Terziario, fisco meno pesante sui premi di produttività

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La firma dell’accordo. Da sinistra: Enrico Betti (Ascom Confcommercio), Alberto Citerio (Fisascat Cisl) e Mario Colleoni (Filcams Cgil)

Ascom Bergamo, Fipe e Federalberghi e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs hanno raggiunto un’intesa quadro territoriale per la detassazione, che prevede premi di produttività per i lavoratori del terziario. Si tratta di un importante vantaggio fiscale per i lavoratori delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, soprattutto per gli effetti che possono derivare dagli accordi sulla detassazione dei premi di produttività siglati per Bergamo e Provincia. L’intesa raggiunta dà la possibilità alle aziende aderenti a Confcommercio – che applicano integralmente il Contratto del terziario (distribuzione e servizi) e quello del Turismo (alberghi e pubblici esercizi) – di erogare ai propri dipendenti, con un reddito annuo non superiore ai 50.000 euro, premi di produttività, applicando un’aliquota agevolata che riduce il cuneo fiscale. Si tratta di un risparmio molto significativo: l’aliquota applicata sui premi di produttività passa dal 27% medio al 10% comprensivo delle varie addizionali fiscali.

“La detassazione dei premi di produttività, convertibile anche in servizi di welfare completamente detassati, è un importante passo in avanti della fiscalità a beneficio di imprese e lavoratori – dichiara Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. Questo accordo dimostra ancora una volta l’utilità dei corpi intermedi, come le organizzazioni sindacali più rappresentative sul territorio,che sono un ottimo collante tra Stato e imprese”. “Si tratta di un accordo necessario che riafferma e rafforza l’importanza e l’efficacia della contrattazione realizzata dalle Organizzazioni sindacali – dichiara Enrico Betti, responsabile area politiche del lavoro di Ascom Confcommercio Bergamo -. L’accordo coglie le opportunità offerte dalla legge di stabilità 2016, collegando le erogazioni premiali al raggiungimento di performance significative per l’azienda e introducendo la facoltà, per i collaboratori, di fruire degli incentivi sotto forma di prestazioni di welfare. In tal modo, nelle tasche dei lavoratori bergamaschi potranno rimanere circa due milioni di euro”.

“Con questi accordi- afferma  Mario Colleoni, segretario generale Filcams CGIL  – riusciamo a raggiungere numerosi lavoratori in settori  frammentati come quelli del commercio e del turismo. Il valore dell’intesa sta soprattutto nello spazio che viene dato alla contrattazione territoriale e dallo stimolo introdotto, finalizzato alla partecipazione di tutti alle scelte. Da non sottovalutare poi i vantaggi fiscali consequenziali all’accordo che potranno far aumentare il potere di acquisto dei lavoratori”. “Sono settori quelli del terziario del commercio e del turismo che producono la maggior parte della ricchezza del paese – dichiara Alberto Citerio, segretario generale Fisascat-CISL -. Queste intese riconoscono vantaggi economici per i lavoratori e premiano la produttività delle imprese. Vanno estese le previsioni di legge sulla detassazione di produttività per spingere la crescita e la creazione di posti di lavoro”. “E’ un’intesa nell’insegna della continuità di un percorso di relazioni sindacali sul territorio bergamasco importante – sostiene Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-UIL –  e che consentirà di poter intraprendere un dialogo fra sindacato e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni che sono la stragrande maggioranza nei settori del turismo e del commercio da noi rappresentate, garantendo maggior salario ai lavoratori”.

