Agevolazioni per le librerie, arriva lo sconto a sostegno della cultura

Buone notizie per i librai. La Legge di Bilancio 2018 per sostenere la cultura, ha introdotto un credito di imposta per le librerie. Lo sconto può arrivare fino ad un importo di 20.000 euro l’anno per le librerie indipendenti e fino a 10mila per quelle che risultano ricomprese in gruppi editoriali.
Il credito d’imposta consentirà ai beneficiari di non pagare Imu, Tasi e Tari sui locali in cui si svolge l’attività di vendita di libri al dettaglio nonché le spese di locazione. L’agevolazione ha una valenza importante per un settore in cirsi che ha visto la chiusura graduale nelle città in particolare delle librerie indipendenti e dà respiro a chi è in sofferenza o ha sempre desiderato aprire una libreria. La Manovra di Bilancio ha raccolto riscontri positivi: per Paolo Ambrosini, presidente dell’associazione librai di Confcommercio questo bonus “permette alle nostre aziende di respirare e di poter guardare al futuro con più ottimismo”. Riccardo Franco Levi, presidente dell’Aie, l’Associazione italiana editori, si augura inoltre che il provvedimento rappresenti “un passo verso l’approvazione di quella legge organica sul libro e sulla lettura di cui l’Italia ha da anni profondo bisogno.”

Tax credit librerie 2018: come funziona

La Legge di Bilancio 2018 ha stanziato 4 milioni di euro per l’anno 2018 e di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 a copertura del credito di imposta librerie.
Il credito di imposta sarà parametrato agli importi pagati dagli esercenti quali Imu, Tasi e Tari con riferimento ai locali dove si svolge l’attività di vendita di libri al dettaglio, nonché a ulteriori spese di gestione, come ad esempio l’affitto del locale, anche tenendo conto dell’eventuale assenza di librerie nel territorio comunale. Accendendo al credito quindi, il commerciante potrà beneficiare di uno sconto sui tributi locali e sulle spese di gestione.

Il credito d’imposta per le librerie non concorrerà alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap, e sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione per il pagamento dei tributi locali, ai sensi dell’articolo 17 del D.L.g.s. 241/97 presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici che a breve verranno messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Entro 60 giorni dalla data di entrata della Legge di Bilancio 2018, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, saranno stabilite le disposizioni applicative della misura, anche in riferimento al monitoraggio ed al rispetto dei limiti di spesa ivi previsti.

Si attendono ulteriori delucidazioni in merito a come si dovrà parametrare il credito di imposta al pagamento delle imposte locali e su come potrà essere esteso anche ad altre spese di gestione come ad esempio il canone di locazione del negozio.


730, al via la campagna dichiarazioni 50&Più Caaf

Caaf 50&Più è a disposizione per la dichiarazione 730/2018, per i redditi conseguiti nell’anno 2017. Il termine ultimo di presentazione è fissato al 23 luglio. I principali documenti da esibire sono la Certificazione Unica e le documentazioni dei redditi percepiti e le ritenute subite, gli scontrini, le ricevute, le fatture e le quietanze che provano le spese sostenute, gli attestati di versamento d’imposta eseguiti con F24. Il conguaglio delle imposte, sia a debito che a credito, vene effettuato direttamente in busta paga (luglio) o sulla pensione (agosto/settembre). Rivolgendosi al Caaf per la propria dichiarazione dei redditi, il contribuente, grazie al visto di conformità, non avrà accertamenti o richiesta di documentazione dall’Agenzia delle entrate. Su appuntamento, oltre che nella sede di via Borgo Palazzo, 133, si può richiedere appuntamento nelle delegazioni Ascom. Orari: lunedì, martedì, giovedì: 9-13, 14-17; mercoledì e venerdì: 9-13.

Le novità della dichiarazione dei redditi 2018 non mancano. Innanzitutto, sono stati rivisti i termini di presentazione del Modello 730. In particolare il termine ultimo di presentazione è fissato al 23 lugliose il contribuente si avvale dell’assistenza di un CAF / intermediario abilitato, o anche se presenta la dichiarazione direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. La scadenza è fissata, invece, al 7 luglio in caso di presentazione al sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale.

