Treviglio, San Martino d’oro al commerciante storico

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Giovanni Enrico Bresciani con il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

C’è anche un ex commerciante storico tra le personalità benemerite che riceveranno dal Comune di Treviglio il San Martino d’oro, il riconoscimento civico che viene assegnato in occasione della festa della Madonna delle lacrime, il 28 febbraio.

È Giovanni Enrico Bresciani, 86 anni, per 54 macellaio nel centro storico, fortemente impegnato anche nell’associazionismo imprenditoriale, nella promozione del territorio e nella solidarietà. L’Ascom di Bergamo ha supportato la sua candidatura al premio, in considerazione dell’attiva partecipazione alla vita associativa e per il suo supporto allo sviluppo del commercio.

Dal 1965 al 1999 Bresciani è stato prima vice e poi presidente del gruppo Macellai, seguendo anche le attività della Federazione nazionale come consigliere. È stato inoltre un componente del Consiglio direttivo dell’Ascom e all’inizio degli anni Ottanta ha dato vita a Treviglio alla Cooperativa Botteghe del Centro. Ne è stato presidente per 15 anni, fino al 1996.

Per più di un decennio, fino al 2007, è stato invece alla guida della Pro Loco, di cui oggi è presidente onorario. In questo ambito ha promosso manifestazioni che oggi fanno stabilmente parte del calendario cittadino, a cominciare da “Miracol si grida”, la rievocazione del miracolo della Madonna delle lacrime che il 28 febbraio 1522 salvò la città dalle truppe francesi, e poi ancora la Sagra di Sant’Anna e la festa di San Silvestro al Palafacchetti.

A più di vent’anni di distanza, Bresciani ricorda ancora con dovizia di particolari (67 signore in gara, un milione di lire in palio) anche il concorso con il quale le Botteghe hanno donato a Treviglio un suo dolce tipico, la Turta de Treì, entrata stabilmente nel novero delle specialità orobiche. Negli ultimi tempi la sua sfida, condotta insieme al collega salumiere Lino Ronchi, è stata un’imponente raccolta fondi per donare alla Croce Rossa di Treviglio e della Geradadda due nuove ambulanze indispensabili per garantire la continuità dei servizi.

Treviglio - San Martino d'oroNel 2010 ha anche ricevuto onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. «Grazie a Bresciani – evidenzia il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini – sono cresciuti la delegazione e gli uffici di Treviglio e, in generale, l’intera categoria. Con l’organizzazione di iniziative ed eventi ha inoltre contribuito a gettare le basi del moderno commercio urbano e a quella integrazione e collaborazione tra i soggetti che oggi sono fattori di successo del Distretto del commercio». «La nostra Associazione – aggiunge Fusini – ritiene che premiando Bresciani si riconosca il ruolo portante del commercio per lo sviluppo della città e l’impegno anche di molti altri esercenti che silenziosamente e con grande passione hanno contribuito al benessere dei trevigliesi».


Birra dell’Anno, due premi per Bergamo

Ci sono anche due birre bergamasche tra le 87 premiate dal concorso Birra dell’Anno, il contest organizzato da Unionbirrai dedicato alle produzioni artigianali, che ha vissuto la fase finale sabato a Rimini nel corso dell’evento internazionale Beer Attraction.

birra WAVE_RUNNER - Hammer Villa d'AddaDodicesima edizione, 257 birrifici partecipanti, 1.300 birre, 29 categorie e 72 giudici guidati da Lorenzo Dabove: sono i dati che riassumono la competizione. Nella categoria “Chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American Ipa)” il birrificio Hammer di Villa d’Adda si è aggiudicato il secondo posto con Wave Runner (alc. vol. 6,5%), secca e molto aromatica con un’intensa luppolatura data da un mix di luppoli americani utilizzati in diversi fasi della produzione.

Birrificio Valcavallina - Alba RossaBronzo invece per Alba Rossa del Birrificio Valcavallina di Endine Gaiano nella categoria “Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (Ipa)”. Si tratta di una birra (alc. vol. 6,4%) di colore bruno con riflessi ramati, con cappello di schiuma bianca, piuttosto persistente caratterizzata dall’amaro erbaceo dei luppoli inglesi, già capace di guadagnarsi il secondo posto lo scorso anno al medesimo concorso e la segnalazione nella guida Birre d’Italia 2015 e 2017 di Slow Food come “birra quotidiana”.