 

 


“Patto d’onore” con l’Agenzia delle Entrate, anche l’Ascom firma il protocollo d’intesa

agenzia-entrate-fusini-malvestitiE’ stato firmato questa mattina il Protocollo d’intesa “Patto d’onore” tra l’Agenzia delle Entrate, le Associazioni di categoria e i rappresentanti degli Ordini professionali. Per Ascom Confcommercio Bergamo erano presenti il presidente Paolo Malvestiti e il direttore Oscar Fusini. Il nuovo protocollo impegna le parti a promuovere tutta l’attività di assistenza e informazione che l’Agenzia dell’Entrare offre al contribuente a partire dal canale telematico Civis – che consente di trasmettere la documentazione in formato elettronico – alla Pec (dp.bergamo@pce.agenziaentrate.it) fino al canale telefonico ad hoc (848800444 e 06.966668907). Inoltre, vuole diffondere l’utilizzo del Cassetto fiscale dedicato alla consultazione delle comunicazioni inviate ad ogni singolo contribuente, così come informare gli associati sul potenziamento delle forme di assistenza offerta dall’Agenzia. Scopo del protocollo è quello di accorciare le distanze tra fisco e contribuente, rafforzando il dialogo preventivo e cercando di ridurre i potenziali conflitti e il contenziosi tributario.

«Siamo contenti che la nostra provincia, la prima in assoluto, abbia dato attuazione alla Cooperative Tax compliance in un momento difficile come l’attuale – afferma Malvestiti -.

E’ importante che nasca un rapporto di collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate e il contribuente in modo da limitare, se possibile, ogni tipo di contenzioso con il fisco». «L’accordo – aggiunge Fusini – rafforza il ruolo delle Associazioni di categoria attribuendo ad esse, insieme agli ordini professionali, il compito di favorire un cambio di cultura nei rapporti tra agenzie e imprese. Certamente aumenta l’importanza del nostro ruolo e ci responsabilizza verso un’ulteriore crescita professionale nei confronti delle nostre imprese associate». Il protocollo porta la firma anche dell’Ordine dei Commercialisti, l’Ordine degli Avvocati, i Consulenti del Lavoro, Lapet, Confindustria, Confartigianato, Confesercenti, Cna, Confimi Apindustria, Confcooperative, Ance, Coldiretti e Confai.


Fisco, Agenzia delle Entrate e Associazioni di categoria a confronto

agenzia entrate 1Prosegue l’operazione dell’Agenzia delle Entrate per l’adempimento spontaneo e per migliorare il dialogo e la collaborazione con i cittadini. Sono 14.680 le nuove lettere dell’Agenzia in arrivo in Lombardia – 1280 a Bergamo – in questi giorni, con le informazioni utili per permettere ai contribuenti persone fisiche di rimediare agli errori commessi nelle dichiarazioni dei redditi 2012. Nelle lettere, l’Agenzia spiega ai contribuenti che, dall’incrocio con i dati in Anagrafe tributaria, risultano delle somme non correttamente indicate nella dichiarazione. Chi riceverà la lettera del Fisco potrà mettersi in contatto con l’Agenzia per chiarire subito la propria posizione, evitando che l’anomalia si traduca in futuro in un avviso di accertamento vero e proprio. Questo sia se dal confronto emergerà che il contribuente non ha commesso errori, sia nel caso in cui il cittadino voglia regolarizzare in maniera agevolata la propria posizione con le sanzioni ridotte previste dal nuovo ravvedimento operoso. Con queste comunicazioni l’Agenzia fornisce ai cittadini informazioni su alcuni redditi, che, dai dati in possesso delle Entrate, risulterebbero non dichiarati, in tutto o in parte, nella dichiarazione modello Unico o 730 presentata nel 2013. Le lettere saranno recapitate tramite posta ordinaria. Il dettaglio di tutti gli elementi di anomalia riscontrati sarà invece disponibile all’interno del cassetto fiscale, nella nuova sezione “L’Agenzia scrive”, dedicata alle comunicazioni pro compliance. Se il contribuente riconosce i propri errori, può correggerli tramite il ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni correlate alla infedele dichiarazione in misura ridotta. Per effettuare il pagamento, occorre indicare nel modello F24 il codice atto riportato in alto a sinistra sulla comunicazione. In alternativa, è possibile rivolgersi presso uno degli Uffici Territoriali della Lombardia o utilizzare “Civis”, il canale di assistenza dedicato agli utenti dei servizi telematici, che consente di inviare in formato elettronico gli eventuali documenti utili. Grazie a questa nuova e più avanzata forma di comunicazione con il Fisco, i contribuenti che riceveranno la lettera potranno regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commesse con le modalità previste dall’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del d.lgs. n. 472/1997).

