Paolo Ghinzani alla guida dei Concessionari auto Ascom

Il nuovo presidente subentra a Marco Fassi. Entrano in consiglio Gianfranco Testa e Curzio Rota

Paolo Ghinzani è il nuovo presidente del Gruppo Concessionari Ascom Confcommercio Bergamo; subentra a Marco Fassi di “Az Veicoli” di Bergamo. Ghinzani, 57 anni, della “Cittadella dell’Auto” di Bergamo e delle sedi “Auto Ghinzani” di Calusco d’Adda e di San Paolo d’Argon, ricopriva già il ruolo di consigliere del Gruppo dal 2012. Il direttivo vede la conferma di Marcello Quadri di “Quadri Automobili”di Romano di Lombardia e Mirco Moioli di “Futurauto” di Stezzano. Entrano in consiglio Curzio Rota di “Auto Rota” Di Bergamo e Gianfranco Testa di “Azzurra Bresciani” di Verdello.
Il settore, dopo gli anni difficili della pandemia, sta affrontando costi elevati per i rincari energetici ed è alle prese con ritardi di consegne delle auto nuove. “Le richieste non mancano, ma sono le auto a scarseggiare. Le case madri devono far fronte alla carenza di microchip, essenziali per la componentistica di ogni autovettura e ora anche alla guerra tra Russia e Ucraina che coinvolge due Paesi importanti, oltre che sul piano energetico, per import-export e produzione auto.- commenta Paolo Ghinzani-. La domanda supera quasi l’offerta: i prezzi salgono e le promozioni scarseggiano. Se le case madri limitano i danni producendo meno e vendendo meglio, i concessionari restano l’anello debole della catena e si trovano a cercare con fatica nuovi equilibri tra costi fissi, sempre più elevati con i rincari energetici, e minori volumi di vendita”. La crisi pesa e rinvia in molti casi l’acquisto di auto o favorisce la scelta dell’usato: “Siamo agli sgoccioli, in attesa di conoscere i decreti attuativi, previsti nelle prossime ore, degli incentivi auto, per cui è stata garantita la proroga. Il mercato è in apnea e tanti potenziali acquirenti stanno aspettando il bonus. È stata appena diffusa l’ultima bozza del Ministero dello Sviluppo, confidiamo in tempi brevi”. I concessionari sono chiamati ad affrontare una vera e propria rivoluzione, in atto da un decennio nel settore, con una selezione nei mandati di vendita e una tendenza all’accorpamento dei dealer e riduzione dei saloni: “La vendita di usato e la gestione del post-vendita avranno sempre più un ruolo centrale e cruciale per il comparto, oltre che distintivo di ogni concessionaria– continua Ghinzani-. Negli ultimi anni le case madri hanno fortemente spinto alla creazione di gruppi, a danno delle realtà più piccole. Ora anche ai gruppi più strutturati, con gli aumentati costi, serve elaborare nuove strategie per stare sul mercato”.
Il numero delle concessionarie è passato dai 37 nel 2017 ai 31 attuali, di cui 8 in città (dati Ascom su elaborazione dati camerali al IV trimestre 2021), con un crollo del 16,2%. Le chiusure sono in larga misura imputabili alla revisione e revoca dei mandati da parte delle case madri in atto negli ultimi anni.


Fine stato emergenza, ecco cosa cambia dal 1°aprile

Cambiano le regole e si allentano progressivamente le restrizioni, a partire dal green pass

Con la  fine dello stato di emergenza oggi, 31 marzo, dal 1°aprile cambieranno le regole della lotta al Covid-19.  Il Governo ha previsto una “road map” con allentamento progressivo delle restrizioni.

Dal 1° aprile:

