Energia
e gas,
con lo Sportello
bollette
più leggere

Grazie alla contrattazione collettiva con gli operatori sul libero mercato, nel 2013 il servizio CEnPI ha permesso a imprese e famiglie di risparmiare in media il 17%. Carrara: «Ma ora bisogna fare i conti con nuovi aumenti, a causa delle agevolazioni alle attività più energivore»

Numeri in crescita per lo Sportello Energia di Confartigianato Bergamo, aperto nel 2009 con l’obiettivo di aiutare le piccole imprese a risparmiare sui costi (aziendali e domestici) dell’energia elettrica e del gas ma anche ad analizzare consumi e sprechi per pianificare soluzioni energeticamente più efficienti.
Tutto questo grazie all’adesione al CEnPI (Confartigianato Energia per le imprese), il servizio creato dalla principale Organizzazione nazionale di rappresentanza delle Pmi, che mediante la costante contrattazione collettiva di massa con i fornitori del libero mercato permette agli utenti associati di ottenere le condizioni contrattuali più favorevoli.
Nel 2013, infatti, lo sportello ha consentito ad imprese e famiglie di ottenere un risparmio medio in bolletta del 17% rispetto alle tariffe dei principali competitor sul mercato, gestendo gratuitamente, tramite delega, gli adempimenti burocratici per il passaggio ad altri fornitori. «In appena cinque anni dall’apertura del servizio – spiega il presidente Angelo Carrara – abbiamo raggiunto risultati eccezionali, anche in rapporto alle altre province d’Italia in cui CEnPi è presente. Innanzitutto, per quanto riguarda il mercato domestico abbiamo raggiunto la terza posizione territoriale, dopo Brescia e Milano, per numero di utenze (il 22% sul totale). Siamo arrivati alla terza posizione anche sul mercato “gas imprese” per standard metri cubi (Smc) con un’incidenza del 12,6% sui consumi totali. Per quanto riguarda il mercato “energia imprese”, infine, abbiamo raggiunto il sesto posto per numero di kilowattora consumati dalle nostre aziende-clienti: parliamo di quasi 40 milioni. Sono numeri importanti che dimostrano il peso che la nostra Organizzazione territoriale è riuscita a portare all’interno di CEnPI, confermato e rafforzato anche dalla recente nomina del nostro vicepresidente Giacinto Giambellini nel cda dell’ente».
Carrara evidenzia, però, come gli sforzi compiuti per abbattere i costi energetici da quest’anno debbano fare i conti con un nuovo aumento della bolletta che va a pesare proprio sulle piccole imprese e sulle famiglie, il tutto a vantaggio delle aziende più “energivore”: si tratta dell’inserimento della voce “AE”, creata per ridurre gli oneri di quelle utenze che consumano più di 2 milioni e 400 mila Kilowattora di elettricità all’anno. «Mi sembra inutile girarci troppo attorno – chiarisce il presidente di Confartigianato Bergamo –: siamo di fronte ad una sorta di tassa occulta destinata ad agevolare le grosse aziende ma che svantaggia enormemente la stragrande maggioranza delle piccole attività dell’artigianato, del commercio e dei servizi, oltre che le famiglie, ovvero quelle utenze meno energivore. Spetta infatti a loro coprire il mancato gettito, stimato in circa 900 milioni di euro l’anno, con questa voce della bolletta che si aggiunge alle altre componenti. È un criterio iniquo e miope che denunciamo con forza». Per questo motivo Confartigianato ha recentemente presentato un ricorso al Tar della Lombardia per far dichiarare l’illegittimità dell’agevolazione concessa alle aziende energivore.
«Nonostante questo – conclude Carrara – il CEnPI sta intensificando la sua attività di contrattazione con i fornitori presenti sul libero mercato per riuscire ad abbassare ulteriormente le tariffe per gli associati nel 2015. Le prime offerte sono già arrivate e vanno proprio in questa direzione».
Per contattare lo Sportello Energia di Confartigianato Bergamo ed ottenere un check-up dei consumi della propria azienda o famiglia chiamare il numero: 035 274327, fax: 035 274352; e-mail: energia@artigianibg.com.


“Nave dei Sogni” accelera
e si prepara all’e-commerce

Video, tecnologia, comunicazione 2.0 e ora anche la musica: la cooperativa trevigliese "Nave dei Sogni" allarga lo sguardo verso altri orizzonti imprenditoriali ed è pronta a «mixare» manifattura, informatica, produzione e commercializzazione di articoli per musicisti. Il tutto, come sempre, in un’ottica internazionale: a febbraio la cooperativa ha infatti partecipato alla fiera internazionale “Prolight+Sound” di Guangzhou (Cina) dedicata alla musica e all’audio: «Un’occasione per avere una panoramica del mercato musicale mondiale ma anche per porre le basi per collaborazioni importanti con aziende estere presenti all’evento – ha sottolineato il presidente della cooperativa Marco Daniele Ferri -. Tra queste si è avuto modo di intessere e rendere solida la partnership con un’impresa taiwanese produttrice di strumenti musicali di alta gamma con cui abbiamo l’esclusiva di vendita dei suoi prodotti per il mercato europeo».
La cooperativa aderente a Confcooperative Bergamo sta infatti ultimando il proprio sito e-commerce (www.ndsmusic.com), portale dedicato alla vendita online di strumenti musicali (chitarre elettriche, acustiche e bassi) e di effetti a pedale per chitarristi, provenienti sia dall’importazione che dalla produzione diretta da parte di una rete d’imprese italiane di cui fa parte.
Sul nuovo sito non saranno venduti soltanto gli strumenti musicali importati ma anche articoli prodotti direttamente da Nave dei Sogni. Grazie al background acquisito dalla cooperativa nella realizzazione di eventi musicali, è infatti emersa l’idea di realizzare un nuovo prodotto per chitarristi, bassisti e cantautori che risponda all’esigenza di avere a disposizione uno strumento facile da utilizzare e integrabile con la tecnologia (Tablet e smarhphone) attualmente disponibile e sempre più in uso nella vita quotidiana. Il prodotto risponde all’intenzione di offrire un sistema che permetta al musicista di fruire in tempo reale della strumentazione necessaria ad esprimere la propria creatività, liberandolo dalle apparecchiature fisiche attualmente presenti sul mercato, consentendo  invece l’integrazione con i software e le applicazioni già diffuse.
Oltre a questo, Nave dei Sogni ha consolidato una partnership con altre aziende italiane, creando un team di skills differenti accomunate dal progetto comune di ideazione, progettazione e produzione di alcuni modelli di pedali effetti di alta qualità per chitarristi.
Tutte idee «made in Italy» che, unitamente al dispositivo innovativo della strumentazione a portata di mano, saranno presentati al pubblico internazionale il prossimo autunno. Dall’8 all’11 ottobre, infatti, Nave dei Sogni esporrà a Shanghai a «Music China 2014», una delle più importanti fiere internazionali dedicate alla musica. L’evento darà la possibilità alla cooperativa di promuovere i prodotti «made in Italy» agli operatori esteri e, contemporaneamente, di sviluppare il proprio ruolo di distributori esclusivi per il mercato europeo degli strumenti musicali del partner taiwanese.
«In questo senso possiamo proseguire nello sviluppo dei progetti già in essere e futuri mantenendo un’innovativa confluenza di manifattura e tecnologia, di produzione e commercializzazione – conclude Ferri -. Il tutto in un’ottica di import export internazionale che faccia leva sulle attuali dinamiche del campo della comunicazione e sui contemporanei strumenti 2.0, in primis il nuovo sito e-commerce www.ndsmusic.com»