Agenzia e associazioni di categoria a confronto

In seguito all’invio delle lettere, l’Agenzia ha avviato una serie di incontri, anche nella sede di Bergamo, che coinvolgono i centri di assistenza fiscale (Caf) e le associazioni che rappresentano il mondo delle imprese e delle categorie professionali della Lombardia per organizzare al meglio l’attività di assistenza fiscale. Nel primo incontro informativo, rivolto ai Caf e alle Associazioni di categoria e delle imprese, l’Agenzia ha illustrato i vantaggi delle nuove iniziative per favorire la “compliance fiscale”, meccanismi che prevedono per i contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale in modo semplice e agevolato. Tra gli argomenti in programma, anche un approfondimento su come gestire l’attività di assistenza attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia. Gli incontri nascono nell’ambito del rapporto di collaborazione già avviato da tempo con il mondo delle associazioni e delle imprese per semplificare e facilitare gli adempimenti fiscali e garantire la comprensione condivisa delle norme. Nel segno della nuova stagione, improntata al dialogo e alla trasparenza, l’Agenzia punta, da un lato, a intensificare la collaborazione con il cittadino e con le associazioni che rappresentano il mondo imprenditoriale, dall’altro, a promuovere momenti di confronto mirati a rafforzare la cultura del dialogo preventivo anche sulle questioni fiscali che emergono dallo sviluppo del mondo produttivo.

 


Addio agli Studi di settore, ora arrivano gli “indicatori di compliance”

Settore-terziarioAddio agli studi di settore. Con gradualità verranno messi a punto, partendo da un ampliamento della sperimentazione, i nuovi “indicatori di compliance” che forniranno “il grado di affidabilità del contribuente”. Chi raggiungerà un “grado elevato”, spiega il Tesoro in una nota, “avrà accesso al sistema premiale” che  prevede, tra l’altro, la riduzione dei tempi e l’esclusione da alcuni accertamenti. Alla definizione dei nuovi strumenti, voluti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per sottolineare l’importanza dell’adempimento spontaneo agli obblighi fiscali, in linea con i principi della riforma fiscale realizzata negli scorsi mesi, sono impegnate la SOSE (Soluzioni per il Sistema Economico spa) e l’Agenzia delle Entrate.
Ieri, appunto, presso la sede della SOSE, s’è tenuta una riunione della Commissione degli Esperti per gli studi di settore durante la quale è stata presentata ad Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali una serie di proposte di innovazione metodologica a seguito delle attività di sperimentazione effettuate nei mesi scorsi.
Il nuovo strumento, che consentirà quindi il superamento degli studi di settore e l’abbandono del loro utilizzo come strumento di accertamento presuntivo, verrà messo a punto con gradualità. Intanto l’ampliamento della sperimentazione assume priorità già da subito.
L’indicatore di compliance è un dato sintetico che fornisce, su scala da uno a dieci, il grado di affidabilità del contribuente. Se il contribuente raggiunge un grado elevato avrà accesso al sistema premiale che prevede oggi, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità.
Il nuovo indicatore sarà articolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di attività. Verrà costruito sulla base di una metodologia statistico-economica innovativa che prende in considerazione molteplici elementi:

  • gli indicatori di normalità economica (finora utilizzati per la stima dei ricavi) diventeranno indicatori per il calcolo del livello di affidabilità;
  • invece dei soli ricavi saranno stimati anche il valore aggiunto e il reddito d’impresa;
  • il modello di regressione sarà basato su dati panel (8 anni invece di 1) con più informazioni e stime più efficienti;
  • il modello di stima coglierà l’andamento ciclico senza la necessità di predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali (cd correttivi crisi);
  • una nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi consentirà la tendenziale riduzione del numero, una maggiore stabilità nel tempo e assegnazione più robusta al cluster.

Al singolo contribuente saranno comunicati, attraverso l’Agenzia delle Entrate, il risultato dell’indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che appaiono incoerenti. In questo modo il contribuente sarà stimolato ad incrementare l’adempimento spontaneo e incentivato a interloquire con l’Agenzia delle Entrate per migliorare la sua posizione sul piano dell’affidabilità.