Il premio Birrificio dell’Anno 2017 è andato al più noto dei produttori italiani, il cuneese Baladin di Teo Musso.


Ristoranti italiani all’estero, l’albinese Belotti tra i top Usa del Gambero Rosso

Michele Belotti copertina Gambero Rosso UsaGiusto il tempo di festeggiare il primo compleanno del suo locale, Belotti Ristorante e Bottega a Oakland, costa est della Baia di San Francisco, che il trentenne bergamasco (di Vall’Alta di Albino) Michele Belotti è stato riconosciuto dal Gambero Rosso tra i “Top Italian restaurants in the world 2017”, la guida ai ristoranti italiani nel mondo che segnala i locali che sanno diffondere la cultura gastronomica e i grandi prodotti made in Italy, finendo poi sulla copertina dell’edizione internazionale della rivista.

In California dal 2011, già apprezzato a San Francisco, aprendo il suo locale Belotti ha bruciato le tappe conquistando giorno dopo giorno i consensi della critica a stelle e strisce. Della sua proposta vengono esaltati la pasta (la migliore dell’East Bay), gli gnocchi, i piatti con il tartufo, i brasati, la polenta. I maestri ai quali riconosce la sua formazione sono gli stellati Paolo Frosio dell’omonimo ristorante di Almé e Ugo Alciati e Luca Zecchin del piemontese Da Guido Ristorante.

In una intervista ad Affari di Gola del dicembre 2015, poco prima di intraprendere la propria avventura imprenditoriale, aveva raccontato anche della speciale passione per i prodotti bergamaschi, dallo stracchino di Vedeseta ai taleggi alla farina di mais Spinato di Gandino. E nel menù, naturalmente, non mancano i casoncelli (secondo la ricetta di mamma) e i tortelli di polenta taragna.

Il premio del Gambero Rosso – Best Trattoria – non fa che legittimare la sua scelta di valorizzare gli autentici sapori della cucina italiana.

 

 


«Carote, datterini, zafferano: così il gelato diventa un alleato della salute»

Anche il gelato diventa funzionale, capace cioè di fornire, grazie ad uno studiato utilizzo degli ingredienti, sostanze benefiche per l’organismo. In Bergamasca c’è un’esponente eccellente di questa nuova tendenza: Candida Pelizzoli, titolare della gelateria Oasi di Badalasco, frazione di Fara Gera d’Adda, che ha recentemente visto premiati gli anni di ricerca, cura e attenzione al gelato artigianale come alimento nutrizionale completo (e nuova frontiera del gusto) con lo speciale riconoscimento “Gusto & Salute” attribuito dalla nuova edizione della guida del Gambero Rosso “Gelaterie d’Italia” nel corso del Sigep di Rimini.

«Il gelato funzionale è un ottimo alimento, sia dal punto di vista nutrizionale che gustativo – spiega Pelizzoli -. Le caratteristiche dei suoi componenti lo rendono infatti gratificante al palato e altamente digeribile. Grazie all’aggiunta di materie prime di alta qualità, il gelato funzionale è in grado non solo di nutrire in modo sano il nostro organismo, aiutandolo a mantenersi in salute, ma ci appaga con la ricchezza e l’originalità dei suoi sapori. L’attenzione al bilanciamento degli zuccheri, il controllo dei grassi e l’esplorazione di nuovi gusti ci permettono di intendere uno dei prodotti simbolo del “made in Italy” non solo come un alimento buono e nutriente, ma anche funzionale e adatto a tutte le circostanze».

La ricerca degli ingredienti è meticolosa e attenta anche ai prodotti del territorio o di stagione: si va dal gusto carota viola-mora ricco di antociani e caroteni a quello al datterino-lampone fonte di flavonoidi per la presenza del pomodoro, passando per il mix tra pesca e zafferano con il suo apporto di carotenoidi e di fibre. Gusti decisi ma allo stesso tempo leggeri, dove dolce e salato si compensano per il piacere dei palati più esigenti e attenti alla salute. «L’idea è nata per diminuire il carico glicemico e sostituirlo con le fibre – prosegue -, puntando, nel pieno rispetto della normativa europea, ad ottenere funzionalità differenti come il miglioramento della funzione intestinale e del sistema immunitario e la riduzione del colesterolo in base agli ingredienti funzionali utilizzati. Per questo con il supporto di risultati di importanti ricerche ed esperti del settore, il gelato viene proposto come alimento in grado di integrare tutti i nutrienti necessari all’organismo».

