A Bergamo si rileva un progressivo peggioramento della sicurezza percepita tra gli imprenditori del commercio, turismo e servizi. È quanto emerge dalla ricerca affidata a Format Research da Confcommercio Bergamo in occasione della 12esima Giornata della Legalità – accompagnata dallo slogan “Legalità ci piace!”– promossa da Confcommercio Imprese per l’Italia il 14 maggio. Secondo gli imprenditori del terziario di città e provincia il clima di sicurezza si è incrinato maggiormente a livello nazionale (per il 40,4%), territoriale (34,6% a livello provinciale) e per il 27,8% nel comune in cui ha sede l’impresa.
Le rapine risultano il fenomeno criminale percepito in maggiore aumento dagli imprenditori del terziario di Bergamo (il 31,7%) seguite da furti (30,9%), aggressioni e violenze (30,7%). Seguono, a stretto giro, atti di vandalismo(28,3%). L’esposizione a usura, estorsione e racket è un rischio avvertito dal 21,3% degli imprenditori. Le azioni violente legate alle baby gang sono in aumento per il 21,8% (percentuale superiore alla media nazionale -21,3%- e leggermente inferiore al dato dell’area geografica di riferimento del Nord Ovest, con 22,6%). Il dato, particolarmente avvertito nelle aree centrali a ridosso della stazione a Bergamo e nei maggiori centri urbani in provincia, supera per la prima volta contraffazione (19,5%) ed abusivismo (12,6%), i reati storicamente più sentiti dalle imprese del terziario, in particolare del commercio. Il crimine si nasconde sempre più dietro la tastiera: la nuova frontiera degli attacchi viaggia sul web, dalle truffe alle frodi informatiche, fenomeni avvertiti qui più che altrove. La percezione del rischio nel nostro territorio, rilevato dal 25,4% degli imprenditori, è di 6,5 punti superiore al dato nazionale (18,9%) e 4 punti sopra l’area geografica di riferimento (Nord Ovest, dove si attesta al 21,4%).
I furti restano il crimine che preoccupa maggiormente gli imprenditori dei settori del commercio e del turismo di Bergamo sul piano della sicurezza della propria impresa o persona e di quella dei propri collaboratori (33,7%). Seguono gli atti vandalici (26,1%) e le già citate truffe e frodi informatiche (25,4%). A distanza le aggressioni (15,7%) e le azioni violente delle baby gang (4,6%).
Quanto alle misure messe in campo, quasi 8 imprese su 10 (78,1%) hanno investito negli ultimi anni nella sicurezza. Le soluzioni più adottate sono gli impianti di allarme e antifurto o controllo degli accessi (48,1%, dato in linea con il 48% del Nord Ovest, inferiore al 53,4% nazionale dato inferiore ) e i sistemi di videosorveglianza (47,2%, dato inferiore sia al 56,6% del Nord Ovest, nonché distante dal 64,3% nazionale). Il 18,5% degli imprenditori bergamaschi ha investito nella formazione del personale (contro l’8,1% del Nord Ovest e il 5% nazionale), l’11,1% nella vigilanza non armata (contro il 6,4% del Nord Ovest e il 7,7% nazionale), il 5,6% in quella armata (contro il 5,2% del Nord Ovest e il 6,5% dell’Italia).
“La percezione di sicurezza è peggiorata tra gli imprenditori negli ultimi dodici mesi, anche alla luce dei recenti e gravissimi fatti di cronaca– commenta Luciano Patelli, vicepresidente vicario Confcommercio Bergamo-. Si accentua il timore verso reati al patrimonio, dalle rapine ai furti, oltre ad aggressioni, violenze e atti vandalici: più di un imprenditore su tre – 38,9%- avverte questo rischio. In crescita il timore legato al fenomeno delle baby gang e delle loro azioni violente. In aumento la percentuale di coloro che sono preoccupati per l’esposizione a usura ed estorsione. Questo segnala la vulnerabilità del nostro sistema, ma anche una maggiore consapevolezza tra gli imprenditori. Da parte nostra desideriamo ricordare che siamo sempre accanto a tutti gli associati, a fianco della legalità, in qualsiasi difficoltà. Continueremo l’opera di sensibilizzazione, informazione e prevenzione contro le infiltrazioni criminali, fondamentale perché il tessuto imprenditoriale abbia buoni anticorpi a difesa di questi fenomeni insidiosi, che si annidano a tutti i livelli anche nel nostro territorio”.
“La percezione della sicurezza è peggiorata particolarmente nel nostro territorio nell’ultimo anno: è così per il 34,6% degli imprenditori, percentuale nettamente al di sopra del dato nazionale (30%) e a quello dell’area geografica di riferimento del Nord est (32,3%)—commenta il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini–.Qui più che altrove si avverte come più forte il rischio dei furti (33,7%), che è nettamente superiore al dato del Nord Ovest (22%) e italiano (25,3%). Di contro, seppur con un peggioramento anche nel nostro territorio, in particolare in alcune aree, il dato relativo ai rischi di aggressioni e azioni violente delle baby gang ai danni della propria impresa, è decisamente basso (4,7%) rispetto al preoccupante dato del Nord Ovest, 22,6%, e del resto d’Italia, 21,6%. Una vera piaga per le aree metropolitane italiane, senza esclusione di Bergamo, dalla città ai maggiori centri. Anche il fenomeno della mala movida è avvertito solo in alcune aree circoscritte, anche se è in aumento. Nonostante i rischi percepiti, sono ancora poche le imprese ad aver adottato misure preventive efficaci, anche per la cyber security, che merita la giusta attenzione”.