  • terminerà il sistema delle zone colorate;
  • Negli impianti sportivi all’aperto e al chiuso la capienza ritorna al 100%, ma fino al 30 aprile proseguirà l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 e di avere il green pass (base per spettacoli ed eventi sportivi all’aperto, rafforzato per cinema, teatri, sale da concerto, eventi sportivi in palestre, strutture e palazzetti al chiuso);
  • Sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il green pass base, un obbligo che verrà eliminato il primo maggio;
  • Nei bar e ristoranti all’aperto non servirà più il green pass rafforzato, che sarà chiesto solo in caso di feste o altre iniziative che comportino assembramenti. Per i locali al chiuso, invece, fino al 30 aprile per consumare sarà necessario presentare il green pass base;
  • Niente più green pass per parrucchieri, barbieri, saloni di bellezza e centri estetici;
  • Le discoteche tornano alla capienza piena, ma richiesta la mascherina chirurgica che si può togliere sulla pista da ballo. Per entrare sarà comunque necessario, fino al 30 aprile, mostrare il green pass rafforzato.
  • Si potrà entrare in tutti i negozi senza mostrare alcuna certificazione, ma fino al 30 aprile servirà la mascherina, anche chirurgica;
  • Niente più certificazione verde per soggiornare in hotel e strutture recettive, ma fino al 30 aprile servirà il super green pass per accedere ad aree benessere, piscine al chiuso e spogliatoi.
  • Dal primo al 30 aprile sarà sufficiente mostrare il green pass base per viaggiare sui mezzi di su treni, aerei e navi a lunga percorrenza.  Per il trasporto locale e i treni regionali basterà indossare le mascherina Ffp2

Positivi e quarantene

Resta “il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento in quanto risultate positive al SARS-CoV-2, fino all’accertamento della guarigione”. E l’uscita dall’isolamento dovrà continuare a essere certificata dall’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche nei centri privati abilitati.
Dal primo aprile, però, per i ‘contatti stretti’ dei positivi si applica il regime dell’autosorveglianza che consiste nell’obbligo di “indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi e di effettuare un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2, anche presso centri privati abilitati, alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto”.

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I grossisti alimentari scendono in campo per l’Ucraina a fianco della Provincia

Sono tre gli hub di raccolta- oltre allo stoccaggio a Calcinate- presenti sul territorio: Zanica, Treviglio e AlbinoI grossisti alimentari scendono in campo per l’Ucraina, partecipando alla raccolta di beni essenziali, a fianco della Provincia di Bergamo che ha attivato in questi giorni tre hub per gli aiuti umanitari. “Le richieste di aiuto sono molteplici e tanta è anche la generosità della gente bergamasca, ma perché ciascuna raccolta possa rispondere alle reali esigenze è necessario non frammentare le iniziative ma collaborare con le reti già esistenti- sottolinea Aurora Minetti, neo presidente del Gruppo Grossisti Alimentari-. Invito ogni grossista a scegliere dal proprio magazzino i prodotti da devolvere immediatamente a quella che è davvero un’emergenza anche alimentare, recapitandoli nelle piattaforme istituite. Un piccolo gesto che ognuno di noi può fare liberamente, ma che, moltiplicato per le nostre 328 imprese, può fare sempre e comunque la differenza”.
Damiano Amaglio, consigliere provinciale coordinatore del tavolo della Provincia dell’emergenza per l’Ucraina, accoglie con grande favore l’impegno dei Grossisti: “Il mondo del commercio bergamasco ha sempre mostrato grande generosità e saprà distinguersi anche stavolta. Ringrazio l’associazione per l’impegno e il lavoro di rete. Non possiamo che apprezzare il consenso e la disponibilità del territorio che ogni giorno allarga la propria rete solidale”.

Ascom Confcommercio Bergamo ha inviato a tutti i soci una comunicazione fornendo indicazioni utili sui prodotti prioritari, in particolare cibo a lunga conservazione, secondo l’elenco individuato dalla Provincia e pubblicato nell’apposita sezione del portale, e sugli hub di raccolta.

Si ricorda che in tutti gli hub periferici è possibile consegnare gli aiuti unicamente su appuntamento telefonando ai seguenti recapiti:

-Zanica, via Padergnone (Palazanica): tel. 334.6568.303 (consegna su appuntamento il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17);

-Treviglio, via Palazzo 29: tel. 335.7595656

– Albino, via Partigiani 2: tel. 035.759952 segreteriaoperativa@albino.it

Ai tre hub si aggiunge un hub centrale a Calcinate che ha la funzione di stoccaggio e invio del materiale.