Proposta
di legge
contro
gli ambulanti
abusivi

E’ stato presentato al Pirellone, un progetto di legge della Lega Nord e della lista Maroni Presidente di modifica al testo unico sul commercio nella parte concernente la disciplina degli operatori commerciali non professionali su area pubblica.  La proposta è stata illustrata dai consiglieri Fabio Rolfi (Lega Nord) e Marco Tizzoni (Maroni Presidente). “Il nostro progetto di legge – ha affermato il vicecapogruppo del Carroccio Fabio Rolfi – si pone l’obiettivo di contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dell’abusivismo nel commercio ambulante, distinguendo due precise fattispecie: ambulanti a partita Iva e i cosiddetti hobbisti. Questo consentirà alla polizia locale di effettuare i dovuti controlli su tutti coloro che si fingono “hobbisti”, e quindi anche sui “vù cumprà” che abusivamente vendono le loro mercanzie, approfittando ad esempio dei mercatini dell’antiquariato. La nostra intenzione è quella di proteggere l’attività degli operatori commerciali autorizzati, tutelando nel contempo i veri “hobbisti”, la cui figura viene finalmente normata”. “La proposta di legge – spiega Marco Tizzoni, consigliere regionale del gruppo consiliare “Maroni Presidente”, introduce l’obbligo del tesserino identificativo regionale per coloro che svolgono l’attività di hobbista. Con valenza quinquennale e rinnovabile, il tesserino sarà rilasciato dal Comune di residenza. Il venditore privo di tesserino sarà soggetto all’applicazione di una sanzione amministrativa per una somma che varia dai 250 euro ai 1.500 euro e sarà comminata anche nel caso i beni oggetto di vendita non siano corrispondenti a quanto previsto dalla presente legge”. “Si tratta di una proposta necessaria e urgente – prosegue Tizzoni –  che da un lato si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo e dall’altro di sostenere gli ambulanti e le amministrazioni comunali nella gestione degli eventi organizzati sul territorio, dove spesso le bancarelle degli hobbisti costituiscono un forte richiamo per il pubblico. Una disciplina più chiara per il comparto permetterebbe di tutelare i veri hobbisti, mettendo un freno alla concorrenza sleale nel settore”.


Federconsumatori:
«Più tutele
per chi
acquista»

Il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, entrato in vigore lo scorso 13 giugno, recepisce la nuova normativa europea in materia di tutela dei consumatori e offre difese aggiuntive a quelle previste dal vigente Codice del Consumo.
Federconsumatori Bergamo, in una nota, sottolinea alcune tra le  principali novità.
Diritto di recesso: raddoppiano i termini, da 7 a 14 giorni, per poter esercitare il diritto di recesso. In caso di contratti di servizio, abbonamenti telefonici, pay tv, gas, luce ma anche contratti di assicurazione, acquisti di pacchetti vacanze e quant’altro, si potrà verificare con tutta calma cosa prevede il testo,
Nuovi contratti e moduli standard: i nuovi contratti dovranno riportare con esattezza tempi e modi per esercitare il diritto di recesso, e se poi le indicazioni in merito alla possibilità di cambiare idea non sono chiare o precise, se mancano gli indirizzi di riferimento o altri dettagli, c’è addirittura un anno di tempo per abbandonare il contratto senza alcuna penalità. Per esercitare il diritto di recesso è previsto un modulo standard che dovrà essere messo a disposizione insieme ai contratti,
Contratti a distanza: per i contratti stipulati “a distanza” divieto di costi nascosti e “trappole” su Internet; contratti telefonici validi solo dopo la firma del contraente; prezzi trasparenti e comprensivi di tutte le voci; 14 giorni per ripensarci; rimborsi più veloci in caso di recesso; modello standard per il recesso; informazioni chiare sui costi della restituzione della merce,
Obbligo di firma: la firma del consumatore sul modello cartaceo, o tramite e-mail, per conferma dell’attivazione del contratto, elimina condotte fraudolente di spese addebitate per contratti stipulati solo “a voce” con gli addetti ai call center, con il consenso spesso estorto al telefono per cambiare gestore o per offerte di servizi aggiuntivi a pagamento,
Costi trasparenti – Altri obblighi riguardano la trasparenza dei costi. Nel caso di un contratto a tempo indeterminato o di un contratto che comprende un abbonamento, il prezzo totale dovrà includere i costi globali per tutto il periodo di fatturazione. In caso di addebito di una tariffa fissa, il prezzo totale deve equivalere ai costi mensili.


