Rinascimento urbano, Bergamo vara il “Tavolo per l’edilizia”

costruzioni - ediliziaUn progetto strutturato di rilancio del settore delle costruzioni nella Provincia di Bergamo per la creazione di un’edilizia innovativa: è questo l’obiettivo che muoverà i lavori del Tavolo per l’Edilizia, istituito dalla Camera di Commercio di Bergamo presentato questa mattina. Il Tavolo, coordinato da Ottorino Bettineschi, vicepresidente della Camera di Commercio e presidente dell’ Ance di Bergamo, raccoglie tutti i rappresentanti e gli interlocutori locali della filiera dell’edilizia, ovvero Ance Bergamo, Cna, , Compagnia delle Opere, Confartigianato Bergamo, LIA,  Ordini degli Architetti, degli Ingegneri di Bergamo e dei Geologi della Lombardia, Università di Bergamo, Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Bergamo e Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo. Ogni associazione vi partecipa con il rispettivo presidente e si riunisce periodicamente con cadenza settimanale: attualmente il gruppo dei Presidenti si è riunito già 7 volte da fine luglio. Nell’ambito della presentazione odierna, cui erano presenti tutti i componenti del Tavolo, sono intervenuti: Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo,  Ottorino Bettineschi, che ha illustrato il Manifesto del Rinascimento Urbano, il Professor Paolo Riva in rappresentanza dell’Università di Bergamo ed Emanuele Prati, segretario generale dell’ente camerale.

La filiera

La Provincia di Bergamo esprime numeri imponenti per quanto riguarda le costruzioni: la filiera conta infatti più di 20.000 imprese che sviluppano un fatturato di 3,5 miliardi di Euro e circa 8MILA professionisti, per un totale di quasi 30mila attività al netto dei rispettivi collaboratori. I temi chiave che verranno affrontati in termini di didattica, ricerca e sviluppo, saranno la rigenerazione urbana, la crescita della qualità e della sicurezza del territorio anche tramite il contrasto al dissesto idrogeologico, le prestazioni del costruito per una più alta vivibilità dei residenti ed attrattività turistica, così come l’efficientamento delle infrastrutture. Il raggiungimento di questi obiettivi sarà da perseguire mettendo al centro la tutela dell’ambiente, sia da parte della committenza pubblica che di quella privata, la riduzione delle emissioni di CO2 (ed altri gas serra), attraverso il risparmio, l’efficienza energetica, l’impiego di fonti rinnovabili e l’utilizzo di materiali sostenibili e di eco-innovazioni, la valorizzazione ed il recupero del patrimonio artistico, culturale e naturale e nuovi modelli di partenariato pubblico-privato. Per realizzare questo progetto una grande attenzione sarà rivolta all’innovazione e alla ricerca attraverso collaborazioni tra università, scuole, aziende e mondo delle professioni al fine di valorizzare e sviluppare le eccellenze già presenti sul territorio. Conseguenza dell’innovazione e della ricerca è la creazione di un sistema di formazione continuo su materiali, tecnologie e processi di filiera. Infine, ma non meno importante, è da sottolineare l’azione volta a favorire aggregazioni tra tutte le imprese della filiera per vincere le sfide di un mercato globale e competitivo.

“Oggi per l’edilizia a Bergamo si chiude un mondo e se ne riapre un altro – ha dichiarato Bettineschi, coordinatore del Tavolo per l’Edilizia -. Dopo otto anni di crisi, il comparto delle costruzioni c’è, non si arrende e dimostra di saper reagire mettendo in campo tutte le sue forze facendo rete. La filiera oggi rappresentata lavorerà affinchè a partire dalle linee guida del Manifesto del Rinascimento Urbano, si realizzi un Progetto che a cascata “costruirà nuovi progetti”. “La ripresa che stanno riscontrando altri settori merceologici non ha ancora coinvolto le costruzioni che per la nostra provincia hanno un impatto determinante sull’intera economia – ha dichiarato Malvestiti -. Auspico che il Tavolo per l’Edilizia possa portare frutti, collocandosi in un momento in cui, cogliendo questi primi segnali congiunturali positivi, si possa ripartire con azioni ragionate e mirate. La Camera di Commercio sarà in prima linea nell’appoggiare tutti quei progetti volti a portare fuori dalla crisi il nostro territorio affinché l’economia riparta nella sua complessità”. In una riflessione inviata dal Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini si evidenzia che il Tavolo per l’Edilizia avrà anche il compito di pensare “Un modello per una città vivibile: sicura, confortevole, attrattiva; che sia un vivace polo con patrimoni culturali e artistici da tutelare, una Bergamo attenta all’ambiente e alla sostenibilità, centro di relazioni virtuose tra cittadini, pubblico e privato. Una Bergamo virtuosa, che cresce grazie all’impegno di tutte le persone che ogni giorno si prendono cura di un bene comune, la propria città”.