Candida Pelizzoli è da sempre in prima fila nella ricerca applicata all’arte del gelato. È presidente dell’associazione Maestri della Gelateria Italiana e festeggerà a maggio i trent’anni del locale che conduce insieme al marito Colombano Mariani e alla figlia Alessandra. Sue le realizzazioni di gelato al vino (2001), gelato alle erbe e piante benefiche (2004), gelato dell’amore (2005), gelato ai liquori (2006) presentate in occasione del Sigep.


Non convenzionali e creative, ecco le vetrine premiate dal Distretto di Zingonia

New central bar - Verdellinocarla alimentari - osio sotto 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un albero di Natale composto da 345 bottiglie di birra (il vetro verde a ricordare le fronde dell’abete), realizzato dal New Central Bar di Verdellino, e un Babbo Natale a gambe all’aria, intento a calarsi nel camino per portare golosi doni gastronomici, allestito da Carla Alimentari di Osio Sotto. Sono due soggetti davvero poco convenzionali i vincitori del primo concorso Vetrina di Natale organizzato dal Distretto del commercio dell’area di Zingonia, che riunisce i comuni di Osio Sotto, Boltiere, Ciserano, Verdellino e Verdello.

Oggi al municipio di Osio Sotto la premiazione dei commercianti, con una targa, una vetrofania per segnalare la vittoria fin dall’ingresso e una giornata alle Terme di San Pellegrino per due persone.

distretto zingonia - premiazione vetrina di Natale - Emanuele Dendena - New Center Bar

Al New Central Bar è andato il premio “social”, destinato all’idea che raccoglieva più “mi piace” su Facebook. Ne ha totalizzati mille, oltre a commenti e condivisioni. «È stata un’operazione che ha coinvolto i clienti e gli amici non solo piano virtuale – precisa Emanuele Dendena, titolare da poco più di due anni del locale in piazza Resistenza -. Da un po’ pensavamo di realizzare un albero di Natale con le bottiglie di birra, il concorso da una parte e la complicità dei clienti dall’altra ci hanno spinti a farlo. Le bottiglie che abbiamo utilizzato sono esclusivamente quelle stappate e consumate nel locale, ognuno si è perciò sentito partecipe dell’impresa, che è anche una sfida alla tradizionale immagine del Natale. I social hanno fatto il resto, creando curiosità, che poi si è trasformata in visite di persona, per vedere da vicino il nostro albero, tutt’ora allestito. Abbiamo persino catturato l’attenzione della Heineken, che ci ha annunciato un riconoscimento per l’uso originale delle sue bottiglie».

distretto zingonia - premiazione vetrina di Natale - Giovanna Rossetti e Gianfranco Armanni - Carla alimentari - Osio Sotto

Carla Alimentari, in via Mazzini, ha invece ottenuto il premio della giuria di qualità. «Ho un’autentica passione per le vetrine e gli allestimenti – dice Giovanna Rossetti, che dall’89 gestisce il negozio con il marito Gianfranco Armanni -. Mi piace l’arte e cogliere spunti in giro. Ho pronti bozzetti per ogni periodo dell’anno, dal Carnevale alla primavera, alle vacanze. Alla vetrina di Natale ci pensavo già da agosto, mio marito l’ha realizzata con mattoni e tegole veri. Credo che sia molto importante che i negozi siano anche belli da vedere, accoglienti. L’immagine conta tantissimo, per distinguersi e mostrare cura in ciò che si propone. Non a caso abbiamo anche divise coordinate e per le Feste abbiamo fatto dei piccoli regali ai nostri clienti».