Luca Bonicelli confermato alla guida dei Gastronomi e Salumieri

Lo affianca con il ruolo di vicepresidente Gianluca Pellegrini dell’omonima insegna di Berbenno

Luca Bonicelli è stato riconfermato alla guida del Gruppo Gastronomi e Salumieri Ascom Confcommercio Bergamo. 48 anni, titolare di “Bonicelli salumeria e catering” di Villa d’Ogna, ricopre la carica dal 2016 e fa parte del 2001 del direttivo. Lo affianca con il ruolo di vicepresidente Gianluca Pellegrini dell’omonima insegna di Berbenno. Fanno parte del direttivo con il ruolo di consiglieri: Mauro Rocchi di “F.M.G” di Bonate Sotto, Omar Mottini della gastronomia “Le delizie” di Osio Sopra, Nunzio Carrara di “Carrara Fratelli Snc” di Bergamo e Alessandro Marchesi della Macelleria Marchesi di Seriate. “Ringrazio tutti per la riconferma, un attestato di stima che ricambio perché ho la fortuna di guidare un gruppo coeso che negli anni ha sempre portato avanti in modo compatto diversi progetti e iniziative, dall’educazione al gusto rivolta ai più piccoli alle dimostrazioni in fiera, alle serate in collaborazione con il consorzio del Moscato di Scanzo”. La pandemia ha fatto riscoprire l’importanza dei negozi di prossimità per gli acquisti di tutti i giorni: “Nei giorni più difficili abbiamo sempre garantito l’approvvigionamento, sdoppiandoci tra consegne a casa e presenza in negozio- continua Bonicelli-. I clienti hanno riconosciuto la nostra professionalità e riscoperto la qualità del nostro servizio e dei prodotti. Ora registriamo una flessione post pandemia, imputabile anche al minore potere acquisto causato dai rincari energetici”. Fare leva anche sui prezzi diventa un asset importante per la competitività dei piccoli negozi, grazie alle economie di scala: “Dobbiamo cercare di fare davvero sinergia, spuntando accordi commerciali più vantaggiosi sui prodotti da scaffale. Se siamo uniti possiamo ottenere condizioni migliori non solo sulle forniture di prodotto ma anche sulle utilities, perché i rincari incidono pesantemente sulle nostre attività. Prezzi minori abbinati al nostro servizio e professionalità non possono che rappresentare un supporto per la spesa quotidiana. Confidiamo in un maggior ricorso agli acquisti sotto casa per ridurre gli sprechi, anche economici visto il rincaro dei carburanti”.

Sono 857 i negozi di alimentari, gastronomia e salumerie bergamaschi, di cui 114 in città. In 5 anni si sono perse 37 attività (-4,1 %); in città invece si è registrato un aumento di 4 unità, con una crescita del 3,6% (si è infatti passati dalle 110 insegne del 2017 alle 114 attuali). Nell’ultimo anno si è assistito a 14 chiusure (-1,6%), di cui 3 in città (-2,5%). il calo più importante si è avuto dal 2018: si contavano infatti 914 insegne, 126 in città.


Diego Rodeschini è il nuovo presidente del Gruppo Bar Caffè e Pasticcerie Ascom

Il titolare della Pasticceria Acquario di Sant’Omobono Terme: “Pronti a rafforzare il legame con le scuole per risolvere il problema della mancanza di personale adeguato”

Cambio al vertice nel Gruppo Bar Caffè e Pasticcerie di Ascom Bergamo Confcommercio: Giorgio Beltrami, titolare del “Bar Centrale” di Lovere, conclude il suo mandato alla guida del gruppo che per il prossimo quinquennio sarà diretto da Diego Rodeschini, 60 anni, titolare della Pasticceria Acquario di Sant’Omobono Terme.

Ad affiancare il neo presidente i nuovi consiglieri Diana Ferreira del “Preda Caffè” di Bergamo, Consuelo Giassi del “Bar Giassi” di Verdellino e Francesca Bassi del Chapeau Milani Caffè (insegna presente a Bergamo e all’interno di Oriocenter e Le Due Torri). Confermati nel direttivo Raffaella Andreini dell’“Half Crown Pub” di Antegnate, Elena Stroppa del “Gino’s Bar” di Bergamo, Francesco Pappi del “Pub Sant’Orsola” di Bergamo e Vincenza Carissimi del “Bar Commercio” di Osio Sotto. Pappi e Bassi sono stati eletti vicepresidenti.