 

 


Dichiarazione dei redditi precompilata, Bergamo quarta in Lombardia

fiscoSono 491.653 i contribuenti lombardi che si sono collegati al sito dell’Agenzia delle Entrate e hanno inviato la propria dichiarazione dei redditi direttamente on line, in completa autonomia. E’ un bilancio ritenuto positivo dall’Agenzia delle Entrate che, al 22 luglio, data ultima per la trasmissione del 730 online, ha contato su tutto il territorio nazionale quasi 2 milioni di dichiarazioni inviate autonomamente dai cittadini che quest’anno si sono ritrovati in dichiarazione più oneri rispetto al 2015. Erano presenti infatti anche i dati sulle spese sanitarie che si sono aggiunte alle spese universitarie, al bonus ristrutturazioni ed energia, ai contributi per la previdenza complementare. Il primato, in Lombardia, lo guadagna la provincia di Milano, in virtù della più ampia platea di contribuenti, con oltre 170 mila dichiarazioni trasmesse on line. Seguono Monza e Brianza, con oltre 55 mila e in area di traguardo anche Brescia, con 49.593 dichiarazioni presentate, e Bergamo, con 48.554. Chiude la provincia di Sondrio con oltre 9 mila dichiarazioni trasmesse via internet. La dichiarazione “fai da te” piace soprattutto ai contribuenti di età compresa tra 41 e 50 anni con 107.524 dichiarazioni inviate. Tuttavia, il 730 on line è gradito anche tra i 31 e 40 anni, con 87.283 invii, che si contendono il traguardo con i contribuenti tra i 51 e 60 anni con 87.252 invii. Risultati molto positivi anche per le fasce di età più alte che dimostrano che non è mai tardi per usare internet e per familiarizzare con le procedure telematiche dell’Agenzia: quasi 80 mila dichiarazioni trasmesse anche tra i 61 e 70 anni; oltre 53 mila tra 71 e 80 anni e ben oltre 33 mila dagli over 80.


Canone Rai, qualche consiglio per non sbagliare con le bollette

rai canoneNon finisce di procurare grattacapi il canone RAI e le modalità previste da quest’anno per il pagamento. Adiconsum Bergamo, con i primi arrivi di bollette dell’energia elettrica contenenti anche la quota di canone, ha cominciato ad accogliere cittadini e ricevere telefonate inerenti l’abbonamento tv. I rimborsi proposti da aziende fornitrici di energia per un cambio di gestore e le ipotesi di risarcimento da parte dell’Agenzia delle Entrate per canone non dovuto sono al centro delle attenzioni dei consumatori. Per quanto riguarda le aziende elettriche, “in questi giorni stiamo ricevendo telefonate da diversi utenti che si vedono proporre il totale o parziale rimborso del canone tv da molte aziende energetiche del mercato libero che è legato all’attivazione o meno di nuove forniture di luce e gas – dice Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Noi chiediamo di valutare attentamente la proposta prima di sottoscrivere il contratto. Vedersi restituito in tutto o in parte quanto richiesto per canone Rai, la tassa più odiata dagli italiani, è un’offerta allettante, ma attivare una nuova fornitura comporterà poi un risparmio in generale sui costi della bolletta? Lo sconto una volta erogato non si ripeterà, ma il nuovo contratto di fornitura rimarrà! Prima di sottoscrivere qualsiasi contratto bisogna esaminare con attenzione e valutare attentamente tutte le condizioni, dal prezzo dell’energia, alla durata del contratto, ai vincoli in caso di disdetta”.