Nuova missione dell’Ocse,
Bergamo ancora ai raggi x

Si concluderà il 20 giugno la seconda missione della delegazione di economisti e esperti internazionali  in preparazione della Territorial Review che verrà redatta entro la fine dell’anno dall’Ocse di Parigi su incarico della Camera di Commercio di Bergamo.
Dopo la prima missione, avvenuta nell’ultima settimana dello scorso febbraio, questa seconda visita a Bergamo vede all’opera una delegazione più folta, con una fitta agenda di incontri con istituzioni, organizzazioni e imprenditori locali in luoghi diversi del territorio bergamasco.
La delegazione è composta in tutto da sei persone. I tre rappresentanti dell’OCSE – Enrique Garcilazo, responsabile del Programma rurale e regionale, e gli economisti David Bartolini e Alexander Lembcke, che già hanno partecipato alla prima missione – sono affiancati da un esperto internazionale (Rafael Boix Domènech dell’Università di Valencia, Spagna) e da due peer-reviewers provenienti da aree industriali europee in cui sono in corso progetti che possono fornire spunti d’interesse per le prospettive strategiche di Bergamo: Tomas Ekberg è Chief Analyst della Region Västra Götaland (Goteborg, Svezia); Linco Nieuwenhuyzen è Strategic Advisor del Brainport di Eindhoven in Olanda.
Lunedì scorso la delegazione internazionale ha incontrato i rappresentanti di Camera di Commercio, Confindustria Bergamo, di Imprese & Territorio e dell’Università degli Studi di Bergamo per una discussione sulle ipotesi preliminari del lavoro di ricerca.
Nei giorni successivi la delegazione ha discusso i temi delle riforme istituzionali e delle politiche di gestione del territorio con Camera di Commercio, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Bergamo, Unione dei Comuni della Media Val Cavallina e rappresentanti delle associazioni d’impresa.
La delegazione ha fatto anche visita al Kilometro Rosso con una serie di incontri con imprese e centri di ricerca ospitati nella struttura bergamasca sui temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione.  Altri seminari hanno riguardato i temi del credito e del sistema bancario in provincia di Bergamo e le sfide e le problematiche delle Piccole e Medie Imprese. Specifici momenti di discussione sono stati incentrati sul tema delle infrastrutture e il ruolo dell’aeroporto nonché le politiche del turismo con la partecipazione di esperti e operatori del settore turistico. Previsti incontri con rappresentanti e operatori dei servizi alle imprese e servizi Ict di Bergamo. La delegazione sarà ospite dell’incubatore (Point) di Dalmine e visiterà poi una industria metalmeccanica di Bergamo dove incontrerà un gruppo di imprenditori del settore. Dopo una visita alle infrastrutture e ad alcune aziende della Valle Seriana la missione si concluderà venerdì 20 giugno.


I supermercati scartano,
i poveri mangiano

Quintali di cibo invenduti messi in commercio dalla grande distribuzione, ancora commestibili, ma da smaltire, sono destinati a associazioni di beneficenza bergamasche. Il progetto si chiama "Buon fine: da spreco a risorsa" e sarà illustrato a istituzioni e associazioni con la "Cena del povero", giovedì 19 giugno, alle 19.30, nella sede della "Quercia di Mamre", in via Roggia Vignola 16 a Treviglio. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra Coop Lombardia, titolare dell'Iper trevigliese, e la onlus locale. Fondata un anno fa da una dozzina di cittadini, animati da un profondo spirito di solidarietà e ospitalità, l'associazione è oggi una realtà che si autofinanzia e sfama un migliaio di persone in difficoltà. A settembre partirà anche la mensa sociale, aperta a tutti, dal lunedì al venerdì. Il cuore pulsante di ogni attività sono due amici, generosi e un po' sognatori: il presbitero monfortano, padre Gianfranco Finardi, già fondatore delle cooperative Berakà e L'Ulivo, oggi al servizio dei campesinos in Perù, presidente onorario, e quello operativo, Renzo Perazza, ex direttore alla Bcc Valle Seriana a Pradalunga e alla Banca della bergamasca a Zanica, da sempre attivo nel volontariato.  Il nome richiama un passo della Genesi. La storia vuole che Abramo piantasse la sua tenda e offrisse cibo e ospitalità nei pressi dell'albero secolare. Sono 155 i soci che prestano servizio nell'associazione. Appartengono a tutte le categorie sociali, metà sono donne.
Perazza, perché quest'iniziativa?
“Provengo da una famiglia modesta, ero orfano di padre e studiavo la notte per garantirmi un futuro. Ricordo che mia madre mi mandava a prendere la minestra al Carcano. Conosco il dramma della povertà e capisco che la gente voglia prendere le distanze, abbia paura. Non è facile". 
La convenzione sottoscritta il 17 febbraio scorso con la Coop cosa prevede?
“Ogni giorno la grande distribuzione deve smaltire come rifiuti quintali di alimenti che non sono più vendibili: perché il packaging è danneggiato, il prodotto è ammaccato, la scadenza è vicina. Pensiamo al pane, il giorno dopo non può essere venduto, ma se messo nel forno, è ottimo. Talvolta, i prodotti sono residui di attività promozionale e campionature di test e lanci”.
Il progetto "Buon fine"è attivo nella Bergamasca all'Iper di Mapello e nei supermercati di Bergamo via Autostrada e Trescore. Ora anche a Treviglio. Con quali modalità?
"Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, alle 15, passiamo a ritirare i prodotti freschi che depositiamo, per breve tempo, nel magazzino di un socio, Angelo Frigerio, nella zona industriale Pip1, in viale Aldo Moro. Qui arrivano subito i rappresentanti delle associazioni per il ritiro”.
Chi sono i fruitori?
“Moltissimi. LAga, l’associazione genitori antidroga, di Pontirolo, il Cps, la famiglia e Suore della Carità di Treviglio, le Caritas del Conventino, di Caravaggio, Canonica e Vailate, gruppi di famiglie e parrocchie. Raggiungiamo circa 800 utenti. Se a questi sommiamo i 171 sacchi che distribuiamo ogni martedì, dalle 10 alle 11, in sede, la Quercia aiuta quasi mille famiglie.  E' doveroso citare, oltre a Coop, anche il sostegno di Bcc, Lions Host, Comune e Cai di Treviglio“.
I benefici del progetto sono molteplici, non solo sociali. Per esempio, la grande distribuzione non deve provvedere allo smaltimento.
"E' vero e ci sono dei risvolti anche culturali: combattere lo spreco è un modo per promuovere stili di vita sostenibili, orientati alla riduzione delle eccedenze. In Italia, solo lo spreco casalingo vale 8,7 miliardi di euro ed è pari allo 0,5 del pil. Solo nel 2013 Coop Lombardia ha recuperato derrate per 2.910.806 euro, offrendo una media di 3.500 pasti giornalieri. A Treviglio, ritiriamo 20-30 scatoloni ogni volta, per tre giorni la settimana".
Il primo aiuto avviene con la consegna dei sacchi con viveri ogni martedì: quale situazione si incontra?
"Abbiamo scoperto che non c'è stata solo l'emergenza del periodo bellico. Anche oggi la comunità ha urgente bisogno di cibo. Un diritto che non va negato a nessuno. Abbiamo cominciato a febbraio con 50 sacchetti contenenti zucchero, latte, fagioli, pasta, pelati, tonno, a volte integrati da altri generi o frutta. Siamo arrivati a 360 sacchetti. Nelle prime dieci settimane abbiamo consegnato 1.713 buste. C'era chi se ne approfittava e così abbiamo valutato le situazioni e consegnato delle tessere“.
Come è composto il popolo dei bisognosi?
“Le persone indigenti ci sono sempre state, ma la crisi ha dato il colpo di grazia. Tutte le storie sono tristi. C'è chi non ha una fissa dimora, chi ha perso il lavoro, altri si sono lasciati andare dopo un lutto. Capitano, a volte, anche professionisti che si riducono a mendicare perché conducono un'esistenza senza più un senso. Fino all'inizio di maggio, il 25% erano italiani, il 75% stranieri. Oggi il 40% sono connazionali. Questo perché il Lions Club si è fatto carico di 40 distribuzioni settimanali, per un anno, a favore dei cittadini. Dapprima la consegna avveniva in viale Oriano, presso gli "Amici di Gabry", oggi nel capannone concesso a titolo gratuito da un nostro socio, Graziano Finardi, fratello del religioso, alla Pip2. La media è di 171 sacchi".
In via Roggia Vignola state allestendo la mensa sociale. Come funzionerà?
“La gestione sarà affidata a noi volontari, che conteremo su tre cuochi. Apriremo a settembre e garantiremo un centinaio di posti o più. Perché ognuno ha diritto a un pasto caldo e poi abbiamo un sogno…".
Quale?
"Offrire un posto dove dormire a chi non ce l'ha. Ci stiamo lavorando". 