Secondo i dati Ascom (fonte Camera Commercio di Bergamo) negli ultimi cinque anni, bar, caffè e pasticcerie sono calati di 101 unità (-3,7%), di cui 21 solo nel 2021. Trend ben diverso in città dove, dal 2017 al 2021, gli esercizi sono aumentati di 9 unità (+2,2%) con ben 8 nuove imprese avviate nel 2021. “Mai come in questo momento dobbiamo fare squadra e costruire un percorso comune per dare un nuovo slancio alla categoria – sottolinea Diego Rodeschini -. L’aumento dei prezzi delle materie prime continua infatti a mettere a dura prova il settore che ha già dovuto affrontare questi ultimi due anni molto duri sotto il profilo della sostenibilità aziendale e non solo. A questo si aggiunge, infatti, il problema di trovare personale adeguato e per i prossimi anni l’obiettivo è rafforzare il legame con le scuole per invertire gli stereotipi e far capire che lavorare in un bar o una pasticceria può dare tante motivazioni e, quindi, soddisfazioni”.


Distretti del commercio, in arrivo 42 milioni 850mila euro. “Riconosciuto il ruolo delle associazioni”

Il 28 aprile in Ascom incontro aperto alle amministrazioni comunali che fanno parte dei distretti del commercio bergamasco ed ai responsabili di distretto per presentare il bando 

Regione Lombardia, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, ha deciso di stanziare 42.850.000 di euro per i Distretti del Commercio. Lo prevede il nuovo bando presentato oggi in Regione dallo stesso assessore e dai rappresentanti di Anci, Confcommercio e Confesercenti e i cui criteri sono stati approvati questa mattina dalla Giunta con specifica delibera. La misura ha una duplice finalità, da un lato quella di promuovere e consolidare la ripresa delle economie locali nei Distretti del Commercio lombardi, sostenendo sia gli investimenti diretti degli operatori economici, sia gli interventi di qualificazione del contesto urbano e del territorio realizzati dagli Enti locali; dall’altro quella di premiare le eccellenze progettuali, ovvero i Distretti più innovativi e strutturati, capaci di elaborare a medio termine una strategia complessiva di sviluppo del territorio e di realizzare un piano di interventi coerente e articolato, favorevole allo sviluppo economico e alla qualità del servizio.

L’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi: «La novità più rilevante della misura rispetto al passato riguarda la dotazione finanziaria, raddoppiata e che passa da circa 20.000.000 di euro a 42.850.000 di euro. Un lavoro importante condiviso con le associazioni di categorie di settore e con i comuni. È il metodo lombardo, quello dell’ascolto e dell’impegno comune per valorizzare e sostenere concretamente le imprese lombarde, in questo caso i commercianti che stanno ancora duramente pagando le conseguenze della pandemia sanitaria, della pandemia energetica e della difficoltà del reperimento di materie prime. Come Regione vogliamo fare tutto il possibile per tutelare le aziende e quindi il lavoro».

I BENEFICIARI – I beneficiari diretti sono i Comuni, le Comunità Montane e le Unione dei Comuni aderenti ad uno dei Distretti già riconosciuti. I beneficiari indiretti sono le PMI e gli aspiranti imprenditori che soddisfano specifici requisiti (dettagliamene elencati nel bando). È inoltre facoltà del Distretto, in considerazione delle specificità del proprio territorio, ammettere come beneficiari anche: attività di commercio su area pubblica che soddisfino alcuni specifici requisiti (dettagliatamente elencati nel bando) e che, in luogo di una unità locale, dispongano di una concessione all’interno dell’ambito territoriale del Distretto; le attività di servizi alla persona che non soddisfino il requisito di avere vetrina su strada o essere situate al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti.

AGEVOLAZIONI – Il bando finanzia diverse tipologie di progetti, come ad esempio quelli di imprese finalizzati all’apertura di nuove attività o alla riqualificazione e al rilancio di attività esistenti, oppure interventi realizzati dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la realizzazione di servizi comuni per le imprese del Distretto. È prevista una sezione, definita ‘progetti di eccellenza’, in cui i beneficiari potranno ottenere un contributo economico pari a 630.000 euro, mentre per i progetti che non rientreranno in questa tipologia il contributo è pari a 165.000 euro.

PROGETTI DEI COMUNI – Per i Comuni, sono valutati positivamente i progetti che sanno individuare un’idea di sviluppo concentrandosi su una vocazione tematica e in un’area definita e omogenea; proporre soluzioni innovative, offrire servizi comuni e ancora proporre soluzioni per il riutilizzo di spazi commerciali sfitti per il presidio del territorio. Deve essere individuata la modalità di gestione dello stesso progetto. Si possono includere anche progettualità di rigenerazione, riqualificazione e di adeguamento dell’area, attività per la governance, attività di animazione e promozione e misure di agevolazione delle imprese del distretto, anche tramite l’azzeramento la riduzione dei tributi locali.

