Il Tribunale del Lavoro di Bergamo ha sentenziato oggi che il personale Ryanair operante sugli aeromobili registrati in Irlanda (definiti come “Territorio Irlandese” in ambito legale) era correttamente assunto e assicurato socialmente in Irlanda, e che il vettore ha versato correttamente in Irlanda i contributi previdenziali tra il 2006 e il 2010, sotto la legge dell’Ue. Per il Tribunale, insomma, non ci sono basi per le richieste – da parte dell’Inps – secondo cui l’equipaggio Ryanair, lavorando su aerei registrati in Irlanda e pagando correttamente i contributi in Irlanda, avrebbe dovuto pagare questi contributi in Italia. La sentenza sostiene la posizione confermata dalla Corte di Cassazione, dal Tribunale del Lavoro di Bologna e da molte altre corti nazionali in tutta Europa, che hanno sentenziato che il luogo di lavoro di un equipaggio aereo (piloti e personale di cabina) è l’aeromobile registrato su cui essi svolgono le proprie mansioni. Questa sentenza annulla la precedente sentenza da parte dell’Inps per il pagamento di 9,4 milioni di euro di contributi sociali relativi a questo periodo. Robin Kiely di Ryanair ha dichiarato che “la sentenza del Tribunale del Lavoro di Bergamo conferma ancora una volta che Ryanair rispettava pienamente la legge irlandese ed europea, e che il personale Ryanair era nel giusto nel pagare i propri contributi previdenziali in Irlanda, e non in Italia, tra il 2006 e il 2010. Ryanair è una compagnia aerea registrata in Irlanda e i nostri piloti ed equipaggi lavorano su aeromobili registrati in Irlanda, definiti come territorio irlandese secondo la regolamentazione dei lavoratori del trasporto dell’UE. In particolare diamo il benvenuto al fatto che i nostri equipaggi, che hanno già pagato i propri contributi in Irlanda, non dovranno pagare 9,4 milioni di euro di tasse doppie in Italia”.