In merito poi ai casi in cui invece i consumatori ricevono bollette con addebiti non dovuti o errati, l’Agenzia delle Entrate precisa che “per conoscere le modalità per richiedere il rimborso del canone addebitato in bolletta e non dovuto è necessario attendere un apposito Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, in corso di emanazione”. In pratica prima si paga e poi si chiede il rimborso. Invece, sostiene Busi, “si può non pagare il canone tv in bolletta se si ritiene che l’addebito fatto non sia corretto”. Se sulla bolletta della luce viene addebitato il canone Rai e tuttavia non si rientra tra coloro che devono pagarlo, si può decurtare l’importo dal bollettino e versare solo la quota dovuta per la luce, senza temere che venga staccata la luce o che arrivi un accertamento fiscale con la relativa sanzione. Lo ha chiarito in questi giorni, in un continuo ping-pong di circolari, la stessa Agenzia delle Entrate. Se il contribuente ha invece già pagato l’intera somma richiesta nella bolletta dalla società della luce, dovrà chiedere il rimborso dell’importo non dovuto. “Dal punto di vista tecnico – chiarisce il presidente dell’associazione Consumatori della CISL – le società elettriche che riceveranno il pagamento di una bolletta parziale avranno solo il compito di inserire i dati del clienti all’interno del Sistema informativo integrato (Sii). La pratica poi passerà nelle mani dell’Agenzia delle entrate, che gestirà la segnalazione”.

 

 


Il commento / “Troppa spesa improduttiva. E’ l’ora dei tagli, a partire dal fisco”

di Oscar Fusini*

Pur in presenza di qualche timido segnale di ripresa, molti indicatori – dallo scenario internazionale post Brexit alla contrazione dei consumi fino al calo di fiducia dei cittadini – impongono una strategia d’attacco decisiva e in grado di riportare il nostro Paese sulla via della crescita. E’ questo il senso del convegno tenutosi ieri, a Roma, sul tema “Meno tasse meno spesa binomio della crescita”. L’evento, promosso da Confcommercio, e a cui ero presente, ha visto tutta la componente confederale unita al presidente Sangalli nel chiedere un’accelerazione sul versante delle riforme e dei tagli alla spesa. Il nervosismo del ministro Padoan verso le punzecchiature di Tremonti e, soprattutto, la risposta polemica di Anci (che ritiene poco ortodossi i dati di Confcommercio) confermano che probabilmente i numeri, le relative conclusioni e le richieste del nostro sistema associativo un fondo di verità ce l’hanno.Cosa dice di tanto eclatante la ricerca? Orbene, mettendo a confronto le spese pubbliche delle Regioni italiane, emerge che ci sono “governi” che spendono, per abitante, molto più di altri. La Lombardia, per esempio, tocca quota 2.587 euro, meno di tutti, molto al di sotto dei 6.470 euro del Trentino, ma anche dei 3.729 per abitante del Molise. La domanda a questo punto è lecita: perché queste differenze di spesa da una regione all’altra? Ci sono diversi fattori che determinano i divari. In primis, lo statuto speciale, che amplifica la spesa del 39% in più rispetto allo statuto ordinario, ma anche le dimensioni incidono, dal momento che le Regioni più piccole spendono il 12% di più di quelle grandi. Tuttavia, l’importo non sarebbe di per sé così significativo se non si considerassero anche i servizi erogati. Già, perché una spesa maggiore sarebbe anche accettabile se ad essa corrispondessero maggiori e migliori servizi.

Ecco perché il centro studi di Confcommercio ha costruito un indice sintetico di output di servizi considerando nove indici di valutazione, tra cui l’efficienza della distribuzione dell’acqua, della corrente, degli ospedali e via a seguire. Abbiamo così scoperto che la nostra Regione, quella che spende meno, é prima nella quantità e nella qualità di servizi erogati. Portata a 1 la Lombardia, si scopre che l’Emilia Romagna é a 0, 9 il Trentino a 0,83 e via via fino alla Calabria 0,3 e alla Sicilia a 0,27. Una bella soddisfazione per noi bergamaschi, se non fosse che la spesa pubblica nazionale la paghiamo comunque anche noi. Preoccupa, inoltre, il fatto che, confrontando i dati della spesa con quelli dei servizi, ci si ritrovi in quella dimensione duale che avvicina l’Italia più ai Paesi sottosviluppati che a quelli industriali. La verità inoppugnabile dei numeri, infatti, dice che le Regioni che spendono di più per abitante sono quelle che offrono i servizi peggiori. Il Sud, nella sua generalità, conferma questo assioma. Ma anche le Regioni a statuto speciale, al Nord, non sempre spiccano per livelli virtuosi: hanno maggiori mezzi a disposizione, spendono di più ma con risultati peggiori. Se, quindi, i servizi di tutte le Regioni fossero offerti ai livelli di spesa della Lombardia, la spesa pubblica italiana sarebbe più bassa di quasi 75 miliardi di euro. Tuttavia, tagliare gli sprechi, probabilmente, significherebbe comprimere ulteriormente i servizi portandoli a livelli insufficienti. Più realisticamente, adeguando tutta l’Italia al livello di spesa lombardo, senza intaccare i servizi, non risparmieremmo 75 miliardi ma comunque 21,1 miliardi. Una somma ingente, oggi solo spesa improduttiva, che potrebbe essere destinata al taglio delle imposte e al sostegno degli investimenti nel settore pubblico.