Il progetto

Per identificare le azioni a supporto di questa politica di sviluppo sono stati creati 6 Gruppi di lavoro che con funzioni e obiettivi specifici: Marchio e comunicazione, Analisi ricognitiva del territorio, Innovazione, ricerca e formazione, Credito e reperimento risorse finanziarie, Norme e Imprese e Lavoro. Il primo obiettivo in ordine di tempo sarà l’ideazione di un Marchio della filiera dell’edilizia bergamasca che identificherà le imprese e le attività economiche che nell’ambito di questo percorso aderiranno ai requisiti per farne parte. Il lavoro dei Gruppi servirà a formulare proposte che a seconda della loro natura verranno sottoposte alle diverse Istituzioni di governo locale ed è previsto che il Tavolo si faccia promotore anche di iniziative pubbliche, quali convegni ed eventi di interesse del settore, tra cui anche manifestazioni fieristiche. Questo percorso nel suo complesso, anche tramite il lavoro dei Gruppi, permetterà una ricognizione del settore a 360°: questo per permettere che le proposte formulate siano realmente corrispondenti alle esigenze del territorio e che abbiano ricadute concrete e dagli effetti misurabili, anche in ragione della diffusa consapevolezza che l’edilizia è un traino irrinunciabile per la Provincia oltre che per l’intera economia.  Un’azione che fonda quindi le sue radici nel presente con lo sguardo rivolto al futuro: gli odierni processi di riqualificazione delle città richiedono nuovi modelli finanziari e di business in discontinuità con il passato e che possano agevolare sia il settore pubblico che quello privato, come l’innovazione e la ricerca dovranno agire di concerto con i processi di formazione che dovranno necessariamente essere ottimizzati e condivisi con tutto il sistema-filiera. Una filiera che dovrà a sua volta vedere valorizzate imprese e professionisti eccellenti in grado di cogliere opportunità di crescita e di sviluppo. Tutto quello che a livello normativo potrà essere migliorato verrà suggerito agli Enti di riferimento sia a livello locale che centrale, con particolare attenzione a forme di sburocratizzazione ostative rispetto ai tempi che oggi richiedono l’economia di mercato e gli investitori. Cruciale sarà infatti il capitolo sulle risorse finanziarie e sul loro reperimento, puntando tra gli altri strumenti anche ai Fondi Europei. Con questo corposo progetto, il Tavolo per l’Edilizia della Camera di Commercio di Bergamo si candida a diventare una best practice a livello nazionale e a rendere effettivo il passaggio da “Capitale dell’edilizia” a “Capitale dell’innovazione nell’edilizia”.

 

Il Manifesto del Rinascimento Urbano


Lavoro e progresso economico, in fiera premiati lavoratori e imprenditori

Sono 88 i lavoratori e gli imprenditori bergamaschi che domenica 13 dicembre alla Fiera di Bergamo hanno ricevuto il “Riconoscimento del lavoro e del progresso economico”, il premio annuale della Camera di Commercio, giunto alla 55esima edizione. Alla presenza della Giunta Camerale – rappresentata per l’occasione dal presidente Paolo Malvestiti, da Marco Giuseppe Amigoni, Gualtiero Baresi, Ottorino Bettineschi, Alberto Brivio, Alberto Capitanio, Angelo Carrara, Amerigo Cortinovis, Giuseppe Guerini e dal segretario generale Emanuele Prati – sono stati  assegnate anche le benemerenze al filosofo Mauro Ceruti, che annovera nel suo curriculum la presidenza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bergamo, e all’imprenditore Benito Guerra, alla guida di Robur, azienda creativa e all’avanguardia in cui si coniugano tecnologia, etica, cultura ed economia.

I premiati sono stati suddivisi in quattro categorie: Lavoratrici e Lavoratori dipendenti o autonomi – (2 premi); Lavoratrici e Lavoratori dipendenti – Anzianità e fedeltà (70 premi); Coltivatori diretti (5 premi) e Imprese Industriali, Commerciali, Agricole e Artigiane (11 premi), tra queste, nel settore commerciale, quest’anno si premia una sola attività, la macelleria, salumerie e gastronomia Gastoldi Pierino di Bariano, iscritta al Registro delle imprese da 78 anni e 2 mesi.

