“Nel contesto delle celebrazioni per il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, nel 1915, i calendari delle manifestazioni, così come gli scaffali delle librerie, si stanno riempiendo di date e di titoli: si tratta, indubbiamente, di una grande occasione di studio e di riflessione sul primo conflitto mondiale, ma, purtroppo, si tratta anche di una formidabile ribalta per storici dell’ultima ora ed avventizi assortiti, che cercano di appendere il proprio cappello al chiodo della ricorrenza storica. Questo, oltre ad ingenerare un certo fastidio negli addetti ai lavori, rischia di creare negli appassionati e nel pubblico una specie di assuefazione, il cui portato peggiore sarebbe la tendenza a considerare sullo stesso piano tutti gli interventi e tutti i contributi. Manca, per dire in breve, un’organizzazione degli studi: è assente o latitante un’analisi sistematica e settoriale della prima guerra mondiale. Per questo motivo, l’associazione Alle Radici della Comunità ha deciso di affrontare questo intenso quadriennio con un approccio diverso: analitico ed ordinato cronologicamente. In questo quadro si colloca l’incontro con Giuseppe Parlato e Marco Cimmino, incentrato sulle dinamiche, gli equivoci, gli errori e le forzature che condussero un’Italia fondamentalmente neutralista ed ancora in larga parte triplicista nei suoi vertici politici a quella specie di colpo di stato in minore che fu il patto di Londra, anticamera del nostro ingresso nel conflitto al fianco dell’Intesa. L’appuntamento – intitolato “Subito prima del Diluvio: Gli errori, gli equivoci, i pregiudizi che portarono allo scoppio della Grande Guerra” – è fissato per il 27 marzo, alle 20,45, nella sede dell’Associazione Torquato Tasso, in via Tasso 7, a Bergamo. Le relazioni dei due storici, , partendo dal groviglio intricatissimo della cosiddetta “crisi di luglio”, che precipitò il mondo in guerra, ruoteranno intorno alla neutralità italiana, alla questione dell’interventismo e del neutralismo e ai molteplici inganni ed equivoci che maturarono in quei giorni concitati. Temi fondamentali, ma, forse per la loro stessa complessità, spesso trascurati tanto dalla manualistica quanto dalla divulgazione storica”.