Consumi in picchiata, marzo tra i mesi peggiori dallo scoppio della pandemia

Abbigliamento e calzature  tra i settori più penalizzati, ma si rivede anche la spesa alimentare

Rincari energetici e l’instabilità politica internazionale legata al conflitto ucraino affossano i consumi. E’ quanto rileva Ascom Confcommercio Bergamo,  commentando i dati di un mese come quello corrente, decisamente al di sotto delle aspettative. All’indomani della ricerca condotta a livello nazionale da Istat  e in attesa di uno studio ad hoc sul territorio elaborato dall’Osservatorio di Format Research, si va concretizzando il timore di chiudere il mese di marzo in profondo rosso. I consumi sono al palo: “Marzo si preannuncia uno dei mesi peggiori tra quelli vissuti dallo scoppio della pandemia- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. In primo luogo c’è una forte difficoltà sul lato dei consumi perché è venuto alla luce un certo segmento ampio di famiglie bergamasche che fa fatica a sostenere i rincari di energia e gas. Inoltre, anche la guerra sta smorzando i consumi di coloro che avrebbero possibilità di spendere”. “La Pasqua alta e l’inverno mai iniziato davvero ma non ancora terminato hanno bloccato le vendite di abbigliamento e calzature che , secondo Federmoda Italia, a febbraio sono scese del 16% e la percezione su marzo è ancora peggiore: si teme un crollo del 20-30% rispetto al 2021, anno in cui la mobilità era ridotta a causa del continuo cambio di colore della Regione” continua Fusini. I rincari delle bollette stanno spingendo a rivedere anche gli acquisti alimentari. “Stiamo registrando un calo dei consumi anche della spesa alimentare. Prevediamo una perdita del 10%, a causa del rialzo del costo delle spese obbligate”. Molti negozi alimentari rilevano importi inferiori degli scontrini.
Il quadro di difficoltà emerge anche dall’indagine Istat, che registra l’ennesima diminuzione a marzo per la fiducia dei consumatori, che scende addirittura ai livelli di gennaio 2021 passando da 112,4 a 100,8,un crollo verticale. Male anche il dato relativo alle imprese, in flessione più contenuta(da 107,9 a 105,4) ma comunque in controtendenza rispetto al dato positivo di febbraio. È quanto ha comunicato l’Istat (link ai dati completi in pdf), spiegando che tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo, anche se con intensità diverse. Il clima economico e quello futuro precipitano rispettivamente, da 129,4 a 98,2 e da 116,6 a 93,5, mentre il clima personale scende da 106,8 a 101,7 e quello corrente cala da 109,6 a 105,7. Quanto alle imprese, giù tutti i comparti ad eccezione delle costruzioni, che salgono da 159,7 a 160,1. Nel manifatturiero l’indice cala da 112,9 a 110,3, nei servizi di mercato da 100,4 a 99 e nel commercio al dettaglio da 104,5 a 99,9. Nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio peggiorano tutte le componenti, ad eccezione dei giudizi sulle scorte nel commercio. “Il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese nel mese di marzo era prevedibile, ma non con l’intensità con cui si è manifestato. Per i consumatori, si tratta di un’erosione totale del miglioramento del sentiment faticosamente conquistato dopo la fase peggiore della pandemia. Legato ad attese di peggioramento dell’occupazione e dell’inflazione e di conseguenza della situazione personale e delle possibilità di risparmio, questo brusco ridimensionamento produrrà inevitabilmente un’ulteriore frenata nel processo di recupero del livello dei consumi”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che specifica che “tale tendenza potrebbe coinvolgere in misura più significativa i beni durevoli e più in generale gli acquisti di beni e servizi considerati meno necessari, in perfetta coerenza con i riflessi della crescita dei costi delle spese obbligate. Più contenuto, ma non meno preoccupante, è il calo della fiducia delle imprese, su cui pesa, in modo più diretto, l’evoluzione del quadro internazionale. In questo contesto vi sono anche segnali positivi come la ripresa della fiducia degli operatori turistici, legata al venir meno di molte restrizioni. Anche in questo caso i prossimi mesi rappresentano un test per verificare se l’inversione di tendenza ha basi solide o si esaurirà rapidamente”.