Con la nuova disciplina, di cui al decreto n. 50/2017, relativa alle “locazioni brevi”, è stata introdotta in dichiarazione dei redditi Modello 730 una nuova agevolazione per chi affitta un immobile per brevi periodi, di durata inferiore a 30 giorni, con contratto di locazione stipulato a decorrere dal 1° giugno 2017 tra persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Per i proprietari il relativo reddito costituisce reddito fondiario e va indicato nel quadro B del 730/21018. Per il sublocatore o il comodatario, invece, le somme percepite a seguito di tali operazioni si configurano come reddito diverso da inserire nel quadro D, con la possibilità da quest’anno di scontare il prelievo agevolato dovuto all’applicazione della cedolare secca.

In sostanza, la vera novità sta nella possibilità di poter esercitare l’opzione per la cedolare secca, il cui regime di tassazione era già previsto per i redditi fondiari di locazione (anche di breve durata), per i redditi derivanti dai contratti di sublocazione, di comodato e delle locazioni comprensive di servizi accessori, se di durata non superiore a 30 giorni.

La nuova disciplina, inoltre, prevede che se i contratti di locazione breve sono stati conclusi con l’intervento di soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali on-line (ad esempio Airbnb e Booking), i canoni di locazione sono assoggettati ad una ritenuta del 21% se tali soggetti intervengono anche nel pagamento o incassano i canoni derivanti dai contratti di locazione breve.

La ritenuta è effettuata nel momento in cui l’intermediario riversa le somme al locatore ed è applicata sull’importo del canone indicato nel contratto di locazione breve. Non devono essere assoggettati a ritenuta eventuali penali o caparre o depositi cauzionali in quanto si tratta di somme di denaro diverse rispetto al corrispettivo.

Nell’importo del corrispettivo lordo sono incluse anche:

– le somme corrisposte per le spese per servizi accessori eccetto il caso in cui tali spese siano sostenute direttamente dal conduttore o siano a questi riaddebitate dal locatore sulla base dei costi e dei consumi effettivamente sostenuti;

– l’importo della provvigione dovuta all’intermediario se è trattenuta dall’intermediario sul canone dovuto al locatore in base al contratto.

La ritenuta trattenuta dall’intermediario risulta a titolo d’imposta se il locatore intende applicare il regime della cedolare secca. Il contribuente dovrà comunque presentare la dichiarazione dei redditi per comunicare all’Agenzia delle Entrate (tramite barratura dell’apposita casella) l’opzione per tale regime agevolativo. Le ritenute certificate dall’intermediario con il modello CU vanno indicate nel Quadro F del Modello 730.

Tra le spese sanitarie detraibili, quest’anno sono ricomprese anche quelle effettuate nel 2017 per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali di cui alla Sezione A1 del Registro nazionale ex art. 7, DM 8.6.2001.

Per quanto riguarda le spese di istruzione con il Modello 730/2018 il limite di detraibilità viene aumentato ad euro 717, anziché 564.

Anche le spese per canoni di locazione dei c.d. “studenti universitari fuori sede”, sono state oggetto di modifiche, prima ad opera del DL n. 148/2017 e successivamente della Finanziaria 2018. In particolare, per dette spese sostenute nel 2017, per fruire della detrazione non è necessario che il Comune di residenza dello studente e l’Università siano ubicate in Province diverse ma è sufficiente che siano in Comuni distanti tra loro almeno 100 Km ovvero 50 Km per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.