ConfcommercioDa qui la nostra proposta, che reputo coraggiosa. Ovvero, porsi l’obiettivo di scendere con la pressione fiscale a quota 40% (per la precisione a 40,8) entro il 2019 e non al 42,9% come prevede il Governo a quella data. Quindi un taglio molto più profondo della tassazione rispetto agli obiettivi fissati dall’Esecutivo. Certo, servirebbe una crescita del Pil di almeno 3 o 4 decimi all’anno, più di quanto stimato dal Governo, ma comunque il taglio è possibile. In parallelo, servirebbe anche una diminuzione della spesa di 32 miliardi (blocco della spesa tra il 2017 e il 2019). Il tutto consentirebbe alle imprese e alle famiglie di respirare e all’economia di centrare la tanto auspicata ripresa. Dimentichiamoci, quindi, il famoso e tanto declamato bonus di 80 euro, e incamminiamoci decisi verso il taglio delle imposte. Il presidente Sangalli ha riconosciuto al Governo l’impegno verso il contenimento della spesa e la scelta di non aver fatto scattare le clausole di salvaguardia legate alle aliquote Iva. Ha riconosciuto a Renzi di aver anche attivato alcuni cambiamenti strutturali, come la riduzione drastica delle stazioni appaltanti da 33mila a 32 (secondo il ministro Padoan), l’introduzione dei livelli standard d’efficienza nella Sanità, l’integrazione tra forze di Polizia (la Forestale nei Carabinieri), la definizione dei costi standard per i budget dei Comuni e, infine, i tagli alle auto blu (meno di 30mila, la metà rispetto a due anni fa). Uno sforzo che secondo Itzhak Yoram Gutgel, commissario per la Spending review della Camera, ha portato la spesa italiana del 2015 a una diminuzione dell’1,3%, pari a 10 miliardi in meno rispetto al 2014. Il tutto senza licenziamenti nel pubblico impiego (in Francia la spesa è invece salita del 1,9% e in Germania del 3,9%). Tanto, forse più dei precedenti Governi – e questo è stato il motivo del battibecco e dell’uscita polemica dalla sala di Giulio Tremonti, mentre il ministro Padoan stava ancora parlando – ma ancora troppo poco rispetto a quello che servirebbe per cambiare passo. Servono infatti cambiamenti più decisi nella riduzione della spesa locale, reinvestendo nell’ottimizzazione della qualità dei servizi, nella riduzione della pressione fiscale e nel rilancio degli investimenti. Occorre quindi una vera riforma fiscale, a partire dall’Irpef, per arrivare a un sistema più semplice, con meno voci di imposta, minori adempimenti e, soprattutto, più leggero e meno impattante sulle tasche degli italiani.