 


Ferro, Metalli e Ferramenta: Fabio Poma è il nuovo presidente

Numeri stabili di imprese e fatturato ai livelli pre-Covid “Ma non si trova personale”

È Fabio Poma il nuovo presidente del Gruppo Ferramenta Ferro Metalli Ascom Confcommercio Bergamo. Poma, 59 anni, della “Poma Mario Srl”, dal 1923 in Via Ghislandi a Bergamo, ricopriva già la carica di consigliere del Gruppo e subentra a GianMario Ciceri, dal 2001 alla guida della rappresentanza di settore. Lo affiancano in consiglio Cristina Mora della “Ferramenta Mora Venanzio” di Pedrengo, Alberto Carioli della “Fratelli Carioli Utensileria” di Treviglio e Cesare Cesareni della “Cesareni Srl” di Bergamo.

Il comparto si è lasciato alle spalle due anni difficili, in cui comunque, rientrando tra le attività essenziali, non ha mai interrotto l’attività. “Durante la pandemia abbiamo convertito le nostre imprese, occupandoci della fornitura di mascherine e dpi e di componenti per le macchine medicali– commenta Fabio Poma-. Dopo due anni comunque difficili siamo tornati ai livelli pre pandemia, ma ci troviamo ad operare in un mercato in costante cambiamento”. Le difficoltà non mancano: “I rincari delle materie prime pesano enormemente sulle nostre attività e non mancano difficoltà di approvvigionamento, come nel caso dell’alluminio, di materiali e materie prime”. Il problema più sentito dalla categoria è, come accade in altri settori del terziario, la difficoltà nel reperire personale motivato: “In un momento in cui si parla di emergenza occupazionale facciamo fatica a trovare personale cui dare lavoro- continua Poma-. Confidiamo di poter costruire un percorso di inserimento lavorativo con le scuole tecniche e gli istituti del territorio per ovviare ad un problema che, in un momento di crisi come questo, non pensavamo di poter avere”. Tra gli obiettivi della categoria, l’allargamento della base associativa: “In questi momenti di evoluzione e cambiamento fare sistema è fondamentale- continua il neo presidente-. Auspico un sempre maggiore coinvolgimento da parte di tutti noi: un impegno comune che può fare la differenza nel portare avanti le nostre istanze”.

Sono 396 le imprese del settore presenti nel territorio, di cui 50 in città (dati Ascom su elaborazione dati Cciaa al IV trimestre 2021). I numeri si sono mantenuti stabili negli ultimi anni e rispetto al 2020.


Nasce Pro2b, il primo portale dal professionista all’azienda

La nuova piattaforma sarà presentata ai professionisti bergamaschi venerdì 25 marzo, alle ore 17, in sala Conferenze nella sede Ascom Confcommercio Bergamo

Nasce, per iniziativa dei gruppi “Libere professioni” e “Commercio elettronico” Ascom Confcommercio Bergamo, Pro2b, il primo portale che mette in relazione i liberi professionisti con la loro clientela, attraverso il modello “professional to business”, dal professionista all’azienda. La piattaforma, riservata ai liberi professionisti che operano nel territorio bergamasco, favorisce l’incontro tra l’azienda in cerca di un servizio o di specifiche competenze e il fornitore qualificato. Attraverso l’incontro tra domanda e offerta le imprese e i commercianti bergamaschi possono ricercare e incontrare i professionisti adatti alle loro esigenze, senza inutile dispersione di tempo e di energie, oltre al vantaggio di poter trovare un interlocutore qualificato a “km zero”.

Grazie all’intelligenza artificiale si garantisce il “matching” perfetto tra domanda e offerta. Un importante aiuto per le imprese del terziario che, anche per effetto della pandemia, si sono scontrate con i propri limiti a livello digitale: “Mai come in questi ultimi due anni abbiamo assistito a un’accelerazione delle competenze digitali e di marketing per stare sul mercato- commenta il direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini-. Molte imprese si sono affidate a temporary manager perché la struttura stessa della maggior parte delle nostre aziende non consente di avere risorse dedicate al loro interno. Grazie al nuovo portale, le imprese possono in modo veloce ed efficace trovare sul territorio la risposta ai loro bisogni in continua evoluzione, proprio come il mercato”.