Nel 730/2018 trovano spazio anche le super detrazioni per gli interventi antisismici. La detrazione del 50% prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, infatti, viene aumenta al 70%, quando dalla realizzazione degli interventi derivi il passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore, e all’80% quando dall’intervento si passi a due classi di rischio inferiore. La detrazione, inoltre passa al 75% e all’85% se sono stati effettuati interventi antisismici con demolizione e ricostruzione di interi edifici, quando dagli stessi consegua, rispettivamente, un passaggio ad una o due classi di rischio inferiore. Infine, sempre con il Modello 730 è possibile fruire della detrazione del 75% e dell’85% accordata per gli interventi di risparmio energetico eseguiti dal 2017 al 2019, sulle parti comuni degli edifici condominiali, che abbiano comportato, rispettivamente, un passaggio ad una o a due classi di rischio inferiori. La detrazione va ripartita in 5 rate di pari importo e la spesa totale agevolata non deve superare i 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno.

E’ stata confermata la detrazione del 50% delle spese sostenute nel 2017 per l’arredo di immobili oggetto di interventi di recupero edilizio, su un ammontare massimo di 10.000 euro, a condizione che i lavori di recupero edilizio siano iniziati a decorrere dall’1.1.2016.

Con riferimento alla detrazione spettante alle “giovani coppie” per l’arredo dell’abitazione principale, preme evidenziare che tale detrazione non è stata riconosciuta per le spese sostenute nel 2017, ed è presente in dichiarazione per “gestire” la detrazione relativa alle spese sostenute nel 2016.

Relativamente alla detrazione dei canoni di locazione per gli “inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale” si segnala che, non è stata prorogata la specifica detrazione prevista per gli inquilini dialloggi sociali per il triennio 2014 – 2016.

    


Dichiarazioni dei redditi, il vademecum del Caaf 50 & Più Ascom per un “730” senza problemi

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La stagione dei “730” è al via e il Caaf 50 & Più dell’Ascom di Bergamo è pronto, come ogni anno, a fornire il proprio servizio di compilazione, asseverazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati.

Basterà recarsi negli uffici di via Borgo Palazzo 133 a partire da martedì 18 aprile per effettuare la dichiarazione con il supporto degli esperti del Centro autorizzato di assistenza fiscale, certificato dal visto di conformità. Gli sportelli sono attivi da lunedì a giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17, il venerdì solo al mattino. È anche possibile usufruire del servizio in provincia, fissando un appuntamento in una delle delegazioni Ascom in cui è attivo (Albino, Clusone, Osio Sotto, Romano di Lombardia, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio e Zogno). Il costo varia in base alla complessità della dichiarazione. Gli iscritti agli Enti bilaterali territoriali del Commercio e del Turismo possono contare su un rimborso per le spese fino a 30 euro. Per richiederlo è necessario registrarsi sul portale Eblink accessibile dal sito www.entibilateralibg.it.

La scadenza per la presentazione del 730 al Caaf 50 & Più è fissata al 20 luglio. «Le principali novità e agevolazioni contenute nel modello 730/2017 – ricorda la responsabile Laura Benigni – sono la proroga delle agevolazioni per i lavori di ristrutturazione, gli incentivi per l’acquisto di arredi da parte delle giovani coppie, lo sconto fiscale per l’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B, la detrazione per i dispositivi multimediali per il controllo da remoto, il bonus per i sistemi di videosorveglianza, ma anche la tassazione agevolata per i premi di risultato, le agevolazioni della legge “dopo di noi”, lo School bonus a partire dal 2016».

Per accedere al servizio occorre presentare carta d’identità non scaduta, codice fiscale e tessera sanitaria, dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e modello Cu 2017 per redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati, oltre alla documentazione delle spese detraibili, deducibili e oggetto di agevolazioni. I contribuenti che si rivolgono al Caaf 50 & Più per la prima volta devono invece presentare le dichiarazioni dei redditi degli ultimi due anni.

Per informazioni tel. 035 4120162/126/127 – caf.bg@caaf50epiu.it

>>Qui un utile vademecum sulle novità e la documentazione necessaria per usufruire delle detrazioni, deduzioni e agevolazioni più comuni

 


Almè, taglia la Tari per imprese e cittadini

Il Comune di Almè si appresta ad approvare sgravi ed agevolazioni fiscali sulla Tari. Il sindaco Massimo Bandera, già assessore all’Ambiente a Bergamo dell’amministrazione Tentorio e a Seriate, suo paese natale, ha deciso di mettere in campo iniziative per tutelare le 189 attività presenti nel territorio. In particolare, ad Almè operano 76 negozi di abbigliamento, calzature, librerie e cartolerie. Sono 8 gli esercizi di filatelia, tende e tessuti; 10 gli esercizi specializzati nel commercio di fiori, pizze al taglio, ortofrutta e pescheria. Si contano inoltre 28 attività artigianali.