Banconote, in arrivo i nuovi “10 euro”.
Al via la campagna di informazione

Il prossimo 23 settembre entrerà in circolazione la nuova banconota da 10 euro, seconda tappa del graduale passaggio alla nuova serie “Europa” (che reca nell’ologramma e nella filigrana il ritratto della figura della mitologia greca da cui il nostro continente prende il nome), che interesserà via via tutti i tagli. Per arrivare preparati alla scadenza e cercare di ridurre i disagi che invece si erano verificati con la messa in circolazione dei nuovi 5 euro, soprattutto per il mancato adeguamento dei dispositivi di accettazione dei distributori automatici, la Banca centrale e le banche nazionali hanno messo in campo un ampio piano di informazione destinato a chi professionalmente opera con il contante.
Tra le varie iniziative, è partita nel mese di giugno – cominciando da Finlandia ed Estonia, fino a coprire l’intera area Euro – la distribuzione a 3 milioni di esercizi commerciali e piccole imprese di opuscoli informativi e “carte animate” sul nuovo biglietto. Nella pubblicazione si esortano le attività ad assicurare che i loro dispositivi per il controllo dell’autenticità e la selezione e accettazione delle banconote siano in grado di trattare il nuovo biglietto da 10 euro. Vengono inoltre illustrate le caratteristiche visive e di sicurezza della nuova banconota, in modo da poterne poi trasmettere la conoscenza alla clientela.
Il restilying del biglietto, ha spiegato Ton Roos, direttore presso la direzione centrale banconote della Bce «fa parte del nostro costante impegno a proteggere i biglietti in euro dal rischio di falsificazione e assicurare che 334 milioni di cittadini nell’intera area dell’euro continuino ad avere fiducia nella loro moneta. Si tratta di un’operazione complessa, tuttavia fin dalla fase di sviluppo abbiamo collaborato strettamente con i principali soggetti interessati, fra i quali i produttori e i fornitori di apparecchiature per il trattamento delle banconote, i fabbricanti e i gestori di distributori automatici, le società di trasporto valori e tutte le altre categorie che per motivi professionali operano con il contante».
Le difficoltà verificatesi in alcuni Paesi, compresa l’Italia, con l’introduzione dei 5 euro (che hanno debuttato il 2 maggio 2013) sono, si può dire, servite da lezione e per la nuova banconota da 10 euro le azioni si sono fatte più serrate. Ad esempio è stato varato con largo anticipo il programma di test in loco, per dare a tutti gli interessati più tempo per l’adeguamento delle apparecchiature, ed è stato semplificato il prestito dei biglietti presso le banche centrali nazionali, rendendo maggiormente flessibili i termini relativi alle garanzie e alla sicurezza.
L’azione centrale si coniuga con quella locale. L’Ascom di Bergamo in collaborazione con la filiale di Bergamo della Banca d’Italia si sta infatti facendo promotrice della novità sui commercianti. In particolare punta a sensibilizzare tre categorie in cui è diffuso l’utilizzo di distributori automatici – benzinai, tabaccai e farmacisti – affinché adeguino o richiedano per tempo l’adeguamento degli accettatori di banconote. Coordina inoltre la partecipazione di tutti i settori agli incontri formativi che la Banca d’Italia proporrà a settembre, focalizzati sulle caratteristiche di sicurezza della nuova banconota.
I nuovi biglietti integrano infatti caratteristiche di sicurezza avanzate, possibili grazie ai progressi nel campo della tecnologia e della sicurezza delle banconote, ma sono anche più resistenti. I tagli più bassi della serie “Europa” hanno infatti un rivestimento protettivo che consentirà di ridurre la frequenza di sostituzione e quindi i costi e l’impatto ambientale.
In Italia nel 2013, secondo i dati della Banca d’Italia, sono stati ritirati dalla circolazione 133.388 esemplari falsi, con un incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente, mentre il dato europeo dice di 670mila banconote ritirate. Numeri ancora contenuti rispetto ai biglietti autentici in circolazione, fa notare la Bce, che però ha il compito di tenere alta la guardia «e rendere le proprie banconote il più possibile difficili da contraffare». Oltre alla revisione tecnica e stilistica, un’altra linea di difesa consiste nel far sì che i cittadini siano ben informati sulle caratteristiche di sicurezza. Da qui i corsi per i commercianti e il materiale informativo, disponibile anche in rete (www.bancaditalia.it/bancomonete/banconote2serie).
L’Eurosistema assicura inoltre che le apparecchiature per la selezione, la verifica e l’accettazione delle banconote siano affidabili nell’individuare e trattenere i biglietti falsi.


