banca Tercas-Caripe, poi andata alla Popolare di Bari, senza particolare attenzione dei media, disinteressati alle conseguenze dei maggiori costi sopportati dalle banche. Questa volta però il conto è più salato: 3,9 miliardi, che presumibilmente rientreranno solo parzialmente dall’incasso derivante dalla vendita degli istituti.

In questo momento, con i commissariamenti ridotti a pochi casi e relativi a piccoli istituti, ci si trova in una situazione di equilibrio instabile. I salvataggi degli ultimi mesi appesantiranno i conti del 2015, rendendo più complicato il compito di accantonare risorse per le sofferenze e per irrobustire il patrimonio, ma aprono dubbi anche sul futuro prossimo. Le maggiori preoccupazioni arrivano ovviamente dalle banche più chiacchierate, ma ci si chiede se le banche sane, che già stanno pagando per problemi altrui, saranno in grado di continuare a saldare il conto. Salvataggi avventati possono trascinare nel baratro il volenteroso salvatore, anche se al momento non si presentano grandi alternative e il rischio è che la volatilità (al ribasso) che si è scatenata di fronte alla sistemazione di banche che valgono l’uno per cento del mercato si possa moltiplicare quando l’intervento riguarderà istituti di maggior peso.

 


“Avvolgiti di stelle”, donati 75mila euro

Settantacinque mila euro di solidarietà. Un risultato eccezionale quello realizzato dalla Campagna “Avvolgiti di stelle: la missione è piena di misericordia” promossa da Ascom Bergamo, Centro Missionario Diocesano e Associazione Il Telaio della Missione, grazie a tante collaborazioni. Un appuntamento attesissimo con la solidarietà che quest’anno ha registrato un contributo particolarmente significativo che sarà così ripartito: 20mila euro per il progetto “Una stella per trovare casa”, che sostiene l’orfanotrofio di Xuy Xa in Vietnam in cui sono accolti i bambini e i ragazzi che provengono prevalentemente dalle provincie del Nord, parte più depressa del Paese, con un’attenzione particolare rivolta ai bambini affetti da gravi disabilità; 20mila euro dedicati al progetto “Una stella per amare la vita” per tutelare le famiglie cristiane che vivono in Terra Santa, dove affrontano ogni giorno un contesto ostile con rischi altissimi di attacchi terroristici e 20mila euro per il progetto “Una stella per crescere contenti”, in Perù, con investimenti in formazione ed educazione permanente dei giovani, secondo l’esempio del Beato don Sandro Dordi, per anni al servizio delle comunità peruviane.

E non è tutto! Piccoli contributi da 5mila euro raggiungeranno anche: la Comunità Ruah, a sostegno del suo impegno sul territorio, il Laboratorio arredi liturgici in Albania che, oltre a produrre pregevoli manufatti, sostiene alcune famiglie attraverso il lavoro delle mamme e la Pontificia Opera di San Pietro con due borse di studio per seminaristi dedicate a Camilla Paganoni e Antonio Zanini. A questi si aggiungono il contributo legato al premio “Papa Giovanni XXIII” pari ad totale di 9mila euro elargito a due missionari bergamaschi: Don Alessandro Fiorina, in Bolivia; Suor Palmagnese Marchetti in Egitto e alla Comunità delle Suore del Sacro Cuore a Shenjin in Albania.

«Anche quest’anno Bergamo è stata capace di una generosità immensa, per questo dico “Grazie”. Un grazie pieno di affetto e riconoscenza per tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare tanto.  Credo che il risultato sia ancor più significativo oggi, in un momento di particolare crisi e difficoltà economica: “Avvolgiti di stelle” infatti ha dimostrato che la solidarietà e la forza della missione non vengono meno. Continuiamo così!» – ha dichiarato don Giambattista Boffi, Direttore CMD, intervenendo nella conferenza stampa conclusiva della Campagna e ricordando che il risultato ottenuto è dovuto all’impegno di più soggetti.

In particolare, grande successo ha registrato il progetto delle Cartoline Solidali realizzato da Websolidale-onlus, per un totale di 16.000 euro, 500mila accessi sui siti, 13mila utenti attivi, 300 utenti connessi la sera del concerto. Tra le cartoline: l’80% provenivano da Bergamo e Provincia, il 10% dal resto d’Italia, il 7% dalla Bolivia, il 2% dalla Costa d’Avorio, 1% da altre nazioni. Tra queste: 3 dalla Cina, una dall’India, una dall’Iran e due dall’Australia.

Un grazie di cuore a tutte le realtà che hanno sostenuto la campagna: Gruppi missionari della città e della Diocesi, Fondazione e Banca Credito Bergamasco, Fondazione Banca Popolare, Comunità Ruah, Eco di Bergamo, Coro IDICA, Oriocenter, Distretto del Commercio Bergamo Centro, Commercianti Ambulanti Bergamaschi (FIVA), Centro Commerciale Curno, Associazione Comunità del Mais spinato di Gandino, Scouts e MASCI Bergamo, ASPAN, Gruppo Alpini Petosino, ADASM-FISM, Iper Seriate, Associazione WebSolidale Onlus, Scuolaufficio, Consorzio Artigiani Pasticceri Bergamaschi, Libreria San Paolo, Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, SIAD, Aeroporto internazionale Orio al Serio (SACBO) Seriopalst l’AcquaLissa, Zanetti spa, Naturalmente l’ATB-TEB, Percassi Family Foundation, FRAMAR, Vangeri, Montello Cotonificio Albini, Italcementi.