Matteo Mongelli, presidente del gruppo “Libere Professioni” Ascom Confcommercio Bergamo , sottolinea l’opportunità del portale per dare valore alla multiforme realtà delle competenze dei titolari di partita Iva, anche delle realtà più giovani, presenti sul territorio: “Il futuro del mercato del lavoro, come evidenziato anche da una recente ricerca Censis, va verso l’accorciamento della filiera. Poter disporre di un portale che favorisce l’incontro tra domanda e offerta sul territorio rappresenta un’ottima opportunità. Le relazioni continuano a essere insostituibili e fondamentali e in questo sta la forza del nostro gruppo, che attraverso eventi come “Join the club”, che lo scorso anno ha visto oltre cento partecipanti, sa trasformare le connessioni virtuali in veri e propri scambi di opportunità e di crescita professionale. Grazie al portale si faciliteranno incontri e scambi, anche generazionali, attraverso il confronto tra professionisti junior e senior, per continuare a crescere e contaminare le competenze”.

Roberto Nembrini, presidente del nuovo Gruppo “Commercio Elettronico” Ascom, sottolinea l’importanza dell’intelligenza artificiale al servizio della professionalità: “Con il cambiamento in atto le aziende devono sempre più ricercare nuove competenze al di fuori dalla propria realtà aziendale e questa ricerca va semplificata, velocizzata e supportata. Nel portale Pro2b sarà l’intelligenza artificiale a individuare il bisogno reale dell’azienda, l’eventuale problematica e a rispondere in maniera mirata con la soluzione, proponendo una scelta tra diversi fornitori qualificati e selezionati. Tutto questo supportato da eventi fisici e relazioni vere”.

Il nuovo portale sarà presentato ai professionisti bergamaschi venerdì 25 marzo, alle ore 17, in sala Conferenze nella sede Ascom Confcommercio Bergamo. Nelle prossime settimane verrà presentato anche alle aziende del territorio. Il sito Pro2b è un format innovativo che mette in relazione i liberi professionisti con la loro potenziale clientela e accompagna le imprese del terziario nell’evoluzione delle competenze richieste dal mercato. Il portale, nato e progettato a Bergamo, realizzato dalla società Devon srl, rappresenta un unicum a livello nazionale. Grazie a un’attenta e automatizzata profilazione aziendale ed attraverso l’intelligenza artificiale si individuano e propongono i professionisti che rispondono alle diverse necessità. Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi possono così contare su un aiuto per trovare i professionisti più vicini non solo alle loro esigenze ma anche alla loro vera necessità. Emerge così la consapevolezza di come l’innovazione e il digitale non servano solo a comunicare meglio, ma anche e soprattutto a supportare le imprese verso un riposizionamento strategico e operativo al fine di renderle più competitive.

Una risposta alle esigenze delle imprese del terziario

L’Osservatorio “Marketing e Comunicazione Bergamo” realizzato da Format Research per il gruppo MMCE dei Servizi all’imprese (dati a fine gennaio 2022) ha evidenziato una criticità nelle competenze interne: solo il 33,8% delle imprese bergamasche ha un dipartimento interno o almeno un addetto che si occupa in via specialistica del marketing aziendale. Quindi due aziende su tre ricorrono alla competenza del loro titolare, che non è specialistica e dedicata, occupandosi lo stesso dell’attività principale dell‘impresa, per l’attività di sviluppo, marketing e comunicazione. Il 63,3% delle imprese bergamasche ha investito nel 2021 solo in strumenti di marketing digitali, contro il 22,5% in entrambi e solo il 14,2% esclusivamente in strumenti di marketing tradizionale. Di questi investimenti ben il 93,8% delle imprese dichiara di aver investito sul website. Sebbene l’obiettivo prevalente degli investimenti digitali delle imprese sia quello di comunicare con immediatezza (46,8%), migliorare la brand reputation (42,7%) e aumentare i contatti dei clienti anche geograficamente lontani (32,8%). Esiste un bisogno attuale e molto forte. Tra le esigenze più sentite, quella di migliorare la competitività aziendale grazie al confronto con aziende più strutturate 30,9%, seguita da quella di implementare strategie efficaci basate sui bisogni reali della clientela 21,6%.