Il premio, inizialmente destinato al riconoscimento della sola anzianità di servizio dei lavoratori dipendenti, fu istituito nel 1952 su specifica richiesta del ministero dell’Industria e del Commercio e accolto dall’allora presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giacinto Gambirasio. La manifestazione, tuttavia, non ha avuto sempre una vita facile: diverse sono state le vicissitudini che ne hanno segnato le edizioni, compromettendone talvolta la cadenza annuale. Ma proprio grazie a queste vicende, l’iniziativa si è rafforzata nei suoi tratti essenziali, acquisendo una propria identità, proponendo valori imprescindibili, come l’etica e l’integrità. Dal 1980 in poi l’appuntamento ha avuto luogo puntualmente ogni anno, fortemente voluto dalla Camera di Commercio, e dal 2006 ha assunto una nuova configurazione, riconoscendo anche quei profili professionali che, a prescindere dall’anzianità di servizio, quotidianamente contribuiscono ad uno sviluppo qualificato e talvolta eccellente dell’economia bergamasca.

Il messaggio dell’edizione 2015, dopo gli attentati di Parigi, è stato incentrato sull’importanza del lavoro nel processo di realizzazione del singolo individuo e, di conseguenza, dell’umanità intera. Attraverso i filmati, le immagini e le parole, la Camera di Commercio di Bergamo nelle parole del presidente Paolo Malvestiti ha inteso quest’anno dar valore al lavoro come strumento per la costruzione di una civiltà collaborativa e serena, che operi con convinzione in favore della pace.

Riconoscimento Lavoro e Progresso economico – i premiati 2015

 


Italcementi, accordo raggiunto: cassa integrazione di 20 mesi per 430 lavoratori

Italcementi CaluscoAl ministero del Lavoro, oggi è stato sottoscritto l’accordo con il gruppo Italcementi sul ricorso alla Cigs che – per un periodo di riorganizzazione di 20 mesi, dal 1° Febbraio 2016 fino al 23 Settembre 2017 – interesserà un totale di 430 lavoratori. Un ulteriore accordo è stato sottoscritto per cessata attività dei siti di Scafa e Monselice per 108 lavoratori. Il ricorso alla Cigs per riorganizzazione, con rotazione sui profili professionali fungibili, riguarda 250 lavoratori della sede centrale, 25 della sede commerciale di Milano, 10 nello stabilimento di Calusco d’Adda, 5 a Rezzato, 10 a Colleferro, 5 a Matera, 26 a Sarche, 37 Salerno, 42 a Castrovillari, 10 a Satmazai e 10 a Isola delle femmine.  Si è definito anche un accordo che prevede la protezione sociale dei lavoratori con delle misure di sostegno al reddito implementandole rispetto all’impostazione dell’attuale piano sociale in essere. Le parti hanno sottoscritto congiuntamente un impegno a richiedere al governo, quando sarà insediata l’apposita commissione, l’applicazione dell’art. 42 della legge n. 148/2015 per il ricorso agli ammortizzatori sociali per gli anni 2017 e 2018. L’accordo conclude una fase di dialettica sindacale molto elevata che ha impedito all’azienda di dichiarare la cessata attività produttiva nei siti di Sarche, Castrovillari e Salerno, facendole rientrare nel perimetro complessivo del gruppo, riducendo il ricorso alla CIGS dagli annunciati 765 Lavoratori dall’azienda agli attuali 430 definiti con il coordinamento delle RSU.  L’accordo, inoltre, serve a gestire con il minor impatto sociale possibile l’attuale fase di transizione proprietaria in atto nel gruppo. A Marzo del 2016 le parti si confronteranno per valutare il processo di razionalizzazione delle funzioni del gruppo a partire dalla sede di Bergamo. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee nei luoghi di lavoro per confrontarsi con i Lavoratori.