Imprese,
tutti
i vantaggi
dell’Incubatore

Da gennaio al Point, il servizio di Bergamo Sviluppo rafforza il suo impegno nel supporto ad aspiranti e neoimprenditori. Il nuovo spazio contesto ideale per le contaminazioni tra aziende

L’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo dal 2001 seleziona e accompagna idee di impresa innovative supportandole nella fase di start up e di sviluppo. Ogni anno il progetto si rinnova per venire incontro alle esigenze dei destinatari e al mutare del contesto economico di riferimento. La novità più importante di quest’anno riguarda la collocazione: da gennaio infatti l’Incubatore è localizzato all’interno del Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine. “La nuova collocazione – affermano Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio, delegati alla creazione d’impresa di Bergamo Sviluppo – ci permette di offrire ad aspiranti e neoimprenditori uno spazio ancora più grande e accogliente, ma soprattutto un contesto più stimolante in termini di possibili contaminazioni tra le nuove imprese che nascono e crescono nell’Incubatore e quelle ormai consolidate che operano all’interno del Point”. “E per le imprese che dopo il periodo di incubazione vogliono restare in questo ambiente – sottolinea Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo – c’è poi la possibilità di insediarsi in spazi più ampi sempre all’interno del Polo. Solo nell’ultimo anno questa opportunità è stata colta da 7 iniziative nate nel nostro Incubatore”. Ma quelle insediate nell’Incubatore godono di altri vantaggi, tra cui la possibilità di accedere più facilmente ai servizi che Bergamo Sviluppo eroga proprio al Point. “Tra questi – specifica Giovanni Fucili, responsabile del progetto Incubatore d’Impresa – i servizi, comunque rivolti a tutte le imprese del territorio, relativi alla tutela e valorizzazione della proprietà industriale, in collaborazione con la Camera di Commercio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo, quelli relativi ai nuovi materiali, in partnership con il PST Galileo di Padova, e quelli sulle norme tecniche in collaborazione con UNI”.

FermoPoint
Il servizio di consegna dei pacchi
per chi ama lo shopping on line

Se dovete ricevere un pacco, ma in casa non c’è qualcuno che possa prenderlo in consegna, non fatene un problema. Dal prossimo mese di settembre, la soluzione sarà a portata di mano. Merito, e ingegno, di Alberto Luisi, ideatore e ceo di FermoPoint, una srl che coinvolge anche Claudio Saloni, socio di capitale. Dopo un anno e mezzo di gestazione, periodo necessario a completare gli studi di fattibilità che hanno confortato nella sostanza la bontà del progetto di servizio, insieme hanno deciso di partecipare al bando promosso da Bergamo Sviluppo per far parte dell'Incubatore al Point di Dalmine. L’ingresso è avvenuto a gennaio scorso, la costituzione della società come start up innovativa due mesi dopo.
“Si tratta di un network di negozi e attività commerciali che effettua servizio di ritiro, conservazione e riconsegna di pacchi per conto terzi – spiega Alberto Luisi -. Si rivolge a tutti coloro che effettuano acquisti on line e hanno il problema di ritirare la merce perché non sono mai a casa”.
A soffrire di questa problematica, infatti, è soprattutto la popolazione più attiva. Dopo l’estate, quando si effettuerà un acquisto on line, si avrà la possibilità di dirottare la spedizione su FermoPoint, che diventa punto di consegna e provvederà ad avvisare il cliente con un sms dell’arrivo del pacco. Il cliente avrà 14 giorni di tempo per ritirare il pacco negli orari e nei giorni di apertura del negozio destinatario del pacco. “Allo stato attuale questo tipo di servizio non viene effettuato – sottolinea Luisi -. La merce in consegna viene posizionata in magazzini lontani dal luogo di destinazione finale. Occorre provvedere al recapito mirato e il flusso di mancate consegne e successive riconsegne grava sui costi di esercizio del servizio, contribuendo anche ad accrescere le emissioni di CO2. Sotto questo aspetto la soluzione prospettata da FermoPoint incide positivamente anche sull’ambiente”. Mentre sono in via di perfezionamento gli accordi commerciali con diversi gruppi, FermoPoint sforna numeri molto interessanti.
“Contiamo di essere a regime tra due anni – dice Luisi -. Prevediamo di creare 3.500 FermoPoint sul territorio nazionale, ovvero essere presenti in tutti i Comuni con oltre 5mila abitanti per garantire una capillarità assoluta. In tal modo riteniamo di aiutare i negozi di vicinato che vedono di buon occhio qualsiasi iniziativa che richiami clientela. Il personale interno conterà tre persone nel 2014, che diventeranno sette nel 2015 e 13 nel 2016. Si tratterà di figure di assistenza, customer service e customer care, e di livello amministrativo.

