Exaudi.it, è bergamasca la start up più brillante della Lombardia

Dopo essersi imposto a Start Cup Bergamo, Exaudi.it ha vinto la tredicesima edizione di Start Cup Milano Lombardia, business plan competition promossa dalle Università e dagli incubatori d’impresa.

Al termine di un’intensa maratona, con più di un centinaio di ospiti e una giuria chiamata a scegliere tra i dieci progetti finalisti, il portale web dedicato al turismo religioso, ideato dal 29enne Stefano Vismara, si è classificato al primo posto della categoria ICT ed è stato eletto vincitore assoluto della Business Plan Competition universitaria.

Ora per il progetto – che si è aggiudicato un premio in denaro di 10.000 euro – si aprono ora le porte della finale del Premio Nazionale per l’Innovazione, in programma i prossimi 3 e 4 dicembre a Rende, Cosenza.

Stefano Vismara - Exaudi.it - premiato Start Cup Milano LombardiaExaudi.it è stata selezionata per partecipare al percorso Start Cup Milano Lombardia dal CYFE – il Centro di Ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo dedicato alla promozione dell’imprenditorialità giovanile e familiare, diretto da Tommaso Minola e presieduto da Lucio Cassia, docenti di Imprenditorialità presso la Facoltà di Ingegneria di UniBg.

L’idea è di dare vita ad un portale di riferimento, in Italia e nel mondo, per il turismo religioso offrendo servizi e strumenti di marketing per pubblicizzare le disponibilità di accoglienza delle strutture partner, ossia strutture extra alberghiere di proprietà di ordini religiosi quali case di accoglienza religiosa, case per ferie, istituti religiosi, monasteri, eremi, conventi.

Laurea in Economia all’Università Cattolica di Milano, Vismara vanta già numerose esperienze all’estero nel settore della promozione turistica. Dall’Inghilterra (Oxford) al Trentino Altro Adige, passando per il Medio Oriente, in particolare in Kuwait dove si è occupato degli alberghi Missoni. Una giovane e promettente carriera, che si sta consolidando nell’organizzazione di servizi innovativi dedicati al turismo.

«Start Cup Lombardia è stata davvero una bella esperienza, interessante e proficua – commenta il vincitore -,  che mi ha permesso di verificare la mia idea d’impresa con persone competenti e capaci. Il percorso intrapreso in questi mesi e le due finali, di Bergamo e Milano, sono state anche ottime occasioni di networking: è solo facendo rete e scambiando informazioni, che possono nascere le giuste opportunità per lo start up di Exaudi.it. Mi aspetto che la visibilità di questi e dei prossimi mesi mi aiuti ad incrementare la notorietà del mio brand e a trovare i migliori partner con cui far decollare la nuova impresa».

«L’Università degli Studi di Bergamo, anche attraverso il CYFE Center for Young and Family Enterprice – ricorda il direttore Tommaso Minola – è molto impegnata a promuovere imprenditorialità e cultura d’impresa tra i nostri studenti, nella comunità economica e sociale del territorio, anche attraverso iniziative come Start Cup e le importanti relazioni internazionali che ne arricchiscono il profilo e il percorso. Un ottimo risultato per Exaudi.it, che corona l’impegno di un intero anno di lavoro».

start cup Milano Lombardia - podio


Commercio e servizi, a Bergamo imprese ancora in crescita

È senza sostanziali variazioni, su base annua, il saldo delle imprese registrate in provincia di Bergamo al terzo trimestre 2015. Secondo i dati forniti dal servizio studi della Camera di Commercio, lo stock delle imprese attive (85.769) è in lieve flessione (-144 posizioni pari al -0,2% su base annua), come già nel precedente trimestre e con un’attenuazione della dinamica negativa che era stata molto intensa tra il 2012 e il 2014.

Nel terzo trimestre dell’anno si sono avute 1.112 nuove iscrizioni (+1,5% su base annua) e 940 cessazioni (+6,3%) con un saldo positivo di 172 unità (212 nel corrispondente periodo del 2014).

Le imprese registrate aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+1,3%) e le altre forme giuridiche (+0,5%), in prevalenza cooperative. Calano le società di persona (-1,5%) e le imprese individuali (-0,3%) Il settore artigiano, con 31.751 imprese a fine settembre 2015, registra una riduzione del -1,4% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni  attive si riduce di 435 unità. Il numero delle iscrizioni (374) è inferiore a quello delle cessazioni (426). Nel confronto con il terzo trimestre di un anno fa diminuiscono le iscrizioni (-2,1%) e crescono le cessazioni (+3,9%).

Tra i settori produttivi, la contrazione delle imprese attive, rispetto ad un anno, fa colpisce in particolare l’edilizia (-457, in larghissima parte artigiane, pari al -2,4%), le attività immobiliari (-48 pari al -0,8%), il trasporto e magazzinaggio (-33 pari al – 1,4%, con saldo negativo ancor più marcato nell’artigianato), le imprese agricole (-52 pari al -1%), le imprese di fornitura di energia elettrica e gas (-18, pari al -9,1%) e la manifattura (-60 pari al -0,5%, con riduzione concentrata nell’artigianato).

Nell’intero comparto del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, il saldo è positivo (+137 imprese pari al +0,7%).

Aumentano le imprese attive nei comparti dei servizi: +173 (+7,6%) nei servizi di supporto alle imprese, +60 (+2,8%) nelle attività finanziarie e assicurative, +24 (+1,3%) nei servizi di informazione e comunicazione, +37 (+1,1%) nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +36 (+0,6%) nei servizi di alloggio e ristorazione, +22 (+2,3%) nei servizi di intrattenimento e +26 (+0,6%) nelle altre attività dei servizi alle persone.

Lo spaccato per genere, età e nazionalità delle posizioni attive, mette in evidenza la forte crescita su base annua delle imprese straniere (+5,8%), l’aumento delle imprese femminili (+1,1%) e la flessione (-3,3%) delle imprese giovanili.