“La firma dell’accordo per Italcementi – sostengono deputati Pd Antonio Misiani, Elena Carnevali, Giovanni Sanga e Beppe Guerini – è un passo importante, perché mette un punto fermo sugli ammortizzatori sociali dopo mesi e mesi di incertezza. L’intervento del governo, da noi costantemente sollecitato (da ultimo nell’incontro del 1º dicembre), è stato decisivo per la positiva conclusione della trattativa. Ora è necessario che l’azienda espliciti al più presto le sue intenzioni in merito alle prospettive industriali di Italcementi. Noi continueremo a fare la nostra parte, lavorando con il governo per difendere una realtà produttiva di valore strategico per il Paese e il patrimonio di professionalità e competenze dei lavoratori e delle lavoratrici Italcementi”.

 

Italcementi – La riorganizzazione in Italia – 2016_2017


Tra salvataggi e trasformazioni in spa per le banche sarà un 2016 movimentato

a-ubi.jpgIl decreto che permette di salvare quattro banche di media taglia commissariate non risolve definitivamente i problemi. E’ previsto infatti che questi istituti debbano essere successivamente venduti. E il problema è: chi potrà comprarle? Messe insieme Banca Etruria (una delle dieci popolari obbligate alla trasformazione in Spa), Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti rappresentano l’1% degli asset del sistema bancario nazionale. Non devono necessariamente essere acquistate in blocco, ma è un’operazione comunque impegnativa. I big non sembrano molto motivati. Alcuni capiazienda, in Intesa, Unicredit, Montepaschi e Banco Popolare, hanno dichiarato esplicitamente di non essere interessati. La Bpm non ha escluso di fare una valutazione, mentre l’ad di Ubi Victor Massiah si è limitato ad escludere Banca Marche per la sovrapposizione con la Popolare Ancona già nel gruppo. Ci sono poi gli istituti medi: l’anno scorso in effetti l’acquisto da parte della Popolare di Bari ha permesso di risolvere i problemi di Tercas e Caripe, ma adesso i bocconi appaiono un po’ grossi.

L’operazione di salvataggio costa circa 3,6 miliardi, interamente a carico del sistema bancario (mentre azionisti e possessori di obbligazioni subordinate hanno perso il loro investimento) anche se azionisti e possessori, in maniera proporzionale attraverso il neonato Fondo di risoluzione nazionale, la cui liquidità è stata anticipata al 33% da Unicredit, Intesa e Ubi (non è una premessa ad una futura acquisizione, ma un prestito a prezzi di mercato). Questi 3,6 miliardi serviranno per 1,7 miliardi alla copertura delle perdite, 140 milioni per la bad bank (dove saranno trasferiti crediti difficili per 8 miliardi svalutati a 1,5 miliardi, con la prospettiva di un  parziale recupero attraverso la cessione a istituti specializzati) e 1,8 miliardi per la ricapitalizzazione delle nuove banche. Quelle che in futuro dovranno essere vendute anche per recuperare le risorse da restituire al Fondo. Novità del decreto, oltre all’utilizzo del Fondo, è però proprio il fatto che, attraverso la disposizione di successiva vendita, il tema delle aggregazioni diventa per la prima volta “obbligatorio”.

Lo stesso decreto sulle Popolari, che era stato giustificato con l’obiettivo di favorire le aggregazioni, in realtà ha solo cercato di scompaginarne l’assetto, imponendo la trasformazione in società per azioni per quelle con il maggiore attivo patrimoniale, senza imporre fusioni. E infatti, a parte l’unione, peraltro già avviata prima del decreto, tra Volksbank e Marostica che ha creato l’undicesimo istituto soggetto all’obbligo di futura trasformazione, di unioni non ne sono ancora viste. Anzi, paradossalmente proprio il decreto ha rallentato anche le trattative in corso già da anni, dato che la trasformazione in Spa crea anche una sorte di “semestre bianco”: diventa infatti difficile per un Cda destinato a modifiche anche radicali nel possibile cambio di maggioranza determinato dal passaggio da società cooperativa a società di capitali proporre operazioni che potrebbe non essere approvate da chi prenderà le redini dell’istituto dopo pochi mesi.

Per questa ragione è più che probabile che solo dopo la trasformazione in Spa – che finora ha effettuato solo Ubi e che Veneto Banca prevede questo mese – gli istituti potranno veramente procedere nelle aggregazioni. Ma oltre ad unioni tra di loro adesso c’è anche da risolvere la vendita dei quattro istituti. Il decreto a dire il vero non stabilisce date precise, ma si limita a disporre la vendita “quando le condizioni di mercato sono adeguate”. Una premessa per un 2016 molto movimentato su questo fronte.