Irotee
Un network di progettisti
al servizio delle pmi

Irotee è il marchio che racchiude l’esperienza innovativa del network di progettisti creato da Roberto Rota, impegnato nella ricerca e sviluppo in outsourcing. Una decina tra architetti, ingegneri, designer e informatici che 18 mesi fa sono approdati all’Incubatore di Brembate Sopra per poi trasferirsi al Point di Dalmine. Il target di riferimento è rappresentato dalle piccole e medie imprese, alle quali il gruppo di professionisti fornisce in outsourcing un reparto di designer, ricerca e sviluppo, calibrandolo sulle necessità delle singole realtà, anche contoterziste.
“Siamo in grado di accompagnare l’impresa in un rapporto di partnership fin dalle analisi di ricerca preliminare sul prodotto, passando poi alla fase intermedia di progettazione-sviluppo, per giungere fino alla fase finale di promozione, comunicazione e definizione dei servizi post vendita – sottolinea Roberto Rota -. Il modello organizzativo da noi ideato consente di adattarci perfettamente alle esigenze del cliente”.

Spooky Sport
Sport e divertimento
alla portata di tutti i bimbi

Lo sport ha fatto il suo ingresso all'Incubatore, accompagnato dalla esperienza e dalla passione di un insegnante di educazione motoria in una scuola elementare privata. Mirko Perico, legale rappresentante dell’associazione sportiva Spooky Sport, nata nel settembre 2009 a Presezzo ma attiva con i suoi 280 soci sul territorio provinciale, invita da sempre i bambini da 4 a 12 anni a sperimentare più discipline per individuare quella più idonea da praticare. Seguendo il calendario scolastico si organizzano corsi in montagna, al lago e in palestra. A partire dal mese di settembre e seguendo le stagioni si tengono cicli di lezioni di arrampicata, pattinaggio sul ghiaccio, sci alpino, roller e mountain bike, per arrivare a giugno quando si pratica la vela sul bacino d’Iseo. Dal 30 giugno al 1° agosto appuntamento con Spooky Camp, cinque settimane di campo estivo tutto all’insegna dello sport in chiave multidisciplinare.  “L’idea è nata dalla necessità di interpretare un bisogno delle famiglie, desiderose di avviare i propri figli all’attività sportiva ma slegata dall’ottica della competizione, del risultato e dell’agonismo puro, da vivere in un ambiente sereno per impegnare i momenti liberi in forma di aggregazione – dichiara Mirko Perico, presente al Point per portare avanti il progetto di un nuovo soggetto imprenditoriale partendo dall’attività avviata con Spoorky Sport -. L’obiettivo è introdurre nuovi servizi valutando la costituzione di un’altra forma societaria, avvalendoci della consulenza di Bergamo Sviluppo. Pensiamo di promuovere e organizzare eventi e forme di intrattenimento sportivi e non, specialmente serali. Sponsor? Se si facessero avanti vorrei che la loro attività fosse legata al mondo dei bambini, perché vorremmo continuare a inviare un messaggio coerente con i nostri obiettivi”.

PalaParty
Feste in casa più facili.
E non serve la lavastoviglie

Feste, eventi, ricorrenze, momenti speciali da vivere e ricordare. La crisi economica impone sobrietà ma senza rinunciare al piacere di stare insieme. E’ sufficiente rendere la tavola di casa piacevole da vedere, imbandendola con prodotti pratici, del tipo usa e getta, ma che svolgono anche la funzione di elementi provvisori di arredo. Nasce così Palaparty, società che mettere a disposizione, in un catalogo assortito on line, i prodotti per organizzare feste private. L’idea, maturata nel 2013, è di Silvia Gabriele, romana, sposata e residente a Bergamo, ex manager di un’azienda leader nella vendita di accessori per telefonia, la quale dopo la seconda maternità ha provato a realizzare una vecchia aspirazione. La affiancano Alessandro Caruso, milanese, già country manager per diverse aziende, e Roberto Palazzi, bergamasco, ingegnere che segue lo sviluppo del sito web, pronto nel mese di luglio. Intanto Silvia e i due compagni d’avventura sono insediati al Point dal febbraio scorso.
“Vogliamo rendere la tavola bella, elegante e pratica, sia che si tratti di una festa per bambini con tanto di merenda, sia che si tratti di una cena per due – dice la titolare di Palaparty -. Disponiamo di una serie di prodotti che rendono ogni giorno un po’ speciale. Abbiamo referenziato un migliaio di articoli per la fase di start up, la maggior parte dei quali di creazione inglese e americana. E’ la nuova concezione di lifestyle, che permette di imbandire la tavola per vivere momenti gioiosi senza l’assillo di dover lavare i piatti. I nostri utenti finali sono principalmente wedding planner e party planner. Le richieste aumentano e il mercato promette di essere in ascesa”.
Palaparty, realtà unica per la tipologia di servizio offerto, ha già scelto un partner logistico bergamasco che mette a disposizione un magazzino di 15mila mq, i cui spazi sono modulati in funzione delle necessità. Attraverso il sito di e-commerce la consegna è garantire da 24 a 48 ore in tutta Italia. Momenti felici al proprio domicilio con la praticità di non dover fare pulizia.


Isola pedonale, per i commercianti
si può fare. «A patto che…»

Avremo il cuore di Bergamo ai nostri piedi. Il neosindaco Giorgio Gori, come annunciato nel programma elettorale, vuole lanciare un concorso internazionale per disegnare nel giro di due, massimo tre anni, una città a misura di pedone da piazza Pontida a piazza Santo Spirito. Mobilità, luoghi, spazi e tempi del nuovo Sentierone allungato, pronto a sbarazzarsi delle auto da piazza Matteotti a via Tasso e abbracciare la ztl di piazza Pontida e quella di via Pignolo ai due estremi, andranno riorganizzati e ripensati per invitare i bergamaschi a spingersi oltre la tradizionale “vasca” di via XX Settembre e del Quadriportico. La prospettiva dello stop alle auto non lascia certo indifferenti i commercianti che potranno contare, come si legge nel programma elettorale di Gori, su una proposta di riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico.
Di fronte al “footplan” non si levano dei “no” a priori: i commercianti sono pronti ad accogliere la trasformazione del centro cittadino in un’isola pedonale, basta che non si trasformi in atollo deserto e selvaggio come quello dei Famosi. Nelle aree dove è attiva la ztl regna il malcontento per la mancata promessa di migliorare l’arredo urbano e valorizzare le aree, invitando a lasciare l’auto in garage per inforcare la bicicletta o concedersi una passeggiata. Nonostante i divieti dalle auto, piazza Pontida e piazza Santo Spirito ne sono ancora invase e chi sceglie di raggiungerle pedalando non sa dove legare la bici. Eccezion fatta per le stazioni di bike sharing nella piazzetta tra via Pignolo e via Tasso e in largo Rezzara, rastrelliere e reggibici sono dei veri e propri miraggi. Non mancano infine lamentele dei commercianti sull’inflessibilità del regime sanzionatorio al varco elettronico per le operazioni di carico e scarico che complicano spesso consegne e forniture.
In generale, all’indomani delle elezioni, si respira comunque un clima di fiducia e la speranza è di una sistemazione e progettazione organica degli spazi in linea con gli innumerevoli esempi europei da prendere a modello. Per gli esercenti la sfida più importante da portare avanti è garantire a chi vuol concedersi due passi in centro parcheggi a costo calmierato o un servizio di trasporto pubblico più efficiente. 