In diminuzione le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 301 nel terzo trimestre del 2015, in confronto alle 396 del corrispondente trimestre del 2014.


Cambiamento climatico, Luca Mercalli fa il punto alla Settimana per l’Energia

Luca-MercalliLuca Mercalli, conduttore del programma di RAI3 ScalaMercalli e presidente della Società Metereologica Italiana, sarà a Bergamo venerdì 23 ottobre alle 14.30 nella sede di Confartigianato (in via Torretta 12), per un incontro dal titolo “Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza Onu di Parigi” con una tavola rotonda dove imprese e istituzioni del territorio si confronteranno sul tema della crisi ambientale, nell’ambito della Settimana per l’Energia.

Sul piatto i grandi mutamenti in atto, che condizioneranno l’umanità di domani. Cambiamento climatico, inquinamento di aria, acqua, suoli, deforestazione, perdita di biodiversità, acidificazione degli oceani e aumento del loro livello, sovrasfruttamento delle risorse naturali e dell’acqua: il seminario evidenzia come affrontarli oggi sia indispensabile, in quanto la loro dimensione, quando diverrà evidente, non sarà più mitigabile e il loro procedere diventerà irreversibile. Ma vuole anche ricordare che da enorme rischio inedito e incombente, questo potrebbe rivelarsi anche una grande occasione per sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica, economia circolare, riciclo dei rifiuti, agricoltura ecologica, le uniche basi possibili di una sostenibilità a lungo termine. L’esito della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite attesa a Parigi in dicembre sarà l’indicatore di quale strada vorremo scegliere.

Il programma

ore 14.30 SALUTI

Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo

ore 14.45 INTERVENTO

Luca Mercalli, presidente Società Meteorologica Italiana e conduttore RAI3 ScalaMercalli
“Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza ONU di Parigi(COP21, dicembre 2015)”

ore 16 TAVOLA ROTONDA – CONFRONTO TRA IMPRENDITORI E ISTITUZIONI DEL TERRITORIO
  • Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo
  • Claudia Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Regione Lombardia
  • Roberto Sancinelli, presidente Montello Spa
  • Ottorino Bettineschi, presidente Ance Bergamo
  • Alessandra Ferrari, presidente Ordine Architetti Bergamo
  • Guido Barcella, presidente Barcella Elettroforniture
  • Daniele Riva, presidente C.En.P.I. (Confartigianato Energia per le Imprese)
  • Niccolò Carretta, consigliere Comune di Bergamo
  • Luca Gotti, direttore territoriale Bergamo Città e Valle Brembana Banca Popolare di Bergamo.

Il seminario è valido al fine del rilascio di 3 CFP da parte del Collegio dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo e di 1 CFP da parte del Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Bergamo.

Tutti gli incontri della “Settimana per l’Energia” sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è richiesta la registrazione sul sito www.settimanaenergia.it.

 


La Fiera Campionaria adotta le start up bergamasche

L’appellativo di “fiera delle fiere” si fa sempre più calzante per la Campionaria di Bergamo che per la 37esima edizione – da sabato 24 ottobre a domenica 1 novembre al polo espositivo di via Lunga – presentando tre nuove aree tematiche, una dedicata all’edilizia, una alle start up e una terza ai bambini e alle loro famiglie.

La sezione edilizia si lega a Condominio Expo – il salone dedicato alla ristrutturazione e riqualificazione del condominio che chiuderà il 3 e 4 dicembre la stagione fieristica 2015 di Promoberg – e si sviluppa nel padiglione A e nella sua zona esterna (quest’ultima aperta solo nei fine settimana). Protagoniste saranno, in particolare, quelle realtà che si occupano di ristrutturazioni e riqualificazioni degli edifici esistenti. Temi che stanno molto a cuore ai proprietari di milioni di immobili che, da un lato, hanno bisogno di adeguarsi alle normative e, dall’altro, cercano soluzioni innovative in grado di rendere la qualità della loro vita abitativa decisamente migliore e al passo con i tempi. Senza dimenticare gli incentivi fiscali del 50-60% confermati anche per l’anno prossimo e che rappresentano un ulteriore importante tema per favorire richieste di intervento da parte dei privati per i loro immobili. Nell’area esterna, invece, durante i due week end il pubblico potrà confrontarsi con gli importanti comparti delle macchine e attrezzature da cantiere e dei veicoli industriali.

Nella galleria centrale saranno ospitate invece una decina di aziende start up. Imprese che hanno effettuato con l’Università degli Studi di Bergamo il percorso formativo “Start Cup Bergamo”, la “business plan competition” che favorisce la nascita e lo sviluppo di nuove idee d’impresa provenienti dal territorio bergamasco. Individuando nelle Start Up e nell’iniziativa dell’Università bergamasca uno straordinario contributo per l’eccellenza e l’innovazione del territorio, Promoberg ha messo a disposizione gratuitamente gli spazi fieristici dedicati alla nuova area. Le imprese potranno così presentare anche al grande pubblico le proprie attività, attraverso idee e prodotti, rendendoli più popolari possibile.

Meno hi tech ma sicuramente di grande attrazione per genitori e bambini, infine, l’area dedicata ai più piccoli. Anche in questo caso, in una sorta di preview della prossima edizione in programma dal 17 al 20 marzo sempre in Fiera Bergamo, nella hall Ingresso Padiglione A saranno attive una ventina di realtà che animano Lilliput – il famoso villaggio creativo/educativo di Promoberg dedicato ai bambini -, che si alterneranno durante la giornata per la gioia dei più piccoli. Molte le proposte presenti, che vanno dalle attività didattiche ai laboratori, passando per diversi momenti “spettacolari”, come nel caso dell’esibizione di un coro di bambini. Sempre per i più piccoli saranno a disposizione alcuni gonfiabili, per far divertire i bambini in tutta sicurezza.

