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Città Alta, il commercio soffre e cerca ricette per il rilancio

Al di là della patina turistica con cui si propone al mondo, il vecchio borgo vive una quotidianità commerciale difficile, anche se qualche coraggioso segnale imprenditoriale intanto si registra. Nespoli (fruttivendolo): «Ormai serve un atto di fede». Mangili (gastronomo): «Per i clienti arrivare sulla Corsarola è un problema». Fassi (fornaio): «Per chi vende il fresco, gli orari di carico e scarico della merce sono molto limitanti». Tua (edicolante): «Una migliore programmazione degli eventi potrebbe aiutarci»

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