Al concorso hanno partecipato 111 attività dei cinque Comuni. Felicissima per la partecipazione e il livello delle creazioni la manager del distretto, Delisa Sanzani. «Il premio, alla prima edizione – dice -, voleva essere uno stimolo a fare sempre meglio. È vero che con la crisi e il calo del lavoro si è tutti un po’ demotivati, ma devono essere per primi i commercianti a promuovere ed amare i propri negozi. Alle Amministrazioni poi chiediamo di non dimenticare che il commercio è una risorsa e un volano».

distretto zingonia - premiazione vetrina di Natale - gruppo

I comuni, del resto, non hanno fatto mancare il proprio appoggio all’iniziativa. Presenti alla premiazione il vicesindaco di Osio Sotto, Fabio Paganini, i sindaci di Boltiere e Verdello Armida Forlani e Luciano Albani, e l’assessore al Commercio di Verdellino Lea Ballabio. E se Paganini evidenzia l’importanza della ricerca continua della qualità, «valore riconosciuto dai clienti e premiante», Roberto Ghiodotti, responsabile dei distretti per l’Ascom si sofferma sull’opportunità di sviluppare la presenza sui social. «I “mi piace” – rileva – sono serviti a vincere il concorso ma anche a far conoscere le attività del distretto».

Domani, invece, saranno premiati i clienti. In Camera di Commercio si terrà infatti l’estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria di Natale, iniziativa già in atto da qualche anno che mette in palio tra chi ha fatto acquisti nelle 120 attività aderenti un primo premio da 500 euro in buoni spesa e premi di 300, 200, 100 euro e 50 euro.


Sigep, Val Seriana sul podio con pane e pasticceria

Valle Seriana terra di campioni… del gusto. La 38esima edizione del Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e del caffè, di scena nei giorni scorsi a Rimini, ha consegnato due importanti allori ai professionisti di casa nostra.

panificio zucca - vicitore concorso il pane di alex e sylvia - Giacomo ZuccaGiacomo Zucca, titolare dello storico panificio nella piazza Casnigo, ha vinto il primo concorso nazionale “Il pane di Alex e Sylvia”, ispirato al cartoon che ha caratterizzato il padiglione dell’Unione europea a Expo 2015, dedicato al pane. Dopo la selezione di cinque finalisti, la competizione riminese ha premiato la migliore realizzazione del pane raccontato dall’animazione, simbolo della volontà di coniugare i valori dell’Europa intorno ad un prodotto diffuso in tutte le sue regioni e dalla storia millenaria, un segno di unità nella diversità delle sue componenti, semplice e buono.

I panettieri dovevano partire dalla ricetta base del pane di Alex e Sylvia (con miele o zucchero scuro, burro o olio extravergine di oliva, farina di frumento, fiocchi d’avena e farina integrale come ingredienti principali) e bilanciando materie prime, forma e lavorazione realizzarne la versione più buona e accattivante possibile.

La finale era inserita in un incontro al quale hanno partecipato Fernanda Guerrieri, vicedirettore generale della Fao, e Roberto Capello, presidente dell’Aspan di Bergamo nonché della Federazione Italiana Panificatori, tra i promotori del concorso. Zucca non è nuovo ai successi. Con la Garibalda, pagnotta ormai conosciuta su tutto il territorio provinciale e prodotta anche da altri panifici, ha vinto il concorso “Un pane per Bergamo”, organizzato nel 2009 dalla Camera di Commercio e dall’Aspan.

Ha sfiorato invece di un soffio il titolo mondiale juniores di pasticceria Mattia Cortinovis, che affianca papà Giancarlo (anch’egli plurimedagliato nei concorsi nazionali e internazionali) nella pasticceria di Ranica. In coppia con il bresciano Andrea Marzo è stato staccato di soli sei punti (3.918 a 3.912) dai giapponesi Yokouchi e Yuki Matsuda, che si sono confermati Campioni del Mondo. Terza la Francia (3.733 punti), nove le nazioni in gara (Francia, Giappone, India, Filippine, Singapore, Messico, Polonia, Russia e Italia).

Le creazioni si sono ispirate al tema Planet Fantasy, il potere della fantasia, e sono state valutate in base alla qualità, alla ricerca nell’utilizzo delle materie prime e al perfezionamento del livello tecnico. Il mondiale juniores si è svolto in diretta streaming in tutto il mondo, con repliche notturne per favorire le nazionali con differente fuso orario. «Possiamo racchiudere questo mondiale in una parola: esperienza – hanno commentato i due ragazzi -. Un anno di allenamenti, poi questa sfida così incerta. Siamo soddisfatti, abbiamo dato il meglio di noi e in gara abbiamo fatto meglio di quanto non ci riuscisse nelle settimane scorse». Mattia Cortinovis, 22 anni il prossimo aprile, aveva vinto due anni fa, sempre al Sigep, il campionato italiano di pasticceria juniores.