La prima misura consiste in una riduzione della tassa sui rifiuti-Tari dell’ordine del 14% per tutte le imprese per il 2017.  Per tutte le attività imprenditoriali nuove o già esistenti – che insedieranno la loro attività nei quasi trenta locali sfitti presenti ad Almè -, il Comune prevede l’esenzione totale della Tari per i primi due anni. La delibera, parte di un pacchetto di agevolazioni fiscali che saranno portate in Consiglio comunale il 31 marzo, esclude le attività con una superficie superiore ai 150 metri quadri e che possono essere riconducibili al gioco d’azzardo.

«È importante dare un segnale concreto alle imprese presenti nel nostro territorio – ha commentato il sindaco Bandera -. Speriamo che questa misura rappresenti uno stimolo per il tessuto imprenditoriale locale, fondamentale per la vitalità del territorio. Come sindaco non mi stanco mai di lanciare l’invito ai cittadini a comprare locale, a sostegno del kilometro zero e di quell’insostituibile patrimonio di relazioni custodito e portato avanti dagli esercizi di vicinato. Oltre agli sconti sulla Tari per le attività imprenditoriali, abbiamo previsto anche un taglio del 13% all’imposta anche per i cittadini».


Bergamo, l’Agenzia delle Entrate apre la “Stanza del Cambia Verso”. “Migliora il rapporto fisco-contribuenti”

agenzia entrate 1Nell’evoluzione di un progetto di implementazione e comunicazione interna alla Direzione Provinciale di Bergamo dell’Agenzia delle Entrate, , denominato “Cambia verso, si può…”, nei giorni scorsi è stata varata una nuova iniziativa pilota che avvicinerà ancor di più l’Agenzia al contribuente di Bergamo e provincia, anche nell’Ufficio che per antonomasia è il cuore dell’attività investigativa e accertativa, l’Ufficio Controlli, in Viale Giovanni XXIII. In questo Ufficio, infatti, è stata creata una struttura organizzata a prestare assistenza al contribuente nonché a gestire l’intero processo di lavorazione delle comunicazioni di compliance (che attengono il controllo più sostanziale), a partire dal primo contatto con il contribuente, sino alla valutazione di congruità. In questa ottica, martedì 7 marzo, sono state inaugurate e aperte – alla presenza del direttore regionale della Lombardia, Giovanna Alessio, e del direttore provinciale, Antonino Lucido, “Le Stanze del Cambia Verso”, cioè delle workroom dove il contribuente viene assistito non solo nella prima fase di approccio con l’Ufficio Controlli, ma anche in seguito, quando dalla prima accoglienza il contribuente viene “accompagnato” dai funzionari che si occuperanno dell’effettiva lavorazione della sua posizione fiscale, onde permettere al cittadino stesso, nel caso di vera irregolarità, la chiusura con il ravvedimento operoso.

La struttura dedicata del Cambia Verso – Controlli è caratterizzata da un ufficio front office affiancata da una “struttura” di lavorazione in back office. Nel corso del 2016, la Direzione provinciale di Bergamo, in sintonia con la Direzione regionale della Lombardia, si era già impegnata fortemente nella promozione e nella diffusione del progetto “Cambia Verso”, una forma innovativa di comunicazione tra Amministrazione Finanziaria e contribuente finalizzata a stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e l’emersione spontanea delle basi imponibili. Per facilitare il dialogo e la comprensione tra il Fisco e i cittadini della realtà bergamasca, la Direzione provinciale si è già fatta promotrice di un Piano straordinario di collaborazione con professionisti e associazioni, attraverso la firma dispecifici Protocolli d’Intesa denominati “Patto d’onore”, dove l’Agenzia si impegna pubblicamente a un fare preventivo-collaborativo e di aperto dialogo. Nel dettaglio, sono stati già siglati, ad oggi, 21 Protocolli d’Intesa “Patti d’onore” con Ordini professionali, Consiglio Notarile, Associazioni di categorie, Sindacati e CAF della provincia di Bergamo.