PROGETTI DELLE IMPRESE – Per le imprese, invece, è richiesta la riqualificazione e l’ammodernamento, l’avvio di nuove attività, l’accesso, il collegamento e l’integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto e la compartecipazione alla realizzazione di queste infrastrutture e servizi comuni.

INFORMAZIONI – Per tutte le informazioni complete consultare il sito dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia, www.imprese.regione.lombardia.it

Il Presidente di Ascom Confcommercio Giovanni Zambonelli: «I distretti del commercio, che sono nati in Lombardia, rappresentano un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privato, grazie al quale si favoriscono gli investimenti delle imprese e gli investimenti delle amministrazioni al fine di aumentare l’attrattività dei luoghi. In questo rapporto spicca il ruolo delle associazioni di categoria come elemento di raccordo. Va inoltre un riconoscimento a Regione Lombardia e all’assessorato allo sviluppo economico per aver creduto fortemente in questo strumento con grandi investimenti finanziari».

Il Presidente di Confesercenti Bergamo Antonio Terzi: «Esprimo un grande apprezzamento per l’iniziativa di Regione Lombardia: rilanciare i distretti, peraltro con risorse più consistenti del previsto, rafforza una politica per lo sviluppo del commercio urbano che in questi anni ha dato, anche grazie al lavoro delle associazioni, buoni frutti in bergamasca. Ci attende un lungo lavoro di relazione con il territorio in un momento davvero molto complicato per le grandi trasformazioni in atto».

Il prossimo 28 aprile Ascom Confcommercio e Confesercenti Bergamo organizzano un incontro aperto alle amministrazioni comunali che fanno parte dei distretti del commercio bergamasco ed ai responsabili di distretto per presentare il bando e le sue caratteristiche. All’incontro sarà presente l’Assessore Guido Guidesi.

L’incontro avrà luogo presso l’auditorium nella sede di Ascom, in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo.

I DISTRETTI A BERGAMO – I Distretti del Commercio rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale per promuovere il commercio come efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali. Attualmente in Lombardia ci sono 158 Distretti del Commercio, di cui 57 urbani e 101 diffusi (ossia riguardanti aggregazioni di più comuni). Dei Distretti fanno parte 678 Comuni, pari a oltre il 40% dei 1.506 comuni lombardi. L’esperienza bergamasca Anche grazie al lavoro delle Associazioni Ascom e Confesercenti, Bergamo rappresenta una delle province dove i Distretti del Commercio hanno trovato maggiore diffusione e successo.

Attualmente in provincia di Bergamo sono presenti 26 Distretti, 4 DUC e 22 DID, che complessivamente raccolgono 151 Comuni su 243. Con l’arrivo dell’ultimo Distretto (attualmente in corso di riconoscimento), il numero complessivo dei Distretti bergamaschi salirà a 27, e il numero di Comuni coinvolti a 156. Bergamo è la prima provincia lombarda per numero di Distretti diffusi e di Comuni coinvolti, ed è la seconda dopo Milano per numero complessivo di Distretti attivati. A Bergamo si parla di Distretti dal 2008, quando, con il Primo Bando promosso da Regione Lombardia, nacquero i DUC del capoluogo e quello di Treviglio e due Distretti diffusi. Negli anni la nascita di nuovi Distretti e la loro attività è continuata senza sosta. Grazie alla partecipazione a bandi regionali e di altra natura a oggi i Distretti bergamaschi hanno raccolto oltre 17 milioni di euro di contributi pubblici destinati alle amministrazioni comunali e agli operatori.

Negli anni sono stati migliaia gli incontri dei Comitati di Indirizzo e degli altri tavoli in cui Ascom, Confesercenti e le amministrazioni comunali si sono confrontate per realizzare progetti di sviluppo locale e sostenere il commercio di vicinato, le attività turistiche e artigianali e i pubblici esercizi, cercando di fare leva sulle numerose attrattive locali per far crescere tutto il territorio insieme al commercio. Il nuovo Bando promosso da Regione Lombardia per il triennio 2022-2024 vede pertanto i Distretti bergamaschi pronti a continuare questo lavoro, per sfruttare al meglio l’importante occasione proposta dalla Regione.