*direttore di Ascom Confcommercio Bergamo

 


Dichiarazione precompilata, Bergamo all’ottavo posto in Lombardia

La Lombardia si classifica al primo posto per numero di dichiarazioni precompilate trasmesse in modalità “self”. Sono infatti più di 380mila i cittadini lombardi che hanno già inviato autonomamente la propria dichiarazione precompilata direttamente online dal sito dell’Agenzia delle Entrate e che hanno contribuito a raggiungere il record a livello nazionale, con il 10,5% di modelli già spediti. Record che conferma l’apprezzamento da parte dei lombardi per la modalità telematica, semplice e veloce, di trasmissione della dichiarazione dei redditi.  In particolare, i modelli arrivati nei server dell’Agenzia, tra 730 e Unicoweb, dai contribuenti lombardi sono 381.631. Il dato al 30 giugno 2016, a ventidue giorni dalla scadenza, supera già quello registrato a fine campagna 2015 e per inviare in maniera semplice e direttamente online la propria dichiarazione dei redditi c’è tempo fino al 22 luglio. La “geografia”, pur provvisoria, della precompilata 2016, come emerge dagli stessi dati al 30 giugno, mostra che nelle province della Lombardia l’utilizzo della procedura online è diffuso. Due province lombarde si guadagnano il podio per percentuale di modelli già spediti: al primo posto troviamo la provincia di Monza e della Brianza, (13,4 % di modelli già spediti), seguita dalla provincia di Lecco (12,9%). Quasi a pari merito Como (11,6 %) e Varese (11,5%). Seguono Milano (11%), Lodi (10,6%), Sondrio (9,9%) e Bergamo con 9,4%, pari 38.070 dichiarazioni trasmesse.

fiscoA livello nazionale quasi 10 milioni gli accessi alla piattaforma web da parte di circa 3 milioni di contribuenti. Le modalità di accesso preferite sono  finora per lo più le credenziali Fisconline (1,8 milioni di cittadini) e INPS (1 milione), mentre in circa 15mila hanno optato per SPID, il nuovo Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere con credenziali uniche a tutti i servizi online delle pubbliche amministrazioni e delle imprese aderenti. In linea con l’apprezzamento per il telematico, si è registrato un aumento delle nuove abilitazioni ai servizi online dell’Agenzia (Fisconline): al 30 giugno gli utenti sono 5,3 milioni, contro i 4,5 milioni abilitati al 28 luglio 2015. A questi si aggiungono altre 269 mila utenze Entratel, canale dedicato agli intermediari. Segno che, anche grazie alla spinta della dichiarazione precompilata, cresce la consapevolezza delle opportunità offerte dal Fisco a portata di mouse.

Per questo secondo anno, sono circa 30 milioni i potenziali beneficiari dell’innovazione. La precompilata 2016 non si rivolge infatti solo ai circa 20 milioni di contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente, assimilati, o di pensione, come nel 2015, ma anche a circa 10 milioni di soggetti che utilizzano il modello Unico persone fisiche. Una platea ampia che quest’anno ha trovato già precompilate anche le spese sanitarie, le spese funebri e quelle universitarie, che si aggiungono ad altri oneri già disponibili come gli interessi passivi sui mutui, i premi assicurativi e i contributi per la previdenza complementare. Una semplificazione che porta con sé altri vantaggi: l’Agenzia infatti non effettuerà ulteriori controlli sul modello precompilato se il contribuente lo accetta, dopo aver verificato la correttezza dei dati. Beneficio che si estende anche a coloro che delegano CAF e professionisti: solo a questi ultimi, infatti, si rivolgerà il Fisco in caso di controlli sulla documentazione. I vantaggi sui controlli si applicano solo ai cittadini che presentano il 730 e non anche a coloro che utilizzano il modello Unico precompilato, per i quali non è prevista la possibilità di delegare soggetti terzi allo scarico dei dati dell’Agenzia.


Seriate, stazione ecologica aperta anche la domenica

raccolta rifiuti

A Seriate la stazione ecologica è aperta anche la domenica. Per incrementare la raccolta differenziata e facilitare i cittadini che non riescono a recarsi alla piattaforma durante la settimana, dallo scorso 5 giugno gli orari del Centro comunale di via Lazzaretto sono stati estesi e prevedono l’apertura tutte le domeniche dalle 9.30 alle 12.30.