 


Canone Rai, per i pubblici esercizi pagamento entro il 31 gennaio

generic-tv-watc.jpgEntro il 31 gennaio andrà rinnovato l’abbonamento speciale alla Rai per gli apparecchi televisivi e radiofonici presenti negli esercizi pubblici. Poiché nulla è cambiato per la detenzione di apparecchi fuori dall’ambito familiare, il canone – ricorda la Fipe – va versato nella consueta modalità del bollettino postale che la Rai invia alle imprese prima della scadenza.

Gli importi del canone speciale per radio e tv (comprensivi di Iva del 4%) sono scaricabili al questo link. Per tutte le altre informazioni (modalità di pagamento, variazioni, disdette, ecc.) è invece questa la pagina dedicata.

Ai sensi del comma 2 dell’art. 16 della legge n. 488/1999, il canone speciale per la televisione ricomprende anche quello per la radio, pertanto i soggetti che hanno nel proprio locale sia radio che tv pagheranno solo il canone per la televisione, mentre coloro che hanno la radio ma non la tv, sono tenuti al pagamento del canone speciale per gli apparecchi radiofonici.

Inoltre, ai sensi dell’art. 17 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, le imprese e le società devono indicare, nella relativa dichiarazione dei redditi, il numero di canone speciale alla radio o alla televisione.

Il tributo è previsto per legge ed è, pertanto, obbligatorio. Dopo aver appreso dalla stampa la volontà della Rai di aumentare e rafforzare i controlli su bar, ristoranti ed esercizi commerciali, la Fipe fa sapere che si sta attivando con la Rai al fine di trovare un accordo che riduca notevolmente le tariffe del canone attuale, «che si ritengono eccessive rispetto al mercato generale della multimedialità e dell’evoluzione della televisione avvenuta in questo ultimo decennio nel mondo dei pubblici esercizi, con addirittura un sistema tariffario obsoleto che ha come riferimento le “vecchie categorie”».


Il futuro dei commercialisti? Carrara: “E’ nella specializzazione”

«Il futuro è nella specializzazione. Dobbiamo essere pronti ai cambiamenti, a rispondere alle richieste del mercato, dei clienti, delle imprese, dello stesso Stato». Ha concluso così, Alberto Carrara, il suo percorso come presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, dopo l’unificazione tra Ordine dei Dottori Commercialisti ed il Collegio dei Ragionieri, dall’1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2016, per due mandati consecutivi. Da gennaio 2017 e fino al 2020, gli subentrerà come presidente Simona Bonomelli. L’ultima assemblea dell’Ordine, tenutasi ieri sera a Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo, è stata occasione per fare il punto su quanto avvenuto negli ultimi nove anni, evidenziando le sfide che attendono la professione. Prima tra tutte, quella del cambiamento: «Sono fermamente convinto che, per la nostra professione, il futuro sia rappresentato dalla specializzazione, dall’essere riconosciuti con delle abilità che altri non hanno: abbiamo una preparazione e competenze di base che già rappresentano il nostro segno distintivo, ritengo sia necessario compiere ulteriori sforzi per fare in modo che gli altri ci percepiscano come i più bravi in ambiti diversi dal solito ambito fiscale in cui la nostra competenza non è messa in discussione» – ha dichiarato Carrara.