 

 

 


Livio Bresciani riconfermato presidente degli Ortofrutticoli Ascom

Rosbuco e Scardino i vicepresidenti del Gruppo: il settore tra i pochi a salvarsi dai contraccolpi della pandemia

Livio Bresciani è stato riconfermato presidente del Gruppo Dettaglianti Ortofrutticoli di Ascom Confcommercio Bergamo. Classe 1950, titolare di un negozio di frutta e verdura in via Masone in città, Bresciani è vicepresidente della Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione) e fa inoltre parte del Consiglio direttivo di Ascom. Confermata anche Egidia Rosbuco (1956 – Osio Sotto), mentre entrano in consiglio Isabel Spagnoli (classe 1994 – Bergamo) e Cristofero Scardino (classe 1975 – Dalmine e Spirano). Rosbuco e Scardino sono stati inoltre eletti vicepresidenti.

Il settore dell’ortofrutta è stato uno dei pochi a salvarsi dai contraccolpi della pandemia: tra il 2019 e il 2021 i negozi attivi sul territorio provinciale sono infatti saliti da 254 a 257 (di cui 39 in città). “Siamo una categoria in crescita – conferma Livio Bresciani -. I mesi bui dell’emergenza Covid e dei vari lockdown hanno infatti dato un risvolto positivo alla categoria: i nostri negozi hanno saputo riconquistare la fiducia dei consumatori, anche dei più giovani, che hanno riconosciuto, per non dire riscoperto, la professionalità e la disponibilità che tutti i giorni garantiamo insieme alla freschezza dei prodotti che proponiamo“.
Un’altra nota positiva evidenziata da Bresciani riguarda il salto di qualità del mercato ortofrutticolo, dall’assortimento della merce al servizio, passando per l’accessibilità negli orari di accesso, una struttura fondamentale per tutta la categoria.
E sulle sfide del futuro Bresciani non ha dubbi: “Dobbiamo fare rappresentanza e massa critica con altre categorie legate al mondo dell’alimentare. Ci sono infatti buoni propositi per creare un gruppo unico che rappresenti tutto il mondo del food e che possa far fronte comune sui tavoli istituzionali”.


Marco Paciolla alla guida del Gruppo rivendite di giornali e riviste Ascom

Subentrato ad Andrea Esposito il neo presidente non ha dubbi”: Il settore è in difficoltà e le edicole devono reinventarsi e trasformarsi in chioschi multiservizi”

 È Marco Paciolla il nuovo presidente del Gruppo Rivendite di giornali e riviste di Ascom Bergamo Confcommercio. Classe 1972, gestore dell’edicola di via Paolo Garfuri a Loreto, Paciolla subentra ad Andrea Esposito. L’assemblea, svoltasi oggi pomeriggio nella sede di Ascom, ha confermato Daliso Falamischia (classe 1966 di Azzano San Paolo) nel ruolo di vicepresidente ed eletto nel consiglio Rita Severgnini (classe 1964 di Treviglio).

Quello delle rivendite di giornali e riviste è un settore alle prese con un calo delle attività: il numero di edicole in città e provincia è infatti sceso da 225 a 183 unità in cinque anni, con una diminuzione del 18,7%. A queste si aggiungono gli esercizi che vendono giornali e riviste – compresi i supermercati – per un totale di 468 punti vendita, 47 dei quali in città

“Il nostro settore deve fare i conti con un calo della domanda perenne, soprattutto da parte delle nuove generazioni – spiega Marco Paciolla -. Ci dispiace constatare questo trend perché le edicole sono sempre state un punto di riferimento per la socialità di una via, una piazza o un quartiere, un punto di ritrovo dove scambiare due parole. Ecco perché è il momento di innovare e trasformare le edicole in strutture multifunzionali. Molte hanno già deciso di reinventarsi in chioschi multiservizi che affiancano al tradizionale business legato all’editoria anche una serie di servizi per il cittadino: punti Sisal e Lottomatica, pagamento bollette e multe, ricariche telefoniche, consegna sacchi extra per raccolta differenza, convenzioni con le aziende per il ritiro pacchi ma anche vendita bibite, snack, gadget e articoli di cartoleria”.


