Oltre 1.000 documenti tra visure camerali, schede di negozi, foto storiche, cartoline e persino vecchie pubblicità. Dopo un lavoro di ricerca e catalogazione lungo 20 anni, l’8 aprile vede la luce la mostra “Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum – Il commercio a Treviglio dai celti fino a domani”. L’esposizione è allestita alla sala Crociera del Centro civico culturale di Treviglio (vicolo Bicetti, 119 e potrà essere visitata fino al primo maggio. Si potranno vedere documenti, manifesti, reperti ma anche testimonianze, ricordi del passato e oggetti che un tempo venivano usati nelle botteghe, come i vecchi bidoni e pentolini del latte, le prime affettatrici, i coltelli dei macellai prestati dal Museo del Viale di Verdello. Il percorso si svolge in 50 pannelli e allestimenti e ripercorre la storia del commercio di Treviglio e più in generale lo sviluppo del commercio bergamasco.
L’iniziativa è di Carlo Ronchi, conosciuto come Lino, 70 anni, salumiere in pensione di Treviglio. Ronchi ha ricostruito, insegna dopo insegna, l’evoluzione del commercio locale, con l’intento di salvare dall’oblio famiglie, prodotti e mestieri ormai quasi scomparsi, che hanno accompagnato la società dall’Ottocento a oggi. Un immenso lavoro per salvare materiale degli archivi privati e delle scatole dei ricordi. I documenti, scansionati ed archiviati, si intrecciano con i racconti raccolti passando da un negozio all’altro, a suon di pedalate con la sua inseparabile bicicletta. «Il progetto originale era di realizzare un libro – spiega Ronchi, che della mostra è autore e curatore -. Poi l’idea non si è concretizzata. Qualche tempo fa il direttore della Biblioteca di Treviglio mi ha proposto di realizzare una mostra e così eccoci qua. In esposizione ci sarà meno della metà del materiale che ho raccolto in questi anni e che ha riempito 30 faldoni. Solo le copie delle licenze commerciali sono 2.400, alcune risalgono al 1927».
Ronchi ha iniziato la sua ricerca negli anni Novanta, è andato in bicicletta via per via, ha ricostruito, vetrina dopo vetrina, l’antica mappa dei negozi, alcuni dei quali ci sono ancora oggi. Poi è andato avanti. «Sono un filatelico – racconta – girando per i mercatini ho trovato moltissimo materiale: quando vedevo qualcosa sul commercio lo compravo è così che ho scoperto che in passato i commercianti di Treviglio usavano i fasci trevigliesi come unità di misura. Il commercio è cambiato molto. Basta pensare che un tempo vino, olio, biscotti, in pratica tutti i prodotti erano venduti sfusi». «Purtroppo dalla mostra sono rimasti esclusi alcuni commercianti famosi di Treviglio – dice -. Chissà, magari in futuro ne faremo un’altra».
Il taglio del nastro, in programma domani, sarà affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra. Il rinfresco sarà affidato alle Botteghe del Centro, l’addobbo floreale del chiastro è stato offerto dal fiorista Gabriele Anghinoni, presidente dell’associazione dei Commercianti trevigliesi.
L’esposizione è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it