Facebook, anche gli agricoltori diventano social

Agricoltura“Bisogna conoscere e sfruttare al meglio i social per portare sempre più le imprese agricole nell’era 2.0”. Così la responsabile di Coldiretti Donne Imprese Bergamo, Elena Lazzarini, presenta il corso di formazione finalizzato alla conoscenza  di Facebook, il social media più diffuso al mondo. L’iniziativa, organizzata da Coldiretti Donne Impresa Bergamo, si terrà all’ufficio zona della Coldiretti di Romano di Lombardia il 9 e l’11 dicembre, dalle 14,30 alle 17,30. “Approfondendo questi temi con esperti – sottolinea  la responsabile  di Coldiretti  Donne Impresa  Bergamo – vogliamo fornire la visione strategica e le abilità operative con le quali costruire una pagina aziendale su Facebook e sfruttarne tutti i benefici in termini di marketing e comunicazione”. Ulteriori informazioni possono essere chieste alla segreteria Provinciale di Donne Impresa: Annamaria Fortini  cell. 335 7791411, stampa.bg@coldiretti.it


A Verdellino il record di imprenditori provenienti da paesi islamici

kebabPoco meno di 10mila abitanti in due. Sono i Comuni di Odolo, nel Bresciano e Verdellino, nel Bergamasco, che in Lombardia hanno la maggiore concentrazione di residenti e imprenditori nati in paesi dove l’Islam è la religione maggioritaria (Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Egitto, Giordania, Iran, Iraq, Libia, Marocco, Pakistan, Siria, Tunisia, Yemen). In particolare, a Odolo l’11,7% dei residenti è nato in un Paese islamico, mentre il 27,9% dei titolari di impresa a Verdellino è nato tra il Maghreb e Mashreq. Se consideriamo il peso sia di residenti che di titolari, Verdellino è ancora in prima posizione, seguito da Pioltello e Ponte Lambro. A Verdellino la concentrazione tra abitanti e titolari di impresa nati in Paesi islamici è pari al 18,7% del totale, un valore decisamente più alto della media lombarda che si ferma al 4,8%, e anche superiore alla media di grandi Comuni come Milano, dove la quota persone di origine islamica che vivono o hanno un’impresa in città è pari al 10,4%. Il capoluogo lombardo resta comunque in termini assoluti il primo per numero di residenti e imprenditori. Al secondo posto, considerando il dato in rapporto alla popolazione e ai titolari, Pioltello nel milanese (13,4%), con quasi 3mila residenti e 250 imprenditori nati in Paesi islamici, seguito da Ponte Lambro nel Comasco (13,0%) e Soresina in provincia di Cremona (12,6%). È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat e Registro Imprese.


Italcementi, si amplia il periodo di ricorso agli ammortizzatori

Stamane la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova ha ricevuto una delegazione dei parlamentari firmatari della lettera al Governo del 12 novembre scorso in merito alla vertenza Italcementi. Nel corso dell’incontro, durante il quale è stato fatto il punto della situazione, la Sottosegretaria ha innanzitutto sottolineato che non ci sarà alcuna penalizzazione nella fruizione degli ammortizzatori sociali, ma anzi l’arco temporale per il ricorso agli ammortizzatori stessi si amplia. La Sottosegretaria ha ricordato la possibilità per l’azienda di far ricorso alla cigs per riorganizzazione che prevede un arco temporale di fruibilità di 21 mesi a partire da gennaio 2016, ma anche – preferibilmente – l’opportunità di utilizzo dei contratti di solidarietà che consentono una copertura degli ammortizzatori di 12 mesi in più, per un totale di 33 mesi. Bellanova ha tuttavia evidenziato la necessità, imprescindibile a fronte di qualunque misura di ammortizzatore sociale, che da parte dell’azienda sia presentato un piano industriale chiaro, che faccia riferimento all’intero complesso aziendale e che abbia come obiettivo non la mera misura di tutela del reddito dei lavoratori fino al preannunciato cambio di proprietà, ma il rilancio delle attività e della produzione attraverso adeguati investimenti. Dal canto suo il Governo – ha ribadito Bellanova – metterà sul tavolo tutte le misure e le risorse finalizzate all’obiettivo di salvaguardare gli impianti produttivi e tutelare i livelli occupazionali.