«Anche se si può forse affermare che il peggio sia dietro le spalle, gli indicatori e le previsioni economiche non sono tali da consentire grande ottimismo, neppure per noi professionisti che operiamo a stretto contatto con le imprese.  Anche l’anno 2017 – ha aggiunto – non ci porterà, se non in minima parte, la riduzione da sempre promessa e attesa del carico fiscale su imprese e professionisti, né porterà la tanto auspicata semplificazione del sistema fiscale, né migliori prospettive per la nostra categoria professionale in termini di opportunità di lavoro, e neppure la riduzione di adempimenti inutili, ridondanti, non adeguati alla realtà degli studi professionali». Da qui, l’esigenza di profondere il massimo impegno per la tutela della categoria professionale i cui interessi in larga parte coincidono con quelli del sistema economico generale.

E questo, pur sapendo che le difficoltà saranno numerose: «In questi anni mi sono confrontato con tanti professionisti di altre categorie e mi sono accorto di come i nostri problemi siano, pur con sfumature diverse, quelli delle altre categorie professionali. Anche noi, come notai e avvocati, ad esempio, abbiamo subito una pesante contrazione dell’attività. E da qui dobbiamo partire per ragionare sul nostro futuro» – ha ribadito Carrara, ricordando gli impegni avviati nel corso del suo mandato per aprire nuove aree di specializzazione, a partire dalla costituzione dell’Organismo per la gestione della crisi da sovraindebitamento, di cui oggi fanno parte 50 professionisti bergamaschi. Altrettanto importante l’impegno di dottori commercialisti nel ruolo di mediatori e di arbitri. I numeri – L’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo l’anno scorso contava 1.674 iscritti, che quest’anno sono arrivati a essere 1.709 di cui 1.684 iscritti nella sezione A, 17 iscritti nella sezione B e 8 iscritti all’elenco speciale, n. 12 società tra professionisti. I praticanti sono stati 92: di questi 82 tirocinanti dottori commercialisti e 10 tirocinanti esperti contabili. Il numero dei tirocinanti in calo può essere letto, secondo Carrara, come un segnale della saturazione del settore.

 


Giornata della legalità, l’Ascom incontra gli studenti

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Per analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze dei fenomeni criminali sull’economia reale e sulle imprese, Confcommercio organizza il 22 novembre la Giornata nazionale “Legalità, mi piace!”.

L’iniziativa promuove e rafforza, come testimonia la storia di Confcommercio, la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo. A livello nazionale, a Roma nella sede di Confcommercio, la giornata prevede gli interventi, tra gli altri, del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, del presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, del direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, del presidente della Commissione Parlamentare Anticontraffazione Mario Catania, del presidente III sezione del Tribunale di Roma Guglielmo Muntoni e del comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi.

Ascom Confcommercio Bergamo aderisce alla manifestazione nazionale e propone una giornata che vede la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e il “Centro di Promozione della Legalità: Bergamo”.

L’appuntamento è alle ore 10 nell’auditorium dell’Istituto Natta di via Europa 15 a Bergamo. Si apre con i saluti istituzionali di Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Patrizia Graziani, dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e Maria Amodeo, dirigente scolastico I.S.I.S Giulio Natta. A cui segue l’intervento del colonnello Vincenzo Tomei, comandante della Guardia di Finanza di Bergamo. L’incontro si chiude con la presentazione da parte del direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, di un’analisi economica del fenomeno e di un’indagine, svolta in collaborazione con GfK Eurisko, che analizza come sono cambiati i fenomeni criminali negli ultimi anni. Coordina la giornata Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo.

Nel pomeriggio nella sede cittadina di Ascom si riunisce il Consiglio direttivo dell’Associazione, per analizzare i risultati dall’indagine di Confcommercio.

  • Legalità mi piace! 2016


Prelievi, oltre i mille euro scatta il controllo fiscale

banconote.jpgDa oggi chi preleva dal conto corrente più di mille euro in un giorno o cinquemila in un mese potrà essere soggetto a indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate. È stato approvato un emendamento al Decreto fiscale che fissa «un limite numerico alle operazioni sul proprio conto oltre il quale scatterà automaticamente una presunzione di “nero” qualora il contribuente non riesca a dimostrare il contrario». Un’altra novità dopo quella dei pagamenti in contanti vietati per cifre superiori ai tremila euro. Nel caso in cui ci sia il controllo fiscale e il possessore del conto corrente non riesca a giustificare le somme depositate (ovvero non può dimostrare le cause del prelievo e del versamento), può anche essere pesantemente sanzionato e scatta la tassazione di quel reddito. L’Agenzia delle Entrate può infatti presumere che, dietro l’operazione, si nasconda un’attività in nero.