 


L’Abbraccio di Natale immortalato in 3mila foto. Lo scatto vincente è di tre universitarie

Sono tre universitarie, tre giovani amiche di Leffe e Nembro, le vincitrici del Concorso “Abbraccio di Natale”, ideato dal Visit Bergamo e dal Duc di Bergamo, nell’ambito del progetto di illuminazione della città durante il periodo natalizio: Giulia Gelmi, che ha pubblicato la foto sull’App VisitBergamo Contest, Giulia Bergamelli e Alessandra Cassina. Gli scatti nelle due installazioni multimediali – via XX Settembre e piazza Vecchia – che le ritraggono abbracciate, sorridenti e con un cappello da elfo natalizio sono valsi loro il premio del contest, la cena al ristorante tristellato “Da Vittorio”, a Brusaporto.

abbraccio di natale - vincitrici 2 abbraccio di natale - vincitrici

Alla competizione hanno preso parte oltre 1.000 fotografie, caricate, come da regolamento, sull’App di VisitBergamo Contest, mentre sono state 3.064 quelle scattate e pubblicate, oltre che sull’App, sui siti di Visit Bergamo, sul portale del Duc e sui social network. I partecipanti sono stati per l’85% lombardi, il 10% proveniva dal resto d’Italia e il 5% dall’estero (Stati Uniti, Giappone, Spagna, Svizzera, Germania, ecc.).

Le fotografie sono state realizzate nel periodo di apertura al pubblico delle due installazioni multimediali ed “emozionali” allestite in centro e in Città alta: dall’8 dicembre all’8 gennaio tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 23, grazie al “presidio” di trenta ragazzi provenienti dalle scuole superiori bergamasche.

La campagna natalizia prevedeva anche di destinare un euro in solidarietà per ogni scatto pubblicato. Il conto è stato perciò presto fatto e 3.064 euro sono stati devoluti dal Duc al fondo comunale #amatricianasolidale. Il progetto ha potuto inoltre contare su 9 km di luminarie per le vie della città e 20 grandi cuori rossi, che hanno colorato in maniera nuova alcune delle piazze principali: Quadriportico del Sentierone, Piazza Sant’Anna, Borgo Santa Caterina, Propilei di Porta Nuova e Piazza Carrara. All’iniziativa hanno poi aderito più di 300 negozianti, che durante il mese di dicembre hanno consegnato ai loro clienti materiale informativo e priority pass per accedere ad una delle due installazioni.

Gli allestimenti sono stati promossi da Duc Bergamo ed hanno avuto il patrocinio del Comune di Bergamo, di VisitBergamo, della Camera di Commercio di Bergamo, di Ascom Confcommercio Bergamo e di Confesercenti Bergamo; la direzione artistica è stata di Enzo Catellani. Il progetto è stato coordinato da Beppe Acquaroli e Alessandro Riva.

Durante la consegna del premio i promotori, senza nascondere qualche sbavatura nei tempi e nelle modalità della realizzazione, hanno sottolineato il valore innovativo dell’iniziativa, il coraggio di cambiare e le difficoltà che ogni novità porta con sé, lanciando perciò da subito l’obiettivo di proseguire il percorso nel 2017 con nuovi accorgimenti.

abbraccio di natale - foto


Il premio/ Vesuvio, quattro fratelli paladini della pizza e dei sapori del Sud

Domenica 18 dicembre alla Fiera di Bergamo è avvenuta l’assegnazione del Riconoscimento del Lavoro e del Progresso economico, il premio della Camera di Commercio di Bergamo, giunto alla 56esima edizione. Sono state consegnate quattro benemerenze e 82 premi a coloro che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici.

