Ad agosto negozi, bar e ristoranti non si fermano. Alla vigilia del week-end del grande esodo, con migliaia di bergamaschi in partenza, Ascom Bergamo Confcommercio ha promosso la tradizionale indagine per informare i bergamaschi che rimangono in città e i turisti sull’offerta di prodotti e servizi.
Anche nei giorni più “caldi” di ferragosto saranno pochi i cartelli “chiuso per ferie“. Chi non parte potrà, quindi, fare acquisti e godersi colazioni, pranzi, cene e spuntini fuori casa, senza problemi.
Secondo i dati raccolti dall’Associazione commercianti, in Città Alta la percentuale di bar, ristoranti e negozi (alimentari e non) aperti sfiora il 100% per rispondere all’afflusso turistico; nelle vie centrali di Città Bassa otto negozi su dieci terranno la saracinesca alzata e il 90% dei bar e ristoranti farà lo stesso.
Nelle vie periferiche della città le aperture diminuiscono ma rimangono comunque elevate: 7 negozi su 10 saranno aperti e 8 ristoranti e bar su 10 continueranno a lavorare.
In provincia, nelle località turistiche, pubblici esercizi, negozi e botteghe alimentari saranno tutti aperti, mentre nei paesi fuori dalle mete dei visitatori la percentuale si abbassa: sarà aperto il 50% dei negozi e il 70% di bar e ristoranti.
La durata media di chiusura sarà di 7-8 giorni, la maggior parte si concentrerà dal 13 al 20 agosto, con diverse serrande abbassate anche dal 20 sino al 27, dopo la festa di Sant’Alessandro.
«Quest’anno le aperture agostane saranno in lieve calo: in media il 10% in meno nel periodo di ferragosto rispetto al 2016 – evidenzia però il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. Un dato in controtendenza, dopo diversi anni in cui sempre più commercianti ed esercenti sceglievano di tenere aperto e garantire anche ad agosto tutti i servizi. Quest’anno saranno più i bergamaschi ad andare in ferie, in linea con il resto d’Italia, e per questo le aperture di negozi e bar caleranno, ma non in Città Alta e nelle località turistiche. C’è anche chi si adegua al mercato ed evita di appendere il cartello con le date delle ferie perché spera che l’afflusso di turisti continui e decide solo all’ultimo di fare una pausa».