Cartelle esattoriali, quella rottamazione che umilia gli onesti

equitalia“Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisà”. E poi non dite che Matteo Renzi conosce solo “La mi porti un bacione a Firenze”. No, no, il premier ha nel sangue e nella mente la più classica delle melodie partenopee. Nei giorni scorsi le sue note sono risuonate nell’austero cortile di Palazzo Chigi mentre nella sala stampa il presidente del Consiglio illustrava i contenuti della legge di Stabilità per il 2017. Quando è stata proiettata la slide che annunciava la “rottamazione” delle cartelle esattoriali (ma anche delle multe), il “chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato” è diventato assordante.
Saltellavano e cantavano premier e ministri, compreso il grigio Pier Carlo Padoan, e in contemporanea nel Paese si univano al coro migliaia di evasori fiscali, finti poveri, filibustieri, furbi di tre cotte e delinquentume vario. Tutti in festa per un regalo di Natale arrivato con largo anticipo. Il governo ha deciso di condonare interessi legali, more e aggi applicati da Equitalia (il Moloch da chiudere ma che agiva pur sempre su direttive dell’esecutivo). Il che, tradotto per il volgo, significa, per chi non vorrà continuare a fare il furbo nella speranza-certezza che un altro lavacro prima o poi arriverà, uno sconto da 50 al 75 per cento delle somme dovute all’Erario.

Tutto, spiega chi la sa lunga, per racimolare 4 miliardi per quadrare i conti della manovra finanziaria. Ma in realtà, come è evidente da altre decisioni contenute nella stessa legge di Stabilità, per cercare di raccattare qua e là i voti necessari ad evitare che il referendum del 4 dicembre si trasformi nel capolinea della luminosa carriera del Ganassa di Rignano sull’Arno. Perché a questo siamo ridotti, noi poveri contribuenti ligi a dovere che rispettiamo al millesimo le scadenze e gli impegni. Dobbiamo passare per fessi (qualcuno ha icasticamente preferito la definizione di c..oni) per consentire ad un ragazzotto propostosi come innovatore e presto rivelatosi imbevuto di familismo e clientelismo come nemmeno i peggiori democristiani della Prima Repubblica di continuare a raccontarci che lui è arrivato “per far ripartire l’Italia”.

Per farla ripartire, lo fa, non c’è dubbio. Il dramma è che ci sta spingendo verso il baratro. In anni di tassi ridotti ai minimi storici, in una stagione in cui davvero si potevano porre la basi per una incisiva inversione di rotta, sta sperperando risorse a destra e manca (dagli 80 euro agli incentivi alle assunzioni) solo per sostenere le sue campagne elettorali. Il condono mascherato delle cartelle esattoriali è solo l’ultima schifezza. La più sublime perché spacciata come misura a favore dei contribuenti vessati (e quelli che pagano regolarmente che cosa sono?) ma anche la più vergognosa perché attesta, caso mai ce ne fosse bisogno, quanto marcio sia un Paese che di fronte ad una plateale canonizzazione dei disonesti (sì, certo, c’è anche una quota di italiani che si è trovata in difficoltà per cause oggettive, ma è una esigua minoranza) non si scandalizza e non reagisce tributando a chi si fa artefice di certe manovre il pubblico ludibrio che si merita.
Quando vanno in cavalleria operazioni di questo genere diventa inutile accapigliarsi sulla bontà, presunta o reale, della riforma della Costituzione. Anzi, semmai questo è un motivo in più per chiedersi se sia davvero il caso di concedere più potere e maggiore libertà d’azione a chi già oggi sta dimostrando di avere scarso o nullo rispetto per il senso civico dei cittadini onesti.