Nella categoria imprese – con più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, sia in forma individuale sia in forma societaria – i premi sono stati 14, quattro dei quali ad attività commerciali. Si tratta del fiorista F. lli Ravasio di Bergamo (77 anni e 5 mesi), il negozio di calzature di Francesco Pezzoli di Villa d’Ogna (68 anni e 4 mesi), del Panificio Vanotti di Bergamo (54 anni e 7 mesi) e del ristorante pizzeria Vesuvio di Bergamo (46 anni e 1 mese).

Ecco la storia del ristorante pizzeria Vesuvio

vesuvioLa data di nascita ce l’ha scritta nell’indirizzo internet, www.vesuvio1970.it. Facile perciò fare il conto: il ristorante pizzeria Vesuvio di via Borgo Santa Caterina ha 46 anni e la Camera di commercio gli assegna il riconoscimento per la lunga carriera. Lo si sa, del resto, che è uno dei locali storici per la pizza a Bergamo e per la cucina mediterranea, ideale completamento di una proposta tutta ispirata ai sapori del sud.

A fondarlo sono stati Giovanni Ferrara e la moglie Oliva Filomena, originari di Tramonti, il comune in provincia di Salerno che ha dato i natali a tanti pizzaioli sparsi per il mondo, con una buona rappresentanza anche in terra bergamasca. Poi la gestione è passata nelle mani dei quattro figli, Salvatore, Teresa, Alfonso e Luigia, che si sono divisi i compiti tra amministrazione, cucina e forno della pizza. La sede è sempre stata lì, alla fine (o all’inizio per chi viene dalla Valle) del Borgo d’oro, ma si è prima rinnovata, negli anni Novanta, e poi ingrandita, negli anni Duemila, raddoppiando la capienza a 250 posti.

«Che cosa ci ha permesso di arrivare a questo traguardo? Semplice, lavorare da mattina a sera», afferma con schiettezza Salvatore Ferrara. «La pizza, naturalmente, è il nostro punto di forza – prosegue -. Adesso c’è la tendenza a trasformarla in un piatto gourmet con ingredienti e abbinamenti ricercati. Noi invece continuiamo a prepararla nel modo tradizionale, puntando sulla selezione delle materie prime e la preparazione accurata. Del resto, con una clientela così ampia e consolidata come la nostra è difficile pensare di proporre cambiamenti netti, non ci si può scostare troppo dalla linea che ha sempre caratterizzato il locale. Le novità le inseriamo gradualmente, abbiamo cominciato con gli impasti integrali, ora ci stiamo muovendo per il senza glutine». Quando parla di clientela consolidata vuole dire di generazione in generazione, con i bimbi di un tempo che tornano con i propri figli. «Il resto della proposta è rappresentato dalla cucina mediterranea con piatti soprattutto di pesce e citerei anche i dolci – conclude – quasi tutti fatti da noi».


Il premio/ Cèco, il calzolaio novantenne che ha fatto le scarpe anche a una mucca

Domenica 18 dicembre alla Fiera di Bergamo è in programma l’assegnazione del Riconoscimento del Lavoro e del Progresso economico, il premio della Camera di Commercio di Bergamo, giunto alla 56esima edizione. Saranno consegnate quattro benemerenze e 82 premi a coloro che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici.

Nella categoria imprese – con più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, sia in forma individuale sia in forma societaria – i premi sono 14, quattro dei quali ad attività commerciali. Si tratta del fiorista F. lli Ravasio di Bergamo (77 anni e 5 mesi), il negozio di calzature di Francesco Pezzoli di Villa d’Ogna (68 anni e 4 mesi), del Panificio Vanotti di Bergamo (54 anni e 7 mesi) e del ristorante pizzeria Vesuvio di Bergamo (46 anni e 1 mese).

Ecco la storia di Francesco Pezzoli

Novant’anni compiuti, 78 dei quali passati a realizzare, aggiustare e vendere scarpe. Un curriculum che se non è da record poco ci manca quello di Francesco Pezzoli, strenuo difensore dell’unico negozio di calzoleria di Villa d’Ogna, che solo alla fine dello scorso anno, con ben 89 primavere sulle spalle, ha alzato bandiera bianca e chiuso l’attività. Lo ha fatto a malincuore perché lui ci tiene a mostrare il suo lavoro e perché il suo laboratorio, in via Beato Alberto, è una sorta di museo, dove vedere le forme in legno con cui si realizzano le diverse scarpe, gli attrezzi del mestiere e pezzi storici come gli scarponi con i chiodi che realizzava per i soldati e i partigiani.

