“Sono stupito che nell’anno di Expo, dedicato al diritto all’alimentazione e a come affrontare i bisogni alimentari di una popolazione mondiale in crescita, il ministero delle Politiche agricole faccia deliberatamente saltare il programma europeo Frutta nelle scuole per tutto il 2015, per un errore così clamoroso che sembra quasi una barzelletta, se non fosse drammaticamente serio: l’assenza del timbro dell’ufficio postale del ministero sui plichi contenenti le offerte”. A dirlo è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che non entra nel merito del bando ministeriale, ma censura con forza “una gestione del ministero delle Politiche agricole che avanza a colpi di annunci, proclami, comunicati stampa e poi si perde nei labirinti della burocrazia, a danno degli studenti e dell’educazione alimentare tanto propagandata dal ministro Martina in questi mesi in cui ha preferito presenziare fra il jet-set di Expo che presidiare il Mipaaf, giocattolo come si continua a vedere del tutto inutile, ma che costa 1,3 miliardi l’anno”. “Grazie a uno sbandato ministero delle Politiche agricole – prosegue Fava – si apre uno scenario in cui a vincere sono l’incertezza sui tempi di realizzazione del programma Frutta nelle scuole, con inevitabili incertezze sulla programmazione scolastica dell’iniziativa; l’impossibilità di distribuire alcune specie di frutta, con ripercussioni negative in termini di educazione alimentare sulla stagionalità della frutta e danni per i produttori; il rischio, per non dire la certezza, di perdere i fondi messi a disposizione dall’Unione europea, come se non bastasse l’inefficienza di alcune Regioni del sud, per colpa delle quali abbiamo perso 1,4 miliardi di euro dalle risorse dello Sviluppo rurale”. L’assessore lombardo teme, inoltre, che un nuovo bando per la frutta nelle scuole non sarà pubblicato prima della prossima primavera. “Con buona pace per chi crede ancora nelle favole del Mipaaf, capace in questi mesi di far saltare persino l’anticipo della Pac che Regione Lombardia è sempre riuscita ad assicurare ai propri agricoltori”, conclude Fava.