In via Tasso Fabio Gamba, dell’omonima gioielleria, non manca di criticare l’assenza di cura e di arredi nell’area a traffico limitato e ad esprimere scetticismo di fronte alla scelta di lasciare l’auto parcheggiata in garage da parte dei bergamaschi: «Manca la cultura del muoversi a piedi e per chi visita il centro la passeggiata si limita nella maggior parte dei casi a via XX Settembre e via Tasso – rileva -. La mia è un’attività di nicchia e fortunatamente l’apertura o la chiusura alle auto non va ad incidere negativamente sul mio negozio come purtroppo accade ad altri colleghi che lamentano cali di fatturato, ma di certo non sono indifferente all’arredo urbano. La via pedonale deve esserlo davvero, come lo è, ad esempio, corso Zanardelli nella vicina Brescia, con aiuole, rastrelliere, panchine. Un’area insomma che inviti a passeggiare: via Tasso invece sa ancora di strada e per di più hanno aggiunto questi paletti che non migliorano certo l’arredo urbano. Chiudere alle auto e lasciare la via così non mi sembra avere alcun senso».
Elisa Gatti ha scelto di trasferire la sua attività di vendita di oggettistica moderna da via Santa Caterina a via Pignolo proprio per la presenza dell’area pedonale: «La decisione non mi trova pentita, ma non posso certo dire di essere soddisfatta di un’area senza una panchina, un’aiuola, una rastrelliera per le biciclette oltre alla stazione di bike sharing presente in piazza Santo Spirito. Di fatto la piazza, che rappresenta per la sua conformazione il luogo ideale dove creare eventi e sbizzarrirsi con fiori e tocchi di verde, è invasa dalle auto, in beffa ai cartelli di divieto di sosta. Basterebbero aiuole e panchine a dissuadere il parcheggio selvaggio, abbellire il quartiere, incuriosire i visitatori e creare un centro commerciale all’aperto». L’area va ripensata, a partire da via Tasso: «In occasione del Festival dell’Ambiente di due anni fa realizzammo un percorso verde con piccole piante che punteggiavano la via facendo dimenticare per tre giorni gli orribili paletti di via Tasso e invitando a raggiungere piazza Santo Spirito, con alberi e fiori – continua Elisa Gatti -. Basta poco a rendere più attrattiva l’area e a invitare la gente a rivivere e riappropriarsi della città». I commercianti della via, uniti nell’associazione “Bergamo in piazzetta”, collaborano spesso alla realizzazione di eventi ed iniziative per rianimare il quartiere: «Il 12 luglio in occasione della notte della cultura “Art2night” organizzata dalla ProLoco dopo la visita guidata del Borgo organizzeremo in piazza Santo Spirito una piccola rappresentazione in collaborazione con l’Opera Donizetti».
Silvana Caglioni della Pasticceria Salvi allarga le braccia: «In questi mesi diverse attività da via Tasso a piazza Santo Spirito hanno chiuso. L’area pedonale così non ha senso e lo ha ancora meno spezzare la città con aree in cui l’accesso in auto è vietato ed altre in cui invece è concesso. Da quando hanno chiuso la via sono aumentati i negozi sfitti e la tolleranza è davvero inesistente anche per le operazioni di carico e scarico: basta sgarrare di qualche minuto dall’orario concesso per vedersi recapitare multe. Noi commercianti non siamo comunque contrari alla pedonalizzazione purché sia inserita in un piano organico che interessi tutto il centro. Bisogna inoltre invogliare la gente a passeggiare e non lo si fa certo punteggiando la via con paletti che la rendono claustrofobica. Impossibile poi parcheggiare nell’area la domenica, con il parcheggio chiuso. L’isola pedonale è bellissima, ma se non c’è possibilità di parcheggiare l’auto il rischio è che resti deserta».
Per Rocco Lacanna, responsabile del negozio Giorgio Store in via Tasso, a due passi da San Bartolomeo, la scelta di pedonalizzare è invece «ideologicamente sbagliata»: «In settimana in centro c’è davvero poca gente e credo che a Bergamo manchi ancora la mentalità per muoversi a piedi o in bici – rimarca -. La città è già assediata dai centri commerciali e, se alla crisi si somma l’impossibilità a raggiungere il centro, le attività commerciali che ancora resistono rischiano la chiusura. All’estero le aree pedonali funzionano anche perché esistono parcheggi in prossimità e i mezzi pubblici funzionano». Il confronto con le nostre aree a misura di pedone non è dei più lusinghieri: «I colleghi di via Tasso alta hanno avuto dei pesanti cali di fatturato da quando sono state accese le telecamere. In provincia, ad Albino, in centro non va più nessuno e le attività di prossimità sono in grande sofferenza», continua Lacanna.
Gianni Lenzi della “Casa dei Rasoi”di via Borfuro mostra apertura di fronte al footplan del neosindaco: «L’importante è che l’isola pedonale venga fatta con criterio e portata avanti in modo organico. Le soluzioni a metà lasciano il tempo che trovano ed in città abbiamo diversi esempi negativi. La chiusura di Città Alta non è mai stata gestita in modo consono. Da residente posso constatare ogni giorno la presenza di auto parcheggiate fuori posto, auto in piazzetta sulla Corsarola ed altre irregolarità che sfuggono a sanzioni data la scarsa intensità dei controlli». Per una città a prova di pedone servono mezzi pubblici efficienti e parcheggi a costi calmierato: «Parma è pedonalizzata e cittadini e commercianti sono contenti. Non mancano però parcheggi a due passi dal centro che non arrivano neanche lontanamente a costare i due euro all’ora del nostro centro cittadino e gli autobus hanno una frequenza di 5 minuti. A Bergamo spostarsi in autobus è impossibile: io sarei il primo a muovermi in bus se i tempi di attesa non fossero insostenibili». Il centro ha bisogno di un vero e proprio restyling secondo Lenzi: «La speranza è che venga posto anche un freno all’invasione di bancarelle sul Sentierone che non valorizzano la nostra città, dove non mancano per altro aree più idonee con tanto di parcheggi».
In piazza Pontida Nicola Bosso del bar-tabaccheria “P40” non manca di criticare la gestione della ztl: «Non è stata pensata, né curata. La sensazione è che ci sia limitati ad accendere le telecamere senza intervenire sull’arredo urbano e sulla piazza. Non esiste una rastrelliera per le biciclette, che vengono legate ovunque al primo palo, non c’è l’ombra di un’aiuola. La richiesta dei permessi e delle autorizzazioni prevede un iter burocratico lunghissimo e non esiste la minima tolleranza nemmeno per le procedure di carico e scarico. Piovono letteralmente sanzioni e non possiamo negare di avere avuto un calo di fatturato con l’accensione delle telecamere. A questo punto forse aveva più senso prendere ad esempio l’area C di Milano che tassa chiunque voglia accedere all’area con l’auto». La piazza è tornata ad essere un luogo di ritrovo ma potrebbe essere più viva: «Ci avevano assicurato di poter animare la piazza fino alle 22, ma è capitato di dover spegnere la musica alle 19.30 nonostante fosse uno dei giovedì della movida. Il divieto di mettere casse e amplificatori nelle aree esterne viene ovviato da molti aumentando i decibel in modo esponenziale all’interno. A noi non piacciono questi escamotage, ma sarebbe bello avere il via libera alla musica rispettando lo stop delle 22. Credo che un’area pedonale debba dare agli utenti qualcosa in più, non in meno. Abbiamo esempi a Milano e Brescia da seguire ben noti ai ragazzi che la sera scelgono di imboccare l’A4 per cercare un po’ di vita e sano divertimento».
Tullio Plebani e Erminia Nodari dell’Art Cafè sognano una città a misura di pedoni e ciclisti: «La piazza potrebbe essere un diamante e invece è uno Swarovski. Piazza Pontida è invasa dalle auto e non si vedono né aiuole, né cura, né elementi di arredo e decoro urbano come in qualsiasi altra area pedonale europea. Abbiamo avanzato più volte in Comune la richiesta di dotare la piazza di almeno una rastrelliera per le biciclette, ma la stiamo ancora aspettando. Ci siamo anche offerti di acquistarla direttamente ma non è accettabile pagare poi la tassa di occupazione di suolo pubblico. La speranza è che venga creata un’area pedonale organica e studiata nei minimi dettagli, che renda il centro cittadino più gradevole e accogliente anche agli occhi del turista». Anche per loro, se è vero che la piazza è tornata ad essere un luogo di incontro e aggregazione sociale, si può comunque fare meglio su diversi fronti: «Senza dubbio l’area si è animata, specialmente la sera, ma si avverte la mancanza di una regia: non servono eventi a tutto volume ma iniziative che invitino a riscoprire la convivialità e a vivere la città con rinnovato entusiasmo. Conservatorio, scuola di musica e compagnie teatrali formano ogni anno artisti e talenti che la città dovrebbe valorizzare maggiormente in occasione di manifestazioni ed eventi», continuano i titolari dell’Art Cafè. Non mancano altre criticità: «Non si può ritirare l’immondizia alle sette di sera, quando ci si accinge a cenare in piazza. Il Comune dovrebbe anche far fronte all’assenza di bagni pubblici in centro, pensando magari di seguire l’esempio di altre città che da decenni hanno installato servizi auto-igienizzanti a pagamento».