I NUMERI DELLA CAMPIONARIA

In totale sono più di 500 gli stand che formano la Campionaria 2015, allestiti da oltre 200 imprese espositrici in rappresentanza di 30 categorie merceologiche. Con l’apporto della nuova area esterna dedicata all’edilizia e dintorni, i metri quadrati di superficie dedicati alla Campionaria salgono a 20mila. I settori commerciali più rappresentati riguardano gli Alimentari, i dolciumi e i preparati per la ristorazione (13.3%), seguiti dall’Edilizia (10.5%) e dell’Arredamento e complemento d’arredo (9%). Poi i settori Abbigliamento, pelletteria (6.9%), Condizionamento/riscaldamento, e Casalinghi, accessori per la casa, elettrodomestici (entrambi 5.9%). Analizzando però i metri quadrati occupati dagli espositori, il primo posto va al settore dell’Edilizia (15.4%), che scalza il settore Alimentari. Terzo posto sempre per Arredamento e complemento d’arredo (9.6%), seguito da Condizionamento/riscaldamento (8.7%) e Automezzi/moto (5.3%).

Sono 14 le Regioni rappresentate, Isole comprese. La Lombardia si conferma la più numerosa (148 imprese, provenienti da 8 province). La truppa bergamasca rimane saldamente al comando, con 116 imprese, oltre la metà del totale. Cinque i Paesi stranieri rappresentati: Croazia, Ecuador, Germania, Pakistan e Romania.

LA MAPPA

Con l’introduzione dell’area dedicata all’edilizia, il Padiglione A viene in gran parte “ridisegnato”, pur continuando ad ospitare i restanti settori merceologici della passate edizioni, che riguardano in particolare: Beni e servizi, Terziario, Servizi all’impresa e alla persona, Banche e Associazioni, Artigianato, Energie rinnovabili, Sistemi fotovoltaici e di Sorveglianza, Condizionamento e Riscaldamento. Nel Padiglione B il pubblico troverà invece, per citare qualche esempio, il Tessile per la casa, l’Abbigliamento e gli accessori di moda, le Location per cerimonie. Per tutti gli amanti della buona tavola il percorso della Campionaria porta dritto dritto al Padiglione C, area dedicata alla filiera agroalimentare e alle diverse specialità tipiche Doc, Docg e Dop. A ciò si aggiunge il Ristorante delle Valli dedicato alle specialità enogastronomiche valtellinesi, mentre il ristorante con le specialità bergamasche è allestito presso il self service della Fiera.

LE INIZIATIVE

  • BERGAMO, LA CITTÀ DEI MILLE… SAPORI DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Appuntamento irrinunciabile per i più, il Padiglione C anche quest’anno dedica un ampio spazio a “Bergamo, la Città dei Mille… Sapori”, il marchio voluto dalla Camera di Commercio di Bergamo per la promozione e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari tipici del nostro territorio. La Camera di Commercio, per dare risalto al grande lavoro di qualità degli aderenti al marchio, ha scelto da anni la Campionaria quale luogo e strumento di riferimento per ottimizzare la promozione del Made in Bergamo doc.

  • LABORATORIO ASPAN: SFORNATE IN DIRETTA, “QUIVICINO” E CONCORSO PER LE SCUOLE PROFESSIONALI

Sempre nel padiglione C non mancherà di riscuotere il consueto successo l’area-laboratorio dell’Aspan (Associazione Panificatori Artigiani della Provincia di Bergamo), con i panificatori bergamaschi che soddisferanno la curiosità di veder nascere il pane, valorizzando la loro capacità e qualificazione professionale. Oltre alla tradizionale produzione in presa diretta di tante leccornie (il pubblico può contribuire alla raccolta fondi lanciata da Aspan a favore dell’Associazione Disabili Bergamaschi), i panificatori saranno a disposizione del pubblico per informarlo sulle tante iniziative promosse dall’Aspan, tra le quali il programma di filiera “QuiVicino” in corso da diversi anni. Confermato anche “Bread in the school”, il concorso rivolto alle classi terze delle scuole professionali della provincia di Bergamo. Le prove finali dell’iniziativa che vuole valorizzare la professione del panificatore andranno in scena presso lo stand-laboratorio dell’Aspan in Campionaria.

  • ASCOM, MACCHINE E CONSIGLI DEGLI AUTOSALONISTI

Anche Ascom Bergamo prende parte alla Campionaria di Bergamo. Per tutto il periodo della manifestazione il Gruppo degli Autosalonisti sarà presente con uno stand di 64 mq nel padiglione B. Gli autosalonisti bergamaschi, oltre ad esporre alcune delle autovetture, saranno a disposizione del pubblico per rispondere alle domande sui diversi temi legati al settore automotive. Oltre a questa presenza stabile, all’ingresso del padiglione B un pannello di 8 metri per 3 metterà in risalto tutti i servizi che l’Associazione e la sua Cooperativa di Garanzia Fogalco offrono agli imprenditori del terziario bergamaschi.

  • CON LA CAMPIONARIA IN OMAGGIO 20MILA INGRESSI PER IL SALONE DEL MOBILE

Rinnovando un’iniziativa particolarmente apprezzata dai visitatori, la Campionaria farà da trait d’union con il prossimo Salone del mobile e del complemento d’arredo, in programma alla Fiera di Bergamo dal 14 al 16 e dal 20 al 22 novembre 2015. A chi ne farà richiesta, compilando un apposito modulo distribuito nella hall dell’ingresso della Fiera, saranno disponibili 20mila biglietti omaggio per l’evento che “fa casa”.

