Romano, negozi contro le strisce blu in piazza Fiume

Pietro Giussani, macelleria, via Tadini 60, aperta da trent’anni

Pietro Giussani - Romano di Lombardia rid
 Lei è il presidente dell’associazione dei negozi, qual è la situazione a Romano?

«Purtroppo la grande distribuzione sopperisce alle necessità della clientela. Noi ci perdiamo, ma a pagare lo scotto sono anche le generazioni future. Chi è quel giovane che oggi apre un’attività con tutti i costi che comporta? Magari all’inizio c’è l’entusiasmo, ma poi appena si alza la saracinesca sono spese su spese».

Quali sono i settori che, invece, funzionano?

«Bar e pizzerie da asporto. Lo Stato ha liberalizzato all’eccesso e oggi si vedono tabaccherie che accanto a sigarette e valori bollati offrono anche caffè e cappuccini. Un’assurdità, a mio parere, perché non ci si improvvisa barman».

Il sindaco vorrebbe installare le telecamere intelligenti, ovvero che leggono la targa, cosa ne pensa?

«È un modo per tutelare la zona a traffico limitato dall’entrata di chi non è autorizzato. Ma è un’iniziativa che mi lascia perplesso. Credo che sia un ostacolo ulteriore per chi lavora e magari aspetta la merce dai fornitori».

 

Valerio Pagani, bar La Chicheria, via Tadini 40

Valerio Pagani - Romano di Lombardiab ridQual è la priorità per incentivare le attività a Romano?

«Io punterei a sistemare la situazione dei parcheggi in piazza Fiume: introdurrei quelli a disco orario, fino a due ore, e lascerei solo un quarto a pagamento. Le strisce blu vanno bene per chi deve fare una commissione veloce in centro, non per chi ci lavora o vuole passare un pomeriggio a fare shopping. Sono penalizzanti».

Oggi dove parcheggiano i clienti?

«Piazza Fiume è sempre vuota, proprio perché cara: 80 centesimi all’ora. In compenso, il parcheggio dell’ospedale, che è gratuito, è sempre strapieno. Ma crea un disagio alla gente che ha bisogno di fermarsi per fare esami o andare a far visita a parenti ricoverati».

Mariano Costardi, “Pavone Rosso”, negozio di scarpe e pelletteria, avviato trent’anni fa in via Rubini 9

Mariano Costardi - Romano di Lombardia ridCome si fronteggia la crisi degli acquisti?

«Anche i giganti al giorno d’oggi faticano. Le regole del mercato valgono per tutti. Molti nostri colleghi restringono l’offerta scegliendo di vendere solo articoli da donna oppure puntano a risparmiare sulle spese per il personale con una gestione familiare».

La vostra strategia qual è?

«Noi, al contrario, crediamo che sia importante proporre una vasta gamma di prodotti e di qualità».

Dunque, non pesa la concorrenza dei centri commerciali che sono a pochi chilometri da Romano?

«Non possiamo lamentarci. Anzi, direi che ci hanno aiutato a fare una selezione».

In che senso?

«Chi è andato là, e magari ha acquistato, poi è tornato da noi».

Pinuccia Bedoschi, Elisabeth abbigliamento uomo e donna e bigiotteria, via Tadini 6

Pinuccia Bedoschi - Romano di Lombardia ridQual è la priorità dei commercianti in questo momento?

«Chiediamo all’amministrazione che i parcheggi di piazza Fiume non siano a pagamento. Noi che gestiamo attività ne risentiamo molto. Ogni ora dobbiamo chiudere e correre a cambiare il tagliandino, altrimenti il vigile è già pronto a fare la multa».

Qual è la situazione delle vendite?

«Il negozio è appena nato, avviato lo scorso novembre. La passione è tanta, per ora si sopravvive».

Cosa, invece, funziona?

«L’associazione dei commercianti ci tutela molto e bene. La quota di adesione è bassa rispetto alle attività proposte: eventi, luminarie, vetrine a tema. Anche grazie al loro contributo nel rendere vivo il paese, la situazione è migliore di altri centri vicini e più grandi, come Treviglio».

Silvana Russi, “Casa del bambino”, abbigliamento, via Tadini 11

la casa del bambino - Romano di LombardiaQual è la situazione del commercio?

«Pessima».

Se avesse la bacchetta magica cosa farebbe?

«Trasformerei tutte le strisce blu dei parcheggi in bianche».

Perché?

«Non mi sembra giusto che chi lavora qui otto ore al giorno debba pagare per parcheggiare la propria auto. In secondo luogo, ci sono troppi ambulanti senza permessi e questuanti che infastidiscono i passanti. Per noi scatta subito il verbale per la minima svista. Loro sono liberi di muoversi, importunare e vendere».

Il negozio è stato avviato oltre mezzo secolo fa. Quali sono stati gli anni più difficili?

«Con la crisi ormai ci conviviamo. Mia suocera, Maria Teresa Martinelli, che è la titolare, sostiene che il 2014 sia stato l’anno più nero. I clienti vogliono risparmiare e si rivolgono agli shopping center. Chi vuole il capo bello, viene ancora qui. Per fortuna»”.

Alessandro Bonetti, “Civico 54”, negozio di abbigliamento, via Tadini 54 e via Stadio 12/14

Alessandro Bonetti - Romano di Lombardia ridCome vanno gli affari?

«È un disastro, in tutti i sensi. Non arriva gente, i negozi sono deserti».

Quale potrebbe essere l’aiuto dal Comune?

«Va tolta la riga blu, almeno a metà parcheggi che sono al servizio del centro storico. Dà fastidio a tutti, a noi commercianti che lavoriamo, ma anche a chi deve fare acquisti o commissioni».

Ci sono altre pecche?

«Manca la vigilanza. Ci sono ambulanti che fermano con insistenza le persone e offrono di tutto, dai fiori a scarpe e borse. Il giovedì mattina, quando c’è il mercato, la situazione è fuori controllo. Così non va bene».

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