L’artigianato lombardo sta meglio. Lo dice il 5° Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia – “Artigiani del proprio destino”, presentato al Fuori Expo di Confartigianato, evidenziando un rallentamento nel calo delle imprese artigiane nel III trimestre 2015, con un -0,9% (pari a 2.251 imprese in meno rispetto al II trim 2014), il valore più contenuto registrato negli ultimi 11 trimestri (quasi 3 anni).
Tra le quasi 255mila imprese lombarde, 59mila appartengono a settori “driver”, settori in controtendenza che stanno crescendo. Si tratta in primo luogo dei servizi alle imprese, che crescono del 12,3%; bene anche i servizi legati all’informatica (+10,5% i servizi di informazione e +9,1% la produzione di software e la consulenza per il settore informatico). Cresce anche il commercio al dettaglio, del 5,1% e, anche se con un più contenuto +1,5%, la ristorazione. In crescita anche la riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature (+4,5%).
Donne e giovani: le imprese al femminile rappresentano il 15,3% dell’artigianato lombardo, sono invece il 12,2% le imprese gestite da giovani, ma salgono al 22,1% nella ristorazione e al 20,7% sia nella consulenza informatica e produzione di software che nei servizi per edifici e paesaggio. Tre settori, peraltro, che sono in particolare crescita nell’artigianato.
La produzione delle imprese artigiane manifatturiere cresce dell’1,6%. Vanno particolarmente bene i settori della gomma-plastica (+7,8%), della meccanica (+3,9%) e della lavorazione dei metalli (+3%). Un dato incoraggiante perché la meccanica ha in questa crisi agito da fanalino dell’artigianato: la prima a soffrire, la prima a riprendersi – un dato che fa ben sperare in una ripresa più generalizzata.
Sul fronte occupazione qualche segnale incoraggiante: le buone performance dell’occupazione in due settori fortemente connessi all’artigianato. Nelle costruzioni, settore in cui oltre due impresa su tre sono artigiane (il 69,2%), dopo tre anni di calo si verifica una salita del 2%. Nel manifatturiero, dove un’impresa su due è artigiana (il 51,2%), la crescita degli occupati è del 2,7%. È la variazione positiva più elevata registrata dopo 13 trimestri.