L’associazione: «La salvezza del paese passa dal commercio»

Collaborazione, innovazione, impegno. Sono queste le parole d’ordine che “Il Commercio per Ponte” ha in mente per il rilancio del paese. Con la crisi dei consumi in atto, infatti, nessuno può pensare di farcela da solo.

Tiziana Restivo - presidente dell'associazione "Il commercio per Ponte"
Tiziana Restivo – presidente dell’associazione “Il commercio per Ponte”

E così, la promozione di un sistema che crei coesione tra i negozianti è diventata una priorità per l’associazione guidata da Tiziana Restivo, titolare del Negozietto di via Vittorio Emanuele, e che annovera nel suo direttivo Stefano Cattaneo (vicepresidente), Dalila Frosio (tesoriere), Barbara Perico (rappresentante di via) e Giuseppe Mariggiò (segretario). «Il sistema del commercio rappresenta la catena di trasmissione del tessuto urbano – spiegano –. Sostenere il commercio significa mantenere vivo un paese e una comunità altrimenti condannate alla marginalità. Ci vuole anche innovazione perché il modo di comprare è cambiato e i commercianti devono essere capaci di intercettare questo cambiamento. Bisogna fare un salto culturale e noi, come associazione, vogliamo essere al fianco dei commercianti con una nuova missione, un nuovo programma e nuove iniziative. Infine, impegno, perché senza assunzione di responsabilità non ci può essere cambiamento che deve cominciare da ciascuno di noi. La salvezza del paese riguarda tutti. Per questo, mantenere vivo il commercio a Ponte San Pietro significa dotare il paese degli anticorpi per la difesa del nostro territorio, presidiare le nostre strade dalla minaccia dilagante dello spaccio di stupefacenti, mettere un argine al degrado. Ma di fronte agli ultimi attacchi di un’immigrazione fuori controllo, dedita allo spaccio selvaggio e alla microcriminalità, il paese deve trovare la forza di stare insieme e di reagire».

L’azione di monitoraggio del territorio messo in atto dai volontari delle aree pubbliche dell’Isola bergamasca e Val San Martino (Fevapi) su iniziativa del Comune rappresenta al momento un valido tentativo di ostacolo a questo tipo di attività illecite: «Il contesto normativo non consente azioni efficaci di lotta – prosegue il direttivo – ma il vero problema, oltre all’immigrazione fuori controllo, è la domanda di sostanze stupefacenti che in tutta la provincia di Bergamo è in continua crescita. Ecco perché, oltre all’emergenza sicurezza che è l’effetto del fenomeno, c’è un’emergenza culturale e di valori che è la vera causa del degrado che toglie la pace alle famiglie e mina la crescita dei giovani. Possiamo scegliere di girarci dall’altra parte oppure di fare qualcosa. Possiamo scegliere quali prodotti consumare, ma anche come e dove acquistarli. Possiamo rimboccarci le maniche, non solo in senso metaforico, e decidere di tenere pulite le strade e dare un contributo per rendere più bello il paese. Il polmone verde dell’Isolotto rappresenta una grande opportunità e un patrimonio da valorizzare. Ma nello stato attuale è solo un problema. La sfida che abbiamo davanti è di trasformare Ponte San Pietro in un borgo del commercio, dove le vetrine sono le strade, dove la qualità è lo specchio dell’anima delle persone, dove la pubblicità sono la gentilezza, la pulizia e la cura del verde. Da questa sfida dipenderà la salvezza del paese».