 

 

 

 


Cambio alla guida del Gruppo Elettrodomestici, Antonio Campana presidente

Dal 2013 nel direttivo, subentra ad Armando Zucchinali, storico referente del Gruppo sin dagli anni Ottanta

È Antonio Campana della “C&D elettronica” del Centro Galassia di Bergamo il nuovo presidente del Gruppo Elettrodomestici Ascom Confcommercio Bergamo, che subentra ad Armando Zucchinali, storico referente del Gruppo sin dagli anni Ottanta. Campana, 36 anni, ricopriva dal 2013 la carica di consigliere del Gruppo. Lo affiancano nel consiglio Marco Fumagalli della “Fumagalli G&C” di Bergamo, Giancarlo Busi di “Centro casa Busi”di Val Brembilla e il papà, fondatore dell’azienda, Mario Campana di Bergamo.

“La concorrenza delle grandi catene e dell’e-commerce continua a essere sempre più pressante, ma le nostre attività hanno investito molto negli ultimi anni sulle competenze per offrire un servizio in grado di fare sempre la differenza- commenta il neo presidente-. Anche le realtà più piccole hanno puntato con decisione sulla specializzazione, dalla progettazione all’assistenza post vendita, all’installazione. Un passo necessario per stare sul mercato e ritagliarsi una nicchia, in un mercato costellato anche nelle località periferiche e provinciali di punti vendita dei grandi store”. Sul fronte associativo, Campana punta a formare una squadra valida e motivata: “Cercheremo di allargare ulteriormente la base associativa per dare maggiore voce alle nostre istanze e continuare a crescere insieme, innalzando le competenze, anche attraverso l’organizzazione di corsi formativi e convegni”.

I numeri del settore (dati Ascom Confcommercio Bergamo su elaborazione fonte camerale al IV trimestre 2021) evidenziano la sofferenza del comparto: dal 2017 ad oggi si è scesi da 298 attività (di cui 77 in città) alle 256 attuali (di cui 64 in città). Un calo del 14,1% complessivo e del 16,9% in città. Il maggior numero di chiusure si è concentrato negli ultimi due anni, a seguito della pandemia.Da 290 attività nel 2020 (di cui 73 in città) si è infatti scesi a 256 (di cui 64 in città).


Emiliano Amadei è il nuovo presidente del Gruppo Fioristi

Già vicepresidente dal 2013, prende il testimone da Adriano Vacchelli, storico rappresentante di categoria

È Emiliano Amadei, il nuovo presidente del Gruppo Fioristi Ascom Confcommercio Bergamo. Classe 1973, titolare della “Fioreria Amadei” di Azzano San Paolo, ricopriva la carica di vicepresidente dal 2013 ed era nel direttivo dei fioristi dagli anni Novanta. Subentra ad Adriano Vacchelli, storico rappresentante del settore, cui vanno i ringraziamenti di tutto il direttivo e dell’associazione. Lo affiancano nel direttivo: Emanuele Ponti della Fioreria Ponti di Grassobbio; Antonia Fracassetti de La Margherita di Gorlago; Federico Crotti di Verde vivo di Bergamo; Antonella Scudeletti di Fiori e piante di Val Brambilla; Ileana Arcuri di La valle fiorita di Albino; Massimo Mascheretti di Arte e fiori di Osio Sopra; Sabrina Ferri di Fiorista Finardi di Castel Rozzone; Barbara Bertolini di Arte fiore di Torre Boldone; Marialuisa Pasini di Marilù Store di fiori di Bergamo; Giampietro Giuliani di Verde fiorito di Almè.

“Il momento non è semplice, le spese sono aumentate e i consumi sono al palo, con inevitabili tagli a tutto ciò che non è strettamente necessario- commenta Emiliano Amadei-.Ma dobbiamo guardare oltre e concentrarci sul valore aggiunto che diamo alla clientela, dalla selezione alla composizione al packaging. Dobbiamo fare arrivare al cliente tutto il lavoro e lo studio che sta alla base del nostro impegno quotidiano”. La pandemia ha stravolto il commercio :”Le vendite online hanno fatto perdere molto in relazione, trasformandoci quasi in corrieri, ma come accade spesso, attraversando le difficoltà, abbiamo chiaro il punto da cui ripartire. Lo faremo facendo sempre più gruppo e condividendo la nostra esperienza con quella delle altre rappresentanze, in particolare ristorazione e wedding planner e realtà legate agli eventi, per dare maggiore voce alle esigenze delle piccole imprese e dei nostri negozi”. Tra gli obiettivi, oltre all’allargamento della base associativa, l’organizzazione di eventi formativi.