  • ANCHE I GIOCATORI DELL’ATALANTA IN FIERA

Ai tifosi che stanno sognando l’Atalanta in Europa, un appuntamento da non perdere: giovedì 29 ottobre, dalle ore 19, presso lo stand del Banco Popolare Divisione Credito Bergamasco saranno presenti alcuni giocatori della squadra allenata da mister Edoardo “Edy” Reja.

  • LE PUNTATE VIRTUALI CON IL CASINÒ DI CAMPIONE D’ITALIA

Per tutti gli amanti del “tavolo verde” e della roulette, torna con la Campionaria una rappresentanza di croupier professionisti del Casinò di Campione d’Italia. Una simpatica opportunità per vedere in Fiera un angolo di quanto accade nella futuristica sede progettata da Mario Botta affacciata sul lago di Lugano, con giocate simulate.

Orari

Sabato e domenica: 10 – 22.30; feriali: 16.30 – 22.30; domenica 1 novembre: 10 – 20

INGRESSO GRATUITO – parcheggio: 3 euro

www.campionaria-bergamo.it

 


Luce, efficienza e internet delle cose: le nuove sfide della Settimana per l’Energia

Settimana per l'Energia 2015 - conferenza stampa rit
Settimana per l'Energia 2015 - conferenza stampa (1)Alla presentazione della Settimana per l’Energia, introdotta dal direttore di Confartigianato Bergamo Stefano Maroni, sono intervenuti: Angelo Carrara e Giacinto Giambellini, presidente e vicepresidente di Confartigianato Bergamo; Monica Santini, vicepresidente di Confindustria Bergamo; Alessandra Ferrari, presidente dell’Ordine degli Architetti PPeC della Provincia di Bergamo; Massimiliano Rizzi, consigliere segretario dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo; Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale di Bergamo; Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo. Hanno portato il proprio saluto il professor Fulvio Adobati, prorettore dell’Università di Bergamo delegato ai Rapporti con enti e istituzioni pubbliche del territorio, e il dirigente della Banca Popolare di Bergamo, sponsor della manifestazione, Luca Gotti.

 

Debutta domenica 18 ottobre la settima edizione della Settimana per l’Energia, la manifestazione sulla green economy promossa e organizzata da Confartigianato Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo, con l’obiettivo di promuovere la crescita del territorio, dei cittadini e dei suoi operatori economici in un’ottica di sviluppo sostenibile ed efficienza energetica, fornendo spunti di approfondimento e occasioni di riqualificazione professionale.

In programma fino al 24 ottobre, la manifestazione proporrà sette giorni di iniziative, tra convegni, tavole rotonde con istituzioni e mondo imprenditoriale, eventi culturali e ricreativi, attività ad hoc per i ragazzi e le scuole di ogni grado.

Ad affiancare le due Organizzazioni nell’ideazione e nella realizzazione degli eventi, anche Bergamo Sviluppo (azienda Speciale della Camera di Commercio), l’Università degli Studi di Bergamo, gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, l’Ufficio Scolastico Regionale e BergamoScienza, riuniti in un comitato tecnico-scientifico.

Titolo scelto per questa edizione è “Efficienza, energia per la vita delle imprese” e l’intento principale è quello di creare occasioni di confronto con soggetti economici e istituzionali, per aiutare le imprese a rendere più efficiente e meno costoso il sistema di approvvigionamento delle fonti energetiche. Uno dei fili conduttori sarà anche il tema della luce, in considerazione del fatto che il 2015 è stato eletto dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Luce e delle Tecnologie basate sulla Luce”.

Alcuni spunti di confronto saranno forniti dal climatologo Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana e volto noto ai telespettatori di Rai 3, che getterà lo sguardo al “dopo 2020”, in vista dell’imminente Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (che si terrà a dicembre a Parigi) da cui emergeranno le strategie e gli impegni che gli Stati dovranno attuare per una sostenibilità a lungo termine.

Il convegno conclusivo, poi, avrà al centro le teorie dell’economista statunitense Jeremy Rifkin (che interverrà in un videomessaggio) e vedrà la presenza del direttore del suo ufficio europeo Angelo Consoli: si discuterà di “Internet delle cose” che sta portando ad affermarsi un nuovo sistema economico, il “Commons collaborativo”.

Ad arricchire il programma di questa edizione, ci saranno uno spettacolo al Creberg Teatro e un seminario di orientamento alle professioni “green”, pensati per gli studenti bergamaschi, oltre ad un ricco catalogo di eventi aperti a tutti i cittadini.

Tutti gli incontri della Settimana per l’Energia sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è necessaria la registrazione ai convegni d’interesse sul sito www.settimanaenergia.it

 

 


Investimenti esteri a Bergamo: 200 le imprese e 30mila gli addetti

Con 3.285 imprese, 279.565 addetti, 170 miliardi di euro di fatturato, la Provincia di Milano si conferma leader italiana nell’attrazione di capitali esteri. La virtuosità è però caratteristica anche delle altre province lombarde, fra cui spiccano Monza e Brianza, con quasi 400 imprese estere, quasi 40 mila addetti e oltre 17 miliardi e 600 milioni di fatturato. A seguire Bergamo, quasi 30 mila addetti, oltre 7 miliardi di fatturato e oltre 200 imprese, Varese poco sotto e subito a seguire Brescia, sempre oltre i 5 miliardi di fatturato da imprese estere presenti sul territorio. Cinesi 9 acquisizioni in un anno.