Il pesce di lago protagonista a tavola al Cocca Hotel

La cucina di lago esalta la tradizione bergamasca, con un tocco thai, al Cocca Hotel di Sarnico. Il lago e i suoi tesori ittici sono stati i protagonisti della cena a tema organizzata nei giorni scorsi nel ristorante dell’hotel. Un menù a base di pesce di lago per restituire nel gusto la fatica e l’impegno dei pescatori locali e tramandare a tavola la ricchezza del “pesce povero”, storica e insostituibile fonte proteica per la popolazione del Sebino. “Sono pochi i ristoranti che ancora propongono e cucinano il pesce del nostro lago- commenta Mario Battista Marini dell’Hotel Cocca Royal Thai Spa- . Con il lago sotto i livelli di guardia dopo mesi senza piogge e con il dilagare dei pesci siluro la materia prima purtroppo scarseggia, ma va posta alta l’attenzione su quella che è un’eccellenza del territorio. Lucci, coregoni, tinche e persico con i loro sapori delicati sanno sorprendere il palato con accostamenti interessanti, come quello con pancetta e verdurine croccanti alla thailandese”. Il menù, realizzato dallo chef thai Warakan Boonle, per tutti “Giorgio”, si apriva con un’insalata di luccio con pancetta e verdurine croccanti accompagnato da Schiava Doc, Terre del Colleoni. Un rosato autoctono che ricorda la fortuna del Chiaretto lacustre: “Un tempo il Chiaretto veniva prodotto e imbottigliato a Villa Surre, gioiello liberty realizzato dall’architetto Giuseppe Sommaruga- continua Marini-. Una tradizione che si è persa ma che un vino autoctono come questo ricorda molto bene, riportandoci indietro nel tempo”. Il menù è proseguito sempre innaffiato da Schiava, con un risotto carnaroli ai sapori di lago, con filetto di persico impanato. Accostato invece ad un Valcalepio Bianco Doc Orologio il filetto di coregone di lago gratinato in crosta di pane, accompagnato da purè di patate, spinaci e pomodorini confit. E, per chiudere in bellezza (e in dolcezza), semifreddo al torroncino caramellato.


Turismo in Lombardia, voglia di ripartenza in un clima di grande instabilità

La guerra in Ucraina, i rincari energetici e l’inflazione incidono negativamente sul comparto, ma le aspettative ora sono riposte nel mercato europeo e interno

Voglia di ripartenza, ma tanta preoccupazione ed incertezza a causa della guerra in Ucraina e per i rincari di energia e materie prime, con l’inflazione che riduce ulteriormente i consumi. È questo il sentiment – registrato da Confcommercio Lombardia – del comparto del turismo lombardo che, dopo il lungo periodo di inattività e difficoltà dovuto alle restrizioni, aveva iniziato a guardare con speranza alla roadmap definita in Consiglio dei Ministri sul fronte dell’allentamento delle norme Covid.

Il mancato arrivo dei turisti dalla Russia e da altri Paesi dell’est peserà maggiormente su alcuni territori rispetto ad altri – a Lecco nel periodo pre-Covid rappresentavano il 5% delle presenze totali, a Livigno per la fine della stagione invernale stimano un calo di presenze tra il 20 e il 30%, a Milano rappresentano il 12% della spesa dei turisti extra UE.

Le aspettative ora sono riposte nel mercato europeo e soprattutto interno, anche se per la Pasqua e i ponti primaverili è ancora difficile fare una previsione, alla luce della tendenza a prenotare all’ultimo minuto.