Giovani Ascom, la solidarietà fa gol

Non è lo sport che riempie gli stadi e tiene incollati alla tv spettatori di ogni latitudine. Ma ha un grande valore lo stesso. Nell’anno dei Mondiali di calcio, il gruppo Giovani dell’Ascom ha scelto di sostenere con il suo tradizionale evento benefico due progetti di inclusione di persone con disabilità attraverso lo sport, patrocinati dal Comune di Bergamo. Si tratta del progetto “Senzacca” dedicato a judo e cicloturismo in tandem, promosso dal gruppo territoriale “Non solo parole” dell’Unione sportiva del Villaggio degli Sposi, e della creazione di una squadra di calcio che partecipi ad un campionato del Csi, portato avanti dalla polisportiva Olimpia della parrocchia di Sant’Anna in Borgo Palazzo.
La serata, organizzata venerdì 13 giugno nel chiostro delle Grazie – capace anche di fare fronte alle bizze del meteo – ha permesso di raccogliere circa 4mila euro, che saranno erogati attraverso il fondo Ascom aperto presso la Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus. L’evento ha anche segnato il decimo anno di fondazione del Gruppo e rilanciato, con le parole del presidente Luca Bonicelli, il valore della solidarietà, dell’amicizia e del fare squadra tra gli imprenditori, mentre il presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio Paolo Malvestiti ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e del cambiamento di cui i giovani sono i principali interpreti. La serata, condotta da Donatella Tiraboschi, è stata inoltre l’occasione per dare il benvenuto alla nuova Amministrazione cittadina, rappresentata da Sergio Gandi.
Dopo musica e buffet, a riscaldare l’atmosfera ci hanno pensato le due brave comiche Alessandra Ierse, nei panni dell’instancabile Bruna, versione al femminile del muratore bergamasco, e Laura Magni, intraprendente sindaco di Bovolone, fino alla consegna dei riconoscimenti agli sponsor e all’estrazione dei premi della lotteria (i biglietti vincenti sono pubblicati sul sito www.confcommercio.bg.it).