“Attrarre investimenti esteri per creare innovazione e crescita: dalle politiche ai progetti”, questo il titolo del seminario principale degli “Invest in Lombardy Days” edizione 2015, il principale momento di confronto sugli investimenti esteri in Lombardia e in Italia, tenutosi il 14 ottobre a Palazzo Lombardia, sede della Regione, a Milano e occasione di dialogo e networking tra imprese multinazionali, istituzioni locali e nazionali, economisti, professionisti, banche e imprese. Ad inaugurare i lavori, gli interventi di Mario Melazzini, Assessore Attività produttive, Ricerca e Innovazione, Pier Andrea Chevallard, Direttore di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e Segretario Generale di Unioncamere Lombardia, Riccardo Monti, Presidente di ICE Agenzia e Stefano Venturi, Consiglio di Presidenza di Assolombarda con delega agenda digitale e start up. Invest in Lombardy è il servizio responsabile per l’attrazione di investimenti esteri in Lombardia promosso da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, dal Sistema Camerale lombardo, con il supporto di Promos – l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano. tabella Investimenti esteri

“Chi decide di investire in Lombardia – ha sottolineato l’assessore Mario Melazzini – trova, come valore aggiunto, grandi professionalità e un capitale umano d’eccellenza, oltre che una serie di agevolazioni che la Regione mette a disposizione non solo in termini di risorse ma anche di semplificazione, sburocratizzazione e alleggerimento del carico fiscale. Questa è la nostra grande forza. Le diverse misure che aumentano l’attrattività del nostro territorio sono contenute nella legge 11 ‘Impresa Lombardia’ e anche nella nuova legge, anch’essa approvata all’unanimità, ‘Manifattura diffusa, creativa e tecnologica 4.0’, grazie alla quale metteremo a disposizione oltre 580 milioni di euro di risorse. Le altre leve fondamentali sono la ricerca e l’innovazione, che noi riteniamo priorità strategiche e che vogliamo promuovere sempre più, potenziando la naturale vocazione di una regione, come la Lombardia, che può vantare con 500 centri di ricerca e sviluppo, 13 Università, 18 IRCCS e 6 parchi tecnologici”.

“Nel 2014 le richieste di assistenza da parte di imprese estere sono cresciute dell’80% rispetto al 2013 e nei primi 6 mesi del 2015 di un ulteriore 60% rispetto al primo semestre 2014, riceviamo quasi una nuova richiesta al giorno – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Direttore di Promos. Questo perché la Lombardia è la porta d’ingresso degli investimenti esteri in Italia, il 48,6% di tutte le aziende italiane inserite in gruppi internazionali ha sede in Lombardia: solo nella provincia di Milano sono localizzate 3.285 imprese a partecipazione estera, che danno impiego a 280 mila lavoratori e sviluppano un fatturato complessivo di 170 miliardi di Euro all’anno”.


Artigianato, dopo tre anni riprende l’occupazione nell’edilizia

L’artigianato lombardo sta meglio. Lo dice il 5° Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia – “Artigiani del proprio destino”, presentato al Fuori Expo di Confartigianato, evidenziando un rallentamento nel calo delle imprese artigiane nel III trimestre 2015, con un -0,9% (pari a 2.251 imprese in meno rispetto al II trim 2014), il valore più contenuto registrato negli ultimi 11 trimestri (quasi 3 anni).

Tra le quasi 255mila imprese lombarde, 59mila appartengono a settori “driver”, settori in controtendenza che stanno crescendo. Si tratta in primo luogo dei servizi alle imprese, che crescono del 12,3%; bene anche i servizi legati all’informatica (+10,5% i servizi di informazione e +9,1% la produzione di software e la consulenza per il settore informatico). Cresce anche il commercio al dettaglio, del 5,1% e, anche se con un più contenuto +1,5%, la ristorazione. In crescita anche la riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature (+4,5%).

Donne e giovani: le imprese al femminile rappresentano il 15,3% dell’artigianato lombardo, sono invece il 12,2% le imprese gestite da giovani, ma salgono al 22,1% nella ristorazione e al 20,7% sia nella consulenza informatica e produzione di software che nei servizi per edifici e paesaggio. Tre settori, peraltro, che sono in particolare crescita nell’artigianato.

La produzione delle imprese artigiane manifatturiere cresce dell’1,6%. Vanno particolarmente bene i settori della gomma-plastica (+7,8%), della meccanica (+3,9%) e della lavorazione dei metalli (+3%). Un dato incoraggiante perché la meccanica ha in questa crisi agito da fanalino dell’artigianato: la prima a soffrire, la prima a riprendersi – un dato che fa ben sperare in una ripresa più generalizzata.

Sul fronte occupazione qualche segnale incoraggiante: le buone performance dell’occupazione in due settori fortemente connessi all’artigianato. Nelle costruzioni, settore in cui oltre due impresa su tre sono artigiane (il 69,2%), dopo tre anni di calo si verifica una salita del 2%. Nel manifatturiero, dove un’impresa su due è artigiana (il 51,2%), la crescita degli occupati è del 2,7%. È la variazione positiva più elevata registrata dopo 13 trimestri.


Mogli in affari: «Vi raccontiamo l’altra metà dell’impresa»

Spesso le imprese si identificano in un’unica persona, quella del fondatore, del capo, del volto pubblico – perlopiù maschile, ma vale anche il discorso contrario -, che illustra novità e progressi o denuncia problemi e criticità. In molti casi però l’impresa è una storia a due, che vede affiancati nella buona e nella cattiva sorte (pure aziendale) marito e moglie. Secondo una stima della Camera di Commercio di Monza e Brianza (che ha anche scelto di attribuire un riconoscimento ai “matrimoni d’impresa” più longevi del proprio territorio) in Italia sono quasi un milione (930mila) le coppie che condividono un progetto comune nella vita privata e lavorativa, essendo soci o collaboratori in azienda.

In periodi in cui tenere a galla un’impresa è difficile e i matrimoni si sfaldano come neve al sole, la rilevazione dice anche che si tratta di realtà solide, con una percentuale oltre il 90% (a Bergamo è la più alta, il 96%) di chi dichiara che la crisi non ha scalfito i rapporti e il 3,5% (a Bergamo il 2%) che afferma che si sono addirittura rafforzati.

Se nei negozi, nelle attività artigianali, in bar e ristoranti è molto più facile imbattersi in binomi di questo tipo e riconoscere la divisione dei compiti, meno evidenti sono il ruolo e il valore della coppia nelle realtà industriali.