L’aumento dei costi energetici – con i conseguenti rincari – ha un effetto sia sulle imprese in termini di riduzione della marginalità sia sulle famiglie per la riduzione alla propensione ai consumi con il rischio, insieme al notevole aumento dell’inflazione, di rendere vani tutti gli sforzi ed il recupero registrato nel 2021.

La guerra in Ucraina oltre ad essere un dramma umanitario avrà una forte impatto sul turismo e sull’economia lombarda in generale – afferma il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti – Bene il percorso delineato dal Governo verso l’uscita dallo stato d’emergenza e le misure previste per il taglio dei costi energetici, ma chiediamo alle Istituzioni di intervenire in modo deciso sulla carenza di liquidità e la scadenza delle moratorie, perché in questo clima di così grande incertezza non possiamo permetterci di lasciare indietro le piccole imprese fondamentali per la nostra economia”.


Alberghi, Alessandro Capozzi alla guida

Vicepresidente della categoria dal 2017, riceve il testimone da Giovanni Zambonelli, presidente Ascom 

Il gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo ha nominato alla guida Alessandro Capozzi,già vicepresidente della categoria dal 2017, che raccoglie il testimone da Giovanni Zambonelli, presidente Ascom.

Capozzi, 43 anni, dell’ “Hotel Città dei Mille” di Bergamo porta avanti una lunga tradizione di famiglia nell’ospitalità e nell’impegno associativo. Lo affiancano nel direttivo: Ferdinando Carrara dell’“Albergo Ristorante Giardinetto” di Serina, Michele Forchini di “Arke Hostels” di Bergamo, Graziella Bonomidi “Hotel Parigi 2” di Dalmine, Maurizio Marinidi “Cocca Hotel” di Sarnico, Maurizio Nugnes di “Art e Hotel Treviolo”, Uta Wilmer di “Petronilla Hotel” di Bergamo, Daniele Zambonelli di “Hotel Cappello d’Oro” di Bergamo, Beniamino Tomasoni di “Hotel Excelsior San Marco” di Bergamo, Davide Scanavino di “Albergo Piemontese” di Bergamo, Cristina Pontiggia di “Airport Hotel” di Bagnatica, Filippo Pavesi di Hotel Torre di Trescore Balneario e Gianfranco Invernizzi di “Hotel Des Alpes” di Foppolo.

Ringrazio chi mi ha preceduto e fatto crescere in questi anni estremamente difficili per la categoria- commenta Alessandro Capozzi-. Sono pronto a continuare a portare avanti le istanze del nostro settore, chiamato ad affrontare una crisi senza precedenti e che non ha fatto a tempo ad accogliere una timida ripresa del turismo per ritrovarsi sopraffatto dagli aumenti energetici e dalla guerra in Ucraina”. Fare squadra è un’esigenza prioritaria per il settore: “Grazie a un gruppo coeso, che durante la pandemia con l’azzeramento del turismo e un caos di norme e decreti da inseguire ha rinsaldato i propri legami, contiamo di allargare ulteriormente la base associativa- continua il neo presidente-.Intendiamo rafforzare la nostra presenza sul territorio, promuovendo incontri e individuando dei referenti per ogni zona, pronti a fare valere nelle diverse sedi istituzionali le nostre richieste”. Tra le priorità della categoria anche la formazione, per


Caro carburante, gli agenti di commercio chiedono ulteriori misure

Per la categoria i rincari rischiano di tradursi in un maggiore esborso annuo fino a 5 mila euro. La categoria richiede anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto

Gli agenti di commercio salutano con favore la scelta del governo di rispolverare l’accisa mobile, ma chiedono ulteriori misure, a partire dalle detrazioni fiscali, per contenere i costi legati al caro

carburante. “Contro il caro carburante, l’impegno del Governo per interventi che riducano il prezzo è apprezzabile ma non basta– commenta Fabio Fracassi, presidente del Gruppo Agenti di commercio Ascom Confcommercio Bergamo- .Gli sconti grazie all’extragettito Iva per abbassare la febbre del prezzo del carburante non sono più sufficienti a causa degli importanti rialzi del prezzo degli ultimi giorni. Non risolvono il problema e riportano tutt’al più la situazione a qualche giorno fa, quando i carburanti costavano 15/20 centesimi in meno, perché questa è la stima di sconto per ogni litro, che si avrà con l’introduzione dell’accisa mobile, slittata peraltro a domani. Agire in fretta sui costi del carburante e dell’energia è indispensabile: nonostante la drammatica guerra in Ucraina e le conseguenze internazionali, il rincaro così accentuato del carburante non trova giustificazione”. Tra le proposte della categoria, anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto, che può consentire di orientare la scelta verso auto con consumi inferiori. “Per noi agenti l’auto è insostituibile, come può esserlo il camion per gli autotrasportatori- continua Fracassi-. Abbiamo nell’auto un vero e proprio ufficio, con una media annua che va dai 50mila ai 70mila chilometri percorsi. Il tetto di deducibilità del costo dell’auto, 25mila euro, è bloccato da tempo ormai immemore e non ci consente di acquistare auto a minori consumi”. L’aumento del carburante incide in modo significativo “Gli aumenti per ogni pieno sono dell’ordine del 30-40 per cento, il che si traduce, a questi ritmi, in un maggiore esborso annuo compreso tra i 4 mila e i 5mila euro. Sono cifre importanti, che pesano enormemente sulla nostra attività con i margini già assottigliati per l’aumento dei costi e la diminuzione delle vendite a causa della carenza di materie prime. Servono misure per calmierare i costi o all’acquisto o in detrazione fiscale”. Il mercato per molti settori si sta di nuovo bloccando: “Siamo in una situazione che richiede azioni tempestive: non si sta vendendo e i costi aumentano vertiginosamente. Bisogna agire in fretta per calmierare i costi e ridare così fiato e fiducia alle imprese” conclude il presidente degli agenti di commercio bergamaschi.


Servizi professionali per le imprese, nasce Asseprim Bergamo

Il settore è tra i più dinamici e in evoluzione a livello territoriale. Sono 5812 le aziende iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo

Nasce Asseprim Bergamo, rappresentanza dei servizi professionali per le imprese. Il nuovo direttivo risponde all’esigenza, partita direttamente dal tessuto imprenditoriale dei servizi, di

rappresentare uno dei settori più dinamici e in evoluzione a livello territoriale. Sono 5812 le aziende che operano nel settore dei servizi alle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo (dato al IV trimestre 2021). La consulenza aziendale e tecnico professionale rappresenta, con 1990 imprese, la parte più consistente del settore; seguono i servizi tecnici con 1179 iscritti, le agenzie di marketing, servizi, formazione e lavoro a quota 990 e design tecnico e web con 722 aziende. Ben 931 le imprese che operano in settori diversi, da quello finanziario a quello assicurativo (tra queste, 185 sono holding), dal recupero crediti ai servizi logistici, dalla traduzione e interpretariato agli impianti sportivi.

Costruire la base associativa e allargare la rappresentanza è la sfida che, come accade per ogni gruppo di nuova costituzione, spetta al direttivo Asseprim Bergamo, che vede come presidente Luciano Patelli. Classe 1958, Patelli è titolare dell’omonima società attiva nei servizi immobiliari a Bergamo. Lo affianca come vicepresidente Italo Testa, 69 anni, titolare di “Ti Consulenza assicurativa” di Bergamo, già consigliere della Federazione nazionale Asseprim. Nel direttivo: Roberta Caldara di “Plus&Plus” di Bergamo, Emanuele Bucarelli di “Indie Studio” di Bergamo e Alberto Gottardi di “PG&W” di Bergamo.

“Iniziamo con la costituzione di Asseprim un lungo percorso che ci porterà a migliorare la rappresentanza di un settore vario e frammentato come quello dei servizi alle imprese, allargando il più possibile la base associativa- commenta Luciano Patelli-. I numeri del comparto sono significativi e in continua crescita, con una forte concentrazione- pari a oltre un terzo del totale- in città, segno di una forte spinta verso la terziarizzazione rispetto alla tradizione manifatturiera”.