A questa novità, realizzata da Aprica e da Ecosviluppo, si aggiungono altre proposte dai nuovi gestori del servizio integrato rifiuti, quali le innovazioni operative in fase di spazzamento stradale, raccolta, smaltimento e gestione della piattaforma ecologica, la raccolta a domicilio su prenotazione, la presenza, l’ultimo venerdì di ogni mese, dalle 8 alle 12, al mercato di via Adamello, del veicolo “Ecocar”, a cui consegnare i rifiuti urbani pericolosi (Rup) prodotti da utenze domestiche. E ancora la raccolta diventa 2.0 con le informazioni reperibili online sul sito di Aprica www.apricaspa.it o dall’apposita App «PULIamo», che sarà attiva da fine giugno e informerà i cittadini sull’offerta dei servizi di igiene urbana.

Il Comune ha inoltre promosso una rimodulazione della Tari, ossia la tassa rifiuti solidi, richiesta a fronte del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La rimodulazione prevede una riduzione per il 36,21% dei contribuenti, a beneficio di famiglie numerose, giovani coppie o nuclei familiari formati da 3 o 4 persone, residenti in un appartamento di medie dimensioni. Per il restante 10,26% il corrispettivo da versare resterà immutato. L’esiguo aumento ricadrà invece sulle abitazioni di maggiori dimensioni, poiché la base su cui calcolare la Tari è la superficie calpestabile di unità immobiliari, iscritte o iscrivibili nel catasto urbano, suscettibili di produrre rifiuti.

Per ulteriori informazioni: servizio ambiente tel. 035 304.227 – ambiente@comune.seriate.bg.it


Dichiarazione dei redditi e canone Rai, il camper dell’Agenzia delle Entrate arriva a Bergamo

il fisco mette le ruoteContinua la manifestazione itinerante “Il fisco mette le ruote” e, dopo Trento, il camper dell’Agenzia delle Entrate farà tappa anche in Lombardia, a Bergamo, in piazza Matteotti, il prossimo 14 giugno, con orario continuato dalle 10 alle 18. È il camper adibito a ufficio mobile che si sposta su tutto il territorio nazionale per offrire informazioni e assistenza fiscale ai contribuenti. Un vero e proprio front-office, dove i funzionari sono a disposizione dei cittadini per fornire i servizi quotidianamente offerti presso gli uffici territoriali.

Anche quest’anno protagonista della manifestazione itinerante sarà la dichiarazione precompilata. Presso l’ufficio mobile i cittadini avranno la possibilità di richiedere il codice Pin per l’accesso alla propria dichiarazione e chiedere informazioni sulle novità introdotte, sulla compilazione e trasmissione. Dalla prima entrata in vigore, il modello precompilato si è infatti arricchito di dati, come le spese mediche e inoltre, da quest’anno, la dichiarazione precompilata è disponibile anche per i cittadini che presentano Unico Pf (Persone fisiche).

I funzionari delle Entrate forniranno ai contribuenti anche gli altri servizi di informazione e assistenza fiscale abitualmente disponibili presso gli uffici territoriali tra cui, ad esempio, il rilascio di codici fiscali e partite Iva, la registrazione di contratti di locazione, informazioni su successioni, chiarimenti su comunicazioni di irregolarità e iscrizioni a ruolo, servizi di consultazione delle quotazioni immobiliari, visure catastali e ispezioni ipotecarie.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo che ha concesso gli spazi e l’ospitalità.

Ulteriore novità 2016 è la presenza di funzionari della Rai che l’ufficio mobile ospiterà per illustrare le nuove modalità di pagamento del canone tv, rispondere ai quesiti dei cittadini sui casi di esenzione e su come presentare la dichiarazione sostitutiva per evitare l’addebito del canone nella bolletta dell’elettricità.

Da quest’anno saranno presenti sul camper anche rappresentanti dell’ENS – Ente nazionale sordi, che provvederanno alla traduzione delle informazioni fiscali nella lingua dei segni per i contribuenti che dovessero averne necessità.

Maggiori informazioni e aggiornamenti sul progetto “Il Fisco mette le ruote” e sul nuovo modello di dichiarazione precompilata sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate all’indirizzo www.agenziaentrate.gov.it