Giovani e immigrati, al via il nuovo progetto Startupper

Venerdì 4 dicembre, alle 10, nella sala Consiglio del Palazzo dei contratti e delle manifestazioni di via Petrarca 10, a Bergamo, si terrà la presentazione del progetto Startupper che promuove sul territorio la diffusione della cultura imprenditoriale attraverso servizi per la creazione, lo sviluppo e la sostenibilità di nuove imprese. Il progetto è rivolto ai maggiorenni, domiciliati o residenti in Lombardia, che intendono avviare imprese giovanili, femminili, sociali, innovative o di immigrati. Prevede l’erogazione di servizi a filiera gratuiti, cioè servizi che accompagnano gli utenti dalla fase di definizione dell’idea imprenditoriale alla verifica della fattibilità tecnica ed economica, dalla nascita della nuova impresa fino al suo sviluppo nei primi mesi di attività.

Il percorso prevede sette moduli:

  • Modulo 1 – Effettuare presentazioni pubbliche e colloqui di orientamento per promuovere il progetto e raccogliere adesioni
  • Modulo 2 – Orientamento all’imprenditorialità e alla cultura d’impresa
  • Modulo 3 – Stendere il piano d’impresa e sviluppare il progetto imprenditoriale
  • Modulo 4 – Assistenza personalizzata per la stesura del piano d’impresa
  • Modulo 5 – Assistenza individuale per la costituzione dell’impresa
  • Modulo 6 – Individuare le fonti di finanziamento
  • Modulo 7 – Sviluppo del progetto imprenditoriale (mentoring e coaching individuali)

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli interessati. Il progetto è realizzato da Unioncamere Lombardia e dalle Camere di Commercio lombarde. È un’iniziativa finanziata dal fondo di perequazione 2014 di Unioncamere nazionale. Info e iscrizioni: 035/3888011 www.bergamosviluppo.it


Prezzo del latte, Coldiretti: “L’aumento di 3 centesimi una boccata d’ossigeno per gli allevatori”

latte“L’accordo raggiunto oggi per il prezzo del latte è un primo parziale risultato della mobilitazione organizzata da Coldiretti che ha coinvolto decine di allevatori bergamaschi, in prima fila  nei presidi nelle industrie e nei supermercati per far sentire la loro voce”. Così Coldiretti Bergamo commenta l’intesa raggiunta oggi con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea. “Abbiamo stimato – rileva Coldiretti Bergamo – che sul territorio provinciale questa intesa porterà alle aziende che conferiscono il latte a Lactalis oltre 8 milioni di euro. E’ una boccata di ossigeno importante per il nostro sistema allevatoriale, ci auguriamo che anche il resto dell’industria si allinei a questa decisone”.

Coldiretti Bergamo ringrazia il Ministro Maurizio Martina per la perseveranza e l’attenzione con cui ha seguito la vicenda e confida nel fatto che anche la Regione Lombardia, che ha sempre avuto grande sensibilità e considerazione verso il settore zootecnico, possa aggiungere ulteriori risorse. “Avevamo sospeso la mobilitazione per la drammatica strage di Parigi – sottolinea Coldiretti Bergamo -, ma abbiamo sempre comunque mantenuto aperto il negoziato e oggi un primo risultato, anche se parziale, è arrivato. Questo accordo non può certo essere considerato risolutivo, ma è importante perché ha consentito di fermare un’ulteriore discesa della remunerazione del latte alla stalla e ha eliminato l’indicizzazione al latte tedesco”.


Pmi, un seminario per muoversi tra i finanziamenti europei

euro - europaVenerdì 27 novembre, dalle 14 nella sede di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine (via Einstein, angolo via Pasubio 5) si terrà il seminario “I finanziamenti europei: opportunità per le Pmi”.

Promosso da Bergamo Sviluppo in collaborazione con Nibi – Nuovo Istituto di Business Internazionale, l’incontro è riservato alle imprese aventi sede nella provincia di Bergamo e mira a sensibilizzare e supportare le Pmi interessate ad orientarsi nella complessa panoramica dell’attuale ciclo di programmazione europea.

L’appuntamento, che sarà aperto da Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo, sarà l’occasione per approfondire la strategia per l’internazionalizzazione delle Pmi nella programmazione 2014-2020, il Programma per la competitività delle imprese e delle Pmi – Cosme – e il Programma Quadro di Ricerca e Innovazione Horizon 2020.

Il seminario sarà tenuto da Paolo Palamiti, responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza di Assolombarda a Bruxelles, Consigliere Parlamentare al Parlamento Europeo di Bruxelles e Strasburgo, dove ha lavorato come funzionario presso la Direzione Generale per la Presidenza.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione