Made in Italy, il 15 aprile riflettori sulla filiera della moda

Made in Italy, il 15 aprile riflettori sulla filiera della moda

image_pdfimage_print

Sensibilizzazione contro la contraffazione con il vademecum Compra originale. Un video Confcommercio Bergamo per la corretta etichettatura

Anche nei negozi di abbigliamento, calzature e articoli sportivi si celebra la prima giornata del made in Italy, attraverso l’invito a fare acquisti consapevoli e a comprare prodotti originali e di provenienza certa. Confcommercio Bergamo aderisce alla giornata dedicata al Made in Italy, in programma Il 15 aprile, nel giorno dell’anniversario della nascita del grande genio italiano, Leonardo da Vinci. Una giornata che prevede oltre 200 eventi in tutta Italia, dai musei fino ai campi da calcio di serie A, per la 32a giornata di campionato. Il “brand” made in Italy è il terzo marchio più riconosciuto al mondo (dopo Coca Cola e Visa), secondo la ricerca Kpmg advisory.  Federazione moda Italia-Confcommercio ha messo a punto per l’occasione il documento “Compra originale. Made in Italy? Si grazie! Compri falso? No perchè…” .  Confcommercio Bergamo ha sensibilizzato i commercianti sul tema dell’etichettatura e relative sanzioni, attraverso la creazione di un video che riassume nei punti più salienti i requisiti per essere in regola. Il made in Italy rappresenta per la moda e il nostro Paese un patrimonio che va tutelato e rilanciato perché “La moda passa, lo stile resta. E noi italiani siamo maestri di stile nel mondo”, sottolinea Federazione moda Italia.  Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, Calzature e articoli sportivi Confcommercio Bergamo e consigliere nazionale Federazione Moda Italia,  evidenzia il valore dell’iniziativa: “Bisogna continuare a credere e puntare sul Made in Italy specialmente in un settore come quello della moda, dall’abbigliamento alle calzature, che per gusto, creatività, stile e design ci distingue da sempre in tutto il mondo. Un valore da trasmettere nei nostri negozi e da trasferire ai nostri clienti. Un’occasione per fare sistema e sensibilizzare l’opinione pubblica, che si traduce anche nella costituzione di un gruppo di lavoro per partecipare al tavolo della moda, sollevando le questioni care al retail, a partire dal rapporto con i fornitori ”. La giornata ribadisce  l’importanza di sensibilizzare sui danni e sui rischi che l’acquisto di prodotti contraffatti comporta:  “La contraffazione non è sempre evidente, a volte si acquista inconsapevolmente merce falsa attratti dal prezzo, come accade spesso online- continua Pedrali-. Quando invece si è a conoscenza di acquistare una griffe tarocca, troppo spesso non c’è piena consapevolezza di ciò che sta dietro l’acquisto di una borsa falsa o di una maglia contraffatta: scarsissima qualità del prodotto, sfruttamento del lavoro in scantinati o laboratori clandestini senza i minimi requisiti sanitari e di sicurezza, potenziale esposizione a materiale tossico o a rischio allergie. Senza contare i danni economici alle imprese che producono nel rispetto delle regole e investono in design, innovazione  e immagine. E  a tutti gli imprenditori che vendono nei negozi tradizionali prodotti originali e Made in Italy con valore pari a quelli delle false griffe, ma qualità e fattura di valore, garanzie e assistenza post vendita e tanto lavoro e ricerca di produzione di un’intera filiera. Chi acquista un prodotto contraffatto  deve essere consapevole di essere complice di un reato che mette a rischio la sua salute e quella dei suoi figli e alimenta la criminalità organizzata”.
Contrastare il falso a tutti i livelli è un obiettivo  prioritario a tutela della sicurezza, del lavoro dignitoso e dell’economia italiana in generale. Acquistare capi contraffatti mette a rischio in primis la salute, con uso di materiali di bassa qualità se non tossici o dannosi, a partire dalla concia delle pelli ai prodotti chimici, dai coloranti ai collanti.
Con il vademecum “Compra originale”, Federazione moda Italia-Confcommercio punta a contrastare il fenomeno della contraffazione attraverso dieci consigli pratici per evitare di cadere in tentazione verso un acquisto non consapevole e solo apparentemente a buon mercato. Il documento parte da un’elencazione di problematiche che riguardano i rischi per la salute in quanto molti prodotti contengono agenti chimici e solventi cancerogeni, per arrivare alle sanzioni anche per chi acquista prodotti falsi a partire da 100 euro fino a 7mila euro. Nel vademecum sono presenti anche sintetici elementi, tra letteratura e definizione di legge, per riconoscere il valore del made in Italy nella moda secondo il cosiddetto “Country effect” (effetto ottenuto, nell’immaginario collettivo, da un prodotto realizzato in un certo luogo che ne identifica il Paese stesso) e la definizione del Codice doganale europeo. Contraffazione e abusivismo sono troppo spesso e a torto considerati “reati minori”. Nella realtà alimentano la malavita e arricchiscono la criminalità organizzata. Contribuiscono allo sfruttamento della manodopera clandestina, del lavoro sommerso e del lavoro minorile sottraendo importanti spazi all’economia regolare.
La legge a tutela del Made in Italy è un traguardo atteso dal settore.  In Italia, il 27 dicembre 2023 è stata pubblicata la Legge 206/20233 sulla valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy che reca disposizioni organiche tese a valorizzare e promuovere, in Italia e all’estero, le produzioni di eccellenza, il patrimonio culturale e le radici culturali nazionali, quali fattori da preservare e tramandare non solo a fini identitari, ma anche per la crescita dell’economia nazionale nell’ambito e in coerenza con le regole del mercato interno dell’Unione europea.  Il provvedimento normativo, la Legge 166/20094, identifica un prodotto realizzato interamente in Italia e classificabile come made in Italy se il disegno, la progettazione, la lavorazione e il confezionamento sono compiuti esclusivamente sul territorio italiano. La norma italiana prevede anche che chiunque faccia uso di un’indicazione di vendita che presenti il prodotto come interamente realizzato in Italia, quale “100 per cento made in Italy”, “100 per cento Italia”, “tutto italiano”, in qualunque lingua espressa, o altra che sia analogamente idonea a ingenerare nel consumatore la convinzione della realizzazione interamente in Italia del prodotto, ovvero segni o figure che inducano la medesima fallace convinzione, sia punito, ferme restando le diverse sanzioni applicabili sulla base della normativa vigente, con le pene previste dall’articolo 517 del codice penale, aumentate di un terzo.