Ad affiancarlo in negozio la moglie Anna Maria Cagninelli, 85 anni, altro monumento alla longevità lavorativa, mentre le figlie hanno scelto altre strade professionali. «Ho cominciato come garzone a 12 anni – ricorda Pezzoli, più noto come Cèco -. A 16 mi sono messo in proprio e attorno ai 25-26 anni ho aggiunto la vendita di scarpe. Sono andato avanti fino ad adesso, ma oggi voler fare questo mestiere sarebbe da stupidi».

In tempi in cui le scarpe si possono anche acquistare on line senza nemmeno provarle è difficile persino immaginare cosa sia una calzatura fatta a mano e cosa significa confezionarla. Ma Cèco riesce benissimo a dare un’idea del suo su misura, citando il suo cliente più speciale: una mucca di proprietà di una famiglia di Nasolino. «Aveva un problema alle unghie delle zampe anteriori e non usciva più dalla stalla – ricorda -. Ho realizzato uno stivaletto ed è tornata al pascolo. Mi hanno pagato il lavoro e regalato uno stracchino».

Da abile maestro artigiano Pezzoli ha anche rivolto manualità e creatività nella scultura del legno arrivando a realizzare, da autodidatta, opere molto apprezzate, che raffigurano soprattutto animali e figure umane che lavorano.


Il premio / Ravasio, il negozio di fiori che fa crescere i papaveri sui Colli

Domenica 18 dicembre alla Fiera di Bergamo è in programma l’assegnazione del Riconoscimento del Lavoro e del Progresso economico, il premio della Camera di Commercio di Bergamo, giunto alla 56esima edizione. Saranno consegnate quattro benemerenze e 82 premi a coloro che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici.

Nella categoria imprese – con più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, sia in forma individuale sia in forma societaria – i premi sono 14, quattro dei quali ad attività commerciali. Si tratta del fiorista F. lli Ravasio di Bergamo (77 anni e 5 mesi), il negozio di calzature di Francesco Pezzoli di Villa d’Ogna (68 anni e 4 mesi), del Panificio Vanotti di Bergamo (54 anni e 7 mesi) e del ristorante pizzeria Vesuvio di Bergamo (46 anni e 1 mese).

Ecco la storia di Ravasio Fiori

«Mi piace talmente, che quasi non è un lavoro». È la felice sintesi nella quale Adriano Ravasio, 68 anni, racchiude la propria attività, il negozio di fiori in largo Belotti, nel centro di Bergamo, dove sarà capitato a tutti di soffermarsi almeno una volta ad apprezzare le accurate composizioni. Dietro le vetrine, l’azienda ha sempre avuto anche una seconda anima, la coltivazione diretta dei fiori sui colli di Bergamo, nella zona di Borgo Canale, più protetta e quindi adatta allo scopo.

«Tutto ha avuto inizio nei primi del ‘900 con il prozio Ernesto, che faceva il giardiniere ed ha trasmesso la passione ai nipoti, ossia mio padre Vittorio e mio zio Eugenio». Sono loro i Fratelli della denominazione aziendale ed entrambi ci hanno messo del proprio nello sviluppo dell’attività. È stata aperta da Eugenio, di ritorno a Bergamo dopo aver lavorato ai giardini vaticani, affiancato poi da Vittorio che dal campo di prigionia inglese in Sudafrica è tornato con i preziosi semi di un papavero allora sconosciuto in Italia, “Iceland Popy” o “Papaver Nudicaule”, molto simile al papavero di campo ma più robusto e con un doppio ordine di petali, del quale i fratelli Ravasio sono riusciti ad ottenere molteplici colori: rosso, arancio, rosa e bianco.

«È un po’ l’emblema della nostra attività – afferma Adriano – e continuiamo a coltivarlo, insieme ad altri fiori, soprattutto quelli “dimenticati” come le zinnie, le dalie, i fiori di pisello e i non ti scordar di me. La produzione diretta, curata da Giovanni Battista, figlio di Eugenio, è un elemento che ci caratterizza, l’altro è la capacità di proporre qualcosa di diverso da ciò che si può trovare normalmente: una stella di natale confezionata con gusto è un’altra cosa».