Ecco allora le testimonianze di tre unioni di cuore e d’affari bergamasche, con il punto di vista dall’altra metà.

Isa Colombi (Persico)

«Parlavamo solo di lavoro, poi il figlio di sette anni ci ha fatto una domanda…»

Parla schietto Isa Colombi. Non colora di rosa il cammino che al fianco del marito Pierino Persico li ha visti passare dalla modelleria di legno in uno scantinato avviata ad Albino nel ’76 ad un’azienda conosciuta in tutto il mondo per gli stampi e i prodotti all’avanguardia nei settori automotive, nautico e con sistema rotazionale. Che ha fatto scoprire al patron di Luna Rossa Patrizio Bertelli, all’inventore di Skype Niklas Zennstrom e agli sceicchi del Bahrein che esistono la Valle Seriana e un paese chiamato Nembro.

«Per una moglie è pesante conciliare la famiglia con l’azienda e credo che sia ancor più difficile per il marito se, come accade più spesso oggi, è la moglie l’imprenditrice e la vita a due comincia quando l’attività è già avviata – afferma -. Per noi, forse, la partenza è stata agevolata dal fatto che eravamo già sposati da quattro anni, con una bimba (quasi due) e che eravamo stati entrambi operai con la “voglia di fare sempre per passione”. Questo ci ha spronato ad aiutarci. In mio marito vedevo tanta passione e una visione capace di individuare clienti e opportunità. Da parte mia ciò ho messo non poca tenacia nel sostenerlo accettando di occuparmi delle consegne dei prodotti finiti e della, allora poca, contabilità, senza mai lasciare la cura dei figli e senza aiuto in casa. Mi sono messa persino a studiare inglese perché avevamo cominciato a viaggiare e ci serviva. Avevo solo la terza media (tre anni serali) e lavoravo come camiciaia. Mi iscrissi allo Shenker Institute e arrivai a dare almeno 35 esami. Mi sarebbe piaciuto continuare almeno sino a 50, ma con tre bimbi, mi dovetti accontentare. Mi piace molto la lingua inglese!».

Il lavoro va bene e aumenta, ma all’alba degli anni Novanta una domanda del figlio di sette anni fa capire alla coppia che è necessaria una svolta. «Una sera a tavola – ricorda Isa Colombi – Marcello ci chiese: “Ma sul lavoro va tutto così male?”. Eravamo arrivati a parlare solo di lavoro e, naturalmente, non dei successi, ma di quello che andava storto e bisognava risolvere. Abbiamo realizzato che non era giusto che in casa si respirassero tante tensioni. Per noi la famiglia era il primo obiettivo e meritava più serenità. Ho scelto di tirarmi fuori, tanto più che ho sempre avuto la passione per la casa, i miei bambini, la buona cucina e i lavori di sartoria e camiceria». «Non sono mai stata quella che voleva apparire o occuparsi di tutto per il solo fatto di essere la moglie dell’imprenditore – rimarca -. Il passo è servito anche a farci comprendere che è importante fare spazio alle persone giuste e affidarsi a dei collaboratori che i problemi li risolvono. Credo che la Persico ne abbia guadagnato e anche la nostra famiglia».

La signora non si trincera comunque dietro i fornelli o la macchina per cucire e continua ad affiancare il marito nei viaggi all’estero. «Abbiamo ormai toccato quasi tutto il mondo, ma soprattutto abbiamo conosciuto tante persone che ci hanno permesso di allargare gli orizzonti – evidenzia -. Grazie a questi contatti i nostri figli hanno fatto presto esperienza negli Stati Uniti e si sono sempre più appassionati all’azienda assumendo man mano responsabilità».

La primogenita Claudia è a capo della divisione Rotazionale, Alessandra dell’Automotive e Marcello della Nautica. Se non più strettamente operativo, il ruolo di Isa Colombi resta di grande peso. E non mancano gli scontri tra il suo atteggiamento più pragmatico e la visione più d’istinto e creativa del marito. Come quando ha preteso che stipulassero un’assicurazione sulla vita: «Pensava che mi stessi già immaginando un futuro da vedova benestante – dice con naturalezza -, ma era semplicemente un modo per tutelare ciò che avevamo costruito».

Fondamentali anche il suo sostegno e incoraggiamento agli investimenti, a fare sempre un passo in avanti, anche quando Pierino si mostrava, per carattere, un po’ più dubbioso: «In pratica abbiamo sempre avuto debiti – ammette -, ma è indispensabile non rimanere fermi, cercare nuove idee, soluzioni. Se non l’avessimo fatto saremmo morti. Il lavoro di modellista oggi non esiste più, ma la Persico è conosciuta in tutto il mondo. Sono contenta che abbiamo sempre reinvestito, il nostro obiettivo non è il profitto a tutti i costi, tirare sui prezzi, ma fare le cose bene».

Sua anche la decisione di sottoscrivere un patto di famiglia (nel giorno del suo compleanno l’incontro con i consulenti) per gestire al meglio il passaggio generazionale e la continuità d’impresa, decidendo preventivamente le regole della successione. «Anche questo può sembrare un passo antipatico – rileva – per una famiglia e dei fratelli che vanno d’accordo. La capacità di resistere anche a momenti difficili è però data dall’integrazione dei tre diversi settori ed è importante e strategico salvaguardare nel tempo una visione unitaria dell’impresa. L’ho fatto pensando anche ai nipoti».

Alla fine ribadisce però il concetto iniziale. «Resto convinta che marito e moglie non debbano fare lo stesso lavoro insieme. Fortunatamente non ho mai capito niente di stampi, altrimenti non so come avremmo fatto, ognuno con le proprie idee, a spartirci le decisioni quotidiane. Credo che il mio apporto più importante sia stato spronare mio marito, credere in lui e fare in modo che non gli pesassero il mio lavoro in famiglia e con i bambini». E di un’altra cosa è certa: «Quel che abbiamo fatto, lo abbiamo sempre fatto volentieri e mettendocela tutta».