Le imprese del settore sono 294 (erano 296 nel 2017).

Negli ultimi 5 anni i numeri sono rimasti sostanzialmente stabili avendo perso 2 imprese (-0,6%). Con la pandemia si è registrato un crollo nel 2020 di 9 unità e nel 2021 con la ripartenza si è in parte recuperato con 4 nuove imprese. Le nuove aperture premiano soprattutto la città dove sono aumentate da 37 a 46 negli ultimi 5 anni (+19,5%).


Spacca Milano, l’idea made in Bergamo conquista la metropoli

Venerdì 25 marzo l’inaugurazione del primo store in franchising

La focaccia croccante che si sente una pizza ma si chiude a forma di piadina per riempirsi di sapore varca i confini provinciali. Ha inaugurato venerdì 25 marzo lo store Spacca Porta Venezia, in Via Gustavo Modena 3. Spacca nasce a Bergamo nel Novembre 2020 con il primo store di via Angelo Maj 21/B, aperto poco prima che venisse ufficializzata l’istituzione della zona rossa a causa dell’emergenza Coronavirus. E’ il risultato dell’impegno e della ricerca dei fratelli Alex e Manuel Lucon, che dopo due anni di lavoro su farine, con l’aiuto di un chimico, mettono a punto la ricetta perfetta per un prodotto da forno innovativo come la spacca. Dopo meno di un anno dall’apertura di Spacca Bergamo, lo store supera con grande forza il difficile momento operando solo tramite servizio d’asporto e delivery, e vengono così aperti, per iniziare ad approcciare il mercato milanese, due punti vendita “cloud kitchen” in via California e in via Melchiorre Gioia a Milano fino all’apertura del nuovo negozio nel quartiere di Porta Venezia.
Disponibile in svariati gusti, di terra, di mare, vegetariani e dolci, è perfetta per il pranzo e la cena, ma anche per una sfiziosa merenda o un gustoso brunch adatto a tutti, con la possibilità di scegliere tra impasto classico, integrale e senza glutine certificato AIC e i prodotti vegani e senza lattosio. Sono diverse le versioni di questo particolare prodotto da forno, un po’ pizza, un po’ piadina e un po’ focaccia senza essere al tempo stesso nessuno dei tre. Le farciture sono gourmet: pomodori confit e cipolle caramellate si abbinano a salumi e formaggi di qualità, dalla porchetta al crudo di Parma 18 mesi, bufala campana Dop e scaglie di Grana Padano 18 mesi. Non mancano specialità di mare, dalla versione speciale sushi a gamberi, carpaccio di spada e acciughe del Cantabrico. In carta specialità vegetariane (l’impasto è disponibile anche senza glutine e integrale e per le farciture ci sono formaggi senza lattosio) e versioni golose dolci.  Oltre alla spacca – che non è fritta ma è cotta al forno – il menù comprende una sezione dedicata ai fritti dove spiccano gli appetitosi sticks allo speck e provola affumicata e i nuggets oltre alle immancabili patatine fritte, olive ascolane, mozzarelline e crocchette. Questa specialità, si può consumare a casa e in ufficio grazie alla consegna disponibile sulle app di delivery oppure comodamente sul posto, ai tavoli. Le consegne sono green e avvengono esclusivamente con mezzi elettrici. L’innovativo profilo del locale si coniuga infatti con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente: le posate e i bicchieri sono plastic-free, monouso e realizzati con materiali riciclabili. Lo store di Spacca Porta Venezia, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22.

 

 


Alta formazione, al via il corso della Camera di Commercio

Imprenditorialità, innovazione e strategie per l’internazionalizzazione i temi chiave della nuova edizione. La presentazione il 31 marzo

Sono aperte fino all’11 aprile le iscrizioni alla nuova edizione del corso di Alta Formazione “Imprenditorialità e innovazione per l’internazionalizzazione delle MPMI – GO.IN’ BASIC” rivolto a imprenditori, manager e dipendenti di micro, piccole e medie imprese locali interessati a rafforzare competenze imprenditoriali/manageriali per poter affrontare al meglio le decisioni strategiche e organizzative necessarie per innovare con lo sguardo rivolto all’internazionalizzazione. L’iniziativa, alla sua undicesima edizione, è realizzata in collaborazione con il sistema associativo territoriale e vede il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e in particolare dei Centri di Ateno SdM-Scuola di Alta Formazione e CYFE-Centro per la nuova imprenditorialità giovanile e familiare.