 

 


Guido Barcella eletto alla presidenza della Fme

Guido Barcella, titolare e amministratore unico dell’azienda bergamasca Barcella Elettroforniture, è il nuovo presidente di Fme, la Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico. Eletto all’unanimità nella seduta dell’assemblea ordinaria che si è tenuta lo scorso 26 gennaio presso la sede milanese della Federazione, Barcella guiderà la più importante realtà associazionistica di settore della Filiera per il prossimo triennio. Soci, distributori e grossisti, con rinnovata stima professionale, hanno così accordato la fiducia all’imprenditore bergamasco che si appresta a mettersi al timone di una Federazione che mira a rendere una realtà ancor più autorevole e solida sul palcoscenico dell’economia nazionale. Una Federazione faro per le imprese del settore, tanto da contare 100 associati, 800 punti vendita e con un fatturato di circa 5 miliardi di euro nello scorso 2015. Tante le sfide che attendono dunque il nuovo presidente che, grazie ad una politica d’intervento vera e concreta, cercherà di difendere gli interessi della categoria e a tagliare traguardi importanti.

“Quella che mi attende è certamente una sfida stimolante e impegnativa – ha spiegato Barcella – . Sono certo che, grazie anche all’apporto della squadra di lavoro che comporrò nei prossimi giorni, la Fme riuscirà a consolidarsi e a diventare realtà ancor più significativa per tutti i Soci che ne fanno parte e per quelli che vorranno avvicinarsi nel futuro. L’impegno è quello di lavorare per far sì che la Federazione sia in grado di far fronte alle criticità del settore, diventi fucina di idee e terreno fertile per disegnare strategie importanti per lo sviluppo del mercato. Il tempo delle parole è terminato, in vista soprattutto della vetrina di lustro rappresentata dal Convegno Europeo di categoria che si terrà in Sardegna a giugno, e, quello che abbiamo di fronte, è quello dei fatti. Questo è e sarà il mio impegno per i prossimi tre anni”.


Orio, record storico per l’aeroporto. Superati i dieci milioni di passeggeri

orioL’Aeroporto di Bergamo mette alle spalle l’anno in assoluto più positivo dal 2001 in termini di andamento operativo ed economico, confermandosi saldamente terzo scalo nazionale dopo i due hub principali del Paese, Fiumicino e Malpensa. Il bilancio consuntivo del 2015 chiude con un movimento di 10.404.625 passeggeri, con un incremento del 18,6% rispetto all’anno precedente, quando però le attività aeronautiche si sono fermate alcuni giorni in coincidenza con l’ultima fase dei lavori di rifacimento della pista e ammodernamento delle infrastrutture di volo. Pure considerando l’aggiunta del virtuale numero di passeggeri trasferiti in altro scalo, si tratterebbe di un incremento percentuale a doppia cifra corrispondente a oltre un milione di passeggeri in più.

Queste cifre confermano le scelte programmatiche di Sacbo che ha puntato sul potenziamento e adeguamento delle infrastrutture con l’obiettivo di sostenere le potenzialità di traffico e garantire la qualità elevata dei servizi all’utenza costituita da passeggeri, compagnie aeree e quanti operano all’interno e all’esterno dell’aerostazione e sul territorio circostante. Il risultato raggiunto è anche frutto di un costante e professionale impegno di tutta la squadra che, nonostante il contesto di forte difficoltà che ha caratterizzato il sistema del trasposto aereo, è riuscita a raggiungere risultati davvero significativi.

A partire da maggio 2015 si sono resi disponibili il nuovo terminal partenze e la corrispondente area arrivi, insieme alla nuova viabilità di accesso e alle aree di sosta. L’aumento dei passeggeri è stato sostenuto dai voli di linea, caratterizzati da load factor sempre superiori alla media, che hanno consentito di non risentire della flessione registrata dal settore charter, influenzato dal calo dell’offerta verso le aree considerate a rischio.

L’Aeroporto di Bergamo conferma il ruolo primario e strategico nel settore delle merci aeree movimentate dai vettori courier che si attestano sempre oltre le 120mila tonnellate annue. A fronte del trend generale positivo, si registrano un totale complessivo di 76.078 movimenti aerei, di cui 74.446 riferiti all’aviazione commerciale. Il numero dei movimenti aerei, in funzione della distribuzione del traffico sulle due direzioni di decollo, è sostanzialmente allineato a quanto registrato nell’ultimo quinquennio.

In tale scenario Sacbo ha avviato l’iter per il nuovo Piano di Sviluppo Aeroportuale, con la presentazione del Master Plan in fase di redazione nella sede di Enac attraverso la novità costituita dal processo partecipativo mirato a coinvolgere gli Enti Locali territorialmente interessati. La proposta di PSA al 2030 verte su uno sviluppo modulato dalla componente passeggeri, contestuale alla progressiva diminuzione dell’impatto acustico e atmosferico, e sulla dotazione del collegamento ferroviario con lo scalo.