Luisella Traversi (Robur)

«La coppia rafforza l’azienda, ma bisogna sapersi aspettare»

Vita di coppia e d’azienda sono tutt’uno per Luisella Traversi Guerra, che con il marito Benito ha fatto crescere la Robur di Verdellino sino a renderla un autentico faro a livello mondiale per l’efficienza energetica dei sistemi di riscaldamento e condizionamento a gas.

Come sarebbe andata lo si poteva probabilmente intuire già da quel viaggio di nozze, 51 anni fa: un mese in Europa sulle tracce di beccucci per il gas, per cogliere al volo le opportunità legate al passaggio dal “gas di città” al metano. Incontrati nell’albergo dei genitori di lei a Selvino, sposati dopo un anno, molto giovani – 19 e 24 anni -, non hanno avuto dubbi nel condividere da subito anche il percorso professionale. «Mio marito era un artigiano con la voglia di fare presto – racconta Luisella Guerra –. Avevamo lo stesso sogno, creare una bella famiglia e fare qualcosa di utile, questo ci ha unito. All’inizio, avendo trascorso nella mia infanzia un lungo periodo a Parigi, ero la “segretaria” che parlava francese, poi sono passata ad occuparmi di tutta la direzione del personale (oggi Robur ha circa 220 dipendenti nella sede di Verdellino ed è presente anche in Germania e negli Stati Uniti ndr.) ed ho seguito da vicino alcuni aspetti del marketing, in particolare quelli legati alla motivazione alla vendita e allo sviluppo delle idee. Da qualche anno sono “ufficialmente” in pensione, ma partecipo ai Consigli di amministrazione portando la mia esperienza e non posso certo dire di aver chiuso con l’azienda. È come un figlio, lo si ha finché si scampa perché in gioco ci sono responsabilità sociali».

Se per molte mogli il ruolo quasi automatico è quello della gestione contabile e finanziaria, Luisella Guerra ha fatto diventare il proprio interesse per la crescita personale e delle relazioni un valore fondante dell’impresa. «Dopo il diploma magistrale mi sarei iscritta a filosofia – ricorda -. Mio marito mi ha riconosciuto un cuore predisposto a creare gruppo, a capire e motivare le persone, a stimolarle nel tirare fuori il meglio di sé, a rispondere con creatività alle situazioni. Siamo complementari, se dovessi sintetizzare il mio apporto direi che sono stata il lievito per la sua visione, aiutandolo a capire per tempo il mercato ed i prodotti, e insieme un’ancora, uno spazio dove rifocalizzarsi e ripartire per fare ancora meglio». Questa predisposizione si è tradotta nell’adozione in azienda, a partire dagli anni Ottanta, dei principi della qualità totale, di cui Luisella Guerra è tecnica e formatrice, che ha la propria base nello sviluppo personale. «Bisogna partire dalle persone, non ci sono alternative – commenta -. Conoscendo se stessi si acquisisce la capacità di migliorare le proprie potenzialità grezze: è questo lo snodo fondamentale, trasversale ad ogni ambito, che si tratti di tecnologia, ricerca o mercato. I problemi tecnici sono giochetti che si risolvono, i problemi veri sono quelli nelle relazioni».

È anche il segreto che fa funzionare una coppia impegnata nella stessa sfida imprenditoriale? «Amore e fiducia sono indispensabili – osserva -, ma poi è molto importante che ognuno sia disposto ad aspettare l’altro. Capita infatti che le esperienze portino marito e moglie ad evoluzioni diverse ed è fondamentale non perdersi di vista e attendere che il partner cresca perché l’obiettivo torni ad essere di entrambi. È un concetto che andrebbe urlato agli artigiani: se c’è questa attenzione all’ascolto di se stessi e dell’altro, senza compromessi, la coppia moltiplica la forza dell’azienda. La coppia è un tesoro sociale, peccato non rendersene conto. Far crescere un rapporto significa lasciar perdere gli egoismi, le pretese, il potere e raggiungere una raffinatezza di espressione sempre maggiore». Non è facile, anzi. «I momenti di difficoltà non sono mancati neanche per noi – ammette -, soprattutto quando si trattava di fare un passo avanti, ma sono stati anche quelli che, illuminati dall’amore e del rispetto, hanno contribuito ad illimpidire il rapporto. Certo, poi c’è anche chi si accontenta dei gioielli o di andare alle terme con le amiche…», dice senza paura di colpire nel segno.

Del resto Luisella Guerra spazza via anche la convenzionale distinzione tra vita privata e lavorativa. «Che siano due cose diverse è una grossa bugia – afferma -. Se si è onesti con sé stessi in azienda lo si è anche nella vita. Personalmente ho coltivato tante dimensioni, quella di scrittrice di libri sul management, quella di pittrice con esposizioni in tutto il mondo, ma il processo di crescita è uno solo e si riversa su tutte le componenti, nel matrimonio, nel rapporto con i figli (sono cinque ndr.), in azienda, sul mercato».

È così che per settembre attende l’uscita del suo libro di fiabe per bambini, edito da Mondadori, mentre con un gruppo di “ragazze” sta preparando un manuale per l’autoformazione allo sviluppo della creatività nel mondo dell’impresa, sognando di dare vita di qui a cinque anni alla prima Università della Creatività d’Europa. Dopo l’impegno in azienda ora la volontà è di mettere a disposizione di altri la sua esperienza. Con una certezza su tutte: «Il bene grande che lega me e mio marito ci ha regalato questa bella storia».