Tre aree: imprenditorialità, innovazione e strategie di internazionalizzazione

Il percorso, della durata di 120 ore (dal 22 aprile al 3 dicembre), si svolgerà, salvo limitazioni dovute a nuove recrudescenze della pandemia, in presenza, con lezioni al venerdì pomeriggio e al sabato mattina (30 lezioni), nelle sedi di Dalmine e di Bergamo dell’Università e di Bergamo Sviluppo. Obiettivo dell’iniziativa è trasferire contenuti e strumenti efficaci per affrontare le future decisioni strategiche e organizzative imposte da una situazione economica caratterizzata da recessione e da forte instabilità, rafforzando sia la capacità innovativa dell’impresa sia le competenze tecniche e personali dei corsisti. Nell’iniziativa formativa sono coinvolti docenti universitari e professionisti che concentreranno i loro interventi nelle 3 aree che quest’anno verranno affrontate nel corso, ossia imprenditorialità, innovazione e strategie di internazionalizzazione. Ognuno di questi argomenti sarà poi declinato in interventi specifici, prevedendo diverse modalità di coinvolgimento dei partecipanti.

“Anche quest’anno il corso è stato riprogettato per poter rispondere alle esigenze delle imprese partecipanti e tener conto delle incertezze dell’attuale situazione economica-  spiega il Presidente di Bergamo Sviluppo Giacinto Giambellini -. E siamo molto contenti di aver superato il traguardo dei 10 anni di attività durante i quali abbiamo formato 276 imprenditori, manager e dipendenti appartenenti a micro, piccole e medie imprese locali. Il percorso punta a far crescere le competenze personali e professionali dei partecipanti, li aiuta a sviluppare visioni più ampie, a mettere in discussione le proprie convinzioni grazie al confronto con gli altri corsisti e con i docenti coinvolti nell’attività formativa, favorendo una interazione e una partecipazione attiva. Il confronto e la condivisione, oltre che l’apertura al cambiamento e all’innovazione per guidare le scelte strategiche future, sono sempre più doti fondamentali per imprenditori e dipendenti. E questi elementi, che il percorso ha sempre favorito e stimolato, rappresentano i punti di forza che i partecipanti di ogni annualità apprezzano dell’attività formativa proposta”.

“Da tre anni a questa parte – prosegue Tommaso Minola, responsabile scientifico del corso insieme a Mara Brumana – le imprese si trovano ad affrontare una situazione di grande emergenza, in cui il cambiamento e l’incertezza sono all’ordine del giorno. Il corso Basic aiuta i partecipanti a guardare ai problemi secondo uno sguardo unitario e costruttivo lavorando sulla mentalità del partecipante e stimolando un atteggiamento aperto all’innovazione, alla condivisione e al mettersi in discussione in modo critico. Per farlo, pur rimanendo nell’ambito delle aree tematiche del corso, ossia imprenditorialità, innovazione e internazionalizzazione, proponiamo ogni anno contenuti, approcci e strumenti didattici rivisti grazie al coinvolgimento di docenti e professionisti con esperienze ed estrazioni differenti, in modo che l’offerta sia varia, trasversale e favorisca la crescita e l’apertura mentale dei partecipanti”.

Il 31 marzo la presentazione

Per conoscere i requisiti di ammissione dei partecipanti, le quote di iscrizione e avere informazioni per effettuare l’iscrizione online all’iniziativa, è possibile partecipare alla presentazione del corso che sarà effettuata online il 31 marzo prossimo alle ore 17 (questo il link zoom per iscriversi e partecipare  https://us02web.zoom.us/j/86750732735?pwd=a0xQeVM1MjFXWHkyTzk1S0J5VFUvQT09 in alternativa mandare una mail a campana@camcom.it ) oppure consultare la sezione news scorrevoli nella homepage del sito di Bergamo Sviluppo (www.bergamosviluppo.it).

Per le sole imprese della provincia di Bergamo è previsto un cofinanziamento da parte della Camera di Commercio che riduce notevolmente la quota di iscrizione. Tutti i candidati iscritti saranno invitati ad un colloquio conoscitivo di selezione effettuato, da remoto, da un apposito Nucleo di Valutazione.

Per informazioni contattare Bergamo Sviluppo-Azienda Speciale della CCIAA di Bergamo (referente iniziativa: Silvia Campana, tel. 035.3888036 – campana@camcom.it