Ospedale, scattato per la prima volta il piano di emergenza “Pemaf”

FiobbioSono avvenute oggi pomeriggio le dimissione dei 16 pazienti coinvolti nell’incendio della Comunità di Fiobbio di Albino che erano stati trattenuti in osservazione temporanea al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Poco prima hanno ricevuto la visita dell’assessore alla Salute e vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, accompagnato dal direttore generale dell’Asl di Bergamo, Mara Azzi, a Bergamo per sincerarsi delle loro condizioni e delle cure ricevute.

In totale all’Ospedale Papa Giovanni XXIII nella notte sono stati valutati 26 pazienti adulti, di cui 2 codici rossi e 24 codici gialli. I due codici rossi sono stati intubati, stabilizzati e trasferiti per trattamento iperbarico all’Ospedale Niguarda di Milano e all’Ospedale Città di Brescia. Le loro condizioni sono in miglioramento.

L’Ospedale Papa Giovanni per far fronte all’emergenza ha attivato il PEMAF, il Piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti, aggiungendo ai 7 infermieri già in servizio il Coordinatore Infermieristico, 4 infermieri, di cui due con competenze psichiatriche, e prolungato la presenza in servizio di altre due persone fino alle 3 di questa mattina. In shock room invece erano al lavoro due anestesisti – rianimatori, un medico di Pronto soccorso per la gestione dei codici rossi, un medico di Pronto soccorso per la gestione dei codici gialli e verdi, un tossicologo, un chirurgo, uno psichiatra e il medico reperibile della Direzione Medica di Presidio.

“E’ stata la prima volta che abbiamo attivato il PEMAF – sottolinea il direttore generale Carlo Nicora – e tutto ha funzionato alla perfezione. Il personale del Centro Emergenza Alta specializzazione (Eas) simula periodicamente queste situazioni e quindi i meccanismi sono ben oliati. Voglio comunque ringraziare tutti per la disponibilità e professionalità con cui hanno gestito la non facile situazione, gestendo anche altri pazienti critici arrivati in Pronto Soccorso nelle stesse ore”.

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