Il dato

Secondo una ricerca di Confcommercio – Format Research sul sentiment dei consumatori nei confronti dell’illegalità, dell’abusivismo e della contraffazione emerge che quasi un consumatore su tre (30,5 per cento) ha acquistato un prodotto contraffatto o usufruito di un servizio illegale. Per la maggior parte dei consumatori la ragione principale degli acquisti illegali è di natura economica (70 per cento) e il 73 per cento ha dichiarato di pensare che sia normale comprare contraffatto o da abusivi. Oltre il 90 per cento dei consumatori ritiene è consapevole dei rischi dell’acquisto illegale e degli effetti negativi del fenomeno e il 66,8 per cento è informato sulle sanzioni. In crescita gli acquisti “incauti” sul web. Per abbigliamento e accessori moda, scarpe, pelletteria e articoli sportivi, l’ultima stima Censis in Italia, evidenzia un fatturato del falso del solo comparto moda in Italia pari a 2miliardi e 386 milioni di euro in Italia, con un’incidenza del 33,1% sull’intero fatturato del falso. L’impatto sull’occupazione riguarda 104mila posti di lavoro, di cui 38mila nel solo settore moda (36,5%).  Il falso viaggia spesso online: basti pensare che solo nel 2021, secondo l’ultima indagine Ocse (Misure of e-commerce ford trade in counterfeits) il 56% dei sequestri è frutto di e-commerce, tanto da bloccare 6 milioni di account, con base cinese per il 75%, seguiti da Hong Kong, Turchia e Singapore.

Link

Il video sull’etichettatura, regole e sanzioni di Confcommercio Bergamo

Il video sulla giornata del Made in Italy del Ministero delle Imprese e del Made in Italy