Mirella Salvi (Rotolificio Bergamasco)

«È delle donne il ruolo chiave, devono tenere tutto in equilibrio»

«Sino ad ora i “rotolini” non ce li siamo mai tirati dietro». Scherza Alessando Panseri nel raccontare la storia d’amore (quest’anno festeggia il 45esimo di matrimonio) e d’impresa che condivide con la moglie Mirella Salvi. E dissolve in una battuta l’immagine che vuole per forza i coniugi sempre intenti a battibeccare.

I rotolini in questione sono quelli della Errebi – Rotolificio bergamasco di Gorle, che insieme hanno deciso di rilevare nel 1977 facendola diventare la prima azienda in Italia per fatturato e tra le prime in Europa nella produzione di carta in rotoli. Tradotto nella pratica, significa imbattersi quasi quotidianamente con uno dei loro prodotti, che si tratti di uno scontrino fiscale, di un ticket per il parcheggio o l’autostrada, della ricevuta di una giocata (sono i fornitori di Lottomatica e Sisal) o del bancomat, dei numerini per la coda o di quelli sui capi ritirati dalla lavanderia, ma anche delle maxi affissioni.

«Mio marito lavorava alla Pirelli e spesso era impegnato all’estero, io facevo la casalinga – racconta Mirella Salvi – e seguivo i bambini (Gianluca nato nel ‘70 e Cristiano nel ‘73, mentre nell’87 sarebbe arrivato Pierluigi, il “piccolo” della famiglia ndr.). Il titolare, ormai anziano, del rotolificio, che allora aveva sede a Redona, ci ha proposto di subentrare nell’attività. Ai tempi produceva i rotoli per le calcolatrici di due banche, ma nelle dimensioni ridotte e nella versatilità di questi articoli vedeva grandi prospettive. Abbiamo accettato. E da allora sono qui».

Data la precedente esperienza da impiegata nell’azienda di famiglia, per Mirella è stato scontato occuparsi della parte amministrativa, mentre il marito sviluppava quella tecnica. Alla signora spettano anche le relazioni e la partecipazione alla vita associativa. In Confindustria Bergamo è stata presidente del Gruppo Cartotecnici e fa parte del Consiglio direttivo della Piccola Industria. È anche tra i probiviri di Assografici, l’associazione nazionale del settore e partecipa al network mondiale di donne imprenditrici Aidda. «La divisione dei ruoli dipende più che altro da un fatto pratico, legato alle competenze, alle inclinazioni e al tempo a disposizione – rileva il marito -. Vale anche nell’assegnazione delle cariche. I soci siamo noi due, lei è l’amministratore perché può seguire meglio anche gli aspetti burocratici, io però ho la quota maggiore e posso revocarle l’incarico…», la provoca sorridendo.

Loro e l’azienda sono cresciuti con i propri dipendenti. Hanno infatti sempre assunto persone al primo impiego, un modo per dare fiducia e condividere un cammino. Lo conferma il fatto che solo quest’anno – in quasi 30 di attività – saluteranno il primo dipendente che ha raggiunto la pensione dei circa 70, impegnati tra Gorle e lo stabilimento di Majano, in Friuli, aperto nel 2000. «Teniamo ad ognuno di loro – sottolinea Panseri – e non siamo mai ricorsi alla cassa integrazione o alla mobilità, stringendo i denti nei momenti più difficili». E ce ne sono stati, non solo in questo ultimo periodo. «Mi dicevano, forse solo a mo’ di battuta, che era rischioso lavorare con mia moglie perché se le cose fossero andate male, sull’uno o sull’altro versane, ci avrebbero rimesso in ogni caso sia la famiglia sia l’attività. Posso dire che è l’esatto contrario. Essere impegnati entrambi in azienda significa non essere soli, avere qualcuno che comprende i problemi e su cui contare, ma anche avere la fortuna di passare molto più tempo insieme. La famiglia e l’impresa si rafforzano a vicenda, a patto ovviamente che siano la famiglia e il lavoro i valori in cui si crede», puntualizza.

Secondo la consorte il buon funzionamento di un matrimonio d’impresa dipende comunque più dalle donne, chiamate ad un ruolo di “registe”. «È la donna che regge tutto, con la sua capacità di organizzare, di smussare, di tenere insieme ed in equilibrio, anche accettando di stare un po’ più defilata  – rileva -. Personalmente credo che a dare la linea in azienda debba essere uno solo e non ho mai contraddetto mio marito di fronte ai dipendenti. Certo le decisioni importanti poi le abbiamo sempre prese insieme». Sul conciliare gli impegni del lavoro con quelli della casa, tanto più nel suo caso con tre figli maschi, dice che fissando delle priorità e con un po’ di organizzazione e gioco di squadra si può fare. «Fin da piccoli anche i nostri figli hanno condiviso il nostro percorso, era inevitabile – ricorda mamma Mirella -, e mano mano è stato naturale per loro entrare in azienda e portare il proprio contributo in base alle proprie caratteristiche. Ora i consigli di amministrazione li facciamo la domenica a pranzo – dice per far capire il clima -. Ciò che ci unisce e fa andare d’accordo è, in fondo, semplice. Riconosciamo tutti che è l’azienda quella che ci dà da vivere e che fa stare bene noi ed i nostri dipendenti, per questo facciamo tutti del nostro meglio». O, come dice il primogenito Gianluca, «facciamo a gara a chi lavora di più».

La buona integrazione della nuova generazione e il rapporto creato con i dipendenti li fa guardare al futuro in chiave positiva. «Crediamo di avere messo buone basi per il passaggio del testimone – dicono – e non avremo difficoltà nel farci da parte. Ognuno ha il suo tempo da vivere e questa è la loro epoca». Già, ma c’è la crisi… «Chi ha visto trasformarsi un sogno in realtà come noi non può che continuare ad avere fiducia», concludono. Ecco, dentro quei rotolini di carta che poi arrivano in tutte le nostre tasche c’è questo sogno.